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Questo è il numero 36 del 2024, riferito alla settimana che va da lunedì 11 novembre a domenica 17 novembre. Per qualsiasi commento, critica o lode, contattaci attraverso la mailing list del gruppo promozione.

Notizie da Ubuntu

Incontra il team di Canonical al Cephalocon 2024

Il Cephalocon 2024 è uno degli eventi più attesi dalla comunità dello storage open source, che si terrà il 4 e 5 dicembre presso il CERN di Ginevra, Svizzera. Dopo il grande successo dell'edizione 2023, tenutasi ad Amsterdam, il primo incontro dal vivo post-pandemia, torna finalmente l'emozione di riunire professionisti, esperti e appassionati di Ceph per esplorare le ultime novità nel campo dello storage. Canonical, con la sua distribuzione Ubuntu, è orgogliosa di essere tra gli sponsor di questo evento e non vede l'ora di incontrare le varie comunità per discutere delle incredibili possibilità offerte da Ceph per le più svariate esigenze di storage su cloud privati, ambienti edge e cloud-adjacent. Inoltre, il team di Canonical offrirà una serie di approfondimenti con un ricco programma di interventi tecnici, sui vantaggi dell'adozione di Ceph nei moderni data center. Il Cephalocon è un'opportunità unica per approfondire le innovazioni nel settore dello storage, interagire con esperti e apprendere come la tecnologia open source possa rivoluzionare il modo in cui gestite i nostri dati. Non perdete l'occasione di visitare lo stand di Canonical e, per maggiori dettagli sull'evento e per iscrivervi, consultate la pagina ufficiale dell'evento.

Fonte: ubuntu.com

È possibile scaricare le build giornaliere di Ubuntu 25.04

Un modo sicuro per sapere e anche testare quali novità sono presenti all'interno di una nuova release è quello di scaricare le build giornaliere. Queste pre-release rappresentano una finestra sul futuro del sistema operativo e offrono quotidianamente un'istantanea dei progressi verso la versione finale, pensata per sviluppatori, cacciatori di bug e creatori di applicazione che vogliono testare, adattarsi e contribuire alle ultime novità. Ed è a questo che servono. È per questo motivo che il team di sviluppo di Ubuntu, in queste ore, le ha rese disponibili per il download. Non sono però destinate a sostituire il proprio sistema operativo principale, in quanto le build giornaliere sono instabili, incomplete e soggette a modifiche (quotidiane) che possono temporaneamente "rompere" le funzionalità principali. Il rischio che qualcosa non funzioni o che un aggiornamento renda il sistema inutilizzabile è reale. Tuttavia, per chi è disposto a esplorare e conoscere i limiti del software all'avanguardia, le build giornaliere rappresentano un'opportunità unica per restare al passo con lo sviluppo. Quindi, se sei interessato a provare Ubuntu 25.04, è possibile scaricare la build giornaliera direttamente dal sito ufficiale di Ubuntu, disponibile in formato standard per processori Intel/AMD a 64 bit o come immagine generica ARM a 64 bit. Per testare in sicurezza, si può avviare l'immagine .iso in una macchina virtuale (opzione consigliata) oppure crearne un supporto avviabile su una chiavetta USB. Quest'ultima alternativa permette di provare la build su un computer desktop o laptop fisico, ma attenzione ai dati, perché l'installazione su disco potrebbe comportare il rischio di perdita di informazioni a causa di bug esistenti. Ma quali sono i piani per questa release? Per il momento è trapelato che la nuova versione di Ubuntu 25.04 utilizzerà una nuova applicazione per la visualizzazione dei documenti, ma che al momento non è stata ancora inclusa nella release. Si vocifera, ma presto ne avremmo la certezza, almeno speriamo, che la versione del kernel Linux sarà la 6.14. Infine, sebbene GNOME 48 sia già in fase di sviluppo, le build giornaliere includono ancora GNOME 47 poiché, come da tradizione, lo sviluppo di Ubuntu si unisce alla festa solo in concomitanza con la prima beta di GNOME. Ma, ripetiamo, ancora nulla è certo e l'unica cosa che possiamo fare è aspettare :D

Fonte: omgubuntu.co.uk

Fonte: 9to5linux.com

Come funziona la gestione dei dispositivi IoT?

