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Differenze tra le versioni 103 e 126 (in 23 versioni)
Versione 103 del 10/09/2011 19.14.35
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Versione 126 del 11/12/2012 11.40.43
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Linea 1: Linea 1:
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Linea 7: Linea 7:
IO PENSO CHE...
La domanda del mese scorso è stata:
Ubuntu dovrebbe mantenere il suo attuale programma di rilasci o passare ad una rolling release?
Chiudere le finestre
Linea 11: Linea 9:
“E' importante che Ubuntu mantenga il suo obiettivo sulla sicurezza. Passando ad una rolling release, Ubuntu penalizzerebbe la sua sicurezza e funzionalità per avere un software all'ultimo grido. In qualità di utente Arch (che utilizza il sistema della Rolling Release), posso affermare che le problematiche che salterebbero fuori da un eventuale passaggio di Ubuntu ad una rolling release, potrebbero spaventare un gran numero di utenti e distruggere anche l'opinione che “Ubuntu è facile da usare”.
Lucas Westermann
Aggiungere caratteri
Linea 14: Linea 11:
“Una release all’anno. Il pubblico è abituato ai rilasci programmati, ma uno all’anno sarebbe meglio… meno stress su devs, etc, maggiore stabilità nelle caratteristiche e bugs risolti prima del rilascio.”
Syko
Di tanto in tanto, si vuole aggiungere un po' di verve ai propri documenti Word o alle presentazioni. Ciò viene generalmente attuato mediante l'aggiunta di caratteri al proprio sistema Windows XP. È tanto semplice quanto dare a XP una cartella di caratteri (sotto a sinistra nell'immagine qui in alto) e premere su OK. I caratteri saranno aggiunti al proprio sistema e saranno disponibili per qualsiasi applicazione la prossima volta che verrà avviata.
Linea 17: Linea 13:
“La Rolling Release più la LTS (Long Term Support) avrebbero senso. Se si passasse alla rolling release, Ubuntu diventerebbe il definitivo sistema operativo basato su Linux; spero che Mark prenda questa decisione.”
Marian
Kubuntu
Linea 20: Linea 15:
“Con rilasci ogni sei mesi, abbiamo grossi aggiornamenti da eseguire in unica volta e questo è bene. Piccoli aggiornamenti non sono così interessanti ed epici…”
Mixabuben
Kubuntu (e KDE in generale) rende l'aggiunta di caratteri persino più facile. Basta fare clic con il tasto destro su qualsiasi file di caratteri compatibile con Windows e scegliere di aprirlo con KFontView:
Linea 23: Linea 17:
“Io sono per passare ad Arch Linux al 100% proprio per questo motivo. Adoro le applicazioni ma odio dover installare tutto ogni sei mesi. In più, mi piace la libertà di poter scegliere, e proprio adesso ho scelto Gnome 3 e le Rolling Release.
Una rolling release è l’unica strada da seguire se Linux vuole veramente diventare un serio candidato tra i sistemi operativi Desktop. Non saranno molti i nuovi utenti di Linux che vorranno aggiornare costantemente la loro release.
Hermann
Questo fornirà un'anteprima del carattere e, se si desidera installarlo, basta fare clic sul pulsante 'Installa' nella parte in basso a destra della finestra.
Linea 27: Linea 19:
“La mia scelta dipende molto dal fatto se si continuerà con Unity oppure Ubuntu tornerà a Gnome 3. Non vedo l’ora di scoprirlo con i prossimi rilasci programmati. Fate quello che funziona meglio, ma odio dover rimuovere tutto per fare un aggiornamento, perciò la possibilità di una Rolling Release mi attira molto.
Stephen R Douglas
Gnome_Shell
Linea 30: Linea 21:
“Non abbiamo bisogno di rilasci che non vengano prima testati. La cosa peggiore è avere una nuova release che causa un sacco di problemi. Non voglio problemi. Se li volessi utilizzerei qualcosa tipo la versione instabile di Debian. Rilasciate gli aggiornamenti solo quando sono pronti e non chiedete a noi utenti di trovare i problemi. Adoro Ubuntu e rimango con i rilasci della LTS proprio per questo motivo. Se la versione LTS dovesse iniziare a darmi qualche problema, vorrà dire che passerò ad un'altra distribuzione.
Jerry Turba
Utilizzando Gnome, c'è un modo semi-automatico di installare caratteri aggiuntivi. Basta usare il Software Center. Digitare font o True Type Font nel campo di ricerca e si otterrà una lista di tutti i caratteri disponibili nel sistema. Scegliere quello desiderato e lasciare che il programma faccia il resto.

Un altro modo è di scaricare i file di caratteri a salvarli nella propria cartella Home. Fare doppio clic sul file (con estensione fon, fnt, ttc, ttf o otf) e verranno visualizzati degli esempi di lettere-tipo. In fondo a destra si può fare clic sul pulsante 'Install Font'. Se tutto fosse così semplice!

Con gnome-tweak-tool è possibile cambiare i caratteri predefiniti per alcuni elementi. Aprire il programma e fare clic nella colonna di sinistra su Font. Ora è possibile cambiare il carattere predefinito, quello per la spaziatura fissa, per i documenti e per i titoli delle finestre. Inoltre si possono impostare i valori di Hinting e Antialiasing.

Xubuntu

Dato l'approccio minimalista del gestore di file di Xfce, in Xubuntu non c'è un modo automatico di installare i caratteri. Tuttavia, ci vogliono solo pochi passi per installare manualmente un carattere.

Per installarlo sull'intero sistema, è possibile eseguire i seguenti passi:

Aprire il gestore di file (Thunar) come utente amministratore con il seguente comando:

gksudo thunar

Andare in /usr/share/fonts/, creare una nuova cartella per i propri caratteri e spostarci dentro i file .ttf.

Chiudere Thunar ed eseguire questo comando di sistema per caricare i cambiamenti:

sudo fc-cache -f

In alternativa, se si desidera installare i caratteri solo per il proprio utente (o per restringere l'accesso a essi), è possibile eseguire quanto segue:

Creare una cartella .fonts/ nella propria cartella Home e spostarci dentro i file .ttf.

Quindi, per far si che il sistema carichi i cambiamenti, basta eseguire:

fc-cache -f

Ora i nuovi caratteri dovrebbero essere disponibili per le proprie applicazioni e per l'ambiente desktop.

Lubuntu

Come per Xubuntu qui sopra, non c'è in Lubuntu un processo automatico per installare i caratteri. Di fatto, il processo in Lubuntu è virtualmente lo stesso di Xubuntu, quindi sembra inutile ribadire quanto adeguatamente documentato [sotto Xubuntu]. Tuttavia, due rapidi punti di distinzione per Lubuntu:

Il gestore di file di Lubuntu è PCManFM. Lo si può eseguire come superUtente in uno dei due modi:

Dalla riga di comando, inserendo:

gksudo pcmanfm

Viene richiesto di inserire la password di root. Dopo averla fornita e fatto clic su OK (o aver premuto Invio), PCManFM si aprirà, insieme a una piccola finestra di dialogo che dice: Errore Permesso Negato.

