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Differenze tra le versioni 9 e 57 (in 48 versioni)
Versione 9 del 26/09/2007 12.26.42
Dimensione: 7433
Autore: AldoLatino
Commento:
Versione 57 del 14/07/2008 22.48.27
Dimensione: 8366
Autore: AldoLatino
Commento:
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||<tablestyle="float:right; font-size: 0.9em; width:25%; background:#F1F1ED; margin: 0 0 1em 1em;" style="padding:0.5em;">[[TableOfContents(5)]]||

||<tablestyle="width:30%; background:#E95E5E;">'''Bozza per Forcefield''' ||
## page was renamed from AldoLatino/Prove
#format wiki
#language it
[[Indice(depth=2 align=right)]]
[[BR]]

||<tablestyle="width:100%;" style="color:#ffffff;" #ff0000 200%>'''Titolo della pagina wiki: RinominareDispositiviUSBFirewire'''||
Linea 7: Linea 11:
Come in molti software per Linux, anche [:Sicurezza:TrueCrypt] è un'applicazione che non nasce con un'interfaccia grafica, ma semplicemente viene utilizzato tramite il terminale.
Ma come altri software, anche per True``Crypt è stata costruita una interfaccia che opera in un livello più alto: l'interfaccia si chiama ''Forcefield''. In altre parole, Forcefield mostra graficamente quello che avviene in un livello più basso, restituendo quindi un utilizzo più semplificato per l'utente.

Per utilizzare Forcefield è necessario aver installato il pacchetto True``Crypt, così come descritto nella pagina dedicata.

= Installazione =
Aprire il browser e puntare a questo indirizzo: http://bockcay.de/forcefield. Cliccare sul collegamento che permette di scaricare il file .deb contenente il pacchetto Forcefield.
Spostarsi nella cartella dove è stato salvato il pacchetto .deb e fare doppio clic sul file. Si aprirà [:InstallarePacchettiDebian#metodografico:Gdebi] che permetterà di installare Forcefield. Premere il pulsante Installa pacchetto. Quando richiesto immettere la propria password di amministrazione.

(screenshot Gdebi)

Una volta completata l'installazione, troveremo Forcefield nel menu Applicazioni > Accessori > Forcefield:

(screenshot menu)

= Configurazione di Forcefield =

Apriamo Forcefield. Ci apparirà una schermata di avviso in cui ci viene chiesto se permettere a Forcefield di effettuare alcune operazioni ai gruppi e ad un file di sistema (/etc/sudoers). In genere è bene evitare questo tipo di operazioni, a patto che l'utente sappia cosa sta facendo. Per cui attiviamo l'opzione "Suppress further warnings" e clicchiamo su Ok.

(screenshot warning)

Ci apparirà la finestra principale di Forcefield in cui vengono elencati i volumi cifrati: dato che non abbiamo creato alcun volume la lista è vuota.

(screenshot forcefield)

Modifichiamo anzitutto le preferenze del programma cliccando su Actions > Preferences.

(screenshot preferenze)

Accertiamoci che le opzioni siano impostate come in figura. Ecco le spiegazioni:
 * '''Autodismount:''' consente di smontare automaticamente tutti i volumi se lo screensaver parte o se si entra in modalità Sospensione. Si lascia all'utente la scelta.
 * '''On mounting:''' consente di aprire automaticamente la finestra col contenuto del volume cifrato non appena si monta il volume stesso. È una operazione comoda che può essere attivata. Va sostituito, però, il valore già immesso che da "nautilus %d" deve diventare "nautilus %s".
 * Le ultime tre opzioni significano:
  * l'utente ha i diritti di amministrazione per True``Crypt: se è stata seguita la guida di questo wiki, si ricorderà, è stato impostato l'uso di True``Crypt per l'utente normale; si lasci l'opzione attivata;
  * non mostrare la finestra con l'elenco dei volumi montati all'avvio: si può lasciare l'opzione disabilitata.
  * mantenere uno storico dei volumi aperti e del punto di montaggio.

Facciamo clic su Ok.

= Creiamo il file contenitore =

Apriamo il menu Actions e clicchiamo su Create new volume:

(screenshot new_volume)

Si aprirà la finestra di dialogo con cui creare il nuovo volume (cioè il file contenitore).

