Wiki Ubuntu-it

Indice
Partecipa
FAQ
Wiki Blog
------------------
Ubuntu-it.org
Forum
Chiedi
Chat
Cerca
Planet
  • Pagina non alterabile
  • Informazioni
  • Allegati
  • Differenze per "Hardware/DispositiviPartizioni/RinominareDispositiviEsterni"
Differenze tra le versioni 11 e 85 (in 74 versioni)
Versione 11 del 26/09/2007 13.50.53
Dimensione: 8093
Autore: AldoLatino
Commento:
Versione 85 del 19/05/2020 15.18.25
Dimensione: 7854
Autore: wilecoyote
Commento: Piccole correzioni
Le cancellazioni sono segnalate in questo modo. Le aggiunte sono segnalate in questo modo.
Linea 1: Linea 1:
||<tablestyle="float:right; font-size: 0.9em; width:25%; background:#F1F1ED; margin: 0 0 1em 1em;" style="padding:0.5em;">[[TableOfContents(5)]]||

||<tablestyle="width:30%; background:#E95E5E;">'''Bozza per Forcefield''' ||
## page was renamed from Hardware/DispositiviPartizioni/RinominareDispositiviUsb
#format wiki
#language it
<<BR>>
<<Indice(depth=2)>>
<<Informazioni(forum="http://forum.ubuntu-it.org/viewtopic.php?f=46&t=640394"; rilasci="20.04 18.04 16.04")>>
Linea 7: Linea 10:
Come in molti software per Linux, anche [:Sicurezza:TrueCrypt] è un'applicazione che non nasce con una propria interfaccia grafica e va utilizzato tramite il terminale. È stata, però, creata una interfaccia che consenta un utilizzo più semplice: '''Forcefield'''.

Per utilizzare Forcefield è necessario, dunque, aver installato il pacchetto True``Crypt: se così non fosse, andare nella [http://wiki.ubuntu-it.org/Sicurezza/TrueCrypt pagina dedicata in questo wiki] e successivamente tornare qui.

= Installazione =
Aprire il browser e puntare a questo indirizzo: http://bockcay.de/forcefield. Cliccare sul collegamento che permette di scaricare il file .deb contenente il pacchetto Forcefield.
Spostarsi nella cartella dove è stato salvato il pacchetto .deb e fare doppio clic sul file. Si aprirà [:InstallarePacchettiDebian#metodografico:Gdebi] che permetterà di installare Forcefield. Premere il pulsante Installa pacchetto. Quando richiesto immettere la propria password di amministrazione.

attachment:01_gdebi_ok.png

Una volta completata l'installazione, troveremo Forcefield nel menu Applicazioni > Accessori > Forcefield:

attachment:02_menu.png

= Configurazione di Forcefield =

Prima di utilizzare il programma, si consiglia di impostare alcune opzioni per un utilizzo più semplificato.
Aprire Forcefield dal menu appena indicato. Apparirà una schermata di avviso in cui viene chiesto se permettere a Forcefield di effettuare alcune operazioni ai gruppi utente e ad un file di sistema (/etc/sudoers). In genere è bene evitare questo tipo di operazioni, tranne che l'utente sappia cosa sta facendo. Per cui attivare l'opzione "Suppress further warnings" e cliccare su Ok.

attachment:05_warning.png

Apparirà la finestra principale di Forcefield in cui vengono elencati i volumi cifrati: dato che non è stato creato alcun volume la lista è vuota.

attachment:04_forcefield.png

Modificare anzitutto le preferenze del programma cliccando su Actions > Preferences.

attachment:06_preferenze.png

Accertarsi che le opzioni siano impostate come in figura. Eccone alcune spiegazioni:
 * '''Autodismount:''' consente di smontare automaticamente tutti i volumi se lo screensaver parte o se si entra in modalità Sospensione. Si lascia all'utente la scelta se attivare o meno queste opzioni.
 * '''On mounting:''' consente di aprire automaticamente la finestra col contenuto del volume cifrato non appena lo si monta. È un'opzione comoda che può essere attivata. Va sostituito, però, il valore già immesso che da '''"nautilus %d"''' deve diventare '''"nautilus %s"'''.
 * Le ultime tre opzioni significano:
  * l'utente ha i diritti di amministrazione per True``Crypt: se è stata seguita la guida dedicata a TrueCrypt, si ricorderà, è stato già permesso l'uso di True``Crypt per l'utente normale; si lasci l'opzione attivata;
  * non mostrare la finestra con l'elenco dei volumi montati all'avvio: si può lasciare l'opzione disabilitata.
  * mantenere uno storico dei volumi aperti e del punto di montaggio.

