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Autore: wilecoyote
Commento: Esplicitato finemente XSensors.
Le cancellazioni sono segnalate in questo modo. Le aggiunte sono segnalate in questo modo.
Linea 1: Linea 1:
## page was renamed from LmSensors
Linea 4: Linea 5:
<<Indice(depth=1)>>
<<Informazioni(forum="http://forum.ubuntu-it.org/viewtopic.php?t=431132")>>
<<Include(NuoviStrumentiWiki/PaginaDiProva)>>
<<Indice>>
<<Informazioni(forum="http://forum.ubuntu-it.org/viewtopic.php?f=46&t=528977"; rilasci="22.04 20.04 18.04 16.04 14.04 12.04")>>
Linea 9: Linea 11:
Questa pagina descrive come gestire i repository da riga di comando tramite l'utilizzo di un qualsiasi [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]], al posto dell' interfaccia grafica. Queste informazioni si rivelano utili dato che funzionano in tutte le versioni di '''Ubuntu'''.

Se invece si desidera utilizzare gli strumenti a disposizione della propria distribuzione si consiglia di leggere le seguenti guide:

 * [[Repository/Ubuntu|Gestire i repository con Ubuntu]]
 * [[Repository/Kubuntu|Gestire i repository con Kubuntu]].

= Informazioni preliminari =

[[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi/Apt|Apt]] è il programma che gestisce l'installazione dei pacchetti e la lista dei repository. Il file che contiene tale elenco è: {{{
/etc/apt/sources.list
}}}

e tramite la modifica di suddetto file è possibile aggiungere, rimuovere o disabilitare i repository.

Anche se '''Ubuntu''' conserva di default una copia del file `sources.list` è buona norma creare una copia di backup del file prima di modificarlo, in modo tale da poterlo ripristinare in caso di insuccesso.

Per creare una copia di backup del proprio file `sources.list` digitare il seguente comando in una finestra di [[AmministrazioneSistema/RigaDiComando|terminale]]:{{{
sudo cp /etc/apt/sources.list /etc/apt/sources.list.backup
}}}

= Descrizione del file sources.list =

Per controllare la validità del proprio file `sources.list` è possibile prenderne visione col seguente comando, senza modificare nulla: {{{
cat /etc/apt/sources.list
}}}
il contenuto dovrebbe essere simile a questo: {{{
deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial main restricted
deb-src http://archive.ubuntu.com/ubuntu xenial main restricted #Added by software-properties

# See http://help.ubuntu.com/community/UpgradeNotes for how to upgrade to
# newer versions of the distribution.
deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial main restricted
deb-src http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial restricted main multiverse universe #Added by software-properties

## Major bug fix updates produced after the final release of the
## distribution.
deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial-updates main restricted
deb-src http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial-updates restricted main multiverse universe #Added by software-properties

## N.B. software from this repository is ENTIRELY UNSUPPORTED by the Ubuntu
## team. Also, please note that software in universe WILL NOT receive any
## review or updates from the Ubuntu security team.
deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial universe
deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial-updates universe

## N.B. software from this repository is ENTIRELY UNSUPPORTED by the Ubuntu
## team, and may not be under a free licence. Please satisfy yourself as to
## your rights to use the software. Also, please note that software in
## multiverse WILL NOT receive any review or updates from the Ubuntu
## security team.
deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial multiverse
deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ xenial-updates multiverse

## N.B. software from this repository may not have been tested as
## extensively as that contained in the main release, although it includes
## newer versions of some applications which may provide useful features.
## Also, please note that software in backports WILL NOT receive any review
## or updates from the Ubuntu security team.
deb http://security.ubuntu.com/ubuntu xenial-security main restricted
deb-src http://security.ubuntu.com/ubuntu xenial-security restricted main multiverse universe #Added by software-properties
deb http://security.ubuntu.com/ubuntu xenial-security universe
deb http://security.ubuntu.com/ubuntu xenial-security multiverse

## Uncomment the following two lines to add software from Canonical's
## 'partner' repository.
## This software is not part of Ubuntu, but is offered by Canonical and the
## respective vendors as a service to Ubuntu users.
deb http://archive.canonical.com/ubuntu xenial partner
deb-src http://archive.canonical.com/ubuntu xenial partner

## This software is not part of Ubuntu, but is offered by third-party
## developers who want to ship their latest software.
deb http://extras.ubuntu.com/ubuntu xenial main
deb-src http://extras.ubuntu.com/ubuntu xenial main
}}}

Tutte le righe che iniziano con uno o due caratteri hash «#» sono commenti e servono esclusivamente per fornire informazioni all'utente. Non influiscono in alcun modo sull'operato del proprio gestore di pacchetti.

I repository invece vengono indicati con la seguente struttura: {{{
tipo posizione componenti
}}}

 * '''Tipo''', può essere:

  * '''deb''': questi repository contengono pacchetti binari o precompilati. Sono quelli indicati per la maggior parte degli utenti.
  * '''deb-src''': questi repository contengono il codice sorgente dei pacchetti. Utili agli sviluppatori.

