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Linea 1: Linea 1:
#acl GruppoAdmin:admin,read,write,revert GruppoEditori:read,write,revert GruppoFcm:read,write,revert -All:read -Known:read ## page was renamed from Fcm/Edizione/DonneUbuntu2
#acl GruppoAdmin:admin,read,write,revert GruppoOperatori:admin,read,write,revert GruppoEditori:read,write,revert CristianoLuinetti:admin,read,write,revert MarcoBuono:admin,read,write,revert AldoLatino:admin,read,write,revert PaoloGarbin:admin,read,write,revert GruppoFcm:read,write,revert -All:read -Known:read
Linea 4: Linea 5:
== Donne Ubuntu 2 == = Traduzione italiana =
Sono qua, con la tastiera sul mio grembo, i piedi sulla scrivania, una bevanda energetica a portata di mano, e una massa di Hot Pockets che dal freezer cantano la loro seducente nenia, come sirene. Sono d’accordo con loro che sì, quando finisco di scrivere questo paragrafo per la ricerca che sto facendo, ne prenderò uno e me lo mangerò tutto.
Quando, improvvisamente, come se mi avesse letto nell’animo, compare l’amata schermata blu della morte. Ancora una volta, Windows è riuscito con un tempismo perfetto a crashare quando ero in zona. Il mio gatto, Penelope, salta sulla scrivania, ammicca dolcemente, e miagola come a dire “Sai cosa fare”.
Linea 6: Linea 9:
=== Traduzione italiana === Ora, io sono un sistemista che gestisce vari server che sono sempre online, e su ognuno di essi gira una qualche distro Linux. Io sono un fanatico. Mi sono spesso chiesto perché il computer di casa mia doveva essere gestito da Windows. È una sorte di paradosso. Ho pensato che fosse perché io dovevo condividere le mie cartelle con la mia Xbox. Ho quindi deciso che la condivisione delle cartelle è una scusa debole. Ho accarezzato Penelope, sorseggiato la mia bevanda energetica, e mi sono messo al lavoro.
Linea 8: Linea 11:
In questa intervista Bret ci parla
degli strumenti che il team utilizza,
gli eventi che frequentano, come pure
dell'aiuto fornito e della consulenza
che PA LoCo Team darebbe ad
altre squadre, ai membri della
comunità e molto altro ancora!
È andata in questo modo: sono balzato via dal PC, preso i file di back-up, selezionato un Hot Pocket, messo l’Hot Pocket nel forno a microonde, scaricato Ubuntu 12.04, masterizzato su disco, recuperato l’Hot Pocket, recuperate le salse aggiuntive, tornato al PC, avviato il CD, messo la salsa in metà piatto, morso l’Hot Pocket ancora troppo caldo e masticato passando il boccone da una parte all’altra della bocca. Una volta raggiunto il gestore di partizione durante l’installazione di Ubuntu ho nefastamente detto a Windows: “Addio Windows, vorrei poter dire che è stato un bel viaggio, ma purtroppo no, hai rovinato la mia vita.” E a quel punto ho messo da parte i miei sentimenti per Windows e ho iniziato allegramente, così come la costituzione americana mi permette, a cercare la mia felicità.
Linea 16: Linea 13:
US-Team: Ci puoi dire qualcosa
riguardo te e il tuo
ruolo nel LoCo Team?
Quello che ho fatto dopo è stato: installare i driver proprietari, installare Guake, finire l’Hot Pocket, installare Wine, installare Foxit Reader, installare VirtualBox, coccolare Penelope, installare Chrome, installare Opera, configurare Ubuntu One, scaricare il ppa di Hotot, configurare la lens di AskUbuntu, finire la bevanda energetica, sincronizzare i browser, ammirare la mia installazione nuova fiammante citando il Dr. Frankenstein “È vivo! Vivo!”
Linea 20: Linea 15:
Pennsylvania LoCo Team: Sono
il fondatore e il contatto del gruppo.
Per risolvere il problema dello streaming con l’Xbox ho afferrato il disco di XP Pro e gli ho detto: “E così, ci incontriamo di nuovo!”. Con riluttanza ho installato una macchina virtuale con Windows. L’idea è che, quando ne ho bisogno, stacco il mio disco esterno da Ubuntu e lo collego alla macchina virtuale. Il problema dello streaming è così risolto. Tuttavia, c’è un problema che prima non avevo preso in considerazione: mia moglie.
Linea 23: Linea 17:
US-Team: Quando è partita l'iniziativa
del Ubuntu US-Pennsylvania LoCo
team? Quanto tempo ci è voluto
dopo l'inizio per la ratifica?
Mia moglie si trascina il giro per la casa il suo computer con Windows, a volte si siede sul divano a prendere il tè, leggere le notizie, navigare sul web cercando prodotti cosmetici, caricare le immagini. Apparentemente lei è felice con Windows, se si escludono gli occasionali “Questo coso sembra più lento di giorno in giorno”. Anche se lei ha un computer portatile il desktop principale è quello che usa per lo streaming con l’Xbox quando ha voglia di vedere anime sullo schermo grande (cioè spesso). Lei certamente non ha mai visto nessuna versione di Windows e non saprebbe come utilizzare una macchina virtuale.
Linea 28: Linea 19:
PA Team Loco: Abbiamo iniziato
nel marzo del 2007 e abbiamo
ottenuto il benestare nel giugno 2007.
Mentre stavo realizzando ciò, mia moglie stava scendendo dalle scale, fresca come una rosa dopo la scorpacciata di anime di quella notte, con il laptop in mano. La conversazione è andata più o meno così:
“Buongiorno.”
“Ben svegliata.”
“Che stai facendo?”
“Riparando il computer.”
“Che è successo?”
“Probabilmente si è rotta la memoria.”
“Non so cosa significhi, ma ok. Come hai risolto?”
“Ho installato Ubuntu.”
“Uhboontu, che parola divertente. Cos’è?”
“Un miracolo su disco.”
“Posso vedere?”
“Certamente.”
Silenzio, ero nervoso. Dice:
“Non lo capisco.”
Ho risposto: “Ha aggiustato il computer, ricordatelo!”
“È diverso dal mio.”
“Sbagliato, è migliore del tuo. Posso farti vedere perché?”
“Non capirò mai perché tu non passa semplicemente lasciare le cose come sono.”
“Ma ha aggiustato il computer!” Ero pronto per una battaglia, a quel punto.
Lei ha mosso il mouse e ha chiesto: “Posso navigare su Internet?”
“Si, ha Firefox.” (È il suo browser preferito)
“Posso caricare le foto?”
“Certamente.” Ho premuto il tasto super, cercato Showtell, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher.
“Allora mi fido di te.”
Mi rilasso.
“Aspetta, un’altra domanda.”
Mi innervosisco.
“Posso vedere gli anime?”
Linea 32: Linea 49:
US-Team: Quali sono gli strumenti che utilizzate
per la vostra squadra? Mailing List,
forum, IRC, siti web,
micro-blogging site, ecc
Ho detto: “Si, a tal proposito...” e ho iniziato a grattarmi la testa cercando di pensare qual’era il modo migliore per spiegare una macchina virtuale, quando ho avuto un’iiluminazione. Sul suo laptop c’era ancora Windows! Ho detto: “Dammi qualche minuto e ti farò vedere come fare.” Ho installato Samba e creato una cartella condivisa. “Fammi vedere il tuo computer, amore.” Ho montato in modo permanente l’hard disk di rete e ho configurato Windows Media Center per puntare alla rete condivisa. “Guarda, adesso puoi scaricarli e vederli direttamente dal tuo computer!” “Figo! Come hai fatto?”
Linea 37: Linea 51:
PA Team Loco: Mailing List,
Forum, IRC, sito web, nonchè Twitter
e Indenti.ca
Al che le ho subdolamente risposto. “Io non ho fatto niente, è stato Ubuntu. Ti ho detto che è meglio.”
Linea 41: Linea 53:
US-Team: Durante la fase di approvazione
del LoCo, quali sono state le sfide
che la squadra ha incontrato
e come ha fatto a superarli?
Passò circa una settimana e tutto andava alla grande. Stavo scendendo le scale, dopo una maratona di anime, quando ho notato mia moglie sul divano a guardare in modo curioso lo schermo del suo portatile. Con mia grande sorpresa notai che la sua deliziosa barra delle applicazioni di Windows era stata spostata da sotto a sinistra. Un sentimento di esultanza mi ha percorso tutto. Stava tentando di imitare Unity su un computer Windows. Mi ha guardato e mi ha detto: “Buongiorno.”
Linea 46: Linea 55:
PA Team Loco: Consapevolezza. In quel momento
molte persone non avevano idea di ciò che un
LoCo fosse.
“Buongiorno.”
“Ho una domanda.”
“E io ho la risposta.”
Chiude il suo portatile e lo dà a me: “Puoi installarci Ubuntu?”
Eureka!!! Io rispondo: “Uh, cosa, io non credo... cosa hai appena detto?”
“Ubuntu, ho letto qualcosa e usando il tuo computer mi sono accorta che tu avevi ragione, è migliore!”
Linea 50: Linea 62:
US-Team: Quali sono ora le
più grandi sfide che la tua squadra
deve affrontare, e di quali strategie
si avvale per superarle?
Doppio eureka!!! Rispondo: “Assolutamente, amore mio.” E vado a lavorare per liberare il suo computer dalle grinfie dell’impero.
Linea 55: Linea 64:
PA LoCo Team: Eravamo il top
a Filadelfia. La maggior parte dell'attività
accadeva lì.
Ora abbiamo perso un membro chiave,
così stiamo attraversando
un momento di rallentamento.
Mi auguro che possiamo sviluppare più
manifestazioni in tutto
lo Stato, ma non siamo più
il gruppo con la stessa
euforia che ha un gruppo nuovo.
Vorrei/avrei bisogno che il gruppo sia
di nuovo entusiasta e con l'impulso in avanti.
Sto pensando ad un Ubuntu
PPennsylvania BBQ day - in cui
ci sono gruppi in tutto lo
stato che organizzano grigliate
nello stesso giorno, per rafforzare la
coesione a livello regionale.
Morale della favola: date un po’ di tempo e anche l’utente meno esperto troverà l’esperienza su Linux molto piacevole. Ci vuole la vigilanza e la disponibilità di noi utenti appasionati di Linux per avere il tempo di mostrare le sue capacità invece di litigare con le persone che vogliono semplicemente “keep it simple”, leggere le notizie, navigare sul web, guardare le foto e vedersi dei dolci anime in streaming.
Linea 75: Linea 66:
US-Team: In quali tipi di
attività partecipa il LoCo Team?
Ci sono eventi che sponsorizza?
Linea 79: Linea 67:
PA Team Loco: I Software
Freedom Days. Abbiamo
lavorato con un paio di
College (Millersville,
Harrisburg Area Community
College, e Penn State) con degli
eventi, e fornito orientamenti
per ulteriori corsi e programmi per Ubuntu.
Abbiamo anche lavorato con un paio di
organizzazioni non-profit (come la Boys
and Girls club of America) installando
Ubuntu su macchine fregalate - per le loro strutture
e da donare alle famiglie bisognose.