Questo è estremamente ingannevole perché il messaggio è sbagliato! Si hanno, di fatto, i permessi e PCManFM, di fatto, si esegue come root, quindi va trattato con rispetto! Basta fare clic su OK nella finestra di dialogo per chiuderla, navigando quindi nel proprio sistema come superUtente usando PCManFM.

Un avvertimento importante: notare che la casella relativa al percorso è 'annerita' e ha un segnale rosso alla sua sinistra. A essere onesti, non ho idea di quale sia il reale intento di questo comportamento oltre che a ricordare che si sta agendo in qualità di root (ed è un aiuto visuale davvero importante!); comunque, ho scoperto che un triplo clic sulla casella del percorso svelerà la stringa del percorso. Di fatto, una volta effettuato il triplo clic in questo campo, può essere usato come se fosse una 'normale' (cioé non-root) istanza di PCManFM; comunque, ogni volta che cambia il percorso, si deve fare nuovamente triplo clic nella casella per svelare il suo contenuto. Se tutto ciò ha l'intento di ricordare costantemente che si sta agendo in veste di root, allora è fantastico; diversamente, può essere un po' fastidioso.

È ovviamente possibile aprire PCManFM come utente dalla GUI (Accessori > Gestore File) e poi invocare un'istanza di root. Una volta aperto PCManFM, è possibile navigare in ogni cartella, poi, dalla barra del menù, selezionare Strumenti > Apri Cartella Corrente come Root. Verrà richiesta la password di root e verrà quindi aperta una nuova istanza di PCManFM in qualità di root. Diversamente dall'aprirlo come root dalla riga di comando, non verrà dotato della fuorviante finestra di dialogo; tuttavia, le altre funzionalità sono le stesse.

NOTA: una volta invocato come root, si avranno i relativi privilegi per ogni cartella/file nei quali si naviga! I privilegi di root non sono limitati alla sola cartella dalla quale si invoca il gestore di file in qualità di root, anche se ciò può sembrare implicito dal titolo del menù ("Apri Cartella Corrente come Root"). Siete avvisati!!

Non sarete limitati a installare solo file di caratteri .ttf nelle cartelle dei caratteri (nella cartella di sistema o in quella dell'utente), è possibile installare file di caratteri .otf (caratteri OpenType) e anche questi funzioneranno.

Un veloce commento sui caratteri e sul loro gestore in una distribuzione minimalista quale Lubuntu: è disponibile in molti repository un meraviglioso gestore dei caratteri, chiamato FontyPython. Questo simpatico programma primeggia nel gestire i caratteri installati, mostra un'anteprima di quelli selezionati e permette di creare i "Pogs": collezioni personalizzate di caratteri. E, come se non fosse abbastanza, vengono effettuati paragoni con "Monty Python" per tutta l'applicazione; abbastanza divertente.

Quindi, anche se Lubuntu non viene dotato di software 'fantasioso' per anteprime di caratteri, è un gioco da ragazzi ottenere funzionalità ancora più splendide (come i Pogs), per non parlare dell'ingegnoso 'Python-isms'.

---

LA MIA STORIA IN MODO VELOCE

Nel 2007 mio marito mi ha comprato un laptop, come sorpresa. Era un Acer Aspire fornito con Vista. Ci ho combattuto per circa sei settimane ed ero sempre più frustrata di fronte a 'Consenti o Nega?' pressoché a ogni passo.

Allora usavo i computer da un periodo piuttosto lungo, iniziando con un Apple e Win 3.1 a partire dai primi anni '90, operando su iMac a casa e su Windows all'università, dove lavoravo.

Sono stata un membro di un forum on-line in cui sono diventata amica di un tecnico di una compagnia del centro-ovest. Mi ha parlato per un po' di Linux, sul suo computer personale e su quelli aziendali. Molto di ciò che diceva era talmente intrigante che ho iniziato a pensare che forse potevo provare anch'io Linux.

Un fine settimana di Ottobre, in particolare, non ne potevo più. Iniziai a cercare attraverso vari siti web per farmi un'idea del 'sapore' di Linux con il quale fosse più facile iniziare per una novellina, quello che aveva il miglior supporto per quanto riguarda le informazioni tecniche e un sostegno morale per quelli senza una precedente esperienza. Tutto puntava a Ubuntu. Scaricai la 7.04 e gettai via Vista.

Il mio Acer era equipaggiato con il wireless, ma non funzionava. Ho iniziato a indagare e ho imparato molto più sul mio sistema allora di quanto non avevo imparato precedentemente sui PC. Poi è apparsa la finestra di dialogo 'Aggiorna' e mi ha notificato la disponibilità della 7.10. Ho scaricato tutti gli aggiornamenti e riavviato. Il sistema è tornato su e stavo proprio guardando l'area degli indicatori quando l'icona del cablaggio sparì per essere sostituita da quella del wireless! Ero agganciata proprio li e, dopo ciò, fu una felice conversione.

== Note alla traduzione ==

= Revisione =

Chiudere le finestre

Aggiungere caratteri

Di tanto in tanto, si vuole aggiungere un po' di verve ai propri documenti Word o alle presentazioni. Ciò viene generalmente attuato mediante l'aggiunta di caratteri al proprio sistema Windows XP. È tanto semplice quanto dare a XP una cartella di caratteri (sotto a sinistra nell'immagine qui in alto) e premere su OK. I caratteri saranno aggiunti al proprio sistema e saranno disponibili per qualsiasi applicazione la prossima volta che verrà avviata.

Kubuntu

Kubuntu (e KDE in generale) rende l'aggiunta di caratteri persino più facile. Basta fare clic con il tasto destro su qualsiasi file di caratteri compatibile con Windows e scegliere di aprirlo con KFontView:

Questo fornirà un'anteprima del carattere e, se si desidera installarlo, basta fare clic sul pulsante 'Installa' nella parte in basso a destra della finestra.

Gnome_Shell

Utilizzando Gnome, c'è un modo semi-automatico di installare caratteri aggiuntivi. Basta usare il Software Center. Digitare font o True Type Font nel campo di ricerca e si otterrà una lista di tutti i caratteri disponibili nel sistema. Scegliere quello desiderato e lasciare che il programma faccia il resto.

Un altro modo è di scaricare i file di caratteri a salvarli nella propria cartella Home. Fare doppio clic sul file (con estensione fon, fnt, ttc, ttf o otf) e verranno visualizzati degli esempi di lettere-tipo. In fondo a destra si può fare clic sul pulsante 'Install Font'. Se tutto fosse così semplice!

Con gnome-tweak-tool è possibile cambiare i caratteri predefiniti per alcuni elementi. Aprire il programma e fare clic nella colonna di sinistra su Font. Ora è possibile cambiare il carattere predefinito, quello per la spaziatura fissa, per i documenti e per i titoli delle finestre. Inoltre si possono impostare i valori di Hinting e Antialiasing.

Xubuntu

Dato l'approccio minimalista del gestore di file di Xfce, in Xubuntu non c'è un modo automatico di installare i caratteri. Tuttavia, ci vogliono solo pochi passi per installare manualmente un carattere.

Per installarlo sull'intero sistema, è possibile eseguire i seguenti passi:

Aprire il gestore di file (Thunar) come utente amministratore con il seguente comando:

gksudo thunar

Andare in /usr/share/fonts/, creare una nuova cartella per i propri caratteri e spostarci dentro i file .ttf.

