Indice
- Notizie da Ubuntu
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Notizie dal Mondo
- L'ossigeno di Firefox per restare in vita nel 2025
- Anche i sistemi GNU/Linux hanno diversi programmi di pulizia, uno di questi si chiama BleachBit
- Taglio di prezzo e nuove opportunità per i maker: ecco come si presenta Raspberry Pi Compute Module 4
- LibreOffice 25.2.3 è ora disponibile con 68 correzioni di bug
- Aggiornamenti e statistiche
- Commenti e informazioni
- Scrivi per la newsletter
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Questo è il numero 17 del 2025, riferito alla settimana che va da lunedì 5 maggio a domenica 11 maggio. Per qualsiasi commento, critica o lode, contattaci attraverso la mailing list del gruppo promozione.
Notizie da Ubuntu
Arrivano le prime build di Ubuntu 25.10
Certo è ancora presto per tirare le somme e capire cosa verrà implementato, ma l'avvio dello sviluppo di Ubuntu 25.10 rappresenta un appuntamento imperdibile, e da oggi, possiamo ufficialmente affermare che è possibile scaricare e testare le prime immagini giornaliere di quella che diventerà la prossima release stabile. Le ISO disponibili - al momento - non offrono ancora novità evidenti a livello grafico o funzionale, poiché attualmente riflettono lo stato iniziale ereditato dalla versione precedente, ovvero quella di Ubuntu 25.04 “Plucky Puffin”, ma sono comunque un punto di partenza fondamentale per chi in questi mesi vorrà seguire step by step i lavori della comunità, oltre il segnalare bug, proporre patch o semplicemente verificare che i pacchetti essenziali funzionino correttamente. A titolo informativo, per chi fosse curioso di saperlo, l'obiettivo in questa primissima fase iniziale è infatti quella di garantire la stabilità della base di sistema su cui lavorare, aggiornare i componenti core e sincronizzarsi con il ramo in continuo sviluppo di Debian. Quindi tanto per essere chiari nessuna rivoluzione per il momento. Come il fatto che ancora non si sa di preciso, cosa verrà implementato. Al momento nei meandri della comunità si vocifera, sul fronte delle novità, una nuova versione del kernel Linux, miglioramenti a GNOME, aggiornamenti riguardanti Snap e probabilmente nuove ottimizzazioni per le architetture ARM, considerato l'interesse crescente verso dispositivi come il Qualcomm Snapdragon X. È bene ricordare che queste build giornaliere non sono destinate all'uso quotidiano su macchine di produzione: sono instabili, talvolta incomplete, e soggette a modifiche frequenti, quindi vanno utilizzate con la giusta attenzione e soprattutto su macchine virtuali o su hardware dedicato al testing. Canonical mette a disposizione tutti gli strumenti necessari per contribuire, inclusi i canali IRC, Launchpad e una pagina ufficiale di bug tracking. L'uscita finale di Ubuntu 25.10 è fissata per il 9 Ottobre 2025, con la beta pubblica prevista per settembre. Se siete tra coloro che non riescono a resistere al richiamo dell'anteprima, il download è disponibile già ora sul sito ufficiale, pronto a mettere alla prova il vostro spirito da pionieri del software libero.
