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  • Differenze per "Hardware/DispositiviPartizioni/RinominareDispositiviEsterni"
Differenze tra le versioni 23 e 51 (in 28 versioni)
Versione 23 del 27/09/2007 19.10.18
Dimensione: 9666
Autore: AldoLatino
Commento:
Versione 51 del 14/07/2008 12.27.06
Dimensione: 4363
Autore: AldoLatino
Commento: note personali
Le cancellazioni sono segnalate in questo modo. Le aggiunte sono segnalate in questo modo.
Linea 1: Linea 1:
||<tablestyle="float:right; font-size: 0.9em; width:25%; background:#F1F1ED; margin: 0 0 1em 1em;" style="padding:0.5em;">[[TableOfContents(5)]]|| ## page was renamed from AldoLatino/Prove
#format wiki
#language it
[[Indice(depth=2 align=right)]]
[[BR]]
Linea 3: Linea 7:
||<tablestyle="width:30%; background:#E95E5E;">'''Bozza per Forcefield''' ||

'''COMMENTO''': Ciao Aldo, mi permetto di aggiungere una piccola nota: ho visto che hai caricato molte immagini, sono davvero tutte necessarie? Per esempio quella sull'installazione con '''gdebi''' forse può anche essere tolta, non credi? -- AlessioTreglia [[DateTime(2007-09-27T06:44:41Z)]]

