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Guida verificata con Ubuntu: 22.04 24.04 25.04 25.10

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Introduzione

Questa pagina descrive la gestione delle macchine virtuali da riga di comando o tramite interfaccia grafica.

Gestione da console Virsh

Per la gestione delle macchine virtuali da terminale utilizzare Virsh.

Per iniziare è necessario stabilire una connessione all'hypervisor KVM/QEMU locale. Questo si ottiene utilizzando l'opzione --connect:

virsh --connect qemu:///system

L'output sarà del tipo:

Connecting to uri: qemu:///system
Welcome to virsh, the virtualization interactive terminal.

Type:  'help' for help with commands
       'quit' to quit

virsh #

Una volta connessi si accede al prompt interattivo virsh.

I comandi elencati nel proseguo di questa guida si intendono inseriti nel prompt virsh subito dopo la sigla virsh #

Elenco dei comandi disponibili

  • Per visualizzare l'elenco dei comandi disponibili digitare nel prompt virsh:

    help
  • Per informazioni aggiuntive su un comando specifico, digitare:

    help NOME_COAMANDO

    sostituire NOME_COAMANDO con il comando specifico.

Definire nuova VM

  • Prima di gestire la macchina virtuale con virsh, è necessario definirla. Digitare nel prompt virsh:

    define /etc/libvirt/qemu/newvm.xml

    che restituirà:

    Domain newvm defined from /etc/libvirt/qemu/newvm.xml

    Ogni macchina virtuale è configurata tramite un file XML in /etc/libvirt/qemu.

Elencare VM

Virsh consente di elencare le macchine virtuali presenti sull'host attraverso il comando list.

  • Visualizzare lista parametri del comando list:

    help list

    si ottiene:

      NAME
        list - list domains
    
      SYNOPSIS
        list [--inactive | --all]
    
      DESCRIPTION
        Returns list of domains.
    
      OPTIONS
        --inactive       list inactive domains
        --all            list inactive & active domains

    Le macchine virtuali visualizzate con list --all sono definite dal file XML.
    Il comando list senza opzioni mostra solo le macchine attualmente in esecuzione.

  • Esempio di comando list senza opzioni:

    list

    si ottiene un output del tipo:

     Id Name                 State
    ----------------------------------
     15 mirror               running
     16 vm2                  running
  • Esempio di comando list con opzione --all:

    list --all

    si ottiene un output del tipo:

     Id Name                 State
    ----------------------------------
     15 mirror               running
     16 vm2                  running
      - test5                shut off

Spegnere VM

  • Per spegnere nel modo più "delicato" una VM digitare:

    shutdown mirror

    che restituirà

    Domain mirror is being shutdown
  • Un metodo più brutale, equivalente a un'interruzione dell'alimentazione sul sistema, è dato dal comando:

    destroy mirror

    Relativo output:

    Domain mirror destroyed

Rimuovere VM

  • Dopo aver spento la macchina virtuale, è possibile rimuoverla rendendola indefinita:

    undefine test5

    L'output sarà;

    Domain test5 has been undefined

    Rendere una indefinita una macchina virtuale può cancellare il relativo file di configurazione XML.

Riavviare VM

  • Se vengono eseguiti cambiamenti al file di configurazione XML, è necessario che KVM lo ricarichi prima di riavviare la macchina virtuale. Digitare nella console virsh:

    define /etc/libvirt/qemu/mirror.xml

    che restituirà:

    Domain mirror defined from /etc/libvirt/qemu/mirror.xml
  • Quindi per riavviare la macchina virtuale:

    start mirror

    Output:

    Domain mirror started

Sospensione/ripristino VM

  • Per sospendere una macchina virtuale digitare:

    suspend mirror

    Output:

    Domain mirror suspended
  • Per riavviarla:

    resume mirror

    Output:

    Domain mirror resumed

Modifica attributi

Libvirt memorizza la sua configurazione in formato .xml in /etc/libvirt/qemu. Il file è simile ai file .vmx di VMware. È possibile modificare questi file direttamente e riavviare libvirt affinché i cambiamenti abbiano effetto.

Il metodo raccomandato per la modifica degli attributi di una macchina virtuale è tramite virsh o virt-manager (se supporta i cambiamenti hardware desiderati):

  1. Esportare il file xml della macchina virtuale da modificare (dump).

  2. Modificare il file xml.

  3. Importare il file xml (define).

Ad esempio, per modificare la macchina chiamata foo (per l'elenco utilizzare virsh list --all), eseguire:

virsh dumpxml foo > /tmp/foo.xml

modificare /tmp/foo.xml come necessario e quindi digitare:

virsh define /tmp/foo.xml

Aggiunta di CPU

KVM consente di creare ospiti Symmetric MultiProcessing. Per allocare due CPU a una macchina virtuale:

  1. Effettuare il dump del file xml come descritto in precedenza.

  2. Modificare e salvare il file xml per includere:

    <domain type='kvm'>
      ...
      <vcpu>2</vcpu>
      ...
    </domain>
  3. Definire la macchina virtuale come descritto in precedenza.

Aggiunta di memoria

Per modificare l'allocazione di memoria in una macchina virtuale:

  1. Effettuare il dump del file xml come descritto in precedenza.

  2. Modificare e salvare il file xml per includere:

    <domain type='kvm'>
      ...
      <memory>262144</memory>
      <currentMemory>262144</currentMemory>
      ...
    </domain>

    Tenere presente che l'allocazione di memoria è in kilobyte. Quindi, per allocare 512 MB di memoria, utilizzare 512 * 1024, ovvero 524288.

  3. Definire la macchina virtuale come descritto in precedenza.

Cambiare modello scheda rete

KVM e QEMU possono emulare diversi modelli di schede di rete.

