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Differenze tra le versioni 24 e 25
Versione 24 del 26/11/2009 11.56.59
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Autore: DavideLuigi
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Versione 25 del 26/11/2009 12.01.23
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Autore: DavideLuigi
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Questa guida cerca di introdurre i nuovi utenti alla terminologia usata, all'interno di '''Ubuntu''' (e GNU/Linux in generale), per identificare i dispositivi di memoria, le partizioni e i loro formati, e per spiegare in che modo vengano utilizzate le partizioni per installare il sistema operativo attraverso il partizionamento automatico o manuale. Questa guida è un'introduzione alla terminologia usata da '''Ubuntu''' (e GNU/Linux in generale) per identificare i dispositivi di memoria, le partizioni e i loro formati, e per spiegare in che modo vengano utilizzate le partizioni per installare il sistema operativo attraverso il partizionamento automatico o manuale.

BR Indice

Introduzione

Questa guida è un'introduzione alla terminologia usata da Ubuntu (e GNU/Linux in generale) per identificare i dispositivi di memoria, le partizioni e i loro formati, e per spiegare in che modo vengano utilizzate le partizioni per installare il sistema operativo attraverso il partizionamento automatico o manuale.

Dispositivi di memoria

In Ubuntu i dispositivi di memoria vengono identificati come /dev/sda, /dev/sdb, /dev/sdc, ... /dev/sdaa, /dev/sdab e così via.

Versioni vecchie di Ubuntu fanno la distinzione fra dispositivi IDE (PATA) che vengono riconosciuti come /dev/hdX, e dispositivi SATA, SCSI, USB che vengono riconosciuti come /dev/sdX.

Nomi e tipi di partizioni

Una partizione è un'area delimitata e ben definita del disco in cui vengono memorizzati dei dati. Su di un disco possono essere create più partizioni, ognuna caratterizzata da un preciso nome.

Viene preso in considerazione ora l'esempio di un disco ATA (/dev/sda) con sistema di partizionamento ms-dos.

Partizioni primarie ed estese

Un disco fisso può avere un massimo di quattro partizioni primarie, numerate da uno a quattro e precedute dal nome del disco cui appartengono. Per esempio, su un disco fisso PATA riconosciuto come sda possono essere presenti le partizioni primarie sda1, sda2, sda3, sda4. All'interno di un disco, le partizioni primarie vengono descritte nell'MBR, cioè i primi 512Byte del disco. Una delle quattro partizioni primarie disponibili su un disco può essere usata come partizione estesa, non adatta a contenere file ma che contiene piuttosto le cosiddette partizioni logiche.

Partizioni logiche

Le partizioni logiche vengono usate come le partizioni primarie, dalle quali differiscono per il fatto che sono contenute tutte dentro una partizione primaria estesa e le loro descrizioni non si trovano nell'MBR.

Le partizioni logiche vengono sempre numerate da 5 in su.

Formato delle partizioni

Esistono diversi tipi di formato per le partizioni di un disco.

  • In ambiente GNU/Linux il formato più utilizzato è ext3 (il suo successore, ext4, è il formato predefinito a partire da ubuntu 9.10). In alternativa può essere utilizzato il formato reisersf.

  • In ambiente Windows i formati predefiniti sono NTFS e FAT32.

È bene conoscere anche questi ultimi due, in quanto non è raro trovare un sistema GNU/Linux in dual boot con Windows.

Per NTFS e FAT32 non è possibile da Ubuntu cambiare i permessi dei file. Nel caso si usufruisca del dual boot, è consigliato creare una partizione per l'archiviazione e scambio di dati fra i due sistemi in formato NTFS, più moderno di FAT32.

Il formato ext3/ext4 non viene riconosciuto da Windows se non tramite l'uso di adeguate applicazioni.

Utilizzo delle partizioni per Ubuntu

Ubuntu può essere installato all'interno di un unico file in una partizione già presente e utilizzata (utile per chi vuole provare Ubuntu avendo già MS Windows, e non vuole creare nuove partizioni), ma il modo migliore per avere Ubuntu è creare una nuova partizione dedicata (primaria o logica è indifferente). Una seconda partizione viene in genere creata per contenere l'area di swap, usata come memoria di lavoro aggiuntiva in modo che la memoria di lavoro RAM sia sfruttata al meglio.

Più in generale ogni singola directory di Ubuntu può essere assegnata a una partizione, ma è un'operazione utile solo in caso di usi specifici del sistema. Chi è interessato ad approfondire l'ottimizzazione del proprio sistema può consultare la guida [:Hardware/DispositiviPartizioni/PartizioniUbuntu:Partizioni Ubuntu].

Vediamo quindi qualche esempio confrontando diverse tipologie di installazione. Partiamo dalle installazioni in modalità automatica di Ubuntu che prediligono un'installazione con «/» in una partizione primaria e la swap in una logica. Verrà preso come esempio l'output del comando:

sudo fdisk -l

(sono state omesse le informazioni sui cilindri).

Installazione in modalità automatica

  • Ubuntu (installazione sull'intero disco):

    /dev/hda1         Linux
    /dev/hda2         Esteso
    /dev/hda5         Linux swap / Solaris

    Come vedete il sistema è stato montato nella partizione primaria /dev/hda1, mentre la swap nella partizione logica /dev/hda5. La partizione estesa è la /dev/hda2 (semplicemente indicata come «Esteso») e il suo unico compito è quello di contenere la partizione di swap.

  • Windows + Ubuntu (installazione con partizionamento):

    /dev/hda1         HPFS/NTFS
    /dev/hda2         Esteso
    /dev/hda3         Linux
    /dev/hda5         Linux swap / Solaris

    In questo caso nella partizione /dev/hda1 è già presente Windows (HPFS/NTFS). Il resto è analogo al caso precedente. Unica differenza, il sistema è nella partizione primaria /dev/hda3.

Installazione in modalità manuale

  • Ubuntu solo partizioni primarie:

    /dev/hda1         Linux
    /dev/hda2         Linux swap / Solaris
  • Ubuntu con / in partizione logica e swap in primaria:

    /dev/hda2         Linux swap / Solaris
    /dev/hda3         Esteso
    /dev/hda5         Linux
  • Ubuntu solo partizioni logiche:

    /dev/hda1         Esteso
    /dev/hda5         Linux
    /dev/hda6         Linux swap / Solaris
  • Ubuntu + altro sistema Linux + directory "home":

    /dev/hda1         Linux   (n.d.r. “/” di Ubuntu senza la directory “home”)
    /dev/hda2         Linux   (n.d.r. directory “home”)
    /dev/hda3         Linux swap / Solaris
    /dev/hda4         Linux   (n.d.r. “/” di altro sistema GNU/Linux)

    Questo caso ci mostra la convivenza di più sistemi GNU/Linux che condividono la swap nella partizione /dev/hda3 (non è necessario creare una swap per ogni sistema). Come vedete, nella seconda partizione primaria è stata posizionata la directory home. Come detto in precedenza, a seconda delle esigenze, può essere usata una partizione per inserire una delle directory del sistema.

Ulteriori risorse

  • [:Hardware/DispositiviPartizioni/PartizioniUbuntu:Guida all'ottimizzazione delle dimensioni delle partizioni di Ubuntu]

  • [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/NtfsLetturaScrittura:Abilitare la lettura e la scrittura sulle partizioni o dischi formattate in NTFS]


CategoryHardware