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Differenze tra le versioni 3 e 22 (in 19 versioni)
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Autore: TeoCocetta
Commento:
Versione 22 del 14/03/2011 12.53.09
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Autore: localhost
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Linea 2: Linea 2:
[[Include(Fcm/Header)]] <<Include(Fcm/Header)>>
Linea 7: Linea 7:
HOW-TO
Scritto da Lucas Westermann
Linea 8: Linea 10:
HOW-TO
Scritto da Richard Bosomworth
Virtualizzazione Parte 2 – Fedora 13
Linea 11: Linea 12:
LAMP - Parte 2 Prima di iniziare, a beneficio di chiunque possa incorrere negli stessi problemi, devo citare un lettore di nome Martin che
è stato così gentile da informarmi di essere incappato in alcuni problemi con i dispositivi USB in una macchina virtuale
Windows XP, che sono stati risolti soltanto dopo aver installato i driver USB mediante l'Hardware Manager di XP.
Linea 13: Linea 16:
VEDI ANCHE:
FCM#28 - LAMP Parte 1
Dopo aver parlato nel numero precedente della creazione delle macchine virtuali, ho compreso che potremmo cominciare con
l'installazione di una distribuzione Linux diversa (utilizza il package manager di Red Hat), ma poi non così diversa, da Ubuntu.
In particolare, vorrei iniziare con Fedora Core 13. Potete effettuare il download della versione più recente (la 13) qui:
http://fedoraproject.org/en/get-fedora. Sia che prendiate l'immagine ISO a 32-bit (i686) oppure quella a 64-bit, la procedura
da seguire è la stessa. Naturalmente la “distribuzione Linux” che scegliete nell'elenco del menu a discesa della Macchina Virtuale
deve essere la stessa che avete prelevato. Fate attenzione al fatto che se il vostro sistema non è compatibile con i sistemi
a 64 bit (e non è in grado di far girare un Sistema Operativo a 64 bit), allora non potete eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit.
E' possibile che Oracle abbia attivato l'emulazione di sistemi a 64 bit anche per gli host a 32 bit, ma personalmente non la
ritengo una cosa certa, dal momento che tutti i miei sistemi operativi sono a 64 bit. Detto a chiare lettere: VirtualBox potrebbe
consentirvi di eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit da un Sistema Operativo a 32 bit (cioè l'host), ma è altamente improbabile.
Per tutti quelli che come me hanno un archivio con tutte le immagini ISO a 32 e a 64 bit delle due ultime versioni di ogni
distribuzione Linux e Unix che hanno potuto trovare, procedete senza indugi e scaricate un'immagine ISO di Fedora.
Linea 16: Linea 29:
VALIDO PER: Passo 1:
Linea 18: Linea 31:
CATEGORIE: Dopo aver prelevato l'immagine ISO dovete creare la Macchina Virtuale sulla quale volete installarla. Quando inizializzate una
Macchina Virtuale per la prima volta, vi troverete davanti la Procedura di Creazione di una Nuova Macchina Virtuale (vedi Fig. 1)
a meno che non stiate riutilizzando un disco virtuale creato in precedenza. Nella procedura guidata dovrete premere il pulsante
“Avanti” e fare click sull'icona a forma di cartella che riporta una freccia verde per aprire il Virtual Media Manager (Fig. 2),
in cui potete aggiungere l'immagine ISO (Fig. 3).
Linea 20: Linea 37:
DISPOSITIVI: Passo 2:
Linea 22: Linea 39:
Abbiamo la nostra nuova bella scatola LAMP, tutto bene e buono, ma avremo bisogno di mettere qualche dato all'interno, certo. Non solo questo, ma non vogliamo che altri mettano i loro dati all'interno oppure ci rubino i nostri. Un server Linux è intrinsecamente sicuro, tuttavia non fa certamente male aumentarne il livello. Configuriamo l'FTP ed un semplice Firewall. Dopo aver connesso l'immagine ISO con la Macchina Virtuale, questa dovrebbe partire effettuando il boot e mostrarvi la schermata
di presentazione del BIOS Oracle VM (o la più vecchia schermata BIOS VirtualBox), come in Fig. 4. Subito dopo dovrebbe apparire
il menu Grub di Fedora (Fig. 5) e infine la Finestra di Login. Ho anche configurato la tastiera giusta e selezionato l'utente con
login automatico. Per poter accedere basta premere il pulsante “Accedi”.
Linea 24: Linea 44:
Installazione FTP Passo 3:
Linea 26: Linea 46:
Utilizzeremo vsftpd. Alla CLI scriviamo: Quando il desktop avrù terminato il caricamento potrete lanciare l'applicazione “Installazione su Disco” (Figure 7 e 8). Procedete
con la schermata di selezione della tastiera, dove potete scegliere il layout corretto (Fig. 9). Dopo averlo scelto vi verrà proposta
la scelta fra “Dispositivi di Archiviazione di Base” e “Dispositivi di Archiviazione Specializzati”. Selezionate l'opzione
“Dispositivi di Archiviazione di Base” (Fig. 10).
Linea 28: Linea 51:
sudo apt-get install vsftpd Passo 4:
Linea 30: Linea 53:
Potete trovare un modulo GUI di vsftpd per Webmin ma io preferiscoeditare il file vsftpd.conf manualmente. Per fare questo, alla riga di comando scrivete: Ora vi verrà chiesto di scegliere il disco rigido sul quale effettuare l'installazione. Ce ne dovrebbe essere soltanto uno
disponibile (il drive Vbox). Selezionatelo e quando l'applicazione vi chiederà di formattare il disco, confermate la scelta (il
disco sarà vuoto se avete appena creato la macchina virtuale). Confrontate con le figure 11 e 12.
Linea 32: Linea 57:
sudo nano /etc/vsftpd.conf Passo 5:
Linea 34: Linea 59:
Ho letto molti tutorial che sono felici di lavorare con accesso anonimo. Tuttavia, questa non è una cosa che mi fa stare a mio agio, quindi la disabilito sempre. A seconda delle politiche di sicurezza del vostro sistema, potreste utilizzare chroot su alcuni utenti per impedire l'accesso al di fuori dello spazio a cui è loro permesso l'accesso. Nei successivi 3 passi dell'installazione scegliete liberamente il nome host che più vi piace, selezionate il fuso orario corretto
e inserite la vostra password di root.
Linea 36: Linea 62:
I permessi sono per l'accesso FTP. Siccome utilizzo un solo account e mi connetto direttamente a /var/www, il metodo esteso che utilizzo per l'accesso è come segue: Passo 6:
Linea 38: Linea 64:
Abilitare l'accesso agli utenti locali (il mio account) in vsftpd.conf. Apparirà poi una finestra in cui dovrete scegliere quale schema di partizionamento del disco dovrà essere utilizzato dal programma
di installazione (vedi Fig. 13). Nelle macchine virtuali di solito scelgo di usare l'intero disco, a meno che non stia progettando
di installare lo stesso OS su un PC fisico e abbia deciso di testarlo prima su una macchina virtuale. Sta a voi decidere se utilizzare
una delle altre opzioni. Confermate la vostra decisione con “scrivi su disco”. Quando richiesto, assicuratevi di selezionare “installa
sul Master Boot Record” per Grub, in modo da poter effettuare il boot correttamente.
Linea 40: Linea 70:
Aggiungere l'utente (io) al gruppo www-data (per questo utilizzo Webmin). Chiudete il programma d'installazione, fare ripartire la macchina virtuale e andate su Dispositivi > Dispositivi CD/DVD e selezionate
“Smonta dispositivi CD/DVD” per poter effettuare il boot dal disco virtuale invece che di nuovo dall'immagine ISO.
Linea 42: Linea 73:
Assegnare /var/www al gruppo www-data (per questo utilizzo Webmin) e selezionare "File ereditano dal Gruppo". Spero che questa sia stata una guida chiara per coloro che effettuano l'installazione di Fedora per la prima volta. Nei prossimi numeri
prevedo di parlare dell'installazione di OpenSolaris, FreeBSD, Ubuntu Server e ArchLinux. Sono in ogni caso più che felice di trattare
l'installazione su macchina virtuale della maggior parte dei sistemi Unix o Linux e di Windows XP/Windows 7. Se avete delle richieste
scrivetemi all'indirizzo lswest34@gmail.com mettendo come oggetto del messaggio “Virtualization Series” oppure “FCM Virtualization”.
Linea 44: Linea 78:
Impostare una cartella di destinazione del client ftp (ad es. /var/www).
Linea 46: Linea 79:
IMPORTANTE: Assicuratevi che "umask" non sia commentato nel file vsftpd.conf e selezionate la configurazione che preferite per l'upload. Per l'installazione di Wordpress ho trovato che 0002 è l'opzione migliore (corrisponde ai permessi 775).

