La newsletter della comunità |
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Questo è il numero 16 del 2025, riferito alla settimana che va da lunedì 28 aprile a domenica 4 maggio. Per qualsiasi commento, critica o lode, contattaci attraverso la mailing list del gruppo promozione.
Notizie da Ubuntu
Ubuntu 24.04 conquista l'edge computing: arriva il supporto desktop per la piattaforma Qualcomm Dragonwing
Canonical ha annunciato il rilascio della prima immagine ufficiale di Ubuntu Desktop 24.04 per la piattaforma Qualcomm Dragonwing, segnando un passo significativo nell'espansione della distribuzione del pinguino nel settore dell'edge computing. Questa versione beta è compatibile con i processori QCS6490 e QCS5430 ed è specificamente progettata per i kit di sviluppo "RB3 Gen 2 Vision" e "RB3 Gen 2 Lite Vision". L'obiettivo, come sempre raccontato su queste pagine della newsletter, è fornire un ambiente di sviluppo potente per la creazione di applicazioni edge di nuova generazione basate sull'intelligenza artificiale, combinando l'esperienza completa di Ubuntu Desktop con l'accelerazione AI ad alte prestazioni e la grafica avanzata. Questa mossa amplia il supporto esistente di Ubuntu Server per i dispositivi Dragonwing, offrendo agli sviluppatori una piattaforma unificata per lo sviluppo e il deploy di soluzioni AI-driven all'edge. Le immagini desktop includono miglioramenti significativi, come il supporto per fotocamere e sensori integrati, rendendole più adatte rispetto alle immagini generiche di Ubuntu ARM, che mancano di ottimizzazioni specifiche per l'hardware Dragonwing. Sebbene alcune funzionalità, come le porte USB A host e l'interfaccia eDP, non siano attualmente supportate, Canonical prevede di colmare questo gap, rilasciando versioni completamente certificate di Ubuntu 24.04 Desktop e Server con supporto a lungo termine, che includeranno ulteriori miglioramenti e abilitazioni hardware. Questa iniziativa sottolinea l'impegno di Canonical nel portare Ubuntu ai limit dell'innovazione, offrendo agli sviluppatori e ai produttori di dispositivi un sistema operativo flessibile e sicuro per una vasta gamma di casi d'uso nell'IoT in ambito industriale, nel networking e perché non oltre. Con l'espansione della tecnologia Dragonwing di Qualcomm, inclusi dispositivi come il RUBIK Pi 3 presentato da poco al CES 2025, Ubuntu si posiziona nuovamente e saldamente come una piattaforma chiave per il futuro dell'edge computing. Per il momento, gli sviluppatori possono scaricare Ubuntu 24.04 (beta) per Qualcomm Dragonwing direttamente dal sito di Ubuntu, ma come sempre raccomandiamo: è consigliabile leggere le note di rilascio per sapere cosa è supportato e cosa non lo è.
Fonte: canonical.com
Fonte: omgubuntu.co.uk
Inizia lo sviluppo della prossima versione di Ubuntu 25.10 "Questing Quokka"
Con l'annuncio ufficiale, avvenuto tramite un messaggio in mailing list dall'ingegnere Utkarsh Gupta di Canonical, si dà il via al ciclo di sviluppo della prossima versione di Ubuntu 25.10 Questing Quokka. L'avvio dello sviluppo prevede l'attivazione dell'auto-sync e l'inizio del rilascio delle prime build giornaliere, con un flusso intenso di test e compilazioni che caratterizzano le prime fasi di ogni ciclo. Il suo rilascio previsto per il 9 Ottobre, rappresenta un banco di prova ideale per introdurre cambiamenti significativi, prima dell'avvento della prossima versione LTS. Tra le novità attese, anche se al momento possiamo solamente ipotizzare, si prevede l'inclusione di GNOME 49 e del kernel Linux 6.17 (o versioni successive, speriamo), oltre a driver, applicazioni e strumenti aggiornati. Un cambiamento rilevante riguarda la migrazione della suite CUPS a una versione Snap, riprendendo in mano un tentativo precedente non andato a buon fine nel 2023. Inoltre, Canonical pianifica di sostituire le tradizionali coreutils con una versione riscritta con il linguaggio di programmazione Rust (per maggiori informazioni si veda il numero della newsletter 2025.015). Questo passaggio fa parte di un progetto più ampio, denominato Oxidizr, volto a migliorare la sicurezza e le prestazioni del sistema attraverso l'adozione di componenti critici riscritti in Rust. Ulteriori miglioramenti sono previsti nell'esperienza di installazione, proseguendo le modifiche introdotte in Ubuntu 25.04, e l'app "Security Center", che potrebbe uscire dalla fase sperimentale, consolidando le funzionalità di sicurezza per le applicazioni Snap. Il ciclo di sviluppo prevede diverse tappe importanti, tra cui: il 14 Agosto è fissato il feature freeze, il 4 Settembre l'UI freeze, mentre la versione beta sarà disponibile il 18 settembre. A grandi linee queste saranno le date cruciali con cui gli sviluppatori e gli appassionati potranno seguire attraverso le daily builds gli andamenti concerni la nuova versione, contribuendo all'identificazione e alla risoluzione di eventuali problemi.