US-Team: Quali sono alcuni dei
progetti in cui il tuo LoCo Team
ha lavorato? Quali i prossimi progetti
che la Comunità di Ubuntu
può aspettarsi dal LoCo Team
durante il prossimo ciclo?

PA LoCo Team: Stiamo lavorando
alla partecipazione alla Central
PA Open Source anche quest'anno.
Questo in Ottobre. In questo momento, dobbiamo
premere di nuovo sull'acceleratore per l'autunno.
Mi piacerebbe vedere almeno tre
o quattro eventi Software Freedom Day
in tutto lo stato.
Stiamo lavorando anche con
l'HACC (Harrisburg Area
Community College) con un
imminente corso nella primavera del
2011 sullo sviluppo dell'Open Source,
per offrire risorse, diventare la
piattaforma preferita (attualmente
Fedora e CentOS sono utilizzati in
altre classi), e forse far comprendere
il Packaging di Ubuntu e
come la comunità è
strutturata.

US-Team: Quali sono alcuni dei
metodi con cui il LoCo
recluta attivamente nuovi
membri? Quali risorse avete creato
o usate (per esempio manifesti, volantini,
biglietti da visita, striscioni, ecc)?

PA Team Loco: Abbiamo avuto uno
striscione stampato, e abbiamo
usato dei poster, volantini e
biglietti da visita per promuovere il
team. Tuttavia, la maggior parte delle nostre
adesioni sono pervenute col
passaparola.

US-Team: Quale pensi che sia
l'aspetto migliore del far parte del
Loco Team?

PA LoCo Team: Onestamente, penso che
molte persone che credono
in Ubuntu e in ciò che rappresenta,
vogliano diffonderne l'idea
e condividerne il sentimento di
comunità con il maggior numero
persone possibili.

US-Team: Qual è stato il
più gratificante ed eccitante
momento per il Loco Team
fino ad oggi, e perché?

PA Team Loco: Vedere e
condividere l'eccitazione del
team. Penso che si spieghi da sé.
OK, ecco un altro gratificante
momento: alla Central Penn
Open Conference l'anno scorso, avevamo
uno stand, e, quando le persone
passavano, parlavamo con loro
chiedendogli se conoscevano Ubuntu,
e una larga maggioranza delle persone che
passarono usavano Ubuntu.
Molti in azienda. Mi sono stupito
di quanti lo usavano
per gli obiettivi e in aree critiche
delle loro attività.

US-Team: Quali suggerimenti
proponi alle Loco team di nuova
formazione o quei gruppi di lavoro
in attesa di approvazione in questo momento?

PA LoCo Team: Utilizzare l'iniziale
entusiasmo ed andare ad un sacco di
eventi in corso. Il vostro entusiasmo
è contagioso. Non chiudere
la gente fuori, abbracciare tutti,
e ascoltare tutte le idee. Lavorate
con le scuole e le organizzazioni non profit.
I LUG sono i tuoi amici.
Aggiungi ridondanza all'amministrazione
della tua squadra
(noi abbiamo almeno 3 amministratori per
ogni area (mailing list,
launchpad, sito web, IRC, e
forum).

US-Team: Quali consigli, trucchi,
strumenti, riferimenti, ecc suggeriresti
alla leadership di un LoCo Team?

PA LoCo Team: Mantenere salda
la squadra. Credo che sia come
un gioco di prestigio. Dovete far in modo di
incaricare quante più persone possibile nel team.
Cerchiamo di dare la possibilità a chiunque
di fare ciò che desiderano, non permettendo
ad una fazione di estraniarne un'altra.
Nonostante questi
approcci diversi, si avrà ancora
bisogno di continuare verso il nostro
obiettivo finale per promuovere
Ubuntu in maniera costante.

US-Team: Quando si pensa
alla comunità di Ubuntu e allo
spirito di Ubuntu, in che modo il
LoCo incarna e condivide lo
spirito?

PA LoCo Team: Penso che sia il
cameratismo, il senso di
appartenenza, il desiderio di aiutare
rispondendo alle domande della gente ed
aiutarli con i loro problemi, nonchè l'autentico
significato che Ubuntu
deve essere condiviso.

US-Team: C'è qualcos'altro
sul LoCo Team, o
suggerimenti per un
efficace Loco Team di successo,
che si desidera condividere?

