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Questa guida è presente anche nella documentazione ufficiale
Introduzione
In questa guida verrà spiegato come installare e configurare il Server Web Apache e come abilitare il supporto a php e MySql.
Definizione di Server Web:
"Un server web è un servizio, e per estensione il computer su cui è in esecuzione, che si occupa di fornire, tramite software dedicato e su richiesta dell'utente, file di qualsiasi tipo, tra cui pagine web (successivamente visualizzabili dal browser sul PC dell'utente). Le informazioni inviate dal server web all'utente viaggiano in rete trasportate dal protocollo HTTP. L'insieme di server web dà vita al World Wide Web, uno dei servizi più utilizzati di Internet." (cit. Wikipedia)
Intallazione
Installare il pacchetto apache2.
Aprire il proprio browser e accedere all'indirizzo http://127.0.0.1 oppure http://localhost. Se l'installazione è andata a buon fine sarà possibile leggere il messaggio:
It works! This is the default web page for this server. The web server software is running but no content has been added, yet.
Configurazione
Di seguito verranno elencati i file e le cartelle presenti all'interno di /etc/apache2 che sono necessari per la configurazione del server Apache:
apache2.conf: è il file di configurazione principale. In esso sono contenute le impostazioni che saranno applicate globalmente a tutti i siti.
conf.d: cartella che contiene file di configurazione globali. Software che utilizzano il server Apache per fornire contenuti all'utente finale (per esempio PhpMyAdmin), possono aggiungere file o collegamenti simbolici in questa cartella.
envvars: in questo file sono definite e impostate le variabili d'ambiente del server Apache.
httpd.conf: un file di configurazione, inizialmente vuoto, che può essere utilizzato per specifiche direttive impostate dall'utente che agiscono globalmente sul server.
mods-available: in questa cartella sono contenuti i file di configurazione per avviare i moduli del server e per configurare gli stessi. Non tutti i moduli hanno file di configurazione specifici.
mods-enabled: in questa cartella sono presenti dei collegamenti simbolici ai moduli presenti nella cartella /etc/apache2/mods-available. Tutti i moduli che hanno un collegamento simbolico in questa cartella sono abilitati e avviati all'interno del server Apache.
ports.conf: contiene le direttive per impostare le porte TCP sulle quali il server Apache resterà in ascolto.
sites-available: in questa cartella sono contenuti i file di configurazione per i Virtual Host (di seguito VH). I VH consentono di avere numerosi siti con configurazioni diverse l'uno dall'altro.
sites-enabled: come per la cartella mods-enabled, contiene collegamenti simbolici a /etc/apache2/sites-available. Quando una configurazione presente in sites-available è collegata all'interno di questa cartella, il sito corrispondente verrà configurato e avviato insieme al server Apache.
File di configurazione aggiuntivi possono essere impostati attraverso la direttiva Include. Per esempio, la direttiva
Include /etc/apache2/conf.d/
farà in modo che il server Apache importi le impostazioni presenti all'interno della cartella /etc/apache2/conf.d/.
Per rendere effettive le modifiche sui file di configurazione è necessario riavviare il server digitando con permessi di amministrazione il seguente comando in una finestra di terminale:
sudo service apache2 restart
Configurazione di Base
In questa sezione vengono fornite e commentate le direttive più importanti per il funzionamento e la configurazione del server Apache. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla documentazione ufficiale.
ServerRoot: definisce la cartella in cui sono presenti i file del server. In Ubuntu è /etc/apache2 e contiene tutti file di configurazione.
DocumentRoot: definisce la cartella in cui sono presenti i file che verranno richiesti al server web. In Ubuntu, in via predefinita, è la cartella /var/www.
ServerAdmin: definisce l'indirizzo e-mail da includere nei messaggi di errore inviati al client.
ServerName: contiente informazioni sull'hostname al quale il server Apache deve rispondere. Può essere specificato un hostname diverso per ogni VH.
Listen: definisce la porta sulla quale il server è in ascolto.
User e Group: definiscono l'utente e il gruppo proprietari del processo. Il server Apache non dovrebbe mai essere avviato dall'utente root.
ErrorLog: definisce il percorso per i file di log degli errori.
LockFile: il lock file sul file di log (da modificare solo se il log file di apache2 è montato via NFS).
PidFile: il file che contiene il PID del processo padre apache2.
TimeOut: il tempo dopo il quale apache2 chiude una connessione client in stato idle.
KeepAlive On: sono permesse connessioni persistenti, ovvero in grado di servire più di una richiesta di uno stesso client.
MaxKeepAliveRequests: il massimo numero di richieste che in una singola connessione un client può fare al server. Dopo tale numero le richieste verranno scartate.
