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== Lettere == | = Traduzione italiana = Ubuntu Women di Elizabeth Krumbach |
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=== Traduzione italiana === LETTERE Siamo lieti di pubblicare ogni mese alcune delle mail che riceviamo. Se volete proporre una lettera per questo spazio, di critiche o complimenti, potete inviarle a: letters@fullcirclemagazine.org. ATTENZIONE: alcune lettere potranno essere tagliate per ragioni di spazio. |
Elizabeth Krumbach: Dicci qualcosa di te. Flavia Weisghizzi: Sono Flavia Weisghizzi, ho 34 anni e vivo in quel meraviglioso melting pot chiamato Roma, Italia, dove sono nata e da dove un giorno, forse, me ne andrò. Sono una scrittrice, scrivo poesie e saggi critici di letteratura. Lavoro anche come giornalista freelance e speaker radiofonica. Recentemente, grazie ad Ubuntu, sono diventata anche una speaker alle conferenze. |
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Correzione | Detto questo, si può sostenere che la storia del mio coinvolgimento con Ubuntu e FLOSS è molto originale. È iniziato tutto nel 2001, la prima volta che ho scritto per un giornale online. Mi hanno chiesto di scrivere un pezzo per IT su un office suite alternativo chiamato StarOffice (si, era prima dell'era di OpenOffice.org). Lì ho imparato la filosofia FLOSS, e sono rimasta del tutto afascinata dal suo senso di libertà. |
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Nel numero di Novembre "La mia storia", di Jesee Avilés, lui ha commesso un terribile errore. QGIS (qui sotto) è un Sistema di Informazione Geografico, non un'applicazione CAD 2D. Sebbene per molti potrebbe essere lo stesso, essi sono radicalmente differenti. In un GIS potete creare,memorizzare e visualizzare dati in una varietà di sistemi di coordinate. Alcuni potrebbero sostenere che un CAD può manipolare dati che essenzialmente hanno un sistema di coordinate. Questo in parte é vero, dato che per esempio, un sistema CAD non sa come manipolare dati di zone UTM contigue. Un'altra differenza è che il dato in un GIS ha una tabella attributi che permette di utilizzare in tanti modi differenti i vostri dati. Le differenze potrebbero continuare a lungo, il mio punto di vista è che dovete controllare più a fondo questi tipi di articoli. Personalmente lavoro in ambiente Windows, ma utilizzo Ubuntu per alcuni progetti speciali. Uso QGIS per introdurre i miei studenti (B.A. in Archeologia) alla cartografia e alla cartografia digitale. QGIS essendo multipiattaforma, mi permette di espandere il mio pubblico (molti dei miei studenti utilizzano Mac altri sono a favore di Linux) ed essendo open source non ci sono problemi con la violazione del DRM. |
EK: Cosa ti ha spinta ad essere coinvolta nella comunità Ubuntu? FW: Al mio primo tentativo, ho provato ad approcciarmi a Linux OS come ad un normale software da usare, ma è molto difficile per una ragazza che ha studiato letteratura italiana come cosa principale installarlo senza aiuto. Ho continuato comunque a leggere pezzi sull'open source e su Linux. Il 2007 ha segnato il giro di vite della mia esistenza: il mio Windows XP ha deciso che era il momento "di tirare le cuoia".. portando via con sè un mese intero del mio lavoro. Il mio ragazzo mi ha portato un CD Live di Ubuntu 7.04, e così un Feisty Fawn ha iniziato a girare lentamente sul mio PC, permettendomi di accedere a tutto il mio lavoro e a tutti i miei documenti! È stato amore a prima vista! Dopo l'installazione di Ubuntu, mi è sembrato naturale guardare alla comunità italiana e muovere i primi passi nei canali IRC. Mi sono sentita a casa. Dopo qualche settimana ho pensato che sarebbe stato carino dare