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  • Differenze per "AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione"
Differenze tra le versioni 99 e 100
Versione 99 del 05/06/2018 13.53.33
Dimensione: 19264
Autore: wilecoyote
Commento:
Versione 100 del 06/06/2018 07.48.55
Dimensione: 19058
Commento:
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Linea 105: Linea 105:
Con questo nuovo rilascio sono cambiate le procedure per usare come superutente il file manager '''Dolphin''' e gli editor '''Kate''' e '''Kwrite'''.

Da predefinito non è più possibile avviare il file manager '''Dolphin''' come superutente.

Nel caso necessiti farlo, si può ovviare nel seguente modo.

 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://dolphin4 | dolphin4]].
 0. [[AmbienteGrafico/AvviareProgrammi|Avviare]] e digitare nel [[AmministrazioneSistema/RigaDiComando|terminale]] il comando: {{{
 * '''Dolphin''': per avviare il [[AmbienteGrafico/FileManager|file manager]] Dolphin come superutente:
  0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://dolphin4 | dolphin4]].
  0. Digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il comando: {{{
Linea 116: Linea 111:
Gli editor '''Kate''' e '''Kwrite''' invece non richiedono più d'ottenere preventivamente i permessi di superutente, verrà richiesta la password d'amministratore solo in caso di modifiche al contenuto del file alla richiesta di salvataggio.  * '''Kate e Kwrite''': per gli [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] Kate e Kwrite non sono richiesti preventivamente i permessi di superutente. Pertanto viene richiesta la password solo quando viene modificato e salvato un file per il quale sono richiesti i privilegi di amministrazione.


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Introduzione

Nei sistemi operativi Unix e GNU/Linux c'è un utente particolare, detto super utente e contraddistinto dall'avere un UID (User ID) uguale a 0 e nome utente root, che ha totale accesso al sistema senza nessuna restrizione, cioè ne è l' amministratore.

Nella maggior parte dei sistemi GNU/Linux, l'amministratore del computer non usa l'utente amministratore (per motivi di sicurezza) ma usa un utente normale per svolgere il lavoro quotidiano. Quando ha la necessità di svolgere mansioni di amministrazione apre un terminale e avvia una sessione come utente root, oppure se si trova già in un terminale come utente normale usa il comando su per diventare utente root.

Ubuntu usa un sistema diverso per compiere operazioni amministrative, basato sull'utilizzo del comando sudo. Con sudo l'utente non ha la necessità di ricordare per sempre la password, anche se normalmente userà l'account root molto raramente. Inoltre, costringendo all'esecuzione controllata dei singoli comandi, si evitano eventuali disattenzioni nell'utilizzo degli stessi, chiedendo la password nel caso si stiano per lanciare comandi amministrativi e mantenendo un log completo dei comandi eseguiti, permettendo l'analisi di ciò che è avvenuto nel sistema.

Di contro, se qualcuno scopre la password di un utente abilitato all'utilizzo di sudo come root in effetti può facilmente ottenere accesso totale al sistema. Normalmente, le password utente sono più semplici rispetto a quelle scelte per l'utente root e ciò può rivelarsi fonte di problemi; per tale ragione bisogna prestare molta attenzione nella scelta delle password utente.

Se si ha abilitato l'account root e si utilizza su, per ottenere i privilegi di amministrazione è necessario inserire due password, quella utente e quella dell'account root.

Quando in un sistema alcuni compiti amministrativi sono condivisi fra diversi account, l'utilizzo di sudo evita di dover dare la password di root a vari utenti. L'amministratore può assegnare temporaneamente a qualsiasi utente privilegi particolari, eliminandoli o limitandoli quando non vi è più necessità.

Il comando sudo

sudo (superuser do) consente di eseguire un comando come se si fosse un altro utente. Effettua una specie di sostituzione, previa autorizzazione, tra l'utente attuale (colui che esegue il comando sudo) e l'utente target (colui che esegue l'effettivo comando). Mentre con il comando su si cambia utente fino al termine della sessione del terminale, sudo assegna i privilegi dell'utente target al solo processo che viene con esso avviato.