Le vostre necessità potrebbero essere differenti, ma le precedenti funzionano per me. Riavviate vsftpd e provate l'accesso con il vostro programma FTP. Io utilizzo Transmit, è grandioso.

sudo /etc/init.d/vsftpd restart

Configurazione Firewall

Questo è abbastanza semplice con Webmin. Dalla scheda networking, aprite "Firewall Linux".

Selezionate Blocca Tutto eccetto SSH e IDENT su interfaccia esterna.

Nella prossima schermata dobbiamo aggiungere delle regole per l'accesso FTP, Webmin, Sendmail e MySQL Admin.

Selezionate "Aggiungi regole" sotto la lista esistente.

Selezionate "Accetta".

Impostate Protocollo di Rete TCP.

Impostate la porta di destinazione TCP o UDP uguale a 21.

Premete "Crea".

Fate lo stesso per le porte 3306 (MySQL), 25 (Sendmail), 10000 (Webmin) e 80 (Web e phpMyAdmin).

Selezionate "Attiva all'avvio" e premete "Applica configurazione". È tutto. Se potete tornare in Webmin, utilizzare gli script PHP Mail e FTP ed accedere al DB con MySQL Administrator, allora siete a posto.

TRUCCO: Potreste dover riavviare MySQL. Io utilizzo Webmin per vedere visto che è già aperto.

PHP Mail

Potreste voler dare ai visitatori la possibilità di inviarvi una mail con un semplice click dal vostro sito dinamico. PHP possiede già un'opzione per fare questo, ma necessita di un collegamento ad un agente di trasporto (MTA) per il relay. In altre parole, necessita di un programma o un servizio per mandare la mail. Possiamo utilizzare un'opzione del server chiamata (potete immaginare?), si, Sendmail. Ecco come installarla e configurarla: è davvero semplice.

Per primo installiamo Sendmail. Alla CLI scriviamo:

sudo apt-get install sendmail

Dopo dobbiamo configurare PHP per fargli conoscere dove si trova il servizio SMTP (sendmail). Alla CLI scrivete quanto segue:

sudo nano /etc/php5/apache2/php.ini

Aggiungete quanto segue sotto la sezione mail function, inserendo i vostri dettagli come richiesto:

[mail function]
; Setup for Linux systems
sendmail_path = /usr/sbin/sendmail -t
sendmail_from = <your_webadmin_mail_account@yourdomain.com>

Salvate. È tutto. Il vostro script mail sarà ora felice di inviare mail.

Richard Bosomworth è un appassionato professionista Ubuntu che offre strategie open source e servizi per business IT dal portale web http://toomuchgreen.eu. Quando non lavora con la tecnologia va in bicicletta vigorosamente.

Per certi versi Linux è come tua moglie.

È stabile e molto affidabile.

Ad eccezione che soddisfa le tue fantasie.

Cosa faresti se fossi davvero molto ricco?