Chiudere Thunar ed eseguire questo comando di sistema per caricare i cambiamenti:

sudo fc-cache -f

In alternativa, se si desidera installare i caratteri solo per il proprio utente (o per restringere l'accesso a essi), è possibile eseguire quanto segue:

Creare una cartella .fonts/ nella propria cartella Home e spostarci dentro i file .ttf.

Quindi, per far si che il sistema carichi i cambiamenti, basta eseguire:

fc-cache -f

Ora i nuovi caratteri dovrebbero essere disponibili per le proprie applicazioni e per l'ambiente desktop.

Lubuntu

Come per Xubuntu qui sopra, non c'è in Lubuntu un processo automatico per installare i caratteri. Di fatto, il processo in Lubuntu è virtualmente lo stesso di Xubuntu, quindi sembra inutile ribadire quanto adeguatamente documentato [sotto Xubuntu]. Tuttavia, due rapidi punti di distinzione per Lubuntu:

Il gestore di file di Lubuntu è PCManFM. Lo si può eseguire come superUtente in uno dei due modi:

Dalla riga di comando, inserendo:

gksudo pcmanfm

Viene richiesto di inserire la password di root. Dopo averla fornita e fatto clic su OK (o aver premuto Invio), PCManFM si aprirà, insieme a una piccola finestra di dialogo che dice: Errore Permesso Negato.

Questo è estremamente ingannevole perché il messaggio è sbagliato! Si hanno, di fatto, i permessi e PCManFM, di fatto, si esegue come root, quindi va trattato con rispetto! Basta fare clic su OK nella finestra di dialogo per chiuderla, navigando quindi nel proprio sistema come superUtente usando PCManFM.

Un avvertimento importante: notare che la casella relativa al percorso è 'annerita' e ha un segnale rosso alla sua sinistra. A essere onesti, non ho idea di quale sia il reale intento di questo comportamento oltre che a ricordare che si sta agendo in qualità di root (ed è un aiuto visuale davvero importante!); comunque, ho scoperto che un triplo clic sulla casella del percorso svelerà la stringa del percorso. Di fatto, una volta effettuato il triplo clic in questo campo, può essere usato come se fosse una 'normale' (cioé non-root) istanza di PCManFM; comunque, ogni volta che cambia il percorso, si deve fare nuovamente triplo clic nella casella per svelare il suo contenuto. Se tutto ciò ha l'intento di ricordare costantemente che si sta agendo in veste di root, allora è fantastico; diversamente, può essere un po' fastidioso.

È ovviamente possibile aprire PCManFM come utente dalla GUI (Accessori > Gestore File) e poi invocare un'istanza di root. Una volta aperto PCManFM, è possibile navigare in ogni cartella, poi, dalla barra del menù, selezionare Strumenti > Apri Cartella Corrente come Root. Verrà richiesta la password di root e verrà quindi aperta una nuova istanza di PCManFM in qualità di root. Diversamente dall'aprirlo come root dalla riga di comando, non verrà dotato della fuorviante finestra di dialogo; tuttavia, le altre funzionalità sono le stesse.

NOTA: una volta invocato come root, si avranno i relativi privilegi per ogni cartella/file nei quali si naviga! I privilegi di root non sono limitati alla sola cartella dalla quale si invoca il gestore di file in qualità di root, anche se ciò può sembrare implicito dal titolo del menù ("Apri Cartella Corrente come Root"). Siete avvisati!!

Non sarete limitati a installare solo file di caratteri .ttf nelle cartelle dei caratteri (nella cartella di sistema o in quella dell'utente), è possibile installare file di caratteri .otf (caratteri OpenType) e anche questi funzioneranno.

Un veloce commento sui caratteri e sul loro gestore in una distribuzione minimalista quale Lubuntu: è disponibile in molti repository un meraviglioso gestore dei caratteri, chiamato FontyPython. Questo simpatico programma primeggia nel gestire i caratteri installati, mostra un'anteprima di quelli selezionati e permette di creare i "Pogs": collezioni personalizzate di caratteri. E, come se non fosse abbastanza, vengono effettuati paragoni con "Monty Python" per tutta l'applicazione; abbastanza divertente.

Quindi, anche se Lubuntu non viene dotato di software 'fantasioso' per anteprime di caratteri, è un gioco da ragazzi ottenere funzionalità ancora più splendide (come i Pogs), per non parlare dell'ingegnoso 'Python-isms'.

---

LA MIA STORIA IN MODO VELOCE

Nel 2007 mio marito mi ha comprato un laptop, come sorpresa. Era un Acer Aspire fornito con Vista. Ci ho combattuto per circa sei settimane ed ero sempre più frustrata di fronte a 'Consenti o Nega?' pressoché a ogni passo.

Allora usavo i computer da un periodo piuttosto lungo, iniziando con un Apple e Win 3.1 a partire dai primi anni '90, operando su iMac a casa e su Windows all'università, dove lavoravo.

Sono stata un membro di un forum on-line in cui sono diventata amica di un tecnico di una compagnia del centro-ovest. Mi ha parlato per un po' di Linux, sul suo computer personale e su quelli aziendali. Molto di ciò che diceva era talmente intrigante che ho iniziato a pensare che forse potevo provare anch'io Linux.

Un fine settimana di Ottobre, in particolare, non ne potevo più. Iniziai a cercare attraverso vari siti web per farmi un'idea del 'sapore' di Linux con il quale fosse più facile iniziare per una novellina, quello che aveva il miglior supporto per quanto riguarda le informazioni tecniche e un sostegno morale per quelli senza una precedente esperienza. Tutto puntava a Ubuntu. Scaricai la 7.04 e gettai via Vista.

Il mio Acer era equipaggiato con il wireless, ma non funzionava. Ho iniziato a indagare e ho imparato molto più sul mio sistema allora di quanto non avevo imparato precedentemente sui PC. Poi è apparsa la finestra di dialogo 'Aggiorna' e mi ha notificato la disponibilità della 7.10. Ho scaricato tutti gli aggiornamenti e riavviato. Il sistema è tornato su e stavo proprio guardando l'area degli indicatori quando l'icona del cablaggio sparì per essere sostituita da quella del wireless! Ero agganciata proprio li e, dopo ciò, fu una felice conversione.