Vediamo in dettaglio le tre schede

'''Scheda Create'''

(screenshot new volume 1)

 * '''Path:''' Inseriamo il percorso dove creare il file contenitore (il volume), dunque va bene anche la propria home o un disco esterno (come una pendrive).
 * '''Filename:''' inseriamo il nome che vogliamo dare al file contenitore.
 * '''Size:''' inseriamo la dimensione del file contenitore, specificando se siano Bytes, Kilobytes, Megabytes o Gigabytes.
 * '''Passphrase:''' inseriamo la passphrase, che si raccomanda di scegliere accuratamente e di poter ricordare facilmente. Mentre digitiamo la nostra passphrase un indicatore sottostante ci mostra la qualità della stessa: finché non è lunga e abbastanza variegata nelle lettere, la barra rimarrà rossa.

'''Scheda Options'''

(screenshot new volume 2)

Impostiamo le opzioni così come le vediamo in figura, vale a dire scegliendo l'algoritmo di cifratura AES, l'hash su SHA-1 e filesystem su Ext3.

||''Se dobbiamo aprire il file contenitore su sistemi Windows, si dovrà scegliere FAT come filesystem''||


'''Scheda Keyfiles'''
Possiamo lasciare tutto così come si trova, se non abbiamo necessità di usare i keyfiles.
Torniamo alla scheda '''Create''' e clicchiamo su Applica. Ci verrà chiesto di inserire la password di amministrazione. Inseriamola e premiamo Ok.
Apparirà una finestra in cui ci viene chiesto di inserire 320 caratteri a caso. Digitate sulla tastiera caratteri senza senso. La finestra terrà aggiornato il conteggio dei caratteri immessi. Una volta raggiunto o superato il numero di 320, premere Ok.

Apparirà la schermata di creazione del volume:

(schermata creazione volume)

Al termine ci verrà chiesto di inserire la password di amministrazione e quindi Forcefield ci avviserà della creazione del file contenitore. Chiudiamo la finestra di creazione del volume e lasciamo aperta quella principale.

= Montiamo il volume =
Creato il file contenitore, ci resta da montare il volume. Con la finestra principale ancora aperta, apriamo il menu Actions e clicchiamo su Mount volume. Ci apparirà questa schermata:

(schermata mount)

Fermiamoci sulla '''scheda Mount'''.
 * In '''Choose volume''' scegliamo il file contenitore appena creato. Clicchiamo sul pulsante e selezioniamo il file. Quando riapriremo Forcefield per ricaricare in un secondo tempo questo file, lo troveremo nel campo a destra, dove si conserva la lista degli ultimi file contenitori.
 * In '''Mount directory''' inseriamo la directory dove montare il volume. Generalmente è bene montare i volumi in /media: per cui possiamo scrivere nel campo /media/volume_truecrypt (o quello che preferiamo al posto di volume_truecrypt). Forcefield creerà in /media la directory corrispondente al nome scelto.
 * In '''Password or file select''' inseriamo la password che avevamo scelto al momento della creazione del file.

Possiamo tralasciare le due schede '''Options''' e '''Keyfiles''' (tranne se non sappiamo che ci serve impostare qualcosa lì, come ad esempio i keyfiles).

Clicchiamo su Ok. Verrà montato il volume e troveremo sul Desktop l'icona col volume cifrato.

= Smontare il volume =

Si sarà notato, una volta avviato Forcefield, che nell'area di notifica viene caricata l'applet per il suo controllo:

(screenshot stella)

Se si fa un clic sulla stella, apparirà la finestra principale di Forcefield; mentre se si fa un clic destro appareil menu con le opzioni comuni:

(screenshot menu)

Per smontare un volume basterà cliccare su '''"Dismount all"''': con questo comando, comunque, si smonteranno '''tutti''' i volumi aperti.
Con le descrizioni fornite in questa guida si potranno rinominare i dispositivi esterni USB e Firewire formattati con i seguenti filesystem:
 * '''FAT16/FAT32''', utilizzando '''mtools'''
 * '''NTFS''', utilizzando '''ntfsprogs'''
 * '''Ext2/Ext3''', utilizzando '''e2label'''
 * '''JFS''', utilizzando '''jfs_tune'''
 * '''ReiserFS''' versione 3, utilizzando '''reiserfstune'''
 * '''XFS''', utilizzando '''xfs_admin'''

I dispositivi esterni, in modo predefinito, vengono montati automaticamente in `/media/disk`, poi in `/media/disk-1` e così via. Questo sistema non è di grande aiuto quando si vuole accedere ad un preciso dispositivo, soprattutto quando si hanno molteplici dischi montati.

