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Questo è il numero 4 del 2022, riferito alla settimana che va da lunedì 31 gennaio a domenica 6 febbraio. Per qualsiasi commento, critica o lode, contattaci attraverso la mailing list del gruppo promozione.

Notizie da Ubuntu

Canonical, la NASA e l'artista pluripremiata Cecilie Waagner Falkenstrom si uniscono per Space Art Project

La pluripremiata Cecilie Waagner Falkenstrøm e il suo team tecnologico di ARTificial Mind stanno portando avanti quella che per molti addetti ai lavori viene definita come la prossima epoca dell'arte digitale e con una prima opera d'arte di intelligenza artificiale (IA) creata di recente nello spazio. La suddetta opera, rinominata come Celestium, è un'opera d'arte che mette insieme la potenza dell'intelligenza artificiale combinata alla blockchain per operare dallo spazio, mentre orbita attorno alla Terra a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Sembra quasi fantascienza, ma è tutto realtà e, grazie a Ubuntu Core di Canonical, Celestium potrebbe funzionare anche in un sistema con risorse di elaborazione ridotte, garantendo al contempo immutabilità e contenimento del software IA, insieme alla garanzia di ottenere alte prestazioni. Inoltre, grazie alle dimensioni minime dell'immagine, è stato possibile utilizzare un collegamento satellitare con larghezza di banda limitata per portare quest'opera nello spazio. Tuttavia, sfruttando i dati delle radiazioni cosmiche sperimentate a bordo della ISS mentre è in orbita attorno alla Terra, l'algoritmo di IA sta seminando ed estraendo migliaia di immagini spaziali e token spaziali da distribuire su una blockchain. Attingendo dalle immagini dello spazio profondo scattate dalla NASA, insieme alle opere uniche dell'astronauta Nicole Stott della Space for Art Foundation e dell'artista occidentale Tamara King, ogni immagine è generata dall'IA come unica e incorporata come non-fungible token (NFT), aprendo un nuovo scenario che mette insieme l'arte, lo spazio e tecnologia. Per ulteriori informazioni su quest'opera d'arte generata dall'intelligenza artificiale di Falkenstrøm nello spazio è possibile visitare la pagina web dedicata al progetto.

Fonte: ubuntu.com

Fonte: omgubuntu.co.uk

Docker e Multipass: binomio perfetto!

Nel numero della newsletter 2021.037 abbiamo discusso dell'utility Multipass che permette l'esecuzione, tramite un semplice comando e senza nessuna dipendenza, di un container Docker su macOS, Windows o Linux. Multipass è stato creato proprio con lo scopo di portare lo sviluppo basato su Ubuntu sul sistema operativo di propria scelta, in modo da aggirare le limitazioni imposte dal recente hardware e software. Le novità inoltre non finisco di certo qui, perché di recente il team di Multipass ha dichiarato di aver migliorato ulteriormente questa esperienza per gli sviluppatori che lavorano con applicazioni all'interno dei container tramite due aspetti fondamentali:

  • Un unico comando - Multipass fornisce una nuova macchina virtuale che esegue Docker Engine con un solo comando:

    multipass launch docker
    Effimero o persistente, decidi tu. Multipass ti consente di avviare e uccidere gli ambienti a tuo piacimento con semplici istruzioni e con un solo comando. In questo modo, puoi essere sicuro di iniziare sempre da uno stato pulito come fa il tuo CI;
  • Un'esperienza quasi nativa - Con una semplice configurazione, è possibile interagire con il demone Docker all'interno della macchina virtuale come se fosse in esecuzione sul proprio sistema operativo principale e inoltre grazie agli alias, permette agli utenti di immettere comandi direttamente dalla riga di comando dell'host, senza dover installare la CLI Docker. Il tutto, come sempre, eseguendo:

    multipass alias docker:docker
    in questo modo, gli utenti possono interagire con Docker senza cambiare contesto.

