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Commento:
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Traduzione completata
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#acl SilviaBindelli:read,write,revert FlaviaWeisghizzi:read,write,revert GruppoAdmin:admin,read,write,revert GruppoEditori:read,write,revert GruppoFcm:read,write,revert -All:read -Known:read | #acl GruppoAdmin:admin,read,write,revert GruppoOperatori:admin,read,write,revert GruppoEditori:read,write,revert CristianoLuinetti:admin,read,write,revert MarcoBuono:admin,read,write,revert AldoLatino:admin,read,write,revert GruppoFcm:read,write,revert -All:read -Known:read |
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== Donne Ubuntu 2 == | = Traduzione italiana = Avete mai pensato di fare il login sul vostro PC usando solo il vostro viso? Sembra tanto fantascienza ma ora è possibile grazie a una applicazione di nome PAM Face Authentication. Usando una webcam, il software scansiona il volto permettendo l'accesso senza digitare alcuna password. Mai più password. L'applicazione è stata sviluppata come parte del Google Summer-of-Code del 2008 per OpenSUSE. Il progetto fu esteso durante il Google Summer-of-Code del 2009 per renderlo compatibile con le distribuzioni KDE e Pardus. |
Linea 7: | Linea 8: |
Il sito web ufficiale è pam-face-authentication.org e contiene le istruzioni su come installare l'applicazione. In questo articolo vedremo come installare il programma partendo dai sorgenti. In base alla mia esperienza i pacchetti disponibili per Ubuntu e Kubuntu non funzionano con le ultime release. Gli utenti delle versioni precedenti sono fortunati, potranno installarlo usando i pacchetti disponibili. I driver gspca e uvc della webcam sono già integrati nel kernel e non c'è bisogno di installarli manualmente. | |
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Iniziamo l'installazione. | |
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=== Traduzione italiana === | Installazione |
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Scritto da Silvia Bindelli e Flavia Weisghizzi | Il primo passo è installare le dipendenze. Se proverete a farlo servendovi della documentazione a disposizione noterete che questo è impossibile e il problema è dovuto al fatto che i pacchetti non esistono! La soluzione è scrivere libhighgui2.1 invece di libhighgui4. Di seguito il comando corretto: |
Linea 13: | Linea 16: |
Solo un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo connesso alle donne nel movimento free, libre e open source con la fondazione di un nuovo gruppo donne@softwarelibero.it ( “donne” è la parola italiana per “women”) che include donne e uomini attivi in vari progetti open source. | sudo apt-get install build-essential cmake qt4-qmake libx11-dev libcv-dev libcvaux-dev libhighgui2.1 libhighgui-dev libqt4-dev libpam0g-dev checkinstall |
Linea 15: | Linea 18: |
Dopo aver installato tutte le dipendenze iniziamo a scaricare e quindi compilare e installare l'applicazione. Eseguite questi comandi uno a uno: | |
Linea 16: | Linea 20: |
La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women. | cd /tmp && wget http://pam-face-authentication.googlecode.com/files/pam-face-authentication-0.3.tar.gz |
Linea 18: | Linea 22: |
Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono nel 2009 e discussero dei problemi che avevano con la tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro. | tar zxf pam-face-authentication-0.3.tar.gz && cd pam-face-authentication-* |
Linea 20: | Linea 24: |
mkdir build && cd build | |
Linea 21: | Linea 26: |
Molte persone in Italia si sentono a disagio nel parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione. | cmake -D CMAKE_INSTALL_PREFIX=/usr .. |
Linea 23: | Linea 28: |
make | |
Linea 24: | Linea 30: |
Questa è la ragione perché, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo discussioni con altri membri dell'Italian LoCo Team, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team che principalmente è costituita intorno ad una mailing list in italiano dove traducono in italiano le notizie principali del Team internazionale e aggiungono notizie su eventi e iniziative locali. | sudo make install |
Linea 26: | Linea 32: |
Configurazione | |
Linea 27: | Linea 34: |
Alcuni mesi dopo si tenne DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli attuale Leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Sorse da questo e dalle discussioni col pubblico l'idea di un gruppo italiano che raccolga insieme donne coinvolte nel software libero. | Per fare il login al vostro sistema attraverso il riconoscimento del volto dobbiamo partire dall'apprendimento della faccia proprio digitando facetrainer da terminale o andando in Applicazioni > Lost and Found > Qt Face Trainer e seguendo le istruzioni. |
