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||<tablestyle="float:right; font-size: 0.9em; width:25%; background:#F1F1ED; margin: 0 0 1em 1em;" style="padding:0.5em;">[[TableOfContents(5)]]|| ||<tablestyle="width:30%; background:#E95E5E;">'''Bozza per Forcefield''' || |
## page was renamed from Hardware/DispositiviPartizioni/RinominareDispositiviUsb #format wiki #language it <<BR>> <<Indice(depth=2)>> <<Informazioni(forum="http://forum.ubuntu-it.org/viewtopic.php?f=46&t=640394"; rilasci="23.04 22.04 21.10 20.04 18.04 16.04")>> |
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Come in molti software per Linux, anche [:Sicurezza:TrueCrypt] è un'applicazione che non nasce con un'interfaccia grafica, ma semplicemente viene utilizzato tramite il terminale. Ma come altri software, anche per True``Crypt è stata costruita una interfaccia che opera in un livello più alto: l'interfaccia si chiama ''Forcefield''. In altre parole, Forcefield mostra graficamente quello che avviene in un livello più basso, restituendo quindi un utilizzo più semplificato per l'utente. Per utilizzare Forcefield è necessario aver installato il pacchetto True``Crypt, così come descritto nella pagina dedicata. = Installazione = Aprire il browser e puntare a questo indirizzo: http://bockcay.de/forcefield. Cliccare sul collegamento che permette di scaricare il file .deb contenente il pacchetto Forcefield. Spostarsi nella cartella dove è stato salvato il pacchetto .deb e fare doppio clic sul file. Si aprirà [:InstallarePacchettiDebian#metodografico:Gdebi] che permetterà di installare Forcefield. Premere il pulsante Installa pacchetto. Quando richiesto immettere la propria password di amministrazione. (screenshot Gdebi) Una volta completata l'installazione, troveremo Forcefield nel menu Applicazioni > Accessori > Forcefield: (screenshot menu) = Configurazione di Forcefield = Apriamo Forcefield. Ci apparirà una schermata di avviso in cui ci viene chiesto se permettere a Forcefield di effettuare alcune operazioni ai gruppi e ad un file di sistema (/etc/sudoers). In genere è bene evitare questo tipo di operazioni, a patto che l'utente sappia cosa sta facendo. Per cui attiviamo l'opzione "Suppress further warnings" e clicchiamo su Ok. (screenshot warning) Ci apparirà la finestra principale di Forcefield in cui vengono elencati i volumi cifrati: dato che non abbiamo creato alcun volume la lista è vuota. (screenshot forcefield) Modifichiamo anzitutto le preferenze del programma cliccando su Actions > Preferences. (screenshot preferenze) Accertiamoci che le opzioni siano impostate come in figura. Ecco le spiegazioni: * '''Autodismount:''' consente di smontare automaticamente tutti i volumi se lo screensaver parte o se si entra in modalità Sospensione. Si lascia all'utente la scelta. * '''On mounting:''' consente di aprire automaticamente la finestra col contenuto del volume cifrato non appena si monta il volume stesso. È una operazione comoda che può essere attivata. Va sostituito, però, il valore già immesso che da "nautilus %d" deve diventare "nautilus %s". * Le ultime tre opzioni significano: * l'utente ha i diritti di amministrazione per True``Crypt: se è stata seguita la guida di questo wiki, si ricorderà, è stato impostato l'uso di True``Crypt per l'utente normale; si lasci l'opzione attivata; * non mostrare la finestra con l'elenco dei volumi montati all'avvio: si può lasciare l'opzione disabilitata. * mantenere uno storico dei volumi aperti e del punto di montaggio. Facciamo clic su Ok. = Creiamo il file contenitore = Apriamo il menu Actions e clicchiamo su Create new volume: (screenshot new_volume) Si aprirà la finestra di dialogo con cui creare il nuovo volume (cioè il file contenitore). Vediamo in dettaglio le tre schede '''Scheda Create''' (screenshot new volume 1) * '''Path:''' Inseriamo il percorso dove creare il file contenitore (il volume), dunque va bene anche la propria home o un disco esterno (come una pendrive). * '''Filename:''' inseriamo il nome che vogliamo dare al file