 * '''Posizione''': è l'indirizzo a cui è reperibile il server o il supporto che ospita i pacchetti, ad esempio:

  '''http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/''': l' '''URI''' (Uniform Resource Indentifier), in questo caso una posizione su internet.

 * '''Componenti''': possono essere diversi, e vanno separati l'uno dall'altro da uno spazio, ad esempio: {{{
main universe multiverse
}}}

 * Può inoltre essere presente l'identificativo del rilascio Ubuntu per cui i pacchetti sono preparati, come ad esempio nel file sopraccitato '''xenial''', ma questa indicazione può mancare in alcuni repository non ufficiali.

= Abilitare i repository =

Per abilitare un repository procedere come segue:

 * Aprire con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/apt/sources.list`e cancellare il simbolo hash «#» davanti alla riga di interesse.

 * Salvare quindi la modifica ed aggiornare l'elenco pacchetti digitando il seguente comando in una finestra di [[AmministrazioneSistema/RigaDiComando|terminale]]: {{{
sudo apt-get update
}}}
 se non si ricevono errori l'operazione è andata a buon fine, in alternativa è possibile ripristinare il vecchio file copiando il backup precedentemente creato digitando il seguente comando: {{{
sudo cp /etc/apt/sources.list.backup /etc/apt/sources.list
sudo apt-get update
}}}

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%;" style="border:none;" 5%><<Immagine(Icone/Grandi/info.png,,center)>> ||<style="padding:0.5em; border:none;">Se si desidera abilitare solo un componente di quelli presenti nella riga interessata è possibile farlo copiando la riga omettendo il componente indesiderato. ||

= Aggiungere altri repository =

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%;" style="border:none;" 5%><<Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)>> ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Possono esserci diverse ragioni per aggiungere dei repository non ufficiali alla propria lista, come ad esempio, la necessità di software aggiornato o vincolato da licenze o brevetti ([[Multimedia/FormatiProprietari|FormatiProprietari]]), tuttavia si consiglia di prestare la massima attenzione nella scelta di repository affidabili e compatibili pena il rischio di compromettere il proprio sistema operativo.''' ||


Per aggiungere un repository aprire con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/apt/sources.list`, inserire a fondo pagina il repository desiderato, salvare il file appena modificato e aggiornare la lista digitando il seguente comando: {{{
sudo apt-get update
}}}

== Aggiungere repository launchpad ==

Se il repository si trova su [[https://launchpad.net/|launchpad]] è possibile aggiungerlo automaticamente con il seguente comando: {{{
sudo add-apt-repository ppa:utente/nome-ppa
}}}
inserendo il nome del profilo launchpad del manutentore del repository al posto di «utente» e il nome del repository al posto di «nome-ppa».

= Abilitare automaticamente tutti i repositori =

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%;" style="border:none;" 5%><<Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)>> ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Questo comando è destinato all'utilizzo di utenti esperti in quanto potrebbe rendere inutilizzabile il proprio file `sources.list` in caso di repository doppi.''' ||

È possibile abilitare automaticamente tutti i repository presenti nel `sources.list` togliendo tutti i caratteri hash «#» seguiti dal termine «deb» digitando: {{{
sudo sed -i -e "s/# deb/deb/g" /etc/apt/sources.list
}}}
e aggiornare quindi la lista dei pacchetti: {{{
sudo apt-get update
}}}

= Gestire le chiavi GPG =

Le chiavi di autenticazione sono fornite dal manutentore del repository. Solitamente vengono pubblicate all'interno di un server pubblico per la gestione delle chiavi come `www.keyserver.net`.

Può accadere che l'azione di aggiornamento della lista pacchetti eseguita con il comando: {{{
sudo apt-get update
}}}
restituisca un errore simile a questo: {{{
W: Errore GPG: http://xxxxxx.xxxxxx.xx xxxx Release: Le seguenti firme non sono state verificate perché la chiave pubblica non è disponibile: NO_PUBKEY XYXYXYXYXYXYXY
W: È consigliabile eseguire apt-get update per correggere questi problemi
Questa guida contiene una raccolta, non esaustiva, di strumenti per monitorare le temperature dei dispositivi hardware presenti proprio computer, nonché altri valori (tensioni, velocità delle ventole ecc.).

Le seguenti informazioni sono valide per Ubuntu e derivate, oltre che per le principali distribuzioni GNU/Linux.

{{{#!wiki note
Le informazioni e i sensori disponibili dipendono dal tipo di hardware in uso.}}}

= Informazioni generali =

Solitamente i sistemi GNU/Linux permettono di controllare e gestire ampiamente le risorse hardware, ragion per cui sono già presenti "''out of the box''" strumenti per visualizzare le temperature.

