Guida verificata con Ubuntu: 20.04
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Introduzione
All'interno della seguente pagina sono presenti le istruzioni per montare in lettura e scrittura una partizione formattata in NTFS, il filesystem utilizzato dai sistemi operativi Windows da Windows XP in poi. Tale filesystem è supportato sia in lettura che in scrittura.
Se su Windows è abilitato l'avvio rapido, sarà necessario disattivarlo per poter accedere alla sua partizione da Ubuntu. Leggere sul come fare questa pagina.
Montare in automatico al riavvio
Per fare in modo che una partizione NTFS venga montata automaticamente ad ogni avvio del sistema, seguire le istruzioni dei seguenti paragrafi rispettandone l'ordine.
Prelevare il nome della partizione
Digitare in un terminale il seguente comando:
sudo blkid
che restituirà una serie di codici come ad esempio:
/dev/sda2: UUID="5C741BC1761C8B3A" TYPE="ntfs"
Nel nostro esempio verrà montata la partizione /dev/sda2. Occorre annotare la stringa relativa allo UUID che nei seguenti comandi e nei file di configurazione dovrà essere scritta nella forma (senza virgolette):
UUID=5C741BC1761C8B3A
In alternativa può semplicemente essere utilizzata la dicitura /dev/sda2. Tuttavia in alcuni casi potrebbe creare problemi (ad esempio qualora vengano create nuove partizioni), non essendo un metodo di riconoscimento univoco della partizione. È quindi fortemente raccomandato l'uso del UUID.
Creare il punto di mount
Perché la partizione sia resa accessibile è necessario creare un punto di mount, vale a dire una cartella in cui verrà montata la partizione e nella quale sarà possibile accedere ai dati che contiene. In questo caso verrà creata nella directory /media.
Mentre il nome in /dev viene assegnato dal sistema, quello in /media è a piacimento dell'utente. Pertanto è possibile chiamare la cartella di mount con un nome a piacere. Per crearla digitare in un terminale il comando:
sudo mkdir /media/<nomeutente>/<nome_utente>/PUNTO_DI_MOUNT
Occorre cambiare il <nome_utente> e PUNTO_DI_MOUNT rispettivamente col nome dell'utente e col nome della cartella scelto in /media destinata ad ospitare la partizione.
Ad esempio, se il nome dell'utente è topogigio e quello scelto per la partizione Windows10, la sinossi del comando diverrebbe:
sudo mkdir /media/topogigio/Partizione_Windows
Scegliere un nome senza spazi al suo interno. Ad esempio Windows10 o Windows_10' e non Windows 10.
Modifica del file /etc/fstab
Aprire dunque con i privilegi di amministrazione e con un editor di testo il file /etc/fstab e inserire una riga così costituita:
UUID_DELLA_PARTIZIONE /media/<nome_utente>/PUNTO_DI_MOUNT ntfs-3g silent,umask=000,utf8 0 0
Occorre cambiare il UUID_DELLA_PARTIZIONE, <nome_utente> e PUNTO_DI_MOUNT rispettivamente col UUID della partizione, il nome dell'utente e con il nome della cartella scelto in /media destinata ad ospitare la partizione.
Ad esempio, se il UUID è 5C741BC1761C8B3A, il nome dell'utente è topogigio e quello della partizione Windows10, la sinossi della riga diverrebbe:
UUID=5C741BC1761C8B3A /media/topogigio/Partizione_Windows ntfs-3g silent,umask=000,utf8 0 0
In caso di modifica del file fstab, è bene ricordare che le sezioni vanno separate con il tasto TAB, mentre le opzioni vanno separate da una virgola.
Applicare le modifiche
Per applicare le modifiche digitare in un terminale il seguente comando:
sudo mount -a
Se non accadesse nulla potrebbe dipendere dal fatto che la partizione è già stata montata in altro modo. Pertanto digitate:
sudo umount -a sudo mount -a
Il primo comando restituirà degli errori, dati dal fatto che il comando cerca di smontare partizioni di sistema, ovviamente non smontabili.
Montare manualmente
Per montare manualmente la partizione, senza impostare un automatizzazione del processo al boot, seguire i primi due passaggi del metodo automatizzato (prelevare il nome della partizione e creare il punto di mount).
Successivamente aprire un terminale e montare direttamente la partizione digitando il comando:
sudo mount -t ntfs UUID_DELLA_PARTIZIONE /media/<nome_utente>/PUNTO_DI_MOUNT
Anche in questo caso avendo l'accortezza di cambiare il UUID_DELLA_PARTIZIONE, <nome_utente> e PUNTO_DI_MOUNT rispettivamente col UUID della partizione, il nome dell'utente e con il nome della cartella in /media destinata ad ospitare la partizione.
Ad esempio, se il UUID è 49BC-ACD2, il nome dell'utente è topogigio e quello della partizione Windows10, la sinossi del comando diverrebbe:
sudo mount -t ntfs UUID=49BC-ACD2 /media/topogigio/Windows10
Utilizzo del Cestino
Con le impostazioni di default, una volta montata la partizione, sarà possibile eliminare permanentemente i file presenti, ma non spostarli nel cestino.
È possibile utilizzare il cestino di sistema del proprio utente nella partizione desiderata. A tale scopo aggiungere il parametro uid=XXXX alle opzioni di fstab, sostituendo il valore XXXX con l'id del proprio utente ricavabile digitando in un terminale:
id -u
Quindi, se il valore rilevato fosse 1000, aggiungerlo alle opzioni di fstab separato da una virgola, come nel seguente esempio:
UUID=5C741BC1761C8B3A /media/Partizione_Dati ntfs defaults,uid=1000 0 0
Risoluzione dei problemi
Potrebbe verificarsi il problema di non poter più visualizzare e montare le partizioni NTFS. In tal caso si dice che la partizione è diventata «flushed», ovvero il filesystem NTFS necessita di un aggiornamento della tabella dei cluster. Questo si può verificare quando una partizione viene smontata improvvisamente.
Tale errore si potrebbe verificare anche durante l'esecuzione delle istruzioni contenute nella presente guida.
Per risolvere questo problema, seguire uno a scelta dei seguenti metodi:
Da Windows: riavviare il computer e selezionare il sistema operativo Windows, in modo tale che provveda automaticamente a sistemare la tabella dei cluster del disco fisso; oppure eseguire da console:
chkdsk /f /r
Da Ubuntu 14.04 (qualora non si disponesse di Windows):
Installare il pacchetto ntfs-3g se assente.
- Assicurarsi che la partizione in oggetto non sia montata.
Eseguire il controllo digitando in un terminale:
sudo ntfsfix /dev/NOME_PARTIZIONE
avendo cura di sostituire la dicitura /dev/NOME_PARTIZIONE con il percorso del dispositivo.