Fonte: omgubuntu.co.uk
Fonte: 9to5linux.com
Attivare e disattivare i controlli sul benessere in Ubuntu non è mai stato così facile
Il nuovo interruttore del benessere o, wellbeing toggle, è una funzionalità pensata per aiutare gli utenti a prendersi una pausa, disconnettersi e ritrovare concentrazione e serenità. L'estensione, sviluppata direttamente da Canonical, permette di disabilitare con un solo clic le notifiche, suoni e altri elementi potenzialmente distraenti, offrendo un ambiente più tranquillo, pensato per migliorare la produttività o semplicemente concedersi una pausa dallo stress digitale/lavorativo. Questo toggle, integrato nella barra superiore di GNOME, è una risposta concreta alla crescente attenzione verso la salute digitale. Un tema sempre più sentito non solo nel mondo mobile ma ora anche nei sistemi desktop. L'idea dell'integrazione di questa estensione, ricorda funzioni simili presenti in sistemi come macOS con la modalità “Non disturbare” oppure su Android/iOS con il “focus mode”, ma ciò che colpisce è che ora anche Linux offre una sua "interpretazione nativa" di questo pensiero. L'estensione è già disponibile tramite i repository Snap ed è inclusa nelle build sperimentali di Ubuntu 25.10, ma potrebbe arrivare anche retroattivamente su versioni precedenti tramite aggiornamenti o backport. È probabile che la comunità GNOME - notoriamente attenta a usabilità e minimalismo - accoglierà favorevolmente questa estensione e ne farà evolvere le sue funzionalità. Canonical sta inoltre raccogliendo feedback per valutare altre funzionalità legate al benessere digitale, come promemoria per pause regolari, limitatori di utilizzo o persino integrazioni con app per la meditazione. L'arrivo di questo toggle su Ubuntu dimostra che l'open source può essere anche empatico, attento non solo al codice, ma anche alle persone che ogni giorno lo utilizzano per lavorare, studiare o semplicemente navigare.
Fonte: omgubuntu.co.uk
Notizie dal Mondo
L'ossigeno di Firefox per restare in vita nel 2025
Nel panorama competitivo dei browser, la sopravvivenza di Firefox è dettata oggi più che mai da una singola alleanza strategica. Parliamo di quella con l'azienda statunitense, Google, che continua a essere la principale fonte di entrate per Mozilla. Infatti non è un segreto, anzi è ben risaputo, che da decenni Google paga profumatamente Mozilla (nell'accordo attuale si parla di centinaia di milioni di dollari) affinché il suo motore di ricerca venga impostato come predefinito nel browser di Firefox, in diversi mercati chiave, tra cui Stati Uniti e Unione Europea. A dichiararlo con chiarezza è stato anche l'amministratore delegato di Mozilla, Mitchell Baker, durante l'ultima testimonianza nel contesto del processo antitrust statunitense contro Google, che ha riportato al centro del dibattito il delicato equilibrio tra indipendenza e sostenibilità economica per i progetti open source. Questo flusso economico rappresenta circa l'80-90% delle entrate complessive di Mozilla, rendendolo di fatto indispensabile per il futuro dello sviluppo del browser. La dichiarazione di Baker non lascia spazio a interpretazioni: senza questa partnership, Mozilla avrebbe difficoltà a mantenere attivo e competitivo Firefox, in un contesto in cui le quote di mercato sono in continuo calo e la concorrenza è sempre più agguerrita, con Chromium che domina gran parte dell'ecosistema browser. Lo stesso, presidente di Mozilla, ha sottolineato le conseguenze indesiderate:
Non lo facciamo perché è redditizio o facile. Lo facciamo perché è importante. La proposta del Dipartimento di Giustizia non solo non coglie nel segno, ma rischia di dare ancora più potere, non meno, a attori dominanti del settore come Google o Apple.
L'aspetto più interessante, e allo stesso tempo paradossale, di questa situazione è che Firefox, pur rappresentando un'alternativa indipendente, per continuare a esistere deve affidarsi economicamente a uno dei principali attori dominanti del web. Questo equilibrio precario solleva interrogativi più ampi sui modelli di finanziamento per chi naviga nei progetti open source. E cioè: può un software libero sopravvivere senza dipendere da alleanze con big tech? E quali sono le implicazioni per la reale autonomia dei progetti che difendono la neutralità della rete? Mozilla dal canto suo ha cercato, più volte, di diversificare le sue fonti di guadagno, introducendo servizi a pagamento come Mozilla VPN o Pocket Premium, ma nessuno di questi si è avvicinato lontanamente alla portata dell'accordo con Google. Tuttavia, la missione di Firefox rimane fondamentale per l'ecosistema digitale moderno (come privacy, libertà digitale e innovazione) e, il supporto della comunità open source si rivela ancora una volta essenziale per garantirne l'evoluzione. La posta in gioco è alta e Firefox continua a rappresentare una voce fuori dal coro, ma il suo futuro è più incerto che mai. Perché, come dimostra il caso Mozilla, la libertà digitale ha un prezzo, e oggi più che mai, quel prezzo si misura in dollari di sponsorizzazioni.