Comprerei un Mac.
Lucas ha imparato tutto ciò che sa distruggendo ripetutamente il suo sistema, avendo poi nessun'altra alternativa che scoprire come
ripararlo. Potete inviare un'email a Lucas all'indirizzo: lswest34@gmail.com.
Linea 110: Linea 83:
- come nell'art. How-To parte 1 di questo articolo apparso sul n. 38 di FCM, sono state tradotte in italiano anche le etichette dei pulsanti e delle finestre citate nell'articolo (come ad es. "Avanti" per "Next", "Procedura automatica di creazione di una macchina virtuale" per "First Run Wizard", ecc.) anche se le figure sono tratte dalla versione inglese
- la traduzione in italiano delle etichette è tratta dalla versione di VirtualBox in mio possesso (versione 4.0.2)
Linea 114: Linea 88:
HOW-TO
Scritto da Lucas Westermann
Linea 115: Linea 91:
HOW-TO
Scritto da Richard Bosomworth
Virtualizzazione Parte 2 – Fedora 13
Linea 118: Linea 93:
LAMP - Parte 2 Prima di iniziare, a beneficio di chiunque possa incorrere negli stessi problemi, devo citare un lettore di nome Martin che
è stato così gentile da informarmi di essere incappato in alcuni problemi con i dispositivi USB in una macchina virtuale
Windows XP, che sono stati risolti soltanto dopo aver installato i driver USB mediante l'Hardware Manager di XP.
Linea 120: Linea 97:
VEDI ANCHE:
FCM#28 - LAMP Parte 1
Dopo aver parlato nel numero precedente della creazione delle macchine virtuali, ho compreso che potremmo cominciare con
l'installazione di una distribuzione Linux diversa (utilizza il package manager di Red Hat), ma poi non così diversa, da Ubuntu.
In particolare, vorrei iniziare con Fedora Core 13. Potete effettuare il download della versione più recente (la 13) qui:
http://fedoraproject.org/en/get-fedora. Sia che prendiate l'immagine ISO a 32-bit (i686) oppure quella a 64-bit, la procedura
da seguire è la stessa. Naturalmente la “distribuzione Linux” che scegliete nell'elenco del menu a discesa della Macchina Virtuale
deve essere la stessa che avete prelevato. Fate attenzione al fatto che se il vostro sistema non è compatibile con i sistemi
a 64 bit (e non è in grado di far girare un Sistema Operativo a 64 bit), allora non potete eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit.
E' possibile che Oracle abbia attivato l'emulazione di sistemi a 64 bit anche per gli host a 32 bit, ma personalmente non la
ritengo una cosa certa, dal momento che tutti i miei sistemi operativi sono a 64 bit. Detto a chiare lettere: VirtualBox potrebbe
consentirvi di eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit da un Sistema Operativo a 32 bit (cioè l'host), ma è altamente improbabile.
Per tutti quelli che come me hanno un archivio con tutte le immagini ISO a 32 e a 64 bit delle due ultime versioni di ogni
distribuzione Linux e Unix che hanno potuto trovare, procedete senza indugi e scaricate un'immagine ISO di Fedora.
Linea 123: Linea 110:
VALIDO PER: Passo 1:
Linea 125: Linea 112:
CATEGORIE: Dopo aver prelevato l'immagine ISO dovete creare la Macchina Virtuale sulla quale volete installarla. Quando inizializzate una
Macchina Virtuale per la prima volta, vi troverete davanti la Procedura di Creazione di una Nuova Macchina Virtuale (vedi Fig. 1)
a meno che non stiate riutilizzando un disco virtuale creato in precedenza. Nella procedura guidata dovrete premere il pulsante
“Avanti” e fare click sull'icona a forma di cartella che riporta una freccia verde per aprire il Virtual Media Manager (Fig. 2),
in cui potete aggiungere l'immagine ISO (Fig. 3).
Linea 127: Linea 118:
DISPOSITIVI: Passo 2:
Linea 129: Linea 120:
Abbiamo la nostra nuova bella scatola LAMP, tutto bene e buono, ma avremo bisogno di mettere qualche dato all'interno, certo. Non solo questo, ma non vogliamo che altri mettano i loro dati all'interno oppure ci rubino i nostri. Un server Linux è intrinsecamente sicuro, tuttavia non fa certamente male aumentarne il livello. Configuriamo l'FTP ed un semplice Firewall. Dopo aver connesso l'immagine ISO con la Macchina Virtuale, questa dovrebbe partire effettuando il boot e mostrarvi la schermata
di presentazione del BIOS Oracle VM (o la più vecchia schermata BIOS VirtualBox), come in Fig. 4. Subito dopo dovrebbe apparire
