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Se s'inviano dei pacchetti a delle porte prestabilite sulle quali un demone è in ascolto e nel caso la sequenza sia corretta, questi attiverà un comando che potrà eseguire delle regole di [:Sicurezza/Iptables:iptables] che apriranno le porte necessarie alla connessione. Il vantaggio è notevole in quanto il server potrebbe rimanere sempre in ''stealth'' e aprire le porte per un determinato servizio solo in caso di necessità. Se s'inviano dei pacchetti a delle porte prestabilite sulle quali il demone è in ascolto e nel caso la sequenza sia corretta, questi attiverà un comando che potrà eseguire delle regole di [[Sicurezza/Iptables|iptables]] che apriranno le porte necessarie alla connessione. Il vantaggio è notevole in quanto il server potrebbe rimanere sempre in ''stealth'' e aprire le porte per un determinato servizio solo in caso di necessità.
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È necessario che il firewall [:Sicurezza/Iptables: iptables] sia configurato e attivo. È necessario che il firewall [[Sicurezza/Iptables| iptables]] sia configurato e attivo.
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Per utilizzare le tecniche di '''Port knocking''' è necessario [:AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi:installare] il pacchetto ''knockd'', reperibile dal [:Repository/Componenti:componente] '''universe''' dei [:Repository:repository ufficiali]. Per utilizzare le tecniche di '''Port knocking''' è necessario [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|installare]] il pacchetto ''knockd'', reperibile dal [[Repository/Componenti|componente]] '''universe''' dei [[Repository|repository ufficiali]].
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= Configurazione =
 0. Per fare in modo che il demone parta all'avvio del computer modificare con un [:Ufficio/EditorDiTesto:editor di testo] e con i [:AmministrazioneSistema/Sudo:privilegi di amministrazione] il file `/etc/default/knockd` in questo modo:{{{
= Configurazione knockd =

0. Per fare in modo che il demone parta all'avvio del computer modificare con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/default/knockd` in questo modo:{{{
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 0. Sempre nel medesimo file `/etc/default/knockd` modificare con un [:Ufficio/EditorDiTesto:editor di testo] e con i [:AmministrazioneSistema/Sudo:privilegi di amministrazione] impostando su quale interfaccia il demone dovrà rimanere in ascolto:{{{  0. Sempre nel medesimo file `/etc/default/knockd` modificare con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] indicando su quale interfaccia il demone dovrà rimanere in ascolto:{{{
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 0. Modificare con un [:Ufficio/EditorDiTesto:editor di testo] e con i [:AmministrazioneSistema/Sudo:privilegi di amministrazione] il file `/etc/knockd.conf` impostandolo come segue:{{{ = Configurazione knockd.conf per l'apertura di una sola porta =

Modificare con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/knockd.conf` impostandolo come segue:{{{
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        # Ulteriore filtro, sul tipo di flag del pacchetto iviato alla sequenza di porte.
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La variabile «%IP%» passa alla regola di iptables l'indirizzo che ha effettuato la richiesta di connessione, in questo caso verrà permessa l'apertura della porta SSH discriminando solo l'IP validato.
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= Configurazione knockd.conf per l'apertura di più porte =

Nell'esempio sopra esposto si è visto come aprire una sola porta. Se l'esigenza fosse però quella di aprirne di più procedere creando più sessioni «[openServizio]» e «[closeServizio]». Questo sistema risulta però scomodo per ovvi motivi, per ottenere lo stesso risultato è consigliato usare degli script.

Modificare con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/knockd.conf` impostandolo come segue:{{{
[options]
        logfile = /var/log/knockd.log

[open]
        sequence = 7000,8000,9000
        seq_timeout = 30
        tcpflags = syn
        command = sh /etc/open_ports %IP%


[close]
        sequence = 9000,8000,7000
        seq_timeout = 30
        tcpflags = syn
        command = sh /etc/close_ports %IP%
}}}

In questo caso invece di eseguire direttamente iptables si richiamano due script passando il parametro «%IP%» alla variabile speciale «$1».