una mano alla community, così ho chiesto di partecipare al gruppo traduzioni. In quel periodo ci fu anche l'uscita della prima pubblicazione di Full Circle Magazine. Ho collaborato anche al suo gruppo di traduzione. Venendo dal mondo delle pubblicazioni, ho potuto condividere le mie abilità e le mie esperienze lavorative. Inizialmente pensavo che avere semplicemente delle abilità nel campo della comunicazione fosse inutile in una software-oriented community, ma mi sbagliavo. Durante il rilascio di Ubuntu 8.04 sono diventata la Cordinatrice delle Relazioni Media del LoCo team italiano e ho cordinato il progetto Relazioni Media, con lo scopo di diffondere lo spirito di Ubuntu nel settore dei magazine in Italia. È stato un successo. Infatti la nostra community è stata ospitata diverse volte da programmi nazionali. Raccontare la mia storia è importante perchè credo che molto persone siano solo timide e sottostimino il contributo che potrebbero dare alla community. EK: Qual'è il tuo ruolo nella community Ubuntu? FW: Al momento sono un membro del Italian LoCo Team Community Council. Certo, mi occupo ancora di relazioni Media e recentemente ho iniziato a promuovere, insieme a Silvia Bindelli, una branca italiana del progetto Ubuntu Women. Quando sono sbarcata in Ubuntu (si, proprio sbarcata) avevo sentito parlare di questo progetto, ma non esisteva ancora una branca locale. A quel tempo c'erano due modi principali per ottenere aiuto con i miei problemi collegati all'OS: connettersi al canale IRC o il forum. Dovevo poi scegliere tra chiedere sul canale di supporto dell'Italian LoCo Team nella mia lingua, ma in un ambiente dominato da uomini, o chiedere in un canale dedicato alle donne, ma in una lingua "aliena" (non semplicemente Inglese, ma Inglese applicato all'informatica). Qui in Italia abbiamo dei problemi sul modo in cui le donne sono accolte in molti ambienti di lavoro e, sfortunatamente, questo include anche l'open source. Ci sono troppo pregiudizi nei confronti delle donne, non solo secondo gli uomini, ma anche secondo molte donne. Con in mente questo fatto, spero di essere capace di innalzare lo status delle donne nel campo del software open-source. So scrivere e mi sento a mio agio a parlare in pubblico. Ho pubbliacato (con Luca Ferretti, un membro dello GNOME Release Team) un paio di libri su Ubuntu e mi viene spesso richiesto di parlare in conferenze o tavole rotonde su Ubuntu e FLOSS. EK: C'è qualcosa che ancora non hai fatto, ma in cui ti piacerebbe essere coinvolta in futuro per ciò che riguarda la community Ubuntu? FW: Oh, molte, molte cose! Ma, prima di tutto, mi piacerebbe partecipare a un UDS! Vorrei trovarmi faccia a faccia con le persone che hanno costruito Ubuntu e di cui conosco adesso solo il nome o il nickname. Come Cordinatrice delle Relazioni Media, penso che sarebbe molto più utile lanciare un solo comunicato stampa tra i diversi gruppi locali e la Canonical. Darebbe molta più efficacia alle notizie. Infine... vorrei fare un package! Soltanto uno, per poter dire di avere fatto per una volta il lavoro sporco! EK: Cos'altro ti ineressa, fuori dall'open source a da Ubuntu? FW: Mi piace la poesia. Insegno scrittura creativa, e amo leggere e scrivere poesie. Sono una donna curiosa, attratta da tutto ciò che è inusuale e nuovo. Mi piace osservare le piccole cose cose del mondo, perchè sono convinta che è dalle piccole cose che possono venire grandi cambiamenti. Amo il teatro. Di recente ho studiato la filosofia Yoga. Potete trovare di più sulle mie idee e le mie poesie in italiano sul mio blog di lungo corso all'indirizzo http:/weisghizzi.ilcannocchiale.it, oppure in inglese sul neonato Code is Poetry all'indirizzo http:/deindre.wordpress.com/ Vignetta Sembri così carino in questo nuovo completo. Ti riconosco a stento. |
