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Differenze tra le versioni 72 e 85 (in 13 versioni)
Versione 72 del 20/10/2011 07.05.56
Dimensione: 14117
Autore: MarcoBuono
Commento:
Versione 85 del 12/09/2012 18.40.42
Dimensione: 14874
Autore: PaoloFoletto
Commento:
Le cancellazioni sono segnalate in questo modo. Le aggiunte sono segnalate in questo modo.
Linea 6: Linea 6:
Sono qua, con la tastiera sul mio grembo, i piedi sulla scrivania, una bevanda energetica a portata di mano, e una massa di Hot Pockets che dal freezer cantano la loro seducente nenia, come sirene. Sono d’accordo con loro che sì, quando finisco di scrivere questo paragrafo per la ricerca che sto facendo, ne prenderò uno e me lo mangerò tutto.
Quando, improvvisamente, come se mi avesse letto nell’animo, compare l’amata schermata blu della morte. Ancora una volta, Windows è riuscito con un tempismo perfetto a crashare quando ero in zona. Il mio gatto, Penelope, salta sulla scrivania, ammicca dolcemente, e miagola come a dire “Sai cosa fare”.
Linea 7: Linea 9:
Linux Mint è disponibile in due sapori (lo so, lo so, allarme cliché), la rolling release Debian, e la più affermata, derivata da Ubuntu, periodic release. Mint 11, nome in codice 'Katya', è la più recente basata su Ubuntu 11.04, rifilata con le applicazioni distinte e il software di scelta del team Mint. Ora, io sono un sistemista che gestisce vari server che sono sempre online, e su ognuno di essi gira una qualche distro Linux. Io sono un fanatico. Mi sono spesso chiesto perché il computer di casa mia doveva essere gestito da Windows. È una sorte di paradosso. Ho pensato che fosse perché io dovevo condividere le mie cartelle con la mia Xbox. Ho quindi deciso che la condivisione delle cartelle è una scusa debole. Ho accarezzato Penelope, sorseggiato la mia bevanda energetica, e mi sono messo al lavoro.
Linea 9: Linea 11:
Se vi state aspettando qualcosa di rivoluzionaro o all'avanguardia: fermatevi. Mint 11 usa Ubuntu come sua base, ma con il classico Gnome 2.32 come desktop environment predefinito. Rimane, secondo il nostro punto di vista, la principale distribuzione per utenti nuovi e migranti dal mondo di Redmond. Chiamatela convenzionale se preferite, ma è lucidata ed è provata e testata. Linux Mint 11 viene rilasciata con software aggiornato, perfezionamenti, e nuove funzionalità per offrire un desktop confortevole nell'utilizzo. È andata in questo modo: sono balzato via dal PC, preso i file di back-up, selezionato un Hot Pocket, messo l’Hot Pocket nel forno a microonde, scaricato Ubuntu 12.04, masterizzato su disco, recuperato l’Hot Pocket, recuperate le salse aggiuntive, tornato al PC, avviato il CD, messo la salsa in metà piatto, morso l’Hot Pocket ancora troppo caldo e masticato passando il boccone da una parte all’altra della bocca. Una volta raggiunto il gestore di partizione durante l’installazione di Ubuntu ho nefastamente detto a Windows: “Addio Windows, vorrei poter dire che è stato un bel viaggio, ma purtroppo no, hai rovinato la mia vita.” E a quel punto ho messo da parte i miei sentimenti per Windows e ho iniziato allegramente, così come la costituzione americana mi permette, a cercare la mia felicità.
Linea 11: Linea 13:
Alcune persone attribuiscono la drammatica crescita di popolarità di Mint allo scontento degli utenti di Ubuntu che sono infelici con Ubuntu Unity; io credo siano altri i motivi. Quello che ho fatto dopo è stato: installare i driver proprietari, installare Guake, finire l’Hot Pocket, installare Wine, installare Foxit Reader, installare VirtualBox, coccolare Penelope, installare Chrome, installare Opera, configurare Ubuntu One, scaricare il ppa di Hotot, configurare la lens di AskUbuntu, finire la bevanda energetica, sincronizzare i browser, ammirare la mia installazione nuova fiammante citando il Dr. Frankenstein “È vivo! Vivo!”
Linea 13: Linea 15:
Mint Installer
Tutt'ora penso che questo abbia dei vantaggi rispetto l'installer di Ubuntu; un marchio Mint coerente comincia qui, attraverso i passi di installazione, portandovi velocemente e ininterrottamente a un desktop pulito, attraente.
Per risolvere il problema dello streaming con l’Xbox ho afferrato il disco di XP Pro e gli ho detto: “E così, ci incontriamo di nuovo!”. Con riluttanza ho installato una macchina virtuale con Windows. L’idea è che, quando ne ho bisogno, stacco il mio disco esterno da Ubuntu e lo collego alla macchina virtuale. Il problema dello streaming è così risolto. Tuttavia, c’è un problema che prima non avevo preso in considerazione: mia moglie.
Linea 16: Linea 17:
Mint si distingue da tempo per il suo Mint Menu e la schermata di Benvenuto. Mint 11 include alcuni cambiamenti agli artwork, un comando di download di apt, e alcuni cambiamenti nel software impachettato. Per un numero di rilascio maggiore, il modifica principale è l'adozione di Ubuntu 11.04 come codice di base. Mia moglie si trascina il giro per la casa il suo computer con Windows, a volte si siede sul divano a prendere il tè, leggere le notizie, navigare sul web cercando prodotti cosmetici, caricare le immagini. Apparentemente lei è felice con Windows, se si escludono gli occasionali “Questo coso sembra più lento di giorno in giorno”. Anche se lei ha un computer portatile il desktop principale è quello che usa per lo streaming con l’Xbox quando ha voglia di vedere anime sullo schermo grande (cioè spesso). Lei certamente non ha mai visto nessuna versione di Windows e non saprebbe come utilizzare una macchina virtuale.
Linea 18: Linea 19:
Mint è disponibile in liveDVD in versione completa o in una più leggera, piccola, versione liveCD (meno codec e applicazioni extra) disponibile per coloro senza un masterizzatore DVD, o per distributori negli USA o in Giappone. Mentre stavo realizzando ciò, mia moglie stava scendendo dalle scale, fresca come una rosa dopo la scorpacciata di anime di quella notte, con il laptop in mano. La conversazione è andata più o meno così:
“Buongiorno.”
“Ben svegliata.”
“Che stai facendo?”
“Riparando il computer.”
“Che è successo?”
“Probabilmente si è rotta la memoria.”
“Non so cosa significhi, ma ok. Come hai risolto?”
“Ho installato Ubuntu.”