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''I dispositivi con una etichetta vengono montati in automatico nella directory `/media` utilizzando la loro etichetta come punto di mount: ad es. `/media/mio_disco`, qualora `mio_disco` sia l'etichetta del dispositivo.'' ||

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Quando si creano le etichette, prestare attenzione a che il punto di mount (basato sull'etichetta) non esista già perché la funzione di automount di HAL crea la directory quando monta il dispositivo.'' ||

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Questa guida è intesa per dispositivi esterni, come i dischi fissi USB e Firewire, i dischi flash USB (le cosiddette "penne USB" o "pendrive") e le schede di memoria. Si possono anche etichettare i dischi interni, ma per cambiare il loro punto di mount leggere le pagine [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:Montare le partizioni] e [:AmministrazioneSistema/Fstab:Fstab]'' ||


= Identificare il dispositivo =

Collegare il dispositivo USB ed elencare le partizioni con il comando da terminale:
{{{
sudo fdisk -l
}}}

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Per il resto della pagina utilizzeremo la seguente nomenclatura:[[BR]]1. <device> sta per il dispositivo che si intende etichettare ed è del tipo `/dev/sdxy`, ad esempio: `/dev/sdb1`[[BR]]2. <label> sta per l'etichetta desiderata, come ad esempio: `mio_drive`'' ||

= Installare il programma adatto =

A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, installare il programma specifico con il comando:
{{{
sudo apt-get install <pacchetto>
}}}

Ecco tutte le possibilità
{{{
sudo apt-get install mtools
sudo apt-get install ntfsprogs
sudo apt-get install e2fsprogs
sudo apt-get install jfsutils
sudo apt-get install reiserfsprogs
sudo apt-get install xfsprogs
}}}

oppure installarlo da [:Synaptic]

= Smontare la partizione =

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning1.png,100,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Quando si modificano le partizioni, generalmente è bene smontarle prima di effettuare qualsiasi operazione!''' ||

Smontare la partizione di cui si vuole cambiare l'etichetta con:
{{{
sudo umount <device>
}}}
ad esempio
{{{
sudo umount /dev/sdb1
}}}

Se era stata montata in automatico, è sufficiente fare clic destro sull'icona del dispositivo sulla Scrivania e selezionare '''Smonta'''.

= Impostare l'etichetta =

== FAT16 e FAT32 ==

Questi filesystem sono utilizzati spesso per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo flash (come le schede di memoria di una macchina fotografica digitale o di un cellulare e come le "penne USB").

=== Controllare l'etichetta corrente ===
{{{
sudo mlabel -i <device> -s ::
}}}
ad esempio
{{{
sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s ::
}}}

Se si riceve un messaggio di questo tipo:
{{{
Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)!
}}}

si può saltare il controllo con:
{{{
echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc
}}}
e quindi ripetere il comando
{{{
sudo mlabel -i <device> -s ::
}}}
ricordandosi di sostituire `<device>` con il proprio dispositivo.

=== Cambiare l'etichetta ===

{{{
sudo mlabel -i <device> ::<label>
}}}

as esempio:

{{{
sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio-disco
}}}

== NTFS ==

Questo filesystem è spesso utilizzato in partizioni su dischi fissi esterni USB e Firewire e sui dischi formattati da Windows.

=== Controllare l'etichetta corrente ===

{{{
sudo ntfslabel <device>
}}}

ad esempio:

{{{
sudo ntfslabel /dev/sdb1
}}}

=== Cambiare l'etichetta ===

{{{
sudo ntfslabel <device> <label>
}}}

ad esempio:

{{{
sudo ntfslabel /dev/sdb1 mio_disco
}}}


== Ext2/Ext3 ==

Questi due filesystem si trovano molto spesso sui dischi fissi formattati da sistemi GNU/Linux.

=== Controllare l'etichetta corrente ===

{{{
sudo e2label <device>
}}}

ad esempio:

{{{
sudo e2label /dev/sdb1
}}}

=== Cambiare l'etichetta ===

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Al massimo 16 caratteri.'' ||

{{{
sudo e2label <device> <label>
}}}

ad esempio:

{{{
sudo e2label /dev/sdb1 mio_disco
}}}


== JFS ==

Questo filesystem si trova su sistemi IBM e su alcuni dischi fissi formattati da GNU/Linux.