Linea 29: | Linea 36: |
Il prossimo passo è fare un file che conterrà le informazioni del plugin. Digitate questi comandi di seguito: | |
Linea 30: | Linea 38: |
Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo. | cat << EOF | sudo tee /usr/share/pam-configs/face_authentication /dev/null |
Linea 32: | Linea 40: |
Name: face_authentication | |
Linea 33: | Linea 42: |
Il progetto fu creato con una mailing list e lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne scritto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste. | profile |
Linea 35: | Linea 44: |
Default: yes | |
Linea 36: | Linea 46: |
Al momento c'è una pagina wiki del progetto a http://www.fsugitalia.org/donne e anche un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net. | Priority: 900 |
Linea 38: | Linea 48: |
Auth-Type: Primary | |
Linea 39: | Linea 50: |
Alcuni hanno chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che siano donne meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò rende le donne una grossa minoranza nel mondo del software libero. | Auth: [success=end default=ignore] pam_face_authentication.so enableX |
Linea 41: | Linea 52: |
L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (e gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso discorsi, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori, che provengano da esperienze diverse, a parlare di loro e presentare i loro esempi per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova. | EOF |
Linea 43: | Linea 54: |
Dopo abilitate il plug-in col seguente comando: | |
Linea 44: | Linea 56: |
sudo pam-auth-update --package face_authentication | |
Linea 45: | Linea 58: |
Finalmente avete finito l'installazione. Gli utenti che hanno abilitato il login automatico dovranno disabilitarlo manualmente da Sistema > Amministrazione > Schermata di accesso, disabilitando l'opzione del login automatico. | |
Linea 46: | Linea 60: |
Problemi | |
Linea 47: | Linea 62: |
==== Note alla traduzione ==== | Durante il test, in alcuni casi, l'applicazione non è riuscita a riconoscermi e ciò è stato parecchio frustrante. Fortunatamente è sempre possibile fare il login con la password. In altri casi succedeva che, nonostante fosse connessa, la webcam non veniva tuttavia rilevata dall'applicazione. |
Linea 49: | Linea 64: |
Leggendo questo articolo vi starete probabilmente chiedendo qualcosa del tipo: "sarà possibile ingannare l'applicazione?". Lascio ai lettori trovare la riposta! | |
Linea 50: | Linea 66: |
Pro: | |
Linea 51: | Linea 68: |
=== Revisione === | Facile da usare. |
Linea 53: | Linea 70: |
Scritto da Silvia Bindelli e Flavia Weisghizzi | Contro: |
Linea 55: | Linea 72: |
Solo un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo connesso alle donne nel movimento free, libre e open source con la fondazione di un nuovo gruppo donne@softwarelibero.it ( “donne” è la parola italiana per “women”) che include donne e uomini attivi in vari progetti open source. | La documentazione è obsoleta, c'è qualche bug, è difficile da installare, poca accuratezza del riconoscimento. |
Linea 57: | Linea 74: |
In conclusione | |
Linea 58: | Linea 76: |
La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women. | Dal momento che questa è l'unica applicazione di questo tipo disponibile per Linux, funziona in modo accettabile. Può essere persino comparata alle applicazioni commerciali. Attualmente le applicazioni di questo tipo non sono precise. Con l'utilizzo crescente di questo sistema di autenticazione, tra qualche anno potremmo aspettarci che diventi il metodo predefinito di fare il login ma fino a quel momento non c'è necessità di installarlo. Presto o tardi anche voi sarete frustrati dalla precisione del riconoscimento. |
Linea 60: | Linea 78: |
Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono nel 2009 e discussero dei problemi che avevano con la tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro. | Il miglior vantaggio di PAM Face Authetication è che è libero. == Note alla traduzione == = Revisione = Avete mai pensato di fare il login sul vostro PC usando solo il vostro viso? Sembra tanto fantascienza ma ora è possibile grazie a una applicazione di nome PAM Face Authentication. Usando una webcam, il software scansiona il volto permettendo l'accesso senza digitare alcuna password. Mai più password. L'applicazione è stata sviluppata come parte del Google Summer-of-Code del 2008 per OpenSUSE. Il progetto fu esteso durante il Google Summer-of-Code del 2009 per renderlo compatibile con le distribuzioni KDE e Pardus. |
Linea 62: | Linea 89: |
