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Differenze tra le versioni 79 e 80
Versione 79 del 29/09/2007 13.11.00
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Autore: Saurus
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Versione 80 del 03/10/2007 23.36.19
Dimensione: 3738
Autore: Saurus
Commento:
Le cancellazioni sono segnalate in questo modo. Le aggiunte sono segnalate in questo modo.
Linea 14: Linea 14:
= UbuntuLivePersistenteUsb = = Guide candidate =
Linea 16: Linea 16:
= Introduzione = == UUID ==
UUID "'''U'''niversally '''U'''nique '''Id'''entifier" è utilizzato nel settore del software, tradotto in lingua italiana non è altro che "Identificatore Unico Universale". Si tratta di un prodotto realizzato dall'Open Software Foundation (OSF) come parte del sistema DCE. Un UUID è essenzialmente un numero di 16-byte (128-bit).
Linea 18: Linea 19:
È possibile installare Ubuntu su una periferica USB (pen drive, hard disk esterno etc) in modalità persistente. Ciò significa che sarà possibile avviare il sistema da tale periferica mantenendo le personalizzazioni come il ''layout'' della tastiera, le preferenze e i pacchetti installati. Occorre un dispositivo USB da almeno 1 GiB di cui 700 mega ospiteranno i file della distribuzione live ed il restante spazio verrà occupato da tutti i pacchetti che verranno installati, da i file di configurazione ecc... Più grande è il dispositivo e più cose è possibile fare, compreso l'aggiornamento della distribuzione. Nella relativa forma esadecimale un UUID può assomigliare a questo: 0aa86c61-0df9-4f1a-8c0b-34abbee6b769
Linea 20: Linea 21:
= Preparativi = Sebbene l'UUID non garantisca un'effettiva unicità, il numero possibile di combinazioni è talmente elevato da evitare una possibile coincidenza tra due codici. Il numero possibile di combinazione degli UUID è 2^128^ = 256^16^ = circa 3.4 x 10^38^. Ciò significa che 1 trilione di UUID devono essere generati ogni nanosecondo affinché tra 10 miliardi di anni si esaurisca il numero di UUID e tornare a rigenerare lo stesso UUID.
Linea 22: Linea 23:
La memoria del dispositivo scelto per ospitare Ubuntu deve avere dimensioni almeno pari a 1 GiB. Prima di procedere con le seguenti istruzioni è consigliato eseguire un backup di tutti i dati contenuti in esso. Diverse sono le sue applicazioni nel mondo digitale; più generalmente, l'UUID viene utilizzato per identificare in maniera univoca un determinato componente...
Linea 24: Linea 25:
== Identificazione della periferica == == Ulteriori risorse ==
Linea 26: Linea 27:
Innanzitutto è necessario conoscere il nome assegnato dal sistema alla periferica. Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:  * [http://en.wikipedia.org/wiki/UUID UUID su wikipedia in lingua inglese]

[[BR]]

= Guide in prova e migliorabili =
== UtenteRoot ==
Nei sistemi operativi di tipo Unix si indica con root l'utente dotato di massimi privilegi, ossia l'amministratore di sistema, detto anche super utente o superuser. [[BR]] L'account root su sistemi Unix è paragonabile a quello di administrator su sistemi Windows NT/XP/Vista. [[BR]] L'utente root può fare tutto ciò che si desidera sul sistema: questo che apparentemente sembra essere un vantaggio, in realtà in parte è uno svantaggio. È di fatto ritenuto pericoloso compiere le normali sessioni di lavoro come ad esmpio lanciare X in qualità di root. Infatti un qualsiasi programma lanciato in esecuzione da root ha potenzialmente la possibilità di effettuare qualunque operazione sulla macchina sulla quale viene eseguito. Se lo stesso programma viene lanciato in esecuzione da un utente con privilegi non amministrativi, non potrà effettuare operazioni pericolose come cancellare file essenziali per il sistema operativo. [[BR]] E' buona norma pertanto avere almeno due utenti sulla macchina di cui uno root ed un altro a scelta con privilegi non amministrativi e quest'ultimo sarà quello che verrà utilizzato per svolgere qualsiasi cosa col computer.[[BR]]
Qualora occorresse eseguire programmi con privilegi di root, basta dare da shell
Linea 28: Linea 36:
sudo fdisk -l sudo [applicazione]
Linea 30: Linea 38:

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Nei seguenti esempi verrà utilizzato il dispositivo generico {{{/dev/sda1}}}. Sostituire con quello corretto per il proprio sistema.''' ||

== Partizionamento ==

Una volta identificata la periferica è necessario creare al suo interno due partizioni: la prima, necessaria al corretto funzionamento del sistema, dovrà avere delle dimensioni pari almeno a 700 MiB (da formattare in FAT32), la seconda, invece, potrà tranquillamente occupare tutto il resto dello spazio disponibile.

Aprire un terminale e digitare il seguente comando:
ed inserire la password di root richiesta. Tuttavia quando è necessario avviare da terminale un'applicazione grafica usando i privilegi di root, bisogna usare il comando:[[BR]]
per Gnome
Linea 39: Linea 41:
sudo umount /dev/sda1 gksudo [applicazione]
Linea 41: Linea 43:

Per eseguire '''fdisk''' sul dispositivo digitare il seguente comando:
o per KDE:
Linea 44: Linea 45:
sudo fdisk /dev/sda kdesu [applicazione]
Linea 46: Linea 47:

Dovrebbe apparire la riga di comando di '''fdisk'''. Per visualizzare la tabella delle partizioni corrente è utile premere il tasto «'''p'''»; prima di proseguire è necessario rimuovere tutte le partizioni presenti nella periferica: a tale scopo è sufficiente premere il tasto «'''d'''» seguito dal numero della partizione da eliminare.

Una volta cancellate le vecchie partizioni si può procedere con la creazione delle nuove: premere «'''n'''» per creare una nuova partizione, dunque «'''p'''» per renderla primaria, infine non resta che per assegnarle il numero 1, premere «'''Invio'''» per accettare il cilindro di partenza proposto e digitare le dimensioni desiderate.

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Per ottenere una partizione di circa 700 mega, indicare la dimensione con ''+700M''.''' ||

Per rendere la partizione avviabile è sufficiente premere «'''a'''». Per assegnarle il filesystem FAT, invece, va premuto «'''t'''» dunque digitare 1 per selezionare la partizione e poi digitare 6 per creare la partizione in (FAT16).

Per creare la seconda partizione le operazioni sono simili alle precedenti: digitare «'''p'''» per una nuova partizione primaria, assegnarle il numero 2, premere «'''Invio'''» per accettare il cilindro di partenza proposto, infine premere ancora «'''Invio'''» per accettare il cilindro di fine proposto. Uscire e salvare con «'''w'''».

Per controllare che tutto sia andato a buon fine è sufficiente digitare il seguente comando:
{{{
sudo fdisk -l
}}}

Il comando dovrebbe mostrare le due partizioni appena create, la prima, inoltre, dovrebbe essere contrassegnata da un asterisco.

Molti dispositivi Usb non possiedono ''un settore di avvio''. Si può ovviare al problema creandone uno nuovo con il comando '''install-mbr'''. A tale scopo è necessario installare il pacchetto ''mbr'' disponibile nei [:Repository:repository] ufficiali. È possibile installare il pacchetto in questione con [:Apt:], come da esempio:
{{{
sudo apt-get install mbr
}}}

Terminata l'installazione è possibile digitare il seguente comando:
{{{
sudo install-mbr /dev/sda
}}}

Sul proprio dispositivo verrà creato un nuovo ''Master Boot Record'', indispensabile per le operazioni di avvio del sistema.

