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Differenze tra le versioni 13 e 23 (in 10 versioni)
Versione 13 del 19/08/2010 10.50.01
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Autore: AldoLatino
Commento: Revisione completata
Versione 23 del 27/03/2011 17.22.31
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Autore: AldoLatino
Commento: Revisione completata
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Linea 2: Linea 2:
[[Include(Fcm/Header)]] <<Include(Fcm/Header)>>
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HOW-TO
Scritto da Lucas Westermann
Linea 8: Linea 10:
HOW-TO
scritto da Huseyin Sarigul
Ritoccare foto in GIMP parte 2
Virtualizzazione Parte 2 – Fedora 13
Linea 12: Linea 12:
In questo articolo impareremo come editare i toni scuri e chiari nelle nostre foto. Prima di tutto, vorrei spiegare i colori e la loro gamma. Ci sono differenti profili di colori, abbiamo tre colori principali e sono Rosso, Verde e Blu (RGB). Un altro profilo di colori è CMYK che è un mix dei principali colori di inchiostro ed è solitamente usato nelle foto, stampanti e nella stampa. Prima di iniziare, a beneficio di chiunque possa incorrere negli stessi problemi, devo citare un lettore di nome Martin che
è stato così gentile da informarmi di essere incappato in alcuni problemi con i dispositivi USB in una macchina virtuale
Windows XP, che sono stati risolti soltanto dopo aver installato i driver USB mediante l'Hardware Manager di XP.
Linea 14: Linea 16:
Istogramma Dopo aver parlato nel numero precedente della creazione delle macchine virtuali, ho compreso che potremmo cominciare con
l'installazione di una distribuzione Linux diversa (utilizza il package manager di Red Hat), ma poi non così diversa, da Ubuntu.
In particolare, vorrei iniziare con Fedora Core 13. Potete effettuare il download della versione più recente (la 13) qui:
http://fedoraproject.org/en/get-fedora. Sia che prendiate l'immagine ISO a 32-bit (i686) oppure quella a 64-bit, la procedura
da seguire è la stessa. Naturalmente la “distribuzione Linux” che scegliete nell'elenco del menu a discesa della Macchina Virtuale
deve essere la stessa che avete prelevato. Fate attenzione al fatto che se il vostro sistema non è compatibile con i sistemi
a 64 bit (e non è in grado di far girare un Sistema Operativo a 64 bit), allora non potete eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit.
E' possibile che Oracle abbia attivato l'emulazione di sistemi a 64 bit anche per gli host a 32 bit, ma personalmente non la
ritengo una cosa certa, dal momento che tutti i miei sistemi operativi sono a 64 bit. Detto a chiare lettere: VirtualBox potrebbe
consentirvi di eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit da un Sistema Operativo a 32 bit (cioè l'host), ma è altamente improbabile.
Per tutti quelli che come me hanno un archivio con tutte le immagini ISO a 32 e a 64 bit delle due ultime versioni di ogni
distribuzione Linux e Unix che hanno potuto trovare, procedete senza indugi e scaricate un'immagine ISO di Fedora.
Linea 16: Linea 29:
Il grafico istogramma ci mostra la gamma di tutti i colori o di un singolo colore. Come dovrebbe essere questo grafico? Ecco qualche esempio.
Sopra abbiamo una foto con toni chiari e medi ma non toni scuri.
Ora dobbiamo andare su Pannelli Agganciabili > Istogramma dal menu. Se controllate l'istogramma (a sinistra), noterete facilmente quali toni non sono presenti nella vostra foto.
Passo 1:
Linea 20: Linea 31:
Controlliamo il nostro secondo esempio (sopra a destra). Dopo aver prelevato l'immagine ISO dovete creare la Macchina Virtuale sulla quale volete installarla. Quando inizializzate una
Macchina Virtuale per la prima volta, vi troverete davanti la Procedura di Creazione di una Nuova Macchina Virtuale (vedi Fig. 1)
a meno che non stiate riutilizzando un disco virtuale creato in precedenza. Nella procedura guidata dovrete premere il pulsante
“Avanti” e fare click sull'icona a forma di cartella che riporta una freccia verde per aprire il Virtual Media Manager (Fig. 2),