== Note alla revisione ==
Linea 34: Linea 186:

“Continuare con i rilasci programmati. Lo sprint per fare uscire Natty/Unity è terminato con l'attuale disastro; una rolling release non farebbe che peggiorare la situazione. Sei mesi sono buoni, ma un rilascio annuale non sarebbe male se facesse migliorare le cose, e non come quella assurdità che è appena uscita in Aprile. Un rilascio annuale darebbe più tempo agli sviluppatori di poter risolvere i bug prima di pubblicare il rilascio, cosa che ad esempio, avrebbe potuto rendere Unity migliore. Così com'è, preferisco utilizzare una macchina con Windows piuttosto che Natty con Unity.
Robin Goodfellow


“Penso che ogni rilascio di Ubuntu sarebbe perfetto con il minor numero di bug possibile. L'attuale programma di rilasci semestrale, non da' sufficiente tempo alla comunità per risolvere la maggior parte di questi bug. Abbiamo bisogno di più tempo per risolverli e rendere Ubuntu un sistema operativo perfetto.
Skumara

“I rilasci programmati possono aiutare nella pubblicità, ma le Rolling Release sono la strada da seguire, di questo ha bisogno la gente e non di fare nuove installazioni ogni volta. (La maggior parte delle persone che conosco danneggia i propri sistemi facendo aggiornamenti a nuove release e così poi gli tocca procedere ad una nuova installazione).
Salvadesswaran Srinivasan

“Non credo che ci sia granché da scrivere in merito. Che problemi ci sono con l'attuale programma di rilasci? Se abbiamo bisogno di piccoli aggiornamenti, non dobbiamo far altro che scaricarli dal gestore di Aggiornamenti tralasciando quelli più grossi che vengono emessi semestralmente. Mi sembra tutto ok a me. Perché cambiare una formula che funziona?
JFR


“Penso che aggiornamenti più frequenti e più piccoli migliorerebbero la maneggevolezza del sistema.
Dave Nelson

“Per me si dovrebbe trovare una giusta via di mezzo fra le due alternative. Spesso mi capita di installare manualmente le ultime versioni e sottoversioni di determinati software, perché voglio o necessito di particolari caratteristiche e spesso Ubuntu è ancora indietro rispetto ai nuovi software stabili. In un anno avrei bisogno di aspettare molto tempo per avere degli aggiornamenti ufficiali sui software, ma se ci fosse un mix con una rolling release, allora il problema sarebbe risolto. Suggerirei un rilascio programmato per i maggiori aggiornamenti (Unity, Gnome 3, etc…) e dei continui rilasci per gli aggiornamenti più piccoli. In questo modo Ubuntu avrebbe più tempo per evitare spiacevoli situazioni come quella capitata con il rilascio della 11.04, perché, beh diciamocelo schiettamente, è il “Windows ME o Vista” del mondo Linux al momento. Unity è stato rilasciato in tempi troppo brevi e Ubuntu ha incasinato persino la modalità classica. Sono abituato ad avere la qualità in Linux e sono molto critico a riguardo. Se questo dovesse succedere ancora, cambierò distribuzione.
Bart

“Finché gli sviluppatori riusciranno a mantenere e gestire dei rilasci programmati semestrali, non vedo quale motivazione dovrebbe esserci per passare ad una rolling release. Con dei rilasci programmati si sa quando aspettarsi dei nuovi aggiornamenti. Questo fatto da solo renderebbe più facile il lavoro di pianificazione dei percorsi di aggiornamento e roll-out degli amministratori di sistema.
Tom

“Solo rilasci programmati e gli LTS sarebbero sufficientemente solidi! Sei mesi sono abbastanza per le fasi di Alpha e Beta Test, perciò personalmente sto utilizzando solamente rilasci LTS.
CLI

“Come per Arch e Linux Foresight, una distribuzione che utilizzi le Rolling Release è la strada giusta da seguire. E' più efficiente e flessibile, permettendo così ad una persona di andare avanti e indietro per gli aggiornamenti in modo semplice e risolvere così eventuali problemi che potrebbero sorgere.
Conrad Linde


“Utilizzo Debian come Rolling Release su una seconda macchina e penso che sia molto più pratico da amministrare così. Apt-get-dist-upgrade o upgrade sono molto più veloci e semplici di un’intera installazione integrale. Un buon modo per gestire una ROlling Release sono il progetto CUT di Debian o il MintUpdate per LMDE: i pacchetti sono disponibili nel repository principale quando sono sufficientemente stabili per gli utenti finali. Ognuno poi è libero di aggiungere altri repository…
lame duck


“Procediamo pure con una rolling release. Dopo tutto c’è stato imposto Unity quindi perché non fare qualcos’altro di altrettanto stupido?
Anon


“La maggior parte dei pacchetti che utilizzo sono già fuori assistenza da almeno quattro anni. A ogni rilascio programmato, mi ritrovo con una "nuova versione" obsoleta. Al momento ho oltre 150 repository da provare e mantenere
aggiornati, compilo e installo senza utilizzare synaptic 10 delle
principali applicazioni come Gimp, Libreoffice ecc.
R. Geleick


“C'è bisogno di entrambe le soluzioni, quindi perché non programmare un servizio di Supporto a lungo termine e pubblicare gli aggiornamenti con delle rolling release?
Bourlas


“Credo che un modello a “mezza-Rolling Release”, come Chakra Linux, sarebbe la soluzione ideale per tutte le esigenze. Con questo modello si deve installare solo una volta e tutti i pacchetti delle applicazioni saranno installati “immediatamente” mentre i pacchetti di sistema (driver grafici,kernel, ecc.) verranno testati per un po' e poi alla fine aggiornati.
Nick


“I rilasci programmati tengono conto di importanti sperimentazioni e permettono di dare un taglio netto con le vecchie installazioni. Rilasci semestrali sembrano lunghissimi per Canonical; c'è sempre una corsa sfrenata poco prima del rilascio. Annualmente porterebbe via la pressione e consentirebbe una release di forma migliore. Ritengo comunque importante, mantenere il Supporto a Lungo Termine sui rilasci.
Paddy Landau

“Una Rolling Release sembra essere molto più conveniente, dato che fornisce pacchetti sempre nuovi che vengono testati prima di essere rilasciati “selvaggiamente”. Il vantaggio di questa cosa è che si potrebbe avere l'ultima versione non appena disponibile e impedire così di fare grandi cambiamenti ogni sei mesi. Io vivo in un certo qual modo, all'avanguardia, e per far questo ora utilizzo un numero di repository ppa dai quali ottenere i software più recenti. Sarebbe utile se ci fossero due tipi di rilasci: uno con Supporto a Lungo Termine per gli utenti che volessero stabilità e supporto e aggiornamenti rolling tra una LTS e l'altra fornendo così sempre gli ultimi aggiornamenti dei software.
Marc

“Il rilascio programmato semestrale sembra assomigliare di più ad una gara contro il tempo piuttosto che ad un buon avanzamento senza bug.
Anon


“Penso si debba rimanere ai rilasci programmati. Se sono sei mesi o un anno, non importa. Comunque quello che si dovrebbe fare è questo: decidere a cosa si voglia che ogni LTS assomigli (con il maggior numero di motivazioni possibile). Lavorare su una o due di queste specifiche in ogni rilascio intermedio e concentrarsi sulla risoluzione dei bug come focus di ognuno di questi. Lo stanno già facendo in una certa misura. Ma mi piacerebbe vederli ancora più concentrati sulla risoluzione dei bug per almeno uno o due rilasci nel prossimo futuro. Spazzar via quanti più bug persistenti possibile (specialmente i tagli con la carta).
Patrick D.


“Anche se usassimo la rolling release potremmo comunque aver ancora bisogno di installare tutto da zero con un DVD (per nuovi PC oppure se per qualche motivo ci siamo dimenticati di aggiornarli per un lungo periodo di tempo).
Aloysius


“I rilasci programmati creano un notevole vantaggio di dipendenza per la distribuzione di Linux. La scelta di continuare con i rilasci programmati renderebbe Ubuntu diverso e rafforzerebbe la sua crescita.
Art Gunn


“Ubuntu è maturato a tal punto da non aver più bisogno di nuovi rilasci ogni sei mesi. Ora i nuovi rilasci possono essere fatti quando ci sono cambiamenti significativi e senza la pressione di un piano di rilasci semestrale.
Harry Webb
     
     
     
== Note alla traduzione ==
     
     
     
= Revisione =

IO PENSO CHE...
La domanda del mese scorso è stata:
Ubuntu dovrebbe mantenere il suo attuale programma di rilasci o passare ad una rolling release?