Queste semplici operazioni, permettono di snellire il lavoro da fare dietro le quinte, in quanto non si deve installare nulla sul proprio sistema operativo principale, oltre a Multipass stesso. Tutto il resto risiede all'interno della macchina virtuale, senza contaminare la propria configurazione con strumenti o dipendenze in eccesso. Ma, soprattutto, la libertà o la sensazione di essere in grado di selezionare il sistema operativo host per i tuoi container offre la massima flessibilità e controllo su quale kernel viene eseguito dall'host. Per finire, i prossimi passi sono del tutto segreti agli occhi della comunità, ma sta di fatto che gli sviluppatori si stanno impegnando nel rendere Multipass il prossimo strumento di virtualizzazione per lo sviluppo di Ubuntu.

Fonte: ubuntu.com


Notizie dalla comunità internazionale

LibreOffice 7.3: ecco cosa c'è di nuovo!

La Document Foundation ha annunciato il rilascio e la disponibilità per tutte le piattaforme supportate dell'ultima versione stabile della potente suite per l'ufficio, LibreOffice 7.3. La release 7.3 è qui per migliorare ulteriormente l'interoperabilità dei documenti con i formati proprietari della suite MS Office, proprio nel tentativo di facilitare la migrazione da Microsoft Office a LibreOffice. Inoltre, per venire incontro ai nuovi utenti ed evitare che si trovino spaesati nel primo utilizzo della piattaforma, LibreOffice 7.3 aggiorna il proprio manuale interno insieme alle librerie ScriptForge, che vengono utilizzate per lo sviluppo di macro. Lo stesso Italo Vignoli, a riguardo, ha affermato:

"LibreOffice offre il più alto livello di compatibilità nel segmento di mercato delle suite per ufficio, a partire dal supporto nativo per OpenDocument Format (ODF), battendo i formati proprietari nelle aree di sicurezza e robustezza, fino ad un supporto superiore per file DOCX, XLSX e PPTX".

Tra i punti salienti di questa versione, troviamo un miglioramento nella gestione del rilevamento delle modifiche all'interno delle tabelle e quando il testo viene spostato nel corpo del documento, apertura più rapida dei file DOCX e XLSX/XLSM di grandi dimensioni (oltre 200 pagine), miglioramento della velocità di rendering per alcuni documenti complessi e aggiornamenti nei filtri di importazione ed esportazione dei file. Non solo, perché per esempio per i file con estensione:

  • .DOC è stata migliorata l'importazione di elenchi puntati o numerati, mentre per i file .DOCX c'è il supporto per l'importazione e l'esportazione di collegamenti ipertestuali allegati alle forme e la possibilità di tenere traccia delle modifiche degli stili di paragrafo insieme alle autorizzazioni delle modifiche;
  • .XLSX c'è una riduzione dell'altezza delle righe, un migliore supporto dei grafici, la possibilità di impedire l'aumento del rientro delle celle a ogni salvataggio, nonché un miglioramento dei permessi per la modifica e l'implementazione di un nuovo servizio Grafico per definire i grafici memorizzati nei fogli di Calc;
  • .PPTX c'è un supporto migliorato per interazioni e collegamenti ipertestuali sulle immagini e forme, l'effetto ombra trasparente per le tabelle e migliore importazione/esportazione dei piè di pagina delle diapositive.

Altre caratteristiche degne di nota sono la possibilità di generare codici a barre unidimensionali, supporto LTO (Link-Time Optimization) per pacchetti binari e generare così un aumento delle prestazioni complessive, oltre a miglioramenti agli strumenti di correzione e al supporto linguistico. Tuttavia, occorre tenere presente che questa è l'edizione "Community", quindi se hai bisogno di supporto per le distribuzioni aziendali dovresti considerare l'utilizzo della famiglia di applicazioni LibreOffice Enterprise (per maggiori informazioni guarda il numero 2021.005). LibreOffice 7.3 è immediatamente disponibile sul sito ufficiale. I requisiti minimi per i sistemi operativi proprietari sono disponibili nella suddetta pagina; mentre per GNU/Linux, si ricorda principalmente come regola generale che è sempre consigliabile installare LibreOffice utilizzando i metodi di installazione raccomandati dalla propria distribuzione, come ad esempio l'uso dell' Ubuntu Software Center per Ubuntu. Gli utenti di LibreOffice, i sostenitori del software libero e i membri della comunità possono supportare The Document Foundation attraverso una piccola donazione. Le vostre donazioni aiutano The Document Foundation a mantenere la sua infrastruttura, condividere la conoscenza e a finanziare attività delle comunità locali.