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Gerardo Jimenez Delgado | Full Circle Podcast Nell'episodio #17: Recensione: FCM#46 News: U-Cubed, Ubuntu 11.10, e altro ancora! Giochi: Vendetta online e Assault Cube. |
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PIÙ CLI! | File Sizes: OGG 41.3Mb mp3 32.9Mb |
Linea 32: | Linea 58: |
Nel FCM42, Chris Burmajster supplica per "ancora meno CLI". Anche se a prima vista uno potrebbe essere daccordo, veramente io simpatizzo per questo, ma quando lo considerate più da vicino non è quello che voi volete. Una GUI può solo graffiare la superfice delle maggiori capacità utilizzate da Linux. Se volete mettere tutte le capacità di Linux in una GUI, quella GUI sarebbe così grossa e complicata che nessuno sarà in grado di cercare di realizzare qualcosa, spesso come i più comuni pulsanti. Così la sua richiesta per una "semplice GUI in cui uno può fare ogni cosa" è proprio completamente impossibile. Scusate. |
Runtime: 1 ora, 17 minuti, 26 secondi |
Linea 49: | Linea 60: |
Se le persone si spostano da Windows ad Ubuntu, il primo vantaggio acquisito é un sistema sicuro e più affidabile, in cui le maggiori cose che si vogliono fare possono essere fatte usando la GUI, che è semplice, con questo sono daccordo. La vera forza di Linux è nella linea di comando e chiunque possa utilizzare una tastiera per digitare alcuni caratteri può trarre profitto spesso dai più semplici comandi, di cui non è veramente necessario impararne molti. Non c'è niente di complicato nell'uso di semplici comandi come cd, ls, mv, cp, tranne che per una probabile barriera psicologica. La forza è che uno può modificare questi comandi in molte decine o centinaia di modi mentre è scoraggiante se volete conoscerlo tutto, quello che nessuno fa o ha bisogno di fare. Uno può usare 'man' per conoscere tutto quello che ha bisogno. Man è un'abbreviazione per "manual" (guida sul hard disk) ed é anche un comando. Se uno sceglie di non usare la CLI, allora proprio non ne fa uso ma per favore non chiedete un magnifico OS come Linux in stile Window. |
http:/fullcirlemagazine.org/ |
Linea 74: | Linea 62: |
Full Circle Podcasr è un membro orgoglioso del Tech Podcasts Network. == Note alla traduzione == = Revisione = == Note alla revisione == = Errata Corrige = |
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Jaap Woldringh Più idee Backup, Meno scuse Tutte le soluzioni backup evidenziate offerte dal Sig. Mins [nel FCM#43] sono molto buone. Dropbox e Clonezilla sono strumenti specialmente validi. A meno che siate limitati ad un dispositivo desktop, ci altre valide opzioni. La mia box Linux è stata prevista con un hard disk extra proprio per i backup. Sotto questo scenario potete avere due opzioni aggiuntive: * Rsync - un vecchio coraggioso che 'funziona' quando viene applicata una piccola configurazione. * Unison - il mio strumento preferito quando sincronizzo i dati. Uno dei maggiori attributi utilizzati è quello cross platform e sincronizza i dati con grande efficenza. John McGinnis Leggendo proprio "Idee Backup" nel FCM#43 si tralascia proprio spideroak: http://www.spideroak.com. Supporta bene Ubuntu (ed altri sistemi Linux) inoltre il client è ben configurabile. Ha anche un approccio zero-knowledge, nel senso che la società Spideroak e gli impiegati non possono scoprire la vostra password o decriptare i vostri dati. Questo mi da molta tranquillità. Mi spiace di non avere tempo per scrivere un commento su di me ma si prega di dare un'occhiata. La cartella da 2GB è gratuita e se volete maggior spazio vi offrono 100GB per 100 