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| #title KVM Installation <<Include(KVM/Header)>> ||<tablestyle="float:right; font-size: 0.9em; width:30%; background:#F1F1ED; margin: 0 0 1em 1em;" style="padding:0.5em;"><<TableOfContents(2)>>|| |
## last update 17/10/2025 #format wiki #LANGUAGE it <<BR>> <<Indice(depth=2)>> <<Informazioni(forum="http://forum.ubuntu-it.org/viewtopic.php?t=371617"; rilasci="25.10 25.04 24.04 22.04")>> <<BR>> = Introduzione = Questa pagina fornisce una guida completa all'installazione e alla configurazione di '''KVM''' (Kernel-based Virtual Machine), la soluzione di virtualizzazione nativa del kernel Linux, su '''Ubuntu 22.04''' e versioni successive. '''KVM''' offre prestazioni quasi native ed è la tecnologia di virtualizzazione preferita su Linux. = Preparativi = == CPU: verifica supporto virtualizzazione == Per utilizzare appieno le prestazioni di '''KVM''', è indispensabile che il processore supporti le estensioni di virtualizzazione hardware. Queste sono note come '''Intel VT-x''' (per processori Intel, nome in codice Vanderpool) e '''AMD-V''' (per processori AMD, nome in codice Pacifica). Per verificare il supporto digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]]:{{{ lscpu | grep Virtualization }}} * Se il comando restituisce '''VT-x''' o '''AMD-V''', il supporto hardware è presente. * Se non viene visualizzata alcuna riga relativa alla virtualizzazione o se il comando precedente non restituisce nulla, la CPU potrebbe non supportarla o l'opzione potrebbe essere disabilitata nel BIOS/UEFI. == Verifica avanzata e stato di /dev/kvm: == Un modo più diretto per verificare la disponibilità di '''KVM''' si ha utilizzando `kvm-ok`. {{{#!wiki note Se il comando `kvm-ok` è assente installare il pacchetto [[apt://cpu-checker|cpu-checker]]. }}} Digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]]:{{{ kvm-ok }}} * Se il supporto è presente restituirà una risposta simile a:{{{ INFO: Your CPU supports KVM extensions INFO: /dev/kvm exists KVM acceleration can be used }}} * In caso contrario l'output sarà del tipo:{{{ INFO: Your CPU does not support KVM extensions KVM acceleration can NOT be used }}}e significa che le estensioni hardware non sono disponibili. Senza le estensioni '''KVM''' sarà comunque possibile eseguire macchine virtuali, ma risulteranno significativamente più lente. {{{#!wiki note Potrebbe essere necessario abilitarle nel BIOS/UEFI del sistema (spesso sotto voci come "Virtualization Technology", "Intel VT-d", "AMD-V"). }}} == Kernel a 64 bit (raccomandato) == L'esecuzione di un kernel a 64 bit sul sistema host è fortemente raccomandata per sfruttare al meglio KVM. * Un sistema a 64 bit può ospitare sia macchine virtuali a 64 bit che a 32 bit. * Un sistema a 32 bit può ospitare solo macchine virtuali a 32 bit e ha una limitazione di RAM per VM a circa 2 GB. * Per offrire più di 2047 MB di RAM a una macchina virtuale, si deve usare un [[Hardware/Architettura64Bit|kernel a 64 bit]] sul sistema host. Per verificare che il kernel sia a 64 bit, digitare il seguente comando in una finestra di [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]]:{{{ uname -m }}} Il risultato '''x86_64''' indica che è in uso un kernel a 64-bit. {{{#!wiki note Risultati come '''i386''', '''i486''', '''i586''' o '''i686''' indicano un kernel a 32 bit. }}} ##Se si utilizza un kernel XEN per visualizzare i flag vmx e svm utilizzare il comando:{{{ ##cat /sys/hypervisor/properties/capabilities ##}}} |
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| == Come stabilire se la CPU supporta la virtualizzazione del hardware == | Per le seguenti impostazioni si assume una configurazione standard adatta sia per desktop che per server (anche senza ambiente grafico, sebbene si consigli `virt-manager` per la facilità di utilizzo). |
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| Per eseguire KVM, è necessario che il processore supporti la virtualizzazione; Intel e AMD hanno sviluppato estensioni per i loro processori, rispettivamente INTEL-VT e AMD-V. Per sapere se il processore la supporta eseguire il seguente comando: {{{ egrep '(vmx|svm)' --color=always /proc/cpuinfo |