Per eseguire dei comandi con privilegi d'amministrazione è sufficiente digitare sudo e successivamente il comando che si desidera eseguire come utente root, come nel seguente esempio:

sudo nano /etc/modules

L'utente target non deve essere necessariamente l'amministratore, ma può essere un qualsiasi utente del sistema. Per scegliere l'utente target, usare l'opzione -u:

sudo -u target comando

Una volta digitato il comando, il sistema chiederà la password dell'utente attuale e non la password dell'utente target (a meno che non si configuri sudo in modo diverso). La password viene chiesta la prima volta e memorizzata per un certo lasso di tempo, quindi è possibile usare il comando sudo più volte consecutive senza dover inserire ogni volta la password.

Per motivi di sicurezza il terminale non mostra nessun carattere di inserimento della password. A differenza delle richieste grafiche, nel terminale non vengono mostrati nemmeno gli asterischi di mascheramento. Digitare correttamente la password e premere «Invio».

Con sudo l'amministratore del sistema può assegnare privilegi particolari a qualsiasi utente, definire quali comandi far eseguire e quali no, avere il log di tutte le operazioni effettuate e ricevere via email informazioni su tentativi di accesso non autorizzati.

Parametri alla riga di comando

sudo può essere lanciato con una serie di parametri che ne modificano il funzionamento temporaneamente. Quelli che seguono sono una parte delle opzioni disponibili:

Opzione

Risultato

-H

imposta la variabile di sistema «$HOME» con la cartella Home dell'utente target, cioè quello che eseguirà il comando, normalmente root; in maniera predefinita sudo lascia inalterata la «$HOME»

-b

esegue il comando in background

-k

serve a eliminare il salvataggio della password per l'utente; al successivo utilizzo di sudo verrà nuovamente richiesta la password

-l

visualizza i comandi che si è autorizzati a usare o non usare

-i

consente di entrare nella riga di comando come utente target simulando l'accesso per il nuovo utente e impostando le variabili d'ambiente; in pratica consente all'utente di diventare root e quindi non dover utilizzare sudo ad ogni successivo comando

-s

consente di entrare nella riga di comando come utente target; questa opzione è quasi identica a -i, ma non imposta le variabili d'ambiente dell'utente target

Abilitare l'accesso come utente root

Per impostazione predefinita in Ubuntu l'accesso come utente root è disabilitato per motivi di sicurezza. Qualora si debba usare l'utente root in maniera occasionale, è possibile utilizzarlo temporaneamente tramite il comando:

sudo su

Se strettamente necessario, è comunque possibile abilitare l'accesso come utente root assegnandogli una password con il seguente comando:

sudo passwd root

La procedura richiede di inserire prima la password relativa a sudo, quindi quella per l'utente root e la successiva conferma.

Per disabilitare l'accesso come amministratore si può usare il seguente comando:

sudo passwd -l root

In questo modo l'accesso come utente root risulterà nuovamente bloccato.

Avviare applicazioni grafiche con privilegi di amministrazione

Quando è necessario avviare da terminale un'applicazione grafica usando i privilegi d'amministrazione, è buona cosa evitare l'utilizzo diretto del semplice comando sudo. Non essendo le variabili di ambiente impostate nel modo corretto si ha la conseguenza che all'interno della propria Home alcuni file finiscano per divenire proprietà di root. Anche se non si dovessero ravvisare malfunzionamenti è comunque una pratica da evitare.

Nel caso si fosse avviato un programma grafico tramite il semplice comando sudo, consultare il seguente paragrafo per ripristinare la corretta configurazione dei permessi nella propria Home.

gksudo, kdesudo e lxqt-sudo

  • gksudo (o gksu): comando comunemente utilizzato su sistemi con ambienti grafici basati su librerie GTK (GNOME, Xfce, ecc..). Assicurarsi di aver installato il pacchetto gksu.
    Esempio: aprire il file /etc/apt/sources.list con l'editor gedit di GNOME e con i privilegi di amministrazione:

    gksudo gedit /etc/apt/sources.list
  • kdesudo: comando utilizzato su sistemi che utilizzato l'ambiente grafico KDE. Assicurarsi di aver installato il pacchetto kdesudo.
    Esempio: aprire il file /etc/apt/sources.list con l'editor kate di KDE e con i privilegi di amministrazione:

    kdesudo kate /etc/default/grub
  • lxqt-sudo: comando utilizzato su sistemi che utilizzato l'ambiente grafico LxQt. Assicurarsi di aver installato il pacchetto lxqt-sudo.
    Esempio: aprire il file /etc/apt/sources.list con l'editor featherpad di LxQt e con i privilegi di amministrazione:

    lxqt-sudo featherpad /etc/default/grub 

sudo con opzioni "-H" e "-i"

