Dimensione: 10251
Commento:
|
Dimensione: 11402
Commento:
|
Le cancellazioni sono segnalate in questo modo. | Le aggiunte sono segnalate in questo modo. |
Linea 140: | Linea 140: |
Linea 144: | Linea 145: |
Linea 149: | Linea 151: |
{{{ mdadm --create /dev/md0 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda1 /dev/sdb1 mdadm --create /dev/md1 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda2 /dev/sdb2 mdadm --create /dev/md2 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda3 /dev/sdb3}}} |
{{{ ~#mdadm --create /dev/md0 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda1 /dev/sdb1 ~#mdadm --create /dev/md1 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda2 /dev/sdb2 ~#mdadm --create /dev/md2 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda3 /dev/sdb3}}} |
Linea 172: | Linea 171: |
Identifica i device costituenti il raid (in questo caso due) e come si chiamano all'interno della cartella''/dev''. Per vedere lo stato di avanzamento della creazione del raid si può usare come comando:{{{ cat /proc/mdstat }}} |
Identifica i device costituenti il raid (in questo caso due) e come si chiamano all'interno della cartella''/dev''. Per vedere lo stato di avanzamento della creazione del raid si può usare come comando: {{{ ~#cat /proc/mdstat }}} |
Linea 177: | Linea 178: |
e vedremo un avanzamento di sincronizzazione per partizione. una cosa importantissima: se vogliamo 3 partizioni come nel mio caso / (root) /home (home) e swap, su entrambi gli hard disk devon esser presenti queste tre partizioni e bisogna creare un raid device “virtuale” anche per la swap!! a questo punto si può uscire dalla modalità testuale exit e scegliere rilevamento dischi . dare come md0 / md1 /home md2 swap sdaX sdbX volume fisico per il raid e iniziare l'installazione selezionando i drive raid al posto di quelli fisici a questo punt ofinalmente si riesce ad installare il tutto (o quasi) riavviamo e dobbiamo ora installare x |
La decisione di creare 3 partizioni è dato dal fatto di voler suddividere il sistema in una partizione di root /, una di home /home e una di swap. Tutte queste tre partizioni devono esser duplicate su entrambi gli hard disk altrimenti si ha un inconsistenza a livello del sistema Raid1. Una volta ultimata la sincronizzazione si può uscire dalla modalità terminale per poter riprendere l'installazione del sistema. Per uscire: {{{ ~#exit}}} Ora come opzione si sceglierà; rilevamento dischi. Se ogni cosa è andata per il verso giusto compariranno 9 Hard disk riconosciuti, sei dei quali sdaX, sdbX saranno volumi fisici per raid, gli altri tre, md0, md1, md2 bisognerà assegnargli le caratteristiche adesso. i. md0 si attribuiranno le caratteristiche di / (root) e di boot all'avvio i. md1 si attribuiranno le caratteristiche di /home i. md2 diventerà invece lo spazio di swap. Ora si può continuare con l'installazione e di default verrà installato Ubuntu in versione server. Al riavvio del computer Ubuntu partirà e resterà in modalità terminale. {{{ ~$sudo apt-get install gnome-desktop}}} Inviando questo comando si installa il desktop per il sistema raid1 appena creato. Ovviamente se si preferisce Kde a Gnome basta cambiare gnome-desktop con kde-desktop. == Riferimenti == Per quanto riguarda questo tema si son trovati pochi riferimenti e spesso discordanti tra di loro. D'ogni modo questi sono i documenti da cui si è preso spunto per creare questa guida: [http://lists.debian.org/debian-user/2005/12/msg02364.html http://www.devil-linux.org/documentation/1.0.x/ch01s05.html] http://ubuntuforums.org/showthread.php?p=3873826 http://lists.debian.org/debian-user/2005/12/msg02364.html http://www.messinalug.org/mediawiki/index.php/Raid_1_con_Linux |
Introduzione
Questa pagina è dedicata a chi è intenzionato a creare un raid1 (o raid0) tramite l'impiego di controller integrati sulle schede madri e di software per la creazione di un software raid.
Hardware
Per prima cosa diamo uno sguardo all'Hardware su cui ho implementato il raid dopo lunghe ed estenuanti ricerche:
Scheda Madre Asus A8V con controller raid Promise20378.
Due hard disk sata Uguali della Seagate da 250 Gb
La mancanza di un controllore (in questo caso il Promise) che creasse automaticamente un array che, oltre a controllare la consistenza tra i due hard disk, permettesse la formazione di un raid1 (mirroring) o di un raid0 (Striping) in modalità hardware, ha portato alla scelta di costruire un software raid o meglio un fake raid.