contenitore. * '''Size:''' inseriamo la dimensione del file contenitore, specificando se siano Bytes, Kilobytes, Megabytes o Gigabytes. * '''Passphrase:''' inseriamo la passphrase, che si raccomanda di scegliere accuratamente e di poter ricordare facilmente. Mentre digitiamo la nostra passphrase un indicatore sottostante ci mostra la qualità della stessa: finché non è lunga e abbastanza variegata nelle lettere, la barra rimarrà rossa. '''Scheda Options''' (screenshot new volume 2) Impostiamo le opzioni così come le vediamo in figura, vale a dire scegliendo l'algoritmo di cifratura AES, l'hash su SHA-1 e filesystem su Ext3. ||''Se dobbiamo aprire il file contenitore su sistemi Windows, si dovrà scegliere FAT come filesystem''|| '''Scheda Keyfiles''' Possiamo lasciare tutto così come si trova, se non abbiamo necessità di usare i keyfiles. Torniamo alla scheda '''Create''' e clicchiamo su Applica. Ci verrà chiesto di inserire la password di amministrazione. Inseriamola e premiamo Ok. Apparirà una finestra in cui ci viene chiesto di inserire 320 caratteri a caso. Digitate sulla tastiera caratteri senza senso. La finestra terrà aggiornato il conteggio dei caratteri immessi. Una volta raggiunto o superato il numero di 320, premere Ok. Apparirà la schermata di creazione del volume: (schermata creazione volume) Al termine ci verrà chiesto di inserire la password di amministrazione e quindi Forcefield ci avviserà della creazione del file contenitore. Chiudiamo la finestra di creazione del volume e lasciamo aperta quella principale. = Montiamo il volume = Creato il file contenitore, ci resta da montare il volume. Con la finestra principale ancora aperta, apriamo il menu Actions e clicchiamo su Mount volume. Ci apparirà questa schermata: (schermata mount) Fermiamoci sulla '''scheda Mount'''. * In '''Choose volume''' scegliamo il file contenitore appena creato. Clicchiamo sul pulsante e selezioniamo il file. Quando riapriremo Forcefield per ricaricare in un secondo tempo questo file, lo troveremo nel campo a destra, dove si conserva la lista degli ultimi file contenitori. * In '''Mount directory''' inseriamo la directory dove montare il volume. Generalmente è bene montare i volumi in /media: per cui possiamo scrivere nel campo /media/volume_truecrypt (o quello che preferiamo al posto di volume_truecrypt). Forcefield creerà in /media la directory corrispondente al nome scelto. * In '''Password or file select''' inseriamo la password che avevamo scelto al momento della creazione del file. Possiamo tralasciare le due schede '''Options''' e '''Keyfiles''' (tranne se non sappiamo che ci serve impostare qualcosa lì, come ad esempio i keyfiles). Clicchiamo su Ok. Verrà montato il volume e troveremo sul Desktop l'icona col volume cifrato. = Smontare il volume = Si sarà notato, una volta avviato Forcefield, che nell'area di notifica viene caricata l'applet per il suo controllo: (screenshot stella) Se si fa un clic sulla stella, apparirà la finestra principale di Forcefield; mentre se si fa un clic destro appareil menu con le opzioni comuni: (screenshot menu) Per smontare un volume basterà cliccare su '''"Dismount all"''': con questo comando, comunque, si smonteranno '''tutti''' i volumi aperti. |
In questa guida viene mostrato come rinominare (etichettare) tramite [[AmministrazioneSistema/Terminale|linea di comando]] dispositivi esterni USB/Firewire e partizioni formattati con i seguenti filesystem: * [[Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/Fat|FAT16/FAT32]], utilizzando '''mtools'''; * [[Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/Ntfs|NTFS]], utilizzando '''ntfsprogs'''; * Ext2 e Ext3, utilizzando '''e2label'''; * JFS, utilizzando '''jfs_tune'''; * ReiserFS versione 3, utilizzando '''reiserfstune'''; * XFS, utilizzando '''xfs_admin'''. {{{#!wiki tip Per etichettare dispositivi di memoria tramite interfaccia grafica basata su librerie '''GTK''', consultare la [[Hardware/DispositiviPartizioni/GnomeDiskUtility#label|seguente guida]]. <<BR>> Solo per '''Kubuntu''' invece consultare la [[Hardware/DispositiviPartizioni/PartitionManager#Nome_etichetta_partizione|seguente guida]]. }}} I dispositivi esterni e partizioni vengono automaticamente montati nella directory:{{{ /media/NOME_UTENTE }}} Il nome di un dispositivo, se non è stata assegnata alcuna etichetta, coinciderà con lo [[https://it.wikipedia.org/wiki/Universally_unique_identifier|UUID]].