[[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] i seguenti pacchetti:{{{ sudo apt install -y qemu-kvm libvirt-daemon-system libvirt-clients bridge-utils virtinst virt-manager |
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| Se non viene fornita alcuna risposta significa che la CPU non supporta la virtualizzazione del hardware. In caso contrario è supportata, ma è necessario verificare che nel BIOS sia abilitata l'opzione per la virtualizzazione. | Descrizione dei pacchetti: * '''qemu-kvm''': il backend principale che fornisce l'accelerazione hardware '''KVM''' tramite '''QEMU'''. [[Virtualizzazione/Qemu|Guida]]. * '''libvirt-daemon-system''': il demone libvirtd che gestisce le istanze '''KVM''' e '''QEMU'''. È l'interfaccia principale per KVM. * '''libvirt-clients''': contiene gli strumenti client (come '''virsh''') per interagire con '''libvirtd'''. * '''bridge-utils''': utilità per la configurazione del networking in bridge, utile per integrare le VM nella rete fisica. * '''virtinst''': strumenti a riga di comando per la creazione rapida di macchine virtuali. * '''virt-manager''': un'interfaccia grafica molto intuitiva e potente per la gestione delle macchine virtuali '''KVM'''. Fortemente raccomandato per la maggior parte degli utenti. |
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| == Ove possibile usare un kernel a 64 bit == | == Aggiungere utenti ai gruppi == |
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| 1. Per offrire più di 2047 MB di ram alla VMs, '''si deve''' usare un kernel a 64 bit (vedere***********link pag hardware32 e 64 bit). Installando un kernel a 32 bit si avrà la limitazione a 2 GB di RAM per VM. 1. Un sistema a 64 bit può ospitare sia virtualizzazioni a 64 bit che a 32 bit. Mentre un sistema a 32 bit può ospitare solo virtualizzazioni a 32 bit. |
Per poter gestire le macchine virtuali '''KVM''' senza dover utilizzare [[AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione|privilegi di amministrazione]] per ogni comando o per avviare '''virt-manager''', è necessario che l'utente appartenga al gruppo '''libvirt'''. |
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| Per verificare che il processore sia a 64 bit, eseguire il seguente comando: {{{ grep ' lm ' /proc/cpuinfo |
Durante l'installazione di ''libvirt-daemon-system'' l'utente dovrebbe essere aggiunto automaticamente al gruppo '''libvirt'''. Tuttavia, per sicurezza e per rendere la modifica effettiva, è buona norma aggiungere l'utente manualmente e poi riautenticarsi. 0. Aggiungere il nome utente al gruppo '''libvirt''':{{{ sudo usermod -a -G libvirt $(whoami) }}} 0. Dopo aver eseguito questo comando disconnettersi e accedere nuovamente (o riavviare il sistema) affinché l'appartenenza al gruppo sia attiva. In alternativa è possibile utilizzare il comando `newgrp libvirt` per applicare la modifica solo nella sessione corrente. 0. Per ottenere l'elenco dei gruppi digitare:{{{ groups }}}Verificare la presenza di `libvirt` tra i gruppi elencati. == Verifica dell'installazione == Per verificare se l'installazione è avvenuta con successo e che il demone `libvirtd` sia in esecuzione e accessibile, digitare:{{{ virsh -c qemu:///system list --all }}}Se l'installazione è corretta e i permessi sono corretti, si vedrà un output simile a:{{{ Id Name State -------------------- }}}o un elenco delle macchine virtuali, se ne sono già state create. == Avvio del servizio libvirt == Dopo l'installazione il servizio '''libvirtd''' dovrebbe essere configurato per avviarsi automaticamente a ogni boot. È possibile verificarne lo stato digitando:{{{ sudo systemctl status libvirtd }}}Dovrebbe mostrare restituire:{{{ active (running) |
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| Se non viene fornita alcuna risposta significa che la CPU non è a 64 bit. ''lm'' significa long Mode, per cui la CPU è a 64 bit. | = Configurazione Rete (Opzionale: Bridge) = |