“Uhboontu, che parola divertente. Cos’è?”
“Un miracolo su disco.”
“Posso vedere?”
“Certamente.”
Silenzio, ero nervoso. Dice:
“Non lo capisco.”
Ho risposto: “Ha aggiustato il computer, ricordatelo!”
“È diverso dal mio.”
“Sbagliato, è migliore del tuo. Posso farti vedere perché?”
“Non capirò mai perché tu non passa semplicemente lasciare le cose come sono.”
“Ma ha aggiustato il computer!” Ero pronto per una battaglia, a quel punto.
Lei ha mosso il mouse e ha chiesto: “Posso navigare su Internet?”
“Si, ha Firefox.” (È il suo browser preferito)
“Posso caricare le foto?”
“Certamente.” Ho premuto il tasto super, cercato Showtell, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher.
“Allora mi fido di te.”
Mi rilasso.
“Aspetta, un’altra domanda.”
Mi innervosisco.
“Posso vedere gli anime?”
Linea 20: Linea 49:
Software Manager
Stimo ancora Software Manager come uno dei punti di forza maggiori di Mint. Ancora più lucidata, una schermata appare quando quando lo si lancia, e la finestra principale ha icone di categoria più grandi, con nuove categorie per i template e i font.
Ho detto: “Si, a tal proposito...” e ho iniziato a grattarmi la testa cercando di pensare qual’era il modo migliore per spiegare una macchina virtuale, quando ho avuto un’iiluminazione. Sul suo laptop c’era ancora Windows! Ho detto: “Dammi qualche minuto e ti farò vedere come fare.” Ho installato Samba e creato una cartella condivisa. “Fammi vedere il tuo computer, amore.” Ho montato in modo permanente l’hard disk di rete e ho configurato Windows Media Center per puntare alla rete condivisa. “Guarda, adesso puoi scaricarli e vederli direttamente dal tuo computer!” “Figo! Come hai fatto?”
Linea 23: Linea 51:
Adesso mostra ancora più icone e schermate di anteprima. Le anteprime delle icone delle applicazioni ora sono raccolte dal pacchetto mintinstall-icons e anche dalle icone del vostro tema attuale. Le ricerche ora avvengono anche nelle descrizioni riassuntive dei pacchetti ma anche nei titoli; ciò potrebbe rallentare in cambio di risultati di ricerca più accurati. Al che le ho subdolamente risposto. “Io non ho fatto niente, è stato Ubuntu. Ti ho detto che è meglio.”
Linea 25: Linea 53:
Ulteriori modifiche al layout di Software Manager lo portano a competere con l'equivalente Software Center di Ubuntu. Selezionate un pacchetto da installare, e Software Manager avvia una diagnostica per dirvi precisamente quali pacchetti aggiungerà o rimuoverà dal vostro sistema e la dimensione totale dei dati da scaricare. Questa potrebbe essere solo un'impressione, ma le valutazioni e le recensioni di Mint mi sembrano più complete. Passò circa una settimana e tutto andava alla grande. Stavo scendendo le scale, dopo una maratona di anime, quando ho notato mia moglie sul divano a guardare in modo curioso lo schermo del suo portatile. Con mia grande sorpresa notai che la sua deliziosa barra delle applicazioni di Windows era stata spostata da sotto a sinistra. Un sentimento di esultanza mi ha percorso tutto. Stava tentando di imitare Unity su un computer Windows. Mi ha guardato e mi ha detto: “Buongiorno.”
Linea 27: Linea 55:
Espandere Mint
L'edizione LiveCD è molto ridotta per quanto riguarda le applicazioni installate, con un supporto limitato per il multimedia dal primo boot. Entrambe queste lacune vengono colmate con delle scorciatoie sul desktop e nel Mint Menu per aggiornare all'edizione DVD e per installare i codec multimediali. Queste forniscono codec e plugin addizionali per il browser per un supporto multimediale completo degli MP3 e dei video, il player VLC, Gimp, Giver, Tomboy, LibreOffice-Base, e font addizionali; Java, condivisione di file con Samba, più sfondi, temi e icone.
“Buongiorno.”
“Ho una domanda.”
“E io ho la risposta.”
Chiude il suo portatile e lo dà a me: “Puoi installarci Ubuntu?”
Eureka!!! Io rispondo: “Uh, cosa, io non credo... cosa hai appena detto?”
“Ubuntu, ho letto qualcosa e usando il tuo computer mi sono accorta che tu avevi ragione, è migliore!”
Linea 30: Linea 62:
Modellare Mint
Il team di Mint ha utilizzato i feedback nelle recensioni e nei punteggi forniti dalla comunità degli utenti nel Software Manager, cambiando le applicazioni software predefinite:
Gwibber viene mollato, poco prima che Ubuntu faccia la stessa cosa
gThumb sostituisce F-Spot come gestore di foto predefinito
Banshee sostituisce Rhythmbox come riproduttore musicale predefinito, lo stesso su Ubuntu
Una pila di utility di Pulse Audio non vengono più installate come predefinite
LibreOffice sostituisce OpenOffice.org
Doppio eureka!!! Rispondo: “Assolutamente, amore mio.” E vado a lavorare per liberare il suo computer dalle grinfie dell’impero.
Linea 38: Linea 64:
Mint Update
Mint Update è sempre stato un punto di forza, dividendo per categorie gli aggiornamenti a seconda della criticità. Adesso è più veloce perché i changelogs vengono scaricati in modo asincrono in background. Il tutto ora ha un'interfaccia grafica più accattivante; per esempio, tutti i dialoghi di Aggiornamento ora sono modali, quindi non potrete perdere le finestre in una pila come accade su Ubuntu (che mi fa diventare pazzo). Dopo un aggiornamento andato a buon fine, l'Update Manager si nasconde, senza mostrare una finestra di conferma sullo schermo. Gli avvertimenti e le schede informative ora appaiono soltanto per gli aggiornamenti che ne hanno bisogno.
Morale della favola: date un po’ di tempo e anche l’utente meno esperto troverà l’esperienza su Linux molto piacevole. Ci vuole la vigilanza e la disponibilità di noi utenti appasionati di Linux per avere il tempo di mostrare le sue capacità invece di litigare con le persone che vogliono semplicemente “keep it simple”, leggere le notizie, navigare sul web, guardare le foto e vedersi dei dolci anime in streaming.
Linea 41: Linea 66:
Le regole di aggiornamento inclusi il livello di sicurezza per ogni pacchetto sono incorporati e aggiornati con ogni versione di Update Manager di Mint 11, quindi la maggior parte non vengono scaricate in tempo reale; Update Manager controlla solo per nuove versioni di sé stesso, il quale si aggiorna come una priorità, e poi aggiorna tutti gli altri pacchetti.