Fonte: omgubuntu.co.uk
Notizie dalla comunità internazionale
Gli sviluppatori Debian cercano una soluzione generale per i modelli di intelligenza artificiale
In un momento chiave come quello che stiamo vivendo, in cui l'AI sta rivoluzionando ogni aspetto della nostra vita, Debian, una delle distribuzioni Linux più rispettate al mondo, si prepara a fare la storia, decidendo se includere nel suo archivio principale solo modelli AI che rispettino i rigorosi standard di libertà del software. La proposta, emersa a maggio 2025, si concentra su un principio chiave: i modelli AI inclusi nell'archivio principale di Debian devono essere accompagnati da dati di addestramento aperti e da una documentazione completa che ne garantisca la trasparenza. Questo approccio potrebbe escludere modelli popolari, come LLaMA e Mistral, che, pur essendo distribuiti con licenze permissive, non forniscono accesso ai dati utilizzati per il loro addestramento. Senza dati aperti, un modello AI è come una scatola nera (stesso identico ragionamento che si fa per i sistemi operativi closed), in cui gli utenti non possono verificarne il funzionamento, modificarne il comportamento o garantirne l'assenza di bias o vulnerabilità. Debian, fedele alla sua filosofia di libertà, vuole assicurare che i modelli AI rispettino gli stessi standard di trasparenza richiesti per il software tradizionale. La proposta non è priva di controversie, infatti, alcuni sviluppatori temono che limitare l'archivio ai soli modelli con dati aperti possa ridurre la disponibilità di strumenti AI avanzati, spingendo gli utenti verso alternative proprietarie (OpenAI e Meta spesso rilasciano modelli con restrizioni o dati non pubblici). Debian, dal canto suo, vede questa come un'opportunità per promuovere un ecosistema AI più equo, dove i modelli open source, come quelli sviluppati da DeepSeek, possano competere grazie alla loro trasparenza e accessibilità. La proposta, se approvata, potrebbe avere un impatto enorme sull'ecosistema Linux e su tutte le distribuzioni GNU/Linux che si poggiano su Debian. Inoltre, come suggerito dalla discussione di Reddit, questa mossa potrebbe ispirare altre distribuzioni a seguire l'esempio, rafforzando il movimento per un'AI etica. Tuttavia, la strada non sarà facile, perché raccogliere dati di addestramento aperti è costoso e compless, e la comunità dovranno collaborare per costruire risorse condivise e, nonostante le sfide, l'iniziativa di Debian è un segnale potente oltre che una posizione etica, non solo un capriccio tecnico (come qualcuno potrebbe pensare). Il voto sulla risoluzione sarà un momento cruciale: qualunque sia l'esito, Debian ha già acceso una scintilla che potrebbe cambiare il modo in cui pensiamo all'intelligenza artificiale su Linux.
Fonte: phoronix.com
Il futuro della progettazione delle interfacce GTK passa per Blueprint
Nel panorama dello sviluppo delle interfacce grafiche su Linux, una nuova stella sta emergendo. È quella, per chi se lo fosse perso, di Blueprint, un linguaggio di markup progettato per semplificare e modernizzare la creazione di interfacce utente con GTK 4. Sviluppato da James Westman, Blueprint offre una sintassi più concisa e leggibile rispetto al tradizionale GtkBuilder XML, permettendo agli sviluppatori di costruire interfacce in modo più efficiente e meno soggetto a errori. Il linguaggio è pensato proprio per riflettere il modello dei widget di GTK, includendo template e menù, in una forma più accessibile e meno verbosa. Una delle caratteristiche distintive di Blueprint è la sua integrazione con strumenti moderni di sviluppo, in quanto, supporta funzionalità come il completamento del codice, la documentazione al passaggio del mouse e la segnalazione precoce degli errori. Tutto questo grazie al suo compilatore interno, che traduce i file Blueprint in XML compatibili con GtkBuilder. Inoltre, è disponibile un porting tool, che facilita la migrazione da progetti esistenti basati su XML, rendendo la transizione verso Blueprint più agevole per gli sviluppatori. Blueprint è già supportato da GNOME Builder, l'ambiente di sviluppo integrato per applicazioni GNOME, e sono in corso lavori per estendere il supporto a Visual Studio Code, dato che la sua adozione è in fase di crescita. Per chi desidera esplorare Blueprint, è disponibile una documentazione dettagliata e strumenti come Workbench, che permettono di sperimentare con il linguaggio in un ambiente interattivo. Diteci la vostra!
