7433
Commento:
|
8874
apt
|
Le cancellazioni sono segnalate in questo modo. | Le aggiunte sono segnalate in questo modo. |
Linea 1: | Linea 1: |
||<tablestyle="float:right; font-size: 0.9em; width:25%; background:#F1F1ED; margin: 0 0 1em 1em;" style="padding:0.5em;">[[TableOfContents(5)]]|| ||<tablestyle="width:30%; background:#E95E5E;">'''Bozza per Forcefield''' || |
## page was renamed from Hardware/DispositiviPartizioni/RinominareDispositiviUsb #format wiki #language it [[BR]] [[Indice(depth=2 align=right)]] |
Linea 7: | Linea 9: |
Come in molti software per Linux, anche [:Sicurezza:TrueCrypt] è un'applicazione che non nasce con un'interfaccia grafica, ma semplicemente viene utilizzato tramite il terminale. Ma come altri software, anche per True``Crypt è stata costruita una interfaccia che opera in un livello più alto: l'interfaccia si chiama ''Forcefield''. In altre parole, Forcefield mostra graficamente quello che avviene in un livello più basso, restituendo quindi un utilizzo più semplificato per l'utente. Per utilizzare Forcefield è necessario aver installato il pacchetto True``Crypt, così come descritto nella pagina dedicata. = Installazione = Aprire il browser e puntare a questo indirizzo: http://bockcay.de/forcefield. Cliccare sul collegamento che permette di scaricare il file .deb contenente il pacchetto Forcefield. Spostarsi nella cartella dove è stato salvato il pacchetto .deb e fare doppio clic sul file. Si aprirà [:InstallarePacchettiDebian#metodografico:Gdebi] che permetterà di installare Forcefield. Premere il pulsante Installa pacchetto. Quando richiesto immettere la propria password di amministrazione. (screenshot Gdebi) Una volta completata l'installazione, troveremo Forcefield nel menu Applicazioni > Accessori > Forcefield: (screenshot menu) = Configurazione di Forcefield = Apriamo Forcefield. Ci apparirà una schermata di avviso in cui ci viene chiesto se permettere a Forcefield di effettuare alcune operazioni ai gruppi e ad un file di sistema (/etc/sudoers). In genere è bene evitare questo tipo di operazioni, a patto che l'utente sappia cosa sta facendo. Per cui attiviamo l'opzione "Suppress further warnings" e clicchiamo su Ok. (screenshot warning) Ci apparirà la finestra principale di Forcefield in cui vengono elencati i volumi cifrati: dato che non abbiamo creato alcun volume la lista è vuota. (screenshot forcefield) Modifichiamo anzitutto le preferenze del programma cliccando su Actions > Preferences. (screenshot preferenze) Accertiamoci che le opzioni siano impostate come in figura. Ecco le spiegazioni: * '''Autodismount:''' consente di smontare automaticamente tutti i volumi se lo screensaver parte o se si entra in modalità Sospensione. Si lascia all'utente la scelta. * '''On mounting:''' consente di aprire automaticamente la finestra col contenuto del volume cifrato non appena si monta il volume stesso. È una operazione comoda che può essere attivata. Va sostituito, però, il valore già immesso che da "nautilus %d" deve diventare "nautilus %s". * Le ultime tre opzioni significano: * l'utente ha i diritti di amministrazione per True``Crypt: se è stata seguita la guida di questo wiki, si ricorderà, è stato impostato l'uso di True``Crypt per l'utente normale; si lasci l'opzione attivata; * non mostrare la finestra con l'elenco dei volumi montati all'avvio: si può lasciare l'opzione disabilitata. * mantenere uno storico dei volumi aperti e del punto di montaggio. Facciamo clic su Ok. = Creiamo il file contenitore = Apriamo il menu Actions e clicchiamo su Create new volume: (screenshot new_volume) Si aprirà la finestra di dialogo con cui creare il nuovo volume (cioè il file contenitore). Vediamo in dettaglio le tre schede '''Scheda Create''' (screenshot new volume 1) * '''Path:''' Inseriamo il percorso dove creare il file contenitore (il volume), dunque va bene anche la propria home o un disco esterno (come una pendrive). * '''Filename:''' inseriamo il nome che vogliamo dare al file contenitore. * '''Size:''' inseriamo la dimensione del file contenitore, specificando se siano Bytes, Kilobytes, Megabytes