Ciao Alessio, permettiti pure, anzi!! Cambia tutto quello che credi vada cambiato e soprattutto '''uniformato''' stilisticamente con il wiki. Per le immagini effettivamente lo pensavo anche io. Ho tolto la prima. -- AldoLatino [[DateTime(2007-09-27T07:23:06Z)]]
'''Titolo della pagina wiki: RinominareDispositiviUSB'''
'''Note:''' uniformare il punto di mount /media/mio_disco.
Linea 11: Linea 12:
Come in molti software per Linux, anche [:Sicurezza:TrueCrypt] è un'applicazione che non nasce con una propria interfaccia grafica e va utilizzato tramite il terminale. Per consentire un utilizzo più semplice e immediato, è stata creata una interfaccia: '''Forcefield'''. Con le descrizioni fornite in questa guida si potranno rimoninare i dispositivi USB formattati con le seguenti partizioni:
 * FAT16/FAT32, utilizzando mtools
 * NTFS, utilizzando ntfsprogs.
 * Ext2/Ext3, utilizzando e2label
 * JFS, utilizzando jfs_tune
 * ReiserFS, utilizzando reiserfstune
 * XFS, utilizzando xfs_admin
Linea 13: Linea 20:
Per utilizzare Forcefield è necessario, dunque, aver installato il pacchetto True``Crypt: se così non fosse, andare nella [http://wiki.ubuntu-it.org/Sicurezza/TrueCrypt pagina dedicata in questo wiki] e successivamente tornare qui. I dispositivi esterni, in modo predefinito, vengono montati automaticamente in `/media/disk`, poi in `/media/disk-1` e così via. Questo sistema non è di grande aiuto quando si vuole accedere ad un preciso dispositivo, soprattutto quando si hanno molteplici dischi montati.
Linea 15: Linea 22:
= Installazione = ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''I dispositivi con una etichetta vengono montati in automatico nella directory `/media` utilizzando la loro etichetta come punto di mount: ad es. `/media/mio-disco`, qualora `mio-disco` sia l'etichetta del dispositivo.'' ||
Linea 17: Linea 24:
Scaricare e salvare nella propria '''Home''' il pacchetto `.deb` del programma da [http://bockcay.de/forcefield questo indirizzo] e procedere all'installazione con [:InstallarePacchettiDebian#metodografico:Gdebi]. ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Quando si creano le etichette, prestare attenzione a che il punto di mount (basato sull'etichetta) non esista già perché la funzione di automount di HAL crea la directory quando monta il dispositivo.'' ||
Linea 19: Linea 26:
Una volta completata l'installazione, Forcefield si troverà nel menu ''Applicazioni'' > ''Accessori'' > ''Forcefield'': ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Questa guida è intesa per dispositivi esterni, come i dischi fissi USB, i dischi flash USB (le cosiddette "Penne USB"), le schede di memoria. Si possono anche etichettare i dischi interni, ma per cambiare il loro punto di mount leggere le pagine [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:Montare le partizioni] e [:AmministrazioneSistema/Fstab:Fstab]'' ||
Linea 21: Linea 28:
attachment:02_menu.png
Linea 23: Linea 29:
= Configurazione di Forcefield = = Identificare il dispositivo =
Linea 25: Linea 31:
Prima di utilizzare il programma, si consiglia di impostare alcune opzioni per un utilizzo più semplificato.
Aprire Forcefield dal menu appena indicato. Apparirà una schermata di avviso in cui viene chiesto se permettere a Forcefield di effettuare alcune operazioni ai gruppi utente e ad un file di sistema (/etc/sudoers). In genere è bene evitare questo tipo di operazioni, tranne che l'utente sappia cosa sta facendo. Per cui attivare l'opzione ''Suppress further warnings'' e cliccare su ''Ok''.
Collegare il dispositivo USB ed elencare le partizioni con il comando da terminale:
{{{
sudo fdisk -l
}}}
Linea 28: Linea 36:
attachment:05_warning.png ||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''Per il resto della pagina utilizzeremo la seguente nomenclatura:[[BR]] * <device> = il dispositivo `/dev/sdxy`, ad esempio: `/dev/sdb1`[[BR]] * <label> = l'etichetta desiderata, ad esempio: `mio_drive`'' ||
Linea 30: Linea 38:
Apparirà la finestra principale di Forcefield in cui vengono elencati i volumi cifrati: dato che non è stato creato alcun volume la lista è vuota. = Installare il programma di etichettatura =
Linea 32: Linea 40:
attachment:04_forcefield.png A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, installare il programma specifico con il comando:
{{{
sudo apt-get install <pacchetto>
}}}
Linea 34: Linea 45:
Modificare anzitutto le preferenze del programma cliccando su ''Actions'' > ''Preferences''. Ecco tutte le possibilità
{{{
sudo apt-get install mtools
sudo apt-get install ntfsprogs
sudo apt-get install e2fsprogs
sudo apt-get install jfsutils
sudo apt-get install reiserfsprogs
sudo apt-get install xfsprogs
}}}
Linea 36: Linea 55:
attachment:06_preferenze.png oppure installare il pacchetto da [:Synaptic]
Linea 38: Linea 57:
Accertarsi che le opzioni siano impostate come in figura. Eccone alcune spiegazioni:
 * '''Autodismount:''' consente di smontare automaticamente tutti i volumi se lo screensaver parte o se si entra in modalità Sospensione. Si lascia all'utente la scelta se attivare o meno queste opzioni.
 * '''On mounting:''' consente di aprire automaticamente la finestra col contenuto del volume cifrato non appena lo si monta. È un'opzione comoda che può essere attivata. Va sostituito, però, il valore già immesso che da '''"nautilus %d"''' deve diventare '''"nautilus %s"'''.
 * Le ultime tre opzioni significano:
  * l'utente ha i diritti di amministrazione per True``Crypt: se è stata seguita la guida dedicata a [:Sicurezza:TrueCrypt], si ricorderà, è stato già permesso l'uso di True``Crypt per l'utente normale; si lasci l'opzione attivata;
  * non mostrare la finestra con l'elenco dei volumi montati all'avvio: si può lasciare l'opzione disabilitata.
  * mantenere uno storico dei volumi aperti e del punto di montaggio.
= Smontare la partizione =
Linea 46: Linea 59:
Fare clic su Ok. Quando si modificano le partizioni, generalmente è bene smontarle prima di effettuare qualsiasi operazione. Smontare la partizione di cui si vuole cambiare l'etichetta con:
{{{
sudo umount <device>
}}}
ad esempio
{{{
sudo umount /dev/sdb1
}}}
Linea 48: Linea 68:
= Creare il file contenitore = Se era stata montata in automatico, è sufficiente fare clic destro sull'icona del dispositivo sulla Scrivania e selezionare Smonta.
Linea 50: Linea 70:
Aprire il menu ''Actions'' e cliccare su ''Create new volume'': = Cambiare l'etichetta =
Linea 52: Linea 72:
attachment:03_new-volume.png == FAT16 e FAT32 ==
Linea 54: Linea 74:
Si aprirà la finestra di dialogo con cui creare il nuovo volume (cioè il file contenitore). Questi filesystem sono utilizzati spesso per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo flash.
Linea 56: Linea 76:
Ecco in dettaglio le tre schede: === Controllare l'etichetta corrente ===
{{{
sudo mlabel -i <device> -s ::
}}}
ad esempio
{{{
sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s ::
}}}
Linea 58: Linea 85:
'''Scheda Create''' Se si riceve un messaggio di questo tipo:
{{{
Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)!
}}}
Linea 60: Linea 90:
attachment:07_Create_Volume.png si può saltare il controllo con:
{{{
echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc
}}}
Linea 62: Linea 95:
 * '''Path:''' immettere il percorso dove creare il file contenitore (il volume), dunque va bene anche la propria home o un disco esterno (come una pendrive).
 * '''Filename:''' immettere il nome che si desidera assegnare al file contenitore.
 * '''Size:''' immettere la dimensione desiderata del file contenitore, specificando se siano ''Bytes'', ''Kilobytes'', ''Megabytes'' o ''Gigabytes''.
 * '''Passphrase:''' immettere la passphrase, che si raccomanda di scegliere accuratamente e facile da ricordare. Mentre si digita la passphrase un indicatore sottostante mostrerà la qualità della stessa: finché non è lunga e abbastanza variegata nelle lettere, la barra rimarrà rossa.
=== Cambiare l'etichetta ===
Linea 67: Linea 97:
'''Scheda Options''' {{{
sudo mlabel -i <device> ::<label>
}}}
Linea 69: Linea 101:
attachment:08_Create_Volume-options.png as esempio:
Linea 71: Linea 103:
Si consiglia di impostare le opzioni così come appaiono in figura, vale a dire scegliendo l'algoritmo di cifratura AES, l'hash su SHA-1 e filesystem su Ext3; nulla vieta che l'utente possa operare delle scelte diverse. {{{
sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio-disco
}}}
Linea 73: Linea 107:
||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''Se si dovrà aprire il file contenitore su sistemi Windows o Apple, si dovrà scegliere FAT come filesystem.''' ||