in cui potete aggiungere l'immagine ISO (Fig. 3).
Linea 22: Linea 37:
In questo istogramma, abbiamo toni medi e scuri ms non chiari (destra). Passo 2:
Linea 24: Linea 39:
Ora, il nostro terzo esempio: Dopo aver connesso l'immagine ISO con la Macchina Virtuale, questa dovrebbe partire effettuando il boot e mostrarvi la schermata
di presentazione del BIOS Oracle VM (o la più vecchia schermata BIOS VirtualBox), come in Fig. 4. Subito dopo dovrebbe apparire
il menu Grub di Fedora (Fig. 5) e infine la Finestra di Login. Ho anche configurato la tastiera giusta e selezionato l'utente con
login automatico. Per poter accedere basta premere il pulsante “Accedi”.
Linea 26: Linea 44:
Qui abbiamo solo mezzi toni, e nessun tono chiaro o scuro. Passo 3:
Linea 28: Linea 46:
Se c'è un problema con i colori in una foto, possiamo facilmente correggere le cose usando sia la finestra Livelli che i settaggi di Luminosità/contrasto. Quando il desktop avrù terminato il caricamento potrete lanciare l'applicazione “Installazione su Disco” (Figure 7 e 8). Procedete
con la schermata di selezione della tastiera, dove potete scegliere il layout corretto (Fig. 9). Dopo averlo scelto vi verrà proposta
la scelta fra “Dispositivi di Archiviazione di Base” e “Dispositivi di Archiviazione Specializzati”. Selezionate l'opzione
“Dispositivi di Archiviazione di Base” (Fig. 10).
Linea 30: Linea 51:
Ora scegliamo Colori > Livelli. Questa finistra rappresenta il mix dei colori RGB così come sono. Passo 4:
Linea 32: Linea 53:
Da "canale" potete raggiungere l'istogramma RGB. Possiamo modificarli uno ad uno. L'opzione "auto" può modificare i toni automaticamente, ma questo non è sempre corretto. Ora vi verrà chiesto di scegliere il disco rigido sul quale effettuare l'installazione. Ce ne dovrebbe essere soltanto uno
disponibile (il drive Vbox). Selezionatelo e quando l'applicazione vi chiederà di formattare il disco, confermate la scelta (il
disco sarà vuoto se avete appena creato la macchina virtuale). Confrontate con le figure 11 e 12.
Linea 34: Linea 57:
Ci sono tre pipette accanto al pulsante "auto". Sono per i toni scuri, medi e chiari. Potete fare clic su ognuno di loro e scegliere il tono migliore. Passo 5:
Linea 36: Linea 59:
La maniera migliore è farlo manualmente, potete farlo trascinando i triangoli, che ho segnato con dei cerchi (sinistra), all'inizio e alla fine dell'istogramma, quindi potete trovare il tono migliore cambiando la posizione del triangolo centrale. Potete quindi usare Luminosità/Contrasto per rendere i colori più vivi. Nei successivi 3 passi dell'installazione scegliete liberamente il nome host che più vi piace, selezionate il fuso orario corretto
e inserite la vostra password di root.
Linea 38: Linea 62:
Andate su Colori > Luminosità/Contrasto e scegliete:
+25 Luminosità
+15 Contrasto
Passo 6:
Linea 42: Linea 64:
Ora la nostra foto dovrebbe mostrarsi così. Apparirà poi una finestra in cui dovrete scegliere quale schema di partizionamento del disco dovrà essere utilizzato dal programma
di installazione (vedi Fig. 13). Nelle macchine virtuali di solito scelgo di usare l'intero disco, a meno che non stia progettando
di installare lo stesso OS su un PC fisico e abbia deciso di testarlo prima su una macchina virtuale. Sta a voi decidere se utilizzare
una delle altre opzioni. Confermate la vostra decisione con “scrivi su disco”. Quando richiesto, assicuratevi di selezionare “installa
sul Master Boot Record” per Grub, in modo da poter effettuare il boot correttamente.
Linea 44: Linea 70:
Potete modificare il tono delle altre foto come abbiamo fatto qui. Chiudete il programma d'installazione, fare ripartire la macchina virtuale e andate su Dispositivi > Dispositivi CD/DVD e selezionate
“Smonta dispositivi CD/DVD” per poter effettuare il boot dal disco virtuale invece che di nuovo dall'immagine ISO.
Linea 46: Linea 73:
Il secondo strumento che possiamo usare è Curve, andate su Colori > Curve, nella finestra, il punto iniziale e finale possono essere modificati e i toni corretti.