Similmente a Software Manager, Mint Update avvia una diagnostica per determinare le dipendenze di librerie e pacchetti, il quale viene mostrato in un dialogo separato, così, per ogni aggiornamento, avrete una migliore visione di cosa comporta.

Il Buono, il Cattivo, l'Indifferente
Temi e artwork: Mint è sempre stata caratterizzata da buoni sfondi e temi. Mint 11 si lascia alle spalle le gocce d'acqua e va sul 3D,
Desktop Settings fornisce il framework di controllo per ogni desktop in qualsiasi versione del desktop: Gnome, KDE, LXDE, Xfce,
Citazioni della fortuna: Mint ha senso dell'umorismo, è per questo che la finestra del terminale presenta una mucca in ASCII-art che fa brutti scherzi. Potete anche disabilitarli,
Il modo Mint Menu di categorizzare le applicazioni ha le sue critiche, principalmente quelle che lo trovano inconsistente. Potrebbe essere vero, ma il Mint Menu rimane una delle caratteristiche più familiari per coloro che cercano un menu 'Start',
Scrollbar coperte: Linux Mint 11 eredita le scrollbar da Ubuntu upstream, e le abilita di default. Le odio, ma posso disabilitarle utilizzando lo strumento Desktop Settings,
Il processo di boot è un mix di cambiamenti; la schermata boot di Playmouth scalcia i rallentamenti in un processo di boot veloce, che è per lo più 'quiet', per dire - nero. Molto professionale, ma non molto d'aiuto quando fallisce nel boot in risoluzioni maggiori, e qualche volta capita.

Verdetto
Questa è una di quelle volte quando conservativa con una 'c' minuscola è un complimento. I pieni complimenti a Clement Lefebvre e al team per aver consegnato un aggiornamento incrementale con in mente stabilità e continuità.
Linea 58: Linea 69:

Linea 59: Linea 72:
Sono qua, con la tastiera sul mio grembo, i piedi sulla scrivania, una bevanda energetica a portata di mano, e una massa di Hot Pockets che dal freezer cantano la loro seducente nenia, come sirene. Sono d’accordo con loro che sì, quando finisco di scrivere questo paragrafo per la ricerca che sto facendo, ne prenderò uno e me lo mangerò tutto.
Quando, improvvisamente, come se mi avesse letto nell’animo, compare l’amata schermata blu della morte. Ancora una volta, Windows è riuscito con un tempismo perfetto a crashare quando ero in zona. Il mio gatto, Penelope, salta sulla scrivania, ammicca dolcemente, e miagola come a dire “Sai cosa fare”.
Linea 60: Linea 75:
Linux Mint è disponibile in due sapori (lo so, lo so, allarme cliché), la rolling release Debian, e la più affermata, derivata da Ubuntu, periodic release. Mint 11, nome in codice 'Katya', è la più recente basata su Ubuntu 11.04, rifilata con le applicazioni distinte e il software di scelta del team Mint. Ora, io sono un sistemista che gestisce vari segmenti di rete sempre connessi in cui tutti i server girano con una qualche distribuzione Linux. Io sono un fanatico. Mi sono spesso chiesto perché il computer di casa mia doveva essere gestito da Windows. È una sorte di paradosso. Ho pensato che fosse perché io dovevo condividere le mie cartelle con la mia Xbox. Ho quindi deciso che la condivisione delle cartelle è una scusa debole. Ho accarezzato Penelope, sorseggiato la mia bevanda energetica, e mi sono messo al lavoro.
Linea 62: Linea 77:
Se vi state aspettando qualcosa di rivoluzionaro o all'avanguardia: fermatevi. Mint 11 usa Ubuntu come sua base, ma con il classico Gnome 2.32 come desktop environment predefinito. Rimane, secondo il nostro punto di vista, la principale distribuzione per utenti nuovi e migranti dal mondo di Redmond. Chiamatela convenzionale se preferite, ma è lucidata ed è provata e testata. Linux Mint 11 viene rilasciata con software aggiornato, perfezionamenti, e nuove funzionalità per offrire un desktop confortevole nell'utilizzo. È andata in questo modo: sono balzato via dal PC, preso i file di back-up, selezionato un Hot Pocket, messo l’Hot Pocket nel forno a microonde, scaricato Ubuntu 12.04, masterizzato su disco, recuperato l’Hot Pocket, recuperato pacchetti ulteriori di Salsa Piccante, tornato al PC, avviato il CD, schizzato la salsa nel Pocket aperto a metà, morso l’Hot Pocket ancora troppo caldo e masticato passando il boccone da una parte all’altra della bocca. Una volta raggiunto il gestore di partizioni durante l’installazione di Ubuntu ho nefastamente detto a Windows: “Addio Windows, vorrei poter dire che è stato un bel viaggio, ma purtroppo no, hai rovinato la mia vita”. E a quel punto ho messo da parte i miei sentimenti per Windows e ho iniziato allegramente, così come la costituzione americana mi permette, la ricerca della mia felicità.
Linea 64: Linea 79:
Alcune persone attribuiscono la drammatica crescita di popolarità di Mint allo scontento degli utenti di Ubuntu che sono infelici con Ubuntu Unity; io credo siano altri i motivi. Quello che ho fatto dopo è stato: installare i driver proprietari, installare Guake, finire l’Hot Pocket, installare Wine, installare Foxit Reader, installare VirtualBox, coccolare Penelope, installare Chrome, installare Opera, configurare Ubuntu One, scaricare il ppa di Hotot, configurare la lens di AskUbuntu, finire la bevanda energetica, sincronizzare i browser, ammirare la mia installazione nuova fiammante citando il Dr. Frankenstein “È vivo! Vivo!”
Linea 66: Linea 81:
Mint Installer
Tutt'ora penso che questo abbia dei vantaggi rispetto l'installer di Ubuntu; un marchio Mint coerente comincia qui, attraverso i passi di installazione, portandovi velocemente e ininterrottamente a un desktop pulito, attraente.
Per risolvere il problema dello streaming con l’Xbox ho afferrato il disco di XP Pro e gli ho detto: “E così, ci incontriamo di nuovo!”. Con riluttanza ho installato una macchina virtuale con Windows. L’idea è che, quando ne ho bisogno, stacco il mio disco esterno da Ubuntu e lo collego alla macchina virtuale. Il problema dello streaming è così risolto. Tuttavia, c’è un problema che prima non avevo preso in considerazione: mia moglie.
Linea 69: Linea 83:
Mint si distingue da tempo per il suo Mint Menu e la schermata di Benvenuto. Mint 11 include alcuni cambiamenti agli artwork, un comando di download di apt, e alcuni cambiamenti nel software impachettato. Per un numero di rilascio maggiore, il modifica principale è l'adozione di Ubuntu 11.04 come codice di base. Mia moglie si trascina il giro per la casa il suo computer con Windows, a volte si siede sul divano a prendere il tè, leggere le notizie, navigare sul web cercando prodotti cosmetici, caricare le immagini. Apparentemente lei è felice con Windows, se si escludono gli occasionali “Questo coso sembra ogni giorno più lento”. Anche se lei ha un computer portatile, il desktop principale è quello che usa per lo streaming con l’Xbox quando ha voglia di vedere anime sullo schermo grande (cioè spesso). Lei certamente non ha mai visto nessuna versione di Linux e non saprebbe come utilizzare una macchina virtuale.
Linea 71: Linea 85:
Mint è disponibile in liveDVD in versione completa o in una più leggera, piccola, versione liveCD (meno codec e applicazioni extra) disponibile per coloro senza un masterizzatore DVD, o per distributori negli USA o in Giappone. Mentre stavo realizzando ciò, mia moglie stava scendendo dalle scale, fresca come una rosa dopo la scorpacciata di anime di quella notte, con il laptop in mano. La conversazione è andata più o meno così:
“Buongiorno.”
“Ben svegliata.”
“Che stai facendo?”
“Riparando il computer.”
“Che è successo?”
“Probabilmente si è rotta la memoria.”
“Non so cosa significhi, ma ok. Come hai risolto?”
“Ho installato Ubuntu.”
“Uhboontu, che parola divertente. Cos’è?”
“Un miracolo su disco.”
“Posso vedere?”
“Certamente.”
Silenzio, ero nervoso. Dice:
“Non lo capisco.”
Ho risposto: “Ha aggiustato il computer, ricordatelo!”
“È diverso dal mio.”