KeepAliveTimeout`: tempo, in secondi, da attendere per effettuare un'altra richiesta da parte di uno stesso client su una stessa connessione persistente.
StartServers: numero di processi server avviati.
MinSpareServers: numero minimo di processi liberi, ovvero avviati per supplire ad improvvisi picchi di carico.
MaxSpareServers: numero massimo di processi liberi.
MaxClients: massimo numero di processi apache2 che possono essere avviati.
MaxRequestsPerChild: numero massimo di richieste che il server è in grado di processare per ciascun thread.
Include: direttive di inclusione. Apache2 si serve di tali direttive per dichiarare indirizzo di binding, porta di ascolto ed altri parametri specifici di configurazione in file distinti.
Personalizzare il proprio sito
In via predefinita, Apache utilizza un unico file di configurazione globale per la gestione dei VH. Si tratta del file /etc/apache2/sites-available/default. Se il server dovrà servire un unico sito è possibile mantenere questa configurazione, personalizzando i campi necessari. In particolare:
DocumentRoot: qualora si volesse utilizzare una cartella diversa da quella predefinita (/var/www).
ServerAdmin: un amministratore diverso può essere specificato per ogni sito;
ServerName: è possibile assegnare un valore diverso a questa direttiva per ogni VH configurato. Se, ad esempio, si imposta la direttiva come
ServerName host.example
si otterrà che, digitando nel browser l'indirizzo
http://host.example
il server Apache restituirà solo i dati relativi al sito configurato con questo ServerName.
ServerAlias: attraverso questa direttiva è possibile definire altri alias che puntino sempre al sito http://host.example. Per meglio comprendere la funzione di questa direttiva, se si imposta
ServerAlias *.host.example
si otterrà che il sito rispondente al dominio host.example sarà richiamato ogni qual volta nel browser si digiti un indirizzo che termini con host.example (http://www.host.example, http://pippo.host.example, http://foo.host.example);
Creare un nuovo sito
Utilizzare il file di configurazione di default come base. Fare riferimento al paragrafo Hosting Virtuale per avere informazioni più dettagliate.
Creare una copia del file di configurazione di default digitando con permessi di amministrazione il seguente comando in una finestra di terminale:
sudo cp /etc/apache2/sites-available/default /etc/apache2/sites-available/miosito
miosito sarà il file di configurazione del nuovo sito che si vuole impostare;
Personalizzare la configurazione di miosito utilizzando le direttive necessarie;
Abilitare il sito con il comando
sudo a2ensite miosito
Riavviare il server Apache per rendere effettive le modifiche con il comando:
sudo service apache2 restart
Per disabilitare un sito precedentemente abilitato utilizzare il comando:
sudo a2dissite miosito
Altre direttive utili
Molte altre direttive possono esse impostate per ogni sito che si ha la necessità di configurare. Per un elenco completo si può fare riferimento alla documentazione ufficiale. Alcune di queste, che possono risultare utili vengono riportate di seguito:
Alias: questa direttiva serve a specificare un percorso diverso da quello impostato in DocumentRoot per una richiesta. Ad esempio, impostando
Alias /image /home/utente/immagini
si otterrà che, digitando nel browser il collegamento
http://host.example/image/casa.jpg
il file richiesto sarà caricato dalla posizione
/home/utente/immagini/casa.jpg
Allow from e Deny from: attraverso queste direttive è possibile specificare gli indirizzi IP o gli hostname ai quali è permesso accedere al sito (Allow) e quelli ai quali ciò è impedito (Deny). Ad esempio, per impedire ad uno specifico IP di accedere al sito si può usare la direttiva
Deny from 10.252.46.165
DirectoryIndex: questa direttiva specifica il file da cercare quando un utente cerca di accedere ad una determinata posizione nel sito. Ad esempio, impostando
DocumentIndex index.html
se si tenta di accedere all'indirizzo
http://host.example/template
si verrà reindirizzati al file
http://host.example/template/index.html
È possibile specificare più di un DocumentIndex nella forma
DocumentIndex index.html index.php error.html
In questo modo se, nella posizione specificata non esiste né il file index.html né il file index.php si verrà reindirizzati al file error.html.
IndexIgnore: permette di nascondere alcuni files al client. Ad esempio, se si specifica
IndexIgnore README* *.txt
tutti i files README* e tutti i file con estensione .txt vengono nascosti al client.
Autorizzazione basata sull'Utente
Per configurare l'autenticazione a livello utente procedere come segue:
Creare file per utenti: /usr/local/apache/conf/htuser
Creare utenti in /usr/local/apache/conf/htuser con comando:
htpasswd -c htuser <nomeutente>
Creare gruppo htusers nel file /usr/local/apache/conf/htgroup. Il formato del file è il seguente:
Groupname: user1 user2 user3 ..