PA LoCo Team: Permettere l'ingresso
di nuova linfa vitale nel Team.
Escogitare un modo per raggiungere
zone carenti del tuo paese (per gli stati più
grandi questa è la più grande sfida!).
Ascolta i tuoi compagni di squadra.

per saperne di più su Ubuntu Loco Team visitare il sito:

https://wiki.ubuntu.com/LoCoTeams
== Note alla traduzione ==
Linea 239: Linea 71:
==== Note alla traduzione ==== = Revisione =
Sono qua, con la tastiera sul mio grembo, i piedi sulla scrivania, una bevanda energetica a portata di mano, e una massa di Hot Pockets che dal freezer cantano la loro seducente nenia, come sirene. Sono d’accordo con loro che sì, quando finisco di scrivere questo paragrafo per la ricerca che sto facendo, ne prenderò uno e me lo mangerò tutto.
Quando, improvvisamente, come se mi avesse letto nell’animo, compare l’amata schermata blu della morte. Ancora una volta, Windows è riuscito con un tempismo perfetto a crashare quando ero in zona. Il mio gatto, Penelope, salta sulla scrivania, ammicca dolcemente, e miagola come a dire “Sai cosa fare”.

Ora, io sono un sistemista che gestisce vari server che sono sempre online, e su ognuno di essi gira una qualche distro Linux. Io sono un fanatico. Mi sono spesso chiesto perché il computer di casa mia doveva essere gestito da Windows. È una sorte di paradosso. Ho pensato che fosse perché io dovevo condividere le mie cartelle con la mia Xbox. Ho quindi deciso che la condivisione delle cartelle è una scusa debole. Ho accarezzato Penelope, sorseggiato la mia bevanda energetica, e mi sono messo al lavoro.

È andata in questo modo: sono balzato via dal PC, preso i file di back-up, selezionato un Hot Pocket, messo l’Hot Pocket nel forno a microonde, scaricato Ubuntu 12.04, masterizzato su disco, recuperato l’Hot Pocket, recuperate le salse aggiuntive, tornato al PC, avviato il CD, messo la salsa in metà piatto, morso l’Hot Pocket ancora troppo caldo e masticato passando il boccone da una parte all’altra della bocca. Una volta raggiunto il gestore di partizione durante l’installazione di Ubuntu ho nefastamente detto a Windows: “Addio Windows, vorrei poter dire che è stato un bel viaggio, ma purtroppo no, hai rovinato la mia vita.” E a quel punto ho messo da parte i miei sentimenti per Windows e ho iniziato allegramente, così come la costituzione americana mi permette, a cercare la mia felicità.

Quello che ho fatto dopo è stato: installare i driver proprietari, installare Guake, finire l’Hot Pocket, installare Wine, installare Foxit Reader, installare VirtualBox, coccolare Penelope, installare Chrome, installare Opera, configurare Ubuntu One, scaricare il ppa di Hotot, configurare la lens di AskUbuntu, finire la bevanda energetica, sincronizzare i browser, ammirare la mia installazione nuova fiammante citando il Dr. Frankenstein “È vivo! Vivo!”

Per risolvere il problema dello streaming con l’Xbox ho afferrato il disco di XP Pro e gli ho detto: “E così, ci incontriamo di nuovo!”. Con riluttanza ho installato una macchina virtuale con Windows. L’idea è che, quando ne ho bisogno, stacco il mio disco esterno da Ubuntu e lo collego alla macchina virtuale. Il problema dello streaming è così risolto. Tuttavia, c’è un problema che prima non avevo preso in considerazione: mia moglie.

Mia moglie si trascina il giro per la casa il suo computer con Windows, a volte si siede sul divano a prendere il tè, leggere le notizie, navigare sul web cercando prodotti cosmetici, caricare le immagini. Apparentemente lei è felice con Windows, se si escludono gli occasionali “Questo coso sembra più lento di giorno in giorno”. Anche se lei ha un computer portatile il desktop principale è quello che usa per lo streaming con l’Xbox quando ha voglia di vedere anime sullo schermo grande (cioè spesso). Lei certamente non ha mai visto nessuna versione di Windows e non saprebbe come utilizzare una macchina virtuale.

Mentre stavo realizzando ciò, mia moglie stava scendendo dalle scale, fresca come una rosa dopo la scorpacciata di anime di quella notte, con il laptop in mano. La conversazione è andata più o meno così:
“Buongiorno.”
“Ben svegliata.”
“Che stai facendo?”
“Riparando il computer.”
“Che è successo?”
“Probabilmente si è rotta la memoria.”
“Non so cosa significhi, ma ok. Come hai risolto?”
“Ho installato Ubuntu.”
“Uhboontu, che parola divertente. Cos’è?”
“Un miracolo su disco.”
“Posso vedere?”
“Certamente.”
Silenzio, ero nervoso. Dice:
“Non lo capisco.”
Ho risposto: “Ha aggiustato il computer, ricordatelo!”
“È diverso dal mio.”
“Sbagliato, è migliore del tuo. Posso farti vedere perché?”
“Non capirò mai perché tu non passa semplicemente lasciare le cose come sono.”
“Ma ha aggiustato il computer!” Ero pronto per una battaglia, a quel punto.
Lei ha mosso il mouse e ha chiesto: “Posso navigare su Internet?”
“Si, ha Firefox.” (È il suo browser preferito)
“Posso caricare le foto?”
“Certamente.” Ho premuto il tasto super, cercato Showtell, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher.
“Allora mi fido di te.”
Mi rilasso.
“Aspetta, un’altra domanda.”
Mi innervosisco.
“Posso vedere gli anime?”

