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Linea 1: | Linea 1: |
#acl GruppoAdmin:admin,read,write,revert GruppoEditori:read,write,revert GruppoFcm:read,write,revert -All:read -Known:read [[Include(Fcm/Header)]] |
## page was renamed from Fcm/Edizione/DonneUbuntu2 #acl GruppoAdmin:admin,read,write,revert GruppoOperatori:admin,read,write,revert GruppoEditori:read,write,revert CristianoLuinetti:admin,read,write,revert MarcoBuono:admin,read,write,revert AldoLatino:admin,read,write,revert PaoloGarbin:admin,read,write,revert GruppoFcm:read,write,revert -All:read -Known:read <<Include(Fcm/Header)>> |
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==== Donne Ubuntu 2 ==== | = Traduzione italiana = |
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==== Traduzione italiana ==== | Sono più di 10 anni che ho installato e usato Linux per la prima volta. Volevo armeggiare con i computer, ma, allo stesso tempo, non volevo spendere soldi sul software, e non volevo rompere nessuna EULA. Inoltre volevo anche usare hardware di recupero. È stato RedHat 5 che mi diede la possibilità di fare ciò, e da allora sono stato sempre attaccato. |
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DONNE UBUNTU | Ho provato svariate distribuzione negli anni, da RedHat, Fedora, Puppy, SCO (sì, anche quello), Mandriva, ma solo a un certo punto decisi che dovevo smetterla di saltare da una distribuzione all'altra, e stabilizzarmi su una, nel bene o nel male. Scelsi Fedora. Quindi andò meglio, eccetto per una cosa, per me Fedora era veramente instabile da un rilascio a un'altro, e spesso, cose per cui avevo speso tempo a sistemarle non funzionano più dopo sei o dodici mesi. Fui veramente vicino a tornare al lato oscuro, sì, intendo Windows. |
Linea 10: | Linea 11: |
Isabell Long: Innanzitutto, per favore raccontaci qualcosa su di te. | Quindi, sentì parlare di Ubuntu Warty Warthdog, e decisi di dare a Linux un ultima prova. Ubuntu risolse molti problemi, come il fatto che ero stanco di scaricare 4 CD per ogni installazione. Un unico CD d scaricare era una fortuna. |
Linea 12: | Linea 13: |
Penelope Stowe: sono stata un’utente di Ubuntu a “intermittenza” da quasi 3 anni (la “mia altra distro”, devo ammetterlo, è MacOS). Fino a poco fa, lavoravo nel campo editoriale, ma mi sono licenziata e adesso sto esplorando le possibilità su cosa farò in futuro. Penso sia un buon momento per essere avventurosi, accelerare sulle cose passate, e guardare a nuove possibilità. | In questo tempo diventai un po' un "evangelista" del softwre libero; ero un po' in disappunto sul fatto che il movimento "free come libertà" fosse così connesso all'elite tecnocrata, e non realmente connessa alla vita di tutti i giorni degli utenti finali. |
Linea 14: | Linea 15: |
Mi piace interessarmi a tutto, e, anche se non credo alla conoscenza per la conoscenza in sé, penso che tutto quello che si impara sia utile e spesso lo è. | Quindi, provai Ubuntu, e potei vedere che Ubuntu stava provando a fare quello che altre distribuzini non facevano, come il fatto che è facile da installare per le persone che sono più lontane dalla mentalità geek del computer di me. Niente da dire, sono stato conquistato da Ubuntu. |
Linea 16: | Linea 17: |
IL: Cosa ti ha spinto a essere coinvolta nella comunità Ubuntu? | == Note alla traduzione == |
Linea 18: | Linea 19: |
PS: la risposta corta e immediata è che un amico mi tormentò abbastanza per circa 6 mesi prima di impegnarmi attivamente. La risposta più lunga è che finalmente arrivai al punto di smetterla di essere troppo timida per essere coinvolta, il che ha molto a che fare con l’avere amici coinvolti che erano entusiasti di coinvolgermi. Prima avevo usato Ubuntu così a lungo che essere coinvolta non è stato un salto enorme, solo un ostacolo personale. | TRASLATION IN PROGRESS.... |
Linea 20: | Linea 21: |