Nel dettaglio, la directory '''[[AmministrazioneSistema/Filesystem#A.2Fsys|/sys]]''' contiene moltissimi dati relativi al kernel, ai moduli e all'hardware. In particolare `/sys/class/thermal` è deputata alle informazioni riguardanti le temperature. Perciò è possibile consultare file quali:
 * `/sys/class/thermal/thermal_zone0/temp` contenente la temperatura della CPU, espressa in gradi Celsius tramite numeri interi divisibili per 100 (es: 36000 = 36°C)
 * `/sys/class/thermal/thermal_zone0/type` contenente il valore corrispondente alla zona in cui la temperatura è rilevata (un esempio tipico è il sensore termico '''acpitz''', situato accanto il socket della CPU)

Per semplificare e rendere facilmente consultabili queste informazioni, è possibile creare un semplice [[Programmazione/Script|script]] che contenga il seguente comando:{{{
paste <(cat /sys/class/thermal/thermal_zone*/type) <(cat /sys/class/thermal/thermal_zone*/temp) | column -s $'\t' -t | sed 's/\(.\)..$/.\1°C/'
}}}
L'output sarà simile al seguente:{{{
acpitz 38.0°C
acpitz . °C
acpitz 30.0°C
acpitz 32.0°C
acpitz 31.0°C
acpitz . °C
pch_skylake 36.5°C
iwlwifi_1 33.0°C
x86_pkg_temp 38.0°C
}}}

= Riga di comando =

== acpi ==

'''acpi''' è uno strumento per visualizzare lo stato della batteria e altre informazioni [[https://it.wikipedia.org/wiki/Advanced_Configuration_and_Power_Interface|ACPI]], in grado anche di mostrare le temperature del PC.

 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://acpi|acpi]].
 0. Per eseguire il programma digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il comando:{{{
acpi -t
}}}
 Il risultato sarà simile al seguente:{{{
Thermal 0: ok, 30.8 degrees C
Thermal 1: ok, 29.8 degrees C
}}}

== lm-sensors ==

'''lm-sensors''' è uno strumento più completo, in grado di mostrare temperatura della/e CPU, della MOBO, della GPU, la velocità di rotazione delle ventole e le tensioni di alimentazione dei componenti principali.

{{{#!wiki important
In PC con schede madri __AM2RD790__, è noto che l'utilizzo di ''lm-sensors'' può provocare dei gravi danni.
}}}

=== Installazione ===

 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://lm-sensors|lm-sensors]].
 0. Facoltativo: [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|installare]] in aggiunta il pacchetto [[apt://fancontrol|fancontrol]], per gestire le ventole secondo le istruzioni indicate in [[#ventole|questo paragrafo]].
 0. Digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il comando:{{{
sudo sensors-detect
}}}
 0. Seguendo le istruzioni a video, rispondere '''Yes''' alle domande che verranno proposte, ad esclusione della domanda riguardante '''I2C/SMBus''' alla quale si dovrà rispondere '''No'''.
 {{{#!wiki note
In caso di errore, è possibile ripetere la procedura e rispondere '''Yes''' alla domanda precedente.
 }}}
 0. Al termine della procedura, lo script restituirà un output simile al seguente:{{{
Driver `coretemp':
  * Chip `Intel digital thermal sensor' (confidence: 9)

To load everything that is needed, add this to /etc/modules:
#----cut here----
# Chip drivers
coretemp
#----cut here----
If you have some drivers built into your kernel, the list above will
contain too many modules. Skip the appropriate ones!

Do you want to add these lines automatically to /etc/modules? (yes/NO)
Linea 161: Linea 89:

In questo caso, è necessario aggiungere delle chiavi di sicurezza del repository indicato dall'errore.

Digitare il seguente comando in una finestra di terminale: {{{
sudo apt-key adv --recv-keys --keyserver keyserver.ubuntu.com CHIAVE
}}} sostituendo alla dicitura CHIAVE il numero della chiave pubblica che compare nell'errore.

Infine controllare che l'inserimento della chiave sia avvenuto correttamente, digitando il seguente comando in una finestra di terminale:{{{
sudo apt-get update
 Rispondere '''Yes''' anche a quest'ultima domanda, in modo che i moduli necessari vengano caricati al prossimo avvio del computer.
 0. Riavviare il PC.

Prima dell'ultimo passaggio, è possibile eseguire la procedura con alcune variazioni, fra cui:

 * '''Modulo drivetemp''': per aggiungere questo modulo al fine di visualizzare le temperature di HDD e SSD (utile per Ubuntu 22.04, in cui non è disponibile '''[[#hddtemp|hddtemp]]'''), digitare il comando:{{{
sudo modprobe -v drivetemp
}}}
 * '''Procedura senza riavvio''': qualora non fosse possibile riavviare il sistema, caricare tutti i moduli necessari (come suggerito anche da '''lm-sensors''') con il comando:{{{
/etc/init.d/kmod start
}}}
 oppure caricare singolarmente i moduli con il comando: {{{
sudo modprobe nome_modulo
}}}
 sostituendo `nome_modulo` con uno dei moduli visualizzati dopo il punto 5 della procedura. Ripetere il comando precedente per ognuno dei moduli indicati.