il menu Grub di Fedora (Fig. 5) e infine la Finestra di Login. Ho anche configurato la tastiera giusta e selezionato l'utente con
login automatico. Per poter accedere basta premere il pulsante “Accedi”.
Linea 131: Linea 125:
Installazione FTP Passo 3:
Linea 133: Linea 127:
Utilizzeremo vsftpd. Alla CLI scriviamo: Quando il desktop avrù terminato il caricamento potrete lanciare l'applicazione “Installazione su Disco” (Figure 7 e 8). Procedete
con la schermata di selezione della tastiera, dove potete scegliere il layout corretto (Fig. 9). Dopo averlo scelto vi verrà proposta
la scelta fra “Dispositivi di Archiviazione di Base” e “Dispositivi di Archiviazione Specializzati”. Selezionate l'opzione
“Dispositivi di Archiviazione di Base” (Fig. 10).
Linea 135: Linea 132:
sudo apt-get install vsftpd Passo 4:
Linea 137: Linea 134:
Potete trovare un modulo GUI di vsftpd per Webmin ma io preferiscoeditare il file vsftpd.conf manualmente. Per fare questo, alla riga di comando scrivete: Ora vi verrà chiesto di scegliere il disco rigido sul quale effettuare l'installazione. Ce ne dovrebbe essere soltanto uno
disponibile (il drive Vbox). Selezionatelo e quando l'applicazione vi chiederà di formattare il disco, confermate la scelta (il
disco sarà vuoto se avete appena creato la macchina virtuale). Confrontate con le figure 11 e 12.
Linea 139: Linea 138:
sudo nano /etc/vsftpd.conf Passo 5:
Linea 141: Linea 140:
Ho letto molti tutorial che sono felici di lavorare con accesso anonimo. Tuttavia, questa non è una cosa che mi fa stare a mio agio, quindi la disabilito sempre. A seconda delle politiche di sicurezza del vostro sistema, potreste utilizzare chroot su alcuni utenti per impedire l'accesso al di fuori dello spazio a cui è loro permesso l'accesso. Nei successivi 3 passi dell'installazione scegliete liberamente il nome host che più vi piace, selezionate il fuso orario corretto
e inserite la vostra password di root.
Linea 143: Linea 143:
I permessi sono per l'accesso FTP. Siccome utilizzo un solo account e mi connetto direttamente a /var/www, il metodo esteso che utilizzo per l'accesso è come segue: Passo 6:
Linea 145: Linea 145:
Abilitare l'accesso agli utenti locali (il mio account) in vsftpd.conf. Apparirà poi una finestra in cui dovrete scegliere quale schema di partizionamento del disco dovrà essere utilizzato dal programma
di installazione (vedi Fig. 13). Nelle macchine virtuali di solito scelgo di usare l'intero disco, a meno che non stia progettando
di installare lo stesso OS su un PC fisico e abbia deciso di testarlo prima su una macchina virtuale. Sta a voi decidere se utilizzare
una delle altre opzioni. Confermate la vostra decisione con “scrivi su disco”. Quando richiesto, assicuratevi di selezionare “installa
sul Master Boot Record” per Grub, in modo da poter effettuare il boot correttamente.
Linea 147: Linea 151:
Aggiungere l'utente (io) al gruppo www-data (per questo utilizzo Webmin). Chiudete il programma d'installazione, fare ripartire la macchina virtuale e andate su Dispositivi > Dispositivi CD/DVD e selezionate
“Smonta dispositivi CD/DVD” per poter effettuare il boot dal disco virtuale invece che di nuovo dall'immagine ISO.
Linea 149: Linea 154:
Assegnare /var/www al gruppo www-data (per questo utilizzo Webmin) e selezionare "File ereditano dal Gruppo". Spero che questa sia stata una guida chiara per coloro che effettuano l'installazione di Fedora per la prima volta. Nei prossimi numeri
prevedo di parlare dell'installazione di OpenSolaris, FreeBSD, Ubuntu Server e ArchLinux. Sono in ogni caso più che felice di trattare
l'installazione su macchina virtuale della maggior parte dei sistemi Unix o Linux e di Windows XP/Windows 7. Se avete delle richieste
scrivetemi all'indirizzo lswest34@gmail.com mettendo come oggetto del messaggio “Virtualization Series” oppure “FCM Virtualization”.
Linea 151: Linea 159:
Impostare una cartella di destinazione del client ftp (ad es. /var/www).
Linea 153: Linea 160:
IMPORTANTE: Assicuratevi che "umask" non sia commentato nel file vsftpd.conf e selezionate la configurazione che preferite per l'upload. Per l'installazione di Wordpress ho trovato che 0002 è l'opzione migliore (corrisponde ai permessi 775).