Fonte: omgubuntu.co.uk
Anche i sistemi GNU/Linux hanno diversi programmi di pulizia, uno di questi si chiama BleachBit
Nel panorama degli strumenti open source per la pulizia del sistema, torna a far parlare di sé, BleachBit, il quale grazie a un importante aggiornamento (4.6.0) - ricevuto qualche giorno fa - porta con sé non solo un restyling visivo, ma anche una lunga serie di migliorie tecniche. Tra le quali, una nuova interfaccia utente più coerente con gli ambienti desktop attuali, lasciandosi alle spalle il look datato che ne aveva contraddistinto le versioni precedenti. Ma il rinnovamento estetico è solo la punta dell'iceberg. BleachBit estende il supporto alla rimozione dei dati residui di software come Flatpak, migliora la gestione della cronologia nei browser web tra cui Firefox e Chrome, e soprattutto si aggiorna per riconoscere e pulire file generati da versioni più recenti di numerose applicazioni. Tra le aggiunte più tecniche spicca il miglioramento della modalità headless, ovvero l'utilizzo da terminale senza interfaccia grafica, particolarmente utile per amministratori di sistema o per script automatizzati. È stata potenziata ulteriormente l'affidabilità, risolvendo numerosi bug segnalati dalla comunità, come quelli che riguardavano il crash in ambienti non-UTF-8 o errori nell'esecuzione dei comandi come utente root. A tutto questo si aggiunge una migliorata localizzazione del software, ora disponibile in un maggior numero di lingue, elemento chiave per una diffusione più capillare nel mondo GNU/Linux. Con oltre quindici anni di sviluppo alle spalle, BleachBit si conferma un alleato prezioso per chi desidera mantenere il proprio sistema **pulito, leggero e sicuro**, offrendo un'alternativa totalmente open source a strumenti commerciali come CCleaner. La sua semplicità d'uso, unita alla trasparenza del codice e alla compatibilità multipiattaforma lo rendono ancora oggi uno degli strumenti più affidabili in ambito di manutenzione del sistema operativo. Detto questo, per avere maggiori informazioni riguardante l'aggiornamento ti consigliamo di dare un'occhiata al changelog completo presente sul sito ufficiale. L'aggiornamento alla versione 4.6.0 è già disponibile per il download dal sito e dai repository delle principali distribuzioni Linux. Quindi, per chi desidera una soluzione potente ma rispettosa della privacy* e delle risorse del sistema, troverà in BleachBit una scelta più che valida.
Fonte: omgubuntu.co.uk
Taglio di prezzo e nuove opportunità per i maker: ecco come si presenta Raspberry Pi Compute Module 4
Buone notizie per appassionati di elettronica, sviluppatori embedded e aziende, perché secondo quanto riportato in un post sul sito ufficiale dal Senior Sales Executive, Dave Lee, il Raspberry Pi Compute Module 4 subirà un taglio di prezzo di 5$ in meno per la variante con 4GB di RAM e 10$ in meno per quella con 8GB di RAM. Rendendo ancora più accessibile uno dei dispositivi più versatili della gamma Raspberry. In un periodo in cui i costi delle materie prime e dei componenti elettronici hanno spinto verso l'alto i prezzi dell'hardware, questo taglio rappresenta una boccata d'ossigeno. E dove, ancora più importante, questa mossa è resa possibile da un miglioramento nelle catene di approvvigionamento e da un ritorno a livelli di produzione ottimali, dopo i rallentamenti vissuti durante gli anni più critici della pandemia. Ricordiamo che il Compute Module 4 è pensato principalmente per applicazioni industriali, grazie al suo form factor compatto, alla modularità e alla possibilità di integrarsi facilmente in soluzioni personalizzate. Ma con questo nuovo prezzo, il CM4 diventa anche una scelta appetibile non solo per i maker avanzati e appassionati che vogliono costruire progetti sofisticati senza dover spendere cifre elevate, ma si aprono scenari interessanti anche nel settore educativo e nei mercati emergenti, dove ogni dollaro risparmiato può fare la differenza tra l'avvio o meno di un progetto. Lato tecnico, il CM4 è dotato di un processore Broadcom BCM2711 quad-core a 64 bit con supporto fino a 8GB di RAM, connettività PCIe, opzioni con e senza wireless e la possibilità di scegliere versioni con memoria eMMC integrata. Mica male d'altronde. Ultima ma non per importanza, a rendere ancora più interessante questa notizia, c'è il fatto che Raspberry Pi ha promesso continuità di fornitura almeno fino al 2036, un dettaglio fondamentale per chi progetta dispositivi che necessitano di cicli di vita lunghi e affidabili. Attinente quanto più che mai alla legge dell'Unione Europea sulla durabilità/sostituzione dei componenti per almeno 7 anni. In un mondo dove l'obsolescenza programmata sembra spesso inevitabile, Raspberry Pi continua a dimostrare attenzione per la comunità e per le esigenze reali degli utenti.
