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Differenze tra le versioni 6 e 56 (in 50 versioni)
Versione 6 del 08/01/2010 13.16.09
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Autore: AldoLatino
Commento: Traduzione completata traduttore
Versione 56 del 03/08/2011 15.46.37
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[[Include(Fcm/Header)]] <<Include(Fcm/Header)>>
Linea 7: Linea 8:
HOW-TO Backup con Wubi scritto da Chris Binnie
Linea 8: Linea 10:
Avere molte collezioni musicali può comportare un po' di confusione e un dispendio di tempo per la classificazione e organizzazione. Supponendo di avere le seguenti categorie di file sonori nella vostra collezione:
1. Musica Rock, Pop e Jazz
2. Musica Classica
3. Musica Folk e Etnica
4. File sonori di letture, etc.
5. Podcast
6. Audiolibri
Naturalmente potreste avere tutti questi generi stipati in un singolo gestore musicale come Rhythmbox, il gestore musicale predefinito in Ubuntu. Oppure, potreste preferire di separare le vostre differenti collezioni in vari gestori musicali. Ciò ha più senso se le collezioni sono vaste. Rhythmbox è un eccellente gestore musicale, ma se avete necessità di aggiungere più opzioni alla vostra esperienza sonora, potete provare i seguenti:
Non abbiate timore fan della virtualizzazione, la serie di Luca riprenderà il prossimo mese.
Come molte persone, anch'io negli anni ho utilizzato il mio pc desktop con Ubuntu per svariati compiti.
Per lavoro mi occupo anche di gestire alcuni Server Ubuntu e ho scoperto che non c'è nulla di più semplice che provare nuove applicazioni o configurazioni sul mio desktop prima di eseguire le stesse modifiche sui server - per evitare incidenti di percorso. Oltre a ciò che attiene il lavoro, sono un fan di Compiz e qualche volta spingo la mia scheda grafica al limite per vedere se riesce a supportare i più recenti effetti grafici messi a disposizione da Gnome, come effetto secondario spesso mi ritrovo con un desktop inutilizzabile. L'ultima volta è capitato con una configurazione un po' ardita di Grub2 che ha reso il mio sistema non più avviabile.
Sebbene Apt sia molto efficace nel rimuovere ogni applicazione non più necessaria (mi riferisco a: apt-get autoremove), ogni tanto mi capita di installare di proposito una nuova configurazione con l'intenzione di manomettere quella esistente, trasformando di fatto il mio desktop in un server di sviluppo.
Linea 17: Linea 15:
Exaile ha tutto quello che potreste desiderare in un gestore musicale. Ha la radio Shoutcast e, poiché l'installazione include Streamtuner, potrete registrare qualsiasi stazione radio sul vostro hard disk semplicemente facendo click sul pulsante rosso nella parte inferiore della finestra di Exaile. Il programma creerà automaticamente una cartella per qualsiasi stazione radio voi scegliate, e salverà dei file separati in formato MP3 per ogni canzone voi ascoltiate. Potrete incrementare considerevolmente la vostra collezione soltanto sintonizzandovi sulle stazioni radio di vostro gradimento e salvandole sul vostro hard disk mentre ascoltate la radio. Potrete rendere la radio silenziosa, e Streamtune continuerà a registrare la stazione radio che scegliete anche se la radio è in pausa (non mettete stop, solo pausa). Che cosa ne pensate di lasciare accesa la funzione di registrazione tutta la notte? Vi sveglierete la mattina con una sovrabbondanza di nuovi file musicali nel vostro hard disk che sono stati registrati mentre dormivate. Nel pannello di sinistra, Exaile classifica le vostre collezioni ordinatamente per artista, album, genere, etc., rendendo facile trascinare i contenuti della vostra cartella nel pannello di destra per la riproduzione. Scaricare Exaile con Synaptic. Un server presente in un Data Centre che non si avvia è certamente un vero grattacapo, non è così per il mio desktop e questo grazie a un elegante software: Wubi (http://wubi-installer.org).
Stando a quanto riportato sul sito, "Wubi è un programma per utenti Windows, ufficialmente supportato da Ubuntu, che ti può condurre nel mondo Linux con un semplice clic."
Molti tecnici con cui ho parlato hanno sentito parlare di Wubi, ma dubito che essi lo utilizzino nello stesso modo in cui lo utilizzo io. Wubi usa "loop disk", che non sono altro che normali file che al loro interno possono arrivare a contenere un intero sistema operativo, esattamente come avviene con i dispositivi a blocchi. Questi file normalmente sono utilizzati per trasferire immagini ISO su CD e floppy disk. Possiamo semplicemente dire che, su un pc con Windows già installato, Wubi aggiunge un'opzione al menu iniziale di boot, questa opzione fa riferimento ai propri "loop disk" come se fossero dischi aggiuntivi presenti sullo stesso computer. Wubi giustamente pubblicizza se stesso come sistema per avvicinare a Linux gli utenti Windows - senza la necessità di alcuna modifica ai loro pc. Si tratta di un grosso vantaggio. In caso di disinstallazione, Wubi rimuove la propria voce dal menù d'avvio e cancella i "loop disk"; non è necessario nessun ricorso a formattazione o partizionamento, una volta rimosso Wubi, a basso livello nulla è cambiato. Decisamente ingegnoso. Adoro la sua semplicità. Questa è il motivo che mi ha inizialmente attratto. Volevo esibire le virtù di Linux a un familiare che possedeva una installazione di Windows a cui teneva particolarmente e che quindi era un po' riluttante. Non volevo procedere con una installazione ad avvio multiplo (dual-boot), nel caso cambiasse idea. Una delle meraviglie di Wubi è che il risultato a cui si giunge installandolo sul proprio pc è identico a quello di una normale installazione di Ubuntu - confesso che inizialmente ero molto scettico, temevo problemi di compatibilità e prestazioni.
I "loop disk" non sono privi di svantaggi, ma l'esperienza mi insegna che con i backup a portata di mano, essi sono relativamente innocui. Prima di tutto in caso di mancanza improvvisa di corrente e se qualcuno inavvertitamente spegne il vostro pc, non sarà semplice recuperare il file system contenuto in un "loop disk"; fsck fa del suo meglio, ma non sempre il risultato è paragonabile a quello ottenuto se l'installazione è su un disco fisico. Sembrerebbe che installare Wubi su una partizione dedicata possa aiutare a ripartire dopo una interruzione di corrente. Secondo, l'ibernazione non è supportata, questo potrebbe leggermente infastidire i possessori di portatili. Terzo, è importante deframmentare il disco di Windows contenente Wubi per conservare buone prestazioni.
Nel caso in cui si sia dedicato tanto tempo alla personalizzazione di Wubi allora c'è sempre l'opportunità di convertire l'installazione in un disco fisico facendo ricorso ad alcuni utili strumenti facilmente reperibili.
Linea 19: Linea 21:
-------- Grazie alla portabilità dei "loop disk", posso salvare tutto il mio pc su un disco separato in circa novanta secondi. Questo significa che mi posso permettere di perdere un intero disco a causa di un guasto hardware, posso lasciare (inavvertitamente) aperta una falla di sicurezza e ritrovarmi con il mio computer compromesso da un attacco, riprendermi da un baco software bloccante o sconfigurare inavvertitamente qualche impostazione e rendere di fatto il mio sistema inutilizzabile. Sono sicuro che ognuno di voi avrà avuto occasione di sperimentare in quanti modi un pc si possa guastare.
Si potrebbe dire che è come se la vostra installazione di Ubuntu fosse avvenuta in una specie di Macchina Virtuale (di fatto si tratta di un'immagine disco). Sono il primo a sostenere che non siamo di fronte a un sistema elegante, ma sono anche convinto che sia meglio mantenere le cose il più semplice possibile in modo che, in futuro, risulti semplice aggiustarle e non sia invece necessario leggere papiri di manuali. Il livello di portabilità del mio Sistema Operativo è così elevato che posso salvarlo su un supporto rimovibile e migrarlo su un altro computer, oppure, con una connessione ad Internet veloce, posso farne una copia nella nuvola.
Oltre a questa insospettata possibilità, Wubi fornisce molte altre funzioni, fate riferimento a: http://wiki.ubuntu.com/WubiGuide
Durante la veloce installazione (sotto Windows), è possibile specificare la dimensione iniziale del "loop disk" e sebbene l'operazione non sia completamente indolore (è consigliato eseguire prima un backup dell'installazione), esiste anche un utile comando che permette di ridimensionare l'installazione.
Oltretutto è semplice montare i "loop disk" nel caso si vogliano copiare i file contenuti, è anche immediato accedere ai vostri file Windows, usando come è possibile immaginare:
mount -o loop myloop.disk /mnt
Reputo che i "loop disk" di dimensione intorno ai 6.5GB siano i più adatti per creare veloci copie di backup e che lo spazio libero si presti bene ad ospitare gli aggiornamenti dei pacchetti (l'installazione iniziale occupa solo pochi GB) come anche gli aggiornamenti di versione. Montare un disco indipendente dalla vostra installazione è così semplice che basta digitare mount /dev/sdX /mnt, questo si traduce nella possibilità di avere accesso a tutto lo spazio disco che il vostro hardware può offrire. Le mie prime installazioni di Wubi andavano dai 15GB ai 20GB ma, senza dubbio, avendo cura di tenerle più piccole, è possibile eseguire il backup della vostra installazione di Ubuntu su DVD o memoria USB in modo più facile.
Un altro grande vantaggio dal mio punto di vista è che non è più necessario spegnere il computer per eseguire backup in tempo reale dell'intero sistema. La mia esperienza con i server mi porta ad avviare il sistema in Modalità Singolo Utente oppure da supporto esterno e duplicare il contenuto dei dischi con strumenti come dd, ma in questo caso Wubi copia questi "loop disk" senza necessità di interruzioni.
I miei primi salvataggi erano decisamente rudimentali e veloci - ma leggermente laboriosi. La cosa più facile è fare clic sull'etichetta "File System" presente sulla sinistra in Nautilus per poi andare nella directory "host". Una volta raggiunta questa directory è possibile vedere una directory di nome Ubuntu contenente il vostro intero sistema (mancano i file appartenenti al bootloader), il file di dimensioni maggiori è il file root.disk che altro non è che il "loop disk". Per eseguire un backup del sistema operativo è sufficiente copiare la directory Ubuntu su un altro disco con sufficiente spazio libero. Terminata la copia, è buona norma rinominare la directory in ubuntu_10.09.10 o qualcosa di simile, in modo da distinguere le varie versioni dei salvataggi.
Nel tempo ho messo insieme un semplice script che misurasse il tempo impiegato dal processo (soprattutto perché volevo rendermi conto di come il mio desktop si comportava), prima dell'avvio si sincerava di montare il drive dedicato a contenere il backup e al termine rinominava il backup. Lo script che utilizzo è molto semplice e si potrebbe migliorare aggiungendo per esempio una barra di progressione, utile nel caso si utilizzi hardware lento e un po' datato e si desideri tenere sotto controllo il tempo impiegato dall'operazione di backup. Come già riportato, novanta secondi sul mio desktop veloce equivale ad un battito di ciglio considerando l'importanza dell'operazione. Una volta alla settimana copio il backup nella nuvola (fortunatamente la velocità di trasmissione della mia connessione ad Internet è in grado di spostare 6,5GB in una notte), inoltre non di rado duplico il backup su un altro disco anch'esso contenuto nel mio pc desktop.
Il cuore dello script che svolge in automatico il backup è il seguente:
# Assegno al nome del file data e ora attuali
filename="`date +%d.%m.%y-%H.%M`"
# Monto il secondo disco fisso, e non restituisco errori se già montato
sudo mount /dev/sdb2 /media/SECOND > /dev/null 2>&1
# Copio la directory ubuntu sul secondo disco
sudo cp -R /host/ubuntu /media/SECOND/Wubi/ubuntu_$filename
# Mi assicuro che anche l'utente chris possa eseguire il drag and drop su questi file e non solo root
sudo chown -R chris:chris /media/SECOND/Wubi/ubuntu_$filename
Per ripristinare un backup ci sono almeno tre alternative veloci. Avviare il sistema con qualcosa simile ad un CD Live di Ubuntu dopodiché rinominare la cartella contenente la versione danneggiata di Ubuntu in ubuntu_broken, e copiare la cartella di backup, per esempio ubuntu_10.09.10 e rinominarla nuovamente in ubuntu. In alternativa è sempre possibile modificare il bootloader, ad esempio Grub o LILO, in modo che punti sul disco alla copia di backup. Ho scoperto che avviare il pc con l'installazione Windows e sostituire i file prelevandoli dal backup è la soluzione più semplice adatta alle mie necessità, inoltre sono necessari solo cinque minuti per ripristinare il mio SO Ubuntu.
Se per una ragione qualsiasi dovessi perdere completamente il mio computer, la mia installazione di Wubi dovrebbe essere compatibile con il nuovo sistema, dopo aver installato Windows, a patto che l'hardware non sia radicalmente diverso. L'unica raccomandazione che mi viene in mente è relativa a un paio di file che in fase di installazione Wubi scrive nella partizione principale di Windows, per sicurezza vale la pena di farne una copia. Sarebbe opportuno copiare questi file all'interno di ogni cartella contenente una copia di backup, anche se di solito ne conservo una sola copia per ogni computer sul quale installo Wubi. Questi file sono molto piccoli e si chiamano wubildr.mbr e wubildr.
Dato che Wubi funziona anche con vecchie e oscure versioni di Windows aventi a disposizione solo 256MB di RAM e un processore con solo 1GHz adatto più ad uno smartphone che a un pc, allora è davvero difficile rinunciare a tutte le cose utili che è in grado di fare.
Linea 21: Linea 44:
Amarok è il nome di un gigante lupo della mitologia Inuit. Si diceva che cacciasse e divorasse chiunque trovasse solo la notte. Ma niente paura, Amarok è anche il riproduttore e gestore musicale di Kubuntu, la distribuzione Canonical che usa il desktop KDE (Ubuntu usa, invece, il desktop Gnome). Potete installare Amarok su Ubuntu, ma alcuni pensano che l'ultima release (Versione 2) non vada bene su Gnome. La versione precedente non è più supportata ma gira meglio in Ubuntu (Versione 1.4.x). Potete utilizzare il Personal Package Archive (PPA) per installarlo. Seguite le istruzioni nella pagina del PPA per l'installazione:
https://launchpad.net/~bogdan b/+archive/amarok14 (Karmic e Jaunty)