“E' importante che Ubuntu mantenga il suo obiettivo sulla sicurezza. Passando ad una rolling release, Ubuntu penalizzerebbe la sua sicurezza e funzionalità per avere un software all'ultimo grido. In qualità di utente Arch (che utilizza il sistema della Rolling Release), posso affermare che le problematiche che salterebbero fuori da un eventuale passaggio di Ubuntu ad una rolling release, potrebbero spaventare un gran numero di utenti e distruggere anche l'opinione che “Ubuntu è facile da usare”.
Lucas Westermann

“Una release all’anno. Il pubblico è abituato ai rilasci programmati, ma uno all’anno sarebbe meglio… meno stress su devs, etc, maggiore stabilità nelle caratteristiche e bugs risolti prima del rilascio.”
Syko

“La Rolling Release più la LTS (Long Term Support) avrebbero senso. Se si passasse alla rolling release, Ubuntu diventerebbe il definitivo sistema operativo basato su Linux; spero che Mark prenda questa decisione.”
Marian

“Con rilasci ogni sei mesi, abbiamo grossi aggiornamenti da eseguire in unica volta e questo è bene. Piccoli aggiornamenti non sono così interessanti ed epici…”
Mixabuben

“Io sono per passare ad Arch Linux al 100% proprio per questo motivo. Adoro le applicazioni ma odio dover installare tutto ogni sei mesi. In più, mi piace la libertà di poter scegliere, e proprio adesso ho scelto Gnome 3 e le Rolling Release.
Una rolling release è l’unica strada da seguire se Linux vuole veramente diventare un serio candidato tra i sistemi operativi Desktop. Non saranno molti i nuovi utenti di Linux che vorranno aggiornare costantemente la loro release.
Hermann

“La mia scelta dipende molto dal fatto se si continuerà con Unity oppure Ubuntu tornerà a Gnome 3. Non vedo l’ora di scoprirlo con i prossimi rilasci programmati. Fate quello che funziona meglio, ma odio dover rimuovere tutto per fare un aggiornamento, perciò la possibilità di una Rolling Release mi attira molto.
Stephen R Douglas

“Non abbiamo bisogno di rilasci che non vengano prima testati. La cosa peggiore è avere una nuova release che causa un sacco di problemi. Non voglio problemi. Se li volessi utilizzerei qualcosa tipo la versione instabile di Debian. Rilasciate gli aggiornamenti solo quando sono pronti e non chiedete a noi utenti di trovare i problemi. Adoro Ubuntu e rimango con i rilasci della LTS proprio per questo motivo. Se la versione LTS dovesse iniziare a darmi qualche problema, vorrà dire che passerò ad un'altra distribuzione.
Jerry Turba



“Continuare con i rilasci programmati. Lo sprint per fare uscire Natty/Unity è terminato con l'attuale disastro; una rolling release non farebbe che peggiorare la situazione. Sei mesi sono buoni, ma un rilascio annuale non sarebbe male se facesse migliorare le cose, e non come quella assurdità che è appena uscita in Aprile. Un rilascio annuale darebbe più tempo agli sviluppatori di poter risolvere i bug prima di pubblicare il rilascio, cosa che ad esempio, avrebbe potuto rendere Unity migliore. Così com'è, preferisco utilizzare una macchina con Windows piuttosto che Natty con Unity.
Robin Goodfellow


“Penso che ogni rilascio di Ubuntu sarebbe perfetto con il minor numero di bug possibile. L'attuale programma di rilasci semestrale, non da' sufficiente tempo alla comunità per risolvere la maggior parte di questi bug. Abbiamo bisogno di più tempo per risolverli e rendere Ubuntu un sistema operativo perfetto.
Skumara

“I rilasci programmati possono aiutare nella pubblicità, ma le Rolling Release sono la strada da seguire, di questo ha bisogno la gente e non di fare nuove installazioni ogni volta. (La maggior parte delle persone che conosco danneggia i propri sistemi facendo aggiornamenti a nuove release e così poi gli tocca procedere ad una nuova installazione).
Salvadesswaran Srinivasan

“Non credo che ci sia granché da scrivere in merito. Che problemi ci sono con l'attuale programma di rilasci? Se abbiamo bisogno di piccoli aggiornamenti, non dobbiamo far altro che scaricarli dal gestore di Aggiornamenti tralasciando quelli più grossi che vengono emessi semestralmente. Mi sembra tutto ok a me. Perché cambiare una formula che funziona?
JFR


“Penso che aggiornamenti più frequenti e più piccoli migliorerebbero la maneggevolezza del sistema.
Dave Nelson

“Per me si dovrebbe trovare una giusta via di mezzo fra le due alternative. Spesso mi capita di installare manualmente le ultime versioni e sottoversioni di determinati software, perché voglio o necessito di particolari caratteristiche e spesso Ubuntu è ancora indietro rispetto ai nuovi software stabili. In un anno avrei bisogno di aspettare molto tempo per avere degli aggiornamenti ufficiali sui software, ma se ci fosse un mix con una rolling release, allora il problema sarebbe risolto. Suggerirei un rilascio programmato per i maggiori aggiornamenti (Unity, Gnome 3, etc…) e dei continui rilasci per gli aggiornamenti più piccoli. In questo modo Ubuntu avrebbe più tempo per evitare spiacevoli situazioni come quella capitata con il rilascio della 11.04, perché, beh diciamocelo schiettamente, è il “Windows ME o Vista” del mondo Linux al momento. Unity è stato rilasciato in tempi troppo brevi e Ubuntu ha incasinato persino la modalità classica. Sono abituato ad avere la qualità in Linux e sono molto critico a riguardo. Se questo dovesse succedere ancora, cambierò distribuzione.
Bart

“Finché gli sviluppatori riusciranno a mantenere e gestire dei rilasci programmati semestrali, non vedo quale motivazione dovrebbe esserci per passare ad una rolling release. Con dei rilasci programmati si sa quando aspettarsi dei nuovi aggiornamenti. Questo fatto da solo renderebbe più facile il lavoro di pianificazione dei percorsi di aggiornamento e roll-out degli amministratori di sistema.
Tom

“Solo rilasci programmati e gli LTS sarebbero sufficientemente solidi! Sei mesi sono abbastanza per le fasi di Alpha e Beta Test, perciò personalmente sto utilizzando solamente rilasci LTS.
CLI

“Come per Arch e Linux Foresight, una distribuzione che utilizzi le Rolling Release è la strada giusta da seguire. E' più efficiente e flessibile, permettendo così ad una persona di andare avanti e indietro per gli aggiornamenti in modo semplice e risolvere così eventuali problemi che potrebbero sorgere.
Conrad Linde