Nel caso che il sistema monti automaticamente le nuove partizioni, è necessario smontarle con dei comandi simili ai seguenti:
{{{
sudo umount /dev/sda1
sudo umount /dev/sda2
}}}

== Formattazione ==

Mentre alla prima partizione può essere assegnato un nome arbitrario ('''ubuntu''' nell'esempio seguente), per il corretto funzionamento è necessario assegnare alla seconda il nome '''casper-rw'''. Digitare i seguenti comandi:
{{{
sudo mkfs.vfat -F 32 -n ubuntu /dev/sda1
sudo mkfs.ext3 -b 4096 -L casper-rw /dev/sda2
}}}

Per montare le partizioni è sufficiente estrarre e reinserire il dispositivo nella porta USB. Nel caso che il sistema non monti automaticamente le partizioni presenti nella periferica verificare le impostazioni presenti in '''''Sistema -> Preferenze -> Unità e supporti removibili''''', oppure digitare i seguenti comandi:
{{{
sudo mount /dev/sda1 /media/unpuntodimount1
sudo mount /dev/sda2 /media/unpuntodimount2
}}}

= Installare Ubuntu sul dispositivo USB =

Utilizzare il CD di installazione o l'immagine reperibile da [http://ubuntu.fastbull.org/ubuntu-releases/6.10/ qui]. Nel caso si scelga di installare il sistema dall'immagine del CD, è possibile montare il relativo file {{{.iso}}} con i seguenti comandi:
{{{
mkdir ubuntuCD
sudo mount ubuntu-6.10-desktop-i386.iso ubuntuCD -o loop
}}}

Inserire il CD o aprire la cartella `ubuntuCD` ed assicurarsi di visualizzare i file nascosti (in '''nautilus ''' premere «'''Ctrl+h'''»)

Quelli che seguono sono gli elenchi dei file e delle cartelle presenti nel CD che andranno copiati all'interno della prima partizione creata in precedenza:

Cartelle :
 * {{{casper}}}
 * {{{disctree}}}
 * {{{dists}}}
 * {{{install}}}
 * {{{pics}}}
 * {{{pool}}}
 * {{{preseed}}}
 * {{{.disk}}}

File :
 * {{{isolinux/*}}}
 * {{{md5sum.txt}}}
 * {{{README.diskdefines}}}
 * {{{ubuntu.ico}}}

La cartella {{{isolinux}}} non va copiata sul dispositivo, ma il suo contenuto va copiato direttamente nella radice {{{/}}} della prima partizione del dispositivo.

Copiare nuovamente i file {{{casper/vmlinuz}}}, {{{casper/initrd.gz}}}, e {{{install/mt86plus}}} all'interno di {{{/}}} della periferica USB. Dunque, tali file saranno presenti sia nella directory principale che nelle rispettive cartelle.

Per finire, non resta che rinominare il file {{{isolinux.cfg}}} in {{{syslinux.cfg}}}.

Un esempio di operazioni utili allo scopo è il seguente:
{{{
cd ubuntuCD
cp -rf casper /media/ubuntu
cp -rf disctree /media/ubuntu
cp -rf dists /media/ubuntu
cp -rf install /media/ubuntu
cp -rf pics /media/ubuntu
cp -rf pool /media/ubuntu
cp -rf preseed /media/ubuntu
cp -rf .disk /media/ubuntu
cp isolinux/* /media/ubuntu
cp md5sum.txt /media/ubuntu
cp README.diskdefines /media/ubuntu
cp ubuntu.ico /media/ubuntu
cp casper/vmlinuz /media/ubuntu
cp casper/initrd.gz /media/ubuntu
cp install/mt86plus /media/ubuntu
cd /media/ubuntu
mv isolinux.cfg syslinux.cfg
}}}

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Non è necessario copiare anche i link simbolici delle cartelle (i.e. `/dists/stable`, `/dists/unstable`, `/ubuntu`).'' ||

= Rendere il dispositivo avviabile =

Affinchè il sistema possa venire caricato dalla periferica USB è necessario installare un ''bootloader''. Per tali operazioni è stato scelto '''syslinux''', un ''bootloader'' leggero e semplice da configurare.