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| Per verificare che sia in esecuzione un kernel a 64 bit, eseguire il seguente comando: {{{ uname -m |
Per impostazione predefinita '''KVM''' con '''libvirt''' configura una rete '''NAT''' per le macchine virtuali. Questo significa che le VM possono accedere a internet ma non sono direttamente accessibili dalla rete fisica (a meno che non si configuri il ''port forwarding''). Se si desidera che le VM ottengano un indirizzo IP direttamente dalla rete locale e siano visibili come host separati, è consigliabile configurare una rete in bridge. Questo è un processo più avanzato che richiede la modifica dei file di configurazione di rete del sistema host. == Configurazione di un Bridge (Netplan su Ubuntu 22.04) == Su Ubuntu 18.04 e versioni successive (inclusa la 22.04), la configurazione di rete è gestita da '''Netplan'''. Questo sostituisce le modifiche dirette a `/etc/network/interfaces` per le interfacce primarie. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://bridge-utils | bridge-utils]] se non è già presente. {{{#!wiki important Netplan prende il controllo della configurazione di rete. Non è consigliabile modificare direttamente `/etc/network/interfaces` per le interfacce gestite da Netplan, né usare [[InternetRete/ConfigurazioneRete/NetworkManager|NetworkManager]] per la stessa interfaccia fisica utilizzata per il bridge. |
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| '''x86_64''' indica che è in uso un kernel a 64-bit. Invece i386, i486, i586 or i686, indicano che è in uso un kernel a 32 bit. | 0. Identificare l'interfaccia di rete digitando:{{{ ip a }}} Individuare il nome dell'interfaccia di rete Ethernet (es. enp0s31f6, eth0). 0. Modificare il file '''Netplan'''. I file di configurazione si trovano solitamente nella cartella di sistema `/etc/netplan/`. Trovare il `file.yaml` (es. `00-installer-config.yaml`) e modificarlo con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e i [[AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione/Sudo|privilegi di amministrazione]]:{{{ sudo nano /etc/netplan/00-installer-config.yaml }}} 0. Adattare i nomi delle interfacce. Sostituire il contenuto esistente con qualcosa di simile a questo (adattare `enp0s31f6` al nome dell'interfaccia e il server DHCP):{{{ network: ethernets: enp0s31f6: # <<-- Sostituire con il nome dell'interfaccia fisica dhcp4: no dhcp6: no bridges: br0: interfaces: [enp0s31f6] # <<-- Sostituire con il nome dell'interfaccia fisica dhcp4: yes dhcp6: no parameters: stp: true forward-delay: 0 version: 2 }}} {{{#!wiki note L'interfaccia fisica (enp0s31f6) non ottiene più un IP direttamente. Viene creato un bridge '''br0''' che include l'interfaccia fisica. Il bridge '''br0''' ottiene l'indirizzo IP via DHCP, diventando l'interfaccia principale del sistema host. }}} 0. Applicare le modifiche digitando:{{{ sudo netplan apply }}}Si potrebbe perdere temporaneamente la connessione di rete. 0. Verificare il bridge:{{{ ip a show br0 }}}Dovrebbe essere visualizzato un indirizzo IP per '''br0'''. |
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| Creando una nuova VM con '''virt-manager''' sarà possibile selezionare '''br0''' come interfaccia di rete. | |
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| == Installazione di KVM == | = Risoluzione problemi = |
| Linea 40: | Linea 171: |
| Per le seguenti impostazioni, si presume la predisposizione di KVM su un server, e quindi non ci sarà nessun server X sulla macchina. | == libvir: Remote error : Permission denied == |
| Linea 42: | Linea 173: |