'''Scheda Keyfiles'''

Si lasci tutto così come si trova, se non si ha necessità di usare i keyfiles.

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Grandi/info.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">Un '''keyfile''' è un file che in combinazione con una passphrase consente di aprire un volume di True``Crypt. In poche parole, per montare un volume cifrato e chiuso con passphrase e keyfile, è necessario avere a disposizione ''sia la passphrase che il keyfile corrispondente''. Un keyfile può essere un comune file (ad es. un mp3 o un jpg) già esistente oppure un file creato appositamente contenente valori casuali. L'utilità del keyfile è evidente in questi tre casi:[[BR]]1. quando ci si vuole proteggere da software nocivo che potrebbe registrare la passphrase mentre la digitiamo (keylogger);[[BR]]2. quando ci si vuole difendere da un attacco a forza bruta che tenti di indovinare la passphrase;[[BR]]3. quando è necessario che un volume cifrato possa essere montato ''solo'' alla presenza di più utenti (i quali posseggono, ciascuno per sé, il proprio keyfile).[[BR]]Per maggiori informazioni si rimanda alla [http://www.truecrypt.org/docs/?s=keyfiles pagina originale del progetto]. ||

Tornare alla scheda '''Create''' e cliccare su ''Applica''. Verrà chiesto di immettere la password di amministrazione: dopo averla immessa, si premi Ok.

Apparirà una finestra in cui viene chiesto di inserire 320 caratteri a caso. Digitare sulla tastiera caratteri senza senso. La finestra terrà aggiornato il conteggio dei caratteri immessi. Una volta raggiunto o superato il numero di 320, premere Ok.

Apparirà la schermata di creazione del volume:

attachment:09_creazione_volume.png

Al termine verrà chiesto di inserire la password di amministrazione:

attachment:10_get_sudo_password.png

e quindi Forcefield avviserà della creazione del file contenitore:

attachment:11-volume_created.png

Chiudere la finestra di creazione del volume e lasciare aperta quella principale.

= Montare il volume =
Creato il file contenitore, resta da montare il volume. Con la finestra principale ancora aperta, si apra il menu ''Actions'' e si clicchi su ''Mount volume'':

attachment:13_mount-volume.png

Apparirà questa schermata:

attachment:14-Truecrypt_mount.png

'''Scheda Mount'''.
 * In '''Choose volume''' scegliere il file contenitore appena creato. Cliccare sul pulsante e selezionare il file. Quando si riaprirà Forcefield per ricaricare in un secondo tempo questo file, lo si ritroverà nel campo a destra, dove si conserva la lista degli ultimi file contenitori.
 * In '''Mount directory''' inserire la directory dove montare il volume. Generalmente è bene montare i volumi in /media: per cui si può scrivere nel campo /media/volume_truecrypt (o quello che si preferisce al posto di ''volume_truecrypt''). Forcefield creerà in /media la directory corrispondente al nome scelto.
 * In '''Password or file select''' inserire la password che si era scelta al momento della creazione del file.

Si tralascino le due schede '''Options''' e '''Keyfiles''' (tranne che servano espressamente all'utente).

Cliccare su Ok. Verrà montato il volume e si troverà sul Desktop l'icona col volume cifrato.