Fare clic su Ok.

= Creare il file contenitore =

Aprire il menu ''Actions'' e cliccare su ''Create new volume'':

attachment:03_new-volume.png

Si aprirà la finestra di dialogo con cui creare il nuovo volume (cioè il file contenitore).

Ecco in dettaglio le tre schede:

'''Scheda Create'''

attachment:07_Create_Volume.png

 * '''Path:''' immettere il percorso dove creare il file contenitore (il volume), dunque va bene anche la propria home o un disco esterno (come una pendrive).
 * '''Filename:''' immettere il nome che si desidera assegnare al file contenitore.
 * '''Size:''' immettere la dimensione desiderata del file contenitore, specificando se siano Bytes, Kilobytes, Megabytes o Gigabytes.
 * '''Passphrase:''' immettere la passphrase, che si raccomanda di scegliere accuratamente e facile da ricordare. Mentre si digita la passphrase un indicatore sottostante mostrerà la qualità della stessa: finché non è lunga e abbastanza variegata nelle lettere, la barra rimarrà rossa.

'''Scheda Options'''

attachment:08_Create_Volume-options.png

Si consiglia di impostare le opzioni così come appaiono in figura, vale a dire scegliendo l'algoritmo di cifratura AES, l'hash su SHA-1 e filesystem su Ext3; nulla vieta che l'utente possa operare delle scelte diverse.

||<tablestyle="width:100%; background:#FB8B00; margin: 1em 0 1em 0;" style="padding:0.5em;">'''Se si dovrà aprire il file contenitore su sistemi Windows o Apple, si dovrà scegliere FAT come filesystem'''||

'''Scheda Keyfiles'''
Si lasci tutto così come si trova, se non si ha necessità di usare i keyfiles.
Tornare alla scheda '''Create''' e cliccare su Applica. Verrà chiesto di immettere la password di amministrazione: dopo averla immessa, si premi Ok.
Apparirà una finestra in cui viene chiesto di inserire 320 caratteri a caso. Digitare sulla tastiera caratteri senza senso. La finestra terrà aggiornato il conteggio dei caratteri immessi. Una volta raggiunto o superato il numero di 320, premere Ok.

Apparirà la schermata di creazione del volume:

attachment:09_creazione_volume.png

Al termine verrà chiesto di inserire la password di amministrazione:

attachment:10_get_sudo_password.png

e quindi Forcefield avviserà della creazione del file contenitore:

attachment:11-volume_created.png

Chiudere la finestra di creazione del volume e lasciare aperta quella principale.

= Montare il volume =
Creato il file contenitore, resta da montare il volume. Con la finestra principale ancora aperta, si apra il menu ''Actions'' e si clicchi su ''Mount volume'':

attachment:13_mount-volume.png

Apparirà questa schermata:

attachment:14-Truecrypt_mount.png

'''Scheda Mount'''.
 * In '''Choose volume''' scegliere il file contenitore appena creato. Cliccare sul pulsante e selezionare il file. Quando si riaprirà Forcefield per ricaricare in un secondo tempo questo file, lo si ritroverà nel campo a destra, dove si conserva la lista degli ultimi file contenitori.
 * In '''Mount directory''' inserire la directory dove montare il volume. Generalmente è bene montare i volumi in /media: per cui si può scrivere nel campo /media/volume_truecrypt (o quello che si preferisce al posto di ''volume_truecrypt''). Forcefield creerà in /media la directory corrispondente al nome scelto.
 * In '''Password or file select''' inserire la password che si era scelta al momento della creazione del file.

Si tralascino le due schede '''Options''' e '''Keyfiles''' (tranne che servano espressamente all'utente).

Cliccare su Ok. Verrà montato il volume e si troverà sul Desktop l'icona col volume cifrato.