| Innanzitutto installare i seguenti pacchetti: {{{ $ sudo aptitude install kvm libvirt-bin ubuntu-vm-builder bridge-utils }}} * libvirt-bin provides libvirtd which you need to administer qemu and kvm instances using libvirt * kvm is the backend * ubuntu-vm-builder powerful command line tool for building virtual machines * bridge-utils provides a bridge from your network to the virtual machines You might also want to install ''virt-viewer'', for viewing instances '''8.10 (intrepid) Notes''': * Two meta packages have been added: {{{ubuntu-virt-server}}} and {{{ubuntu-virt-mgmt}}}. {{{Ubuntu-virt-server}}} installs the packages needed to setup a base virtulization host (kvm, libvirt-bin and openssh-server) and {{{ubuntu-virt-mgmt}}} installs what you need to administer it from a management station (virt-manager, python-vm-builder and virt-viewer). * {{{ubuntu-vm-builder}}} has been replaced by {{{python-vm-builder}}} ([[JeOSVMBuilder|tutorial]]). '''Note:''' libdevmapper does not load its module when it is installed ([[https://bugs.launchpad.net/ubuntu/+source/vm-builder/+bug/277648|bug 277648]]) , so you will either need to do a {{{ $ sudo modprobe dm-loop }}} or reboot your system before being able to use it. == Adding Users == '''9.10 Notes''': * The libvirt-bin package will now automatically add members of the ''admin'' group to the ''libvirtd'' group. You still need to log out, and log back in for this change to take effect. Add yourself to the ''libvirtd'' group (note that there is no need to add yourself to the ''kvm'' group): {{{ $ sudo adduser `id -un` libvirtd }}} This will give you access to the system-wide libvirtd instance. This is preferable for you because it gives you access to the advanced networking options rather than simply the "userspace networking" option as you may know it from QEmu. '''Note: You need to log out and log back in for the new group membership to take effect.''' Note: The `id -un` command will return the current username, for example if your username is ''joe'' you will be effectively be running ''sudo adduser joe libvirtd''. You can test if your install has been successful with the following command: {{{ $ virsh -c qemu:///system list Id Name State ---------------------------------- $ }}} If on the other hand you get something like this: {{{ $ virsh -c qemu:///system list |
Il messaggio di errore:{{{ |
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| $ }}} |
}}}può significare che non si è ancora autenticati dopo aver aggiunto l'utente al gruppo '''libvirt'''. |
| Linea 98: | Linea 178: |
| Something is wrong and you probably want to fix this before you move on. The critical point here is whether or not you have write access to ''/var/run/libvirt/libvirt-sock''. | == Permessi sul socket libvirt-sock == |
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| <<Include(KVM/Header)>> | È possibile verificare i permessi del socket con:{{{ sudo ls -la /var/run/libvirt/libvirt-sock }}}L'output atteso dovrebbe essere simile a:{{{ srwxrwx--- 1 root libvirt 0 [DATA E ORA] /var/run/libvirt/libvirt-sock }}}Questo indica che il socket è di proprietà di '''root''' e del gruppo '''libvirt''', con [[AmministrazioneSistema/PermessiFile|permessi]] di lettura/scrittura per i membri del gruppo. = Ulteriori risorse = * [[https://help.ubuntu.com/community/KVM/Installation|Documento originale]] * [[https://www.libvirt.org/|Sito ufficiale di Libvirt]] * [[https://www.qemu.org/|Sito ufficiale di QEMU]] |
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| CategoryHomepage | CategoryVirtualizzazione |
Guida verificata con Ubuntu: 22.04 24.04 25.04 25.10
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Introduzione
Questa pagina fornisce una guida completa all'installazione e alla configurazione di KVM (Kernel-based Virtual Machine), la soluzione di virtualizzazione nativa del kernel Linux, su Ubuntu 22.04 e versioni successive. KVM offre prestazioni quasi native ed è la tecnologia di virtualizzazione preferita su Linux.
Preparativi
CPU: verifica supporto virtualizzazione
Per utilizzare appieno le prestazioni di KVM, è indispensabile che il processore supporti le estensioni di virtualizzazione hardware. Queste sono note come Intel VT-x (per processori Intel, nome in codice Vanderpool) e AMD-V (per processori AMD, nome in codice Pacifica).