La gestione dei dispositivi IoT rappresenta la spina dorsale di qualsiasi implementazione efficace nell'era della connettività globale, consentendo di distribuire, monitorare e controllare flotte di dispositivi in modo sicuro e semplificato. Con l'espansione del numero di dispositivi IoT a livello globale, stimato in quasi venti miliardi entro il 2024, questa pratica non solo diventa più complessa, ma anche un bersaglio sempre più allettante per i cyber-attacchi. Nel 2023 si sono registrati in media, giusto per dare un po' di numeri, sessanta attacchi verso dispositivi IoT alla settimana, evidenziando la necessità di un approccio robusto per proteggere la superficie di attacco creata dalle interconnessioni tra dispositivi e sistemi. La gestione dei dispositivi IoT si basa su tre pilastri essenziali: visibilità, interoperabilità e sicurezza. Questi obiettivi garantiscono che ogni dispositivo funzioni come parte di un ecosistema coeso, eliminando discrepanze operative e facilitando aggiornamenti omogenei. Un approccio efficace per la gestione dei dispositivi IoT agisce come un ombrello, passateci l'analogia, che unifica e protegge tutti i dispositivi connessi tramite piattaforme cloud o sistemi locali on-premise. Indipendentemente dalla scelta, è cruciale disporre di strumenti per connettersi ai dispositivi, monitorarne lo stato e implementare modifiche in modo fluido. Questo è particolarmente importante perché le flotte di dispositivi IoT comprendono una vasta gamma di applicazioni: da elettrodomestici intelligenti a sensori agricoli, fino a controller industriali. In questo scenario, la standardizzazione e l' interoperabilità diventano elementi centrali, se non fondamentali. Soluzioni proprietarie possono offrire un ambiente apparentemente uniforme, ma spesso limitano l'ecosistema e intrappolano le organizzazioni in situazioni di vendor lock-in, obbligandole a scegliere futuri dispositivi basandosi sulla compatibilità anziché sull'innovazione. Un approccio di gestione aperto, invece, basato su software open source (OSS) offre invece flessibilità e agilità, adattandosi ai dispositivi esistenti anziché imporre restrizioni. Ubuntu Core, ad esempio, è un sistema operativo open source progettato per i dispositivi IoT, che garantisce un'integrazione fluida e sicura tra dispositivi, piattaforme di monitoraggio e stack aziendali più ampi. Grazie ai pacchetti snap, Ubuntu Core consente una gestione modulare: gli aggiornamenti possono essere distribuiti senza interferenze tra i componenti, rendendo le patch più semplici e meno rischiose. Questo è essenziale in un mondo in cui il 42% delle violazioni deriva dalla mancata applicazione di patch per vulnerabilità note. La modularità degli snap permette anche di personalizzare la cadenza degli aggiornamenti, bilanciando sicurezza e continuità operativa. Allo stesso modo, strumenti come Ubuntu Pro aggiungono ulteriore valore, offrendo funzionalità avanzate per il rafforzamento della sicurezza e la conformità verso standard quali FIPS-140, CIS e DISA-STIG, integrandosi con piattaforme come Azure IoT e Intel IoT o utilizzando soluzioni di gestione come Landscape. Per concludere, è facile capire che la chiave per il successo risiede nell'adozione di strumenti e sistemi operativi che offrono una visibilità completa e un controllo continuo sull'intera piattaforma, abilitando una gestione che protegge e potenzia le organizzazioni nel panorama IoT in rapida evoluzione.

Fonte: ubuntu.com


Notizie dalla comunità internazionale

How to del mese: nuova estensione per GNOME

Per chi desidera un tocco di personalizzazione in più sulla propria distribuzione Ubuntu 24.10 arriva Auto Accent Colour, una nuova estensione per GNOME Shell che promette di rivoluzionare il modo con cui interagiamo con i colori del nostro desktop. Questa estensione, perfettamente integrata con la funzionalità di personalizzazione dei colori introdotta in GNOME 47, offre agli utenti un'esperienza dinamica e automatizzata: il colore del sistema si adatta automaticamente allo sfondo del desktop attuale, eliminando la necessità di selezionarlo manualmente. Gli utenti di Ubuntu, già abituati a questa funzione sin dal 2022, apprezzeranno il nuovo livello di automazione, che rende la personalizzazione non solo più semplice ma anche più intuitiva. L'idea alla base di Auto Accent Colour è simile a quella presente su Windows 11, in cui il colore principale dell'interfaccia utente si armonizza con i toni dello sfondo del desktop, ma qui l'implementazione sfrutta la potenza del software open source. Tra le principali funzionalità, l'estensione consente di scegliere se utilizzare il colore "dominante" o "evidenziato" dello sfondo, aggiorna automaticamente il colore ogni volta che cambia lo sfondo e offre persino un indicatore di pannello opzionale che segnala il processo di analisi dell'immagine. Per i più curiosi, è presente anche una scheda di cache, che elenca i dettagli delle modifiche recenti, rendendo il tutto trasparente e tracciabile. Per gli scettici, non è presente l'intelligenza artificiale, infatti la tecnologia alla base utilizza strumenti come Color Thief o ImageMagick per analizzare le immagini e identificare le tonalità predominanti. Quindi, per chi cerca un tocco di freschezza senza complicazioni, questa estensione rappresenta un accessorio quasi indispensabile per rendere il proprio desktop più coerente e visivamente accattivante.

Fonte: omgubuntu.co.uk


Aggiornamenti e statistiche

Aggiornamenti di sicurezza

Gli annunci di sicurezza sono consultabili nell'apposita sezione del forum.

Bug riportati

È possibile aiutare a migliorare Ubuntu, riportando problemi o malfunzionamenti. Se si desidera collaborare ulteriormente, la Bug Squad ha sempre bisogno di una mano.

Statistiche del gruppo sviluppo

Segue la lista dei pacchetti realizzati dal GruppoSviluppo della comunità italiana nell'ultima settimana:

Mattia Rizzolo

Se si vuole contribuire allo sviluppo di Ubuntu correggendo bug, aggiornando i pacchetti nei repository, ecc... il gruppo sviluppo è sempre alla ricerca di nuovi volontari.


Commenti e informazioni

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NewsletterItaliana/2024.036 (l'ultima modifica è del 24/11/2024 14.46.55, fatta da garakkio)