<<BR>> Questo sistema non è di grande aiuto quando si hanno molteplici dispositivi montati e si vuole accedere a una precisa partizione. È pertanto utile assegnare un nome facilmente riconoscibile. {{{#!wiki tip Se si ha la necessità di modificare i punti di mount delle partizioni interne, consultare la [[Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni|seguente guida]]. }}} = Identificazione del dispositivo = Collegare l'unità esterna ed elencare le partizioni. * Digitare con i [[AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione|privilegi di amministrazione]] nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo parted -l }}} * Digitare con i [[AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione|privilegi di amministrazione]] nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo fdisk -l }}} {{{#!wiki note 0. «device»: indica il dispositivo che si intende etichettare, come nei seguenti esempi: '''''/dev/sdb1''''', '''''/dev/sda4'''''. 0. «label» indica l'etichetta desiderata, per esempio «mio_disco». }}} = Installazione dei pacchetti necessari = A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, è necessario [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|installare]] uno o più pacchetti fra quelli elencati di seguito: * [[apt://mtools | mtools]] * [[apt://ntfsprogs | ntfsprogs]] * [[apt://e2fsprogs | e2fsprogs]] * [[apt://jfsutils | jfsutils]] * [[apt://reiserfsprogs | reiserfsprogs]] * [[apt://xfsprogs | xfsprogs]] = Smontare la partizione = Per smontare la partizione di cui si desidera cambiare l'etichetta è sufficiente digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo umount «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo umount /dev/sdb1 }}} = Assegnare l'etichetta = {{{#!wiki important Quando si assegna un'etichetta, è necessario scegliere un nome diverso dai punti di mount già esistenti, poichè HAL crea automaticamente una nuova cartella quando monta il dispositivo. }}} == FAT16 e FAT32 == I filesystem FAT16 e FAT32 sono spesso utilizzati per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo ''flash'' (penne USB, schede di memoria, ecc..). === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] e digitare il seguente comando:{{{ sudo mlabel -i «device» -s :: }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s :: }}} Il precedente comando potrebbe resituire un risultato simile al seguente: {{{ Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)! }}} In tal caso è necessario saltare il controllo. Digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc }}} Ora è possibile digitare nuovamente il comando sopra citato nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo mlabel -i «device» -s :: }}} === Modificare l'etichetta === Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo mlabel -i «device» ::«label» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio_disco }}} == NTFS == Il filesystem NTFS è spesso utilizzato per le partizioni dei dischi fissi esterni USB e Firewire, nonchè su partizioni formattate con sistemi Windows. === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] e digitare il seguente comando:{{{ sudo ntfslabel «device» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo ntfslabel /dev/sdb1 }}} === Modificare l'etichetta === Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo ntfslabel «device» «label» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo ntfslabel /dev/sdb1 mio_disco }}} == Ext2, Ext3 e Ext4 == I filesystem Ext2, Ext3, Ext4 si trovano solitamente su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux. === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] e