Fonte: omgubuntu.co.uk

Fonte: 9to5linux.com

Notizie dal Mondo

Rilasciata la versione 1.7 di Raspberry Pi Imager

In questi giorni, la Raspberry Foundation ha rilasciato una nuova versione della popolare e potente utility Raspberry Pi Imager, offrendo nuove impostazioni di default, miglioramenti e alcune correzioni di bug. In particolar modo, in questa release si sono introdotte diverse nuove impostazioni come, il supporto per l'algoritmo di compressione zstd (Zstandard), il supporto per il formato cloudinit utilizzato dal sistema operativo Ubuntu Server, il supporto per specificare il nome utente, il supporto per gli SSID del Wi-Fi nascosti. Altri due cambiamenti importanti e degni di nota riguardano la possibilità di visualizzare il pulsante "Impostazioni avanzate" solo se il suddetto sistema operativo ne indica il supporto e l'aggiunta di nuove opzioni di telemetria, che permettono l'invio diretto alla Raspberry Pi Foundation di informazioni come nome dell'immagine appena scritta e informazioni sul computer host su cui è in esecuzione il Raspberry Pi Imager (es. sistema operativo, versione, architettura, versione di Imager), il tutto naturalmente ai fini statistici e valutativi. Per i sistemi GNU/Linux, questa versione risolve alcuni bug segnalati dalla comunità per gestire meglio il montaggio automatico delle unità e per correggere l'errore terminate called without an active exception che appariva durante la chiusura di Raspberry Pi Imager mentre si stava ancora scrivendo. È possibile scaricare Raspberry Pi Imager 1.7 direttamente dal sito web ufficiale come file binario .DEB per sistemi operativi GNU/Linux, oppure anche per le piattaforme macOS e Windows.

Fonte: 9to5linux.com

Il Kernel Linux 4.4 LTS raggiunge l'End Of Life

Il famoso sviluppatore del kernel Linux Greg Kroah-Hartman ha annunciato, tramite un messaggio in mailing list, l'End Of Life per la serie del kernel Linux 4.4, dopo sei anni di supporto. Rilasciata il 10 Gennaio del 2016, la versione 4.4 del kernel è stata acclamata dalla comunità come uno dei migliori rami del kernel, alimentando milioni, se non forse qualche miliardo, di dispositivi. Durante il suo ciclo di vita è stata supportata da un totale di 302 aggiornamenti di manutenzione per 2190 giorni, durante i quali ha ricevuto 18.712 modifiche da 3532 sviluppatori e 503 aziende. A partire dal 3 febbraio 2022, il ramo del kernel Linux 4.4 non sarà più supportato con ulteriori aggiornamenti di manutenzione, i quali forniscono correzioni di bug e patch di sicurezza. In quanto tale, il ramo del kernel 4.4 diventerà presto vulnerabile a tutti i tipi di minacce. Nel mentre, i rami del kernel Linux supportati e che verranno mantenuti per un periodo di tempo più lungo sono:

  • Linux 4.9 LTS fino a gennaio 2023;
  • Linux 4.14 LTS fino a gennaio 2024;
  • Linux 4.19 LTS fino a dicembre 2024;
  • Linux 5.4 LTS fino a dicembre 2025;
  • Linux 5.10 LTS fino a dicembre 2026,

come oltre a Linux 5.15 LTS, fino a ottobre 2023. Per concludere, è necessario aggiornare il proprio sistema, prendendo in considerazione la versione che ha un supporto più lungo (kernel Linux 5.10 LTS) tra tutti i rami del kernel LTS supportati. Se invece non è possibile eseguire l'aggiornamento a una serie Linux LTS più recente, Greg Kroah-Hartman suggerisce di contattare il progetto CIP, il quale apparentemente sta valutando la possibilità di mantenere il ramo del Kernel Linux 4.4 in futuro.