=== Utilizzo ===

Avviare il programma digitando il seguente comando: {{{
sensors}}}
 Il risultato sarà simile al seguente: {{{
k8temp-pci-00c3
Adapter: PCI adapter
Core0 Temp:
             +23°C
Core1 Temp:
             +19°C

it8716-isa-0290
Adapter: ISA adapter
VCore: +1.18 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V)
VDDR: +3.25 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V)
+3.3V: +0.00 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V) ALARM
+5V: +4.81 V (min = +0.00 V, max = +6.85 V)
+12V: +11.58 V (min = +0.00 V, max = +16.32 V)
in5: +0.00 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V) ALARM
in6: +0.00 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V) ALARM
5VSB: +4.84 V (min = +0.00 V, max = +6.85 V)
VBat: +2.94 V
fan1: 0 RPM (min = 0 RPM)
fan2: 0 RPM (min = 0 RPM)
fan3: 0 RPM (min = 0 RPM)
temp1: +30°C (low = -1°C, high = +127°C) sensor = diode
temp2: +30°C (low = -1°C, high = +127°C) sensor = thermistor
temp3: -7°C (low = -1°C, high = +127°C) sensor = thermistor
vid: +1.300 V

acpitz-virtual-0
Adapter: Virtual device
temp1: +49.0°C (crit = +95.0°C)

coretemp-isa-0000
Adapter: ISA adapter
Core 0: +59.0°C (crit = +100.0°C)

coretemp-isa-0001
Adapter: ISA adapter
Core 1: +57.0°C (crit = +100.0°C)
}}}

<<Anchor(hddtemp)>>
== hddtemp ==

È uno strumento per visualizzare le temperature di dischi rigidi e drive a stato solido SATA.

{{{#!wiki note
Poiché non mantenuto più da tempo, è stato rimosso dai repository di Ubuntu. Per maggiori informazioni consultare [[https://bugs.debian.org/cgi-bin/bugreport.cgi?bug=1002484|questa pagina]].
}}}

 0. Solo su Ubuntu 22.04 e successivi, digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{
sudo add-apt-repository ppa:malcscott/ppa
}}}
 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://hddtemp|hddtemp]].

Per utilizzare il programma digitare il comando: {{{
sudo hddtemp /dev/sd?
}}}
L'output sarà simile al seguente: {{{
/dev/sda: WDC WD1600BEVT-22ZCT0: 42°C
/dev/sdb: MAXTOR STM3320820AS: S.M.A.R.T. not available
}}}

== nvme-cli ==

'''nvme-cli''' è uno strumento per gestire drive di tipo [[https://en.wikipedia.org/wiki/NVM_Express|NVMe]] su sistemi GNU/Linux.

 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://nvme-cli|nvme-cli]].
 0. Per identificare i drive presenti, digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il comando:{{{
sudo nvme list
}}}
 L'output mostrerà le informazioni relative al dispositivo (modello, numero seriale, spazio utilizzato ecc.). Prendere nota del valore nella colonna `Node`.
 0. Digitare il comando:{{{
sudo nvme smart-log /dev/nvme0n1 | grep temperature
}}}
 sostituendo `/dev/nvme0n1` se differente. L'output sarà simile al seguente:{{{
temperature : 34 C (308 Kelvin)
}}}

== HardInfo ==

Per l'installazione consultare il relativo [[#hardinfo|paragrafo]].

Per l'utilizzo del programma via terminale, digitare il comando:{{{
hardinfo -rma devices.so | grep -A 10 Sensors
}}}

{{{#!wiki note
A seconda delle periferiche presenti nel computer e/o della loro tipologia, potrebbe essere necessario utilizzare l'opzione di '''grep''' con un valore superiore a 10 (ad esempio 40, 50 ecc.).
}}}

= Interfaccia grafica =

{{{#!wiki tip
Diversi programmi con GUI per identificare le periferiche offrono anche la possibilità di visualizzarne le temperature. Consultare [[Hardware/Periferiche/IdentificarePeriferiche#Strumenti_con_interfaccia_grafica|questa guida]].
}}}

== Psensor ==

'''Psensor''' permette di monitorare, oltre alle temperature, altre informazioni quali la velocità delle ventole, carico di CPU/GPU ecc.

 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://psensor|psensor]].
 0. [[AmbienteGrafico/AvviareProgrammi|Avviare]] '''Psensor'''.
 0. Nella colonna '''Grafico''' spuntare i sensori che si desidera monitorare.
 0. Per altre configurazioni selezionare il menu '''''Psensor → Preferenze'''''.

== xensors ==

È un semplice programma in grado di visualizzare, in funzione di quali sensori sono presenti e attivati, valori quali temperatura o tensioni di CPU, scheda madre, schede di rete ecc.

[[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://xsensor|xsensor]].<<BR>>
Dopo l'installazione sarà possibile [[AmbienteGrafico/AvviareProgrammi|avviare]] il programma.


<<Anchor(hardinfo)>>
== HardInfo ==

'''!HardInfo''' è in grado di visualizzare numerose informazioni sull'hardware e sul sistema operativo, di elencare dispositivi connessi, di eseguire benchmarks ecc.