digitare il seguente comando:{{{ sudo e2label «device» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo e2label /dev/sdb1 }}} === Cambiare l'etichetta === {{{#!wiki note L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri. }}} Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo e2label «device» «label» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo e2label /dev/sdb1 mio_disco }}} == JFS == Il filesystem JFS si trova su partizioni formattate con sistemi IBM e GNU/Linux. === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] e digitare il seguente comando:{{{ sudo jfs_tune -l «device» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo jfs_tune /dev/sdb1 }}} === Cambiare l'etichetta === {{{#!wiki note L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri. }}} Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo jfs_tune -L «label» «device» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo jfs_tune -L mio_disco /dev/sdb1 }}} == ReiserFS 3 == Questo filesystem si trova spesso su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux. Il seguente metodo dovrebbe funzionare anche su filesystem ReiserFS versione 4. === Cambiare l'etichetta === {{{#!wiki note L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri. }}} Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo reiserfstune -l «label» «device» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo reiserfstune -l mio_disco /dev/sdb1 }}} == XFS == Questo filesystem si trova molto spesso su partizioni formattate con sistemi Unix. === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] e digitare il seguente comando:{{{ sudo xfs_admin -l «device» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo xfs_admin -l /dev/sdb1 }}} === Cambiare l'etichetta === Per modificare l'etichetta è sufficiente nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] digitare il seguente comando:{{{ sudo xfs_admin -L «label» «device» }}} Quello che segue è un esempio:{{{ sudo xfs_admin -l mio_disco /dev/sdb1 }}} = Verificare il corretto funzionamento = Per verificare che le modifiche dell'etichetta siano state effettuate correttamente, è sufficiente scollegare il dispositivo, attendere pochi istanti e ricollegarlo: il dispositivo dovrebbe ora apparire sulla dock e nel file manager col nuovo nome. |
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* [http://wiki.ubuntu-it.org/Sicurezza/TrueCrypt Pagina wiki su True``Crypt] * [http://forum.ubuntu-it.org/index.php/topic,53342.0.html Topic di riferimento del forum di Ubuntu-it] * [http://bockcay.de/forcefield Sito ufficiale del progetto] |
* [[https://help.ubuntu.com/community/RenameUSBDrive|Documento originale]] * [[Hardware/DispositiviPartizioni|Sezione dedicata ai dispositivi e alle partizioni]] * [[AmministrazioneSistema/Fstab|Guida a fstab]] |
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Guida verificata con Ubuntu: 20.04 22.04
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Introduzione
In questa guida viene mostrato come rinominare (etichettare) tramite linea di comando dispositivi esterni USB/Firewire e partizioni formattati con i seguenti filesystem:
FAT16/FAT32, utilizzando mtools;
NTFS, utilizzando ntfsprogs;
Ext2 e Ext3, utilizzando e2label;
JFS, utilizzando jfs_tune;
ReiserFS versione 3, utilizzando reiserfstune;
XFS, utilizzando xfs_admin.
Per etichettare dispositivi di memoria tramite interfaccia grafica basata su librerie GTK, consultare la seguente guida.
Solo per Kubuntu invece consultare la seguente guida.
I dispositivi esterni e partizioni vengono automaticamente montati nella directory:
/media/NOME_UTENTE
Il nome di un dispositivo, se non è stata assegnata alcuna etichetta, coinciderà con lo UUID.
Questo sistema non è di grande aiuto quando si hanno molteplici dispositivi montati e si vuole accedere a una precisa partizione. È pertanto utile assegnare un nome facilmente riconoscibile.
Se si ha la necessità di modificare i punti di mount delle partizioni interne, consultare la seguente guida.