“Sbagliato, è migliore del tuo. Posso farti vedere perché?”
“Non capirò mai perché tu non possa semplicemente lasciare le cose come sono.”
“Ma ha aggiustato il computer!” Ero pronto per una battaglia, a quel punto.
Lei ha mosso il mouse e ha chiesto: “Posso navigare su Internet?”
“Si, ha Firefox.” (È il suo browser preferito)
“Posso caricare le foto?”
“Certamente.” Ho premuto il tasto super, cercato Showtell, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher.
"Posso ascoltare la mia musica?"
“Sì” Ho premuto il tasto super, cercato Rhythmbox, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher.
“Allora mi fido di te.”
Mi rilasso.
“Aspetta, un’altra domanda.”
Mi innervosisco.
“Posso vedere gli anime?”
Linea 73: Linea 117:
Software Manager
Stimo ancora Software Manager come uno dei punti di forza maggiori di Mint. Ancora più lucidata, una schermata appare quando quando lo si lancia, e la finestra principale ha icone di categoria più grandi, con nuove categorie per i template e i font.
Ho detto: “Si, a tal proposito...” e ho iniziato a grattarmi la testa cercando di pensare qual’era il modo migliore per spiegare una macchina virtuale, quando ho avuto un’iiluminazione. Sul suo laptop c’era ancora Windows! Ho detto: “Dammi qualche minuto e ti farò vedere come fare.” Ho installato Samba e creato una cartella condivisa. “Fammi vedere il tuo computer, amore.” Ho montato in modo permanente l’hard disk di rete e ho configurato Windows Media Center per puntare alla rete condivisa. “Guarda, adesso puoi scaricarli e vederli direttamente dal tuo computer!” “Figo! Come hai fatto?”
Linea 76: Linea 119:
Adesso mostra ancora più icone e schermate di anteprima. Le anteprime delle icone delle applicazioni ora sono raccolte dal pacchetto mintinstall-icons e anche dalle icone del vostro tema attuale. Le ricerche ora avvengono anche nelle descrizioni riassuntive dei pacchetti ma anche nei titoli; ciò potrebbe rallentare in cambio di risultati di ricerca più accurati. Al che le ho subdolamente risposto. “Io non ho fatto niente, è stato Ubuntu. Ti ho detto che è meglio.”
Linea 78: Linea 121:
Ulteriori modifiche al layout di Software Manager lo portano a competere con l'equivalente Software Center di Ubuntu. Selezionate un pacchetto da installare, e Software Manager avvia una diagnostica per dirvi precisamente quali pacchetti aggiungerà o rimuoverà dal vostro sistema e la dimensione totale dei dati da scaricare. Questa potrebbe essere solo un'impressione, ma le valutazioni e le recensioni di Mint mi sembrano più complete. Passò circa una settimana e tutto andava alla grande. Stavo scendendo le scale, dopo una maratona di anime, quando ho notato mia moglie sul divano a guardare in modo curioso lo schermo del suo portatile. Con mia grande sorpresa notai che la sua deliziosa barra delle applicazioni di Windows era stata spostata da sotto a sinistra. Un sentimento di esultanza mi ha percorso tutto. Stava tentando di imitare Unity su un computer Windows. Mi ha guardato e mi ha detto: “Buongiorno.”
Linea 80: Linea 123:
Espandere Mint
L'edizione LiveCD è molto ridotta per quanto riguarda le applicazioni installate, con un supporto limitato per il multimedia dal primo boot. Entrambe queste lacune vengono colmate con delle scorciatoie sul desktop e nel Mint Menu per aggiornare all'edizione DVD e per installare i codec multimediali. Queste forniscono codec e plugin addizionali per il browser per un supporto multimediale completo degli MP3 e dei video, il player VLC, Gimp, Giver, Tomboy, LibreOffice-Base, e font addizionali; Java, condivisione di file con Samba, più sfondi, temi e icone.
“Buongiorno.”
“Ho una domanda.”
“E io ho la risposta.”
Chiude il suo portatile e lo dà a me: “Puoi installarci Ubuntu?”
Eureka!!! Io rispondo: “Uh, cosa, non posso credere alle mie orecchie ... cosa hai appena detto?”
“Ubuntu, ho letto qualcosa e usando i tuoi computer mi sono accorta che tu avevi ragione, è migliore!”
Linea 83: Linea 130:
Modellare Mint
Il team di Mint ha utilizzato i feedback nelle recensioni e nei punteggi forniti dalla comunità degli utenti nel Software Manager, cambiando le applicazioni software predefinite:
Gwibber viene mollato, poco prima che Ubuntu faccia la stessa cosa
gThumb sostituisce F-Spot come gestore di foto predefinito
Banshee sostituisce Rhythmbox come riproduttore musicale predefinito, lo stesso su Ubuntu
Una pila di utility di Pulse Audio non vengono più installate come predefinite
LibreOffice sostituisce OpenOffice.org
Doppio eureka!!! Rispondo: “Assolutamente, amore mio.” E vado a lavorare per liberare il suo portatile dalle grinfie dell’impero.
Linea 91: Linea 132:
Mint Update
Mint Update è sempre stato un punto di forza, dividendo per categorie gli aggiornamenti a seconda della criticità. Adesso è più veloce perché i changelogs vengono scaricati in modo asincrono in background. Il tutto ora ha un'interfaccia grafica più accattivante; per esempio, tutti i dialoghi di Aggiornamento ora sono modali, quindi non potrete perdere le finestre in una pila come accade su Ubuntu (che mi fa diventare pazzo). Dopo un aggiornamento andato a buon fine, l'Update Manager si nasconde, senza mostrare una finestra di conferma sullo schermo. Gli avvertimenti e le schede informative ora appaiono soltanto per gli aggiornamenti che ne hanno bisogno.
Morale della favola: date un po’ di tempo e anche l’utente meno esperto troverà l’esperienza su Linux molto piacevole. Ci vuole la vigilanza e la disponibilità di noi utenti appassionati di Linux per avere il tempo di mostrare le sue capacità invece di litigare con le persone che vogliono semplicemente “keep it simple”, leggere le notizie, navigare sul web, guardare le foto e vedersi dei dolci anime in streaming.
Linea 94: Linea 134:
Le regole di aggiornamento inclusi il livello di sicurezza per ogni pacchetto sono incorporati e aggiornati con ogni versione di Update Manager di Mint 11, quindi la maggior parte non vengono scaricate in tempo reale; Update Manager controlla solo per nuove versioni di sé stesso, il quale si aggiorna come una priorità, e poi aggiorna tutti gli altri pacchetti.