== Configurazione di syslinux ==

Se le precedenti istruzioni sono andate tutte a buon fine, il file di configurazione {{{syslinux.cfg}}} dovrebbe già essere stato copiato all'interno della prima partizione della periferica. Tuttavia occorre modificare tale file. Aprire {{{syslinux.cfg}}} con un [:EditorDiTesto:editor di testo] e modificarne il contenuto affinchè il risultato sia simile al seguente:
{{{
DEFAULT custom
GFXBOOT bootlogo
APPEND preseed/file=preseed/ubuntu.seed boot=casper initrd=initrd.gz root=/dev/ram rw quiet splash locale=it_IT bootkbd=it console-setup/layoutcode=it console-setup/variantcode=nodeadkeys --
LABEL custom
  menu label ^Avvia Ubuntu in modo persistente
  kernel vmlinuz
  append preseed/file=preseed/ubuntu.seed boot=casper persistent initrd=initrd.gz root=/dev/ram rw quiet splash --
LABEL live
  menu label ^Avvia o installa Ubuntu
  kernel vmlinuz
  append preseed/file=preseed/ubuntu.seed boot=casper initrd=initrd.gz root=/dev/ram rw quiet splash --
LABEL xforcevesa
  menu label Avvia Ubuntu in modo safe ^graphics
  kernel vmlinuz
  append preseed/file=preseed/ubuntu.seed boot=casper xforcevesa initrd=initrd.gz root=/dev/ram rw quiet splash --
LABEL check
  menu label ^Controlla errori su CD
  kernel vmlinuz
  append boot=casper integrity-check initrd=initrd.gz root=/dev/ram rw quiet splash --
LABEL memtest
  menu label ^Test della memoria
  kernel mt86plus
  append -
LABEL hd
  menu label ^Boot from first hard disk
  localboot 0x80
  append -
DISPLAY isolinux.txt
TIMEOUT 300
PROMPT 1
F1 f1.txt
F2 f2.txt
F3 f3.txt
F4 f4.txt
F5 f5.txt
F6 f6.txt
F7 f7.txt
F8 f8.txt
F9 f9.txt
F0 f10.txt
}}}

Nel caso si stia procedendo all'installazione di Kubuntu è necessario sostituire la dicitura «preseed/ubuntu.seed» con «preseed/kubuntu.seed».

La voce del menù chiamata di default è '''Custom''', in questo modo per avviare Ubuntu sarà sufficiente premere «'''Invio'''». È inoltre possibile copiare e incollare il testo sopra creando un nuovo file {{{syslinux.cfg}}}.

== Installazione del bootloader ==

Una volta modificato il file configurazione sarà possibile procedere con l'installazione del ''bootloader''. Per tale operazione sono richiesti i pacchetti ''mtools'' e ''syslinux'', entrambi facilmente installabili tramite [:Apt:apt-get], [:SynapticHowto:Synaptic] o [:AdeptHowTo:Adept].

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Le istruzioni contenute in questa sezione possono causare seri danni alla configurazione attuale del proprio sistema.''' ||

Una volta installati i pacchetti sopra citati è necessario smontare il dispositivo:
{{{
cd ~
sudo umount /dev/sda1
}}}

Per installare '''syslinux''' è sufficiente digitare il seguente comando:
{{{
syslinux /dev/sda1
}}}

Nel caso si presentino problemi si può provare ad usare il flag '''-f'''. La sintassi del comando precedente dovrebbe diventare simile alla seguente:
{{{
syslinux -f /dev/sda1
}}}

Può accadere che il comando '''syslinux''' restituisca un errore simile al seguente:
{{{
sh: mcopy: command not found
syslinux: failed to create ldlinux.sys
}}}

In questo caso si è dimenticato di installare il pacchetto ''mtools''.

Il sistema è installato e pronto all'uso: riavviare il computer, cambiare le impostazioni del BIOS della propria scheda madre in modo da selezionare l'avvio da periferica USB, infine salvare e riavviare.

= Risoluzione dei problemi =

== Utilizzo di gparted o qtparted ==

È possibile partizionare e formattare la periferiche con altri programmi diversi da '''fdisk'''. Tuttavia, è sconsigliato l'utilizzo di '''gparted''' o '''qtparted''' poiché si sono riscontrati dei problemi durante l'esecuzione di tali operazioni.

== Incompatibilità con Ubuntu 7.04 «Feisty Fawn» ==

A causa di un [https://bugs.launchpad.net/ubuntu/+source/casper/+bug/84591 bug] nella gestione della persistenza di '''Ubuntu 7.04''' «'''Feisty Fawn'''» la procedura '''non''' funziona con tale versione del sistema operativo.

