Wiki Ubuntu-it

Indice
Partecipa
FAQ
Wiki Blog
------------------
Ubuntu-it.org
Forum
Chiedi
Chat
Cerca
Planet
  • Pagina non alterabile
  • Informazioni
  • Allegati

Versione 56 del 17/08/2007 09.06.41

Nascondi questo messaggio

BR

ATTENZIONE: Questa è una pagina di prove, le seguenti informazioni possono essere inesatte, si sconsiglia la visione

BR

BR

Wiki di prova di Saurus

Le seguenti guide sono in formato "beta" ossia ancora in attesa di approvazione (e non è detto che siano approvate)! Il loro contenuto è utilizzabile a rischio e pericolo dell'utente e per questo non mi assumo responsabilità alcuna ;-)BR Saluti, ["Saurus"]

BR

Guide candidate

linHDD

attachment:linHDD.png

Si tratta di un'utility per hard disk user-friendly un po' come hdparm, cfdisk, df, e mkfs che permette una gestione immediata di partizioni e hard disk su sistemi Linux. linHDD consente di formattare facilmente i dischi utilizzando i filesystem ext2, ext3, reiserfs, xfs, jfs; offre una diagnostica delle performance del disco (tramite hdparm) ed è in grado di visualizzare lo spazio occupato/libero. L’ultima versione rilasciata attualmente è la 0.4, la quale aggiunge il supporto ai dischi SATA e la possibilità di formattare anche dispositivi di storage USB se sul sistema è già installato mkdosfs. Su Ubuntu 7.04 la versione candidata è ancora la 0.2-4. Pertanto se si desidera l'ultima versione, occorre downloadare i [http://www.pcbypaul.com/software/dl/linHDD-0.4.tar.bz2 sorgenti] ed installarla da li. Qui sotto si noti come l'interfaccia grafica faciliti le operazioni di formattazione.

attachment:linHDD-2.png

Da ricordare che per eseguire tale applicazione bisogna eseguire sudo linHDD (preferibilmente gksu linHDD per gli utenti Ubuntu) in quanto per apportare le modifiche è necessario avere privilegi di [:Sudo:root]

BR

UUID e fstab

Quella che la maggior parte di utenti conosce tra cui anche i più inesperti, è l'applicazione dell'UUID nell'identificazione dei dischi locali! Infatti i moderni /etc/fstab si basano sulla versatilità dell'UUID

Un esempio di riga di fstab:

# /dev/sda1
UUID=98E0-6D24 /media/dati vfat defaults,utf8,umask=007,uid=0,gid=46,auto,rw,nouser 0 0

si noti che viene utilizzato UUID=98E0-6D24 al posto di /dev/sda1... Come sappiamo viene dato ai dischi un ordine solitamente crescente dell'ordine /dev/sdxy o tale che x vada da a in poi e y vada da 1 in poi in ordine crescente. E' chiaro che se viene scollegato un disco, esso magari non sarà più /dev/sda1, ma sarà un generico /dev/sday a seconda di quanti siano i dischi (unità removibili incluse) montati prima di esso. Ovviamente fstab, non sarà più in grado di capire le modifiche apportate dall'utente. L'UUID serve proprio ad ovviare a tale problema, in quanto ad ogni disco corrisponde univocamente un ID e fstab lo "riconoscerà" ogni volta senza poter sbagliare.

  • Per visualizzare l'UUID di un disco digitare in un terminale il seguente comando:

sudo vol_id -u /dev/xxxx

dove al posto di xxxx bisogna mettere il nome del proprio disco ossia sda1 o hda3 ecc.

BR

UUID

UUID "Universally Unique Identifier" è utilizzato nel settore del software, tradotto in lingua italiana non è altro che "Identificatore Unico Universale". Si tratta di un prodotto realizzato dall'Open Software Foundation (OSF) come parte del sistema DCE. Un UUID è essenzialmente un numero di 16-byte (128-bit).

Nella relativa forma esadecimale un UUID può assomigliare a questo: 0aa86c61-0df9-4f1a-8c0b-34abbee6b769

Sebbene l'UUID non garantisca un'effettiva unicità, il numero possibile di combinazioni è talmente elevato da evitare una possibile coincidenza tra due codici. Il numero possibile di combinazione degli UUID è 2128 = 25616 = circa 3.4 x 1038. Ciò significa che 1 trilione di UUID devono essere generati ogni nanosecondo affinché tra 10 miliardi di anni si esaurisca il numero di UUID e tornare a rigenerare lo stesso UUID.

Diverse sono le sue applicazioni nel mondo digitale; più generalmente, l'UUID viene utilizzato per identificare in maniera univoca un determinato componente...

Ulteriori risorse

BR

Guide in prova e migliorabili

UtenteRoot

Nei sistemi operativi di tipo Unix si indica con root l'utente dotato di massimi privilegi, ossia l'amministratore di sistema, detto anche super utente o superuser. BR L'account root su sistemi Unix è paragonabile a quello di administrator su sistemi Windows NT/XP/Vista. BR L'utente root può fare tutto ciò che si desidera sul sistema: questo che apparentemente sembra essere un vantaggio, in realtà in parte è uno svantaggio. È di fatto ritenuto pericoloso compiere le normali sessioni di lavoro come ad esmpio lanciare X in qualità di root. Infatti un qualsiasi programma lanciato in esecuzione da root ha potenzialmente la possibilità di effettuare qualunque operazione sulla macchina sulla quale viene eseguito. Se lo stesso programma viene lanciato in esecuzione da un utente con privilegi non amministrativi, non potrà effettuare operazioni pericolose come cancellare file essenziali per il sistema operativo. BR E' buona norma pertanto avere almeno due utenti sulla macchina di cui uno root ed un altro a scelta con privilegi non amministrativi e quest'ultimo sarà quello che verrà utilizzato per svolgere qualsiasi cosa col computer.BR Qualora occorresse eseguire programmi con privilegi di root, basta dare da shell

sudo [applicazione]

ed inserire la password di root richiesta. Tuttavia quando è necessario avviare da terminale un'applicazione grafica usando i privilegi di root, bisogna usare il comando:BR per Gnome

gksudo [applicazione]

o per KDE:

kdesu [applicazione]

È sconsigliato usare sudo per avviare un'applicazione grafica, in quanto sudo non imposterà le variabili d'ambiente correttamente, in modo particolare in KDE.


  • [:Saurus:Saurus]