Similmente a Software Manager, Mint Update avvia una diagnostica per determinare le dipendenze di librerie e pacchetti, il quale viene mostrato in un dialogo separato, così, per ogni aggiornamento, avrete una migliore visione di cosa comporta.

Il Buono, il Cattivo, l'Indifferente
Temi e artwork: Mint è sempre stata caratterizzata da buoni sfondi e temi. Mint 11 si lascia alle spalle le gocce d'acqua e va sul 3D,
Desktop Settings fornisce il framework di controllo per ogni desktop in qualsiasi versione del desktop: Gnome, KDE, LXDE, Xfce,
Citazioni della fortuna: Mint ha senso dell'umorismo, è per questo che la finestra del terminale presenta una mucca in ASCII-art che fa brutti scherzi. Potete anche disabilitarli,
Il modo Mint Menu di categorizzare le applicazioni ha le sue critiche, principalmente quelle che lo trovano inconsistente. Potrebbe essere vero, ma il Mint Menu rimane una delle caratteristiche più familiari per coloro che cercano un menu 'Start',
Scrollbar coperte: Linux Mint 11 eredita le scrollbar da Ubuntu upstream, e le abilita di default. Le odio, ma posso disabilitarle utilizzando lo strumento Desktop Settings,
Il processo di boot è un mix di cambiamenti; la schermata boot di Playmouth scalcia i rallentamenti in un processo di boot veloce, che è per lo più 'quiet', per dire - nero. Molto professionale, ma non molto d'aiuto quando fallisce nel boot in risoluzioni maggiori, e qualche volta capita.

Verdetto
Questa è una di quelle volte quando conservativa con una 'c' minuscola è un complimento. I pieni complimenti a Clement Lefebvre e al team per aver consegnato un aggiornamento incrementale con in mente stabilità e continuità.
Linea 110: Linea 136:

Traduzione italiana

Sono qua, con la tastiera sul mio grembo, i piedi sulla scrivania, una bevanda energetica a portata di mano, e una massa di Hot Pockets che dal freezer cantano la loro seducente nenia, come sirene. Sono d’accordo con loro che sì, quando finisco di scrivere questo paragrafo per la ricerca che sto facendo, ne prenderò uno e me lo mangerò tutto. Quando, improvvisamente, come se mi avesse letto nell’animo, compare l’amata schermata blu della morte. Ancora una volta, Windows è riuscito con un tempismo perfetto a crashare quando ero in zona. Il mio gatto, Penelope, salta sulla scrivania, ammicca dolcemente, e miagola come a dire “Sai cosa fare”.

Ora, io sono un sistemista che gestisce vari server che sono sempre online, e su ognuno di essi gira una qualche distro Linux. Io sono un fanatico. Mi sono spesso chiesto perché il computer di casa mia doveva essere gestito da Windows. È una sorte di paradosso. Ho pensato che fosse perché io dovevo condividere le mie cartelle con la mia Xbox. Ho quindi deciso che la condivisione delle cartelle è una scusa debole. Ho accarezzato Penelope, sorseggiato la mia bevanda energetica, e mi sono messo al lavoro.

È andata in questo modo: sono balzato via dal PC, preso i file di back-up, selezionato un Hot Pocket, messo l’Hot Pocket nel forno a microonde, scaricato Ubuntu 12.04, masterizzato su disco, recuperato l’Hot Pocket, recuperate le salse aggiuntive, tornato al PC, avviato il CD, messo la salsa in metà piatto, morso l’Hot Pocket ancora troppo caldo e masticato passando il boccone da una parte all’altra della bocca. Una volta raggiunto il gestore di partizione durante l’installazione di Ubuntu ho nefastamente detto a Windows: “Addio Windows, vorrei poter dire che è stato un bel viaggio, ma purtroppo no, hai rovinato la mia vita.” E a quel punto ho messo da parte i miei sentimenti per Windows e ho iniziato allegramente, così come la costituzione americana mi permette, a cercare la mia felicità.

Quello che ho fatto dopo è stato: installare i driver proprietari, installare Guake, finire l’Hot Pocket, installare Wine, installare Foxit Reader, installare VirtualBox, coccolare Penelope, installare Chrome, installare Opera, configurare Ubuntu One, scaricare il ppa di Hotot, configurare la lens di AskUbuntu, finire la bevanda energetica, sincronizzare i browser, ammirare la mia installazione nuova fiammante citando il Dr. Frankenstein “È vivo! Vivo!”

Per risolvere il problema dello streaming con l’Xbox ho afferrato il disco di XP Pro e gli ho detto: “E così, ci incontriamo di nuovo!”. Con riluttanza ho installato una macchina virtuale con Windows. L’idea è che, quando ne ho bisogno, stacco il mio disco esterno da Ubuntu e lo collego alla macchina virtuale. Il problema dello streaming è così risolto. Tuttavia, c’è un problema che prima non avevo preso in considerazione: mia moglie.

Mia moglie si trascina il giro per la casa il suo computer con Windows, a volte si siede sul divano a prendere il tè, leggere le notizie, navigare sul web cercando prodotti cosmetici, caricare le immagini. Apparentemente lei è felice con Windows, se si escludono gli occasionali “Questo coso sembra più lento di giorno in giorno”. Anche se lei ha un computer portatile il desktop principale è quello che usa per lo streaming con l’Xbox quando ha voglia di vedere anime sullo schermo grande (cioè spesso). Lei certamente non ha mai visto nessuna versione di Windows e non saprebbe come utilizzare una macchina virtuale.