“Utilizzo Debian come Rolling Release su una seconda macchina e penso che sia molto più pratico da amministrare così. Apt-get-dist-upgrade o upgrade sono molto più veloci e semplici di un’intera installazione integrale. Un buon modo per gestire una ROlling Release sono il progetto CUT di Debian o il MintUpdate per LMDE: i pacchetti sono disponibili nel repository principale quando sono sufficientemente stabili per gli utenti finali. Ognuno poi è libero di aggiungere altri repository…
lame duck


“Procediamo pure con una rolling release. Dopo tutto c’è stato imposto Unity quindi perché non fare qualcos’altro di altrettanto stupido?
Anon


“La maggior parte dei pacchetti che utilizzo sono già fuori assistenza da almeno quattro anni. A ogni rilascio programmato, mi ritrovo con una "nuova versione" obsoleta. Al momento ho oltre 150 repository da provare e mantenere
aggiornati, compilo e installo senza utilizzare synaptic 10 delle
principali applicazioni come Gimp, Libreoffice ecc.
R. Geleick


“C'è bisogno di entrambe le soluzioni, quindi perché non programmare un servizio di Supporto a lungo termine e pubblicare gli aggiornamenti con delle rolling release?
Bourlas


“Credo che un modello a “mezza-Rolling Release”, come Chakra Linux, sarebbe la soluzione ideale per tutte le esigenze. Con questo modello si deve installare solo una volta e tutti i pacchetti delle applicazioni saranno installati “immediatamente” mentre i pacchetti di sistema (driver grafici,kernel, ecc.) verranno testati per un po' e poi alla fine aggiornati.
Nick


“I rilasci programmati tengono conto di importanti sperimentazioni e permettono di dare un taglio netto con le vecchie installazioni. Rilasci semestrali sembrano lunghissimi per Canonical; c'è sempre una corsa sfrenata poco prima del rilascio. Annualmente porterebbe via la pressione e consentirebbe una release di forma migliore. Ritengo comunque importante, mantenere il Supporto a Lungo Termine sui rilasci.
Paddy Landau

“Una Rolling Release sembra essere molto più conveniente, dato che fornisce pacchetti sempre nuovi che vengono testati prima di essere rilasciati “selvaggiamente”. Il vantaggio di questa cosa è che si potrebbe avere l'ultima versione non appena disponibile e impedire così di fare grandi cambiamenti ogni sei mesi. Io vivo in un certo qual modo, all'avanguardia, e per far questo ora utilizzo un numero di repository ppa dai quali ottenere i software più recenti. Sarebbe utile se ci fossero due tipi di rilasci: uno con Supporto a Lungo Termine per gli utenti che volessero stabilità e supporto e aggiornamenti rolling tra una LTS e l'altra fornendo così sempre gli ultimi aggiornamenti dei software.
Marc

“Il rilascio programmato semestrale sembra assomigliare di più ad una gara contro il tempo piuttosto che ad un buon avanzamento senza bug.
Anon


“Penso si debba rimanere ai rilasci programmati. Se sono sei mesi o un anno, non importa. Comunque quello che si dovrebbe fare è questo: decidere a cosa si voglia che ogni LTS assomigli (con il maggior numero di motivazioni possibile). Lavorare su una o due di queste specifiche in ogni rilascio intermedio e concentrarsi sulla risoluzione dei bug come focus di ognuno di questi. Lo stanno già facendo in una certa misura. Ma mi piacerebbe vederli ancora più concentrati sulla risoluzione dei bug per almeno uno o due rilasci nel prossimo futuro. Spazzar via quanti più bug persistenti possibile (specialmente i tagli con la carta).
Patrick D.


“Anche se usassimo la rolling release potremmo comunque aver ancora bisogno di installare tutto da zero con un DVD (per nuovi PC oppure se per qualche motivo ci siamo dimenticati di aggiornarli per un lungo periodo di tempo).
Aloysius


“I rilasci programmati creano un notevole vantaggio di dipendenza per la distribuzione di Linux. La scelta di continuare con i rilasci programmati renderebbe Ubuntu diverso e rafforzerebbe la sua crescita.
Art Gunn


“Ubuntu è maturato a tal punto da non aver più bisogno di nuovi rilasci ogni sei mesi. Ora i nuovi rilasci possono essere fatti quando ci sono cambiamenti significativi e senza la pressione di un piano di rilasci semestrale.
Harry Webb
     
     
== Note alla revisione ==
     
     
     
Linea 231: Linea 187:

Traduzione italiana

Chiudere le finestre

Aggiungere caratteri

Di tanto in tanto, si vuole aggiungere un po' di verve ai propri documenti Word o alle presentazioni. Ciò viene generalmente attuato mediante l'aggiunta di caratteri al proprio sistema Windows XP. È tanto semplice quanto dare a XP una cartella di caratteri (sotto a sinistra nell'immagine qui in alto) e premere su OK. I caratteri saranno aggiunti al proprio sistema e saranno disponibili per qualsiasi applicazione la prossima volta che verrà avviata.

Kubuntu

Kubuntu (e KDE in generale) rende l'aggiunta di caratteri persino più facile. Basta fare clic con il tasto destro su qualsiasi file di caratteri compatibile con Windows e scegliere di aprirlo con KFontView:

Questo fornirà un'anteprima del carattere e, se si desidera installarlo, basta fare clic sul pulsante 'Installa' nella parte in basso a destra della finestra.

Gnome_Shell

Utilizzando Gnome, c'è un modo semi-automatico di installare caratteri aggiuntivi. Basta usare il Software Center. Digitare font o True Type Font nel campo di ricerca e si otterrà una lista di tutti i caratteri disponibili nel sistema. Scegliere quello desiderato e lasciare che il programma faccia il resto.

Un altro modo è di scaricare i file di caratteri a salvarli nella propria cartella Home. Fare doppio clic sul file (con estensione fon, fnt, ttc, ttf o otf) e verranno visualizzati degli esempi di lettere-tipo. In fondo a destra si può fare clic sul pulsante 'Install Font'. Se tutto fosse così semplice!

Con gnome-tweak-tool è possibile cambiare i caratteri predefiniti per alcuni elementi. Aprire il programma e fare clic nella colonna di sinistra su Font. Ora è possibile cambiare il carattere predefinito, quello per la spaziatura fissa, per i documenti e per i titoli delle finestre. Inoltre si possono impostare i valori di Hinting e Antialiasing.

Xubuntu

Dato l'approccio minimalista del gestore di file di Xfce, in Xubuntu non c'è un modo automatico di installare i caratteri. Tuttavia, ci vogliono solo pochi passi per installare manualmente un carattere.

Per installarlo sull'intero sistema, è possibile eseguire i seguenti passi:

Aprire il gestore di file (Thunar) come utente amministratore con il seguente comando:

gksudo thunar

Andare in /usr/share/fonts/, creare una nuova cartella per i propri caratteri e spostarci dentro i file .ttf.

Chiudere Thunar ed eseguire questo comando di sistema per caricare i cambiamenti:

sudo fc-cache -f

In alternativa, se si desidera installare i caratteri solo per il proprio utente (o per restringere l'accesso a essi), è possibile eseguire quanto segue:

Creare una cartella .fonts/ nella propria cartella Home e spostarci dentro i file .ttf.

Quindi, per far si che il sistema carichi i cambiamenti, basta eseguire:

fc-cache -f

Ora i nuovi caratteri dovrebbero essere disponibili per le proprie applicazioni e per l'ambiente desktop.

