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Questo è il numero 16 del 2023, riferito alla settimana che va da lunedì 24 aprile a domenica 30 aprile. Per qualsiasi commento, critica o lode, contattaci attraverso la mailing list del gruppo promozione.

Notizie da Ubuntu

Canonical rivela il nuovo nome in codice di Ubuntu 23.10

Arriva sempre quel periodo dell'anno in cui, dopo ogni rilascio di una versione di Ubuntu, si rimane in una sorta di limbo, in attesa di conoscere il nuovo nome in codice della nuova distribuzione. Quel giorno è arrivato, perché, stando alle prime informazioni rivelate da Canonical, il nome in codice della prossima release di Ubuntu 23.10 sarà "Mantic Minotaur". Il suo rilascio è previsto entro la fine dell'anno, ovvero il 12 Ottobre. Questa sarà la trentanovesima versione di Ubuntu e sarà un'altra versione provvisoria, supportata per soli nove mesi (fino a Luglio 2024) con aggiornamenti software e di sicurezza. Ma tornando all'ospite della serata e analizzando le due parole che danno luce alla prossima versione, la prima (Mantic) è un aggettivo relativo alla divinazione o alla profezia, mentre per quanto riguarda Minotaur, be', è una figura mitologica greca. Al momento è difficile dire realmente quale sia il significato contestuale e reale di questo nuovo nome in codice, che a volte viene scelto semplicemente perché è divertente. Canonical ha già dato il via al ciclo di sviluppo di sei mesi, con il caricamento della toolchain e un programma di rilascio ufficiale che suggerisce: due settimane di test rispettivamente il 29 giugno e il 24 agosto, la fase Feature Freeze il 17 agosto, il 21 settembre per la versione Beta, la fase Kernel Freeze il 28 settembre e la fase di Final Freeze e Release Candidate il 5 ottobre. Sebbene sia troppo presto per parlare delle nuove funzionalità presenti in Ubuntu 23.10, è probabile che questa release darà il benvenuto all'imminente ambiente desktop GNOME 45, che stando al programma di rilascio è previsto per il 20 settembre. Inoltre è molto probabile che sarà alimentato dal prossima serie di kernel Linux 6.5, che invece dovrebbe uscire alla fine di agosto o all'inizio di settembre 2023. Staremo a vedere!

Fonte: omgubuntu.co.uk

Fonte: 9to5linux.com

Canonical rilascia due patch di sicurezza per Ubuntu

In tarda mattinata, Canonical ha rilasciato dei nuovi aggiornamenti di sicurezza del kernel Linux per i tutti i sistemi Ubuntu supportati, per affrontare due vulnerabilità di sicurezza che potrebbero portare a una escalation dei privilegi. In particolare, questo aggiornamento riguarda Ubuntu 22.10 e 22.04 LTS, che eseguono il kernel Linux 5.19, nonché i sistemi Ubuntu 22.04 LTS e 20.04 LTS, che eseguono il kernel Linux 5.15 LTS. La prima vulnerabilità corretta è la CVE-2023-1829, un difetto scoperto nell'implementazione dell'indice di controllo del traffico (TCINDEX), la seconda vulnerabilità invece è la CVE-2023-0386 ed è un difetto scoperto nell'implementazione del file system OverlayFS. In entrambi i casi, questi bug potrebbe consentire a un utente malintenzionato locale di aumentare i propri privilegi sino a diventare root. Come sempre, Canonical esorta tutti gli utenti in possesso di una versione di Ubuntu ad aggiornare il prima possibile i propri sistemi. Per aggiornare la propria distribuzione, basterà aprire una finestra di terminale e digitare i seguenti comandi:

sudo apt update
sudo apt full-upgrade

Fonte: 9to5linux.com

È possibile installare il kernel Linux 6.3 su Ubuntu: ecco come!