 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://psensor|psensor]].
 0. [[AmbienteGrafico/AvviareProgrammi|Avviare]] '''System profiler and benchmark'''.
 0. Per il monitoraggio delle temperature nella scheda si sinistra selezionare '''Sensors''' all'interno della sezione '''Devices'''.

== Gnome Disks Utility ==

L'applicazione '''Dischi''' è in grado di visualizzare le temperature dei drive presenti all'interno del PC, se supportati. Per maggiori informazioni consultare la [[Hardware/DispositiviPartizioni/GnomeDiskUtility|guida dedicata]].

== Plugin, indicatori, widget ecc. ==

Molti [[AmbienteGrafico|ambienti desktop]] offrono vari strumenti per monitorare le temperature. Di seguito ne vengono citati alcuni.

 * '''GNOME''': sono disponibili diverse [[AmbienteGrafico/Gnome/Estensioni|estensioni]] ('''Freon''', '''Sensory Perception''', '''Vitals''' ecc.). Cercare sul sito [[https://extensions.gnome.org|GNOME Extensions]] una compatibile con la versione di GNOME shell in uso.
 * '''KDE''': sono disponibili diverse applet per monitorare le temperature. Cercare su [[https://store.kde.org|questo sito]] una compatibile con la versione di Plasma in uso.
 * '''Xfce''': è possibile [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|installare]] il pacchetto [[apt://xfce4-sensors-plugin|xfce4-sensors-plugin]]. Fare riferimento alla [[http://goodies.xfce.org/projects/panel-plugins/xfce4-sensors-plugin|pagina ufficiale]] del progetto per maggiori informazioni.
 * '''Cinnamon''': sono disponibili diverse applet ed estensioni per monitorare le temperature. Cercare su [[https://cinnamon-spices.linuxmint.com/|questo sito]].

== Conky ==

'''Conky''' è in grado di monitorare i sensori presenti sul proprio computer. Per maggiori informazioni consultare la [[AmbienteGrafico/Conky|guida dedicata]].

<<Anchor(ventole)>>
= Controllo delle ventole =

Come prerequisito, occorre installare ''fancontrol'', come descritto in [[#Installazione|questo paragrafo]].

Per controllare le ventole e la scheda madre, digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando: {{{
sudo pwmconfig
}}}

Le ventole verranno monitorate e sarà possibile modificarne la velocità. Nel caso in cui sia possibile il controllo totale, cioè fermare del tutto le ventole, è possibile creare un semplice script da lanciare all'avvio per un'ottimizzazione delle stesse.

{{{#!wiki important
L'arresto completo delle ventole può arrecare gravi danni sia direttamente all'hardware, sia indirettamente al software e ai dati contenuti nei supporti d'archiviazione. Procedere con molta cautela.
}}}

 0. Creare con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/init.d/fancontrol` e aggiungere le seguenti righe: {{{
#!/bin/sh
#!/bin/sh
#
# Fancontrol start script.
#

set -e

# Defaults
DAEMON=/usr/sbin/fancontrol
PIDFILE=/var/run/fancontrol-pid
PATH=/sbin:/bin:/usr/sbin:/usr/bin

test -f $DAEMON || exit 0

. /lib/lsb/init-functions


case "$1" in
       start)
               log_begin_msg "Starting fancontrol daemon..."
               start-stop-daemon --start -o -q -m -b -p $PIDFILE -x $DAEMON
               log_end_msg $?
               ;;
       stop)
               log_begin_msg "Stopping fancontrol daemon..."
               start-stop-daemon --stop -o -q -p $PIDFILE
               log_end_msg $?
               ;;
       force-reload|restart)
               sh $0 stop
               sh $0 start
               ;;
       *)
               log_success_msg "Usage: /etc/init.d/fancontrol {start|stop|restart|force-reload}"
               log_success_msg " start - starts system-wide fancontrol service"
               log_success_msg " stop - stops system-wide fancontrol service"
               log_success_msg " restart, force-reload - starts a new system-wide fancontrol service"
               exit 1
               ;;
esac

exit 0
}}}
 0. Rendere eseguibile lo script, digitando in un terminale il seguente comando:{{{
sudo chmod +x /etc/init.d/fancontrol
}}}