Mentre stavo realizzando ciò, mia moglie stava scendendo dalle scale, fresca come una rosa dopo la scorpacciata di anime di quella notte, con il laptop in mano. La conversazione è andata più o meno così: “Buongiorno.” “Ben svegliata.” “Che stai facendo?” “Riparando il computer.” “Che è successo?” “Probabilmente si è rotta la memoria.” “Non so cosa significhi, ma ok. Come hai risolto?” “Ho installato Ubuntu.” “Uhboontu, che parola divertente. Cos’è?” “Un miracolo su disco.” “Posso vedere?” “Certamente.” Silenzio, ero nervoso. Dice: “Non lo capisco.” Ho risposto: “Ha aggiustato il computer, ricordatelo!” “È diverso dal mio.” “Sbagliato, è migliore del tuo. Posso farti vedere perché?” “Non capirò mai perché tu non passa semplicemente lasciare le cose come sono.” “Ma ha aggiustato il computer!” Ero pronto per una battaglia, a quel punto. Lei ha mosso il mouse e ha chiesto: “Posso navigare su Internet?” “Si, ha Firefox.” (È il suo browser preferito) “Posso caricare le foto?” “Certamente.” Ho premuto il tasto super, cercato Showtell, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher. “Allora mi fido di te.” Mi rilasso. “Aspetta, un’altra domanda.” Mi innervosisco. “Posso vedere gli anime?”

Ho detto: “Si, a tal proposito...” e ho iniziato a grattarmi la testa cercando di pensare qual’era il modo migliore per spiegare una macchina virtuale, quando ho avuto un’iiluminazione. Sul suo laptop c’era ancora Windows! Ho detto: “Dammi qualche minuto e ti farò vedere come fare.” Ho installato Samba e creato una cartella condivisa. “Fammi vedere il tuo computer, amore.” Ho montato in modo permanente l’hard disk di rete e ho configurato Windows Media Center per puntare alla rete condivisa. “Guarda, adesso puoi scaricarli e vederli direttamente dal tuo computer!” “Figo! Come hai fatto?”

Al che le ho subdolamente risposto. “Io non ho fatto niente, è stato Ubuntu. Ti ho detto che è meglio.”

Passò circa una settimana e tutto andava alla grande. Stavo scendendo le scale, dopo una maratona di anime, quando ho notato mia moglie sul divano a guardare in modo curioso lo schermo del suo portatile. Con mia grande sorpresa notai che la sua deliziosa barra delle applicazioni di Windows era stata spostata da sotto a sinistra. Un sentimento di esultanza mi ha percorso tutto. Stava tentando di imitare Unity su un computer Windows. Mi ha guardato e mi ha detto: “Buongiorno.”

“Buongiorno.” “Ho una domanda.” “E io ho la risposta.” Chiude il suo portatile e lo dà a me: “Puoi installarci Ubuntu?” Eureka!!! Io rispondo: “Uh, cosa, io non credo... cosa hai appena detto?” “Ubuntu, ho letto qualcosa e usando il tuo computer mi sono accorta che tu avevi ragione, è migliore!”

Doppio eureka!!! Rispondo: “Assolutamente, amore mio.” E vado a lavorare per liberare il suo computer dalle grinfie dell’impero.

Morale della favola: date un po’ di tempo e anche l’utente meno esperto troverà l’esperienza su Linux molto piacevole. Ci vuole la vigilanza e la disponibilità di noi utenti appasionati di Linux per avere il tempo di mostrare le sue capacità invece di litigare con le persone che vogliono semplicemente “keep it simple”, leggere le notizie, navigare sul web, guardare le foto e vedersi dei dolci anime in streaming.

Note alla traduzione

Revisione

Sono qua, con la tastiera sul mio grembo, i piedi sulla scrivania, una bevanda energetica a portata di mano, e una massa di Hot Pockets che dal freezer cantano la loro seducente nenia, come sirene. Sono d’accordo con loro che sì, quando finisco di scrivere questo paragrafo per la ricerca che sto facendo, ne prenderò uno e me lo mangerò tutto. Quando, improvvisamente, come se mi avesse letto nell’animo, compare l’amata schermata blu della morte. Ancora una volta, Windows è riuscito con un tempismo perfetto a crashare quando ero in zona. Il mio gatto, Penelope, salta sulla scrivania, ammicca dolcemente, e miagola come a dire “Sai cosa fare”.

Ora, io sono un sistemista che gestisce vari segmenti di rete sempre connessi in cui tutti i server girano con una qualche distribuzione Linux. Io sono un fanatico. Mi sono spesso chiesto perché il computer di casa mia doveva essere gestito da Windows. È una sorte di paradosso. Ho pensato che fosse perché io dovevo condividere le mie cartelle con la mia Xbox. Ho quindi deciso che la condivisione delle cartelle è una scusa debole. Ho accarezzato Penelope, sorseggiato la mia bevanda energetica, e mi sono messo al lavoro.

È andata in questo modo: sono balzato via dal PC, preso i file di back-up, selezionato un Hot Pocket, messo l’Hot Pocket nel forno a microonde, scaricato Ubuntu 12.04, masterizzato su disco, recuperato l’Hot Pocket, recuperato pacchetti ulteriori di Salsa Piccante, tornato al PC, avviato il CD, schizzato la salsa nel Pocket aperto a metà, morso l’Hot Pocket ancora troppo caldo e masticato passando il boccone da una parte all’altra della bocca. Una volta raggiunto il gestore di partizioni durante l’installazione di Ubuntu ho nefastamente detto a Windows: “Addio Windows, vorrei poter dire che è stato un bel viaggio, ma purtroppo no, hai rovinato la mia vita”. E a quel punto ho messo da parte i miei sentimenti per Windows e ho iniziato allegramente, così come la costituzione americana mi permette, la ricerca della mia felicità.