Fonte: 9to5linux.com

Il sistema Raspberry Pi OS diventa a 64 bit

Il 2 Febbraio, con gran scalpore da parte di tutta la comunità, la Raspberry Foundation ha rilasciato ufficialmente la versione a 64 bit della propria distribuzione Raspberry Pi OS per tutti i dispositivi Raspberry supportati. Ricordiamo infatti che, fino a qualche giorno fa, Raspberry Pi OS era disponibile solo per sistemi operativi a 32 bit e per tutti i modelli che vanno dal Raspberry Pi 1 sino all'ultimo Raspberry Pi Zero 2 W. Con il passare del tempo, però, la stessa Raspberry Foundation si è resa conto che ci sono svariate ragione per scegliere sistemi operativi a 64 bit piuttosto che uno a 32 bit. Primo tra tutti, alcuni vantaggi in termini di prestazioni intrinseci al set di istruzioni A64, la possibilità di usufruire appieno della memoria fisica del dispositivo (RAM), che precedentemente con il sistema operativo a 32 bit veniva imposto tramite l'utilizzo dell'ARM LPAE (Large Physical Address Extension), utilizzare la maggior parte delle applicazioni, anche closed-source, che spesso vengono rilasciate solo nella versione a 64 bit e la capacità di operare ancora con programmi a 32 bit.

Detto questo, Raspberry Pi OS a 64 bit è disponibile sul sito ufficiale e viene supportato da svariati modelli come: Raspberry Pi 3B, Raspberry Pi 3B+, Raspberry Pi 3A+, Raspberry Pi 4, Raspberry Pi 400, Raspberry Pi Compute Module 3 (CM3), Raspberry Pi Compute Module 3+ (CM3+), Raspberry Pi Compute Module 4 (CM4) e Raspberry Pi Zero 2 W. L'unico aspetto negativo che influenza questa versione riguarda il fatto che non esiste ancora una versione della libreria WidevineCDM, utilizzata dal browser Chromium a 64 bit e che consente lo streaming video e audio da siti come Netflix, Spotify o Disney+. Pertanto, per aggirare questo limite temporaneo basterà installare la versione a 32 bit di Chromium, con il seguente comando:

sudo apt install chromium-browser:armhf libwidevinecdm0

Fonte: 9to5linux.com


Aggiornamenti e statistiche

Aggiornamenti di sicurezza

Gli annunci di sicurezza sono consultabili nell'apposita sezione del forum.

Bug riportati

  • Aperti: 138281, +64 rispetto alla scorsa settimana.

  • Critici: 329, -1 rispetto alla scorsa settimana.

  • Nuovi: 69134, +92 rispetto alla scorsa settimana.

È possibile aiutare a migliorare Ubuntu, riportando problemi o malfunzionamenti. Se si desidera collaborare ulteriormente, la Bug Squad ha sempre bisogno di una mano.

Statistiche del gruppo sviluppo

Segue la lista dei pacchetti realizzati dal GruppoSviluppo della comunità italiana nell'ultima settimana:

Devid Antonio Filoni

Mattia Rizzolo

Se si vuole contribuire allo sviluppo di Ubuntu correggendo bug, aggiornando i pacchetti nei repository, ecc... il gruppo sviluppo è sempre alla ricerca di nuovi volontari.


Commenti e informazioni

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In questo numero ha partecipato alla redazione degli articoli:

Ha inoltre collaborato all'edizione:

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