USD. Io non sono associato a Spideroak in nessun altro modo che quello di essere un cliente soddisfatto. John Jaarsveld Ronnie dice: Spideroak sembra certamente popolare come anche Paddy Landau lo ha citato in una email. Un ringraziamento per averci fatto conoscere le persone Grep o non Grep Ho notato la risposta a questa domanda: Perchè il comando: ls | grep *zip non fa quello che voglio e cerca di fornire una risposta alternativa?: La ragione è che tramite * che precede il carattere ripete 0 o più volte il carattere che non avete specificato, in questo modo il risultato è nullo. Le soluzioni sono: ls | grep .*zip ( il . significa un singolo carattere ad esclusione di una nuova linea) o dimenticare grep ed usare: ls *.zip Gautham Pai Proposta di affari per voi Buon giorno. Sono Khaldoon Khalifa, il direttore in carica della sezione Revisione Contabile della Banca OCBC. Ho una proposta di affari di $2,300,000.00 USD per voi, per gestire con me dalla mia banca. Avrò bisogno di essere assistito nell'esecuzione di questo progetto di affari dalla Malaysia al vostro paese. Se siete interessati, per maggiori informazioni contattatemi al mio indirizzo di email privato che é (<snip!>). Sinceramente Mr. Khaldoon Khalifa ==== Note alla traduzione ==== === Revisione === ==== Note alla revisione ==== === Errata Corrige === |
Traduzione italiana
- Ubuntu Women
di Elizabeth Krumbach
Elizabeth Krumbach: Dicci qualcosa di te. Flavia Weisghizzi: Sono Flavia Weisghizzi, ho 34 anni e vivo in quel meraviglioso melting pot chiamato Roma, Italia, dove sono nata e da dove un giorno, forse, me ne andrò. Sono una scrittrice, scrivo poesie e saggi critici di letteratura. Lavoro anche come giornalista freelance e speaker radiofonica. Recentemente, grazie ad Ubuntu, sono diventata anche una speaker alle conferenze.
Detto questo, si può sostenere che la storia del mio coinvolgimento con Ubuntu e FLOSS è molto originale. È iniziato tutto nel 2001, la prima volta che ho scritto per un giornale online. Mi hanno chiesto di scrivere un pezzo per IT su un office suite alternativo chiamato StarOffice (si, era prima dell'era di OpenOffice.org). Lì ho imparato la filosofia FLOSS, e sono rimasta del tutto afascinata dal suo senso di libertà.
EK: Cosa ti ha spinta ad essere coinvolta nella comunità Ubuntu? FW: Al mio primo tentativo, ho provato ad approcciarmi a Linux OS come ad un normale software da usare, ma è molto difficile per una ragazza che ha studiato letteratura italiana come cosa principale installarlo senza aiuto. Ho continuato comunque a leggere pezzi sull'open source e su Linux. Il 2007 ha segnato il giro di vite della mia esistenza: il mio Windows XP ha deciso che era il momento "di tirare le cuoia".. portando via con sè un mese intero del mio lavoro. Il mio ragazzo mi ha portato un CD Live di Ubuntu 7.04, e così un Feisty Fawn ha iniziato a girare lentamente sul mio PC, permettendomi di accedere a tutto il mio lavoro e a tutti i miei documenti!
È stato amore a prima vista!
Dopo l'installazione di Ubuntu, mi è sembrato naturale guardare alla comunità italiana e muovere i primi passi nei canali IRC. Mi sono sentita a casa. Dopo qualche settimana ho pensato che sarebbe stato carino dare una mano alla community, così ho chiesto di partecipare al gruppo traduzioni. In quel periodo ci fu anche l'uscita della prima pubblicazione di Full Circle Magazine. Ho collaborato anche al suo gruppo di traduzione. Venendo dal mondo delle pubblicazioni, ho potuto condividere le mie abilità e le mie esperienze lavorative.
Inizialmente pensavo che avere semplicemente delle abilità nel campo della comunicazione fosse inutile in una software-oriented community, ma mi sbagliavo.