Il sito web ufficiale è pam-face-authentication.org e contiene le istruzioni su come installare l'applicazione. In questo articolo vedremo come installare il programma partendo dai sorgenti. In base alla mia esperienza i pacchetti disponibili per Ubuntu e Kubuntu non funzionano con le ultime release. Gli utenti delle versioni precedenti sono fortunati, potranno installarlo usando i pacchetti disponibili. I driver gspca e uvc della webcam sono già integrati nel kernel e non c'è bisogno di installarli manualmente. | |
Linea 63: | Linea 91: |
Molte persone in Italia si sentono a disagio nel parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione. | Iniziamo l'installazione. |
Linea 65: | Linea 93: |
Installazione | |
Linea 66: | Linea 95: |
Questa è la ragione perché, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo discussioni con altri membri dell'Italian LoCo Team, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team che principalmente è costituita intorno ad una mailing list in italiano dove traducono in italiano le notizie principali del Team internazionale e aggiungono notizie su eventi e iniziative locali. | Il primo passo è installare le dipendenze. Se proverete a farlo servendovi della documentazione a disposizione noterete che questo è impossibile e il problema è dovuto al fatto che i pacchetti non esistono! La soluzione è scrivere libhighgui2.1 invece di libhighgui4. Di seguito il comando corretto: |
Linea 68: | Linea 97: |
sudo apt-get install build-essential cmake qt4-qmake libx11-dev libcv-dev libcvaux-dev libhighgui2.1 libhighgui-dev libqt4-dev libpam0g-dev checkinstall | |
Linea 69: | Linea 99: |
Alcuni mesi dopo si tenne DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli attuale Leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Sorse da questo e dalle discussioni col pubblico l'idea di un gruppo italiano che raccolga insieme donne coinvolte nel software libero. | Dopo aver installato tutte le dipendenze iniziamo a scaricare e quindi compilare e installare l'applicazione. Eseguite questi comandi uno a uno: |
Linea 71: | Linea 101: |
cd /tmp && wget http://pam-face-authentication.googlecode.com/files/pam-face-authentication-0.3.tar.gz | |
Linea 72: | Linea 103: |
Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo. | tar zxf pam-face-authentication-0.3.tar.gz && cd pam-face-authentication-* |
Linea 74: | Linea 105: |
mkdir build && cd build | |
Linea 75: | Linea 107: |
Il progetto fu creato con una mailing list e lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne scritto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste. | cmake -D CMAKE_INSTALL_PREFIX=/usr .. |
Linea 77: | Linea 109: |
make | |
Linea 78: | Linea 111: |
Al momento c'è una pagina wiki del progetto a http://www.fsugitalia.org/donne e anche un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net. | sudo make install |
Linea 80: | Linea 113: |
Configurazione | |
Linea 81: | Linea 115: |
Alcuni hanno chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che siano donne meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò rende le donne una grossa minoranza nel mondo del software libero. | Per fare il login al vostro sistema attraverso il riconoscimento del volto dobbiamo partire dall'apprendimento della faccia proprio digitando facetrainer da terminale o andando in Applicazioni > Lost and Found > Qt Face Trainer e seguendo le istruzioni. |
Linea 83: | Linea 117: |
L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (e gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso discorsi, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori, che provengano da esperienze diverse, a parlare di loro e presentare i loro esempi per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova. | Il prossimo passo è fare un file che conterrà le informazioni del plugin. Digitate questi comandi di seguito: |
Linea 85: | Linea 119: |
cat << EOF | sudo tee /usr/share/pam-configs/face_authentication /dev/null | |
Linea 86: | Linea 121: |
=== Revisione da Silvia === | Name: face_authentication |
Linea 88: | Linea 123: |
[Ho riscritto perché mi veniva più comodo così, e sono partita dall'originale e non dalla revisione...ovviamente sentitevi al 100% liberi di usare in parte o ignorare le mie modifiche!] | profile |
Linea 90: | Linea 125: |
Un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo per le donne nel movimento libre e open source grazie alla fondazione di un nuovo gruppo, donne@softwarelibero.it ( “donne” è la parola italiana per “women”) che include donne e uomini attivi in vari progetti open source. | Default: yes |
Linea 92: | Linea 127: |
Priority: 900 | |
Linea 93: | Linea 129: |
La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women. | Auth-Type: Primary |