Buone notizie per tutti gli utenti che usufruisco della distribuzione Ubuntu, in quanto ora è possibile installare l'ultima versione del kernel Linux, la 6.3. Infatti, con il rilascio avvenuto durante la settimana da parte di Linus Torvalds, ora gli utenti possono godere di molte fantastiche funzionalità, come un miglior supporto hardware, oltre che svariate correzioni di sicurezza, che permettono di migliorare l'esperienza desktop e renderla più sicura, veloce e affidabile. Ma perché dover aggiornare il proprio kernel, se tutto sommato il proprio sistema funziona correttamente? La risposta a tale domanda è molto semplice, in quanto si aggiorna il kernel della propria distribuzione esclusivamente se si ha bisogno di una o più funzionalità (introdotte con la nuova versione), che permettono di utilizzare un componente hardware nel migliore dei modi. Per questo, oggi, con questo articolo vedremo come installare la versione 6.3 del kernel su Ubuntu 23.04 o Ubuntu 22.10, dato che le altre distribuzioni, come Arch Linux, openSUSE Tumbleweed o Fedora Linux ricevono immediatamente il kernel attraverso i loro repository software. Con Ubuntu, invece, occorre fare tutto manualmente. Per fare ciò, utilizzeremo la CLI (Command-line interface), insieme ai pacchetti del kernel dall'archivio PPA di Ubuntu, forniti direttamente da Canonical. Con l'unica precisazione che i suddetti pacchetti del kernel, pur essendo creati dall'Ubuntu Kernel Team, non sono firmati, il che significa che non possono essere installati su sistemi che hanno Secure Boot abilitato. Pertanto, prima di procedere, occorre disabilitare Secure Boot. L'installazione tramite CLI è abbastanza semplice, infatti basterà scaricare, per la propria architettura, i pacchetti del kernel Linux 6.3 e salvarli in una cartella. Successivamente, aprire il Terminale e spostarsi nella cartella dove sono salvati i file (ad esempio cd ~/Scaricati), ed eseguire il comando:

sudo dpkg -i *.deb

e attendere fino al completamento del processo di installazione e quindi riavviare il computer. Qualora si volesse eseguire l'aggiornamento a future versioni, si dovrà scaricare manualmente i nuovi pacchetti dall'archivio PPA del kernel di Ubuntu e ripetere questa procedura. Se invece si preferisce evitare l'utilizzo della linea di comando, si può sempre usare l'utility Ubuntu Mainline Kernel Installer. Il gioco è fatto ;)

Fonte: 9to5linux.com

Come abilitare il supporto di AppImage in Ubuntu 23.04

Una peculiarità dei sistemi Linux è che, anche se a non tutti piacciono i pacchetti .deb, come anche gli snap, vi sono comunque altre infinite soluzioni per poter abilitare e installare i programmi preferiti all'interno del proprio dispositivo. Uno di questi, per esempio, è AppImage, che recentemente sta avendo alcuni problemi con il rilascio della versione di Ubuntu 23.04. Infatti, nelle versioni precedenti di Ubuntu bastava scaricare un file .appimage, contrassegnarlo come eseguibile, fare doppio clic su di esso per aprirlo et voilà, in tutto il suo splendore l'applicazione con i suoi contenuti. Tutto ciò invece in Ubuntu 23.04 non è più possibile e il motivo non è dovuto a nessun tipo di limitazione imposta da Canonical. Piuttosto, Ubuntu 23.04 utilizza una versione più recente di FUSE, in particolare FUSE 3, l'interfaccia "Filesystem in User Space" su cui AppImages fa affidamento per l'avvio dei programmi (A tal proposito si sono create delle discussioni da parte degli sviluppatori di AppImage e della comunità linux su come gestire questa situazione).