Potete anche installarlo su Jaunty usando la linea di comando, seguite le istruzioni della pagina web di Ubuntu Geek:
http://www.ubuntugeek.com/howto-install-amarok-1-4-inubuntu-jaunty.html

Amarok è un eccellente riproduttore e gestore musicale che è diventato molto popolare tra gli utenti Ubuntu. Esso crea una lista di tutte le vostre cartelle musicali nel pannello di sinistra così potrete trascinare i contenuti nel pannello di destra per la riproduzione. Potrete creare delle playlist e connettere anche il vostro iPod. Potrete anche recuperare i testi delle canzoni che state ascoltando. E recupererà anche le cover dei vostri album. È integrato con Wikipedia per mostrare le informazioni sull'artista. È anche integrato con last.fm e Magnatune, il negozio digitale di musica, in modo da permettere gli utenti di acquistare musica nei formati Ogg Vorbis, FLAC, WAV e MP3.

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Banshee ha avuto recentemente un rapido sviluppo, che ha fatto di esso un gestore di musica completamente sviluppato, affidabile e maturo. Come commento supplementare, vorrei citare il dizionario Webster, il significato di Banshee può essere conosciuto da alcuni utenti. Ma, nuovamente, nessuna paura!

Banshee: Un essere soprannaturale che si pensa facesse la guardia alla famiglia cui un suo membro stava per morire, emettendo lamenti o cantando con una voce luttuosa, sotto la finestra della casa (Folclore celtico)

Potrete eseguire video e podcast e sincronizzare la vostra musica e i video al vostro G1phone, iPod, o altri dispositivi. Le cover vengono automaticamente prese quando voi ascoltate i file. Banshee permette di comunicare le canzoni eseguite alla playlist dell'user di Last.fm. Se volete scaricare l'ultima versione stabile di Banshee, dovrete andare in questa pagina per le istruzioni. Fate click sull'avviso 'Technical details about this PPA' e, quindi, fate click su 'Read about installing'. Scegliete la vostra versione di Ubuntu e seguite le istruzioni
https://edge.launchpad.net/~banshee-team/+archive/ppa

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Audacious vanta la più piccola interfaccia di tutti i possibili gestori e riproduttori musicali per la piattaforma linux. In modalità estesa è piccolo, ma potete ridurlo ancora fino alla quasi inesistenza in una sottile linea, così da divenire non ostruttivo nella parte superiore del vostro desktop, mentre lavorate su altri programmi. È una copia open-source del popolare riproduttore WinAmp che soddisfava la mania per la musica nei PC circa una decina di anni fa. Ad un primo sguardo, vi potrete stupire per cosa è capace di fare questo piccolo player, essendo così insignificante nelle dimensioni. Non lasciate che le dimensioni vi fuorvino. Una volta esplorate tutte le sue funzioni, che sono indubbiamente molte, vedrete che può fare veramente ciò che ogni altro player fa. Quando fate click sui suoi vari controlli, vedrete molti menu e sottomenu che si apriranno per voi per configurare il player come gradite. Esso ha un equalizzatore. Potete creare playlist e tutto il resto. Potete scaricarlo da Synaptic.

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Songbird cinguetta ad alta voce ed in modo chiaro! Questo gestore sonoro ha avuto recentemente, anch'esso, un rapido sviluppo. Songbird è un media player e un browser web opensource. È stato sviluppato sfruttando il codice del web browser Firefox. L'interfaccia è molto simile all'Apple iTunes, ed è anche in grado di sincronizzarsi con gli iPod Apple. Come Firefox, Songbird è espandibile tramite add-on scaricabili. Potete scaricare l'ultima versione in pacchetto .deb dalla pagina web di GetDeb (Versione 1.2.0 per Jaunty, al momento in cui sto scrivendo).

http://www.getdeb.net/updates/?q=songbird

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VLC Media Player è un riproduttore multimediale, codificatore e riproduttore di stream che supporta molti codec audio e video e molti formati di file comeDVD, VCD e vari protocolli per lo stream. È in grado di effettuare lo stream tra le reti, di fare il transcode dei file multimediali e salvarli in vari formati. VLC è un eccellente media player. Ad ogni modo, dire che VLC è solamente un media player è come dire che un coltellino svizzero è solamente un coltello. VLC può fare molto di più della riproduzione: può anche convertire file audio e video in differenti formati (transcoding), inviare audio e video live tramite la rete (streaming), fare il rip dei DVD e CD, e molto altro. VLC si trova nei repository Ubuntu. Potrete trovare il manuale completo a:

http://en.flossmanuals.net/vlc

Nota: Questo è uno straordinario sito web chiamato 'Floss Manuals' dove potrete trovare numerosi manuali per svariate applicazioni opensource:
http://en.flossmanuals.net/.
Tra questi c'è quello che ho segnalato. Potrete sia scaricarlo in formato PDF che stampare il manuale direttamente dal sito. FLOSS (o FOSS) è l'acronimo per 'Free and Open Source software.' (software open source e libero)

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Rhythmbox è il gestore musicale predefinito in Ubuntu. Voi dovreste avere una migliore conoscenza di tutte le sue caratteristiche. Il menu help ha un sotto-menu dove potrete trovare un utilissimo manuale. Vale la pena menzionare i due siti di streaming radio a cui è collegato. Magnatune è una fonte di musica di ogni genere che potete ascoltare tramite stream da Rhythmbox o scaricare interi album dal loro sito web. Vi viene richiesto di pagare da un minimo di 5$ ad album per supportare gli artisti. L'altro è Jamendo, potete ugualmente ascoltare via stream da Rhythmbox, o scaricare l'intero album zippato dal suo sito web gratuitamente. Tutta la musica è sotto licenza Creative Common.