Le vostre necessità potrebbero essere differenti, ma le precedenti funzionano per me. Riavviate vsftpd e provate l'accesso con il vostro programma FTP. Io utilizzo Transmit, è grandioso.

sudo /etc/init.d/vsftpd restart

Configurazione Firewall

Questo è abbastanza semplice con Webmin. Dalla scheda networking, aprite "Firewall Linux".

Selezionate Blocca Tutto eccetto SSH e IDENT su interfaccia esterna.

Nella prossima schermata dobbiamo aggiungere delle regole per l'accesso FTP, Webmin, Sendmail e MySQL Admin.

Selezionate "Aggiungi regole" sotto la lista esistente.

Selezionate "Accetta".

Impostate Protocollo di Rete TCP.

Impostate la porta di destinazione TCP o UDP uguale a 21.

Premete "Crea".

Fate lo stesso per le porte 3306 (MySQL), 25 (Sendmail), 10000 (Webmin) e 80 (Web e phpMyAdmin).

Selezionate "Attiva all'avvio" e premete "Applica configurazione". È tutto. Se potete tornare in Webmin, utilizzare gli script PHP Mail e FTP ed accedere al DB con MySQL Administrator, allora siete a posto.

TRUCCO: Potreste dover riavviare MySQL. Io utilizzo Webmin per vedere visto che è già aperto.

PHP Mail

Potreste voler dare ai visitatori la possibilità di inviarvi una mail con un semplice click dal vostro sito dinamico. PHP possiede già un'opzione per fare questo, ma necessita di un collegamento ad un agente di trasporto (MTA) per il relay. In altre parole, necessita di un programma o un servizio per mandare la mail. Possiamo utilizzare un'opzione del server chiamata (potete immaginare?), si, Sendmail. Ecco come installarla e configurarla: è davvero semplice.