Ho detto: “Si, a tal proposito...” e ho iniziato a grattarmi la testa cercando di pensare qual’era il modo migliore per spiegare una macchina virtuale, quando ho avuto un’iiluminazione. Sul suo laptop c’era ancora Windows! Ho detto: “Dammi qualche minuto e ti farò vedere come fare.” Ho installato Samba e creato una cartella condivisa. “Fammi vedere il tuo computer, amore.” Ho montato in modo permanente l’hard disk di rete e ho configurato Windows Media Center per puntare alla rete condivisa. “Guarda, adesso puoi scaricarli e vederli direttamente dal tuo computer!” “Figo! Come hai fatto?”

Al che le ho subdolamente risposto. “Io non ho fatto niente, è stato Ubuntu. Ti ho detto che è meglio.”

Passò circa una settimana e tutto andava alla grande. Stavo scendendo le scale, dopo una maratona di anime, quando ho notato mia moglie sul divano a guardare in modo curioso lo schermo del suo portatile. Con mia grande sorpresa notai che la sua deliziosa barra delle applicazioni di Windows era stata spostata da sotto a sinistra. Un sentimento di esultanza mi ha percorso tutto. Stava tentando di imitare Unity su un computer Windows. Mi ha guardato e mi ha detto: “Buongiorno.”

“Buongiorno.”
“Ho una domanda.”
“E io ho la risposta.”
Chiude il suo portatile e lo dà a me: “Puoi installarci Ubuntu?”
Eureka!!! Io rispondo: “Uh, cosa, io non credo... cosa hai appena detto?”
“Ubuntu, ho letto qualcosa e usando il tuo computer mi sono accorta che tu avevi ragione, è migliore!”

Doppio eureka!!! Rispondo: “Assolutamente, amore mio.” E vado a lavorare per liberare il suo computer dalle grinfie dell’impero.

Morale della favola: date un po’ di tempo e anche l’utente meno esperto troverà l’esperienza su Linux molto piacevole. Ci vuole la vigilanza e la disponibilità di noi utenti appasionati di Linux per avere il tempo di mostrare le sue capacità invece di litigare con le persone che vogliono semplicemente “keep it simple”, leggere le notizie, navigare sul web, guardare le foto e vedersi dei dolci anime in streaming.


== Note alla revisione ==
Linea 243: Linea 137:
=== Revisione === = Errata Corrige =
Linea 245: Linea 139:

Intervista a un Loco

Fornita da Amber Graner

Bret Fletterjohn

Ubuntu Pennsylvania LoCo Team

Un LoCo Team è una Comunità Locale di utenti Ubuntu. Un LoCo può essere impegnato nella promozione a livello locale, nel supporto nel linguaggio locale, nel supporto in generale agli utenti del luogo e molto altro. La cosa più importante tuttavia è che permette alla gente di trovare altri utenti di Ubuntu vicini e di sperimentare in prima persona la Comunità Ubuntu.

In questa intervista Bret ci parla degli strumenti che il team utilizza, degli eventi che frequentano e di come contribuiscono ad essi, e del suggerimento che PA LoCo Team darebbe ad altre squadre, ai membri della comunità e molto altro ancora!

US-Team: Ci puoi dire qualcosa riguardo te e il tuo ruolo nel LoCo Team?

Pennsylvania Loco Team: Sono il fondatore e il contatto del gruppo.

US-Team: Quando è partita l'iniziativa dell'Ubuntu US-Pennsylvania Loco Team? Quanto tempo ci è voluto per essere approvati dal momento in cui avete cominciato?

PA LoCo Team: Abbiamo iniziato nel Marzo del 2007 e abbiamo ottenuto il via nel Giugno 2007.

US-Team: Quali sono gli strumenti che utilizzate per la vostra squadra? Mailing List, forum, IRC, siti web, siti di micro-blogging, ecc...

PA LoCo Team: Mailing List, Forum, IRC, sito web, nonché Twitter e Indenti.ca.

US-Team: Durante la fase di approvazione del LoCo, quali sono state le sfide che la squadra ha incontrato e come ha fatto a superarle?

PA LoCo Team: La presa di coscienza. In quel momento molte persone non avevano idea di cosa fosse un LoCo.

US-Team: Quali sono ora le più grandi sfide che la tua squadra deve affrontare, e di quali strategie si avvale per superarle?