Durante il rilascio di Ubuntu 8.04 sono diventata la Cordinatrice delle Relazioni Media del LoCo team italiano e ho cordinato il progetto Relazioni Media, con lo scopo di diffondere lo spirito di Ubuntu nel settore dei magazine in Italia. È stato un successo. Infatti la nostra community è stata ospitata diverse volte da programmi nazionali. Raccontare la mia storia è importante perchè credo che molto persone siano solo timide e sottostimino il contributo che potrebbero dare alla community.
EK: Qual'è il tuo ruolo nella community Ubuntu? FW: Al momento sono un membro del Italian LoCo Team Community Council. Certo, mi occupo ancora di relazioni Media e recentemente ho iniziato a promuovere, insieme a Silvia Bindelli, una branca italiana del progetto Ubuntu Women.
Quando sono sbarcata in Ubuntu (si, proprio sbarcata) avevo sentito parlare di questo progetto, ma non esisteva ancora una branca locale. A quel tempo c'erano due modi principali per ottenere aiuto con i miei problemi collegati all'OS: connettersi al canale IRC o il forum. Dovevo poi scegliere tra chiedere sul canale di supporto dell'Italian LoCo Team nella mia lingua, ma in un ambiente dominato da uomini, o chiedere in un canale dedicato alle donne, ma in una lingua "aliena" (non semplicemente Inglese, ma Inglese applicato all'informatica). Qui in Italia abbiamo dei problemi sul modo in cui le donne sono accolte in molti ambienti di lavoro e, sfortunatamente, questo include anche l'open source. Ci sono troppo pregiudizi nei confronti delle donne, non solo secondo gli uomini, ma anche secondo molte donne. Con in mente questo fatto, spero di essere capace di innalzare lo status delle donne nel campo del software open-source.
So scrivere e mi sento a mio agio a parlare in pubblico. Ho pubbliacato (con Luca Ferretti, un membro dello GNOME Release Team) un paio di libri su Ubuntu e mi viene spesso richiesto di parlare in conferenze o tavole rotonde su Ubuntu e FLOSS.
EK: C'è qualcosa che ancora non hai fatto, ma in cui ti piacerebbe essere coinvolta in futuro per ciò che riguarda la community Ubuntu? FW: Oh, molte, molte cose! Ma, prima di tutto, mi piacerebbe partecipare a un UDS! Vorrei trovarmi faccia a faccia con le persone che hanno costruito Ubuntu e di cui conosco adesso solo il nome o il nickname. Come Cordinatrice delle Relazioni Media, penso che sarebbe molto più utile lanciare un solo comunicato stampa tra i diversi gruppi locali e la Canonical. Darebbe molta più efficacia alle notizie.
Infine... vorrei fare un package! Soltanto uno, per poter dire di avere fatto per una volta il lavoro sporco!
EK: Cos'altro ti ineressa, fuori dall'open source a da Ubuntu? FW: Mi piace la poesia. Insegno scrittura creativa, e amo leggere e scrivere poesie. Sono una donna curiosa, attratta da tutto ciò che è inusuale e nuovo. Mi piace osservare le piccole cose cose del mondo, perchè sono convinta che è dalle piccole cose che possono venire grandi cambiamenti. Amo il teatro. Di recente ho studiato la filosofia Yoga. Potete trovare di più sulle mie idee e le mie poesie in italiano sul mio blog di lungo corso all'indirizzo http:/weisghizzi.ilcannocchiale.it, oppure in inglese sul neonato Code is Poetry all'indirizzo http:/deindre.wordpress.com/
Vignetta Sembri così carino in questo nuovo completo. Ti riconosco a stento.
Full Circle Podcast Nell'episodio #17: Recensione: FCM#46 News: U-Cubed, Ubuntu 11.10, e altro ancora! Giochi: Vendetta online e Assault Cube.
File Sizes: OGG 41.3Mb mp3 32.9Mb
Runtime: 1 ora, 17 minuti, 26 secondi
Full Circle Podcasr è un membro orgoglioso del Tech Podcasts Network.
Note alla traduzione
Revisione
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