Per primo installiamo Sendmail. Alla CLI scriviamo:

sudo apt-get install sendmail

Dopo dobbiamo configurare PHP per fargli conoscere dove si trova il servizio SMTP (sendmail). Alla CLI scrivete quanto segue:

sudo nano /etc/php5/apache2/php.ini

Aggiungete quanto segue sotto la sezione mail function, inserendo i vostri dettagli come richiesto:

[mail function]
; Setup for Linux systems
sendmail_path = /usr/sbin/sendmail -t
sendmail_from = <your_webadmin_mail_account@yourdomain.com>

Salvate. È tutto. Il vostro script mail sarà ora felice di inviare mail.

Richard Bosomworth è un appassionato professionista Ubuntu che offre strategie open source e servizi per business IT dal portale web http://toomuchgreen.eu. Quando non lavora con la tecnologia va in bicicletta vigorosamente.

Per certi versi Linux è come tua moglie.

È stabile e molto affidabile.

Ad eccezione che soddisfa le tue fantasie.

Cosa faresti se fossi davvero molto ricco?

Comprerei un Mac.
Lucas ha imparato tutto ciò che sa distruggendo ripetutamente il suo sistema, avendo poi nessun'altra alternativa che scoprire come
ripararlo. Potete inviare un'email a Lucas all'indirizzo: lswest34@gmail.com.
Linea 225: Linea 172:
CategoryComunita CategoryComunitaFcm

HowTo6

Traduzione italiana

HOW-TO Scritto da Lucas Westermann

Virtualizzazione Parte 2 – Fedora 13

Prima di iniziare, a beneficio di chiunque possa incorrere negli stessi problemi, devo citare un lettore di nome Martin che è stato così gentile da informarmi di essere incappato in alcuni problemi con i dispositivi USB in una macchina virtuale Windows XP, che sono stati risolti soltanto dopo aver installato i driver USB mediante l'Hardware Manager di XP.

Dopo aver parlato nel numero precedente della creazione delle macchine virtuali, ho compreso che potremmo cominciare con l'installazione di una distribuzione Linux diversa (utilizza il package manager di Red Hat), ma poi non così diversa, da Ubuntu. In particolare, vorrei iniziare con Fedora Core 13. Potete effettuare il download della versione più recente (la 13) qui: http://fedoraproject.org/en/get-fedora. Sia che prendiate l'immagine ISO a 32-bit (i686) oppure quella a 64-bit, la procedura da seguire è la stessa. Naturalmente la “distribuzione Linux” che scegliete nell'elenco del menu a discesa della Macchina Virtuale deve essere la stessa che avete prelevato. Fate attenzione al fatto che se il vostro sistema non è compatibile con i sistemi a 64 bit (e non è in grado di far girare un Sistema Operativo a 64 bit), allora non potete eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit. E' possibile che Oracle abbia attivato l'emulazione di sistemi a 64 bit anche per gli host a 32 bit, ma personalmente non la ritengo una cosa certa, dal momento che tutti i miei sistemi operativi sono a 64 bit. Detto a chiare lettere: VirtualBox potrebbe consentirvi di eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit da un Sistema Operativo a 32 bit (cioè l'host), ma è altamente improbabile. Per tutti quelli che come me hanno un archivio con tutte le immagini ISO a 32 e a 64 bit delle due ultime versioni di ogni distribuzione Linux e Unix che hanno potuto trovare, procedete senza indugi e scaricate un'immagine ISO di Fedora.

Passo 1:

Dopo aver prelevato l'immagine ISO dovete creare la Macchina Virtuale sulla quale volete installarla. Quando inizializzate una Macchina Virtuale per la prima volta, vi troverete davanti la Procedura di Creazione di una Nuova Macchina Virtuale (vedi Fig. 1) a meno che non stiate riutilizzando un disco virtuale creato in precedenza. Nella procedura guidata dovrete premere il pulsante “Avanti” e fare click sull'icona a forma di cartella che riporta una freccia verde per aprire il Virtual Media Manager (Fig. 2), in cui potete aggiungere l'immagine ISO (Fig. 3).

Passo 2:

Dopo aver connesso l'immagine ISO con la Macchina Virtuale, questa dovrebbe partire effettuando il boot e mostrarvi la schermata di presentazione del BIOS Oracle VM (o la più vecchia schermata BIOS VirtualBox), come in Fig. 4. Subito dopo dovrebbe apparire il menu Grub di Fedora (Fig. 5) e infine la Finestra di Login. Ho anche configurato la tastiera giusta e selezionato l'utente con login automatico. Per poter accedere basta premere il pulsante “Accedi”.