Sul perché ho cominciato a usare Ubuntu, ho sempre avuto amici fanatici di Linux, e alla fine ho deciso di provarlo nel 2007, e tutti mi dicevano che Ubuntu era la strada da seguire. Devo ammettere che non sono un’utente a tempo pieno e non so se lo sarò mai. Naturalmente, ho sempre seguito con interesse la cultura libera, quindi usare software libero è una naturale progressione da questo. Sono un’utente più filosofica che un tipo “basta che funzioni”, specie quando ho un bisogno crescente di strumenti di accessibilità, molti dei quali non “funzionano e basta” ancora su qualsiasi distribuzione Linux. In più, lavorare con Ubuntu è qualcosa che posso fare quando sono fisicamente impossibilitata a fare molto altro. Ho delle disabilità fisiche, e qualche volta sono limitata nelle cose che posso fare da sdraiata, ma finché ho il mio portatile posso ancora fare qualcosa per Ubuntu. Infine mi piace la comunità Ubuntu. É una delle comunità più socievoli che conosco, di qualsiasi tipo, e penso che la comunità sia la parte più forte del sistema operativo. IL: Che ruoli hai all’interno della comunità Ubuntu? PS: Il mio grande progetto attuale è provare a rilanciare il Gruppo Accessibilità Ubuntu. É passato silenziosamente a gruppo di solo supporto usando la mailing list e il forum per un po’ di anni, ma spero di portarlo ad aggiornare la documentazione di quanto è disponibile, e che ci sia una qualche organizzazione che indirizzi il gruppo su cosa il gruppo vorrebbe vedere nei rilasci futuri di Ubuntu e anche un po’ di coordinazione con upstream. C’è stato molto entusiasmo dalle persone per questo, quindi spero che tutto questo succeda. L’accessibilità è una cosa complicata perché è molto varia. Quello di cui io ho bisogno è completamente diverso da quello che serve a qualcuno con problemi alla vista. Addirittura persone con problemi di mobilità potrebbero avere esigenze diverse da quelle che ho io. C’è anche grande enfasi sulla discussione di finalizzarsi allo sviluppo, e mi piacerebbe diversificare qualcosa – perché abbiamo davvero bisogno di aggiornare la documentazione e la consapevolezza. Ubuntu potrebbe aprirsi a una grande fetta di nuovi utenti se l’accessibilità fosse migliorata, o se magari le persone sapessero che già esiste. Faccio anche parte del gruppo che organizza gli Ubuntu User Days (giornate degli utenti Ubuntu ndt) per i nuovi utenti. Abbiamo iniziato gli Ubuntu User Days per fornire un giorno di “guide” più basilari per configurare e usare Ubuntu, e il primo è stato un grande successo. Il prossimo sarà il 5 giugno. Spero che vada bene come il primo. Abbiamo così tante idee per cosa vogliamo che succeda. É bello vedere tutto questo insieme. Infine, sono un’attiva Ubuntu Women in cui ho dato una mano per rilanciare ancora il programma di “mentoring”, e faccio qualsiasi altra cosa mi chiedono di fare. Sono stata un po’ meno attiva verso la fine del ciclo di Lucid. Ovviamente, sarò ancora più coinvolta quando avrò più tempo. IL: hai fatto tanto nel poco tempo da cui sei coinvolta in Ubuntu. C’è qualcosa che non hai fatto e che ti piacerebbe provare? PS: una domanda migliore è se c’è qualcosa che non ho fatto e non voglio provare. Voglio certamente essere coinvolta nella documentazione. Penso sia davvero importante, in più è un campo dove posso mettere conoscenze che già posso usare. Mi piacerebbe anche imparare come fare il triage degli errori e aiutare la bug squad. Anche, una delle cose che farò – quando non lavoro – è imparare a programmare. Ho fatto un paio di corsi di programmazione al college, e quindi probabilmente proverò a rinfrescare la memoria di quei linguaggi e riprendere in mano Python. Sono sicura che ci sono altre cose che non ho pensato o non ricordo che voglio fare, ma in genere succede che: se ne sento parlare, è probabilmente nella lista delle cose da imparare o fare quando ne avrò il tempo/l’energia/le risorse. IL: A cos’altro ti interessi al di fuori del OSS e Ubuntu? PS: Sono un’appassionata dei libri solidi (soprattutto fantasy, ma diversifico). Il mio cliente principale del lavoro che ho appena lasciato era un editore di fantasy e fantascienza, quindi era un modo fantastico per soddisfare la dipendenza da libri. Sono anche molto interessata agli studi sulla disabilità e diritti dei disabili, e sono abbastanza interessata di quanto al giorno d’oggi i diritti dei disabili e gli studi succede online e anche offline. Il mio blog non tecnologico