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Commento: Riferimento alla tabella partizioni GPT
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Commento: blkid e uuid
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Digitare in una finestra di [[AmministrazioneSistema/RigaDiComando|terminale]] il seguente comando: * se la tabella delle partizioni è in [[Hardware/DispositiviPartizioni/GestioneDisco#MBR_GPT|MBR]]:{{{ sudo fdisk -l |
0. Digitare in una finestra di [[AmministrazioneSistema/RigaDiComando|terminale]] il seguente comando:{{{ sudo blkid }}}che restituirà una serie di codici come ad esempio:{{{ /dev/sda2: UUID="49BC-ACD2" TYPE="vfat" |
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* se la tabella delle partizioni è in [[Hardware/DispositiviPartizioni/GestioneDisco#MBR_GPT|GPT]]:{{{ sudo parted -l |
0. Annotare il nome che inizia con `/dev/` riferito alla partizione in questione:{{{ /dev/NOME_PARTIZIONE }}}Nel nostro esempio:{{{ /dev/sda2 |
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Nella lista che verrà restituita comparirà la partizione '''Fat32'''. Annotare il nome che inizia con `/dev/` riferito alla partizione in questione: {{{ /dev/NOME_PARTIZIONE |
== UUID == Il precedente comando restituisce anche un valore dell'[[https://it.wikipedia.org/wiki/UUID|UUID]]. Per praticità la guida utilizza la dicitura '''/dev/sda2'''. Se si dovessero riscontrare problemi con il riconoscimento della partizione si suggerisce di utilizzare lo '''UUID''', che garantisce il riconoscimento univoco della partizione. Nel nostro esempio la dicitura:{{{ /dev/sda2 |
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Ad esempio: {{{ /dev/sda2 |
verrebbe sostituita quindi con:{{{ UUID="49BC-ACD2" |
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Introduzione
Le partizioni Fat32 rappresentano un buon compromesso per creare una partizione dati condivisa tra macchine Linux e Windows. Sebbene ora soppiantate dalle ntfs per la gestione delle partizioni Windows, sono state la base del sistema Microsoft sino a Windows 98. Il loro supporto su Linux è completo: sono leggibili e scrivibili, creabili e ridimensionabili.
Montare in automatico al riavvio
Seguono i passi necessari per fare in modo che la partizione venga montata automaticamente ad ogni avvio del sistema.
Prelevare il nome della partizione
Digitare in una finestra di terminale il seguente comando:
sudo blkid
che restituirà una serie di codici come ad esempio:
/dev/sda2: UUID="49BC-ACD2" TYPE="vfat"
Annotare il nome che inizia con /dev/ riferito alla partizione in questione:
/dev/NOME_PARTIZIONE
Nel nostro esempio:
/dev/sda2
UUID
Il precedente comando restituisce anche un valore dell'UUID. Per praticità la guida utilizza la dicitura /dev/sda2. Se si dovessero riscontrare problemi con il riconoscimento della partizione si suggerisce di utilizzare lo UUID, che garantisce il riconoscimento univoco della partizione.
Nel nostro esempio la dicitura:
/dev/sda2
verrebbe sostituita quindi con:
UUID="49BC-ACD2"
Creare il punto di mount
Perché la partizione sia resa accessibile è necessario creare un punto di mount, vale a dire una cartella in cui verrà montata la partizione e nella quale sarà possibile accedere ai dati che contiene. In questo caso verrà creata nella directory /media.
Mentre il nome in /dev viene assegnato dal sistema, quello in /media è a propria discrezione, pertanto è possibile chiamare la cartella di mount come meglio si preferisce. Per crearla inserire in un terminale il comando:
sudo mkdir /media/PUNTO_DI_MOUNT
Sostituendo a PUNTO_DI_MOUNT il valore trovato con il precedente comando o con cosa si preferisce, ad esempio:
sudo mkdir /media/Partizione_Dati
Modifica del file /etc/fstab
Aprire dunque con i privilegi di amministrazione e con l'editor di testo preferito il file /etc/fstab e inserire una riga così costituita:
/dev/NOME_PARTIZIONE /media/PUNTO_DI_MOUNT vfat iocharset=utf8,umask=000 0 0
Ad esempio:
/dev/sda2 /media/Partizione_Dati vfat iocharset=utf8,umask=000 0 0
Utilizzo del cestino
È possibile utilizzare il cestino di sistema con il proprio utente aggiungendo il parametro uid=XXXX alle opzioni di fstab sostituendo le XXXX con l'id del proprio utente ricavabile digitando in una finestra di terminale:
id -u
ad esempio:
/dev/sda2 /media/Partizione_Dati vfat iocharset=utf8,umask=000,uid=1000 0 0
Applicare le modifiche
Per applicare le modifiche digitare in un terminale il seguente comando:
sudo mount -a
Se non succedesse nulla potrebbe dipendere dal fatto che la partizione è già montata in altro modo, pertanto digitate:
sudo umount -a sudo mount -a
Il primo comando restituirà degli errori, dati dal fatto che il comando cerca di smontare partizioni di sistema, ovviamente non smontabili.
Montare manualmente
Per montare manualmente la partizione, senza impostare un automatizzazione del processo al boot, seguire i primi due passaggi del metodo automatizzato (prelevare il nome della partizione e creare il punto di mount).
Successivamente aprire un terminale e montare direttamente la partizione digitando il comando:
sudo mount /dev/NOME_PARTIZIONE /media/PUNTO_DI_MOUNT -t vfat -o iocharset=utf8,umask=000
Anche in questo caso avendo l'accortezza di cambiare NOME_PARTIZIONE e PUNTO_DI_MOUNT rispettivamente con il nome della partizione e con il nome della cartella in /media destinata ad ospitare la partizione.