Quello che ho fatto dopo è stato: installare i driver proprietari, installare Guake, finire l’Hot Pocket, installare Wine, installare Foxit Reader, installare VirtualBox, coccolare Penelope, installare Chrome, installare Opera, configurare Ubuntu One, scaricare il ppa di Hotot, configurare la lens di AskUbuntu, finire la bevanda energetica, sincronizzare i browser, ammirare la mia installazione nuova fiammante citando il Dr. Frankenstein “È vivo! Vivo!”

Per risolvere il problema dello streaming con l’Xbox ho afferrato il disco di XP Pro e gli ho detto: “E così, ci incontriamo di nuovo!”. Con riluttanza ho installato una macchina virtuale con Windows. L’idea è che, quando ne ho bisogno, stacco il mio disco esterno da Ubuntu e lo collego alla macchina virtuale. Il problema dello streaming è così risolto. Tuttavia, c’è un problema che prima non avevo preso in considerazione: mia moglie.

Mia moglie si trascina il giro per la casa il suo computer con Windows, a volte si siede sul divano a prendere il tè, leggere le notizie, navigare sul web cercando prodotti cosmetici, caricare le immagini. Apparentemente lei è felice con Windows, se si escludono gli occasionali “Questo coso sembra ogni giorno più lento”. Anche se lei ha un computer portatile, il desktop principale è quello che usa per lo streaming con l’Xbox quando ha voglia di vedere anime sullo schermo grande (cioè spesso). Lei certamente non ha mai visto nessuna versione di Linux e non saprebbe come utilizzare una macchina virtuale.

Mentre stavo realizzando ciò, mia moglie stava scendendo dalle scale, fresca come una rosa dopo la scorpacciata di anime di quella notte, con il laptop in mano. La conversazione è andata più o meno così: “Buongiorno.” “Ben svegliata.” “Che stai facendo?” “Riparando il computer.” “Che è successo?” “Probabilmente si è rotta la memoria.” “Non so cosa significhi, ma ok. Come hai risolto?” “Ho installato Ubuntu.” “Uhboontu, che parola divertente. Cos’è?” “Un miracolo su disco.” “Posso vedere?” “Certamente.” Silenzio, ero nervoso. Dice: “Non lo capisco.” Ho risposto: “Ha aggiustato il computer, ricordatelo!” “È diverso dal mio.” “Sbagliato, è migliore del tuo. Posso farti vedere perché?” “Non capirò mai perché tu non possa semplicemente lasciare le cose come sono.” “Ma ha aggiustato il computer!” Ero pronto per una battaglia, a quel punto. Lei ha mosso il mouse e ha chiesto: “Posso navigare su Internet?” “Si, ha Firefox.” (È il suo browser preferito) “Posso caricare le foto?” “Certamente.” Ho premuto il tasto super, cercato Showtell, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher. "Posso ascoltare la mia musica?" “Sì” Ho premuto il tasto super, cercato Rhythmbox, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher. “Allora mi fido di te.” Mi rilasso. “Aspetta, un’altra domanda.” Mi innervosisco. “Posso vedere gli anime?”

Ho detto: “Si, a tal proposito...” e ho iniziato a grattarmi la testa cercando di pensare qual’era il modo migliore per spiegare una macchina virtuale, quando ho avuto un’iiluminazione. Sul suo laptop c’era ancora Windows! Ho detto: “Dammi qualche minuto e ti farò vedere come fare.” Ho installato Samba e creato una cartella condivisa. “Fammi vedere il tuo computer, amore.” Ho montato in modo permanente l’hard disk di rete e ho configurato Windows Media Center per puntare alla rete condivisa. “Guarda, adesso puoi scaricarli e vederli direttamente dal tuo computer!” “Figo! Come hai fatto?”

Al che le ho subdolamente risposto. “Io non ho fatto niente, è stato Ubuntu. Ti ho detto che è meglio.”

Passò circa una settimana e tutto andava alla grande. Stavo scendendo le scale, dopo una maratona di anime, quando ho notato mia moglie sul divano a guardare in modo curioso lo schermo del suo portatile. Con mia grande sorpresa notai che la sua deliziosa barra delle applicazioni di Windows era stata spostata da sotto a sinistra. Un sentimento di esultanza mi ha percorso tutto. Stava tentando di imitare Unity su un computer Windows. Mi ha guardato e mi ha detto: “Buongiorno.”

“Buongiorno.” “Ho una domanda.” “E io ho la risposta.” Chiude il suo portatile e lo dà a me: “Puoi installarci Ubuntu?” Eureka!!! Io rispondo: “Uh, cosa, non posso credere alle mie orecchie ... cosa hai appena detto?” “Ubuntu, ho letto qualcosa e usando i tuoi computer mi sono accorta che tu avevi ragione, è migliore!”

Doppio eureka!!! Rispondo: “Assolutamente, amore mio.” E vado a lavorare per liberare il suo portatile dalle grinfie dell’impero.

Morale della favola: date un po’ di tempo e anche l’utente meno esperto troverà l’esperienza su Linux molto piacevole. Ci vuole la vigilanza e la disponibilità di noi utenti appassionati di Linux per avere il tempo di mostrare le sue capacità invece di litigare con le persone che vogliono semplicemente “keep it simple”, leggere le notizie, navigare sul web, guardare le foto e vedersi dei dolci anime in streaming.

Note alla revisione

Errata Corrige


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