=== Controllare l'etichetta corrente ===

{{{
sudo jfs_tune -l <device>
}}}

ad esempio:

{{{
sudo jfs_tune /dev/sdb1
}}}

=== Cambiare l'etichetta ===

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Al massimo 16 caratteri.'' ||

{{{
sudo jfs_tune -L <label> <device>
}}}

ad esempio:

{{{
sudo jfs_tune -L my_external /dev/sdb1
}}}

== ReiserFS 3 ==

Questo filesystem si trova molto spesso su dischi fissi formattati da GNU/Linux.

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Questo metodo dovrebbe funzionare anche sui filesystem ReiserFS 4.'' ||

=== Cambiare l'etichetta ===

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Al massimo 16 caratteri.'' ||

{{{
sudo reiserfstune -l <label> <device>
}}}

ad esempio:

{{{
sudo reiserfstune -l my_external /dev/sdb1
}}}

== XFS ==

Questo filesystem si trova molto spesso su dischi fissi formattati da Unix.

=== Controllare l'etichetta corrente ===

{{{
xfs_admin -l <device>
}}}

ad esempio:

{{{
xfs_admin -l /dev/sdb1
}}}


=== Cambiare l'etichetta ===

{{{
sudo xfs_admin -L <label> <device>
}}}

ad esempio:

{{{
xfs_admin -l my_external /dev/sdb1
}}}

= Verifica del cambiamento =

Per verificare che il cambiamento dell'etichetta sia stato effettuato correttamente, è sufficiente scollegare il dispositivo dal PC, attendere pochi istanti e ricollegarlo: il dispositivo dovrebbe ora apparire sulla Scrivania col nuovo nome appena assegnato, che corrisponde al nuovo punto di mount.
Linea 112: Linea 258:

 * [http://wiki.ubuntu-it.org/Sicurezza/TrueCrypt Pagina wiki su True``Crypt]
 * [http://forum.ubuntu-it.org/index.php/topic,53342.0.html Topic di riferimento del forum di Ubuntu-it]
 * [http://bockcay.de/forcefield Sito ufficiale del progetto]
 * Pagina WIki internazionale: [https://help.ubuntu.com/community/RenameUSBDrive Rename USB Drive]
 * [:Hardware/DispositiviPartizioni:Dispositivi e partizioni]
 * [:Hardware/DispositiviPartizioni/GestioneDisco:Gestione del disco]
 * [:AmministrazioneSistema/Fstab:Fstab]
 * [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:Montare le partizioni]
 * [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/Ext3:Ext3]
 * [:Hardware/DispositiviPartizioni/PartizionamentoManuale:Partizionamento del disco]

Indice(depth=2 align=right) BR

Titolo della pagina wiki: RinominareDispositiviUSBFirewire

Introduzione

Con le descrizioni fornite in questa guida si potranno rinominare i dispositivi esterni USB e Firewire formattati con i seguenti filesystem:

  • FAT16/FAT32, utilizzando mtools

  • NTFS, utilizzando ntfsprogs

  • Ext2/Ext3, utilizzando e2label

  • JFS, utilizzando jfs_tune

  • ReiserFS versione 3, utilizzando reiserfstune

  • XFS, utilizzando xfs_admin

I dispositivi esterni, in modo predefinito, vengono montati automaticamente in /media/disk, poi in /media/disk-1 e così via. Questo sistema non è di grande aiuto quando si vuole accedere ad un preciso dispositivo, soprattutto quando si hanno molteplici dischi montati.

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

I dispositivi con una etichetta vengono montati in automatico nella directory /media utilizzando la loro etichetta come punto di mount: ad es. /media/mio_disco, qualora mio_disco sia l'etichetta del dispositivo.

Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)

Quando si creano le etichette, prestare attenzione a che il punto di mount (basato sull'etichetta) non esista già perché la funzione di automount di HAL crea la directory quando monta il dispositivo.

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Questa guida è intesa per dispositivi esterni, come i dischi fissi USB e Firewire, i dischi flash USB (le cosiddette "penne USB" o "pendrive") e le schede di memoria. Si possono anche etichettare i dischi interni, ma per cambiare il loro punto di mount leggere le pagine [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:Montare le partizioni] e [:AmministrazioneSistema/Fstab:Fstab]

Identificare il dispositivo

Collegare il dispositivo USB ed elencare le partizioni con il comando da terminale:

sudo fdisk -l

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Per il resto della pagina utilizzeremo la seguente nomenclatura:BR1. <device> sta per il dispositivo che si intende etichettare ed è del tipo /dev/sdxy, ad esempio: /dev/sdb1BR2. <label> sta per l'etichetta desiderata, come ad esempio: mio_drive

Installare il programma adatto

A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, installare il programma specifico con il comando:

sudo apt-get install <pacchetto>

Ecco tutte le possibilità

sudo apt-get install mtools
sudo apt-get install ntfsprogs
sudo apt-get install e2fsprogs
sudo apt-get install jfsutils
sudo apt-get install reiserfsprogs
sudo apt-get install xfsprogs

oppure installarlo da [:Synaptic]

Smontare la partizione

Immagine(Icone/Piccole/warning1.png,100,center)

Quando si modificano le partizioni, generalmente è bene smontarle prima di effettuare qualsiasi operazione!