Linea 95: | Linea 131: |
Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono per la prima volta nel 2009 e discussero dei problemi che incontravano nel mondo della tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro. | Auth: [success=end default=ignore] pam_face_authentication.so enableX |
Linea 97: | Linea 133: |
EOF | |
Linea 98: | Linea 135: |
Molte persone in Italia non si sentono a proprio agio a parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione. | Dopo abilitate il plug-in col seguente comando: |
Linea 100: | Linea 137: |
sudo pam-auth-update --package face_authentication | |
Linea 101: | Linea 139: |
Per questa ragione, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo averne discusso con altri membri del LoCo Team italiano, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team che principalmente è costituita intorno ad una mailing list in italiano dove traducono in italiano le notizie principali del Team internazionale e aggiungono notizie su eventi e iniziative locali. | Finalmente avete finito l'installazione. Gli utenti che hanno abilitato il login automatico dovranno disabilitarlo manualmente da Sistema > Amministrazione > Schermata di accesso, disabilitando l'opzione del login automatico. |
Linea 103: | Linea 141: |
Problemi | |
Linea 104: | Linea 143: |
Alcuni mesi dopo si tenne il DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli attuale Leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono alcune donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Da questo e dalle discussioni col pubblico è nata l'idea di un gruppo italiano che raccolga insieme donne coinvolte nel software libero. | Durante il test, in alcuni casi, l'applicazione non è riuscita a riconoscermi e ciò è stato parecchio frustrante. Fortunatamente è sempre possibile fare il login con la password. In altri casi succedeva che, nonostante fosse connessa, la webcam non veniva tuttavia rilevata dall'applicazione. |
Linea 106: | Linea 145: |
Leggendo questo articolo vi starete probabilmente chiedendo qualcosa del tipo: "sarà possibile ingannare l'applicazione?". Lascio ai lettori trovare la riposta! | |
Linea 107: | Linea 147: |
Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo. | Pro: |
Linea 109: | Linea 149: |
Facile da usare. | |
Linea 110: | Linea 151: |
Il progetto nacque con una mailing list ed fu lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne scritto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste. | Contro: |
Linea 112: | Linea 153: |
La documentazione è obsoleta, c'è qualche bug, è difficile da installare, poca accuratezza del riconoscimento. | |
Linea 113: | Linea 155: |
Al momento c'è una pagina wiki del progetto (http://www.fsugitalia.org/donne) ed un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net. | In conclusione |
Linea 115: | Linea 157: |
Dal momento che questa è l'unica applicazione di questo tipo disponibile per Linux, funziona in modo accettabile. Può essere persino comparata alle applicazioni commerciali. Attualmente le applicazioni di questo tipo non sono precise. Con l'utilizzo crescente di questo sistema di autenticazione, tra qualche anno potremmo aspettarci che diventi il metodo predefinito di fare il login ma fino a quel momento non c'è necessità di installarlo. Presto o tardi anche voi sarete frustrati dalla precisione del riconoscimento. | |
Linea 116: | Linea 159: |
C'è stato chi ha chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che le donne rappresentino meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò le rende una grossa minoranza nel mondo del software libero. | Il miglior vantaggio di PAM Face Authetication è che è libero. == Note alla revisione == = Errata Corrige = |
Linea 118: | Linea 169: |
L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (e gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso presentazioni, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori, che provengano da esperienze diverse, a parlare di loro e presentare i loro esempi per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova. ==== Note alla revisione ==== === Errata Corrige === |
Traduzione italiana
Avete mai pensato di fare il login sul vostro PC usando solo il vostro viso? Sembra tanto fantascienza ma ora è possibile grazie a una applicazione di nome PAM Face Authentication. Usando una webcam, il software scansiona il volto permettendo l'accesso senza digitare alcuna password. Mai più password. L'applicazione è stata sviluppata come parte del Google Summer-of-Code del 2008 per OpenSUSE. Il progetto fu esteso durante il Google Summer-of-Code del 2009 per renderlo compatibile con le distribuzioni KDE e Pardus.