Il modello di NIC raccomandato per le massime prestazioni in una macchina virtuale KVM è virtio, che sfrutta le ottimizzazioni para-virtualizzate. Altri modelli, come e1000 o rtl8139, sono disponibili per compatibilità con sistemi operativi guest meno recenti o in casi specifici, ma offrono prestazioni inferiori.

Per utilizzare un NIC alternativo:

  1. Effettuare il dump del file xml come descritto in precedenza.

  2. Modificarlo per avere ad esempio virtio:

    <domain type='kvm'>
      ...
        <interface type='network'>
          ...
          <model type='virtio'/>
        </interface>
      ...
    </domain>
  3. Definire la macchina virtuale come descritto in precedenza.

Aggiunta dispositivi USB passanti

Limitazioni

  • Il dispositivo deve essere collegato all'host prima dell'avvio della macchina virtuale.
  • Potrebbe essere necessario configurare opportunamente il controller USB emulato nella VM (es. USB 2.0/3.0) per la massima compatibilità e prestazioni.
  • È necessario modificare le policy di sicurezza come Apparmor sull'host per consentire a QEMU l'accesso diretto all'hardware USB.

Modifica di Apparmor

Per consentire a un software di accedere correttamente a un dispositivo USB, è necessario modificare Apparmor.

  1. Aprire con i privilegi di amministrazione] e un [[Ufficio/EditorDiTesto il file /etc/apparmor.d/abstractions/libvirt-qemu e decommentare alcune righe:

    # WARNING: uncommenting these gives the guest direct access to host hardware.
    # This is required for USB pass through but is a security risk. You have been
    # warned.
    /sys/bus/usb/devices/ r,
    /sys/devices/*/*/usb[0-9]*/** r,
    /dev/bus/usb/*/[0-9]* rw,
  2. Salvare e chiudere il file.
  3. Apparmor deve essere riavviato digitando nel il comando:

    sudo systemctl restart apparmor

Aggiunta di dispositivi USB

Per aggiungere un dispositivo USB alla macchina virtuale è fondamentale identificare il Vendor ID e il Product ID del dispositivo. Successivamente è necessario configurare correttamente la macchina virtuale per emulare un controller USB adeguato al dispositivo e aggiungere il passthrough nel file XML.

  1. Identificazione del dispositivo USB: identificare, relativamente all'USB, il codice del costruttore Vendor ID e del prodotto Product ID:

    lsusb

    Il risultato sarà simile al seguente:

    Bus 001 Device 001: ID 1d6b:0002 Linux Foundation 2.0 root hub
    Bus 005 Device 012: ID 0a5c:2110 Broadcom Corp. Bluetooth Controller
    Bus 005 Device 003: ID 0483:2016 SGS Thomson Microelectronics Fingerprint Reader
    Bus 005 Device 001: ID 1d6b:0001 Linux Foundation 1.1 root hub
    Bus 004 Device 001: ID 1d6b:0001 Linux Foundation 1.1 root hub
    Bus 003 Device 001: ID 1d6b:0001 Linux Foundation 1.1 root hub
    Bus 002 Device 001: ID 1d6b:0001 Linux Foundation 1.1 root hub

    Se, ad esempio, è necessario aggiungere Broadcom Corp. Bluetooth Controller, i codici identificativi ID del costruttore e del prodotto sono rispettivamente 0a5c e 2110.

  2. Configurazione del Controller USB della VM: per supportare dispositivi USB 2.0 o 3.0 è cruciale che la macchina virtuale abbia un controller USB emulato del tipo corretto (es. usb2 per EHCI, usb3 per XHCI). Questo può essere aggiunto nella sezione <devices> del file XML della VM. Ad esempio per un controller USB 3.0:

    <domain type='kvm'>
      <name>windowsxp</name>
      <devices>
        <hostdev mode='subsystem' type='usb'>
          <source>
            <vendor id='0x0a5c'/>
            <product id='0x2110'/>
          </source>
        </hostdev>
      </devices>
    </domain>

    Se si utilizza virt-manager questo può essere aggiunto graficamente nelle impostazioni hardware della VM.

  3. Aggiunta del dispositivo USB al profilo XML: con il controller USB appropriato configurato è possibile aggiungere il dispositivo USB specifico utilizzando i Vendor ID e Product ID ottenuti. Ciò può essere fatto tramite virsh con il comando:

    sudo virsh  edit domain

    inserendo la seguente configurazione nella sezione <devices>:

    <domain type='kvm'>
      <name>windowsxp</name>
      <devices>
        <hostdev mode='subsystem' type='usb'>
          <source>
            <vendor id='0x0a5c'/>
            <product id='0x2110'/>
          </source>
        </hostdev>
      </devices>
    </domain>

    È importante assicurarsi che i valori id siano preceduti da 0x per indicare che sono in formato esadecimale.

Ottenere nuovi ID

Quando si crea una nuova macchina virtuale o si desidera modificarne una esistente, potrebbe essere necessario assegnarle un nuovo indirizzo MAC (Media Access Control) o uno UUID (Universally Unique Identifier) univoco. Questo aiuta a evitare conflitti di rete o a garantire l'unicità dell'identificatore della VM.

  • Per ottenere un nuovo indirizzo MAC da inserire nel file xml di configurazione della macchina virtuale, utilizzare il seguente comando. Il prefisso 52:54: è lo standard utilizzato da QEMU per gli indirizzi MAC virtuali:

    MACADDR="52:54:$(dd if=/dev/urandom count=1 2>/dev/null | md5sum | sed 's/^\(..\)\(..\)\(..\)\(..\).*$/\1:\2:\3:\4/')"; echo $MACADDR
  • Per ottenere un nuovo UUID per il file xml, utilizzare il comando standard uuidgen:

    uuidgen

Ulteriori risorse


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