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Differenze tra le versioni 53 e 54
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BR

Introduzione

OpenSSH è un insieme di programmi che permettono, in tutta sicurezza, di svolgere diverse operazioni:

  • controllare un computer remoto (tramite terminale)
  • copiare file da un computer remoto al computer locale e viceversa
  • cifrare qualunque traffico di dati tra computer locale e computer remoto tramite tunneling

OpenSSH sostituisce i vecchi programmi telnet, rlogin e ftp, considerati poco sicuri poichè trasmettono in chiaro i dati relativi all'autenticazione (nome utente, password etc).

Anchor(installazione)

Installazione del server

È necessario disporre di un server ssh su ogni computer al quale ci si vuole connettere (chiamato in seguito «computer remoto»), e di un client ssh su ogni computer dal quale si vuole avviare la connessione (chiamato in seguito «computer locale»). Se ad esempio si dispone di due computer e si vuole che ognuno dei due possa connettersi all'altro, su entrambi dovranno essere installati sia il server che il client.

Per avere il server ssh su Ubuntu, è sufficiente installare il pacchetto openssh-server tramite [:SynapticHowto:Synaptic], [:AdeptHowTo:Adept] o [:Apt:apt-get]. Per installare il sopra citato pacchetto da terminale è sufficiente digitare il seguente comando:

sudo apt-get install openssh-server

Il client ssh (contenuto nel pacchetto openssh-client) è installato in Ubuntu in modo predefinito.

Usare Nautilus con computer remoti

Nautilus può visualizzare, modificare, eliminare o copiare file presenti su un computer remoto (con server ssh installato) in tutta sicurezza, grazie a OpenSSH. Il metodo più semplice per ottenere ciò è aprire nautilus e inserire l'indirizzo desiderato (verrà chiesta la password dell'utente remoto), come da esempio:

ssh://<nomeutenteRemoto>@<indirizzoIP>`

Il secondo metodo permette di avere un'icona persistente in Nautilus ed evitare così di inserire ogni volta gli stessi <nomeutenteRemoto> e <indirizzoIP>. Scegliere Risorse -> Connetti al server..., quindi inserire:

Campo

Valore

Tipo di servizio:

SSH

Server:

<indirizzoIP>

Nome utente:

<nomeutenteRemoto>

Nome da usare per la connessione:

<nomeAPiacere>

Utilizzo da terminale

Copia di file

Per copiare un file dal nostro computer locale a un computer remoto (e viceversa) attraverso il terminale, OpenSSH mette a disposizione il comando scp.

Nel primo caso, la sintassi del comando dovrebbe essere simile alla seguente:

scp <percorsoFileLocale> <nomeUtenteRemoto>@<indirizzoIP>:<PercorsoDestinazioneRemota>

Per esempio:

scp fileDaCopiare.txt mario@192.168.1.1:/home/mario/fileCopiato.txt

Il precedente comando prenderà il file fileDaCopiare.txt, presente nella directory corrente del computer locale, e lo copierà nella posizione /home/mario/fileCopiato.txt (notare che abbiamo anche cambiato il nome del file, ma non è necessario) del computer remoto identificato dall'indirizzo ip 192.168.1.1 , usando l'utente mario sul computer remoto(utente di cui dobbiamo conoscere la password).

Per copiare un file da un computer remoto al computer locale, basta seguire lo schema inverso:

scp <nomeUtenteRemoto>@<indirizzoIP>:<PercorsoFileRemoto> <PercorsoDestinazioneLocale>

Per esempio:

scp mario@192.168.1.1:/home/mario/fileDaCopiare.txt .

Copierà il file remoto identificato dal percorso /home/mario/fileDaCopiare.txt nella directory corrente (identificata dal punto . ), senza rinominarlo.

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Con scp non si possono copiare file tra due computer remoti. La sorgente o la destinazione devono essere file locali.

Terminale di un computer remoto

Per accedere alla linea di comando di un computer remoto, OpenSSH fornisce il comando ssh. È sufficiente digitare il comando:

ssh <nomeutente>@<indirizzoIP>

Per esempio:

ssh mario@192.168.23.42

Grazie a questo comando si disporrà in locale del computer remoto, tutto ciò che faremo in questo terminale avverrà sul computer remoto(e non sul computer locale).

Se il computer remoto utilizza Ubuntu come sistema operativo, risulterà impossibile connettersi a esso come utente root, perché in Ubuntu l'utente root non è abilitato. Se si desidera svolgere compiti amministrativi su un computer remoto con Ubuntu, connettersi prima come utente normale, quindi usare sudo per dare comandi con privilegi amministrativi. In alternativa, [:Sudo#abilitare_login_root:abilitare l'utente root] sul computer remoto.