== Problemi con il boot loader ==

A causa di una possibile incompatibiità con '''syslinux''' è probabile che all'avvio la schermata si blocchi sul seguente messaggio:
{{{
MBR=
}}}

In tal caso sostituire '''syslinux''' con uno fra '''lilo''' e [:Grub].

= Ulteriori risorse =

 * [https://wiki.ubuntu.com/LiveUsbPendrivePersistent Documento originale]
 * [http://www.webalice.it/lorenzo.chiodi/usbdisk/index.html Howto italiano sull'argomento]
È sconsigliato usare sudo per avviare un'applicazione grafica, in quanto sudo non imposterà le variabili d'ambiente correttamente, in modo particolare in KDE.

BR

ATTENZIONE: Questa è una pagina di prove, le seguenti informazioni possono essere inesatte, si sconsiglia la visione

BR

BR

Wiki di prova di Saurus

Le seguenti guide sono in formato "beta" ossia ancora in attesa di approvazione (e non è detto che siano approvate)! Il loro contenuto è utilizzabile a rischio e pericolo dell'utente e per questo non mi assumo responsabilità alcuna ;-)BR Saluti, ["Saurus"]

BR

Guide candidate

UUID

UUID "Universally Unique Identifier" è utilizzato nel settore del software, tradotto in lingua italiana non è altro che "Identificatore Unico Universale". Si tratta di un prodotto realizzato dall'Open Software Foundation (OSF) come parte del sistema DCE. Un UUID è essenzialmente un numero di 16-byte (128-bit).

Nella relativa forma esadecimale un UUID può assomigliare a questo: 0aa86c61-0df9-4f1a-8c0b-34abbee6b769

Sebbene l'UUID non garantisca un'effettiva unicità, il numero possibile di combinazioni è talmente elevato da evitare una possibile coincidenza tra due codici. Il numero possibile di combinazione degli UUID è 2128 = 25616 = circa 3.4 x 1038. Ciò significa che 1 trilione di UUID devono essere generati ogni nanosecondo affinché tra 10 miliardi di anni si esaurisca il numero di UUID e tornare a rigenerare lo stesso UUID.

Diverse sono le sue applicazioni nel mondo digitale; più generalmente, l'UUID viene utilizzato per identificare in maniera univoca un determinato componente...

Ulteriori risorse

BR

Guide in prova e migliorabili

UtenteRoot

Nei sistemi operativi di tipo Unix si indica con root l'utente dotato di massimi privilegi, ossia l'amministratore di sistema, detto anche super utente o superuser. BR L'account root su sistemi Unix è paragonabile a quello di administrator su sistemi Windows NT/XP/Vista. BR L'utente root può fare tutto ciò che si desidera sul sistema: questo che apparentemente sembra essere un vantaggio, in realtà in parte è uno svantaggio. È di fatto ritenuto pericoloso compiere le normali sessioni di lavoro come ad esmpio lanciare X in qualità di root. Infatti un qualsiasi programma lanciato in esecuzione da root ha potenzialmente la possibilità di effettuare qualunque operazione sulla macchina sulla quale viene eseguito. Se lo stesso programma viene lanciato in esecuzione da un utente con privilegi non amministrativi, non potrà effettuare operazioni pericolose come cancellare file essenziali per il sistema operativo. BR E' buona norma pertanto avere almeno due utenti sulla macchina di cui uno root ed un altro a scelta con privilegi non amministrativi e quest'ultimo sarà quello che verrà utilizzato per svolgere qualsiasi cosa col computer.BR Qualora occorresse eseguire programmi con privilegi di root, basta dare da shell

sudo [applicazione]

ed inserire la password di root richiesta. Tuttavia quando è necessario avviare da terminale un'applicazione grafica usando i privilegi di root, bisogna usare il comando:BR per Gnome

gksudo [applicazione]

o per KDE:

kdesu [applicazione]

È sconsigliato usare sudo per avviare un'applicazione grafica, in quanto sudo non imposterà le variabili d'ambiente correttamente, in modo particolare in KDE.


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