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[[BR]]||<tablebgcolor="#f1f1ed" tablewidth="100%" tablestyle="margin: 0pt 0pt 1em 1em; float: right; font-size: 0.9em;"style="padding: 0.5em;">[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,left)]][[BR]]'''La presente è una bozza del progetto Ubuntu@school e verrà modificata con il contributo della Comunity.'''||[[BR]]||<tablebgcolor="#f1f1ed" tablewidth="35%" tablestyle="margin: 0pt 0pt 1em 1em; float: right; font-size: 0.9em;"style="padding: 0.5em;">[[TableOfContents]]|| | [[BR]] [[Indice(depth=2)]] |
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Introduzione
Scopo del progetto è quello di avviare iniziative per promuovere l'uso di Ubuntu nelle scuole e tra gli studenti.
Principi Generali
Il presente progetto è molto simile al progetto [http://wiki.ubuntu-it.org/GruppoPromozione/EdubuntuAtSchool EdubuntuScuola] con il quale è necessario si coordini. Differiscono nel target: il presente ha obiettivo gli studenti ed il loro uso del pc per studiare ed il tempo libero, l'altro i professori e la didattica. L'ambito di lavoro è il medesimo ma occorre usare un linguaggio e tematiche diverse e differenziate.
Idee sulle linee guida
Queste sono alcune riflessioni sul come dovrebbe muoversi il progetto.
Premesse
Da tempo, molti comunità legate al FOSS hanno identificato nella scuola uno dei target principali su cui concentrare la propria attività. In parte ciò è dovuto alla possibilità degli studenti di porsi in maniera più aperta nei confronti delle nuove sfide, ma soprattutto delle nuove possibilità che il FOSS propone, ma non solo; in realtà i valori di condivisione della conoscenza sono propri del mondo GNU/Linux e Ubuntu. Infatti oltre ad insegnare delle semplice tecnica, si possono insegnare anche dei valori importati, come la "cultura della legalità" che vi è dietro la scelta di FOSS.
Da esperienze passate si è potuto vedere che molte scuole siano in crisi con il software proprietario, di una casa in particolare, e sono loro stesse a cercare una alternativa, molte volte non trovandola, o una qual volta trovata, si trovano abbandonate a loro stesse; questo non solo non ha prodotto i risultati sperati, anzi, ma ha anche reso più difficile il passaggio a questo tipo di tecnologie libere, creando diffidenza. Ed è li che dovrebbe intervenire il progetto UbuntuScuola.
Quale sarebbe l'attività dei promoter?
I promoter dovrebbero aprire/mantenere/continiare dei rapporti con le scuole, di vario ordine e grado per riuscire ad introdurre Ubuntu all'interno della scuola. Ovviamente non tutti hanno contatti interni con professori, anche se in molti casi, se non sono passati troppi anni, è possibile provare a ricontattare quelli che già si conoscono per esperienze personali. Qualora ciò non fosse possibile, è sempre conveniente unire i propri sforzi con quelli di un LUG/FSUG/HackLab locale; infatti ogni anno vengono celebrati numerosi eventi come i Linux Day, i Software Freedom Day, i Document Freedom Day o similari. Tali eventi hanno come spettatori privilegiati ragazzi molto giovani, o addirittura intere scolaresche, con tanto di professori al seguito (cosa che gli fa giustamente onore). In questi occasioni molte scuole si rivolgono, a volte con spirito molto critico, alle comunità per avere risposte concrete da questi eventi, e che ciò non si concluda con il semplice talk dell'evento, che comunque è fondamentale per attirare l'interesse delle scuole ed in particolare dei professori. Per questo motivo un talk realizzato su ubuntu deve mostrarne ampliamente tutti i pregi, i vantaggi ed il perfetto grado di inserimento che avrebbe all'interno di un laboratorio didattico.
Bisogna inoltre considerare che si avranno di fronte due tipi di pubblico completamente differenti I professori, che cercano un software sicuro, semplice ed estremamente controllabile e malleabile alle loro esigenze, in molti casi per quanto riguarda il controllo di internet, o alcuni particolari applicativi di interesse specifico per il tipo di istituto. Ad esempio è ovvio che alcuni tipi di scuole si concentreranno sui problemi legati alla suite office, altri, ad esempio le scuole per geometri cercheranno alternative ad autocad, le cui onerose licenze gravano sul bilancio, altri ancora, come ad esempio gli istituti tecnici scientifici si concentreranno sulla possibilità di sfruttare strumenti di sviluppo e di software scientifici. E' fondamentale essere preparati a queste domande, bisogna saper dire con certezza e sincerità cosa c'è e cosa a volte ancora più fondamentale, cosa non c'è, al fine di non generare pericolose delusioni Un altra cosa di cui una scuola necessita è un "punto di riferimento" per qualsiasi bisogno; è noto infatti che dopo anni e anni di un certo tipo di monopolio si muovano con i piedi di piombo nello spostarsi su altre piattaforme.
Per gli studenti la questione cambia, perchè è il linguaggio stesso a cambiare; non saranno infatti infrequenti domande sui giochi, anche su quelli a pagamento ed i sistemi di emulazione. Inoltre avranno bisogno di essere guidati in questi tipi di scelte, ma mai forzando troppo la mano. E necessario in qualche modo mostrare le potenzialità del nostro sistema, anche quelle che apparentemente possono sembrare più frivole, ma di grande impatto visivo.
Riassumendo un partecipante a questo progetto dovrebbe
- Conoscere bene l'ambiente ubuntu e le sue potenzialità (anche se non strettamente quelle tecniche)
- Introdursi nel tessuto di una (o più di una) scuola, sia dal lato studenti, ma soprattutto dal lato professori, che in molti casi veicolano le scelte dei primi.
Poter fornire inizialmente materiale informativo/grafico cartaceo di impatto (vd. progetto [:GruppoPromozione/MaterialeInformativo:Materiale informativo] )
- Offrire un punto di riferimento unico e valido per la documentazione e per le domande di vario genere (ad esempio ubuntu.it )
- Collaborare con i Lug della zona, che sono fondamentali per uno passaggio assistito
- Cercare sempre di convincere non di forzare, e di non cercare subito pericolose conversioni totali (certi processi richiedono tempi lunghi)
- Mostrare anche le potenzialità educative e socialmente utilie che ubuntu possiede
- Diventare un punto di riferimento per la scuola che decide di passare ad Ubuntu.
Ovviamente non esistono regole fisse, perchè ogni caso differisce dall'altro.
Per realizzare questo progetto servono promoter che si interessino delle scuole nella loro zona, quindi più zone sono coperte, e più tale progetto assume rilievo, avendo un impatto significativo e tangibile.