PA LoCo Team: A Filadelfia avevamo molti dirigenti. La maggior parte dell'attività veniva svolta lì. Ora abbiamo perso un membro chiave, così stiamo attraversando un momento di rallentamento. Mi auguro che possiamo sviluppare più manifestazioni in tutto lo Stato, ma non siamo più il gruppo “nuovo” con la stessa euforia che ha un gruppo giovane. Vorrei/avrei bisogno di riuscire a rendere il gruppo nuovamente entusiasta e pronto ad andare avanti. Sto pensando ad un Ubuntu Pennsylvania Barbecue (PA BBQ) day, con gruppi in tutto lo Stato che organizzano grigliate nello stesso giorno, per rafforzare la coesione a livello regionale.

US-Team: A quali tipi di attività partecipa il LoCo Team? Ci sono eventi che sponsorizza?

PA LoCo Team: Ai Software Freedom Days. Abbiamo lavorato con un paio di College (Millersville, Harrisburg Area Community College e Penn State) con degli eventi e fornito orientamento per ulteriori corsi e programmi per Ubuntu. Abbiamo anche lavorato con un paio di organizzazioni no-profit (come la Boys and Girls clubs of America) installando Ubuntu su macchine regalate, sia per le loro strutture che da donare alle famiglie bisognose.

US-Team: Quali sono alcuni dei progetti in cui il tuo LoCo Team ha lavorato? Quali i prossimi progetti che la Comunità di Ubuntu può aspettarsi dal LoCo Team durante il prossimo ciclo?

PA LoCo Team: Stiamo lavorando alla partecipazione alla Central PA Open Source Conference anche quest'anno. Questo in Ottobre. In questo momento, dobbiamo premere di nuovo sull'acceleratore per l'autunno. Mi piacerebbe vedere almeno tre o quattro eventi Software Freedom Day in tutto lo Stato. Stiamo lavorando anche con l'HACC (Harrisburg Area Community College) con un imminente corso nella primavera del 2011 sullo sviluppo dell'Open Source, per offrire risorse, diventare la piattaforma preferita (attualmente Fedora e CentOS sono utilizzati in altre classi) e forse far comprendere il Packaging di Ubuntu e come la comunità è strutturata.

US-Team: Quali sono alcuni dei metodi con cui il LoCo recluta attivamente nuovi membri? Quali risorse avete creato o usato (per esempio manifesti, volantini, biglietti da visita, striscioni, ecc)?

PA LoCo Team: Abbiamo avuto uno striscione stampato e utilizzato poster, volantini e biglietti da visita per pubblicizzare il team. Nonostante questo, la maggior parte delle nostre adesioni sono pervenute col passaparola.

US-Team: Quale pensi che sia l'aspetto migliore del far parte del Loco Team?

PA LoCo Team: Onestamente, penso che le molte persone che credono in Ubuntu e in ciò che rappresenta, vogliano spendere parole e condividere il sentimento della comunità con il maggior numero di persone possibile.

US-Team: Qual è stato il momento più gratificante ed eccitante per il Loco Team ad oggi, e perché?

PA LoCo Team: Vedere e condividere l'entusiasmo del team. Penso che si spieghi da sé.

OK, ecco un altro momento gratificante: alla Central Penn Open Conference l'anno scorso, avevamo uno stand, e quando le persone passavano parlavamo con loro chiedendogli se conoscevano Ubuntu, e una larga maggioranza di quelli che si intrattenevano usavano Ubuntu. Molti in azienda. Mi sono stupito di quanti lo usavano nelle aree di lavoro critiche delle loro attività.

US-Team: Quali suggerimenti proponi ai LoCo team di nuova formazione o ai gruppi di lavoro in attesa di approvazione in questo momento?

PA LoCo Team: Di sfruttare l'iniziale entusiasmo e prender parte ad un sacco di eventi in corso. Il vostro entusiasmo è contagioso. Non tagliate fuori la gente, abbracciate tutti e prestate ascolto a tutte le idee. Lavorate con le scuole e le organizzazioni no-profit. I LUG sono i vostri amici. Aggiungete figure ridondanti nell'amministrazione della vostra squadra (noi abbiamo almeno 3 amministratori per ogni area, dalla mailing list, a launchpad, al sito web, a IRC, e al forum).

US-Team: Quali consigli, trucchi, strumenti, riferimenti, ecc suggeriresti all'amministrazione di un LoCo Team?

PA LoCo Team: Mantenere salda la squadra. Credo che sia come un gioco di prestigio. Si deve fare in modo di inglobare quante più persone possibile nel team. Noi cerchiamo di dare la possibilità a chiunque di fare ciò che desidera, non permettendo ad una fazione di estraniarne un'altra. Nonostante questi approcci diversi, si avrà ancora bisogno di focalizzare l'obiettivo in vista della meta finale, ossia promuovere Ubuntu in maniera consistente.

US-Team: Quando si pensa alla comunità di Ubuntu e allo spirito di Ubuntu, in che modo il LoCo incarna e condivide questo spirito?


PA LoCo Team: Penso che sia il cameratismo, il senso di appartenenza, il desiderio di aiutare rispondendo alle domande della gente e risolvendone i problemi, nonché l'autentico sentimento di condividere Ubuntu.

US-Team: C'è qualcos'altro sul LoCo Team, o suggerimenti per un efficace LoCo Team di successo, che vorresti condividere?

PA LoCo Team: Permettere l'ingresso di nuova linfa vitale nel Team. Escogitare un modo per raggiungere zone carenti del proprio Paese (per gli Stati più grandi è questa la più grande sfida!). Ascoltare i propri compagni di squadra.