È tutto per questo numero, il prossimo articolo vi parlerà ancora sulla correzione dei colori.

Tutte le foto hanno la licenza Pubblico Dominio.

Tradotto dal turco all'inglese da Kaan Bahadir TERMELI

Vignetta:

"1001 modi per riportare la tua vita in carreggiata"
"Sta funzionando?"
"Del tutto. Ho venduto più di un milione di copie finora. Quindi sono definitamente apposto ora."
Spero che questa sia stata una guida chiara per coloro che effettuano l'installazione di Fedora per la prima volta. Nei prossimi numeri
prevedo di parlare dell'installazione di OpenSolaris, FreeBSD, Ubuntu Server e ArchLinux. Sono in ogni caso più che felice di trattare
l'installazione su macchina virtuale della maggior parte dei sistemi Unix o Linux e di Windows XP/Windows 7. Se avete delle richieste
scrivetemi all'indirizzo lswest34@gmail.com mettendo come oggetto del messaggio “Virtualization Series” oppure “FCM Virtualization”.
Linea 61: Linea 79:
Lucas ha imparato tutto ciò che sa distruggendo ripetutamente il suo sistema, avendo poi nessun'altra alternativa che scoprire come
ripararlo. Potete inviare un'email a Lucas all'indirizzo: lswest34@gmail.com.
Linea 62: Linea 83:
- come nell'art. How-To parte 1 di questo articolo apparso sul n. 38 di FCM, sono state tradotte in italiano anche le etichette dei pulsanti e delle finestre citate nell'articolo (come ad es. "Avanti" per "Next", "Procedura automatica di creazione di una macchina virtuale" per "First Run Wizard", ecc.) anche se le figure sono tratte dalla versione inglese
- la traduzione in italiano delle etichette è tratta dalla versione di VirtualBox in mio possesso (versione 4.0.2)
Linea 66: Linea 88:
HOW-TO
Scritto da Lucas Westermann
Linea 67: Linea 91:
HOW-TO
scritto da Huseyin Sarigul
Ritoccare le foto in GIMP - Parte 2
Virtualizzazione Parte 2 – Fedora 13
Linea 71: Linea 93:
In questo articolo impareremo a regolare i toni scuri e chiari nelle nostre foto. Prima di tutto, vorrei spiegare i colori e i loro spazi. Ci sono differenti profili di colore, abbiamo tre colori principali, e cioè rosso, verde e blu (RGB). Un altro profilo di colore è CMYK, l'insieme dei colori principali degli inchiostro ed è solitamente usato nelle foto, nelle stampanti e nella stampa offset. Prima di iniziare, a beneficio di chiunque possa incorrere negli stessi problemi, devo dire che un lettore di nome Martin è stato così gentile da informarmi di essere incappato in alcuni problemi con i dispositivi USB in una macchina virtuale Windows XP, che sono stati risolti soltanto dopo aver installato i driver USB mediante il gestore hardware di XP.
Linea 73: Linea 95:
L'istogramma Dopo aver parlato nel numero precedente della creazione delle macchine virtuali, ho pensato che potremmo cominciare con l'installazione di una distribuzione Linux diversa da Ubuntu (che utilizzi il gestore pacchetti di Red Hat), anche se poi non è così diversa. In particolare, vorrei iniziare con Fedora Core 13. Potete effettuare il download della versione più recente (la 13) qui: http://fedoraproject.org/en/get-fedora. Sia che prendiate l'immagine ISO a 32-bit (i686) oppure quella a 64-bit, la procedura da seguire è la stessa. Naturalmente la “distribuzione Linux” che scegliete nell'elenco del menu a discesa della macchina virtuale deve essere la stessa che avete prelevato. Fate attenzione al fatto