Lubuntu

Come per Xubuntu qui sopra, non c'è in Lubuntu un processo automatico per installare i caratteri. Di fatto, il processo in Lubuntu è virtualmente lo stesso di Xubuntu, quindi sembra inutile ribadire quanto adeguatamente documentato [sotto Xubuntu]. Tuttavia, due rapidi punti di distinzione per Lubuntu:

Il gestore di file di Lubuntu è PCManFM. Lo si può eseguire come superUtente in uno dei due modi:

Dalla riga di comando, inserendo:

gksudo pcmanfm

Viene richiesto di inserire la password di root. Dopo averla fornita e fatto clic su OK (o aver premuto Invio), PCManFM si aprirà, insieme a una piccola finestra di dialogo che dice: Errore Permesso Negato.

Questo è estremamente ingannevole perché il messaggio è sbagliato! Si hanno, di fatto, i permessi e PCManFM, di fatto, si esegue come root, quindi va trattato con rispetto! Basta fare clic su OK nella finestra di dialogo per chiuderla, navigando quindi nel proprio sistema come superUtente usando PCManFM.

Un avvertimento importante: notare che la casella relativa al percorso è 'annerita' e ha un segnale rosso alla sua sinistra. A essere onesti, non ho idea di quale sia il reale intento di questo comportamento oltre che a ricordare che si sta agendo in qualità di root (ed è un aiuto visuale davvero importante!); comunque, ho scoperto che un triplo clic sulla casella del percorso svelerà la stringa del percorso. Di fatto, una volta effettuato il triplo clic in questo campo, può essere usato come se fosse una 'normale' (cioé non-root) istanza di PCManFM; comunque, ogni volta che cambia il percorso, si deve fare nuovamente triplo clic nella casella per svelare il suo contenuto. Se tutto ciò ha l'intento di ricordare costantemente che si sta agendo in veste di root, allora è fantastico; diversamente, può essere un po' fastidioso.

È ovviamente possibile aprire PCManFM come utente dalla GUI (Accessori > Gestore File) e poi invocare un'istanza di root. Una volta aperto PCManFM, è possibile navigare in ogni cartella, poi, dalla barra del menù, selezionare Strumenti > Apri Cartella Corrente come Root. Verrà richiesta la password di root e verrà quindi aperta una nuova istanza di PCManFM in qualità di root. Diversamente dall'aprirlo come root dalla riga di comando, non verrà dotato della fuorviante finestra di dialogo; tuttavia, le altre funzionalità sono le stesse.

NOTA: una volta invocato come root, si avranno i relativi privilegi per ogni cartella/file nei quali si naviga! I privilegi di root non sono limitati alla sola cartella dalla quale si invoca il gestore di file in qualità di root, anche se ciò può sembrare implicito dal titolo del menù ("Apri Cartella Corrente come Root"). Siete avvisati!!

Non sarete limitati a installare solo file di caratteri .ttf nelle cartelle dei caratteri (nella cartella di sistema o in quella dell'utente), è possibile installare file di caratteri .otf (caratteri OpenType) e anche questi funzioneranno.

Un veloce commento sui caratteri e sul loro gestore in una distribuzione minimalista quale Lubuntu: è disponibile in molti repository un meraviglioso gestore dei caratteri, chiamato FontyPython. Questo simpatico programma primeggia nel gestire i caratteri installati, mostra un'anteprima di quelli selezionati e permette di creare i "Pogs": collezioni personalizzate di caratteri. E, come se non fosse abbastanza, vengono effettuati paragoni con "Monty Python" per tutta l'applicazione; abbastanza divertente.

Quindi, anche se Lubuntu non viene dotato di software 'fantasioso' per anteprime di caratteri, è un gioco da ragazzi ottenere funzionalità ancora più splendide (come i Pogs), per non parlare dell'ingegnoso 'Python-isms'.

---

LA MIA STORIA IN MODO VELOCE

Nel 2007 mio marito mi ha comprato un laptop, come sorpresa. Era un Acer Aspire fornito con Vista. Ci ho combattuto per circa sei settimane ed ero sempre più frustrata di fronte a 'Consenti o Nega?' pressoché a ogni passo.

Allora usavo i computer da un periodo piuttosto lungo, iniziando con un Apple e Win 3.1 a partire dai primi anni '90, operando su iMac a casa e su Windows all'università, dove lavoravo.

Sono stata un membro di un forum on-line in cui sono diventata amica di un tecnico di una compagnia del centro-ovest. Mi ha parlato per un po' di Linux, sul suo computer personale e su quelli aziendali. Molto di ciò che diceva era talmente intrigante che ho iniziato a pensare che forse potevo provare anch'io Linux.

Un fine settimana di Ottobre, in particolare, non ne potevo più. Iniziai a cercare attraverso vari siti web per farmi un'idea del 'sapore' di Linux con il quale fosse più facile iniziare per una novellina, quello che aveva il miglior supporto per quanto riguarda le informazioni tecniche e un sostegno morale per quelli senza una precedente esperienza. Tutto puntava a Ubuntu. Scaricai la 7.04 e gettai via Vista.

Il mio Acer era equipaggiato con il wireless, ma non funzionava. Ho iniziato a indagare e ho imparato molto più sul mio sistema allora di quanto non avevo imparato precedentemente sui PC. Poi è apparsa la finestra di dialogo 'Aggiorna' e mi ha notificato la disponibilità della 7.10. Ho scaricato tutti gli aggiornamenti e riavviato. Il sistema è tornato su e stavo proprio guardando l'area degli indicatori quando l'icona del cablaggio sparì per essere sostituita da quella del wireless! Ero agganciata proprio li e, dopo ciò, fu una felice conversione.

Note alla traduzione

Revisione

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Aggiungere caratteri

Di tanto in tanto, si vuole aggiungere un po' di verve ai propri documenti Word o alle presentazioni. Ciò viene generalmente attuato mediante l'aggiunta di caratteri al proprio sistema Windows XP. È tanto semplice quanto dare a XP una cartella di caratteri (sotto a sinistra nell'immagine qui in alto) e premere su OK. I caratteri saranno aggiunti al proprio sistema e saranno disponibili per qualsiasi applicazione la prossima volta che verrà avviata.

Kubuntu

Kubuntu (e KDE in generale) rende l'aggiunta di caratteri persino più facile. Basta fare clic con il tasto destro su qualsiasi file di caratteri compatibile con Windows e scegliere di aprirlo con KFontView:

Questo fornirà un'anteprima del carattere e, se si desidera installarlo, basta fare clic sul pulsante 'Installa' nella parte in basso a destra della finestra.

Gnome_Shell

Utilizzando Gnome, c'è un modo semi-automatico di installare caratteri aggiuntivi. Basta usare il Software Center. Digitare font o True Type Font nel campo di ricerca e si otterrà una lista di tutti i caratteri disponibili nel sistema. Scegliere quello desiderato e lasciare che il programma faccia il resto.

Un altro modo è di scaricare i file di caratteri a salvarli nella propria cartella Home. Fare doppio clic sul file (con estensione fon, fnt, ttc, ttf o otf) e verranno visualizzati degli esempi di lettere-tipo. In fondo a destra si può fare clic sul pulsante 'Install Font'. Se tutto fosse così semplice!