== Esempio di script open_ports ==
Modificare con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/open_ports` impostandolo come segue:{{{
#! /bin/sh
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 22 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 21 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 631 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 5125 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 5126 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 8888 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 10000 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 81 -j ACCEPT
}}}

== Esempio di script close_ports ==
Modificare con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/close_ports` impostandolo come segue:{{{
#! /bin/sh
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 22 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 21 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 631 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 5125 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 5126 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 8888 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 10000 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 81 -j ACCEPT
}}}
Linea 66: Linea 123:
In realtà potrebbe essere sufficiente telnet o netcat ma sono comodi i client che si trovano sul sito di zeroflux (vedere sezione riferimenti) Di seguito viene mostrato come configurare i client a dipendenza del sistema operativo utilizzato.
Linea 68: Linea 125:
= Note = == Linux ==
Linea 70: Linea 127:
Si consiglia vivamente di non mantenere le porte di default. Queste possono essere a scelta tra 0 e 65535, preferibilmente non usare porte occupate.
La sequenza può essere di numero superiore ai tre dell'esempio e si possono usare porte UDP e TCP.
Si può configurare anche una chiusura a tempo delle porte, per questi ed altri parametri controllare il wiki che si trova nei riferimenti.
La sezione "command" non è detto debba essere un comando iptables, potrebbe essere qualsiasi cosa, p.es.: "init 6", per un riavvio remoto del server, oppure un comando "sh" che lancia uno script complesso.
Esistono altre soluzioni alle tecniche di port knocking, vedere la sezione riferimenti.
Scaricare i sorgenti da [[http://www.zeroflux.org/cgi-bin/cvstrac.cgi/knock/wiki|questo indirizzo]] all'interno della propria '''Home''' e [[AmministrazioneSistema/FormatiDiCompressione| scompattarli]], entrare nella cartella `knock-0.x/src` e digitare all'interno di una finestra di terminale il seguente comando:{{{
gcc -o knock knock.c
}}}

Sempre da una finestra di terminale digitare il [[#comando_client|comando per la connessione]].

== Windows ==

Scaricare da [[http://www.zeroflux.org/knock/files/knock.exe|questo indirizzo]] e digitare all'interno di una finestra DOS il [[#comando_client|comando per la connessione]] tralasciando la prima parte «./»

== OSX ==

Consultare la [[http://www.zeroflux.org/cgi-bin/cvstrac.cgi/knock/wiki|relativa pagina]].

<<Anchor(comando_client)>>

= Connessione =

Per effettuare la connessione digitare il seguente comando all'interno di una finestra di terminale:{{{
./knock -v ip_host port1 port2 port3 port...
}}}

Nel caso una porta sia configurata tramite il protocollo UDP, usare la sintassi «port:udp»
Linea 78: Linea 153:
Port knocking in perl:
Linea 80: Linea 154:
[http://www.portknocking.org/]


Wiki del progetto trattato in questa sede e vari client:

[http://www.zeroflux.org/cgi-bin/cvstrac.cgi/knock/wiki]

The PortKnockO Project

[http://portknocko.berlios.de/]

TCP Flags

http://www.openskill.info/infobox.php?ID=694
 * [[http://www.zeroflux.org/cgi-bin/cvstrac.cgi/knock/wiki|Sito ufficiale del progetto]]
 * [[http://www.portknocking.org/|Port knocking in perl]]
 * [[http://portknocko.berlios.de/|Sito ufficiale del progetto PortKnockO]]
 * [[http://www.openskill.info/infobox.php?ID=694|Documentazione sui TCP Flag ]]


Introduzione

Le tecniche di Port knocking permettono di aumentare considerevolmente la sicurezza di un server che deve garantire alcuni servizi non permanenti attraverso IP pubblici. Se s'inviano dei pacchetti a delle porte prestabilite sulle quali il demone è in ascolto e nel caso la sequenza sia corretta, questi attiverà un comando che potrà eseguire delle regole di iptables che apriranno le porte necessarie alla connessione. Il vantaggio è notevole in quanto il server potrebbe rimanere sempre in stealth e aprire le porte per un determinato servizio solo in caso di necessità.

Preparativi

È necessario che il firewall iptables sia configurato e attivo.

Installazione

Per utilizzare le tecniche di Port knocking è necessario installare il pacchetto knockd, reperibile dal componente universe dei repository ufficiali.