Passo 3:

Quando il desktop avrù terminato il caricamento potrete lanciare l'applicazione “Installazione su Disco” (Figure 7 e 8). Procedete con la schermata di selezione della tastiera, dove potete scegliere il layout corretto (Fig. 9). Dopo averlo scelto vi verrà proposta la scelta fra “Dispositivi di Archiviazione di Base” e “Dispositivi di Archiviazione Specializzati”. Selezionate l'opzione “Dispositivi di Archiviazione di Base” (Fig. 10).

Passo 4:

Ora vi verrà chiesto di scegliere il disco rigido sul quale effettuare l'installazione. Ce ne dovrebbe essere soltanto uno disponibile (il drive Vbox). Selezionatelo e quando l'applicazione vi chiederà di formattare il disco, confermate la scelta (il disco sarà vuoto se avete appena creato la macchina virtuale). Confrontate con le figure 11 e 12.

Passo 5:

Nei successivi 3 passi dell'installazione scegliete liberamente il nome host che più vi piace, selezionate il fuso orario corretto e inserite la vostra password di root.

Passo 6:

Apparirà poi una finestra in cui dovrete scegliere quale schema di partizionamento del disco dovrà essere utilizzato dal programma di installazione (vedi Fig. 13). Nelle macchine virtuali di solito scelgo di usare l'intero disco, a meno che non stia progettando di installare lo stesso OS su un PC fisico e abbia deciso di testarlo prima su una macchina virtuale. Sta a voi decidere se utilizzare una delle altre opzioni. Confermate la vostra decisione con “scrivi su disco”. Quando richiesto, assicuratevi di selezionare “installa sul Master Boot Record” per Grub, in modo da poter effettuare il boot correttamente.

Chiudete il programma d'installazione, fare ripartire la macchina virtuale e andate su Dispositivi > Dispositivi CD/DVD e selezionate “Smonta dispositivi CD/DVD” per poter effettuare il boot dal disco virtuale invece che di nuovo dall'immagine ISO.

Spero che questa sia stata una guida chiara per coloro che effettuano l'installazione di Fedora per la prima volta. Nei prossimi numeri prevedo di parlare dell'installazione di OpenSolaris, FreeBSD, Ubuntu Server e ArchLinux. Sono in ogni caso più che felice di trattare l'installazione su macchina virtuale della maggior parte dei sistemi Unix o Linux e di Windows XP/Windows 7. Se avete delle richieste scrivetemi all'indirizzo lswest34@gmail.com mettendo come oggetto del messaggio “Virtualization Series” oppure “FCM Virtualization”.

Lucas ha imparato tutto ciò che sa distruggendo ripetutamente il suo sistema, avendo poi nessun'altra alternativa che scoprire come ripararlo. Potete inviare un'email a Lucas all'indirizzo: lswest34@gmail.com.

Note alla traduzione

- come nell'art. How-To parte 1 di questo articolo apparso sul n. 38 di FCM, sono state tradotte in italiano anche le etichette dei pulsanti e delle finestre citate nell'articolo (come ad es. "Avanti" per "Next", "Procedura automatica di creazione di una macchina virtuale" per "First Run Wizard", ecc.) anche se le figure sono tratte dalla versione inglese - la traduzione in italiano delle etichette è tratta dalla versione di VirtualBox in mio possesso (versione 4.0.2)

Revisione

HOW-TO Scritto da Lucas Westermann

Virtualizzazione Parte 2 – Fedora 13

Prima di iniziare, a beneficio di chiunque possa incorrere negli stessi problemi, devo citare un lettore di nome Martin che è stato così gentile da informarmi di essere incappato in alcuni problemi con i dispositivi USB in una macchina virtuale Windows XP, che sono stati risolti soltanto dopo aver installato i driver USB mediante l'Hardware Manager di XP.

Dopo aver parlato nel numero precedente della creazione delle macchine virtuali, ho compreso che potremmo cominciare con l'installazione di una distribuzione Linux diversa (utilizza il package manager di Red Hat), ma poi non così diversa, da Ubuntu. In particolare, vorrei iniziare con Fedora Core 13. Potete effettuare il download della versione più recente (la 13) qui: http://fedoraproject.org/en/get-fedora. Sia che prendiate l'immagine ISO a 32-bit (i686) oppure quella a 64-bit, la procedura da seguire è la stessa. Naturalmente la “distribuzione Linux” che scegliete nell'elenco del menu a discesa della Macchina Virtuale deve essere la stessa che avete prelevato. Fate attenzione al fatto che se il vostro sistema non è compatibile con i sistemi a 64 bit (e non è in grado di far girare un Sistema Operativo a 64 bit), allora non potete eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit. E' possibile che Oracle abbia attivato l'emulazione di sistemi a 64 bit anche per gli host a 32 bit, ma personalmente non la ritengo una cosa certa, dal momento che tutti i miei sistemi operativi sono a 64 bit. Detto a chiare lettere: VirtualBox potrebbe consentirvi di eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit da un Sistema Operativo a 32 bit (cioè l'host), ma è altamente improbabile. Per tutti quelli che come me hanno un archivio con tutte le immagini ISO a 32 e a 64 bit delle due ultime versioni di ogni distribuzione Linux e Unix che hanno potuto trovare, procedete senza indugi e scaricate un'immagine ISO di Fedora.