Fonte: omgubuntu.co.uk
LibreOffice 25.2.3 è ora disponibile con 68 correzioni di bug
La Document Foundation ha annunciato il rilascio e la disponibilità per tutte le piattaforme supportate della terza point release della potente suite per l'ufficio, LibreOffice 25.2. Ricordiamo, per chi se lo fosse perso, che questa è la prima versione a utilizzare il nuovo schema di numerazione dei rilasci basato sulla dicitura Anno/Mese. Quindi, nel caso di LibreOffice 25.2, ad esempio, si tratta della versione 2025 del mese di Febbraio. Questa nuovo approccio alla numerazione delle versioni, secondo TDF, servirà a invogliare gli utenti a installare sempre le ultime versioni, che oltre alle nuove funzionalità possono offrire una serie di correzioni in materia di sicurezza e stabilità. Detto questo, dopo neanche un mese dal suo rilascio, la release 25.2.3 scende in campo per risolvere oltre sessantotto bug, presenti all'interno di tutti i componenti principali della suite per l'ufficio, inclusi Writer, Calc, Impress e Draw. Queste correzioni permettono di aumentare sempre di più la stabilità e la robustezza della suite, garantendo al contempo una migliore interoperabilità con i formati di documenti proprietari della suite MicroSoft Office, come DOCX, XLSX e PPTX. Pertanto, se all'interno del tuo dispositivo utilizzi la versione di LibreOffice 25.2, dovresti prendere in considerazione l'aggiornamento alla versione 25.2.3 il prima possibile e magari dare anche un'occhiata ai dettagli sulle correzioni di questi bug, disponibili per RC1 e RC2. Tuttavia, occorre tenere presente che questa è l'edizione "Community", quindi se hai bisogno di supporto per le distribuzioni aziendali dovresti considerare l'utilizzo della famiglia di applicazioni LibreOffice Enterprise (per maggiori informazioni guarda il numero 2021.005). LibreOffice 25.2.3 è immediatamente disponibile sul sito ufficiale. I requisiti minimi per i sistemi operativi proprietari sono disponibili nella suddetta pagina; mentre per GNU/Linux, si ricorda principalmente come regola generale che è sempre consigliabile installare LibreOffice utilizzando i metodi di installazione raccomandati dalla propria distribuzione, come ad esempio l'uso di Ubuntu Software Center per Ubuntu. Gli utenti di LibreOffice, i sostenitori del software libero e i membri della comunità possono supportare The Document Foundation attraverso una piccola donazione. Le vostre donazioni aiutano The Document Foundation a mantenere la sua infrastruttura, condividere la conoscenza e a finanziare attività delle comunità locali.
Fonte: 9to5linux.com
Aggiornamenti e statistiche
Aggiornamenti di sicurezza
Gli annunci di sicurezza sono consultabili nell'apposita sezione del forum.
Bug riportati
Aperti: 143107, +124 rispetto alla scorsa settimana.
Critici: 313, +1 rispetto alla scorsa settimana.
Nuovi: 73027, +118 rispetto alla scorsa settimana.
È possibile aiutare a migliorare Ubuntu, riportando problemi o malfunzionamenti. Se si desidera collaborare ulteriormente, la Bug Squad ha sempre bisogno di una mano.
Commenti e informazioni
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