 0. Avviare lo script con il comando: {{{
/etc/init.d/fancontrol start
}}}

 Per interromperlo digitare il comando: {{{
/etc/init.d/fancontrol stop
}}}

 0. Se l'output non restituisce alcun errore, aprire il file `/etc/rc.local` con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e i [[AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione|privilegi di amministrazione]], quindi aggiungere la seguente riga: {{{
/etc/init.d/fancontrol start
}}}
 in modo da ottenere un codice simile al seguente:{{{
#!/bin/sh
#!/bin/sh -e
#
# rc.local
#
# This script is executed at the end of each multiuser runlevel.
# Make sure that the script will "exit 0" on success or any other
# value on error.
#
# In order to enable or disable this script just change the execution
# bits.
#
# By default this script does nothing.
/etc/init.d/fancontrol start
exit 0
Linea 174: Linea 343:
 * [[http://www.debian.org/doc/manuals/apt-howto/index.en.html|Manuale Debian di apt]]
 * [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi/Apt|Guida a apt-get]]
 * [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi/Aptitude|Guida a aptitude]]
 * [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Guida all'installazione dei programmi]]
 * [[Repository/SourcesList|/etc/apt/sources.list ottimizzato]]
## * [[http://www.lm-sensors.org|Sito ufficiale del progetto]]
 * [[https://github.com/lm-sensors/lm-sensors|GitHub lm-sensors]]
 * [[https://launchpad.net/lmsensors|Lm-sensors su Launchpad]]
 * [[http://doc.ubuntu-fr.org/lm-sensors|Lm-sensors su doc.ubuntu-fr.org]]
 * [[http://wiki.ubuntuusers.de/Lm_sensors|Lm-sensors su wiki.ubuntuusers.de]]
 * [[https://help.ubuntu.com/community/SensorInstallHowto|Lm-sensors sul wiki internazionale]]
 * [[Hardware/Periferiche/IdentificarePeriferiche|Identificare le periferiche]]
Linea 181: Linea 352:
CategoryAmministrazione  ##CategoryHardware CategoryAmministrazion
Cat
egoryHomepage


Attenzione! Questa è una Pagina di prova. Le informazioni riportate potrebbero essere incomplete, errate e potenzialmente pericolose. Per contribuire alla realizzazione di questa pagina consultare la discussione di riferimento.

Guida verificata con Ubuntu: 20.04 22.04

Problemi in questa pagina? Segnalali in questa discussione

Introduzione

Questa guida contiene una raccolta, non esaustiva, di strumenti per monitorare le temperature dei dispositivi hardware presenti proprio computer, nonché altri valori (tensioni, velocità delle ventole ecc.).

Le seguenti informazioni sono valide per Ubuntu e derivate, oltre che per le principali distribuzioni GNU/Linux.

Le informazioni e i sensori disponibili dipendono dal tipo di hardware in uso.

Informazioni generali

Solitamente i sistemi GNU/Linux permettono di controllare e gestire ampiamente le risorse hardware, ragion per cui sono già presenti "out of the box" strumenti per visualizzare le temperature.

Nel dettaglio, la directory /sys contiene moltissimi dati relativi al kernel, ai moduli e all'hardware. In particolare /sys/class/thermal è deputata alle informazioni riguardanti le temperature. Perciò è possibile consultare file quali:

  • /sys/class/thermal/thermal_zone0/temp contenente la temperatura della CPU, espressa in gradi Celsius tramite numeri interi divisibili per 100 (es: 36000 = 36°C)

  • /sys/class/thermal/thermal_zone0/type contenente il valore corrispondente alla zona in cui la temperatura è rilevata (un esempio tipico è il sensore termico acpitz, situato accanto il socket della CPU)

Per semplificare e rendere facilmente consultabili queste informazioni, è possibile creare un semplice script che contenga il seguente comando:

paste <(cat /sys/class/thermal/thermal_zone*/type) <(cat /sys/class/thermal/thermal_zone*/temp) | column -s $'\t' -t | sed 's/\(.\)..$/.\1°C/'

L'output sarà simile al seguente:

acpitz        38.0°C
acpitz      . °C
acpitz        30.0°C
acpitz        32.0°C
acpitz        31.0°C
acpitz      . °C
pch_skylake   36.5°C
iwlwifi_1     33.0°C
x86_pkg_temp  38.0°C

Riga di comando

acpi

acpi è uno strumento per visualizzare lo stato della batteria e altre informazioni ACPI, in grado anche di mostrare le temperature del PC.

  1. Installare il pacchetto acpi.

  2. Per eseguire il programma digitare nel terminale il comando:

    acpi -t

    Il risultato sarà simile al seguente:

    Thermal 0: ok, 30.8 degrees C
    Thermal 1: ok, 29.8 degrees C

lm-sensors

lm-sensors è uno strumento più completo, in grado di mostrare temperatura della/e CPU, della MOBO, della GPU, la velocità di rotazione delle ventole e le tensioni di alimentazione dei componenti principali.

In PC con schede madri AM2RD790, è noto che l'utilizzo di lm-sensors può provocare dei gravi danni.

Installazione

  1. Installare il pacchetto lm-sensors.

  2. Facoltativo: installare in aggiunta il pacchetto fancontrol, per gestire le ventole secondo le istruzioni indicate in questo paragrafo.

  3. Digitare nel terminale il comando:

    sudo sensors-detect
  4. Seguendo le istruzioni a video, rispondere Yes alle domande che verranno proposte, ad esclusione della domanda riguardante I2C/SMBus alla quale si dovrà rispondere No.

    In caso di errore, è possibile ripetere la procedura e rispondere Yes alla domanda precedente.

  5. Al termine della procedura, lo script restituirà un output simile al seguente:

    Driver `coretemp':
      * Chip `Intel digital thermal sensor' (confidence: 9)
    
    To load everything that is needed, add this to /etc/modules:
    #----cut here----
    # Chip drivers
    coretemp
    #----cut here----
    If you have some drivers built into your kernel, the list above will
    contain too many modules. Skip the appropriate ones!
    
