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| == GNOME Desktop. Addio ai menu delle applicazioni a partire dalla versione 3.32 == | == L'acquisizione di Red Hat da parte di IBM segna una svolta per il mondo opensource e per Linux== |
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| I menu delle applicazioni o app menu, come spesso vengono chiamati, sono i menu visualizzati nella barra superiore di '''GNOME 3''', con il nome e l'icona dell'app correntemente in uso. Questi menu sono stati utilizzati inizialmente nella versione 3.0 del ''desktop environment'' di GNOME ed è stata vagliata da parte dell'esecutivo di GNOME la possibilità di attuarne il ritiro a partire dalla prossima versione del DE, ovvero la versione 3.32. I menu delle app sono stati introdotti perché pensati per giocare due ruoli principali: in primo luogo, dovevano contenere voci di menu a livello di applicazione, come ''Preferenze'', ''Informazioni su'', ed ''Esci''; in seconda istanza, dovevano indicare quale app era focalizzata. Sfortunatamente, i menu delle app in '''GNOME 3''', nonostante gli sforzi che sono stati fatti per migliorarli, non hanno mai incontrato il favore degli utenti nel corso degli anni. Inoltre, l'adozione da parte di applicazioni di terze parti è stata decisamente limitata, lasciando spesso vuoti che hanno incentivato ancor più gli utenti a ignorare i menu delle applicazioni. Come risultato di questi problemi, c'è un vasto consenso sul fatto che debbano essere rimossi. |
Negli ultimi anni, molti importanti clienti di '''Red Hat''' hanno scelto di passare a Canonical e di utilizzare Ubuntu per creare infrastrutture opensource più snelle ed efficienti. Tra questi contiamo banche, aziende di telecomunicazioni, governi, università, compagnie aeree, compagnie assicurative, giganti della tecnologia e dei media. Molti hanno parlato pubblicamente, e con crescente fiducia, del loro successo su Ubuntu. Da Kubernetes al cloud pubblico a OpenStack fino all'apprendimento automatico e all'AI, lo slancio di Ubuntu nelle aziende si è accelerato, di pari passo con la crescita generale del mondo Linux. |
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| Si sta quindi cercando di rimuovere i menu delle applicazioni da '''GNOME''' in tempo per la prossima versione 3.32. Il menu dell'applicazione non verrà più visualizzato nella barra in alto (non verranno visualizzati né il menu né il nome dell'applicazione e l'icona) e gli elementi dal menu app verranno spostati in un menu all'interno della finestra dell'applicazione. Per le app che non riusciranno ad aggiornarsi in tempo alle nuove linee guida, il menu verrà visualizzato nella barra di intestazione dell'applicazione, utilizzando l'interfaccia utente di fallback che è già fornita da GTK. | ''"L'acquisizione di Red Hat da parte di IBM è un momento significativo nella progressione dell'opensource verso il mainstream,"'' sottolinea '''Mark Shuttleworth''', CEO di Canonical. ''"Salutiamo Red Hat per il ruolo che ha svolto nel far crescere e nel proporre l'opensource come una alternativa familiare di UNIX ai tradizionali sistemi "Wintel" basati su Microsoft Windows. In questo senso, RHEL è stato un passo cruciale nel movimento opensource, tuttavia, il mondo è andato avanti e sostituire UNIX o Windows non è più sufficiente. Il calo della crescita di RHEL contrasta con l'accelerazione di Linux in generale e costituisce un forte indicatore di mercato della prossima ondata di software opensource."'' |
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| Le modifiche tecniche relative alla rimozione dei menu delle app sono abbastanza semplici, ma ci sono moltissime applicazioni da convertire, perciò si tratta di una grande opportunità per i nuovi contributori di essere coinvolti nel progetto '''GNOME'''. | Difficile stabilire ora, dove porterà questa acquisizione da oltre 30 milioni di dollari e cosa ne sarà dei tanti progetti opensource legati al mondo Red Hat. Risulta chiaro che essa segna un punto di svolta per tutto il mondo opensource e per Linux, in questa ottica non può che risultare estremamente importante la fiducia che le aziende hanno dimostrato nei confronti di Ubuntu e di '''Canonical''', nonché l'impegno che la comunità opensource mette a disposizione per la continua crescita del sistema operativo Ubuntu Linux. |
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| ''Fonte'': [[ https://blogs.gnome.org/aday/2018/10/09/farewell-application-menus/ | blogs.gnome.org ]] | ''Fonte'': [[ https://blog.ubuntu.com/2018/10/30/statement-on-ibm-acquisition-of-red-hat | blog.ubuntu.com ]] |
== L'acquisizione di Red Hat da parte di IBM segna una svolta per il mondo opensource e per Linux==
Negli ultimi anni, molti importanti clienti di Red Hat hanno scelto di passare a Canonical e di utilizzare Ubuntu per creare infrastrutture opensource più snelle ed efficienti. Tra questi contiamo banche, aziende di telecomunicazioni, governi, università, compagnie aeree, compagnie assicurative, giganti della tecnologia e dei media. Molti hanno parlato pubblicamente, e con crescente fiducia, del loro successo su Ubuntu. Da Kubernetes al cloud pubblico a OpenStack fino all'apprendimento automatico e all'AI, lo slancio di Ubuntu nelle aziende si è accelerato, di pari passo con la crescita generale del mondo Linux.
"L'acquisizione di Red Hat da parte di IBM è un momento significativo nella progressione dell'opensource verso il mainstream," sottolinea Mark Shuttleworth, CEO di Canonical. "Salutiamo Red Hat per il ruolo che ha svolto nel far crescere e nel proporre l'opensource come una alternativa familiare di UNIX ai tradizionali sistemi "Wintel" basati su Microsoft Windows. In questo senso, RHEL è stato un passo cruciale nel movimento opensource, tuttavia, il mondo è andato avanti e sostituire UNIX o Windows non è più sufficiente. Il calo della crescita di RHEL contrasta con l'accelerazione di Linux in generale e costituisce un forte indicatore di mercato della prossima ondata di software opensource."
Difficile stabilire ora, dove porterà questa acquisizione da oltre 30 milioni di dollari e cosa ne sarà dei tanti progetti opensource legati al mondo Red Hat. Risulta chiaro che essa segna un punto di svolta per tutto il mondo opensource e per Linux, in questa ottica non può che risultare estremamente importante la fiducia che le aziende hanno dimostrato nei confronti di Ubuntu e di Canonical, nonché l'impegno che la comunità opensource mette a disposizione per la continua crescita del sistema operativo Ubuntu Linux.
Fonte: blog.ubuntu.com