Per saperne di più su Ubuntu Loco Team visitate il sito:

https://wiki.ubuntu.com/LoCoTeams

==== Note alla revisione ====



=== Errata Corrige ===

Traduzione italiana

Sono qua, con la tastiera sul mio grembo, i piedi sulla scrivania, una bevanda energetica a portata di mano, e una massa di Hot Pockets che dal freezer cantano la loro seducente nenia, come sirene. Sono d’accordo con loro che sì, quando finisco di scrivere questo paragrafo per la ricerca che sto facendo, ne prenderò uno e me lo mangerò tutto. Quando, improvvisamente, come se mi avesse letto nell’animo, compare l’amata schermata blu della morte. Ancora una volta, Windows è riuscito con un tempismo perfetto a crashare quando ero in zona. Il mio gatto, Penelope, salta sulla scrivania, ammicca dolcemente, e miagola come a dire “Sai cosa fare”.

Ora, io sono un sistemista che gestisce vari server che sono sempre online, e su ognuno di essi gira una qualche distro Linux. Io sono un fanatico. Mi sono spesso chiesto perché il computer di casa mia doveva essere gestito da Windows. È una sorte di paradosso. Ho pensato che fosse perché io dovevo condividere le mie cartelle con la mia Xbox. Ho quindi deciso che la condivisione delle cartelle è una scusa debole. Ho accarezzato Penelope, sorseggiato la mia bevanda energetica, e mi sono messo al lavoro.

È andata in questo modo: sono balzato via dal PC, preso i file di back-up, selezionato un Hot Pocket, messo l’Hot Pocket nel forno a microonde, scaricato Ubuntu 12.04, masterizzato su disco, recuperato l’Hot Pocket, recuperate le salse aggiuntive, tornato al PC, avviato il CD, messo la salsa in metà piatto, morso l’Hot Pocket ancora troppo caldo e masticato passando il boccone da una parte all’altra della bocca. Una volta raggiunto il gestore di partizione durante l’installazione di Ubuntu ho nefastamente detto a Windows: “Addio Windows, vorrei poter dire che è stato un bel viaggio, ma purtroppo no, hai rovinato la mia vita.” E a quel punto ho messo da parte i miei sentimenti per Windows e ho iniziato allegramente, così come la costituzione americana mi permette, a cercare la mia felicità.

Quello che ho fatto dopo è stato: installare i driver proprietari, installare Guake, finire l’Hot Pocket, installare Wine, installare Foxit Reader, installare VirtualBox, coccolare Penelope, installare Chrome, installare Opera, configurare Ubuntu One, scaricare il ppa di Hotot, configurare la lens di AskUbuntu, finire la bevanda energetica, sincronizzare i browser, ammirare la mia installazione nuova fiammante citando il Dr. Frankenstein “È vivo! Vivo!”

Per risolvere il problema dello streaming con l’Xbox ho afferrato il disco di XP Pro e gli ho detto: “E così, ci incontriamo di nuovo!”. Con riluttanza ho installato una macchina virtuale con Windows. L’idea è che, quando ne ho bisogno, stacco il mio disco esterno da Ubuntu e lo collego alla macchina virtuale. Il problema dello streaming è così risolto. Tuttavia, c’è un problema che prima non avevo preso in considerazione: mia moglie.

Mia moglie si trascina il giro per la casa il suo computer con Windows, a volte si siede sul divano a prendere il tè, leggere le notizie, navigare sul web cercando prodotti cosmetici, caricare le immagini. Apparentemente lei è felice con Windows, se si escludono gli occasionali “Questo coso sembra più lento di giorno in giorno”. Anche se lei ha un computer portatile il desktop principale è quello che usa per lo streaming con l’Xbox quando ha voglia di vedere anime sullo schermo grande (cioè spesso). Lei certamente non ha mai visto nessuna versione di Windows e non saprebbe come utilizzare una macchina virtuale.

Mentre stavo realizzando ciò, mia moglie stava scendendo dalle scale, fresca come una rosa dopo la scorpacciata di anime di quella notte, con il laptop in mano. La conversazione è andata più o meno così: “Buongiorno.” “Ben svegliata.” “Che stai facendo?” “Riparando il computer.” “Che è successo?” “Probabilmente si è rotta la memoria.” “Non so cosa significhi, ma ok. Come hai risolto?” “Ho installato Ubuntu.” “Uhboontu, che parola divertente. Cos’è?” “Un miracolo su disco.” “Posso vedere?” “Certamente.” Silenzio, ero nervoso. Dice: “Non lo capisco.” Ho risposto: “Ha aggiustato il computer, ricordatelo!” “È diverso dal mio.” “Sbagliato, è migliore del tuo. Posso farti vedere perché?” “Non capirò mai perché tu non passa semplicemente lasciare le cose come sono.” “Ma ha aggiustato il computer!” Ero pronto per una battaglia, a quel punto. Lei ha mosso il mouse e ha chiesto: “Posso navigare su Internet?” “Si, ha Firefox.” (È il suo browser preferito) “Posso caricare le foto?” “Certamente.” Ho premuto il tasto super, cercato Showtell, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher. “Allora mi fido di te.” Mi rilasso. “Aspetta, un’altra domanda.” Mi innervosisco. “Posso vedere gli anime?”