  • sudo -H o sudo -i: lanciato con i parametri -H o -i il comando sudo fa si che vengano utilizzate le corrette variabili d'ambiente e quindi senza che i permessi nella propria Home vengano alterati.
    Esempio: aprire il file /etc/fstab con l'editor mousepad di Xfce con i privilegi di amministrazione:

    sudo -H mousepad /etc/fstab

    o in alternativa:

    sudo -i mousepad /etc/fstab

Applicazioni grafiche con privilegi d'amministrazione in 18.04 LTS

Kubuntu

  • Dolphin: per avviare il file manager Dolphin come superutente:

    1. Installare il pacchetto dolphin4.

    2. Digitare nel terminale il comando:

      sudo -H dolphin4
  • Kate e Kwrite: per gli editor di testo Kate e Kwrite non sono richiesti preventivamente i permessi di superutente. Pertanto viene richiesta la password solo quando viene modificato e salvato un file per il quale sono richiesti i privilegi di amministrazione.

Ripristino permessi Home utente

Se è stata avviata un'applicazione grafica da terminale utilizzando il semplice comando sudo, nella propria Home uno o più file risulteranno proprietà di root.

  • Per visualizzare tali file digitare nel terminale il seguente comando:

    find ~/ -not -user $USER
  • Per ripristinare la corretta configurazione dei permessi nella propria Home, digitare il comando:

    sudo chown -R $USER ~
    Questo farà in modo che il proprio utente torni il legittimo proprietario dei file contenuti nella propria directory.

Configurazione

È possibile modificare la configurazione di sudo con il seguente comando:

sudo visudo

Il file di configurazione /etc/sudoers è composto da tre sezioni:

Impostazione degli alias

In questa sezione vengono definiti degli alias in modo da potersi riferire, successivamente, in modo più semplice alle informazioni per la configurazione dei privilegi utente.

Le istruzioni di definizione degli alias seguono la forma:

tipo_alias NOME_ALIAS = voce1, voce2, voce3 ... voceX

Dove «tipo_alias» può essere:

  • «User_Alias»: per definire l'alias per un elenco di utenti;
  • «Cmnd_Alias»: per definire l'alias per un elenco di comandi;
  • «Host_Alias»: per definire l'alias per un elenco di host.

Quelli che seguono sono degli esempi:

  • Definire un gruppo di utenti a cui si potrà far riferimento con la dicitura «AMMINISTRATORI»

    User_Alias AMMINISTRATORI = utente1, utente2, utente3
  • Definire un gruppo di comandi:

    Cmnd_Alias UTILITY = /sbin/comando1, /usr/bin/comando2, etc..
  • Definire un gruppo di host:

    Host_Alias MACCHINE = macchina1, macchina2, macchina3

Impostazione delle opzioni predefinite

È possibile configurare il comportamento standard di sudo impostando una serie di parametri con la parola chiave «Defaults».

Ci sono decine di parametri configurabili con Defaults, i principali sono i seguenti:

  • «mail_always»: invia una mail all'utente configurato con l'opzione mailto per ogni comando eseguito con sudo;

  • «mail_badpass»: invia una mail quando un utente inserisce una password sbagliata;
  • «mail_no_user»: invia una mail quando l'utente corrente non è tra quelli definiti in /etc/sudoers;

  • «rootpw»: indica a sudo di richiedere la password di root invece della password utente per l'autenticazione;

  • «targetpw»: indica a sudo di richiedere la password di dell'utente target invece della password utente per l'autenticazione;

  • «passwd_timeout»: imposta il tempo in minuti dopo il quale sudo dimentica la password inserita dall'utente;

  • «timestamp_timeout»: imposta il tempo in minuti dopo il quale verrà richiesta nuovamente la password. Se impostato a 0 ad ogni comando verrà richiesta la password;
  • «mailsub»: imposta l'oggetto delle mail inviate; il messaggio di default è il seguente:

    *** SECURITY information for %h ***
    È possibile usare il parametro «%h» come nome host;
  • «mailto»: imposta l'indirizzo email dell'utente al quale inoltrare le mail di segnalazione;
  • «logfile»: imposta il file di log per il logging delle operazioni.