Magnatune:
http://magnatune.com/

Jamendo:
http://www.jamendo.com/en/

La pagina web di Rhythmbox è:
http://projects.gnome.org/rhythmbox/

Potrete trovare numerosi plug-in di terze parti e alcuni tool supplementari per aggiungere funzioni a Rhythmbox in modo da incrementare la vostra esperienza musicale.

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Totem è il media player predefinito in Ubuntu. Voi dovreste avere una migliore conoscenza di esso. Utilizza GStreamer. Esso è il riproduttore predefinito dei file sonori e video. Con un doppio click sui vostri file audio, essi verranno aperi automaticamente e riprodotti. È praticamente lo stesso con i file video. Può anche riprodurre DVD commerciali ad eccezione del fatto che non riproduce i menu dei film, il che può essere seccante. Per riprodurre i DVD dovete per prima cosa scaricare i codec appropriati da Medibuntu. Dovreste anche sapere che avete accesso alla radio BBC di Londra, alla radio via stream di Jamendo e ad i video di Youtube dalla barra laterale di Totem. Figo!

Totem Xine è il player multimediale predefinito in Kubuntu. Esso usa Xine. Fa pressoché le stesse cose di Totem, eccetto il fatto che, se volete riprodurre dei DVD dovrete utilizzare Totem Xine, che li riprodurrà dall'inizio mostrando i menu dei film. Potete scaricarlo da Synaptic

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Realplayer è un media player proprietario che ha girato le sue braccia in favore dei milioni di user Linux. È meglio catturare tutti questi utenti che ignorarli, sono semplicemente troppi per essere ignorati! Esiste una versione per la piattaforma Linux che può essere scaricata da Synaptic o direttamente dal loro sito web
(http://www.real.com/linux). Sinceratevi di scaricare il pacchetto .deb. È una versione mal sviluppata in confronto alla versione completa per i sistemi operativi proprietari.
Tuttavia, è utile se avete bisogno di ascoltare in streaming o scaricare file in formato Realplayer da siti che non danno alcuna altra alternativa.

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Mplayer è usato per riprodurre audio e video, sia da file che eseguiti live tramite la rete. È uno di quei prodotto di cui non hai mai sentito poarlare ma, una volta usato, non saprete come fare senza di esso. Esso riproduce quasi tutto, inclusi CD, DVD, file audio, VCD, file video, radio on-line, e video in streaming. MPlayer vi permette anche di gestire le playlist dei file, così potrete usarlo per riprodurre il vostro catalogo musicale, e gestisce i video a tutto schermo molto bene. Così vedere i DVD o DIVX (etc.) con esso è un piacere. Se state usando Ubuntu come sistema operativo, è molto più potente del media player predefinito (Totem), e ha un'interfaccia più gradevole, anche se può essere un po' più difficile da configurare. Se avete pazienza, sopportatelo poiché ne vale la pena. Potete scaricarlo da Synaptic. Troverete il manuale completo a:

http://en.flossmanuals.net/mplayer

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Gtkpod è un progetto per un software open-source scaricabile da Synaptic. Esso fornisce una GUI (interfaccia grafica) che permette agli utenti Linux di trasferire file audio ai loro riproduttori musicali iPod Classic, iPod Nano, iPod Shuffle, iPod Photo o iPod Mini. Benché non supporti alcune delle più avanzate caratteristiche di iTunes, pur nondimeno Gtkpod svolge il ruolo di iPod manager per Linux. Le cover degli album e i video sono anche supportati.

Questa lista dovrebbe bastare per per farvi iniziare con una vasta gamma di gestori e riproduttori musicali. Ultimi ma non meno importanti, i seguenti programmi sono alcuni importanti sound editor e registratori digitali open-source:

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Audacity è un editor audio digitale ed una applicazione la registrazione. Audacity viene tipicamente utilizzato per registrare suoni, come interviste o strumenti musicali. Potete, quindi, utilizzare Audacity per combinare questi suoni e modificarli per fare documentari, musica, podcast, etc. Audacity è un potente strumento per registrare e modificare dell'audio sul computer di casa. È un programma molto sofisticato e può fare tutto quello che uno si aspetterebbe da un moderno audio editor. Audacity forse non raggiunge lo scopo di incontrare le esigenze degli studi di registrazione professionale, ma non di molto. Potete comprare un manuale di Audacity e scaricarlo nel formato PDF dal sito InformIt a


Podcasting con Audacity: Creare un Podcast con Audacity
http://www.informit.com/store/product.aspx?isbn=0132366576

Potete anche trovare un manuale gratuito e completo per Audacity nella pagina web di FLOSS Manuals:

http://en.flossmanuals.net/audacity/

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Ardour è un'applicazione di registrazione su hard disk ed una postazione di lavoro per l'audio digitale. La descrizione di questo andrebbe oltre lo scopo di questo articolo. È un software open-source professionale. La registrazione audio digitale è stata una rivoluzione, per la prima volta, gli artisti potevano creare, in modo semplice ed economico, i propri studi di registrazione nei propri scantinati, garage, o in qualunque posto dotato di energia elettrica. Applicazioni come queste accorciano la distanza tra artisti e addetti alla registrazione e danno ai musicisti la possibilità di fare il lavoro da soli. Il seguente link vi dirà di più:

http://ardour.org/

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Jokosher è un editor audio facile da usare. Il suo creatore e sviluppatore è Jono Bacon, che ricorderete come uno degli autori di The Official Ubuntu Book. Lui scrive, anche, in una sezione dell'Ubuntu User Magazine (http://ubuntu-user.com/).

"L'interfaccia...mira ad usare concetti familiari agli artisti e musicisti che usano il programma. Ciò significa che l'utente non deve avere grande familiarità con gli editor multi-traccia per essere in grado di registrare. In Jokosher, per le modifiche, esistono degli strumenti per lo split, il trimming e lo spostamento. Durante il missaggio, il volume delle traccie multiple è disponibile con un VU meter. In Jokosher le traccie audio vengono denominate 'instruments' (strumenti musicali). Una serie di strumenti musicali può essere aggiunta al progetto, e questi possono essere rinominati. Gli strumenti musicali possono anche essere resi silenziosi e riprodotti da soli facilmente. Jokosher può importare nel progetto audio Ogg Vorbis, MP3, FLAC, WAV, e tutto ciò che è supportato da GStreamer. Può espotare in uno qualsiasi di questi formati" (Wikipedia).

Potete scaricarlo da Synaptic ma, se volete l'ultima versione (0.11.3 per Ubuntu 9.04 e 8.10), andate nella pagina di download di Jokosher: http://www.jokosher.org/download/. Scaricherete un pacchetto .deb. Dopo aver fatto doppio click, un finestra di avvertimento verrà visualizzata dicendo che esiste una versione più vecchia nel repository. Dovrete ignorarlo e continuare con il processo di installazione.