Per verificare il supporto digitare nel terminale:
lscpu | grep Virtualization
Se il comando restituisce VT-x o AMD-V, il supporto hardware è presente.
- Se non viene visualizzata alcuna riga relativa alla virtualizzazione o se il comando precedente non restituisce nulla, la CPU potrebbe non supportarla o l'opzione potrebbe essere disabilitata nel BIOS/UEFI.
Verifica avanzata e stato di /dev/kvm:
Un modo più diretto per verificare la disponibilità di KVM si ha utilizzando kvm-ok.
Se il comando kvm-ok è assente installare il pacchetto cpu-checker.
Digitare nel terminale:
kvm-ok
Se il supporto è presente restituirà una risposta simile a:
INFO: Your CPU supports KVM extensions INFO: /dev/kvm exists KVM acceleration can be used
In caso contrario l'output sarà del tipo:
INFO: Your CPU does not support KVM extensions KVM acceleration can NOT be used
e significa che le estensioni hardware non sono disponibili. Senza le estensioni KVM sarà comunque possibile eseguire macchine virtuali, ma risulteranno significativamente più lente.
Potrebbe essere necessario abilitarle nel BIOS/UEFI del sistema (spesso sotto voci come "Virtualization Technology", "Intel VT-d", "AMD-V").
Kernel a 64 bit (raccomandato)
L'esecuzione di un kernel a 64 bit sul sistema host è fortemente raccomandata per sfruttare al meglio KVM.
- Un sistema a 64 bit può ospitare sia macchine virtuali a 64 bit che a 32 bit.
- Un sistema a 32 bit può ospitare solo macchine virtuali a 32 bit e ha una limitazione di RAM per VM a circa 2 GB.
Per offrire più di 2047 MB di RAM a una macchina virtuale, si deve usare un kernel a 64 bit sul sistema host.
Per verificare che il kernel sia a 64 bit, digitare il seguente comando in una finestra di terminale:
uname -m
Il risultato x86_64 indica che è in uso un kernel a 64-bit.
Risultati come i386, i486, i586 o i686 indicano un kernel a 32 bit.
Installazione
Per le seguenti impostazioni si assume una configurazione standard adatta sia per desktop che per server (anche senza ambiente grafico, sebbene si consigli virt-manager per la facilità di utilizzo).
Installare i seguenti pacchetti:
sudo apt install -y qemu-kvm libvirt-daemon-system libvirt-clients bridge-utils virtinst virt-manager
Descrizione dei pacchetti:
qemu-kvm: il backend principale che fornisce l'accelerazione hardware KVM tramite QEMU. Guida.
libvirt-daemon-system: il demone libvirtd che gestisce le istanze KVM e QEMU. È l'interfaccia principale per KVM.
libvirt-clients: contiene gli strumenti client (come virsh) per interagire con libvirtd.
bridge-utils: utilità per la configurazione del networking in bridge, utile per integrare le VM nella rete fisica.
virtinst: strumenti a riga di comando per la creazione rapida di macchine virtuali.
virt-manager: un'interfaccia grafica molto intuitiva e potente per la gestione delle macchine virtuali KVM. Fortemente raccomandato per la maggior parte degli utenti.
Aggiungere utenti ai gruppi
Per poter gestire le macchine virtuali KVM senza dover utilizzare privilegi di amministrazione per ogni comando o per avviare virt-manager, è necessario che l'utente appartenga al gruppo libvirt.
Durante l'installazione di libvirt-daemon-system l'utente dovrebbe essere aggiunto automaticamente al gruppo libvirt. Tuttavia, per sicurezza e per rendere la modifica effettiva, è buona norma aggiungere l'utente manualmente e poi riautenticarsi.
Aggiungere il nome utente al gruppo libvirt:
sudo usermod -a -G libvirt $(whoami)
Dopo aver eseguito questo comando disconnettersi e accedere nuovamente (o riavviare il sistema) affinché l'appartenenza al gruppo sia attiva. In alternativa è possibile utilizzare il comando newgrp libvirt per applicare la modifica solo nella sessione corrente.