    Do you want to add these lines automatically to /etc/modules? (yes/NO)

    Rispondere Yes anche a quest'ultima domanda, in modo che i moduli necessari vengano caricati al prossimo avvio del computer.

  6. Riavviare il PC.

Prima dell'ultimo passaggio, è possibile eseguire la procedura con alcune variazioni, fra cui:

  • Modulo drivetemp: per aggiungere questo modulo al fine di visualizzare le temperature di HDD e SSD (utile per Ubuntu 22.04, in cui non è disponibile hddtemp), digitare il comando:

    sudo modprobe -v drivetemp
  • Procedura senza riavvio: qualora non fosse possibile riavviare il sistema, caricare tutti i moduli necessari (come suggerito anche da lm-sensors) con il comando:

    /etc/init.d/kmod start

    oppure caricare singolarmente i moduli con il comando:

    sudo modprobe nome_modulo

    sostituendo nome_modulo con uno dei moduli visualizzati dopo il punto 5 della procedura. Ripetere il comando precedente per ognuno dei moduli indicati.

Utilizzo

Avviare il programma digitando il seguente comando:

sensors
  • Il risultato sarà simile al seguente:

    k8temp-pci-00c3
    Adapter: PCI adapter
    Core0 Temp:
                 +23°C
    Core1 Temp:
                 +19°C
    
    it8716-isa-0290
    Adapter: ISA adapter
    VCore:     +1.18 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   
    VDDR:      +3.25 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   
    +3.3V:     +0.00 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   ALARM
    +5V:       +4.81 V  (min =  +0.00 V, max =  +6.85 V)   
    +12V:     +11.58 V  (min =  +0.00 V, max = +16.32 V)   
    in5:       +0.00 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   ALARM
    in6:       +0.00 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   ALARM
    5VSB:      +4.84 V  (min =  +0.00 V, max =  +6.85 V)   
    VBat:      +2.94 V
    fan1:        0 RPM  (min =    0 RPM)                   
    fan2:        0 RPM  (min =    0 RPM)                   
    fan3:        0 RPM  (min =    0 RPM)                   
    temp1:       +30°C  (low  =    -1°C, high =  +127°C)   sensor = diode   
    temp2:       +30°C  (low  =    -1°C, high =  +127°C)   sensor = thermistor   
    temp3:        -7°C  (low  =    -1°C, high =  +127°C)   sensor = thermistor   
    vid:      +1.300 V
    
    acpitz-virtual-0
    Adapter: Virtual device
    temp1:       +49.0°C  (crit = +95.0°C)                  
    
    coretemp-isa-0000
    Adapter: ISA adapter
    Core 0:      +59.0°C  (crit = +100.0°C)                  
    
    coretemp-isa-0001
    Adapter: ISA adapter
    Core 1:      +57.0°C  (crit = +100.0°C)

hddtemp

È uno strumento per visualizzare le temperature di dischi rigidi e drive a stato solido SATA.

Poiché non mantenuto più da tempo, è stato rimosso dai repository di Ubuntu. Per maggiori informazioni consultare questa pagina.

  1. Solo su Ubuntu 22.04 e successivi, digitare nel terminale il seguente comando:

    sudo add-apt-repository ppa:malcscott/ppa
  2. Installare il pacchetto hddtemp.

Per utilizzare il programma digitare il comando:

sudo hddtemp /dev/sd?

L'output sarà simile al seguente:

/dev/sda: WDC WD1600BEVT-22ZCT0: 42°C
/dev/sdb: MAXTOR STM3320820AS: S.M.A.R.T. not available

nvme-cli

nvme-cli è uno strumento per gestire drive di tipo NVMe su sistemi GNU/Linux.

  1. Installare il pacchetto nvme-cli.

  2. Per identificare i drive presenti, digitare nel terminale il comando:

    sudo nvme list

    L'output mostrerà le informazioni relative al dispositivo (modello, numero seriale, spazio utilizzato ecc.). Prendere nota del valore nella colonna Node.

  3. Digitare il comando:

    sudo nvme smart-log /dev/nvme0n1 | grep temperature

    sostituendo /dev/nvme0n1 se differente. L'output sarà simile al seguente:

    temperature                             : 34 C (308 Kelvin)

HardInfo

Per l'installazione consultare il relativo paragrafo.

Per l'utilizzo del programma via terminale, digitare il comando:

hardinfo -rma devices.so | grep -A 10 Sensors

A seconda delle periferiche presenti nel computer e/o della loro tipologia, potrebbe essere necessario utilizzare l'opzione di grep con un valore superiore a 10 (ad esempio 40, 50 ecc.).

Interfaccia grafica

Diversi programmi con GUI per identificare le periferiche offrono anche la possibilità di visualizzarne le temperature. Consultare questa guida.

Psensor

Psensor permette di monitorare, oltre alle temperature, altre informazioni quali la velocità delle ventole, carico di CPU/GPU ecc.