Configurazione knockd

  1. Per fare in modo che il demone parta all'avvio del computer modificare con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione il file /etc/default/knockd in questo modo:

    START_KNOCKD=1
  2. Sempre nel medesimo file /etc/default/knockd modificare con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione indicando su quale interfaccia il demone dovrà rimanere in ascolto:

    KNOCKD_OPTS="-i eth0"

Configurazione knockd.conf per l'apertura di una sola porta

Modificare con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione il file /etc/knockd.conf impostandolo come segue:

[options]
        logfile = /var/log/knockd.log

[openSSH]
        sequence    = 7000,8000,9000
        # Questa è la sequenza delle porte sulle quali knockd rimarrà in ascolto. Di default il protocollo è TCP.
        # Quali e quante porte usare è discrezionale.

        # sequence   = 7000:udp,8000:tcp,9000:udp
        # Esempio con sequenza con porte miste udp/tcp

        seq_timeout = 30
        #Tempo di attesa massimo per completare la sequenza.

        command     = /sbin/iptables -A INPUT -s %IP% -p tcp --dport 22 -j ACCEPT
        # Quando la sequenza verrà accettata verrà inserita una regola che aprirà la porta SSH standard.

        tcpflags    = syn
        # Ulteriore filtro, sul tipo di flag del pacchetto iviato alla sequenza di porte.
        
[closeSSH]
        sequence    = 9000,8000,7000
        # Questa è un'altra sequenza di porte sulle quali knockd rimarrà in ascolto.

        seq_timeout = 30

        command     = /sbin/iptables -D INPUT -s %IP% -p tcp --dport 22 -j ACCEPT
        # Quando la sequenza verrà accettata verrà inserita una regola che cancellerà quella creata in precedenza.

        tcpflags    = syn
        # Ulteriore filtro, sul tipo di flag del pacchetto iviato alla sequenza di porte.

La variabile «%IP%» passa alla regola di iptables l'indirizzo che ha effettuato la richiesta di connessione, in questo caso verrà permessa l'apertura della porta SSH discriminando solo l'IP validato.

Configurazione knockd.conf per l'apertura di più porte

Nell'esempio sopra esposto si è visto come aprire una sola porta. Se l'esigenza fosse però quella di aprirne di più procedere creando più sessioni «[openServizio]» e «[closeServizio]». Questo sistema risulta però scomodo per ovvi motivi, per ottenere lo stesso risultato è consigliato usare degli script.

Modificare con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione il file /etc/knockd.conf impostandolo come segue:

[options]
        logfile = /var/log/knockd.log

[open]
        sequence    = 7000,8000,9000
        seq_timeout = 30
        tcpflags    = syn
        command     = sh /etc/open_ports %IP%


[close]
        sequence    = 9000,8000,7000
        seq_timeout = 30
        tcpflags    = syn
        command     = sh /etc/close_ports %IP%

In questo caso invece di eseguire direttamente iptables si richiamano due script passando il parametro «%IP%» alla variabile speciale «$1».

Esempio di script open_ports

Modificare con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione il file /etc/open_ports impostandolo come segue:

iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 22 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 21 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 631 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 5125 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 5126 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 8888 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 10000 -j ACCEPT
iptables -A INPUT -s $1 -p tcp --dport 81 -j ACCEPT

Esempio di script close_ports

Modificare con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione il file /etc/close_ports impostandolo come segue:

iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 22 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 21 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 631 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 5125 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 5126 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 8888 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 10000 -j ACCEPT
iptables -D INPUT -s $1 -p tcp --dport 81 -j ACCEPT

Client

Di seguito viene mostrato come configurare i client a dipendenza del sistema operativo utilizzato.

Linux

Scaricare i sorgenti da questo indirizzo all'interno della propria Home e scompattarli, entrare nella cartella knock-0.x/src e digitare all'interno di una finestra di terminale il seguente comando:

gcc -o knock knock.c

Sempre da una finestra di terminale digitare il comando per la connessione.

Windows

Scaricare da questo indirizzo e digitare all'interno di una finestra DOS il comando per la connessione tralasciando la prima parte «./»

OSX

Consultare la relativa pagina.

Connessione

Per effettuare la connessione digitare il seguente comando all'interno di una finestra di terminale:

./knock -v ip_host port1 port2 port3 port... 

Nel caso una porta sia configurata tramite il protocollo UDP, usare la sintassi «port:udp»

Ulteriori risorse


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