Ma torniamo a noi: come far funzionare AppImages in Ubuntu 23.04? Be', semplice, basterà installare la versione precedente FUSE 2 su cui si appoggia ancora AppImages. Per farlo, non è necessario aggiungere nessun PPA, dato che il pacchetto libfuse2 si trova ancora nei repository Ubuntu Universe (che, nella maggior parte dei casi, è abilitato per impostazione predefinita). Quindi, è possibile installare FUSE 2 insieme a FUSE 3 senza incorrere in alcun conflitto. Basta aprire una nuova finestra di Terminale e lanciare il comando:

sudo apt install libfuse2

premere su "Invio", digitare la password e aspettare che il processo vada a buon fine. Ora, facendo doppio clic su un'AppImage, dopo un battito di ciglia o forse anche due, il tutto funzionerà come prima.

Fonte: omgubuntu.co.uk

Tre modi per risolvere l'errore d'installazione di Pip su Ubuntu 23.04

Se anche tu hai eseguito l'aggiornamento a Ubuntu 23.04 e hai provato ad eseguire il comando pip install, avrai visto con i tuoi occhi che l'output generato mostra un errore, che per chi legge questa newsletter vogliamo rassicurare non trattarsi di un bug. Il motivo per cui il comando non funziona è un cambiamento intenzionale nella politica di pip (preso in considerazione anche nell'upstream di Ubuntu e Debian) per evitare conflitti tra il gestore di pacchetti Python e l'APT di Ubuntu. Quindi, anche in questo caso, come ci comportiamo? La buona notizia è che sono disponibili numerose soluzioni alternative che non comportano nessun rischio di instabilità del sistema. Iniziamo!

  1. Se il pacchetto Python richiesto è nei repository Ubuntu/Debian, puoi installarlo direttamente da lì. Ad esempio, sudo apt install python3-foo, dove 'foo' è il nome del pacchetto che desideri. Se non sei sicuro che il pacchetto che desideri sia nel repository, digita il comando python3- e premi il tasto tab per visualizzare a schermo tutti pacchetti disponibili al suo interno;

  2. Se il pacchetto Python che desideri installare non è nei repository di Ubuntu o desideri installarne una versione più recente rispetto a quella disponibile, puoi creare un ambiente virtuale utilizzando venv. Quindi installare tramite il comando:

    sudo apt install python3-venv

    e successivamente eseguire:

    python3 -m venv .venv/nome_a_piacere

    Sostituire la voce nome_a_piacere con quella che si desidera. Verrà creata una directory nella cartella home chiamata .venv. All'interno di questa è presente il proprio ambiente virtuale (chiamato come avete scelto) con una copia di python e pip, che si possono usare per installare ciò di cui hai bisogno all'interno dell'ambiente.

  3. Ultimo, ma non per importanza, è possibile utilizzare pipx. Il problema, se si può definire tale, è che pipx non funziona con le librerie Python, quindi se ne hai bisogno, questa scelta non fa per te. Ricordando che pipx crea automaticamente un ambiente virtuale per ogni app che installi e poi crea automaticamente un collegamento, in modo che si possa eseguirlo dalla riga di comando. Per fare ciò, eseguiamo in una finestra di terminale il comando:

    sudo apt install pipx

    Aggiungiamo un percorso, in modo da poter eseguire le cose a livello globale:

    pipx surepath

    Quindi si potranno installare le app in questo modo:

    pipx install foo
    dove "foo" è il nome dell'app da installare.

Facile, non credi? Buon lavoro :D

Fonte: omgubuntu.co.uk

Ubuntu Pro fa parte della console AWS EC2

Siamo lieti di annunciare che Ubuntu Pro è ora disponibile come prodotto nativo su AWS. Ora è possibile usufruire di una copertura di sicurezza avanzata per le proprie macchine Ubuntu avviando le istanze di Ubuntu Pro dalla console EC2 senza requisiti aggiuntivi. Questa implementazione è di fondamentale importanza per svariati motivi: l'esecuzione delle proprie macchine Ubuntu con supporto della sicurezza esteso, patch live del kernel e script di rafforzamento pronti all'uso, sono solo alcuni dei numerosi vantaggi a cui gli utenti avranno accesso quando avvieranno nuove macchine Ubuntu Pro (funzionalità abilitate per impostazione predefinita) su EC2. Ancora, l'automazione diventa ancora più semplice, poiché non è necessario abbonarsi manualmente a un prodotto AWS nel Marketplace. Inoltre, con Ubuntu Pro sulla console EC2, i clienti possono implementare, utilizzare e arrestare le istanze pagando solo per l'utilizzo effettivo, senza abbonamenti o impegni a lungo termine.