Il sito web ufficiale è pam-face-authentication.org e contiene le istruzioni su come installare l'applicazione. In questo articolo vedremo come installare il programma partendo dai sorgenti. In base alla mia esperienza i pacchetti disponibili per Ubuntu e Kubuntu non funzionano con le ultime release. Gli utenti delle versioni precedenti sono fortunati, potranno installarlo usando i pacchetti disponibili. I driver gspca e uvc della webcam sono già integrati nel kernel e non c'è bisogno di installarli manualmente.
Iniziamo l'installazione.
Installazione
Il primo passo è installare le dipendenze. Se proverete a farlo servendovi della documentazione a disposizione noterete che questo è impossibile e il problema è dovuto al fatto che i pacchetti non esistono! La soluzione è scrivere libhighgui2.1 invece di libhighgui4. Di seguito il comando corretto:
sudo apt-get install build-essential cmake qt4-qmake libx11-dev libcv-dev libcvaux-dev libhighgui2.1 libhighgui-dev libqt4-dev libpam0g-dev checkinstall
Dopo aver installato tutte le dipendenze iniziamo a scaricare e quindi compilare e installare l'applicazione. Eseguite questi comandi uno a uno:
cd /tmp && wget http://pam-face-authentication.googlecode.com/files/pam-face-authentication-0.3.tar.gz
tar zxf pam-face-authentication-0.3.tar.gz && cd pam-face-authentication-*
mkdir build && cd build
cmake -D CMAKE_INSTALL_PREFIX=/usr ..
make
sudo make install
Configurazione
Per fare il login al vostro sistema attraverso il riconoscimento del volto dobbiamo partire dall'apprendimento della faccia proprio digitando facetrainer da terminale o andando in Applicazioni > Lost and Found > Qt Face Trainer e seguendo le istruzioni.
Il prossimo passo è fare un file che conterrà le informazioni del plugin. Digitate questi comandi di seguito:
cat << EOF | sudo tee /usr/share/pam-configs/face_authentication /dev/null
Name: face_authentication
profile
Default: yes
Priority: 900
Auth-Type: Primary
Auth: [success=end default=ignore] pam_face_authentication.so enableX
EOF
Dopo abilitate il plug-in col seguente comando:
sudo pam-auth-update --package face_authentication
Finalmente avete finito l'installazione. Gli utenti che hanno abilitato il login automatico dovranno disabilitarlo manualmente da Sistema > Amministrazione > Schermata di accesso, disabilitando l'opzione del login automatico.
Problemi
Durante il test, in alcuni casi, l'applicazione non è riuscita a riconoscermi e ciò è stato parecchio frustrante. Fortunatamente è sempre possibile fare il login con la password. In altri casi succedeva che, nonostante fosse connessa, la webcam non veniva tuttavia rilevata dall'applicazione.
Leggendo questo articolo vi starete probabilmente chiedendo qualcosa del tipo: "sarà possibile ingannare l'applicazione?". Lascio ai lettori trovare la riposta!
Pro:
Facile da usare.
Contro:
La documentazione è obsoleta, c'è qualche bug, è difficile da installare, poca accuratezza del riconoscimento.
In conclusione
Dal momento che questa è l'unica applicazione di questo tipo disponibile per Linux, funziona in modo accettabile. Può essere persino comparata alle applicazioni commerciali. Attualmente le applicazioni di questo tipo non sono precise. Con l'utilizzo crescente di questo sistema di autenticazione, tra qualche anno potremmo aspettarci che diventi il metodo predefinito di fare il login ma fino a quel momento non c'è necessità di installarlo. Presto o tardi anche voi sarete frustrati dalla precisione del riconoscimento.
Il miglior vantaggio di PAM Face Authetication è che è libero.