o Gigabytes. * '''Passphrase:''' inseriamo la passphrase, che si raccomanda di scegliere accuratamente e di poter ricordare facilmente. Mentre digitiamo la nostra passphrase un indicatore sottostante ci mostra la qualità della stessa: finché non è lunga e abbastanza variegata nelle lettere, la barra rimarrà rossa. '''Scheda Options''' (screenshot new volume 2) Impostiamo le opzioni così come le vediamo in figura, vale a dire scegliendo l'algoritmo di cifratura AES, l'hash su SHA-1 e filesystem su Ext3. ||''Se dobbiamo aprire il file contenitore su sistemi Windows, si dovrà scegliere FAT come filesystem''|| '''Scheda Keyfiles''' Possiamo lasciare tutto così come si trova, se non abbiamo necessità di usare i keyfiles. Torniamo alla scheda '''Create''' e clicchiamo su Applica. Ci verrà chiesto di inserire la password di amministrazione. Inseriamola e premiamo Ok. Apparirà una finestra in cui ci viene chiesto di inserire 320 caratteri a caso. Digitate sulla tastiera caratteri senza senso. La finestra terrà aggiornato il conteggio dei caratteri immessi. Una volta raggiunto o superato il numero di 320, premere Ok. Apparirà la schermata di creazione del volume: (schermata creazione volume) Al termine ci verrà chiesto di inserire la password di amministrazione e quindi Forcefield ci avviserà della creazione del file contenitore. Chiudiamo la finestra di creazione del volume e lasciamo aperta quella principale. = Montiamo il volume = Creato il file contenitore, ci resta da montare il volume. Con la finestra principale ancora aperta, apriamo il menu Actions e clicchiamo su Mount volume. Ci apparirà questa schermata: (schermata mount) Fermiamoci sulla '''scheda Mount'''. * In '''Choose volume''' scegliamo il file contenitore appena creato. Clicchiamo sul pulsante e selezioniamo il file. Quando riapriremo Forcefield per ricaricare in un secondo tempo questo file, lo troveremo nel campo a destra, dove si conserva la lista degli ultimi file contenitori. * In '''Mount directory''' inseriamo la directory dove montare il volume. Generalmente è bene montare i volumi in /media: per cui possiamo scrivere nel campo /media/volume_truecrypt (o quello che preferiamo al posto di volume_truecrypt). Forcefield creerà in /media la directory corrispondente al nome scelto. * In '''Password or file select''' inseriamo la password che avevamo scelto al momento della creazione del file. Possiamo tralasciare le due schede '''Options''' e '''Keyfiles''' (tranne se non sappiamo che ci serve impostare qualcosa lì, come ad esempio i keyfiles). Clicchiamo su Ok. Verrà montato il volume e troveremo sul Desktop l'icona col volume cifrato. = Smontare il volume = Si sarà notato, una volta avviato Forcefield, che nell'area di notifica viene caricata l'applet per il suo controllo: (screenshot stella) Se si fa un clic sulla stella, apparirà la finestra principale di Forcefield; mentre se si fa un clic destro appareil menu con le opzioni comuni: (screenshot menu) Per smontare un volume basterà cliccare su '''"Dismount all"''': con questo comando, comunque, si smonteranno '''tutti''' i volumi aperti. |
Con le indicazioni fornite in questa guida si potranno rinominare i dispositivi esterni USB e Firewire formattati con i seguenti filesystem: * FAT16/FAT32, utilizzando '''mtools'''; * NTFS, utilizzando '''ntfsprogs'''; * Ext2 e Ext3, utilizzando '''e2label'''; * JFS, utilizzando '''jfs_tune'''; * ReiserFS versione 3, utilizzando '''reiserfstune'''; * XFS, utilizzando '''xfs_admin'''. I dispositivi esterni, in modo predefinito, vengono montati automaticamente in `/media/disk`, poi in `/media/disk-1` e così via. Ma quando si hanno molteplici dispositivi montati, questo sistema non è di grande aiuto se si vuole accedere ad una precisa partizione. ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''I dispositivi con una etichetta vengono montati in automatico nella cartella `/media` utilizzando la loro etichetta come punto di mount, per esempio'' `/media/mio_disco`'', qualora `mio_disco` sia l'etichetta del dispositivo''. || Questa guida è intesa per dispositivi esterni, come i dischi fissi USB e Firewire, i dischi flash USB (le cosiddette ''penne USB'') e le schede di memoria. È inoltre possibile [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:etichettare i dischi interni], ma per cambiare il loro ''punto di mount'' è consigliato leggere la guida a [:AmministrazioneSistema/Fstab:fstab]. ##||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Questa guida è intesa per dispositivi esterni, come i dischi fissi USB e Firewire, i dischi flash USB (le cosiddette "penne USB" o "pendrive") e le schede di memoria. Si possono anche etichettare i dischi interni, ma per cambiare il loro punto di mount leggere le pagine [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:Montare le partizioni] e [:AmministrazioneSistema/Fstab:Fstab]'' || = Identificazione del dispositivo = Collegare l'unità esterna ed elencare le partizioni digitando il seguente comando in una finestra di terminale: {{{ sudo fdisk -l }}} Nel resto della guida verranno utilizzate le seguenti diciture: 1. «device»: indica il dispositivo che si intende etichettare, come nei seguenti esempi: * `/dev/sdb1` * `/dev/sda4` 2. «label» indica l'etichetta desiderata, per esempio «mio_disco». = Installazione dei pacchetti necessari = A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, è necessario [:AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi:installare] uno o più pacchetti fra quelli elencati di seguito: * [apt://mtools mtools] * [apt://ntfsprogs ntfsprogs] * [apt://e2fsprogs e2fsprogs] * [apt://jfsutils jfsutils] * [apt://reiserfsprogs reiserfsprogs] * [apt://xfsprogs xfsprogs] = Smontare la partizione = Per smontare la partizione di cui si desidera cambiare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando in una finestra di terminale: {{{ sudo umount «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo umount /dev/sdb1 }}} = Assegnare l'etichetta = ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Quando si assegna un'etichetta, è necessario scegliere un nome diverso dai punti di mount già esistenti, poichè HAL crea automaticamente una nuova cartella quando monta il dispositivo'''. || == FAT16 e FAT32 == I filesystem FAT16 e FAT32 sono utilizzati spesso per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo ''flash'' (come le schede di memoria di una macchina fotografica digitale o di un cellulare e come le ''penne USB''). === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando: {{{ sudo mlabel -i «device» -s :: }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s :: }}} Il precedente comando potrebbe resituire un risultato simile al seguente: {{{ Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)! }}} In tal caso è necessario saltare il controllo; digitare il seguente comando in una finestra di terminale: {{{ echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc }}} Ora è possibile digitare nuovamente il comando sopra citato in una finestra di terminale: {{{ sudo mlabel -i «device» -s :: }}} === Modificare l'etichetta === Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando: {{{ sudo mlabel -i «device» ::«label» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio_disco }}} == NTFS == Il filesystem NTFS è spesso utilizzato per le partizioni dei dischi fissi esterni USB e Firewire, nonchè su partizioni formattate con sistemi Windows. === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando: {{{ sudo ntfslabel «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo ntfslabel /dev/sdb1 }}} === Modificare l'etichetta === Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando: {{{ sudo ntfslabel «device» «label» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo ntfslabel /dev/sdb1 mio_disco }}} == Ext2 e Ext3 == I filesystem Ext2 e Ext3 si trovano solitamente su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux. === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando: {{{ sudo e2label «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo e2label /dev/sdb1 }}} === Cambiare l'etichetta === ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.'' || Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando: {{{ sudo e2label «device» «label» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo e2label /dev/sdb1 mio_disco }}} == JFS == Il filesystem JFS si trova su partizioni formattate con sistemi IBM e GNU/Linux. === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando: {{{ sudo jfs_tune -l «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo jfs_tune /dev/sdb1 }}} === Cambiare l'etichetta === ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.'' || Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando: {{{ sudo jfs_tune -L «label» «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo jfs_tune -L mio_disco /dev/sdb1 }}} == ReiserFS 3 == Questo filesystem si trova spesso su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux. Il seguente metodo dovrebbe funzionare anche su filesystem ReiserFS versione 4. === Cambiare l'etichetta === ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri.'' || Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando: {{{ sudo reiserfstune -l «label» «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ sudo reiserfstune -l mio_disco /dev/sdb1 }}} == XFS == Questo filesystem si trova molto spesso su partizioni formattate con sistemi Unix. === Controllare l'etichetta corrente === Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando: {{{ xfs_admin -l «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ xfs_admin -l /dev/sdb1 }}} === Cambiare l'etichetta === Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando: {{{ sudo xfs_admin -L «label» «device» }}} Quello che segue è un esempio: {{{ xfs_admin -l mio_disco /dev/sdb1 }}} = Verificare il corretto funzionamento = Per verificare che le modifiche dell'etichetta siano state effettuate correttamente, è sufficiente scollegare il dispositivo, attendere pochi istanti e ricollegarlo: il dispositivo dovrebbe ora apparire sulla '''Scrivania''' col nuovo nome. |
Linea 113: | Linea 250: |
* [http://wiki.ubuntu-it.org/Sicurezza/TrueCrypt Pagina wiki su True``Crypt] * [http://forum.ubuntu-it.org/index.php/topic,53342.0.html Topic di riferimento del forum di Ubuntu-it] * [http://bockcay.de/forcefield Sito ufficiale del progetto] |
* [https://help.ubuntu.com/community/RenameUSBDrive Documento originale] * [:Hardware/DispositiviPartizioni:Sezione dedicata ai dispositivi e alle partizioni] * [:AmministrazioneSistema/Fstab:Guida a fstab] |
Linea 119: | Linea 254: |
CategoryHomepage | CategoryHardware |
BR Indice(depth=2 align=right)
Introduzione
Con le indicazioni fornite in questa guida si potranno rinominare i dispositivi esterni USB e Firewire formattati con i seguenti filesystem:
FAT16/FAT32, utilizzando mtools;
NTFS, utilizzando ntfsprogs;
Ext2 e Ext3, utilizzando e2label;
JFS, utilizzando jfs_tune;
ReiserFS versione 3, utilizzando reiserfstune;
XFS, utilizzando xfs_admin.
I dispositivi esterni, in modo predefinito, vengono montati automaticamente in /media/disk, poi in /media/disk-1 e così via. Ma quando si hanno molteplici dispositivi montati, questo sistema non è di grande aiuto se si vuole accedere ad una precisa partizione.
I dispositivi con una etichetta vengono montati in automatico nella cartella /media utilizzando la loro etichetta come punto di mount, per esempio /media/mio_disco, qualora mio_disco sia l'etichetta del dispositivo. |
Questa guida è intesa per dispositivi esterni, come i dischi fissi USB e Firewire, i dischi flash USB (le cosiddette penne USB) e le schede di memoria. È inoltre possibile [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:etichettare i dischi interni], ma per cambiare il loro punto di mount è consigliato leggere la guida a [:AmministrazioneSistema/Fstab:fstab].
Identificazione del dispositivo
Collegare l'unità esterna ed elencare le partizioni digitando il seguente comando in una finestra di terminale:
sudo fdisk -l
Nel resto della guida verranno utilizzate le seguenti diciture:
- «device»: indica il dispositivo che si intende etichettare, come nei seguenti esempi:
/dev/sdb1
/dev/sda4
- «label» indica l'etichetta desiderata, per esempio «mio_disco».