= Smontare il volume =

Si sarà notato, una volta avviato Forcefield, che nell'area di notifica viene caricata l'applet per il suo controllo:

attachment:15_forcefield_tray.png

Se si fa un clic sulla stella, apparirà la finestra principale di Forcefield; mentre se si fa un clic destro appare il menu con le opzioni comuni:

attachment:16_tray.png

Per smontare un volume basterà cliccare su '''"Dismount all"''' (con questo comando, comunque, si smonteranno '''tutti''' i volumi aperti).
Nel caso si abbiano più volumi aperti e si desidera smontarne uno solo, fare un clic destro sull'icona nell'area di notifica e cliccare su ''List mounted'': apparirà una finestra con la lista dei volumi montati e basterà un clic destro su uno dei volumi nella lista per smontarli selettivamente.
In questa guida viene mostrato come rinominare (etichettare) tramite [[AmministrazioneSistema/Terminale|linea di comando]] dispositivi esterni USB/Firewire e partizioni formattati con i seguenti filesystem:
 * FAT16/FAT32, utilizzando '''mtools''';
 * NTFS, utilizzando '''ntfsprogs''';
 * Ext2 e Ext3, utilizzando '''e2label''';
 * JFS, utilizzando '''jfs_tune''';
 * ReiserFS versione 3, utilizzando '''reiserfstune''';
 * XFS, utilizzando '''xfs_admin'''.

{{{#!wiki tip
Per etichettare dispositivi di memoria tramite interfaccia grafica basata su librerie '''GTK''', consultare la [[Hardware/DispositiviPartizioni/GnomeDiskUtility#label|seguente guida]].
<<BR>>
Solo per '''Kubuntu''' invece consultare la [[Hardware/DispositiviPartizioni/PartitionManager#Nome_etichetta_partizione|seguente guida]].
}}}

I dispositivi esterni e partizioni vengono automaticamente montati nella directory:{{{
/media/NOME_UTENTE
}}}
Il nome di un dispositivo, se non è stata assegnata alcuna etichetta, coinciderà con lo [[https://it.wikipedia.org/wiki/Universally_unique_identifier|UUID]].<<BR>>
Questo sistema non è di grande aiuto quando si hanno molteplici dispositivi montati e si vuole accedere a una precisa partizione. È pertanto utile assegnare un nome facilmente riconoscibile.

{{{#!wiki tip
Se si ha la necessità di modificare i punti di mount delle partizioni interne, consultare la [[Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni|seguente guida]].
}}}

= Identificazione del dispositivo =

Collegare l'unità esterna ed elencare le partizioni digitando il seguente comando in una finestra di terminale:
{{{
sudo parted -l
}}}

Nel resto della guida verranno utilizzate le seguenti diciture:
 1. «device»: indica il dispositivo che si intende etichettare, come nei seguenti esempi:
  * ''/dev/sdb1''
  * ''/dev/sda4''
 2. «label» indica l'etichetta desiderata, per esempio «mio_disco».

= Installazione dei pacchetti necessari =

A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, è necessario [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|installare]] uno o più pacchetti fra quelli elencati di seguito:

 * [[apt://mtools | mtools]]
 * [[apt://ntfsprogs | ntfsprogs]]
 * [[apt://e2fsprogs | e2fsprogs]]
 * [[apt://jfsutils | jfsutils]]
 * [[apt://reiserfsprogs | reiserfsprogs]]
 * [[apt://xfsprogs | xfsprogs]]

= Smontare la partizione =

Per smontare la partizione di cui si desidera cambiare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando in una finestra di terminale:
{{{
sudo umount «device»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo umount /dev/sdb1
}}}

= Assegnare l'etichetta =

{{{#!wiki important
Quando si assegna un'etichetta, è necessario scegliere un nome diverso dai punti di mount già esistenti, poichè HAL crea automaticamente una nuova cartella quando monta il dispositivo.
}}}

== FAT16 e FAT32 ==

I filesystem FAT16 e FAT32 sono spesso utilizzati per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo ''flash'' (penne USB, schede di memoria, ecc..).

=== Controllare l'etichetta corrente ===

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
{{{
sudo mlabel -i «device» -s ::
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s ::
}}}

Il precedente comando potrebbe resituire un risultato simile al seguente:
{{{
Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)!
}}}

In tal caso è necessario saltare il controllo. Digitare il seguente comando in una finestra di terminale:
{{{
echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc
}}}

Ora è possibile digitare nuovamente il comando sopra citato in una finestra di terminale:
{{{
sudo mlabel -i «device» -s ::
}}}

=== Modificare l'etichetta ===

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
{{{
sudo mlabel -i «device» ::«label»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio_disco
}}}

== NTFS ==

Il filesystem NTFS è spesso utilizzato per le partizioni dei dischi fissi esterni USB e Firewire, nonchè su partizioni formattate con sistemi Windows.