Smontare la partizione di cui si vuole cambiare l'etichetta con:

sudo umount <device>

ad esempio

sudo umount /dev/sdb1

Se era stata montata in automatico, è sufficiente fare clic destro sull'icona del dispositivo sulla Scrivania e selezionare Smonta.

Impostare l'etichetta

FAT16 e FAT32

Questi filesystem sono utilizzati spesso per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo flash (come le schede di memoria di una macchina fotografica digitale o di un cellulare e come le "penne USB").

Controllare l'etichetta corrente

sudo mlabel -i <device> -s ::

ad esempio

sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s ::

Se si riceve un messaggio di questo tipo:

Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)!

si può saltare il controllo con:

echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc

e quindi ripetere il comando

sudo mlabel -i <device> -s ::

ricordandosi di sostituire <device> con il proprio dispositivo.

Cambiare l'etichetta

sudo mlabel -i <device> ::<label>

as esempio:

sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio-disco

NTFS

Questo filesystem è spesso utilizzato in partizioni su dischi fissi esterni USB e Firewire e sui dischi formattati da Windows.

Controllare l'etichetta corrente

sudo ntfslabel <device>

ad esempio:

sudo ntfslabel /dev/sdb1

Cambiare l'etichetta

sudo ntfslabel <device> <label>

ad esempio:

sudo ntfslabel /dev/sdb1 mio_disco

Ext2/Ext3

Questi due filesystem si trovano molto spesso sui dischi fissi formattati da sistemi GNU/Linux.

Controllare l'etichetta corrente

sudo e2label <device>

ad esempio:

sudo e2label /dev/sdb1

Cambiare l'etichetta

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Al massimo 16 caratteri.

sudo e2label <device> <label>

ad esempio:

sudo e2label /dev/sdb1 mio_disco

JFS

Questo filesystem si trova su sistemi IBM e su alcuni dischi fissi formattati da GNU/Linux.

Controllare l'etichetta corrente

sudo jfs_tune -l <device>

ad esempio:

sudo jfs_tune /dev/sdb1

Cambiare l'etichetta

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Al massimo 16 caratteri.

sudo jfs_tune -L <label> <device>

ad esempio:

sudo jfs_tune -L my_external /dev/sdb1

ReiserFS 3

Questo filesystem si trova molto spesso su dischi fissi formattati da GNU/Linux.

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Questo metodo dovrebbe funzionare anche sui filesystem ReiserFS 4.

Cambiare l'etichetta

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Al massimo 16 caratteri.

sudo reiserfstune -l <label> <device>

ad esempio:

sudo reiserfstune -l my_external /dev/sdb1

XFS

Questo filesystem si trova molto spesso su dischi fissi formattati da Unix.

Controllare l'etichetta corrente

xfs_admin -l <device>

ad esempio:

xfs_admin -l /dev/sdb1

Cambiare l'etichetta

sudo xfs_admin -L <label> <device>

ad esempio:

xfs_admin -l my_external /dev/sdb1

Verifica del cambiamento

Per verificare che il cambiamento dell'etichetta sia stato effettuato correttamente, è sufficiente scollegare il dispositivo dal PC, attendere pochi istanti e ricollegarlo: il dispositivo dovrebbe ora apparire sulla Scrivania col nuovo nome appena assegnato, che corrisponde al nuovo punto di mount.

Ulteriori risorse

  • Pagina WIki internazionale: [https://help.ubuntu.com/community/RenameUSBDrive Rename USB Drive]

  • [:Hardware/DispositiviPartizioni:Dispositivi e partizioni]

  • [:Hardware/DispositiviPartizioni/GestioneDisco:Gestione del disco]

  • [:AmministrazioneSistema/Fstab:Fstab]

  • [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:Montare le partizioni]

  • [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/Ext3:Ext3]
  • [:Hardware/DispositiviPartizioni/PartizionamentoManuale:Partizionamento del disco]


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