Conclusioni

Ubuntu è un SO con un divertente universo di eccitanti possibilità. Il primo passo è conoscere quali applicazioni popolano questo universo; il secondo passo è essere informati su queste applicazioni e imparare ad usarle così da poter ottenere tutto il succo da Ubuntu. Così potrete essere immensamente creativi.
Idee ed editori cercasi
Abbiamo creato alcune pagine su LaunchPad dedicata al progetto e al gruppo Full Circle. L'intenzione è di dare la possibilità a chi di voi ancora non partecipa di andare sulla pagina del progetto, fare clic su 'Answers' in cima alla pagina, e lasciare le vostre idee per un articolo, siate dettagliati! Sono da evitare frasi tipo 'articoli sui server', specificate cosa il server dovrebbe fare!
Autori che vorrebbero scrivere un articolo e che sono alla ricerca di un argomento possono registrarsi sulla pagina del gruppo Full Circle, prenotare una delle richieste e cominciare a scrivere! Se vi accorgete che non riuscite a finire l'articolo in qualche settimana (un mese al massimo) allora rimuovete la prenotazione in modo da lasciare l'idea a qualcun altro.
Pagina del progetto, dedicata alle idee:
https://launchpad.net/fullcircle
Pagina del gruppo, dedicata agli autori:
https://launchpad.net/~fullcircle
Linea 130: Linea 54:
=== Revisione ===
HOW-TO Backup con Wubi scritto da Chris Binnie
Linea 131: Linea 57:
=== Revisione === Non abbiate timore fan della virtualizzazione, la serie di Luca riprenderà il prossimo mese.
Come molte persone, anch'io negli anni ho utilizzato il mio pc desktop con Ubuntu per svariati compiti.
Per lavoro mi occupo anche di gestire alcuni Server Ubuntu e ho scoperto che non c'è nulla di più semplice che provare nuove applicazioni o configurazioni sul mio desktop prima di eseguire le stesse modifiche sui server - per evitare incidenti di percorso. Oltre a ciò che attiene il lavoro, sono un fan di Compiz e qualche volta spingo la mia scheda grafica al limite per vedere se riesce a supportare i più recenti effetti grafici messi a disposizione da Gnome, come effetto secondario spesso mi ritrovo con un desktop inutilizzabile. L'ultima volta mi è capitato una configurazione un po' ardita di Grub2 che ha reso il mio sistema non più avviabile.
Sebbene Apt sia molto efficace nel rimuovere ogni applicazione non più necessaria (mi riferisco a: apt-get autoremove), ogni tanto mi capita di installare di proposito una nuova configurazione con l'intenzione di manomettere quella esistente, trasformando di fatto il mio desktop in un server di sviluppo.
Linea 133: Linea 62:
Avere molte collezioni musicali può comportare un po' di confusione e un dispendio di tempo per la classificazione e organizzazione. Supponendo di avere le seguenti categorie di file sonori nella vostra collezione:
1. Musica Rock, Pop e Jazz
2. Musica Classica
3. Musica Folk e Etnica
4. File sonori di letture, etc.
5. Podcast
6. Audiolibri
Naturalmente potreste avere tutti questi generi stipati in un singolo gestore musicale come Rhythmbox, il gestore musicale predefinito in Ubuntu. Oppure, potreste preferire di separare le vostre differenti collezioni in vari gestori musicali. Ciò ha più senso se le collezioni sono vaste. Rhythmbox è un eccellente gestore musicale, ma se avete necessità di aggiungere più opzioni alla vostra esperienza sonora, potete provare i seguenti:
Un server presente in un Centro Dati che non si avvia è certamente un vero grattacapo, non è così per il mio desktop e questo grazie a un elegante software: Wubi (http://wubi-installer.org).
Stando a quanto riportato sul sito, "Wubi è un programma per utenti Windows, ufficialmente supportato da Ubuntu, che ti può condurre nel mondo Linux con un semplice clic."
Molti tecnici con cui ho parlato hanno sentito parlare di Wubi, ma dubito che lo utilizzino nello stesso modo in cui lo utilizzo io. Wubi usa il "loop disk", che non sono altro che normali file che al loro interno possono arrivare a contenere un intero sistema operativo, esattamente come avviene con i dispositivi a blocchi. Questi file normalmente sono utilizzati per trasferire immagini ISO su CD e floppy disk. Possiamo semplicemente dire che, su un pc con Windows già installato, Wubi aggiunge un'opzione al menu iniziale di boot, quest’opzione fa riferimento ai propri "loop disk" come se fossero dischi aggiuntivi presenti sullo stesso computer. Wubi giustamente pubblicizza se stesso come sistema per avvicinare a Linux gli utenti Windows - senza la necessità di alcuna modifica ai loro pc. Si tratta di un grosso vantaggio. In caso di disinstallazione, Wubi rimuove la propria voce dal menù d'avvio e cancella i "loop disk"; non è necessario nessun ricorso a formattazione o partizionamento, una volta rimosso Wubi, a basso livello nulla è cambiato. Decisamente ingegnoso. Adoro la sua semplicità. Questa è il motivo che mi ha inizialmente attratto. Volevo esibire le virtù di Linux a un familiare che possedeva una installazione di Windows a cui teneva particolarmente e che quindi era un po' riluttante. Non volevo procedere con una installazione ad avvio multiplo (dual-boot), nel caso cambiasse idea. Una delle meraviglie di Wubi è che il risultato a cui si giunge installandolo sul proprio pc è identico a quello di una normale installazione di Ubuntu - confesso che inizialmente ero molto scettico, temevo problemi di compatibilità e prestazioni.
I "loop disk" non sono privi di svantaggi, ma l'esperienza mi insegna che con i backup a portata di mano, essi sono relativamente innocui. Prima di tutto in caso di mancanza improvvisa di corrente e se qualcuno inavvertitamente spegne il vostro pc, non sarà semplice recuperare il file system contenuto in un "loop disk"; fsck fa del suo meglio, ma non sempre il risultato è paragonabile a quello ottenuto se l'installazione è su un disco fisico. Sembrerebbe che installare Wubi su una partizione dedicata possa aiutare a ripartire dopo una interruzione di corrente. Secondo, l'ibernazione non è supportata, questo potrebbe leggermente infastidire i possessori di portatili. Terzo, è importante deframmentare il disco di Windows contenente Wubi per conservare buone prestazioni.
Nel caso in cui si sia dedicato tanto tempo alla personalizzazione di Wubi, allora c'è sempre l'opportunità di convertire l'installazione in un disco fisico facendo ricorso ad alcuni utili strumenti facilmente reperibili.
Linea 142: Linea 68:
Exaile ha tutto quello che potreste desiderare in un gestore musicale. Ha la radio Shoutcast e, poiché l'installazione include Streamtuner, potrete registrare qualsiasi stazione radio sul vostro hard disk semplicemente facendo click sul pulsante rosso nella parte inferiore della finestra di Exaile. Il programma creerà automaticamente una cartella per qualsiasi stazione radio voi scegliate, e salverà dei file separati in formato MP3 per ogni canzone voi ascoltiate. Potrete incrementare considerevolmente la vostra collezione soltanto sintonizzandovi sulle stazioni radio di vostro gradimento e salvandole sul vostro hard disk mentre ascoltate la radio. Potrete rendere la radio silenziosa, e Streamtune continuerà a registrare la stazione radio che scegliete anche se la radio è in pausa (non mettete stop, solo pausa). Che cosa ne pensate di lasciare accesa la funzione di registrazione tutta la notte? Vi sveglierete la mattina con una sovrabbondanza di nuovi file musicali nel vostro hard disk che sono stati registrati mentre dormivate. Nel pannello di sinistra, Exaile classifica le vostre collezioni ordinatamente per artista, album, genere, etc., rendendo facile trascinare i contenuti della vostra cartella nel pannello di destra per la riproduzione. Scaricare Exaile con Synaptic. Grazie alla portabilità dei "loop disk", posso salvare tutto il mio pc su un disco separato in circa novanta secondi. Questo significa che mi posso permettere di perdere un intero disco a causa di un guasto hardware, posso lasciare (inavvertitamente) aperta una falla di sicurezza e ritrovarmi con il mio computer compromesso da un attacco, riprendermi da un baco software bloccante o sconfigurare inavvertitamente qualche impostazione e rendere di fatto il mio sistema inutilizzabile. Sono sicuro che ognuno di voi avrà avuto occasione di sperimentare in quanti modi un pc si possa guastare.
Si potrebbe dire che è come se la vostra installazione di Ubuntu fosse avvenuta in una specie di Macchina Virtuale (di fatto si tratta di un'immagine disco). Sono il primo a sostenere che non siamo di fronte a un sistema elegante, ma sono anche convinto che sia meglio mantenere le cose il più semplice possibile in modo che, in futuro, risulti semplice aggiustarle e non sia invece necessario leggere papiri di manuali. Il livello di portabilità del mio Sistema Operativo è così elevato che posso salvarlo su un supporto rimovibile e migrarlo su un altro computer, oppure, con una connessione ad Internet veloce, posso farne una copia nella nuvola.
Oltre a questa insospettata possibilità, Wubi fornisce molte altre funzioni, fate riferimento a: http://wiki.ubuntu.com/WubiGuide
Durante la veloce installazione (sotto Windows), è possibile specificare la dimensione iniziale del "loop disk" e sebbene l'operazione non sia completamente indolore (è consigliato eseguire prima un backup dell'installazione), esiste anche un utile comando che permette di ridimensionare l'installazione.
Oltretutto è semplice montare i "loop disk" nel caso si vogliano copiare i file contenuti, è anche immediato accedere ai vostri file Windows, usando come è possibile immaginare:
mount -o loop myloop.disk /mnt
Reputo che i "loop disk" di dimensione intorno ai 6.5GB siano i più adatti per creare veloci copie di backup e che lo spazio libero si presti bene ad ospitare gli aggiornamenti dei pacchetti (l'installazione iniziale occupa solo pochi GB) come anche gli aggiornamenti di versione. Montare un disco indipendente dalla vostra installazione è così semplice che basta digitare mount /dev/sdX /mnt, questo si traduce nella possibilità di avere accesso a tutto lo spazio disco che il vostro hardware può offrire. Le mie prime installazioni di Wubi andavano dai 15GB ai 20GB ma, senza dubbio, avendo cura di tenerle più piccole, è possibile eseguire il backup della vostra installazione di Ubuntu su DVD o memoria USB in modo più facile.
Un altro grande vantaggio dal mio punto di vista è che non è più necessario spegnere il computer per eseguire backup in tempo reale dell'intero sistema. La mia esperienza con i server mi porta ad avviare il sistema in Modalità Singolo Utente oppure da supporto esterno e duplicare il contenuto dei dischi con strumenti come dd, ma in questo caso Wubi copia questi "loop disk" senza necessità di interruzioni.
I miei primi salvataggi erano decisamente rudimentali e veloci - ma leggermente laboriosi. La cosa più facile è fare clic sull'etichetta "File System" presente sulla sinistra in Nautilus per poi andare nella directory "host". Una volta raggiunta questa directory è possibile vedere una directory di nome Ubuntu contenente il vostro intero sistema (mancano i file appartenenti al bootloader), il file di dimensioni maggiori è il file root.disk che altro non è che il "loop disk". Per eseguire un backup del sistema operativo è sufficiente copiare la directory Ubuntu su un altro disco con sufficiente spazio libero. Terminata la copia, è buona norma rinominare la directory in ubuntu_10.09.10 o qualcosa di simile, in modo da distinguere le varie versioni dei salvataggi.
Nel tempo ho messo insieme un semplice script che misurasse il tempo impiegato dal processo (soprattutto perché volevo rendermi conto di come il mio desktop si comportava), prima dell'avvio si sincerava di montare il drive dedicato a contenere il backup e al termine rinominava il backup. Lo script che utilizzo è molto semplice e si potrebbe migliorare aggiungendo per esempio una barra di progressione, utile nel caso si utilizzi hardware lento e un po' datato e si desideri tenere sotto controllo il tempo impiegato dall'operazione di backup. Come già riportato, novanta secondi sul mio desktop veloce equivale ad un battito di ciglio considerando l'importanza dell'operazione. Una volta alla settimana copio il backup nella nuvola (fortunatamente la velocità di trasmissione della mia connessione ad Internet è in grado di spostare 6,5GB in una notte), inoltre non di rado duplico il backup su un altro disco anch'esso contenuto nel mio pc desktop.
Il cuore dello script che svolge in automatico il backup è il seguente:
# Assegno al nome del file data e ora attuali
filename="`date +%d.%m.%y-%H.%M`"
# Monto il secondo disco fisso, e non restituisco errori se già montato
sudo mount /dev/sdb2 /media/SECOND > /dev/null 2>&1
# Copio la directory ubuntu sul secondo disco
sudo cp -R /host/ubuntu /media/SECOND/Wubi/ubuntu_$filename
# Mi assicuro che anche l'utente chris possa eseguire il drag and drop su questi file e non solo root
sudo chown -R chris:chris /media/SECOND/Wubi/ubuntu_$filename
Per ripristinare un backup ci sono almeno tre alternative veloci. Avviare il sistema con qualcosa simile ad un CD Live di Ubuntu dopodiché rinominare la cartella contenente la versione danneggiata di Ubuntu in ubuntu_broken, e copiare la cartella di backup, per esempio ubuntu_10.09.10 e rinominarla nuovamente in ubuntu. In alternativa è sempre possibile modificare il bootloader, ad esempio Grub o LILO, in modo che punti sul disco alla copia di backup. Ho scoperto che avviare il pc con l'installazione Windows e sostituire i file prelevandoli dal backup è la soluzione più semplice adatta alle mie necessità, inoltre sono necessari solo cinque minuti per ripristinare il mio SO Ubuntu.
Se per una ragione qualsiasi dovessi perdere completamente il mio computer, la mia installazione di Wubi dovrebbe essere compatibile con il nuovo sistema, dopo aver installato Windows, a patto che l'hardware non sia radicalmente diverso. L'unica raccomandazione che mi viene in mente è relativa a un paio di file che in fase di installazione Wubi scrive nella partizione principale di Windows, per sicurezza vale la pena di farne una copia. Sarebbe opportuno copiare questi file all'interno di ogni cartella contenente una copia di backup, anche se di solito ne conservo una sola copia per ogni computer sul quale installo Wubi. Questi file sono molto piccoli e si chiamano wubildr.mbr e wubildr.
Dato che Wubi funziona anche con vecchie e oscure versioni di Windows aventi a disposizione solo 256MB di RAM e un processore con solo 1GHz adatto più ad uno smartphone che a un pc, allora è davvero difficile rinunciare a tutte le cose utili che è in grado di fare.
Linea 144: Linea 91:
-------- Idee ed editori cercasi
Abbiamo creato alcune pagine su LaunchPad dedicata al progetto e al gruppo Full Circle. L'intenzione è di dare la possibilità a chi di voi ancora non partecipa di andare sulla pagina del progetto, fate clic su 'Answers' in cima alla pagina, e lasciate le vostre idee per un articolo, siate dettagliati! Sono da evitare frasi tipo 'articoli sui server', specificate cosa dovrebbe fare il server!
Autori che vorrebbero scrivere un articolo e che sono alla ricerca di un argomento possono registrarsi sulla pagina del gruppo Full Circle, prenotare una delle richieste e cominciare a scrivere! Se vi accorgete che non riuscite a finire l'articolo in qualche settimana (un mese al massimo) allora rimuovete la prenotazione in modo da lasciare l'idea a qualcun altro.
Pagina del progetto, dedicata alle idee:
https://launchpad.net/fullcircle
Pagina del gruppo, dedicata agli autori:
https://launchpad.net/~fullcircle
Linea 146: Linea 99:
Amarok è il nome di un gigante lupo della mitologia Inuit. Si diceva che cacciasse e divorasse chiunque trovasse solo la notte. Ma niente paura, Amarok è anche il riproduttore e gestore musicale di Kubuntu, la distribuzione Canonical che usa il desktop KDE (Ubuntu usa, invece, il desktop Gnome). Potete installare Amarok su Ubuntu, ma alcuni pensano che l'ultima release (Versione 2) non vada bene su Gnome. La versione precedente non è più supportata ma gira meglio in Ubuntu (Versione 1.4.x). Potete utilizzare il Personal Package Archive (PPA) per installarlo. Seguite le istruzioni nella pagina del PPA per l'installazione:
https://launchpad.net/~bogdan b/+archive/amarok14 (Karmic e Jaunty)