è wheeledtraveler.blogspot.com, anche se l’ho usato poco recentemente in quanto ho viaggiato meno e non sto passando tempo a scrivere sul blog. Dal momento che teoricamente ho più tempo adesso, questo dovrebbe cambiare. VIGNETTA Se dovessi definire te stesso in una frase, quale sarebbe? Io ho un myPhone. ==== Note alla traduzione ==== Traduzione "ostica" - attenzione nella revisione per verificare se non ho travisato il senso di qualche frase. ==== Revisione ==== DONNE UBUNTU Isabell Long: Innanzitutto, per favore raccontaci qualcosa su di te. Penelope Stowe: sono stata un’utente di Ubuntu a “intermittenza” da quasi 3 anni (la “mia altra distro”, devo ammetterlo, è MacOS). Fino a poco fa, lavoravo nel campo editoriale, ma mi sono licenziata e adesso sto esplorando le possibilità su cosa farò in futuro. Penso sia un buon momento per essere avventurosi, accelerare sulle cose passate, e guardare a nuove possibilità. Mi piace interessarmi a tutto, e, anche se non credo alla conoscenza per la conoscenza in sé, penso che tutto quello che si impara sia utile e spesso lo è. IL: Cosa ti ha spinto a essere coinvolta nella comunità Ubuntu? PS: la risposta corta e immediata è che un amico mi tormentò abbastanza per circa 6 mesi prima di impegnarmi attivamente. La risposta più lunga è che finalmente arrivai al punto di smetterla di essere troppo timida per essere coinvolta, il che ha molto a che fare con l’avere amici coinvolti che erano entusiasti di coinvolgermi. Prima avevo usato Ubuntu così a lungo che essere coinvolta non è stato un salto enorme, solo un ostacolo personale. Sul perché ho cominciato a usare Ubuntu, ho sempre avuto amici fanatici di Linux, e alla fine ho deciso di provarlo nel 2007, e tutti mi dicevano che Ubuntu era la strada da seguire. Devo ammettere che non sono un’utente a tempo pieno e non so se lo sarò mai. Naturalmente, ho sempre seguito con interesse la cultura libera, quindi usare software libero è una naturale progressione da questo. Sono un’utente più filosofica che un tipo “basta che funzioni”, specie quando ho un bisogno crescente di strumenti di accessibilità, molti dei quali non “funzionano e basta” ancora su qualsiasi distribuzione Linux. In più, lavorare con Ubuntu è qualcosa che posso fare quando sono fisicamente impossibilitata a fare molto altro. Ho delle disabilità fisiche, e qualche volta sono limitata nelle cose che posso fare da sdraiata, ma finché ho il mio portatile posso ancora fare qualcosa per Ubuntu. Infine mi piace la comunità Ubuntu. É una delle comunità più socievoli che conosco, di qualsiasi tipo, e penso che la comunità sia la parte più forte del sistema operativo. IL: Che ruoli hai all’interno della comunità Ubuntu? PS: Il mio grande progetto attuale è provare a rilanciare il Gruppo Accessibilità Ubuntu. É passato silenziosamente a gruppo di solo supporto usando la mailing list e il forum per un po’ di anni, ma spero di portarlo ad aggiornare la documentazione di quanto è disponibile, e che ci sia una qualche organizzazione che indirizzi il gruppo su cosa il gruppo vorrebbe vedere nei rilasci futuri di Ubuntu e anche un po’ di coordinazione con upstream. C’è stato molto entusiasmo dalle persone per questo, quindi spero che tutto questo succeda. L’accessibilità è una cosa complicata perché è molto varia. Quello di cui io ho bisogno è completamente diverso da quello che serve a qualcuno con problemi alla vista. Addirittura persone con problemi di mobilità potrebbero avere esigenze diverse da quelle che ho io. C’è anche grande enfasi sulla discussione di finalizzarsi allo sviluppo, e mi piacerebbe diversificare qualcosa – perché abbiamo davvero bisogno di aggiornare la documentazione e la consapevolezza. Ubuntu potrebbe aprirsi a una grande fetta di nuovi utenti se l’accessibilità fosse migliorata, o se magari le persone sapessero che già esiste. Faccio anche parte del gruppo che organizza gli Ubuntu User Days (giornate degli utenti Ubuntu ndt) per i nuovi utenti. Abbiamo iniziato gli Ubuntu User Days per fornire un giorno di “guide” più basilari per configurare e usare Ubuntu, e il primo è stato un grande successo. Il prossimo sarà il 5 