Note alla traduzione
Revisione
Avete mai pensato di fare il login sul vostro PC usando solo il vostro viso? Sembra tanto fantascienza ma ora è possibile grazie a una applicazione di nome PAM Face Authentication. Usando una webcam, il software scansiona il volto permettendo l'accesso senza digitare alcuna password. Mai più password. L'applicazione è stata sviluppata come parte del Google Summer-of-Code del 2008 per OpenSUSE. Il progetto fu esteso durante il Google Summer-of-Code del 2009 per renderlo compatibile con le distribuzioni KDE e Pardus.
Il sito web ufficiale è pam-face-authentication.org e contiene le istruzioni su come installare l'applicazione. In questo articolo vedremo come installare il programma partendo dai sorgenti. In base alla mia esperienza i pacchetti disponibili per Ubuntu e Kubuntu non funzionano con le ultime release. Gli utenti delle versioni precedenti sono fortunati, potranno installarlo usando i pacchetti disponibili. I driver gspca e uvc della webcam sono già integrati nel kernel e non c'è bisogno di installarli manualmente.
Iniziamo l'installazione.
Installazione
Il primo passo è installare le dipendenze. Se proverete a farlo servendovi della documentazione a disposizione noterete che questo è impossibile e il problema è dovuto al fatto che i pacchetti non esistono! La soluzione è scrivere libhighgui2.1 invece di libhighgui4. Di seguito il comando corretto:
sudo apt-get install build-essential cmake qt4-qmake libx11-dev libcv-dev libcvaux-dev libhighgui2.1 libhighgui-dev libqt4-dev libpam0g-dev checkinstall
Dopo aver installato tutte le dipendenze iniziamo a scaricare e quindi compilare e installare l'applicazione. Eseguite questi comandi uno a uno:
cd /tmp && wget http://pam-face-authentication.googlecode.com/files/pam-face-authentication-0.3.tar.gz
tar zxf pam-face-authentication-0.3.tar.gz && cd pam-face-authentication-*
mkdir build && cd build
cmake -D CMAKE_INSTALL_PREFIX=/usr ..
make
sudo make install
Configurazione
Per fare il login al vostro sistema attraverso il riconoscimento del volto dobbiamo partire dall'apprendimento della faccia proprio digitando facetrainer da terminale o andando in Applicazioni > Lost and Found > Qt Face Trainer e seguendo le istruzioni.
Il prossimo passo è fare un file che conterrà le informazioni del plugin. Digitate questi comandi di seguito:
cat << EOF | sudo tee /usr/share/pam-configs/face_authentication /dev/null
Name: face_authentication
profile
Default: yes
Priority: 900
Auth-Type: Primary
Auth: [success=end default=ignore] pam_face_authentication.so enableX
EOF
Dopo abilitate il plug-in col seguente comando:
sudo pam-auth-update --package face_authentication
Finalmente avete finito l'installazione. Gli utenti che hanno abilitato il login automatico dovranno disabilitarlo manualmente da Sistema > Amministrazione > Schermata di accesso, disabilitando l'opzione del login automatico.
Problemi
Durante il test, in alcuni casi, l'applicazione non è riuscita a riconoscermi e ciò è stato parecchio frustrante. Fortunatamente è sempre possibile fare il login con la password. In altri casi succedeva che, nonostante fosse connessa, la webcam non veniva tuttavia rilevata dall'applicazione.
Leggendo questo articolo vi starete probabilmente chiedendo qualcosa del tipo: "sarà possibile ingannare l'applicazione?". Lascio ai lettori trovare la riposta!
Pro:
Facile da usare.
Contro:
La documentazione è obsoleta, c'è qualche bug, è difficile da installare, poca accuratezza del riconoscimento.
In conclusione
Dal momento che questa è l'unica applicazione di questo tipo disponibile per Linux, funziona in modo accettabile. Può essere persino comparata alle applicazioni commerciali. Attualmente le applicazioni di questo tipo non sono precise. Con l'utilizzo crescente di questo sistema di autenticazione, tra qualche anno potremmo aspettarci che diventi il metodo predefinito di fare il login ma fino a quel momento non c'è necessità di installarlo. Presto o tardi anche voi sarete frustrati dalla precisione del riconoscimento.
Il miglior vantaggio di PAM Face Authetication è che è libero.
Note alla revisione