  1. Installare il pacchetto psensor.

  2. Avviare Psensor.

  3. Nella colonna Grafico spuntare i sensori che si desidera monitorare.

  4. Per altre configurazioni selezionare il menu Psensor → Preferenze.

xensors

È un semplice programma in grado di visualizzare, in funzione di quali sensori sono presenti e attivati, valori quali temperatura o tensioni di CPU, scheda madre, schede di rete ecc.

Installare il pacchetto xsensor.
Dopo l'installazione sarà possibile avviare il programma.

HardInfo

HardInfo è in grado di visualizzare numerose informazioni sull'hardware e sul sistema operativo, di elencare dispositivi connessi, di eseguire benchmarks ecc.

  1. Installare il pacchetto psensor.

  2. Avviare System profiler and benchmark.

  3. Per il monitoraggio delle temperature nella scheda si sinistra selezionare Sensors all'interno della sezione Devices.

Gnome Disks Utility

L'applicazione Dischi è in grado di visualizzare le temperature dei drive presenti all'interno del PC, se supportati. Per maggiori informazioni consultare la guida dedicata.

Plugin, indicatori, widget ecc.

Molti ambienti desktop offrono vari strumenti per monitorare le temperature. Di seguito ne vengono citati alcuni.

  • GNOME: sono disponibili diverse estensioni (Freon, Sensory Perception, Vitals ecc.). Cercare sul sito GNOME Extensions una compatibile con la versione di GNOME shell in uso.

  • KDE: sono disponibili diverse applet per monitorare le temperature. Cercare su questo sito una compatibile con la versione di Plasma in uso.

  • Xfce: è possibile installare il pacchetto xfce4-sensors-plugin. Fare riferimento alla pagina ufficiale del progetto per maggiori informazioni.

  • Cinnamon: sono disponibili diverse applet ed estensioni per monitorare le temperature. Cercare su questo sito.

Conky

Conky è in grado di monitorare i sensori presenti sul proprio computer. Per maggiori informazioni consultare la guida dedicata.

Controllo delle ventole

Come prerequisito, occorre installare fancontrol, come descritto in questo paragrafo.

Per controllare le ventole e la scheda madre, digitare nel terminale il seguente comando:

sudo pwmconfig

Le ventole verranno monitorate e sarà possibile modificarne la velocità. Nel caso in cui sia possibile il controllo totale, cioè fermare del tutto le ventole, è possibile creare un semplice script da lanciare all'avvio per un'ottimizzazione delle stesse.

L'arresto completo delle ventole può arrecare gravi danni sia direttamente all'hardware, sia indirettamente al software e ai dati contenuti nei supporti d'archiviazione. Procedere con molta cautela.

  1. Creare con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione il file /etc/init.d/fancontrol e aggiungere le seguenti righe:

    #!/bin/sh
    #
    # Fancontrol start script.
    #
    
    set -e
    
    # Defaults
    DAEMON=/usr/sbin/fancontrol
    PIDFILE=/var/run/fancontrol-pid
    PATH=/sbin:/bin:/usr/sbin:/usr/bin
    
    test -f $DAEMON || exit 0
    
    . /lib/lsb/init-functions
    
    
    case "$1" in
           start)
                   log_begin_msg "Starting fancontrol daemon..."
                   start-stop-daemon --start -o -q -m -b -p $PIDFILE -x $DAEMON
                   log_end_msg $?
                   ;;
           stop)
                   log_begin_msg "Stopping fancontrol daemon..."
                   start-stop-daemon --stop -o -q -p $PIDFILE
                   log_end_msg $?
                   ;;
           force-reload|restart)
                   sh $0 stop
                   sh $0 start
                   ;;
           *)
                   log_success_msg "Usage: /etc/init.d/fancontrol {start|stop|restart|force-reload}"
                   log_success_msg "  start - starts system-wide fancontrol service"
                   log_success_msg "  stop  - stops system-wide fancontrol service"
                   log_success_msg "  restart, force-reload - starts a new system-wide fancontrol service"
                   exit 1
                   ;;
    esac
    
    exit 0
  2. Rendere eseguibile lo script, digitando in un terminale il seguente comando:

    sudo chmod +x /etc/init.d/fancontrol
  3. Avviare lo script con il comando:

    /etc/init.d/fancontrol start

    Per interromperlo digitare il comando:

    /etc/init.d/fancontrol stop
  4. Se l'output non restituisce alcun errore, aprire il file /etc/rc.local con un editor di testo e i privilegi di amministrazione, quindi aggiungere la seguente riga:

    /etc/init.d/fancontrol start

    in modo da ottenere un codice simile al seguente:

    #!/bin/sh -e
    #
    # rc.local
    #
    # This script is executed at the end of each multiuser runlevel.
    # Make sure that the script will "exit 0" on success or any other
    # value on error.
    #
    # In order to enable or disable this script just change the execution
    # bits.
    #
    # By default this script does nothing.
    /etc/init.d/fancontrol start
    exit 0

Ulteriori risorse


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