Impostazione delle autorizzazioni

I comandi per l'impostazione dei privilegi definiscono quali utenti possono utilizzare quali comandi, da quali host e in che modo.

La forma generale è la seguente:

elenco_utenti elenco_host = (user_target) elenco_comandi
  • «elenco_utenti»: può essere un utente, un alias definito in precedenza o anche un gruppo di sistema definito in /etc/group precedendo il nome del gruppo con il simbolo percentuale «%». Possono essere inserite varie voci, separando ciascuna con una virgola «,»;

  • «elenco_host»: i nomi delle macchine da cui è consentito utilizzare sudo. Si può usare anche un alias definito per gli host. Possono essere inserite varie voci, separando ciascuna con una virgola «,». Con «ALL» si consente l'uso di sudo da qualsiasi host;

  • «(user_target)»: è un parametro opzionale con cui si dice a sudo di eseguire i comandi come utente user_target invece che root;

  • «elenco_comandi»: l'elenco dei comandi a cui si da autorizzazione; si può usare anche un alias definito per i comandi. Possono essere inserite varie voci, separando ciascuna con una virgola «,». Con «ALL» si consente l'esecuzione di qualsiasi comando. Inoltre, si può anche inserire il nome di una directory, terminando il percorso con uno slash «/» per indicare tutti i comandi contenuti in quella directory;

Con la parola chiave «NOPASSWD» è possibile può indicare a sudo che per i comandi definiti successivamente non è richiesto l'inserimento della password. Inoltre, si può negare l'esecuzione di un comando, o un gruppo di comandi, inserendo prima di «elenco_comandi» un punto esclamativo «!». Questa modalità è comunque sconsigliata in quanto è sempre possibile aggirare la negazione rinominando il comando.

Quelli che seguono sono degli esempi:

  • Assegnare all'utente pippo qualsiasi privilegio:

    pippo ALL = (ALL) ALL
  • Assegnare agli utenti raggruppati in «AMMINISTRATORI» i privilegi per eseguire i comandi raggruppati in «UTILITY» da qualunque host:

    AMMINISTRATORI ALL = UTILITY
  • Consentire a utente1 e utente2, se collegati sulla macchina1, di eseguire senza inserire la password il comando1 ed i comandi contenuti in /directory2, escludendo /directory2/comando2 all'utente utente2:

    utente1,utente2 macchina1 = (utente2) NOPASSWD: /directory1/comando1, /directory2/, !/directory2/comando2

Risoluzione problemi

Applicazioni grafiche da root su Wayland

Con la versione 17.10 di Ubuntu è stata introdotta come predefinita la sessione grafica con Wayland al posto di Xorg. Di default in una sessione con Wayland non è possibile lanciare come root programmi con interfaccia grafica (Synaptic, GParted, ecc..).

Il problema non si presenta se al login viene selezionata la sessione con Xorg. Per utilizzarla, al login fare clic sull'icona a forma di ingranaggio.

Per ovviare a questo problema è sufficiente digitare il comando da terminale:

xhost +SI:localuser:root

Per fare in modo che tale comando sia lanciato automaticamente all'avvio del sistema:

  1. Avviare l'applicazione Applicazioni d'avvio.

  2. Fare clic su Aggiungi e nella nuova finestra inserire alla voce Comando:

    xhost +SI:localuser:root
  3. Fare clic su Salva.

  4. Terminare la sessione e rieffettuare il login.

Ridirezione dell'output

Redirigere l'output di alcuni comandi eseguiti con sudo può portare nuovi utenti a strane conclusioni (ad esempio sudo ls > /root/file). Per raggirare tali problemi si può utilizzare sudo sh -c 'ls > /root/file', utilizzando Adverbio o semplicemente utilizzando sudo -s per aprire un terminale in con i privilegi di amministrazione e operare all'interno di esso.

Ulteriori risorse


CategorySicurezza CategoryAmministrazione