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questo ci consentirà di loggarci come super-utente e specificare una password per l'utente postgres. Sempre nello stesso terminale digitiamo |
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Come anticipato, stiamo per creare un ''template'' di PostgreSQL che ci farà da "stampo" per la creazione di tutti i nostri futuri database spaziali. Questo in questo template caricheremo le funzioni di PostGIS. | Come anticipato, stiamo per creare un ''template'' di PostgreSQL che ci farà da "stampo" per la creazione di tutti i nostri futuri database spaziali. In questo template caricheremo le funzioni di PostGIS. |
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Introduzione
Lo scopo di questa pagina Wiki è quello di guidare l'utente nell'installazione di tutto il software necessario alla configurazione di una postazione SIT (Sistemi Informativi Territoriali) sul proprio sistema Ubuntu Linux.
Ho scelto di evitare la compilazione del software a partire dai sorgenti, impostando tutto il lavoro sul tool APT, per rendere il procedimento il più possibile intuitivo ed immediato.
La guida è stata testata su Ubuntu 6.10 - The Edgy Eft
Modifica del sources.list
Nei repositories ufficiali di Ubuntu i pacchetti di cui abbiamo bisogno sono già presenti senza bisogno di aggiungere nulla, tuttavia le versioni dei software in questione non sono molto recenti. Possiamo rimediare facilmente editando il nostro sources.list.
Apriamo il terminale ed accediamo al file utilizzando il nostro editor di testo preferito (nella guida io farò riferimento a gedit, l'editor di default in ambiente Gnome)
sudo gedit /etc/apt/sources.list
aggiungiamo la seguente riga
deb http://les-ejk.cz/ubuntu edgy multiverse
salviamo le modifiche e chiudiamo l'editor.
Ora, sempre da terminale, digitiamo
sudo apt-get update
per aggiornare il database dei pacchetti.
Desktop Mapping
In questa sezione tratteremo l'installazione e l'eventualmente configurazione dei principali software applicativi e delle librerie necessarie per le attività di Desktop Mapping. Tale definizione comprende tutte le procedure che riguardano la produzione ed il trattamento di dati geografici in un ambiente non condiviso (come, appunto, un pc Desktop), in contrapposazione al GIS distribuito (Web Mapping).
Grass e QuantumGIS
In questa fase installeremo i due principali GIS Desktop open source: Grass 6.2.1 e QuantumGIS 0.8.
Grass (Geographic Resources Analysis Support System) è un software GIS impiegato nella gestione ed analisi di dati geospaziali, nell'image processing e nella produzione/visualizzazione di mappe tematiche;
QuantumGIS è un GIS Desktop di facile utilizzo che consente di modificare dati geografici in formato vettoriale, raster e database.
Questi due software sono in grado di lavorare assieme molto efficacemente. QuantumGIS, infatti, oltre ad essere un ottimo programma GIS Desktop indipendente, può essere sfruttato come interfaccia user-friendly per Grass (il software GIS Desktop più potente del panorama open). Questa comunicazione ha luogo attraverso il grass plug-in che installeremo mediante il relativo pacchetto.
Apriamo il terminale e digitiamo
sudo apt-get install grass qgis qgis-plugin-grass
ora possiamo lanciare sia Grass che Qgis dal terminale digitando
grass62
per Grass e
qgis
per QuantumGIS
Librerie e Tools
Adesso installeremo:
GDAL (Geospatial Data Abstraction Library) - una libreria che permette la manipolazione delle immagini in diversi formati raster;
GEOS (Geometry Engine - Open Source) - una libreria utile per la gestione delle geometrie di punti;
PROJ - una libreria indispensabile per la gestione delle proiezioni cartografiche;
gpx2shp - un tool per la conversione di file GPS o GPX nel formato ESRI Shapefile;
e00Compr - una libreria ANSI C per la lettura/scrittura del formato Arc/Info E00.
procediamo nel modo consueto, aprendo un terminale e digitando
sudo apt-get install gdal-bin python-gdal libgdal1-1.3.2 libgdal1-1.3.2-grass libgeos2c2a proj gpx2shp e00compr
GeoDBMS
Nei GIS le informazioni geometriche ed alfanumeriche (i cosiddetti attributi) possono essere immagazzinate in un RDBMS (Relational Data Base Management System). Questo consente di una migliore gestione dei dati tramite, ad esempio, la creazione di indici spaziali, ne garantisce l'integrità e consente a più operatori di poter lavorare sullo stesso set di dati spaziali senza la necessità di replicarlo sulle singole macchine e. Inoltre, mantenere il dataset all'interno di un RDBMS permette più facilmente di stabilire differenti livelli (diritti) di accesso per i diversi operatori.
PostgreSQL e PostGIS - Installazione
PostgreSQL è un potente RDBMS open source di fascia enterprise che, soprattutto grazie alla sua estensione spaziale PostGIS (sviluppata da Refractions), si presta in maniera egregia al mantenimento, gestione ed interrogazione di dati georeferenziati.
In questa sezione installeremo quindi PostgreSQL e PostGIS. Successivamente creeremo un Database spaziale da utilizzare come template per tutte le nostre future applicazioni.
Apriamo il terminale e digitiamo
sudo apt-get install postgresql-8.1 postgresql-client-8.1 postgresql-contrib-8.1 postgresql-8.1-pljava-gcj postgresql-8.1-plr postgresql-8.1-postgis postgresql-8.1-slony1
PostgreSQL e PostGIS - Configurazione
Una volta installati PostgreSQL e PostGIS dobbiamo procedere alla configurazione dell'utente postgres (l'amministratore creato automaticamente all'atto dell'installazione), specificando una password per l'accesso al RDBMS.
Apriamo, quindi, il terminale e digitiamo
sudo su
questo ci consentirà di loggarci come super-utente e specificare una password per l'utente postgres. Sempre nello stesso terminale digitiamo
passwd postgres
inseriamo e poi confermiamo la nuova password.
Ora possiamo loggarci come utente postgres ed accedere al client a riga di comando di PostgreSQL (psql)
su - postgres psql
Ci accoglierà il prompt del client psql (postgres#=) ed un elenco dei principali comandi. Facciamo pure un giro se ci va e poi usciamo digitando
\q
Creazione del GeoTemplate
Come anticipato, stiamo per creare un template di PostgreSQL che ci farà da "stampo" per la creazione di tutti i nostri futuri database spaziali. In questo template caricheremo le funzioni di PostGIS.
Il vantaggio nel procedere in questo modo è evidente: in futuro non avremo più bisogno di caricare le funzioni spaziali ma ci basterà selezionere il nostro GeoTemplate come immagine del nuovo Database.
Apriamo il terminale e logghiamoci come utente postres (se non abbiamo chiuso la sessione terminale precedente, all'uscita dal client psql, dovremmo già essere loggati come postgres).
su - postgres