Potete anche installarlo su Jaunty usando la linea di comando, seguite le istruzioni della pagina web di Ubuntu Geek:
http://www.ubuntugeek.com/howto-install-amarok-1-4-inubuntu-jaunty.html

Amarok è un eccellente riproduttore e gestore musicale che è diventato molto popolare tra gli utenti Ubuntu. Esso crea una lista di tutte le vostre cartelle musicali nel pannello di sinistra così potrete trascinare i contenuti nel pannello di destra per la riproduzione. Potrete creare delle playlist e connettere anche il vostro iPod. Potrete anche recuperare i testi delle canzoni che state ascoltando. E recupererà anche le cover dei vostri album. È integrato con Wikipedia per mostrare le informazioni sull'artista. È anche integrato con last.fm e Magnatune, il negozio digitale di musica, in modo da permettere gli utenti di acquistare musica nei formati Ogg Vorbis, FLAC, WAV e MP3.

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Banshee ha avuto recentemente un rapido sviluppo, che ha fatto di esso un gestore di musica completamente sviluppato, affidabile e maturo. Come commento supplementare, vorrei citare il dizionario Webster, il significato di Banshee può essere conosciuto da alcuni utenti. Ma, nuovamente, nessuna paura!

Banshee: Un essere soprannaturale che si pensa facesse la guardia alla famiglia cui un suo membro stava per morire, emettendo lamenti o cantando con una voce luttuosa, sotto la finestra della casa (Folclore celtico)

Potrete eseguire video e podcast e sincronizzare la vostra musica e i video al vostro G1phone, iPod, o altri dispositivi. Le cover vengono automaticamente prese quando voi ascoltate i file. Banshee permette di comunicare le canzoni eseguite alla playlist dell'user di Last.fm. Se volete scaricare l'ultima versione stabile di Banshee, dovrete andare in questa pagina per le istruzioni. Fate click sull'avviso 'Technical details about this PPA' e, quindi, fate click su 'Read about installing'. Scegliete la vostra versione di Ubuntu e seguite le istruzioni
https://edge.launchpad.net/~banshee-team/+archive/ppa

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Audacious vanta la più piccola interfaccia di tutti i possibili gestori e riproduttori musicali per la piattaforma linux. In modalità estesa è piccolo, ma potete ridurlo ancora fino alla quasi inesistenza in una sottile linea, così da divenire non ostruttivo nella parte superiore del vostro desktop, mentre lavorate su altri programmi. È una copia open-source del popolare riproduttore WinAmp che soddisfava la mania per la musica nei PC circa una decina di anni fa. Ad un primo sguardo, vi potrete stupire per cosa è capace di fare questo piccolo player, essendo così insignificante nelle dimensioni. Non lasciate che le dimensioni vi fuorvino. Una volta esplorate tutte le sue funzioni, che sono indubbiamente molte, vedrete che può fare veramente ciò che ogni altro player fa. Quando fate click sui suoi vari controlli, vedrete molti menu e sottomenu che si apriranno per voi per configurare il player come gradite. Esso ha un equalizzatore. Potete creare playlist e tutto il resto. Potete scaricarlo da Synaptic.

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Songbird cinguetta ad alta voce ed in modo chiaro! Questo gestore sonoro ha avuto recentemente, anch'esso, un rapido sviluppo. Songbird è un media player e un browser web opensource. È stato sviluppato sfruttando il codice del web browser Firefox. L'interfaccia è molto simile all'Apple iTunes, ed è anche in grado di sincronizzarsi con gli iPod Apple. Come Firefox, Songbird è espandibile tramite add-on scaricabili. Potete scaricare l'ultima versione in pacchetto .deb dalla pagina web di GetDeb (Versione 1.2.0 per Jaunty, al momento in cui sto scrivendo).

http://www.getdeb.net/updates/?q=songbird

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VLC Media Player è un riproduttore multimediale, codificatore e riproduttore di stream che supporta molti codec audio e video e molti formati di file comeDVD, VCD e vari protocolli per lo stream. È in grado di effettuare lo stream tra le reti, di fare il transcode dei file multimediali e salvarli in vari formati. VLC è un eccellente media player. Ad ogni modo, dire che VLC è solamente un media player è come dire che un coltellino svizzero è solamente un coltello. VLC può fare molto di più della riproduzione: può anche convertire file audio e video in differenti formati (transcoding), inviare audio e video live tramite la rete (streaming), fare il rip dei DVD e CD, e molto altro. VLC si trova nei repository Ubuntu. Potrete trovare il manuale completo a:

http://en.flossmanuals.net/vlc

Nota: Questo è uno straordinario sito web chiamato 'Floss Manuals' dove potrete trovare numerosi manuali per svariate applicazioni opensource:
http://en.flossmanuals.net/.
Tra questi c'è quello che ho segnalato. Potrete sia scaricarlo in formato PDF che stampare il manuale direttamente dal sito. FLOSS (o FOSS) è l'acronimo per 'Free and Open Source software.' (software open source e libero)

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Rhythmbox è il gestore musicale predefinito in Ubuntu. Voi dovreste avere una migliore conoscenza di tutte le sue caratteristiche. Il menu help ha un sotto-menu dove potrete trovare un utilissimo manuale. Vale la pena menzionare i due siti di streaming radio a cui è collegato. Magnatune è una fonte di musica di ogni genere che potete ascoltare tramite stream da Rhythmbox o scaricare interi album dal loro sito web. Vi viene richiesto di pagare da un minimo di 5$ ad album per supportare gli artisti. L'altro è Jamendo, potete ugualmente ascoltare via stream da Rhythmbox, o scaricare l'intero album zippato dal suo sito web gratuitamente. Tutta la musica è sotto licenza Creative Common.

Magnatune:
http://magnatune.com/

Jamendo:
http://www.jamendo.com/en/

La pagina web di Rhythmbox è:
http://projects.gnome.org/rhythmbox/

Potrete trovare numerosi plug-in di terze parti e alcuni tool supplementari per aggiungere funzioni a Rhythmbox in modo da incrementare la vostra esperienza musicale.

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Totem è il media player predefinito in Ubuntu. Voi dovreste avere una migliore conoscenza di esso. Utilizza GStreamer. Esso è il riproduttore predefinito dei file sonori e video. Con un doppio click sui vostri file audio, essi verranno aperi automaticamente e riprodotti. È praticamente lo stesso con i file video. Può anche riprodurre DVD commerciali ad eccezione del fatto che non riproduce i menu dei film, il che può essere seccante. Per riprodurre i DVD dovete per prima cosa scaricare i codec appropriati da Medibuntu. Dovreste anche sapere che avete accesso alla radio BBC di Londra, alla radio via stream di Jamendo e ad i video di Youtube dalla barra laterale di Totem. Figo!