Come si può ottenere? In vari modi, per esempio utilizzando il menù di avvio rapido di EC2, utilizzando l'AWS Marketplace oppure tramite lo strumento AWS CLI:

aws ec2 describe-images --output text --owner 099720109477 --filters "Name=name,Values=ubuntu-pro-server/images/hvm-ssd/ubuntu-*22.04-amd64*" --query 'sort_by(Images, &CreationDate)[-1].{Name: Name, ImageId: ImageId, CreationDate: CreationDate}'

o dall'archivio SSM:

aws ssm get-parameters --names /aws/service/canonical/ubuntu/pro-server/22.04/stable/current/amd64/hvm/ebs-gp2/ami-id

Si noti che è possibile cambiare all'interno della stringa il valore della versione 22.04 con la versione di Ubuntu che si sta cercando.

Fonte: ubuntu.com


Notizie dalla comunità internazionale

GNOME 44.1: vediamo quali novità sono presenti al suo interno!

Poco più di un mese dopo il lancio di GNOME 44 "Kuala Lumpur", il progetto GNOME ha annunciato il rilascio della prima point release dell'ultima serie di ambienti desktop più famosa al mondo, parliamo di GNOME 44.1. Questa versione offre una serie di correzioni e miglioramenti, che permettono di accrescere ulteriormente l'esperienza utente durante l'uso quotidiano del suddetto DE. Mettiamoci comodi e vediamo cosa c'è di nuovo!

Non appena si esegue l'accesso al desktop, nelle Impostazioni rapide, troviamo un nuovo interruttore, denominato "Modalità di alimentazione", e vengono risolti alcuni problemi visivi minori con il menù Bluetooth. Tra le app, il file manager Nautilus modifica i colori dello stile negli elementi della vista, attivando correttamente gli interruttori, mostrando gli emblemi personalizzati dalle estensioni, eliminando l'avviso all'annullamento e consentendo l'estrazione di archivi .tar.zst e .zstd. Il browser Epiphany ha ricevuto una serie di correzioni: la prima per un arresto anomalo che si verificava durante la chiusura della finestra e l'eliminazione dei moduli, la seconda per un arresto anomalo durante il ripristino di una sessione e ultimo, è stato corretto un difetto per il Pulsante "Sincronizza ora" nella finestra di dialogo per la sincronizzazione di Firefox. Sono presenti alcune correzioni anche nel software di virtualizzazione GNOME Boxes, per risolvere i problemi con la decompressione dei file del disco, forzare l'accelerazione 3D a rimanere bloccata durante l'avvio e impostare la memoria corrente durante la creazione della macchina virtuale. Mentre l'app GNOME Calendar ora conserva in memoria i livelli di zoom nella vista Settimana quando viene chiusa e offre una migliore navigazione da tastiera per il popover di anteprima dell'evento. Anche il software GNOME ha ricevuto una certa attenzione per aggiornare il cambio di stato del firmware dopo un aggiornamento, correggere le informazioni di riferimento sull'origine per le app, risolvere un arresto anomalo che si verificava durante la rimozione di un repository e un altro arresto anomalo che si verificava dopo aver chiuso la finestra di dialogo di avviso dell'aggiornamento del firmware.

Per finire, il progetto GNOME incoraggia tutti gli utenti a eseguire l'aggiornamento alla prima point release e tutte le distribuzioni GNU/Linux che distribuiscono la versione GNOME 44 ad allinearsi e nell'implementare nei loro repository il nuovo aggiornamento. Ricordando che, per alcune delle distribuzioni più popolari, tra cui Fedora Linux 38, Ubuntu 23.04, Arch Linux e openSUSE Tumbleweed, l'aggiornamento dovrebbe arrivare in questi giorni.