Con gnome-tweak-tool è possibile cambiare i caratteri predefiniti per alcuni elementi. Aprire il programma e fare clic nella colonna di sinistra su Font. Ora è possibile cambiare il carattere predefinito, quello per la spaziatura fissa, per i documenti e per i titoli delle finestre. Inoltre si possono impostare i valori di Hinting e Antialiasing.

Xubuntu

Dato l'approccio minimalista del gestore di file di Xfce, in Xubuntu non c'è un modo automatico di installare i caratteri. Tuttavia, ci vogliono solo pochi passi per installare manualmente un carattere.

Per installarlo sull'intero sistema, è possibile eseguire i seguenti passi:

Aprire il gestore di file (Thunar) come utente amministratore con il seguente comando:

gksudo thunar

Andare in /usr/share/fonts/, creare una nuova cartella per i propri caratteri e spostarci dentro i file .ttf.

Chiudere Thunar ed eseguire questo comando di sistema per caricare i cambiamenti:

sudo fc-cache -f

In alternativa, se si desidera installare i caratteri solo per il proprio utente (o per restringere l'accesso a essi), è possibile eseguire quanto segue:

Creare una cartella .fonts/ nella propria cartella Home e spostarci dentro i file .ttf.

Quindi, per far si che il sistema carichi i cambiamenti, basta eseguire:

fc-cache -f

Ora i nuovi caratteri dovrebbero essere disponibili per le proprie applicazioni e per l'ambiente desktop.

Lubuntu

Come per Xubuntu qui sopra, non c'è in Lubuntu un processo automatico per installare i caratteri. Di fatto, il processo in Lubuntu è virtualmente lo stesso di Xubuntu, quindi sembra inutile ribadire quanto adeguatamente documentato [sotto Xubuntu]. Tuttavia, due rapidi punti di distinzione per Lubuntu:

Il gestore di file di Lubuntu è PCManFM. Lo si può eseguire come superUtente in uno dei due modi:

Dalla riga di comando, inserendo:

gksudo pcmanfm

Viene richiesto di inserire la password di root. Dopo averla fornita e fatto clic su OK (o aver premuto Invio), PCManFM si aprirà, insieme a una piccola finestra di dialogo che dice: Errore Permesso Negato.

Questo è estremamente ingannevole perché il messaggio è sbagliato! Si hanno, di fatto, i permessi e PCManFM, di fatto, si esegue come root, quindi va trattato con rispetto! Basta fare clic su OK nella finestra di dialogo per chiuderla, navigando quindi nel proprio sistema come superUtente usando PCManFM.

Un avvertimento importante: notare che la casella relativa al percorso è 'annerita' e ha un segnale rosso alla sua sinistra. A essere onesti, non ho idea di quale sia il reale intento di questo comportamento oltre che a ricordare che si sta agendo in qualità di root (ed è un aiuto visuale davvero importante!); comunque, ho scoperto che un triplo clic sulla casella del percorso svelerà la stringa del percorso. Di fatto, una volta effettuato il triplo clic in questo campo, può essere usato come se fosse una 'normale' (cioé non-root) istanza di PCManFM; comunque, ogni volta che cambia il percorso, si deve fare nuovamente triplo clic nella casella per svelare il suo contenuto. Se tutto ciò ha l'intento di ricordare costantemente che si sta agendo in veste di root, allora è fantastico; diversamente, può essere un po' fastidioso.

È ovviamente possibile aprire PCManFM come utente dalla GUI (Accessori > Gestore File) e poi invocare un'istanza di root. Una volta aperto PCManFM, è possibile navigare in ogni cartella, poi, dalla barra del menù, selezionare Strumenti > Apri Cartella Corrente come Root. Verrà richiesta la password di root e verrà quindi aperta una nuova istanza di PCManFM in qualità di root. Diversamente dall'aprirlo come root dalla riga di comando, non verrà dotato della fuorviante finestra di dialogo; tuttavia, le altre funzionalità sono le stesse.

NOTA: una volta invocato come root, si avranno i relativi privilegi per ogni cartella/file nei quali si naviga! I privilegi di root non sono limitati alla sola cartella dalla quale si invoca il gestore di file in qualità di root, anche se ciò può sembrare implicito dal titolo del menù ("Apri Cartella Corrente come Root"). Siete avvisati!!

Non sarete limitati a installare solo file di caratteri .ttf nelle cartelle dei caratteri (nella cartella di sistema o in quella dell'utente), è possibile installare file di caratteri .otf (caratteri OpenType) e anche questi funzioneranno.

Un veloce commento sui caratteri e sul loro gestore in una distribuzione minimalista quale Lubuntu: è disponibile in molti repository un meraviglioso gestore dei caratteri, chiamato FontyPython. Questo simpatico programma primeggia nel gestire i caratteri installati, mostra un'anteprima di quelli selezionati e permette di creare i "Pogs": collezioni personalizzate di caratteri. E, come se non fosse abbastanza, vengono effettuati paragoni con "Monty Python" per tutta l'applicazione; abbastanza divertente.

Quindi, anche se Lubuntu non viene dotato di software 'fantasioso' per anteprime di caratteri, è un gioco da ragazzi ottenere funzionalità ancora più splendide (come i Pogs), per non parlare dell'ingegnoso 'Python-isms'.

---

LA MIA STORIA IN MODO VELOCE

Nel 2007 mio marito mi ha comprato un laptop, come sorpresa. Era un Acer Aspire fornito con Vista. Ci ho combattuto per circa sei settimane ed ero sempre più frustrata di fronte a 'Consenti o Nega?' pressoché a ogni passo.

Allora usavo i computer da un periodo piuttosto lungo, iniziando con un Apple e Win 3.1 a partire dai primi anni '90, operando su iMac a casa e su Windows all'università, dove lavoravo.

Sono stata un membro di un forum on-line in cui sono diventata amica di un tecnico di una compagnia del centro-ovest. Mi ha parlato per un po' di Linux, sul suo computer personale e su quelli aziendali. Molto di ciò che diceva era talmente intrigante che ho iniziato a pensare che forse potevo provare anch'io Linux.

Un fine settimana di Ottobre, in particolare, non ne potevo più. Iniziai a cercare attraverso vari siti web per farmi un'idea del 'sapore' di Linux con il quale fosse più facile iniziare per una novellina, quello che aveva il miglior supporto per quanto riguarda le informazioni tecniche e un sostegno morale per quelli senza una precedente esperienza. Tutto puntava a Ubuntu. Scaricai la 7.04 e gettai via Vista.

Il mio Acer era equipaggiato con il wireless, ma non funzionava. Ho iniziato a indagare e ho imparato molto più sul mio sistema allora di quanto non avevo imparato precedentemente sui PC. Poi è apparsa la finestra di dialogo 'Aggiorna' e mi ha notificato la disponibilità della 7.10. Ho scaricato tutti gli aggiornamenti e riavviato. Il sistema è tornato su e stavo proprio guardando l'area degli indicatori quando l'icona del cablaggio sparì per essere sostituita da quella del wireless! Ero agganciata proprio li e, dopo ciò, fu una felice conversione.

Note alla revisione

Errata Corrige


CategoryComunitaFcm