Totem Xine è il player multimediale predefinito in Kubuntu. Esso usa Xine. Fa pressoché le stesse cose di Totem, eccetto il fatto che, se volete riprodurre dei DVD dovrete utilizzare Totem Xine, che li riprodurrà dall'inizio mostrando i menu dei film. Potete scaricarlo da Synaptic

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Realplayer è un media player proprietario che ha girato le sue braccia in favore dei milioni di user Linux. È meglio catturare tutti questi utenti che ignorarli, sono semplicemente troppi per essere ignorati! Esiste una versione per la piattaforma Linux che può essere scaricata da Synaptic o direttamente dal loro sito web
(http://www.real.com/linux). Sinceratevi di scaricare il pacchetto .deb. È una versione mal sviluppata in confronto alla versione completa per i sistemi operativi proprietari.
Tuttavia, è utile se avete bisogno di ascoltare in streaming o scaricare file in formato Realplayer da siti che non danno alcuna altra alternativa.

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Mplayer è usato per riprodurre audio e video, sia da file che eseguiti live tramite la rete. È uno di quei prodotto di cui non hai mai sentito poarlare ma, una volta usato, non saprete come fare senza di esso. Esso riproduce quasi tutto, inclusi CD, DVD, file audio, VCD, file video, radio on-line, e video in streaming. MPlayer vi permette anche di gestire le playlist dei file, così potrete usarlo per riprodurre il vostro catalogo musicale, e gestisce i video a tutto schermo molto bene. Così vedere i DVD o DIVX (etc.) con esso è un piacere. Se state usando Ubuntu come sistema operativo, è molto più potente del media player predefinito (Totem), e ha un'interfaccia più gradevole, anche se può essere un po' più difficile da configurare. Se avete pazienza, sopportatelo poiché ne vale la pena. Potete scaricarlo da Synaptic. Troverete il manuale completo a:

http://en.flossmanuals.net/mplayer

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Gtkpod è un progetto per un software open-source scaricabile da Synaptic. Esso fornisce una GUI (interfaccia grafica) che permette agli utenti Linux di trasferire file audio ai loro riproduttori musicali iPod Classic, iPod Nano, iPod Shuffle, iPod Photo o iPod Mini. Benché non supporti alcune delle più avanzate caratteristiche di iTunes, pur nondimeno Gtkpod svolge il ruolo di iPod manager per Linux. Le cover degli album e i video sono anche supportati.

Questa lista dovrebbe bastare per per farvi iniziare con una vasta gamma di gestori e riproduttori musicali. Ultimi ma non meno importanti, i seguenti programmi sono alcuni importanti sound editor e registratori digitali open-source:

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Audacity è un editor audio digitale ed una applicazione la registrazione. Audacity viene tipicamente utilizzato per registrare suoni, come interviste o strumenti musicali. Potete, quindi, utilizzare Audacity per combinare questi suoni e modificarli per fare documentari, musica, podcast, etc. Audacity è un potente strumento per registrare e modificare dell'audio sul computer di casa. È un programma molto sofisticato e può fare tutto quello che uno si aspetterebbe da un moderno audio editor. Audacity forse non raggiunge lo scopo di incontrare le esigenze degli studi di registrazione professionale, ma non di molto. Potete comprare un manuale di Audacity e scaricarlo nel formato PDF dal sito InformIt a


Podcasting con Audacity: Creare un Podcast con Audacity
http://www.informit.com/store/product.aspx?isbn=0132366576

Potete anche trovare un manuale gratuito e completo per Audacity nella pagina web di FLOSS Manuals:

http://en.flossmanuals.net/audacity/

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Ardour è un'applicazione di registrazione su hard disk ed una postazione di lavoro per l'audio digitale. La descrizione di questo andrebbe oltre lo scopo di questo articolo. È un software open-source professionale. La registrazione audio digitale è stata una rivoluzione, per la prima volta, gli artisti potevano creare, in modo semplice ed economico, i propri studi di registrazione nei propri scantinati, garage, o in qualunque posto dotato di energia elettrica. Applicazioni come queste accorciano la distanza tra artisti e addetti alla registrazione e danno ai musicisti la possibilità di fare il lavoro da soli. Il seguente link vi dirà di più:

http://ardour.org/

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Jokosher è un editor audio facile da usare. Il suo creatore e sviluppatore è Jono Bacon, che ricorderete come uno degli autori di The Official Ubuntu Book. Lui scrive, anche, in una sezione dell'Ubuntu User Magazine (http://ubuntu-user.com/).

"L'interfaccia...mira ad usare concetti familiari agli artisti e musicisti che usano il programma. Ciò significa che l'utente non deve avere grande familiarità con gli editor multi-traccia per essere in grado di registrare. In Jokosher, per le modifiche, esistono degli strumenti per lo split, il trimming e lo spostamento. Durante il missaggio, il volume delle traccie multiple è disponibile con un VU meter. In Jokosher le traccie audio vengono denominate 'instruments' (strumenti musicali). Una serie di strumenti musicali può essere aggiunta al progetto, e questi possono essere rinominati. Gli strumenti musicali possono anche essere resi silenziosi e riprodotti da soli facilmente. Jokosher può importare nel progetto audio Ogg Vorbis, MP3, FLAC, WAV, e tutto ciò che è supportato da GStreamer. Può espotare in uno qualsiasi di questi formati" (Wikipedia).

Potete scaricarlo da Synaptic ma, se volete l'ultima versione (0.11.3 per Ubuntu 9.04 e 8.10), andate nella pagina di download di Jokosher: http://www.jokosher.org/download/. Scaricherete un pacchetto .deb. Dopo aver fatto doppio click, un finestra di avvertimento verrà visualizzata dicendo che esiste una versione più vecchia nel repository. Dovrete ignorarlo e continuare con il processo di installazione.


Conclusioni

Ubuntu è un SO con un divertente universo di eccitanti possibilità. Il primo passo è conoscere quali applicazioni popolano questo universo; il secondo passo è essere informati su queste applicazioni e imparare ad usarle così da poter ottenere tutto il succo da Ubuntu. Così potrete essere immensamente creativi.
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Interessanti, alcune parole non tradotte, ed alcune virgole,articolo di buona qualità :)
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CategoryComunita CategoryComunitaFcm

HowTo6

Traduzione italiana

HOW-TO Backup con Wubi scritto da Chris Binnie

Non abbiate timore fan della virtualizzazione, la serie di Luca riprenderà il prossimo mese. Come molte persone, anch'io negli anni ho utilizzato il mio pc desktop con Ubuntu per svariati compiti. Per lavoro mi occupo anche di gestire alcuni Server Ubuntu e ho scoperto che non c'è nulla di più semplice che provare nuove applicazioni o configurazioni sul mio desktop prima di eseguire le stesse modifiche sui server - per evitare incidenti di percorso. Oltre a ciò che attiene il lavoro, sono un fan di Compiz e qualche volta spingo la mia scheda grafica al limite per vedere se riesce a supportare i più recenti effetti grafici messi a disposizione da Gnome, come effetto secondario spesso mi ritrovo con un desktop inutilizzabile. L'ultima volta è capitato con una configurazione un po' ardita di Grub2 che ha reso il mio sistema non più avviabile. Sebbene Apt sia molto efficace nel rimuovere ogni applicazione non più necessaria (mi riferisco a: apt-get autoremove), ogni tanto mi capita di installare di proposito una nuova configurazione con l'intenzione di manomettere quella esistente, trasformando di fatto il mio desktop in un server di sviluppo.

Un server presente in un Data Centre che non si avvia è certamente un vero grattacapo, non è così per il mio desktop e questo grazie a un elegante software: Wubi (http://wubi-installer.org). Stando a quanto riportato sul sito, "Wubi è un programma per utenti Windows, ufficialmente supportato da Ubuntu, che ti può condurre nel mondo Linux con un semplice clic." Molti tecnici con cui ho parlato hanno sentito parlare di Wubi, ma dubito che essi lo utilizzino nello stesso modo in cui lo utilizzo io. Wubi usa "loop disk", che non sono altro che normali file che al loro interno possono arrivare a contenere un intero sistema operativo, esattamente come avviene con i dispositivi a blocchi. Questi file normalmente sono utilizzati per trasferire immagini ISO su CD e floppy disk. Possiamo semplicemente dire che, su un pc con Windows già installato, Wubi aggiunge un'opzione al menu iniziale di boot, questa opzione fa riferimento ai propri "loop disk" come se fossero dischi aggiuntivi presenti sullo stesso computer. Wubi giustamente pubblicizza se stesso come sistema per avvicinare a Linux gli utenti Windows - senza la necessità di alcuna modifica ai loro pc. Si tratta di un grosso vantaggio. In caso di disinstallazione, Wubi rimuove la propria voce dal menù d'avvio e cancella i "loop disk"; non è necessario nessun ricorso a formattazione o partizionamento, una volta rimosso Wubi, a basso livello nulla è cambiato. Decisamente ingegnoso. Adoro la sua semplicità. Questa è il motivo che mi ha inizialmente attratto. Volevo esibire le virtù di Linux a un familiare che possedeva una installazione di Windows a cui teneva particolarmente e che quindi era un po' riluttante. Non volevo procedere con una installazione ad avvio multiplo (dual-boot), nel caso cambiasse idea. Una delle meraviglie di Wubi è che il risultato a cui si giunge installandolo sul proprio pc è identico a quello di una normale installazione di Ubuntu - confesso che inizialmente ero molto scettico, temevo problemi di compatibilità e prestazioni. I "loop disk" non sono privi di svantaggi, ma l'esperienza mi insegna che con i backup a portata di mano, essi sono relativamente innocui. Prima di tutto in caso di mancanza improvvisa di corrente e se qualcuno inavvertitamente spegne il vostro pc, non sarà semplice recuperare il file system contenuto in un "loop disk"; fsck fa del suo meglio, ma non sempre il risultato è paragonabile a quello ottenuto se l'installazione è su un disco fisico. Sembrerebbe che installare Wubi su una partizione dedicata possa aiutare a ripartire dopo una interruzione di corrente. Secondo, l'ibernazione non è supportata, questo potrebbe leggermente infastidire i possessori di portatili. Terzo, è importante deframmentare il disco di Windows contenente Wubi per conservare buone prestazioni. Nel caso in cui si sia dedicato tanto tempo alla personalizzazione di Wubi allora c'è sempre l'opportunità di convertire l'installazione in un disco fisico facendo ricorso ad alcuni utili strumenti facilmente reperibili.