Inserire nel file /etc/apache2/sites-available/default le seguenti direttive:
AuthUserFile conf/htuser AuthGroupFile conf/htgroup
Impostazioni controllo accesso:
Require user username1 username2 Require group groupname1 groupname2 Require valid-user
la prima direttiva consente l'accesso a username1 username2..
la seconda direttiva consente l'accesso a groupname1 groupname2..
la terza direttiva consente l'accesso solo agli utenti definiti in htuser
Hosting virtuale
Un singolo server può ospitare più siti. La gestione dei siti può essere fatta nei seguenti modi:
- N siti = N * M processi web server. se M è il numero di processi per singola istanza del sito web, vuol dire che M processi gestiscono ciascun sito.
- Virtual host = N siti = M processi web server. Si ha sempre una singola istanza web, ovvero gli M processi gestiscono tutti gli N siti web.
È possibile identificare tre tipi di hosting virtuale :
- basato sull'IP (VH host based) : da eseguire quando si hanno più indirizzi IP;
- basato sul nome (VH name based) : da eseguire quando si hanno più nomi DNS;
- basato sulla porta (VH port based).
Per scegliere tra le diverse configurazioni si possono seguire i punti successivi come linee guida:
- N interfacce di rete: VH host based;
- Singola interfaccia di rete: VH name based ;
- N nomi per host: VH name based;
- Necessità di separare i web servers per differenti politiche di sicurezza: si sconsiglia il VH in quanto si deve effettuare una separazione delle istanze del server Web.
VH Host based
Si utilizza la direttiva <VirtualHost> da specificare all'interno del file /etc/apache2/sites-availabe/miosito e all'interno delle opzioni di directory come nell'esempio riportato:
</VirtualHost> BindAddress 0.0.0.0 Port 80 DocumentRoot /usr/local/apache/htdocs ServerName site1.example.com <VirtualHost 192.168.1.2> DocumentRoot /usr/local/apache/htdocs2 ServerName site2.example.com ... </VirtualHost>
In questo caso il sito web di default serve site1.example.com, mentre l'IP 192.168.1.2 serve il sito site2.example.com.
VH Name based
Esempio:
Listen 192.168.1.232 NameVirtualHost 192.168.1.232 <VirtualHost 192.168.1.232> DocumentRoot /home/httpd/ex1 ServerName www1.example.com .. </VirtualHost> .. <VirtualHost 192.168.1.232> DocumentRoot /var/apache/htdocs2 ServerName www2.example.com .. </VirtualHost>
In questo caso si ha un unico IP ma due nomi server distinti (due nomi nel DNS,di cui uno sarà un alias name) che servono due siti distinti.
Server HTTPS
Il modulo ssl fornisce al server Apache la capacità di criptare la comunicazione con il client. Quando questo tipo di comunicazione criptata è attivo, l'URL del sito che si sta visitando è preceduto dal prefisso https://. Per utilizzare questa estensione è sufficiente:
Abilitare il modulo digitando in una finestra di terminale, il comando:
sudo a2enmod ssl
Con l'installazione base di Apache viene fornito un sito, chiamato default-ssl, utilizzabile come base di partenza per la configurazione del proprio sito protetto con SSL. Come configurazione di partenza, questo sito utilizza una chiave ed un certificato generati automaticamente dal pacchetto ssl-cert.
Abilitare il sito default-ssl con il comando
sudo a2ensite default-ssl
- Modificare le direttive
- SSLCertificateFile;
- SSLCertificateKeyFile;
Riavviare il server Apache con il comando
sudo service apache2 restart
Controllo dei file di log
Tutti i file di log si trovano nella directory /var/log/apache2. In via predefinita, sono:
access.log
error.log
Forniscono utili informazioni per il debugging dei problemi che si possono presentare.
Supporto PHP e MySQL
PHP
Installare i pacchetti libapache2-mod-php5, php5-cli, php5-common, php5-cgi.
Riavviare Apache digitando in una finestra di terminale:
sudo service apache2 restart
MySQL
Fare riferimento alla relativa guida.
Installazione All-in-One
Se si vogliono installare comtamporaneamente i pacchetti Apache2 con supporto PHP e MySQL, ovvero se si vuole disporre di un server LAMP (Linux-Apache-MySql-Php) è possibile procedere in modo veloce con la seguente procedura:
Installare il pacchetto tasksel
Installare il server LAMP con il comando
sudo tasksel install lamp-server