Fonte: 9to5linux.com


Notizie dal Mondo

È arrivato il kernel Linux 6.3

Con un classico messaggio in mailing list, il papà del kernel Linux inaugura il ciclo di una nuova serie del kernel, la release 6.3. Questa versione offre un set di driver aggiornati e nuovi per elevare ulteriormente il supporto hardware a un maggior numero di dispositivi, oltre a nuove funzionalità e miglioramenti. Ma andiamo con ordine ed esaminiamo i punti salienti. Primo tra tutti troviamo il supporto per le imminenti CPU e GPU firmate AMD (abbiamo già discusso nei precedenti numeri di come l'azienda americana stia spingendo molto sul settore open source) e l'implementazione della funzione Indirect Branch Restricted Speculation (IBRS) di AMD, che serve per mitigare le vulnerabilità Spectre. Mentre in casa Intel troviamo un nuovo driver DRM per Intel VPU (Versatile Processing Unit) integrato nelle CPU Intel "Meteor Lake" di 14a generazione, il raggiungimento del pieno supporto per le CPU Meteor Lake e la risoluzione di un grave problema che limitava quasi del 60% la velocità delle interfacce di rete gigabit. Sempre nel campo dell'architettura, sono presenti nuovi driver di gestione dell'alimentazione per ARM e RISC-V. Quest'ultimo raccoglie anche il supporto per le funzioni di manipolazione del bit "ZBB". Anche Microsoft ha dato il suo contributo, aggiungendo il supporto verso Hyper-V.

Non possono mancare il supporto per il file system NFS della tecnologia AES-SHA2 (sia il lato client sia lato server), il supporto del codice Rust per Linux in modalità utente e varie ottimizzazioni verso i file system EXT4 (ottimizzazioni per le prestazioni di I/O) e Btrfs. Lato hardware invece è stata implementata anche una moderna interfaccia del controller di Steam Deck, che per il momento supporta solo gli input del controller e l'attivazione della cosiddetta "lizard mode" e consente al volante da corsa Logitech G923 edizione Xbox di funzionare sui sistemi Linux. Viene migliorato anche il comportamento dei controller cablati 8BitDo Pro 2 e si aggiunge il monitoraggio dei sensori per una serie di schede madri Ryzen di ASUS.
Sono disponibili anche altri driver nuovi e aggiornati per supportare dispositivi come SBC BananaPi R3 e Banana Pi BPI-M2 Pro, i tablet Samsung Galaxy tab A del 2015, SoC Rockchip RV1126, Orange Pi R1 Plus e computer a scheda singola Radxa Compute Module 3 IO, tastiere EVision e un nuovo driver wireless ath12k (mac80211) per dispositivi Qualcomm Wi-Fi 7. E tanto tanto altro ancora. Detto questo, è possibile scaricare il kernel Linux 6.3 direttamente dal sito kernel.org oppure direttamente dal sorgenti git messi a disposizione da Linus Torvalds, se desideri compilarlo tu stesso a mano.

Fonte: phoronix.com

Fonte: phoronix.com

Fonte: omgubuntu.co.uk

Fonte: 9to5linux.com


Aggiornamenti e statistiche

Aggiornamenti di sicurezza

Gli annunci di sicurezza sono consultabili nell'apposita sezione del forum.

Bug riportati

  • Aperti: 141942, +161 rispetto alla scorsa settimana.

  • Critici: 312, +1 rispetto alla scorsa settimana.

  • Nuovi: 71293, +139 rispetto alla scorsa settimana.

È possibile aiutare a migliorare Ubuntu, riportando problemi o malfunzionamenti. Se si desidera collaborare ulteriormente, la Bug Squad ha sempre bisogno di una mano.


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