=== Controllare l'etichetta corrente ===

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
{{{
sudo ntfslabel «device»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo ntfslabel /dev/sdb1
}}}

=== Modificare l'etichetta ===

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
{{{
sudo ntfslabel «device» «label»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo ntfslabel /dev/sdb1 mio_disco
}}}

== Ext2 e Ext3 ==

I filesystem Ext2 e Ext3 si trovano solitamente su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux.

=== Controllare l'etichetta corrente ===

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
{{{
sudo e2label «device»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo e2label /dev/sdb1
}}}

=== Cambiare l'etichetta ===

{{{#!wiki note
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.
}}}

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
{{{
sudo e2label «device» «label»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo e2label /dev/sdb1 mio_disco
}}}


== JFS ==

Il filesystem JFS si trova su partizioni formattate con sistemi IBM e GNU/Linux.

=== Controllare l'etichetta corrente ===

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
{{{
sudo jfs_tune -l «device»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo jfs_tune /dev/sdb1
}}}

=== Cambiare l'etichetta ===

{{{#!wiki note
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.
}}}

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
{{{
sudo jfs_tune -L «label» «device»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo jfs_tune -L mio_disco /dev/sdb1
}}}

== ReiserFS 3 ==

Questo filesystem si trova spesso su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux. Il seguente metodo dovrebbe funzionare anche su filesystem ReiserFS versione 4.

=== Cambiare l'etichetta ===

{{{#!wiki note
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.
}}}

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
{{{
sudo reiserfstune -l «label» «device»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
sudo reiserfstune -l mio_disco /dev/sdb1
}}}

== XFS ==

Questo filesystem si trova molto spesso su partizioni formattate con sistemi Unix.

=== Controllare l'etichetta corrente ===

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
{{{
xfs_admin -l «device»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
xfs_admin -l /dev/sdb1
}}}


=== Cambiare l'etichetta ===

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
{{{
sudo xfs_admin -L «label» «device»
}}}

Quello che segue è un esempio:
{{{
xfs_admin -l mio_disco /dev/sdb1
}}}

= Verificare il corretto funzionamento =

Per verificare che le modifiche dell'etichetta siano state effettuate correttamente, è sufficiente scollegare il dispositivo, attendere pochi istanti e ricollegarlo: il dispositivo dovrebbe ora apparire sulla dock e nel file manager col nuovo nome.
Linea 125: Linea 267:
 * [http://wiki.ubuntu-it.org/Sicurezza/TrueCrypt Pagina wiki su TrueCrypt]
 * [http://forum.ubuntu-it.org/index.php/topic,53342.0.html Topic di riferimento del forum di Ubuntu-it]
 * [http://bockcay.de/forcefield Sito ufficiale del progetto]

 * [[https://help.ubuntu.com/community/RenameUSBDrive|Documento originale]]
 * [[Hardware/DispositiviPartizioni|Sezione dedicata ai dispositivi e alle partizioni]]
 * [[AmministrazioneSistema/Fstab|Guida a fstab]]
Linea 131: Linea 271:
CategoryHomepage CategoryHardware


Guida verificata con Ubuntu: 20.04

Problemi in questa pagina? Segnalali in questa discussione

Introduzione

In questa guida viene mostrato come rinominare (etichettare) tramite linea di comando dispositivi esterni USB/Firewire e partizioni formattati con i seguenti filesystem:

  • FAT16/FAT32, utilizzando mtools;

  • NTFS, utilizzando ntfsprogs;

  • Ext2 e Ext3, utilizzando e2label;

  • JFS, utilizzando jfs_tune;

  • ReiserFS versione 3, utilizzando reiserfstune;

  • XFS, utilizzando xfs_admin.

Per etichettare dispositivi di memoria tramite interfaccia grafica basata su librerie GTK, consultare la seguente guida.
Solo per Kubuntu invece consultare la seguente guida.

I dispositivi esterni e partizioni vengono automaticamente montati nella directory:

/media/NOME_UTENTE

Il nome di un dispositivo, se non è stata assegnata alcuna etichetta, coinciderà con lo UUID.
Questo sistema non è di grande aiuto quando si hanno molteplici dispositivi montati e si vuole accedere a una precisa partizione. È pertanto utile assegnare un nome facilmente riconoscibile.