Passo 1:

Dopo aver prelevato l'immagine ISO dovete creare la Macchina Virtuale sulla quale volete installarla. Quando inizializzate una Macchina Virtuale per la prima volta, vi troverete davanti la Procedura di Creazione di una Nuova Macchina Virtuale (vedi Fig. 1) a meno che non stiate riutilizzando un disco virtuale creato in precedenza. Nella procedura guidata dovrete premere il pulsante “Avanti” e fare click sull'icona a forma di cartella che riporta una freccia verde per aprire il Virtual Media Manager (Fig. 2), in cui potete aggiungere l'immagine ISO (Fig. 3).

Passo 2:

Dopo aver connesso l'immagine ISO con la Macchina Virtuale, questa dovrebbe partire effettuando il boot e mostrarvi la schermata di presentazione del BIOS Oracle VM (o la più vecchia schermata BIOS VirtualBox), come in Fig. 4. Subito dopo dovrebbe apparire il menu Grub di Fedora (Fig. 5) e infine la Finestra di Login. Ho anche configurato la tastiera giusta e selezionato l'utente con login automatico. Per poter accedere basta premere il pulsante “Accedi”.

Passo 3:

Quando il desktop avrù terminato il caricamento potrete lanciare l'applicazione “Installazione su Disco” (Figure 7 e 8). Procedete con la schermata di selezione della tastiera, dove potete scegliere il layout corretto (Fig. 9). Dopo averlo scelto vi verrà proposta la scelta fra “Dispositivi di Archiviazione di Base” e “Dispositivi di Archiviazione Specializzati”. Selezionate l'opzione “Dispositivi di Archiviazione di Base” (Fig. 10).

Passo 4:

Ora vi verrà chiesto di scegliere il disco rigido sul quale effettuare l'installazione. Ce ne dovrebbe essere soltanto uno disponibile (il drive Vbox). Selezionatelo e quando l'applicazione vi chiederà di formattare il disco, confermate la scelta (il disco sarà vuoto se avete appena creato la macchina virtuale). Confrontate con le figure 11 e 12.

Passo 5:

Nei successivi 3 passi dell'installazione scegliete liberamente il nome host che più vi piace, selezionate il fuso orario corretto e inserite la vostra password di root.

Passo 6:

Apparirà poi una finestra in cui dovrete scegliere quale schema di partizionamento del disco dovrà essere utilizzato dal programma di installazione (vedi Fig. 13). Nelle macchine virtuali di solito scelgo di usare l'intero disco, a meno che non stia progettando di installare lo stesso OS su un PC fisico e abbia deciso di testarlo prima su una macchina virtuale. Sta a voi decidere se utilizzare una delle altre opzioni. Confermate la vostra decisione con “scrivi su disco”. Quando richiesto, assicuratevi di selezionare “installa sul Master Boot Record” per Grub, in modo da poter effettuare il boot correttamente.

Chiudete il programma d'installazione, fare ripartire la macchina virtuale e andate su Dispositivi > Dispositivi CD/DVD e selezionate “Smonta dispositivi CD/DVD” per poter effettuare il boot dal disco virtuale invece che di nuovo dall'immagine ISO.

Spero che questa sia stata una guida chiara per coloro che effettuano l'installazione di Fedora per la prima volta. Nei prossimi numeri prevedo di parlare dell'installazione di OpenSolaris, FreeBSD, Ubuntu Server e ArchLinux. Sono in ogni caso più che felice di trattare l'installazione su macchina virtuale della maggior parte dei sistemi Unix o Linux e di Windows XP/Windows 7. Se avete delle richieste scrivetemi all'indirizzo lswest34@gmail.com mettendo come oggetto del messaggio “Virtualization Series” oppure “FCM Virtualization”.

Lucas ha imparato tutto ciò che sa distruggendo ripetutamente il suo sistema, avendo poi nessun'altra alternativa che scoprire come ripararlo. Potete inviare un'email a Lucas all'indirizzo: lswest34@gmail.com.

Note alla revisione

Errata Corrige


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