Installazione dei pacchetti necessari
A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, è necessario [:AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi:installare] uno o più pacchetti fra quelli elencati di seguito:
[apt://mtools mtools]
[apt://ntfsprogs ntfsprogs]
[apt://e2fsprogs e2fsprogs]
[apt://jfsutils jfsutils]
[apt://reiserfsprogs reiserfsprogs]
[apt://xfsprogs xfsprogs]
Smontare la partizione
Per smontare la partizione di cui si desidera cambiare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando in una finestra di terminale:
sudo umount «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo umount /dev/sdb1
Assegnare l'etichetta
Quando si assegna un'etichetta, è necessario scegliere un nome diverso dai punti di mount già esistenti, poichè HAL crea automaticamente una nuova cartella quando monta il dispositivo. |
FAT16 e FAT32
I filesystem FAT16 e FAT32 sono utilizzati spesso per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo flash (come le schede di memoria di una macchina fotografica digitale o di un cellulare e come le penne USB).
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo mlabel -i «device» -s ::
Quello che segue è un esempio:
sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s ::
Il precedente comando potrebbe resituire un risultato simile al seguente:
Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)!
In tal caso è necessario saltare il controllo; digitare il seguente comando in una finestra di terminale:
echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc
Ora è possibile digitare nuovamente il comando sopra citato in una finestra di terminale:
sudo mlabel -i «device» -s ::
Modificare l'etichetta
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
sudo mlabel -i «device» ::«label»
Quello che segue è un esempio:
sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio_disco
NTFS
Il filesystem NTFS è spesso utilizzato per le partizioni dei dischi fissi esterni USB e Firewire, nonchè su partizioni formattate con sistemi Windows.
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo ntfslabel «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo ntfslabel /dev/sdb1
Modificare l'etichetta
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
sudo ntfslabel «device» «label»
Quello che segue è un esempio:
sudo ntfslabel /dev/sdb1 mio_disco
Ext2 e Ext3
I filesystem Ext2 e Ext3 si trovano solitamente su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux.
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo e2label «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo e2label /dev/sdb1
Cambiare l'etichetta
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri. |
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
sudo e2label «device» «label»
Quello che segue è un esempio:
sudo e2label /dev/sdb1 mio_disco
JFS
Il filesystem JFS si trova su partizioni formattate con sistemi IBM e GNU/Linux.
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
sudo jfs_tune -l «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo jfs_tune /dev/sdb1
Cambiare l'etichetta
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri. |
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
sudo jfs_tune -L «label» «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo jfs_tune -L mio_disco /dev/sdb1
ReiserFS 3
Questo filesystem si trova spesso su partizioni formattate con sistemi GNU/Linux. Il seguente metodo dovrebbe funzionare anche su filesystem ReiserFS versione 4.
Cambiare l'etichetta
L'etichetta può avere una lunghezza massima di 16 caratteri. |
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
sudo reiserfstune -l «label» «device»
Quello che segue è un esempio:
sudo reiserfstune -l mio_disco /dev/sdb1
XFS
Questo filesystem si trova molto spesso su partizioni formattate con sistemi Unix.
Controllare l'etichetta corrente
Aprire una finestra di terminale e digitare il seguente comando:
xfs_admin -l «device»
Quello che segue è un esempio:
xfs_admin -l /dev/sdb1
Cambiare l'etichetta
Per modificare l'etichetta è sufficiente digitare il seguente comando:
sudo xfs_admin -L «label» «device»
Quello che segue è un esempio:
xfs_admin -l mio_disco /dev/sdb1
Verificare il corretto funzionamento
Per verificare che le modifiche dell'etichetta siano state effettuate correttamente, è sufficiente scollegare il dispositivo, attendere pochi istanti e ricollegarlo: il dispositivo dovrebbe ora apparire sulla Scrivania col nuovo nome.
Ulteriori risorse
[https://help.ubuntu.com/community/RenameUSBDrive Documento originale]
[:Hardware/DispositiviPartizioni:Sezione dedicata ai dispositivi e alle partizioni]
[:AmministrazioneSistema/Fstab:Guida a fstab]