Se si ha la necessità di modificare i punti di mount delle partizioni interne, consultare la seguente guida.

Identificazione del dispositivo

Collegare l'unità esterna ed elencare le partizioni digitando il seguente comando in una finestra di terminale:

sudo parted -l

Nel resto della guida verranno utilizzate le seguenti diciture:

  1. «device»: indica il dispositivo che si intende etichettare, come nei seguenti esempi:
    • /dev/sdb1

    • /dev/sda4

  2. «label» indica l'etichetta desiderata, per esempio «mio_disco».

Installazione dei pacchetti necessari

A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, è necessario installare uno o più pacchetti fra quelli elencati di seguito:

Smontare la partizione

Per smontare la partizione di cui si desidera cambiare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando in una finestra di terminale:

sudo umount «device»

Quello che segue è un esempio:

sudo umount /dev/sdb1

Assegnare l'etichetta

Quando si assegna un'etichetta, è necessario scegliere un nome diverso dai punti di mount già esistenti, poichè HAL crea automaticamente una nuova cartella quando monta il dispositivo.

FAT16 e FAT32

I filesystem FAT16 e FAT32 sono spesso utilizzati per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo flash (penne USB, schede di memoria, ecc..).

Controllare l'etichetta corrente

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:

sudo mlabel -i «device» -s ::

Quello che segue è un esempio:

sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s ::

Il precedente comando potrebbe resituire un risultato simile al seguente:

Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)!

In tal caso è necessario saltare il controllo. Digitare il seguente comando in una finestra di terminale:

echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc

Ora è possibile digitare nuovamente il comando sopra citato in una finestra di terminale:

sudo mlabel -i «device» -s ::

Modificare l'etichetta

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:

sudo mlabel -i «device» ::«label»

Quello che segue è un esempio:

sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio_disco

NTFS

Il filesystem NTFS è spesso utilizzato per le partizioni dei dischi fissi esterni USB e Firewire, nonchè su partizioni formattate con sistemi Windows.

Controllare l'etichetta corrente

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:

sudo ntfslabel «device»

Quello che segue è un esempio:

sudo ntfslabel /dev/sdb1

Modificare l'etichetta

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:

sudo ntfslabel «device» «label»

Quello che segue è un esempio:

sudo ntfslabel /dev/sdb1 mio_disco

Ext2 e Ext3

I filesystem Ext2 e Ext3 si trovano solitamente su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux.

Controllare l'etichetta corrente

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:

sudo e2label «device»

Quello che segue è un esempio:

sudo e2label /dev/sdb1

Cambiare l'etichetta

L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:

sudo e2label «device» «label»

Quello che segue è un esempio:

sudo e2label /dev/sdb1 mio_disco

JFS

Il filesystem JFS si trova su partizioni formattate con sistemi IBM e GNU/Linux.

Controllare l'etichetta corrente

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:

sudo jfs_tune -l «device»

Quello che segue è un esempio:

sudo jfs_tune /dev/sdb1

Cambiare l'etichetta

L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:

sudo jfs_tune -L «label» «device»

Quello che segue è un esempio:

sudo jfs_tune -L mio_disco /dev/sdb1

ReiserFS 3

Questo filesystem si trova spesso su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux. Il seguente metodo dovrebbe funzionare anche su filesystem ReiserFS versione 4.

Cambiare l'etichetta

L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:

sudo reiserfstune -l «label» «device»

Quello che segue è un esempio:

sudo reiserfstune -l mio_disco /dev/sdb1

XFS

Questo filesystem si trova molto spesso su partizioni formattate con sistemi Unix.

Controllare l'etichetta corrente

Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:

xfs_admin -l «device»

Quello che segue è un esempio:

xfs_admin -l /dev/sdb1

Cambiare l'etichetta

Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:

sudo xfs_admin -L «label» «device»

Quello che segue è un esempio:

xfs_admin -l mio_disco /dev/sdb1

Verificare il corretto funzionamento

Per verificare che le modifiche dell'etichetta siano state effettuate correttamente, è sufficiente scollegare il dispositivo, attendere pochi istanti e ricollegarlo: il dispositivo dovrebbe ora apparire sulla dock e nel file manager col nuovo nome.

Ulteriori risorse


CategoryHardware