Aumentare la sicurezza

Autenticazione a chiave pubblica

Per impostazione predefinita, OpenSSH su ubuntu permette il log-in tramite autenticazione con username e password dell'utente remoto. Tuttavia se qualcuno è venuto in possesso di nome e password dell'utente del computer remoto, vi si potrà connettere dall'esterno e a nostra insaputa, compromettendo la sicurezza del computer remoto. Da tempo OpenSSH è in grado di prevenire il problema, grazie all'autenticazione con chiave pubblica.

OpenSSH può usare chiavi di accesso private e pubbliche al posto della password utente remoto.

La prima cosa da fare è creare(se non se ne ha già una) la propria coppia di chiavi (privata e pubblica) sul computer locale.

Da terminale inserire:

ssh-keygen -t dsa

Verrà chiesto dove salvare la chiave privata (si consiglia di accettare la posizione predefinita ~/.ssh/id_dsa) e di scegliere una "passphrase". La passphrase è una nuova password, usata per cifrare la chiave privata. Ogni qualvolta servirà la nostra chiave privata, bisognerà prima fornire la passphrase(per decifrare la chiave privata).

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Si può anche scegliere di non creare la passphrase(basta non inserirla e premere invio) e quindi non cifrare la chiave privata, ma sarebbe una pessima scelta, in quanto un cracker che venisse in possesso della nostra chiave privata in chiaro, avrebbe facile accesso a tutti i servizi cui noi accediamo tramite la suddetta chiave; al contrario, con una chiave privata cifrata mediante passphrase, l'eventuale cracker si ritroverebbe in mano un inutile ammasso di caratteri senza senso(gli serve la passphrase per decifrarla).

Insieme alla chiave privata viene creata anche la chiave pubblica (localizzata in ~/.ssh/id_dsa.pub sul computer locale), che è quella distribuibile liberamente; in questo caso specifico, dobbiamo dare la nostra chiave pubblica al nostro computer remoto per garantirci la sua "fiducia", cioè l'accesso tramite ssh.

L'utente che usiamo sul computer remoto deve avere la nostra chiave pubblica nel relativo file di autorizzazione, cioè il file ~/.ssh/authorized_keys del computer remoto; per lo scopo, OpenSSH mette a disposizione il comando ssh-copy-id, da usare sul computer locale come nell'esempio:

ssh-copy-id -i <percorsoLocaleChiavePubblica> <nomeUtenteRemoto>@<indirizzoIP>

Per esempio:

ssh-copy-id -i ~/.ssh/id_dsa.pub mario@192.168.23.42

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Se l'autenticazione con password utente remoto è disabilitata, si deve copiare e incollare la chiave con un altro mezzo.

Grazie all'aggiunta della chiave pubblica sul computer remoto si diventerà "affidabili". Adesso, digitando

ssh <nomeutente>@<indirizzoIP>

verrà chiesta la nostra "passphrase" conservata in locale e non la password dell'utente remoto (salvata in /etc/password del computer remoto).

Se si sceglie di usare solo l'autenticazione tramite chiave pubblica, per aumentare ulteriormente la sicurezza si può disabilitare l'autenticazione tramite password utente impostando:

Password``Authentication no

nel file /etc/ssh/sshd_config (è necessario riavviare il server SSH per rendere effettivo il cambiamento).

Memorizzazione della passphrase

Se si usa l'autenticazione a chiave pubblica, OpenSSH fornisce un metodo grazie al quale la passphrase verrà chiesta solo una volta durante tutta la sessione. Questa caratteristica è utile ad esempio a chi usa spesso il comando scp, o agli amministratori di computer remoti, in quanto evita di dover reinserire la password ogni volta che si lancia un comando della suite OpenSSH.

Il comando per aggiungere la propria passphrase al gestore delle identità è ssh-add, usato semplicemente con:

ssh-add

verrà chiesta la passphrase, dopodiché la chiave privata sarà disponibile senza ulteriori richieste.

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Se ci si allontana dal proprio computer, altre persone potrebbero usarlo e sfruttare la chiave privata senza conoscere la passphrase. Se si teme una simile eventualità, si consiglia di bloccare lo schermo con la combinazione di tasti Ctrl+Alt+L prima di allontanarsi.

Permessi sui comandi

Il computer remoto(quello con il server ssh installato) può scegliere di far eseguire solo alcuni comandi a chi vi si connette tramite autenticazione a chiave pubblica. Se per esempio si gestisce un CVS, si può aggiungere nel file authorized_keys la seguente riga

command="/usr/bin/cvs server" ssh-dss AAAAB3N....

In questo modo è permessa l'esecuzione esclusivamente dei comandi per il CVS e non di altri comandi.

Il protocollo SSH su altri sistemi operativi

Microsoft Windows

Microsoft Windows dispone di [http://www.openssh.com/windows.html diverse alternative] più o meno valide per usare il protocollo SSH e fare anche da server. Il più diffuso client SSH per Windows è [http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/putty/ Putty].

Cellulare Symbian

Il client SSH Putty è disponibile anche in una versione per cellulari [http://s2putty.sourceforge.net/ Symbian].

Ulteriori risorse


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