Per ottenere l'elenco dei gruppi digitare:
groups
Verificare la presenza di libvirt tra i gruppi elencati.
Verifica dell'installazione
Per verificare se l'installazione è avvenuta con successo e che il demone libvirtd sia in esecuzione e accessibile, digitare:
virsh -c qemu:///system list --all
Se l'installazione è corretta e i permessi sono corretti, si vedrà un output simile a:
Id Name State --------------------
o un elenco delle macchine virtuali, se ne sono già state create.
Avvio del servizio libvirt
Dopo l'installazione il servizio libvirtd dovrebbe essere configurato per avviarsi automaticamente a ogni boot. È possibile verificarne lo stato digitando:
sudo systemctl status libvirtd
Dovrebbe mostrare restituire:
active (running)
Configurazione Rete (Opzionale: Bridge)
Per impostazione predefinita KVM con libvirt configura una rete NAT per le macchine virtuali. Questo significa che le VM possono accedere a internet ma non sono direttamente accessibili dalla rete fisica (a meno che non si configuri il port forwarding).
Se si desidera che le VM ottengano un indirizzo IP direttamente dalla rete locale e siano visibili come host separati, è consigliabile configurare una rete in bridge. Questo è un processo più avanzato che richiede la modifica dei file di configurazione di rete del sistema host.
Configurazione di un Bridge (Netplan su Ubuntu 22.04)
Su Ubuntu 18.04 e versioni successive (inclusa la 22.04), la configurazione di rete è gestita da Netplan. Questo sostituisce le modifiche dirette a /etc/network/interfaces per le interfacce primarie.
Installare il pacchetto bridge-utils se non è già presente.
Netplan prende il controllo della configurazione di rete. Non è consigliabile modificare direttamente /etc/network/interfaces per le interfacce gestite da Netplan, né usare NetworkManager per la stessa interfaccia fisica utilizzata per il bridge.
Identificare l'interfaccia di rete digitando:
ip a
Individuare il nome dell'interfaccia di rete Ethernet (es. enp0s31f6, eth0).Modificare il file Netplan. I file di configurazione si trovano solitamente nella cartella di sistema /etc/netplan/. Trovare il file.yaml (es. 00-installer-config.yaml) e modificarlo con un editor di testo e i privilegi di amministrazione:
sudo nano /etc/netplan/00-installer-config.yaml
Adattare i nomi delle interfacce. Sostituire il contenuto esistente con qualcosa di simile a questo (adattare enp0s31f6 al nome dell'interfaccia e il server DHCP):
network: ethernets: enp0s31f6: # <<-- Sostituire con il nome dell'interfaccia fisica dhcp4: no dhcp6: no bridges: br0: interfaces: [enp0s31f6] # <<-- Sostituire con il nome dell'interfaccia fisica dhcp4: yes dhcp6: no parameters: stp: true forward-delay: 0 version: 2L'interfaccia fisica (enp0s31f6) non ottiene più un IP direttamente. Viene creato un bridge br0 che include l'interfaccia fisica. Il bridge br0 ottiene l'indirizzo IP via DHCP, diventando l'interfaccia principale del sistema host.
Applicare le modifiche digitando:
sudo netplan apply
Si potrebbe perdere temporaneamente la connessione di rete.Verificare il bridge:
ip a show br0
Dovrebbe essere visualizzato un indirizzo IP per br0.
Creando una nuova VM con virt-manager sarà possibile selezionare br0 come interfaccia di rete.
Risoluzione problemi
libvir: Remote error : Permission denied
Il messaggio di errore:
libvir: Remote error : Permission denied error: failed to connect to the hypervisor
può significare che non si è ancora autenticati dopo aver aggiunto l'utente al gruppo libvirt.
Permessi sul socket libvirt-sock
È possibile verificare i permessi del socket con:
sudo ls -la /var/run/libvirt/libvirt-sock
L'output atteso dovrebbe essere simile a:
srwxrwx--- 1 root libvirt 0 [DATA E ORA] /var/run/libvirt/libvirt-sock
Questo indica che il socket è di proprietà di root e del gruppo libvirt, con permessi di lettura/scrittura per i membri del gruppo.