Grazie alla portabilità dei "loop disk", posso salvare tutto il mio pc su un disco separato in circa novanta secondi. Questo significa che mi posso permettere di perdere un intero disco a causa di un guasto hardware, posso lasciare (inavvertitamente) aperta una falla di sicurezza e ritrovarmi con il mio computer compromesso da un attacco, riprendermi da un baco software bloccante o sconfigurare inavvertitamente qualche impostazione e rendere di fatto il mio sistema inutilizzabile. Sono sicuro che ognuno di voi avrà avuto occasione di sperimentare in quanti modi un pc si possa guastare. Si potrebbe dire che è come se la vostra installazione di Ubuntu fosse avvenuta in una specie di Macchina Virtuale (di fatto si tratta di un'immagine disco). Sono il primo a sostenere che non siamo di fronte a un sistema elegante, ma sono anche convinto che sia meglio mantenere le cose il più semplice possibile in modo che, in futuro, risulti semplice aggiustarle e non sia invece necessario leggere papiri di manuali. Il livello di portabilità del mio Sistema Operativo è così elevato che posso salvarlo su un supporto rimovibile e migrarlo su un altro computer, oppure, con una connessione ad Internet veloce, posso farne una copia nella nuvola. Oltre a questa insospettata possibilità, Wubi fornisce molte altre funzioni, fate riferimento a: http://wiki.ubuntu.com/WubiGuide Durante la veloce installazione (sotto Windows), è possibile specificare la dimensione iniziale del "loop disk" e sebbene l'operazione non sia completamente indolore (è consigliato eseguire prima un backup dell'installazione), esiste anche un utile comando che permette di ridimensionare l'installazione. Oltretutto è semplice montare i "loop disk" nel caso si vogliano copiare i file contenuti, è anche immediato accedere ai vostri file Windows, usando come è possibile immaginare: mount -o loop myloop.disk /mnt Reputo che i "loop disk" di dimensione intorno ai 6.5GB siano i più adatti per creare veloci copie di backup e che lo spazio libero si presti bene ad ospitare gli aggiornamenti dei pacchetti (l'installazione iniziale occupa solo pochi GB) come anche gli aggiornamenti di versione. Montare un disco indipendente dalla vostra installazione è così semplice che basta digitare mount /dev/sdX /mnt, questo si traduce nella possibilità di avere accesso a tutto lo spazio disco che il vostro hardware può offrire. Le mie prime installazioni di Wubi andavano dai 15GB ai 20GB ma, senza dubbio, avendo cura di tenerle più piccole, è possibile eseguire il backup della vostra installazione di Ubuntu su DVD o memoria USB in modo più facile. Un altro grande vantaggio dal mio punto di vista è che non è più necessario spegnere il computer per eseguire backup in tempo reale dell'intero sistema. La mia esperienza con i server mi porta ad avviare il sistema in Modalità Singolo Utente oppure da supporto esterno e duplicare il contenuto dei dischi con strumenti come dd, ma in questo caso Wubi copia questi "loop disk" senza necessità di interruzioni. I miei primi salvataggi erano decisamente rudimentali e veloci - ma leggermente laboriosi. La cosa più facile è fare clic sull'etichetta "File System" presente sulla sinistra in Nautilus per poi andare nella directory "host". Una volta raggiunta questa directory è possibile vedere una directory di nome Ubuntu contenente il vostro intero sistema (mancano i file appartenenti al bootloader), il file di dimensioni maggiori è il file root.disk che altro non è che il "loop disk". Per eseguire un backup del sistema operativo è sufficiente copiare la directory Ubuntu su un altro disco con sufficiente spazio libero. Terminata la copia, è buona norma rinominare la directory in ubuntu_10.09.10 o qualcosa di simile, in modo da distinguere le varie versioni dei salvataggi. Nel tempo ho messo insieme un semplice script che misurasse il tempo impiegato dal processo (soprattutto perché volevo rendermi conto di come il mio desktop si comportava), prima dell'avvio si sincerava di montare il drive dedicato a contenere il backup e al termine rinominava il backup. Lo script che utilizzo è molto semplice e si potrebbe migliorare aggiungendo per esempio una barra di progressione, utile nel caso si utilizzi hardware lento e un po' datato e si desideri tenere sotto controllo il tempo impiegato dall'operazione di backup. Come già riportato, novanta secondi sul mio desktop veloce equivale ad un battito di ciglio considerando l'importanza dell'operazione. Una volta alla settimana copio il backup nella nuvola (fortunatamente la velocità di trasmissione della mia connessione ad Internet è in grado di spostare 6,5GB in una notte), inoltre non di rado duplico il backup su un altro disco anch'esso contenuto nel mio pc desktop. Il cuore dello script che svolge in automatico il backup è il seguente: # Assegno al nome del file data e ora attuali filename="date +%d.%m.%y-%H.%M" # Monto il secondo disco fisso, e non restituisco errori se già montato sudo mount /dev/sdb2 /media/SECOND > /dev/null 2>&1 # Copio la directory ubuntu sul secondo disco sudo cp -R /host/ubuntu /media/SECOND/Wubi/ubuntu_$filename # Mi assicuro che anche l'utente chris possa eseguire il drag and drop su questi file e non solo root sudo chown -R chris:chris /media/SECOND/Wubi/ubuntu_$filename Per ripristinare un backup ci sono almeno tre alternative veloci. Avviare il sistema con qualcosa simile ad un CD Live di Ubuntu dopodiché rinominare la cartella contenente la versione danneggiata di Ubuntu in ubuntu_broken, e copiare la cartella di backup, per esempio ubuntu_10.09.10 e rinominarla nuovamente in ubuntu. In alternativa è sempre possibile modificare il bootloader, ad esempio Grub o LILO, in modo che punti sul disco alla copia di backup. Ho scoperto che avviare il pc con l'installazione Windows e sostituire i file prelevandoli dal backup è la soluzione più semplice adatta alle mie necessità, inoltre sono necessari solo cinque minuti per ripristinare il mio SO Ubuntu. Se per una ragione qualsiasi dovessi perdere completamente il mio computer, la mia installazione di Wubi dovrebbe essere compatibile con il nuovo sistema, dopo aver installato Windows, a patto che l'hardware non sia radicalmente diverso. L'unica raccomandazione che mi viene in mente è relativa a un paio di file che in fase di installazione Wubi scrive nella partizione principale di Windows, per sicurezza vale la pena di farne una copia. Sarebbe opportuno copiare questi file all'interno di ogni cartella contenente una copia di backup, anche se di solito ne conservo una sola copia per ogni computer sul quale installo Wubi. Questi file sono molto piccoli e si chiamano wubildr.mbr e wubildr. Dato che Wubi funziona anche con vecchie e oscure versioni di Windows aventi a disposizione solo 256MB di RAM e un processore con solo 1GHz adatto più ad uno smartphone che a un pc, allora è davvero difficile rinunciare a tutte le cose utili che è in grado di fare.

Idee ed editori cercasi Abbiamo creato alcune pagine su LaunchPad dedicata al progetto e al gruppo Full Circle. L'intenzione è di dare la possibilità a chi di voi ancora non partecipa di andare sulla pagina del progetto, fare clic su 'Answers' in cima alla pagina, e lasciare le vostre idee per un articolo, siate dettagliati! Sono da evitare frasi tipo 'articoli sui server', specificate cosa il server dovrebbe fare! Autori che vorrebbero scrivere un articolo e che sono alla ricerca di un argomento possono registrarsi sulla pagina del gruppo Full Circle, prenotare una delle richieste e cominciare a scrivere! Se vi accorgete che non riuscite a finire l'articolo in qualche settimana (un mese al massimo) allora rimuovete la prenotazione in modo da lasciare l'idea a qualcun altro. Pagina del progetto, dedicata alle idee: https://launchpad.net/fullcircle Pagina del gruppo, dedicata agli autori: https://launchpad.net/~fullcircle

Note alla traduzione

Revisione

HOW-TO Backup con Wubi scritto da Chris Binnie

Non abbiate timore fan della virtualizzazione, la serie di Luca riprenderà il prossimo mese. Come molte persone, anch'io negli anni ho utilizzato il mio pc desktop con Ubuntu per svariati compiti. Per lavoro mi occupo anche di gestire alcuni Server Ubuntu e ho scoperto che non c'è nulla di più semplice che provare nuove applicazioni o configurazioni sul mio desktop prima di eseguire le stesse modifiche sui server - per evitare incidenti di percorso. Oltre a ciò che attiene il lavoro, sono un fan di Compiz e qualche volta spingo la mia scheda grafica al limite per vedere se riesce a supportare i più recenti effetti grafici messi a disposizione da Gnome, come effetto secondario spesso mi ritrovo con un desktop inutilizzabile. L'ultima volta mi è capitato una configurazione un po' ardita di Grub2 che ha reso il mio sistema non più avviabile. Sebbene Apt sia molto efficace nel rimuovere ogni applicazione non più necessaria (mi riferisco a: apt-get autoremove), ogni tanto mi capita di installare di proposito una nuova configurazione con l'intenzione di manomettere quella esistente, trasformando di fatto il mio desktop in un server di sviluppo.