che se il vostro sistema non è compatibile con i sistemi a 64 bit (e non è in grado di far girare un Sistema Operativo a 64 bit), allora non potete eseguire una macchina virtuale a 64 bit. E' possibile che Oracle abbia attivato l'emulazione di sistemi a 64 bit anche per gli host a 32 bit, ma personalmente non la ritengo una cosa certa, dal momento che tutti i miei sistemi operativi sono a 64 bit. Detto a chiare lettere: VirtualBox potrebbe consentirvi di eseguire una macchina virtuale a 64 bit da un sistema operativo a 32 bit (cioè l'host), ma è altamente improbabile. Per tutti quelli che come me hanno un archivio con tutte le immagini ISO a 32 e a 64 bit delle due ultime versioni di ogni distribuzione Linux e Unix che hanno potuto trovare, procedete senza indugi e scaricate un'immagine ISO di Fedora.
Linea 75: Linea 97:
Il grafico dell'istogramma ci mostra lo spazio di tutti i colori o di un singolo colore. Come dovrebbe essere questo grafico? Ecco qualche esempio.
Sopra abbiamo una foto con toni chiari e medi ma non toni scuri.
Ora andiamo dal menu su Pannelli Agganciabili > Istogramma. Se controllate l'istogramma (a sinistra), noterete facilmente quali toni non sono presenti nella vostra foto.
Passo 1
Linea 79: Linea 99:
Controlliamo il nostro secondo esempio (sopra a destra). Dopo aver prelevato l'immagine ISO dovete creare la macchina virtuale sulla quale volete installarla. Quando avviate una macchina per la prima volta, vi troverete davanti la procedura guidata di primo avvio (vedi fig. 1) a meno che non stiate riutilizzando un disco virtuale creato in precedenza. Nella procedura guidata dovrete premere il pulsante “Avanti” e fare clic sull'icona a forma di cartella che riporta una freccia verde per aprire il Gestore dei supporti virtuali (fig. 2), in cui potete aggiungere l'immagine ISO (fig. 3).
Linea 81: Linea 101:
In questo istogramma abbiamo toni medi e scuri ma non chiari (destra). Passo 2
Linea 83: Linea 103:
Ora, il nostro terzo esempio: Dopo aver connesso l'immagine ISO con la macchina virtuale, questa dovrebbe partire effettuando il boot e mostrarvi la schermata di presentazione del BIOS Oracle VM (o la più vecchia schermata BIOS VirtualBox), come in fig. 4. Subito dopo dovrebbe apparire il menu Grub di Fedora (fig. 5) e infine la finestra di Login. Ho anche configurato la tastiera giusta e selezionato l'utente con login automatico. Per poter accedere basta premere il pulsante “Accedi”.
Linea 85: Linea 105:
Qui abbiamo solo mezzi toni senza alcun tono chiaro o scuro. Passo 3
Linea 87: Linea 107:
Se notiamo problemi nei colori di una foto, possiamo facilmente correggere le cose usando sia la finestra Livelli che le impostazioni di Luminosità/contrasto. Dopo il caricamento del desktop, potrete lanciare l'applicazione “Installa su disco” (figg. 7 e 8). Procedete con la schermata di selezione della tastiera, dove potete scegliere il layout corretto (fig. 9). Quindi vi verrà proposta la scelta fra “Dispositivi di archiviazione di base” e “Dispositivi di archiviazione specializzati”: selezionate l'opzione “Dispositivi di archiviazione di base” (fig. 10).
Linea 89: Linea 109:
Ora scegliamo Colori > Livelli. Questa finistra rappresenta il composito dei colori RGB così come sono. Passo 4
Linea 91: Linea 111:
Da "canale" potete osservare l'istogramma RGB. Possiamo modificarli uno ad uno. L'opzione "auto" può modificare i toni automaticamente, anche se non sempre dà risultati accettabili. Ora vi verrà chiesto di scegliere il disco rigido sul quale effettuare l'installazione. Ce ne dovrebbe essere soltanto uno disponibile (il drive Vbox). Selezionatelo e quando l'applicazione vi chiederà di formattare il disco, confermate la scelta (il disco sarà vuoto se avete appena creato la macchina virtuale), come nelle figg. 11 e 12.
Linea 93: Linea 113:
Ci sono tre contagocce accanto al pulsante "auto". Sono per i toni scuri, medi e chiari. Potete fare clic su ognuno di loro e scegliere il punto di colore più appropriato. Passo 5
Linea 95: Linea 115:
La maniera migliore è farlo a mano. Potete farlo trascinando i triangoli, che ho segnato con dei cerchi (a sinistra), all'inizio e alla fine dell'istogramma. Poi potete trovare il tono migliore cambiando la posizione del triangolo centrale. Potete infine usare Luminosità/Contrasto per rendere i colori più vivi. Nei successivi tre passi dell'installazione scegliete liberamente il nome host che più vi piace, selezionate il fuso orario corretto e inserite la vostra password di root.
Linea 97: Linea 117:
Andate su Colori > Luminosità/Contrasto e scegliete:
+25 Luminosità
+15 Contrasto
Passo 6
Linea 101: Linea 119:
Ora la nostra foto dovrebbe mostrarsi così. Apparirà quindi una finestra in cui dovrete scegliere quale schema di partizionamento del disco dovrà essere utilizzato dal programma di installazione (vedi fig. 13). Nelle macchine virtuali di solito scelgo di usare l'intero disco, a meno che non stia progettando di installare lo stesso OS su un PC fisico e abbia deciso di testarlo prima su una macchina virtuale. Sta a voi decidere se utilizzare una delle altre opzioni. Confermate la vostra decisione con “Scrivi su disco”. Quando richiesto, assicuratevi di attivare “Installa sul Master Boot Record” per Grub, in modo da poter effettuare il boot correttamente.
Linea 103: Linea 121:
Potete modificare il tono delle altre foto come abbiamo fatto qui. Chiudete il programma d'installazione, fate ripartire la macchina virtuale e andate su Dispositivi > Dispositivi CD/DVD e selezionate “Smonta dispositivi CD/DVD” per poter effettuare il boot dal disco virtuale invece che di nuovo dall'immagine ISO.
Linea 105: Linea 123:
Il secondo strumento che possiamo usare è Curve. Questo strumento ha proprietà simili a quelle dei "Livelli" ma ne ha poche aggiuntive. Con questo strumento possiamo aumentare la densità dei colori. Spero che questa sia stata una guida chiara per coloro che effettuano l'installazione di Fedora per la prima volta. Nei prossimi numeri prevedo di parlare dell'installazione di OpenSolaris, FreeBSD, Ubuntu Server e ArchLinux. Sono in ogni caso più che felice di trattare l'installazione su macchina virtuale della maggior parte dei sistemi Unix o Linux e di Windows XP/Windows 7. Se avete delle richieste scrivetemi all'indirizzo lswest34@gmail.com mettendo come oggetto del messaggio “Virtualization Series” oppure “FCM Virtualization”.
Linea 107: Linea 125:
Apriamo la nostra prima foto e facciamo clic su Colori > Curve. Nella finestra che apparirà possiamo cambiare i punti iniziale e finale e correggere i toni.
Linea 109: Linea 126:
È tutto per questo numero. Nel prossimo articolo parleremo ancora della correzione dei colori.