= Smontare il volume =

Si sarà notato, una volta avviato Forcefield, che nell'area di notifica viene caricata l'applet per il suo controllo:

attachment:15_forcefield_tray.png

Se si fa un clic sulla stella, apparirà la finestra principale di Forcefield; mentre se si fa un clic destro appare il menu con le opzioni comuni:

attachment:16_tray.png

Per smontare un volume basterà cliccare su ''Dismount all'' (con questo comando, comunque, si smonteranno '''tutti''' i volumi aperti).

Nel caso si abbiano più volumi aperti e si desidera smontarne uno solo, fare un clic destro sull'icona nell'area di notifica e cliccare su ''List mounted'': apparirà una finestra con la lista dei volumi montati e basterà un clic destro su uno dei volumi nella lista per smontarli selettivamente.
Linea 132: Linea 109:

 * [http://wiki.ubuntu-it.org/Sicurezza/TrueCrypt Pagina wiki su TrueCrypt]
 * [http://forum.ubuntu-it.org/index.php/topic,53342.0.html Topic di riferimento del forum di Ubuntu-it]
 * [http://bockcay.de/forcefield Sito ufficiale del progetto]
 * [https://help.ubuntu.com/community/RenameUSBDrive Rename USB Drive]

Indice(depth=2 align=right) BR

Titolo della pagina wiki: RinominareDispositiviUSB Note: uniformare il punto di mount /media/mio_disco.

Introduzione

Con le descrizioni fornite in questa guida si potranno rimoninare i dispositivi USB formattati con le seguenti partizioni:

  • FAT16/FAT32, utilizzando mtools
  • NTFS, utilizzando ntfsprogs.
  • Ext2/Ext3, utilizzando e2label
  • JFS, utilizzando jfs_tune
  • ReiserFS, utilizzando reiserfstune
  • XFS, utilizzando xfs_admin

I dispositivi esterni, in modo predefinito, vengono montati automaticamente in /media/disk, poi in /media/disk-1 e così via. Questo sistema non è di grande aiuto quando si vuole accedere ad un preciso dispositivo, soprattutto quando si hanno molteplici dischi montati.

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

I dispositivi con una etichetta vengono montati in automatico nella directory /media utilizzando la loro etichetta come punto di mount: ad es. /media/mio-disco, qualora mio-disco sia l'etichetta del dispositivo.

Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)

Quando si creano le etichette, prestare attenzione a che il punto di mount (basato sull'etichetta) non esista già perché la funzione di automount di HAL crea la directory quando monta il dispositivo.

Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)

Questa guida è intesa per dispositivi esterni, come i dischi fissi USB, i dischi flash USB (le cosiddette "Penne USB"), le schede di memoria. Si possono anche etichettare i dischi interni, ma per cambiare il loro punto di mount leggere le pagine [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni:Montare le partizioni] e [:AmministrazioneSistema/Fstab:Fstab]

Identificare il dispositivo

Collegare il dispositivo USB ed elencare le partizioni con il comando da terminale:

sudo fdisk -l

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

Per il resto della pagina utilizzeremo la seguente nomenclatura:BR * <device> = il dispositivo /dev/sdxy, ad esempio: /dev/sdb1BR * <label> = l'etichetta desiderata, ad esempio: mio_drive

Installare il programma di etichettatura

A seconda del tipo di partizione che si intende etichettare, installare il programma specifico con il comando:

sudo apt-get install <pacchetto>

Ecco tutte le possibilità

sudo apt-get install mtools
sudo apt-get install ntfsprogs
sudo apt-get install e2fsprogs
sudo apt-get install jfsutils
sudo apt-get install reiserfsprogs
sudo apt-get install xfsprogs

oppure installare il pacchetto da [:Synaptic]

Smontare la partizione

Quando si modificano le partizioni, generalmente è bene smontarle prima di effettuare qualsiasi operazione. Smontare la partizione di cui si vuole cambiare l'etichetta con:

sudo umount <device>

ad esempio

sudo umount /dev/sdb1

Se era stata montata in automatico, è sufficiente fare clic destro sull'icona del dispositivo sulla Scrivania e selezionare Smonta.

Cambiare l'etichetta

FAT16 e FAT32

Questi filesystem sono utilizzati spesso per creare partizioni nei dispositivi esterni di tipo flash.

Controllare l'etichetta corrente

sudo mlabel -i <device> -s ::

ad esempio

sudo mlabel -i /dev/sdb1 -s ::

Se si riceve un messaggio di questo tipo:

Total number of sectors (7831520) not a multiple of sectors per track (63)!

si può saltare il controllo con:

echo mtools_skip_check=1 >> ~/.mtoolsrc

Cambiare l'etichetta

sudo mlabel -i <device> ::<label>

as esempio:

sudo mlabel -i /dev/sdb1 ::mio-disco

Ulteriori risorse


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