Un server presente in un Centro Dati che non si avvia è certamente un vero grattacapo, non è così per il mio desktop e questo grazie a un elegante software: Wubi (http://wubi-installer.org). Stando a quanto riportato sul sito, "Wubi è un programma per utenti Windows, ufficialmente supportato da Ubuntu, che ti può condurre nel mondo Linux con un semplice clic." Molti tecnici con cui ho parlato hanno sentito parlare di Wubi, ma dubito che lo utilizzino nello stesso modo in cui lo utilizzo io. Wubi usa il "loop disk", che non sono altro che normali file che al loro interno possono arrivare a contenere un intero sistema operativo, esattamente come avviene con i dispositivi a blocchi. Questi file normalmente sono utilizzati per trasferire immagini ISO su CD e floppy disk. Possiamo semplicemente dire che, su un pc con Windows già installato, Wubi aggiunge un'opzione al menu iniziale di boot, quest’opzione fa riferimento ai propri "loop disk" come se fossero dischi aggiuntivi presenti sullo stesso computer. Wubi giustamente pubblicizza se stesso come sistema per avvicinare a Linux gli utenti Windows - senza la necessità di alcuna modifica ai loro pc. Si tratta di un grosso vantaggio. In caso di disinstallazione, Wubi rimuove la propria voce dal menù d'avvio e cancella i "loop disk"; non è necessario nessun ricorso a formattazione o partizionamento, una volta rimosso Wubi, a basso livello nulla è cambiato. Decisamente ingegnoso. Adoro la sua semplicità. Questa è il motivo che mi ha inizialmente attratto. Volevo esibire le virtù di Linux a un familiare che possedeva una installazione di Windows a cui teneva particolarmente e che quindi era un po' riluttante. Non volevo procedere con una installazione ad avvio multiplo (dual-boot), nel caso cambiasse idea. Una delle meraviglie di Wubi è che il risultato a cui si giunge installandolo sul proprio pc è identico a quello di una normale installazione di Ubuntu - confesso che inizialmente ero molto scettico, temevo problemi di compatibilità e prestazioni. I "loop disk" non sono privi di svantaggi, ma l'esperienza mi insegna che con i backup a portata di mano, essi sono relativamente innocui. Prima di tutto in caso di mancanza improvvisa di corrente e se qualcuno inavvertitamente spegne il vostro pc, non sarà semplice recuperare il file system contenuto in un "loop disk"; fsck fa del suo meglio, ma non sempre il risultato è paragonabile a quello ottenuto se l'installazione è su un disco fisico. Sembrerebbe che installare Wubi su una partizione dedicata possa aiutare a ripartire dopo una interruzione di corrente. Secondo, l'ibernazione non è supportata, questo potrebbe leggermente infastidire i possessori di portatili. Terzo, è importante deframmentare il disco di Windows contenente Wubi per conservare buone prestazioni. Nel caso in cui si sia dedicato tanto tempo alla personalizzazione di Wubi, allora c'è sempre l'opportunità di convertire l'installazione in un disco fisico facendo ricorso ad alcuni utili strumenti facilmente reperibili.

Grazie alla portabilità dei "loop disk", posso salvare tutto il mio pc su un disco separato in circa novanta secondi. Questo significa che mi posso permettere di perdere un intero disco a causa di un guasto hardware, posso lasciare (inavvertitamente) aperta una falla di sicurezza e ritrovarmi con il mio computer compromesso da un attacco, riprendermi da un baco software bloccante o sconfigurare inavvertitamente qualche impostazione e rendere di fatto il mio sistema inutilizzabile. Sono sicuro che ognuno di voi avrà avuto occasione di sperimentare in quanti modi un pc si possa guastare. Si potrebbe dire che è come se la vostra installazione di Ubuntu fosse avvenuta in una specie di Macchina Virtuale (di fatto si tratta di un'immagine disco). Sono il primo a sostenere che non siamo di fronte a un sistema elegante, ma sono anche convinto che sia meglio mantenere le cose il più semplice possibile in modo che, in futuro, risulti semplice aggiustarle e non sia invece necessario leggere papiri di manuali. Il livello di portabilità del mio Sistema Operativo è così elevato che posso salvarlo su un supporto rimovibile e migrarlo su un altro computer, oppure, con una connessione ad Internet veloce, posso farne una copia nella nuvola. Oltre a questa insospettata possibilità, Wubi fornisce molte altre funzioni, fate riferimento a: http://wiki.ubuntu.com/WubiGuide Durante la veloce installazione (sotto Windows), è possibile specificare la dimensione iniziale del "loop disk" e sebbene l'operazione non sia completamente indolore (è consigliato eseguire prima un backup dell'installazione), esiste anche un utile comando che permette di ridimensionare l'installazione. Oltretutto è semplice montare i "loop disk" nel caso si vogliano copiare i file contenuti, è anche immediato accedere ai vostri file Windows, usando come è possibile immaginare: mount -o loop myloop.disk /mnt Reputo che i "loop disk" di dimensione intorno ai 6.5GB siano i più adatti per creare veloci copie di backup e che lo spazio libero si presti bene ad ospitare gli aggiornamenti dei pacchetti (l'installazione iniziale occupa solo pochi GB) come anche gli aggiornamenti di versione. Montare un disco indipendente dalla vostra installazione è così semplice che basta digitare mount /dev/sdX /mnt, questo si traduce nella possibilità di avere accesso a tutto lo spazio disco che il vostro hardware può offrire. Le mie prime installazioni di Wubi andavano dai 15GB ai 20GB ma, senza dubbio, avendo cura di tenerle più piccole, è possibile eseguire il backup della vostra installazione di Ubuntu su DVD o memoria USB in modo più facile. Un altro grande vantaggio dal mio punto di vista è che non è più necessario spegnere il computer per eseguire backup in tempo reale dell'intero sistema. La mia esperienza con i server mi porta ad avviare il sistema in Modalità Singolo Utente oppure da supporto esterno e duplicare il contenuto dei dischi con strumenti come dd, ma in questo caso Wubi copia questi "loop disk" senza necessità di interruzioni. I miei primi salvataggi erano decisamente rudimentali e veloci - ma leggermente laboriosi. La cosa più facile è fare clic sull'etichetta "File System" presente sulla sinistra in Nautilus per poi andare nella directory "host". Una volta raggiunta questa directory è possibile vedere una directory di nome Ubuntu contenente il vostro intero sistema (mancano i file appartenenti al bootloader), il file di dimensioni maggiori è il file root.disk che altro non è che il "loop disk". Per eseguire un backup del sistema operativo è sufficiente copiare la directory Ubuntu su un altro disco con sufficiente spazio libero. Terminata la copia, è buona norma rinominare la directory in ubuntu_10.09.10 o qualcosa di simile, in modo da distinguere le varie versioni dei salvataggi. Nel tempo ho messo insieme un semplice script che misurasse il tempo impiegato dal processo (soprattutto perché volevo rendermi conto di come il mio desktop si comportava), prima dell'avvio si sincerava di montare il drive dedicato a contenere il backup e al termine rinominava il backup. Lo script che utilizzo è molto semplice e si potrebbe migliorare aggiungendo per esempio una barra di progressione, utile nel caso si utilizzi hardware lento e un po' datato e si desideri tenere sotto controllo il tempo impiegato dall'operazione di backup. Come già riportato, novanta secondi sul mio desktop veloce equivale ad un battito di ciglio considerando l'importanza dell'operazione. Una volta alla settimana copio il backup nella nuvola (fortunatamente la velocità di trasmissione della mia connessione ad Internet è in grado di spostare 6,5GB in una notte), inoltre non di rado duplico il backup su un altro disco anch'esso contenuto nel mio pc desktop. Il cuore dello script che svolge in automatico il backup è il seguente: # Assegno al nome del file data e ora attuali filename="date +%d.%m.%y-%H.%M" # Monto il secondo disco fisso, e non restituisco errori se già montato sudo mount /dev/sdb2 /media/SECOND > /dev/null 2>&1 # Copio la directory ubuntu sul secondo disco sudo cp -R /host/ubuntu /media/SECOND/Wubi/ubuntu_$filename # Mi assicuro che anche l'utente chris possa eseguire il drag and drop su questi file e non solo root sudo chown -R chris:chris /media/SECOND/Wubi/ubuntu_$filename Per ripristinare un backup ci sono almeno tre alternative veloci. Avviare il sistema con qualcosa simile ad un CD Live di Ubuntu dopodiché rinominare la cartella contenente la versione danneggiata di Ubuntu in ubuntu_broken, e copiare la cartella di backup, per esempio ubuntu_10.09.10 e rinominarla nuovamente in ubuntu. In alternativa è sempre possibile modificare il bootloader, ad esempio Grub o LILO, in modo che punti sul disco alla copia di backup. Ho scoperto che avviare il pc con l'installazione Windows e sostituire i file prelevandoli dal backup è la soluzione più semplice adatta alle mie necessità, inoltre sono necessari solo cinque minuti per ripristinare il mio SO Ubuntu. Se per una ragione qualsiasi dovessi perdere completamente il mio computer, la mia installazione di Wubi dovrebbe essere compatibile con il nuovo sistema, dopo aver installato Windows, a patto che l'hardware non sia radicalmente diverso. L'unica raccomandazione che mi viene in mente è relativa a un paio di file che in fase di installazione Wubi scrive nella partizione principale di Windows, per sicurezza vale la pena di farne una copia. Sarebbe opportuno copiare questi file all'interno di ogni cartella contenente una copia di backup, anche se di solito ne conservo una sola copia per ogni computer sul quale installo Wubi. Questi file sono molto piccoli e si chiamano wubildr.mbr e wubildr. Dato che Wubi funziona anche con vecchie e oscure versioni di Windows aventi a disposizione solo 256MB di RAM e un processore con solo 1GHz adatto più ad uno smartphone che a un pc, allora è davvero difficile rinunciare a tutte le cose utili che è in grado di fare.

Idee ed editori cercasi Abbiamo creato alcune pagine su LaunchPad dedicata al progetto e al gruppo Full Circle. L'intenzione è di dare la possibilità a chi di voi ancora non partecipa di andare sulla pagina del progetto, fate clic su 'Answers' in cima alla pagina, e lasciate le vostre idee per un articolo, siate dettagliati! Sono da evitare frasi tipo 'articoli sui server', specificate cosa dovrebbe fare il server! Autori che vorrebbero scrivere un articolo e che sono alla ricerca di un argomento possono registrarsi sulla pagina del gruppo Full Circle, prenotare una delle richieste e cominciare a scrivere! Se vi accorgete che non riuscite a finire l'articolo in qualche settimana (un mese al massimo) allora rimuovete la prenotazione in modo da lasciare l'idea a qualcun altro. Pagina del progetto, dedicata alle idee: https://launchpad.net/fullcircle Pagina del gruppo, dedicata agli autori: https://launchpad.net/~fullcircle

Note alla revisione

Interessanti, alcune parole non tradotte, ed alcune virgole,articolo di buona qualità :)

Errata Corrige


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