Prerequisiti
Per prima cosa si deve impostare il controller raid come attivo e avviabile; per fare questo è necessario entrare nel bios della scheda madre, premendo o il tasto Del, come nel caso della Asus o una serie di tasti, Alt+F2, ecc.. ecc.. dipende dalla vostra scheda madre. Una volta entrati nell'utility di gestione delle istruzioni basilari di input/output ci si sposterà nella sezione avanzata, e qui si attiverà il chip. Infine prima di uscire e salvare le modifiche, nella sezione di Boot si imposterà l'elenco di oggetti che partono in questa maniera:
- Floppy
- Lettore cd/dvd
- Controller Raid
Fatto questo si può salvare e uscire dal bios. Avviando a questo punto il computer appariranno una serie di schermate che danno lo stato di tutte le periferiche collegate alla scheda madre; si arriverà a un certo punto in cui comparirà una nuova schemata (abilitata dall'attivazione del chip Promise) in cui si chiederà di premere una serie di tasti, nel caso della promiseCtrl+F, per poter accedere al programma di configurazione del Fake raid. Una volta entrati chiederà che cosa fare, creare un array raid, cancellarlo oppure uscire. Ovviamente questa è la prima volta che si accede e quindi lo scopo è crearlo. Si sceglierà di creare un Raid1 (il cui scopo è il mirroring ossia la salvaguardia dei dati) e si definiranno i drive interessati in questa configurazione. L'altra opzione disponibile è la formazione di un Raid0 (il cui scopo è lo striping ossia la velocità a discapito della perdita di dati). Se tutte le cose sono andate per il meglio si potrà finalmente uscire dall'utility e il computer verrà riavviato. A questo punto nella schermata in cui ci veniva chiesto di eventualmente creare un raid comparirà una scritta indicando il tipo di raid creato e lo stato (functional). Finalmente si può iniziare l'installazione del sistema operativo.
Installazione
Nell'installazione qui proposta si è partiti dalla versione alternate 32 bit (i discorsi fatti per questa versione sono analoghi a quella a 64 bit). Una volta avviato il cd premere F2 in modo da selezionare la lingua italiana e poi si seleziona Installazione per sistemi Oem. Come prima cosa comparirà una nuova schermata in cui, se riconosciuta, la scheda di rete cercherà di collegarsi a un server DHCP. Qualora il router non fosse configurato con un DHCP impostate manualmente l'indirizzo ip della Scheda di rete.
Finito questo passo Ubuntu chiederà come dovrà esser installato ossia su quale partizione. A questo punto è necessario abbandonare l'installazione scegliendo con il tasto Tab il pulsante Indietro in modo da giungere a una schermata con presenti le voci del progresso dell'installazione. Si sceglierà Avvia Terminale e con questa scelta abbandoneremo per il tempo necessario l'installer per poter creare il raid software. la schermata che ci si presenterà dinnanzi è simile alla seguente:
~#
Questo ci farà capire che abbiamo aperto un terminale di Root.
Si proceda ora col partizionamento: digitare nel terminale il comando per vedere che partizioni sono presenti:
~#fdisk -l
La cui risposta sarà del tipo
Disk /dev/sda: 250.0 GB, 250059350016 bytes 255 heads, 63 sectors/track, 30401 cylinders Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes Disk identifier: 0x00007ae5 Disk /dev/sdb: 250.0 GB, 250059350016 bytes 255 heads, 63 sectors/track, 30401 cylinders Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes Disk identifier: 0x00007ae5
a questo punto si può iniziare a partizionare il disco sda. Quindi nel terminale:
~#fdisk /dev/sda
Questo darà come risposta:
The number of cylinders for this disk is set to 30515. There is nothing wrong with that, but this is larger than 1024, and could in certain setups cause problems with: 1) software that runs at boot time (e.g., old versions of LILO) 2) booting and partitioning software from other OSs (e.g., DOS FDISK, OS/2 FDISK) Command (m for help):
se si sceglie m come opzione si otterrà questa schermata:
a toggle a bootable flag b edit bsd disklabel c toggle the dos compatibility flag d delete a partition l list known partition types m print this menu n add a new partition o create a new empty DOS partition table p print the partition table q quit without saving changes s create a new empty Sun disklabel t change a partition's system id u change display/entry units v verify the partition table w write table to disk and exit x extra functionality (experts only) Command (m for help):
Si vuole creare una nuova partizione quindi la scelta sarà n:
Command (m for help): n Command action e extended p primary partition (1-4)