Tutte le foto sono sotto licenza Pubblico Dominio.

Tradotto dal turco all'inglese da Kaan Bahadir TERMELI

Vignetta:

"1001 modi per riportare la tua vita in carreggiata"
"Sta funzionando?"
"Assolutamente. Ho venduto finora più di un milione di copie. Quindi ora sono sicuramente in attivo."
Lucas ha imparato tutto ciò che sa distruggendo ripetutamente il suo sistema, avendo poi nessun'altra alternativa che scoprire come
ripararlo. Potete inviare un'email a Lucas all'indirizzo: lswest34@gmail.com.
Linea 131: Linea 138:
CategoryComunita CategoryComunitaFcm

HowTo6

Traduzione italiana

HOW-TO Scritto da Lucas Westermann

Virtualizzazione Parte 2 – Fedora 13

Prima di iniziare, a beneficio di chiunque possa incorrere negli stessi problemi, devo citare un lettore di nome Martin che è stato così gentile da informarmi di essere incappato in alcuni problemi con i dispositivi USB in una macchina virtuale Windows XP, che sono stati risolti soltanto dopo aver installato i driver USB mediante l'Hardware Manager di XP.

Dopo aver parlato nel numero precedente della creazione delle macchine virtuali, ho compreso che potremmo cominciare con l'installazione di una distribuzione Linux diversa (utilizza il package manager di Red Hat), ma poi non così diversa, da Ubuntu. In particolare, vorrei iniziare con Fedora Core 13. Potete effettuare il download della versione più recente (la 13) qui: http://fedoraproject.org/en/get-fedora. Sia che prendiate l'immagine ISO a 32-bit (i686) oppure quella a 64-bit, la procedura da seguire è la stessa. Naturalmente la “distribuzione Linux” che scegliete nell'elenco del menu a discesa della Macchina Virtuale deve essere la stessa che avete prelevato. Fate attenzione al fatto che se il vostro sistema non è compatibile con i sistemi a 64 bit (e non è in grado di far girare un Sistema Operativo a 64 bit), allora non potete eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit. E' possibile che Oracle abbia attivato l'emulazione di sistemi a 64 bit anche per gli host a 32 bit, ma personalmente non la ritengo una cosa certa, dal momento che tutti i miei sistemi operativi sono a 64 bit. Detto a chiare lettere: VirtualBox potrebbe consentirvi di eseguire una Macchina Virtuale a 64 bit da un Sistema Operativo a 32 bit (cioè l'host), ma è altamente improbabile. Per tutti quelli che come me hanno un archivio con tutte le immagini ISO a 32 e a 64 bit delle due ultime versioni di ogni distribuzione Linux e Unix che hanno potuto trovare, procedete senza indugi e scaricate un'immagine ISO di Fedora.

Passo 1:

Dopo aver prelevato l'immagine ISO dovete creare la Macchina Virtuale sulla quale volete installarla. Quando inizializzate una Macchina Virtuale per la prima volta, vi troverete davanti la Procedura di Creazione di una Nuova Macchina Virtuale (vedi Fig. 1) a meno che non stiate riutilizzando un disco virtuale creato in precedenza. Nella procedura guidata dovrete premere il pulsante “Avanti” e fare click sull'icona a forma di cartella che riporta una freccia verde per aprire il Virtual Media Manager (Fig. 2), in cui potete aggiungere l'immagine ISO (Fig. 3).

Passo 2:

Dopo aver connesso l'immagine ISO con la Macchina Virtuale, questa dovrebbe partire effettuando il boot e mostrarvi la schermata di presentazione del BIOS Oracle VM (o la più vecchia schermata BIOS VirtualBox), come in Fig. 4. Subito dopo dovrebbe apparire il menu Grub di Fedora (Fig. 5) e infine la Finestra di Login. Ho anche configurato la tastiera giusta e selezionato l'utente con login automatico. Per poter accedere basta premere il pulsante “Accedi”.

Passo 3:

Quando il desktop avrù terminato il caricamento potrete lanciare l'applicazione “Installazione su Disco” (Figure 7 e 8). Procedete con la schermata di selezione della tastiera, dove potete scegliere il layout corretto (Fig. 9). Dopo averlo scelto vi verrà proposta la scelta fra “Dispositivi di Archiviazione di Base” e “Dispositivi di Archiviazione Specializzati”. Selezionate l'opzione “Dispositivi di Archiviazione di Base” (Fig. 10).

Passo 4:

Ora vi verrà chiesto di scegliere il disco rigido sul quale effettuare l'installazione. Ce ne dovrebbe essere soltanto uno disponibile (il drive Vbox). Selezionatelo e quando l'applicazione vi chiederà di formattare il disco, confermate la scelta (il disco sarà vuoto se avete appena creato la macchina virtuale). Confrontate con le figure 11 e 12.

Passo 5:

Nei successivi 3 passi dell'installazione scegliete liberamente il nome host che più vi piace, selezionate il fuso orario corretto e inserite la vostra password di root.