Fonte: phoronix.com
Notizie dal Mondo
Rust e QEMU pronti per una rivoluzione riguardante l'emulazione del futuro
Immaginate un mondo in cui l'emulazione di sistemi complessi, come quelli che alimentano i nostri computer e dispositivi, diventa più sicura, efficiente e moderna. Questo non è un sogno futuristico, ma una realtà che si sta plasmando grazie all'integrazione di Rust nel progetto QEMU (ma in generale in tutti i sistemi GNU/Linux), uno degli emulatori più potenti e versatili al mondo. Nel secondo trimestre del 2025, il team di sviluppo di QEMU ha fatto passi da gigante, come riportato dall'editore Phoronix. Ma ora ci si domanda: cosa significa davvero questo progresso? E perché dovrebbe entusiasmare chiunque sia appassionato di tecnologia, virtualizzazione e open source?
Rust sta riscrivendo le regole del gioco, rendendo QEMU non solo più robusto, ma anche pronto a dominare il futuro dell'emulazione. L'avventura inizia con un aggiornamento dettagliato condiviso dal maintainer di QEMU, Thomas Huth, che ha evidenziato i progressi significativi nell'uso di Rust per migliorare componenti cruciali dell'emulatore. In particolare, il lavoro si è concentrato sull'integrazione di librerie Rust per ottimizzare la gestione delle interfacce VirtIO, un insieme di protocolli fondamentali per la virtualizzazione che permettono ai dispositivi virtuali di comunicare in modo efficiente con l'hardware sottostante (bypassando così problemi annosi legati alla sicurezza e alla manutenibilità del codice, in quanto QEMU è scritto in C, un linguaggio potente ma incline a errori come buffer overflow o dereferenziazione di puntatori nulli, che possono compromettere la stabilità di un sistema). Un esempio concreto di questa implementazione riguarda il lavoro su VirtIO-Sound, un driver che gestisce l'audio nelle macchine virtuali e che, grazie a Rust, gli sviluppatori hanno potuto implementare con una base di codice più pulita e meno incline a bug, migliorando l'esperienza degli utenti che utilizzano QEMU. Ma non è tutto: il team ha anche esplorato l'uso di Rust per altre componenti, come i backend di block device, che gestiscono l'accesso ai dischi virtuali, e persino per migliorare la compatibilità con Windows, un sistema operativo cruciale per molti utenti di QEMU. Questi sviluppi non sono solo tecnici, ma rappresentano una svolta culturale nel mondo dell'open source, dove l'adozione di linguaggi moderni come Rust segnala una volontà di innovare e di guardare al futuro. Tuttavia, l'integrazione di Rust non è priva di sfide. Gli sviluppatori devono bilanciare la necessità di mantenere la compatibilità con il codice esistente in C con l'introduzione di nuove funzionalità scritte in Rust. Questo richiede un lavoro di coordinamento enorme, eppure i benefici sembrano superare di gran lunga gli ostacoli. Rust non solo riduce il rischio di vulnerabilità di sicurezza, ma permette anche agli sviluppatori di scrivere codice più espressivo e modulare.
In conclusione, il progresso di Rust all'interno del progetto QEMU nel Q2 2025 non è solo una notizia tecnica, ma una storia di innovazione, sicurezza e visione. È la dimostrazione che anche i progetti più consolidati nel mondo GNUU/Linux possono reinventarsi, abbracciando tecnologie all'avanguardia per affrontare le sfide del futuro.
