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Mark Shuttleworth evidenzia questi punti salienti: | Mark Shuttleworth evidenzia i seguenti punti salienti: |
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In secondo luogo, afferma che i fornitori sono focalizzati sull'interoperabilità attraverso l'OpenStack Interop Lab (OIL) di Canonical. Il team ogni mese compila OpenStack in migliaia di modi e combinazioni di codice provenienti dai diversi vendor. Registrandosi al programma OIL, da la possibilità di conoscere verso quali distributori focalizzare i propri sforzi per essere compatibili con la loro offerta OpenStack. | In secondo luogo, afferma che i fornitori sono focalizzati sull'interoperabilità attraverso l'OpenStack Interop Lab (OIL) di Canonical. Il team ogni mese compila OpenStack in migliaia di modi e combinazioni di codice proveniente dai diversi vendor. Registrandosi al programma OIL, si ha la possibilità di conoscere verso quali distributori focalizzare i propri sforzi per essere compatibili con la loro offerta OpenStack. |
Notizie da Ubuntu
Ubuntu è la principale distribuzione OpenStack
La settimana scorsa si è concluso ad Atlanta l'OpenStack Developer Summit (ODS). Parole di elogio sono state espresse da Mark Shuttleworth attraverso il proprio blog, ai relatori, agli ingegneri, ai designer per la realizzazione e il successo di questo grande evento. Un particolare ringraziamento è stato fatto anche a Canonical che ha contribuito a realizzare il keynote.
Mark Shuttleworth evidenzia i seguenti punti salienti:
Per cominciare, la predominanza di Ubuntu quale distribuzione OpenStack con il 55% delle installazioni in produzione: quasi 5 volte le RHEL (Red Hat Enterprise Linux)! Questo ha provocato forti battibecchi tra i fornitori nel campo RHEL. Per la cronaca, Mark Shuttleworth afferma che Canonical è lieta di collaborare con fornitori che utilizzano distribuzioni OpenStack alternative ad Ubuntu, fintanto che sia garantito alla stessa un accordo che gli permetta di dare supporto agli utenti finali. Ciò nonostante, il modo standard di ottenere OpenStack parte da Ubuntu con l'aggiunta dell'archivio cloud di Canonical. L'installazione di OpenStack usa questi pacchetti.
In secondo luogo, afferma che i fornitori sono focalizzati sull'interoperabilità attraverso l'OpenStack Interop Lab (OIL) di Canonical. Il team ogni mese compila OpenStack in migliaia di modi e combinazioni di codice proveniente dai diversi vendor. Registrandosi al programma OIL, si ha la possibilità di conoscere verso quali distributori focalizzare i propri sforzi per essere compatibili con la loro offerta OpenStack.
Terzo, Juju e MAAS stanno aumentando il supporto per Windows e CentOS, con altri sistemi operativi in arrivo. Grazie ai contributi di CloudBase Solutions, sarà possibile orchestrare apps Windows e Linux come mai prima d'ora, su cloud o bare metal.
Mark Shuttleworth conclude il suo post parlando dell'annuncio di un nuovo prodotto: una soluzione OpenStack on-premise completamente gestita, con tariffa flat a soli 15$/giorno (circa 11€)! La soluzione comprende l'architettura e gli strumenti di Canonical su hardware del cliente, per ottenere un'installazione OpenStack "di razza" con SLA. Un'ulteriore opzione da valutare per chi è interessato a OpenStack!
Annunciato Ubuntu Pioneers
Ubuntu ha sempre avuto a che vedere con l’aprire nuove strade.
Abbiamo iniziato con i desktop nel 2004, abbiamo continuato implementando lo stesso sistema cloud in diversi provider e clouds, e ora stiamo costruendo una potente e innovativa piattaforma mobile e desktop che possa aprire la strada alla convergenza tra sistemi. La parte più difficile di aprire nuove strade e di innovare non è avere quella di avere l’idea o di creare la tecnologia, è quella di coinvolgere le persone nel progetto. Sapevamo che sarebbe stata una sfida quando, per prima cosa, abbiamo presentato la piattaforma Ubuntu app dedicata agli sviluppatori: ora abbiamo una piattaforma nuova di zecca che sta venendo ulteriormente sviluppata considerato che, quando abbiamo iniziato, molti degli elementi essenziali non c’erano ancora come, ad esempio, un solido portale per sviluppatori, documentazione, riferimenti API, formazione e molte alte cose.
Oggi le cose sono molto diverse, con una storia di sviluppo che ha costretto, alla fine, a costruire potenti e convergenti app. Abbiamo creduto e sempre abbiamo creduto nelle possibilità della piattaforma e in ogni singola persona che ha creduto in quello che stavamo facendo, ha scritto apps e condiviso lo stesso spirito per diventare un pionere nella creazione di una nuova piattaforma.
Vogliamo ringraziare quelle persone: presento così Ubuntu Pioneers. L’idea è semplice, vogliamo festegguare i primi 200 sviluppatori di app che vedranno le loro apps in Ubuntu.
Lo facciamo in due modi.
In primo luogo, abbiamo creato pioneers che visualizza tutti questi sviluppatori e le applicazioni che gli stessi hanno creato. In questo modo è possibile tenere conto delle persone che erano presenti sin dall’inizio. In secondo luogo, abbiamo disegnato una maglietta personalizzata Ubuntu Pioneers, in edizione limitata che vogliamo spedire a tutti i nostri pioneri. Per quelli che sono elencati in questa pagina, per favore assicuratevi che il vostro indirizzo mail sia corretto in MyApps; ci sentiremo presto. Grazie mille a ogni singola persona che è elencata in quella pagina. Siete stati un’ispirazione per me, per il mio team e per l’intero progetto Ubuntu.
Se hai uno spirito innovativo e hai voglia di partecipare, non aver paura! Abbiamo ancora un po’ di posti prima di raggiungere i 200 sviluppatori, quindi vai qui e inizia a costruire un’applicazione.
(Scritto da Alessandro Guaiana e inviato in allegato e-mail)
Termine del Supporto Ufficiale per Ubuntu 12.10
Dopo 18 mesi dal 16 maggio 2014 Quantal Quetzal, il nome in codice di Ubuntu 12.10, non sarà più supportata! Questo significa che non saranno più disponibili aggiornamenti software per correggere errori o problemi di sicurezza.
Per effetto della modifica al periodo di supporto per le versioni ordinarie (ridotto da 18 a 9 mesi), avvenuto successivamente al rilascio Quetzal, Ubuntu 13.04 ha già raggiunto tale termine. Sarà possibile quindi eseguire l'upgrade ad Ubuntu 13.10 o 14.04 LTS, rilasciato recentemente.
Il supporto per la versione 13.10 terminerà a luglio 2014, mentre per Ubuntu 14.04 LTS (Long Term Support) il periodo di supporto sarà di 5 anni e terminerà nel 2019!
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