Passo 6:

Apparirà poi una finestra in cui dovrete scegliere quale schema di partizionamento del disco dovrà essere utilizzato dal programma di installazione (vedi Fig. 13). Nelle macchine virtuali di solito scelgo di usare l'intero disco, a meno che non stia progettando di installare lo stesso OS su un PC fisico e abbia deciso di testarlo prima su una macchina virtuale. Sta a voi decidere se utilizzare una delle altre opzioni. Confermate la vostra decisione con “scrivi su disco”. Quando richiesto, assicuratevi di selezionare “installa sul Master Boot Record” per Grub, in modo da poter effettuare il boot correttamente.

Chiudete il programma d'installazione, fare ripartire la macchina virtuale e andate su Dispositivi > Dispositivi CD/DVD e selezionate “Smonta dispositivi CD/DVD” per poter effettuare il boot dal disco virtuale invece che di nuovo dall'immagine ISO.

Spero che questa sia stata una guida chiara per coloro che effettuano l'installazione di Fedora per la prima volta. Nei prossimi numeri prevedo di parlare dell'installazione di OpenSolaris, FreeBSD, Ubuntu Server e ArchLinux. Sono in ogni caso più che felice di trattare l'installazione su macchina virtuale della maggior parte dei sistemi Unix o Linux e di Windows XP/Windows 7. Se avete delle richieste scrivetemi all'indirizzo lswest34@gmail.com mettendo come oggetto del messaggio “Virtualization Series” oppure “FCM Virtualization”.

Lucas ha imparato tutto ciò che sa distruggendo ripetutamente il suo sistema, avendo poi nessun'altra alternativa che scoprire come ripararlo. Potete inviare un'email a Lucas all'indirizzo: lswest34@gmail.com.

Note alla traduzione

- come nell'art. How-To parte 1 di questo articolo apparso sul n. 38 di FCM, sono state tradotte in italiano anche le etichette dei pulsanti e delle finestre citate nell'articolo (come ad es. "Avanti" per "Next", "Procedura automatica di creazione di una macchina virtuale" per "First Run Wizard", ecc.) anche se le figure sono tratte dalla versione inglese - la traduzione in italiano delle etichette è tratta dalla versione di VirtualBox in mio possesso (versione 4.0.2)

Revisione

HOW-TO Scritto da Lucas Westermann

Virtualizzazione Parte 2 – Fedora 13

Prima di iniziare, a beneficio di chiunque possa incorrere negli stessi problemi, devo dire che un lettore di nome Martin è stato così gentile da informarmi di essere incappato in alcuni problemi con i dispositivi USB in una macchina virtuale Windows XP, che sono stati risolti soltanto dopo aver installato i driver USB mediante il gestore hardware di XP.

Dopo aver parlato nel numero precedente della creazione delle macchine virtuali, ho pensato che potremmo cominciare con l'installazione di una distribuzione Linux diversa da Ubuntu (che utilizzi il gestore pacchetti di Red Hat), anche se poi non è così diversa. In particolare, vorrei iniziare con Fedora Core 13. Potete effettuare il download della versione più recente (la 13) qui: http://fedoraproject.org/en/get-fedora. Sia che prendiate l'immagine ISO a 32-bit (i686) oppure quella a 64-bit, la procedura da seguire è la stessa. Naturalmente la “distribuzione Linux” che scegliete nell'elenco del menu a discesa della macchina virtuale deve essere la stessa che avete prelevato. Fate attenzione al fatto che se il vostro sistema non è compatibile con i sistemi a 64 bit (e non è in grado di far girare un Sistema Operativo a 64 bit), allora non potete eseguire una macchina virtuale a 64 bit. E' possibile che Oracle abbia attivato l'emulazione di sistemi a 64 bit anche per gli host a 32 bit, ma personalmente non la ritengo una cosa certa, dal momento che tutti i miei sistemi operativi sono a 64 bit. Detto a chiare lettere: VirtualBox potrebbe consentirvi di eseguire una macchina virtuale a 64 bit da un sistema operativo a 32 bit (cioè l'host), ma è altamente improbabile. Per tutti quelli che come me hanno un archivio con tutte le immagini ISO a 32 e a 64 bit delle due ultime versioni di ogni distribuzione Linux e Unix che hanno potuto trovare, procedete senza indugi e scaricate un'immagine ISO di Fedora.