Identificazione del dispositivo
Collegare l'unità esterna ed elencare le partizioni.
Digitare con i privilegi di amministrazione nel terminale il seguente comando:
sudo parted -l
Digitare con i privilegi di amministrazione nel terminale il seguente comando:
sudo fdisk -l
«device»: indica il dispositivo che si intende etichettare, come nei seguenti esempi: /dev/sdb1, /dev/sda4.
- «label» indica l'etichetta desiderata, per esempio «mio_disco».
Installazione dei pacchetti necessari
A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, è necessario installare uno o più pacchetti fra quelli elencati di seguito:
Smontare la partizione
Per smontare la partizione di cui si desidera cambiare l'etichetta è sufficiente digitare nel terminale il seguente comando:
sudo umount «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo umount /dev/sdb1
Assegnare l'etichetta
Quando si assegna un'etichetta, è necessario scegliere un nome diverso dai punti di mount già esistenti, poichè HAL crea automaticamente una nuova cartella quando monta il dispositivo.
FAT16 e FAT32
I filesystem FAT16 e FAT32 sono spesso utilizzati per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo flash (penne USB, schede di memoria, ecc..).
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo mlabel -i «device» -s ::
Quello che segue è un esempio:
sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s ::
Il precedente comando potrebbe resituire un risultato simile al seguente:
Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)!
In tal caso è necessario saltare il controllo. Digitare nel terminale il seguente comando:
echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc
Ora è possibile digitare nuovamente il comando sopra citato nel terminale il seguente comando:
sudo mlabel -i «device» -s ::
Modificare l'etichetta
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare nel terminale il seguente comando:
sudo mlabel -i «device» ::«label»
Quello che segue è un esempio:
sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio_disco
NTFS
Il filesystem NTFS è spesso utilizzato per le partizioni dei dischi fissi esterni USB e Firewire, nonchè su partizioni formattate con sistemi Windows.
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo ntfslabel «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo ntfslabel /dev/sdb1
Modificare l'etichetta
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare nel terminale il seguente comando:
sudo ntfslabel «device» «label»
Quello che segue è un esempio:
sudo ntfslabel /dev/sdb1 mio_disco
Ext2, Ext3 e Ext4
I filesystem Ext2, Ext3, Ext4 si trovano solitamente su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux.
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo e2label «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo e2label /dev/sdb1
Cambiare l'etichetta
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare nel terminale il seguente comando:
sudo e2label «device» «label»
Quello che segue è un esempio:
sudo e2label /dev/sdb1 mio_disco
JFS
Il filesystem JFS si trova su partizioni formattate con sistemi IBM e GNU/Linux.
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo jfs_tune -l «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo jfs_tune /dev/sdb1
Cambiare l'etichetta
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare terminale il seguente comando:
sudo jfs_tune -L «label» «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo jfs_tune -L mio_disco /dev/sdb1
ReiserFS 3
Questo filesystem si trova spesso su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux. Il seguente metodo dovrebbe funzionare anche su filesystem ReiserFS versione 4.
Cambiare l'etichetta
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare terminale il seguente comando:
sudo reiserfstune -l «label» «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo reiserfstune -l mio_disco /dev/sdb1
XFS
Questo filesystem si trova molto spesso su partizioni formattate con sistemi Unix.
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo xfs_admin -l «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo xfs_admin -l /dev/sdb1
Cambiare l'etichetta
Per modificare l'etichetta è sufficiente nel terminale digitare il seguente comando:
sudo xfs_admin -L «label» «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo xfs_admin -l mio_disco /dev/sdb1
Verificare il corretto funzionamento
Per verificare che le modifiche dell'etichetta siano state effettuate correttamente, è sufficiente scollegare il dispositivo, attendere pochi istanti e ricollegarlo: il dispositivo dovrebbe ora apparire sulla dock e nel file manager col nuovo nome.