giugno. Spero che vada bene come il primo. Abbiamo così tante idee per cosa vogliamo che succeda. É bello vedere tutto questo insieme. Infine, sono un’attiva Ubuntu Women in cui ho dato una mano per rilanciare ancora il programma di “mentoring”, e faccio qualsiasi altra cosa mi chiedono di fare. Sono stata un po’ meno attiva verso la fine del ciclo di Lucid. Ovviamente, sarò ancora più coinvolta quando avrò più tempo. IL: hai fatto tanto nel poco tempo da cui sei coinvolta in Ubuntu. C’è qualcosa che non hai fatto e che ti piacerebbe provare? PS: una domanda migliore è se c’è qualcosa che non ho fatto e non voglio provare. Voglio certamente essere coinvolta nella documentazione. Penso sia davvero importante, in più è un campo dove posso mettere conoscenze che già posso usare. Mi piacerebbe anche imparare come fare il triage degli errori e aiutare la bug squad. Anche, una delle cose che farò – quando non lavoro – è imparare a programmare. Ho fatto un paio di corsi di programmazione al college, e quindi probabilmente proverò a rinfrescare la memoria di quei linguaggi e riprendere in mano Python. Sono sicura che ci sono altre cose che non ho pensato o non ricordo che voglio fare, ma in genere succede che: se ne sento parlare, è probabilmente nella lista delle cose da imparare o fare quando ne avrò il tempo/l’energia/le risorse. IL: A cos’altro ti interessi al di fuori del OSS e Ubuntu? PS: Sono un’appassionata dei libri solidi (soprattutto fantasy, ma diversifico). Il mio cliente principale del lavoro che ho appena lasciato era un editore di fantasy e fantascienza, quindi era un modo fantastico per soddisfare la dipendenza da libri. Sono anche molto interessata agli studi sulla disabilità e diritti dei disabili, e sono abbastanza interessata di quanto al giorno d’oggi i diritti dei disabili e gli studi succede online e anche offline. Il mio blog non tecnologico è wheeledtraveler.blogspot.com, anche se l’ho usato poco recentemente in quanto ho viaggiato meno e non sto passando tempo a scrivere sul blog. Dal momento che teoricamente ho più tempo adesso, questo dovrebbe cambiare. VIGNETTA Se dovessi definire te stesso in una frase, quale sarebbe? Io ho un myPhone. ==== Note alla revisione ==== |
= Revisione = |
Linea 100: | Linea 25: |
=== Errata Corrige === | == Note alla revisione == = Errata Corrige = |
Linea 105: | Linea 35: |
CategoryComunita | CategoryComunitaFcm |
Traduzione italiana
Sono più di 10 anni che ho installato e usato Linux per la prima volta. Volevo armeggiare con i computer, ma, allo stesso tempo, non volevo spendere soldi sul software, e non volevo rompere nessuna EULA. Inoltre volevo anche usare hardware di recupero. È stato RedHat 5 che mi diede la possibilità di fare ciò, e da allora sono stato sempre attaccato.
Ho provato svariate distribuzione negli anni, da RedHat, Fedora, Puppy, SCO (sì, anche quello), Mandriva, ma solo a un certo punto decisi che dovevo smetterla di saltare da una distribuzione all'altra, e stabilizzarmi su una, nel bene o nel male. Scelsi Fedora. Quindi andò meglio, eccetto per una cosa, per me Fedora era veramente instabile da un rilascio a un'altro, e spesso, cose per cui avevo speso tempo a sistemarle non funzionano più dopo sei o dodici mesi. Fui veramente vicino a tornare al lato oscuro, sì, intendo Windows.
Quindi, sentì parlare di Ubuntu Warty Warthdog, e decisi di dare a Linux un ultima prova. Ubuntu risolse molti problemi, come il fatto che ero stanco di scaricare 4 CD per ogni installazione. Un unico CD d scaricare era una fortuna.
In questo tempo diventai un po' un "evangelista" del softwre libero; ero un po' in disappunto sul fatto che il movimento "free come libertà" fosse così connesso all'elite tecnocrata, e non realmente connessa alla vita di tutti i giorni degli utenti finali.
Quindi, provai Ubuntu, e potei vedere che Ubuntu stava provando a fare quello che altre distribuzini non facevano, come il fatto che è facile da installare per le persone che sono più lontane dalla mentalità geek del computer di me. Niente da dire, sono stato conquistato da Ubuntu.
Note alla traduzione
TRASLATION IN PROGRESS....
Revisione
Note alla revisione