Fonte: phoronix.com
Addio al supporto DAX in EXT2
Con l'arrivo del kernel Linux 6.9, il supporto per la funzionalità DAX (Direct Access) nel filesystem EXT2 è stato ufficialmente deprecato, segnando un ulteriore passo verso l'evoluzione delle tecnologie di storage nel mondo Linux. La decisione è motivata principalmente dall'incapacità del driver EXT2 di gestire correttamente i timestamp oltre il 19 gennaio 2038, a causa della limitazione intrinseca del suo sviluppo a 32 bit utilizzati per rappresentare le date. Questo problema, noto come "Year 2038 problem", rappresenta un ostacolo significativo per la longevità e l'affidabilità dei sistemi che continuano a utilizzare EXT2 con DAX. Il supporto DAX, introdotto per consentire l'accesso diretto alla memoria persistente bypassando la cache di pagina, è stato un elemento chiave per migliorare le prestazioni in scenari specifici. Tuttavia, la sua implementazione in EXT2 non è più sostenibile, soprattutto considerando che il driver EXT4 offre un supporto più robusto e aggiornato per DAX, oltre a garantire la compatibilità con i filesystem EXT2 esistenti. Gli sviluppatori del kernel raccomandano quindi di montare i filesystem EXT2 utilizzando il driver EXT4, che supporta pienamente i timestamp a 64 bit, eliminando così le limitazioni legate al 2038. È importante anche notare che la deprecazione riguarda specificamente il supporto DAX in EXT2 e non l'intero filesystem EXT2. Tuttavia, questa mossa indica chiaramente la direzione futura dello sviluppo del kernel, orientata verso filesystem più moderni e capaci di affrontare le sfide tecnologiche emergenti.
Fonte: phoronix.com
Nuove difese di sicurezza per il kernel Linux 6.16
Immaginate di avere tra le mani un sistema operativo che non solo funziona alla perfezione (qualcuno potrebbe storcere già il naso), ma anticipa le minacce informatiche, proteggendo i vostri dati con una precisione chirurgica. Incredibile, non è vero? Bene, questo è l'orizzonte verso cui si muove il kernel Linux 6.16, che giorno dopo giorno sta prendendo forma con un susseguirsi di innovazioni che sanno quasi di incredibile. Tra le novità più attese, spicca l'introduzione dei controlli del vettore di attacco, una tecnologia all'avanguardia progettata per rafforzare la sicurezza dei sistemi basati su Linux, in particolare per le CPU AMD EPYC e i processori Zen. Più precisamente, il cuore di questa innovazione risiede nel lavoro di AMD, che ha sviluppato un nuovo meccanismo per gestire le mitigazioni delle vulnerabilità della CPU in modo intelligente, offrendo un approccio proattivo che non si limita più a tappare i buchi, ma ottimizza l'intero sistema di difesa. Infatti, tradizionalmente, le mitigazioni per problemi come Spectre o Meltdown richiedevano interventi che, pur proteggendo il sistema, potevano rallentare le prestazioni, un compromesso che non tutti erano disposti ad accettare. Ora, con i controlli del vettore di attacco, Linux 6.16 promette di cambiare le carte in tavola: il sistema sarà in grado di selezionare automaticamente le mitigazioni più appropriate in base al contesto, riducendo l'impatto sulle prestazioni e garantendo una protezione ottimale. Questa funzionalità è particolarmente importante per ambienti enterprise e cloud, dove i server devono gestire carichi di lavoro intensi senza vulnerabilità sfruttabili. Stesso discorso vale per gli utenti domestici, che avranno tra le mani un kernel più robusto, capace di proteggerli da attacchi sofisticati senza richiedere configurazioni complesse. Un altro aspetto affascinante è il modo in cui questa tecnologia si integra con l'ecosistema open source. La comunità Linux, nota per la sua trasparenza e collaborazione, sta lavorando per garantire che i controlli del vettore di attacco siano accessibili e ben documentati, come evidenziato da discussioni su Reddit. Però non è tutto oro ciò che luccica, perché per implementare una funzionalità così complessa occorrono dei test rigorosi per evitare bug o effetti collaterali indesiderati, soprattutto considerando la varietà di hardware supportati dal kernel Linux. Nonostante ciò, il progresso è promettente, e il fatto che questa tecnologia sia già in fase di sviluppo dimostra l'impegno della comunità nel mantenere Linux al passo coi tempi. Quindi, che siate amministratori di sistema, sviluppatori o semplici appassionati del sistema GNU/Linux, questa innovazione vi inviterà a guardare al futuro con entusiasmo: un futuro in cui la sicurezza non è un ostacolo, ma un alleato.
Fonte: phoronix.com
Aggiornamenti e statistiche
Aggiornamenti di sicurezza
Gli annunci di sicurezza sono consultabili nell'apposita sezione del forum.
Bug riportati
Aperti: 142983, +68 rispetto alla scorsa settimana.
Critici: 312, −3 rispetto alla scorsa settimana.
Nuovi: 72909, +38 rispetto alla scorsa settimana.
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