Passo 1

Dopo aver prelevato l'immagine ISO dovete creare la macchina virtuale sulla quale volete installarla. Quando avviate una macchina per la prima volta, vi troverete davanti la procedura guidata di primo avvio (vedi fig. 1) a meno che non stiate riutilizzando un disco virtuale creato in precedenza. Nella procedura guidata dovrete premere il pulsante “Avanti” e fare clic sull'icona a forma di cartella che riporta una freccia verde per aprire il Gestore dei supporti virtuali (fig. 2), in cui potete aggiungere l'immagine ISO (fig. 3).

Passo 2

Dopo aver connesso l'immagine ISO con la macchina virtuale, questa dovrebbe partire effettuando il boot e mostrarvi la schermata di presentazione del BIOS Oracle VM (o la più vecchia schermata BIOS VirtualBox), come in fig. 4. Subito dopo dovrebbe apparire il menu Grub di Fedora (fig. 5) e infine la finestra di Login. Ho anche configurato la tastiera giusta e selezionato l'utente con login automatico. Per poter accedere basta premere il pulsante “Accedi”.

Passo 3

Dopo il caricamento del desktop, potrete lanciare l'applicazione “Installa su disco” (figg. 7 e 8). Procedete con la schermata di selezione della tastiera, dove potete scegliere il layout corretto (fig. 9). Quindi vi verrà proposta la scelta fra “Dispositivi di archiviazione di base” e “Dispositivi di archiviazione specializzati”: selezionate l'opzione “Dispositivi di archiviazione di base” (fig. 10).

Passo 4

Ora vi verrà chiesto di scegliere il disco rigido sul quale effettuare l'installazione. Ce ne dovrebbe essere soltanto uno disponibile (il drive Vbox). Selezionatelo e quando l'applicazione vi chiederà di formattare il disco, confermate la scelta (il disco sarà vuoto se avete appena creato la macchina virtuale), come nelle figg. 11 e 12.

Passo 5

Nei successivi tre passi dell'installazione scegliete liberamente il nome host che più vi piace, selezionate il fuso orario corretto e inserite la vostra password di root.

Passo 6

Apparirà quindi una finestra in cui dovrete scegliere quale schema di partizionamento del disco dovrà essere utilizzato dal programma di installazione (vedi fig. 13). Nelle macchine virtuali di solito scelgo di usare l'intero disco, a meno che non stia progettando di installare lo stesso OS su un PC fisico e abbia deciso di testarlo prima su una macchina virtuale. Sta a voi decidere se utilizzare una delle altre opzioni. Confermate la vostra decisione con “Scrivi su disco”. Quando richiesto, assicuratevi di attivare “Installa sul Master Boot Record” per Grub, in modo da poter effettuare il boot correttamente.

Chiudete il programma d'installazione, fate ripartire la macchina virtuale e andate su Dispositivi > Dispositivi CD/DVD e selezionate “Smonta dispositivi CD/DVD” per poter effettuare il boot dal disco virtuale invece che di nuovo dall'immagine ISO.

Spero che questa sia stata una guida chiara per coloro che effettuano l'installazione di Fedora per la prima volta. Nei prossimi numeri prevedo di parlare dell'installazione di OpenSolaris, FreeBSD, Ubuntu Server e ArchLinux. Sono in ogni caso più che felice di trattare l'installazione su macchina virtuale della maggior parte dei sistemi Unix o Linux e di Windows XP/Windows 7. Se avete delle richieste scrivetemi all'indirizzo lswest34@gmail.com mettendo come oggetto del messaggio “Virtualization Series” oppure “FCM Virtualization”.

Lucas ha imparato tutto ciò che sa distruggendo ripetutamente il suo sistema, avendo poi nessun'altra alternativa che scoprire come ripararlo. Potete inviare un'email a Lucas all'indirizzo: lswest34@gmail.com.

Note alla revisione

Errata Corrige


CategoryComunitaFcm