Si vuol creare una partizione primaria quindi p, e ci verrà chiesto di dare il numero della partizione; la scelta sarà 1. ora sarà necessario dare le dimensioni della prima partizione dal cilindro 1 a circa 30 gb di spazio. questa partizione verrà contrassegnata come sda1. Il lavoro con fdisk è quasi ultimato, è necessario ancora editare l'id della partizione e scrivere le modifiche della stessa; per fare questo digitare t e scegliere come id fd:
Command (m for help): t Selected partition 1 Hex code (type L to list codes): L 0 Empty 1e Hidden W95 FAT1 80 Old Minix be Solaris boot 1 FAT12 24 NEC DOS 81 Minix / old Lin bf Solaris 2 XENIX root 39 Plan 9 82 Linux swap / So c1 DRDOS/sec (FAT- 3 XENIX usr 3c PartitionMagic 83 Linux c4 DRDOS/sec (FAT- 4 FAT16 <32M 40 Venix 80286 84 OS/2 hidden C: c6 DRDOS/sec (FAT- 5 Extended 41 PPC PReP Boot 85 Linux extended c7 Syrinx 6 FAT16 42 SFS 86 NTFS volume set da Non-FS data 7 HPFS/NTFS 4d QNX4.x 87 NTFS volume set db CP/M / CTOS / . 8 AIX 4e QNX4.x 2nd part 88 Linux plaintext de Dell Utility 9 AIX bootable 4f QNX4.x 3rd part 8e Linux LVM df BootIt a OS/2 Boot Manag 50 OnTrack DM 93 Amoeba e1 DOS access b W95 FAT32 51 OnTrack DM6 Aux 94 Amoeba BBT e3 DOS R/O c W95 FAT32 (LBA) 52 CP/M 9f BSD/OS e4 SpeedStor e W95 FAT16 (LBA) 53 OnTrack DM6 Aux a0 IBM Thinkpad hi eb BeOS fs f W95 Ext'd (LBA) 54 OnTrackDM6 a5 FreeBSD ee EFI GPT 10 OPUS 55 EZ-Drive a6 OpenBSD ef EFI (FAT-12/16/ 11 Hidden FAT12 56 Golden Bow a7 NeXTSTEP f0 Linux/PA-RISC b 12 Compaq diagnost 5c Priam Edisk a8 Darwin UFS f1 SpeedStor 14 Hidden FAT16 <3 61 SpeedStor a9 NetBSD f4 SpeedStor 16 Hidden FAT16 63 GNU HURD or Sys ab Darwin boot f2 DOS secondary 17 Hidden HPFS/NTF 64 Novell Netware b7 BSDI fs fd Linux raid auto 18 AST SmartSleep 65 Novell Netware b8 BSDI swap fe LANstep 1b Hidden W95 FAT3 70 DiskSecure Mult bb Boot Wizard hid ff BBT 1c Hidden W95 FAT3 75 PC/IX
Per ultimare le operazioni scriviamo le modifiche sulla tabella partizioni con w e automaticamente fdisk uscirà a terminale. Le partizioni scelte per questo sistema sono le seguenti:
- sda1 =31 Gb
- sda2=200 Gb
- sda3= 900 Mb
Per replicare le medesime partizioni sul disco sdb da terminale:
~#sfdisk -d /dev/sda | sfdisk /dev/sdb
A questo punto è necessario creare i drive “virtuali” per cui:
~#modprobe md
poi tramite l'utility già presente nel cd alternate mdadm si possono creare le tre partizioni virtuali:
~#mdadm --create /dev/md0 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda1 /dev/sdb1 ~#mdadm --create /dev/md1 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda2 /dev/sdb2 ~#mdadm --create /dev/md2 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda3 /dev/sdb3
dove:
--create /dev/mdX
Crea una nuova partizione denominandola mdX
--level=1
Crea un raid di tipo 1 (mirroring); per lo striping sostituire 1 con 0
--raid-devices=2 /dev/sdaX /dev/sdbX
Identifica i device costituenti il raid (in questo caso due) e come si chiamano all'interno della cartella/dev. Per vedere lo stato di avanzamento della creazione del raid si può usare come comando:
~#cat /proc/mdstat
Nota: per la creazione del raid su un sistema di 250 Gb son necessari circa 100 minuti.
La decisione di creare 3 partizioni è dato dal fatto di voler suddividere il sistema in una partizione di root /, una di home /home e una di swap. Tutte queste tre partizioni devono esser duplicate su entrambi gli hard disk altrimenti si ha un inconsistenza a livello del sistema Raid1. Una volta ultimata la sincronizzazione si può uscire dalla modalità terminale per poter riprendere l'installazione del sistema. Per uscire:
~#exit
Ora come opzione si sceglierà; rilevamento dischi.
Se ogni cosa è andata per il verso giusto compariranno 9 Hard disk riconosciuti, sei dei quali sdaX, sdbX saranno volumi fisici per raid, gli altri tre, md0, md1, md2 bisognerà assegnargli le caratteristiche adesso.
- md0 si attribuiranno le caratteristiche di / (root) e di boot all'avvio
- md1 si attribuiranno le caratteristiche di /home
- md2 diventerà invece lo spazio di swap.
Ora si può continuare con l'installazione e di default verrà installato Ubuntu in versione server. Al riavvio del computer Ubuntu partirà e resterà in modalità terminale.
~$sudo apt-get install gnome-desktop
Inviando questo comando si installa il desktop per il sistema raid1 appena creato. Ovviamente se si preferisce Kde a Gnome basta cambiare gnome-desktop con kde-desktop.
Riferimenti
Per quanto riguarda questo tema si son trovati pochi riferimenti e spesso discordanti tra di loro. D'ogni modo questi sono i documenti da cui si è preso spunto per creare questa guida:
[http://lists.debian.org/debian-user/2005/12/msg02364.html http://www.devil-linux.org/documentation/1.0.x/ch01s05.html]
http://ubuntuforums.org/showthread.php?p=3873826
http://lists.debian.org/debian-user/2005/12/msg02364.html
http://www.messinalug.org/mediawiki/index.php/Raid_1_con_Linux