Ho detto: “Si, a tal proposito...” e ho iniziato a grattarmi la testa cercando di pensare qual’era il modo migliore per spiegare una macchina virtuale, quando ho avuto un’iiluminazione. Sul suo laptop c’era ancora Windows! Ho detto: “Dammi qualche minuto e ti farò vedere come fare.” Ho installato Samba e creato una cartella condivisa. “Fammi vedere il tuo computer, amore.” Ho montato in modo permanente l’hard disk di rete e ho configurato Windows Media Center per puntare alla rete condivisa. “Guarda, adesso puoi scaricarli e vederli direttamente dal tuo computer!” “Figo! Come hai fatto?”

Al che le ho subdolamente risposto. “Io non ho fatto niente, è stato Ubuntu. Ti ho detto che è meglio.”

Passò circa una settimana e tutto andava alla grande. Stavo scendendo le scale, dopo una maratona di anime, quando ho notato mia moglie sul divano a guardare in modo curioso lo schermo del suo portatile. Con mia grande sorpresa notai che la sua deliziosa barra delle applicazioni di Windows era stata spostata da sotto a sinistra. Un sentimento di esultanza mi ha percorso tutto. Stava tentando di imitare Unity su un computer Windows. Mi ha guardato e mi ha detto: “Buongiorno.”

“Buongiorno.” “Ho una domanda.” “E io ho la risposta.” Chiude il suo portatile e lo dà a me: “Puoi installarci Ubuntu?” Eureka!!! Io rispondo: “Uh, cosa, io non credo... cosa hai appena detto?” “Ubuntu, ho letto qualcosa e usando il tuo computer mi sono accorta che tu avevi ragione, è migliore!”

Doppio eureka!!! Rispondo: “Assolutamente, amore mio.” E vado a lavorare per liberare il suo computer dalle grinfie dell’impero.

Morale della favola: date un po’ di tempo e anche l’utente meno esperto troverà l’esperienza su Linux molto piacevole. Ci vuole la vigilanza e la disponibilità di noi utenti appasionati di Linux per avere il tempo di mostrare le sue capacità invece di litigare con le persone che vogliono semplicemente “keep it simple”, leggere le notizie, navigare sul web, guardare le foto e vedersi dei dolci anime in streaming.

Note alla traduzione

Revisione

Sono qua, con la tastiera sul mio grembo, i piedi sulla scrivania, una bevanda energetica a portata di mano, e una massa di Hot Pockets che dal freezer cantano la loro seducente nenia, come sirene. Sono d’accordo con loro che sì, quando finisco di scrivere questo paragrafo per la ricerca che sto facendo, ne prenderò uno e me lo mangerò tutto. Quando, improvvisamente, come se mi avesse letto nell’animo, compare l’amata schermata blu della morte. Ancora una volta, Windows è riuscito con un tempismo perfetto a crashare quando ero in zona. Il mio gatto, Penelope, salta sulla scrivania, ammicca dolcemente, e miagola come a dire “Sai cosa fare”.

Ora, io sono un sistemista che gestisce vari server che sono sempre online, e su ognuno di essi gira una qualche distro Linux. Io sono un fanatico. Mi sono spesso chiesto perché il computer di casa mia doveva essere gestito da Windows. È una sorte di paradosso. Ho pensato che fosse perché io dovevo condividere le mie cartelle con la mia Xbox. Ho quindi deciso che la condivisione delle cartelle è una scusa debole. Ho accarezzato Penelope, sorseggiato la mia bevanda energetica, e mi sono messo al lavoro.

È andata in questo modo: sono balzato via dal PC, preso i file di back-up, selezionato un Hot Pocket, messo l’Hot Pocket nel forno a microonde, scaricato Ubuntu 12.04, masterizzato su disco, recuperato l’Hot Pocket, recuperate le salse aggiuntive, tornato al PC, avviato il CD, messo la salsa in metà piatto, morso l’Hot Pocket ancora troppo caldo e masticato passando il boccone da una parte all’altra della bocca. Una volta raggiunto il gestore di partizione durante l’installazione di Ubuntu ho nefastamente detto a Windows: “Addio Windows, vorrei poter dire che è stato un bel viaggio, ma purtroppo no, hai rovinato la mia vita.” E a quel punto ho messo da parte i miei sentimenti per Windows e ho iniziato allegramente, così come la costituzione americana mi permette, a cercare la mia felicità.

Quello che ho fatto dopo è stato: installare i driver proprietari, installare Guake, finire l’Hot Pocket, installare Wine, installare Foxit Reader, installare VirtualBox, coccolare Penelope, installare Chrome, installare Opera, configurare Ubuntu One, scaricare il ppa di Hotot, configurare la lens di AskUbuntu, finire la bevanda energetica, sincronizzare i browser, ammirare la mia installazione nuova fiammante citando il Dr. Frankenstein “È vivo! Vivo!”

Per risolvere il problema dello streaming con l’Xbox ho afferrato il disco di XP Pro e gli ho detto: “E così, ci incontriamo di nuovo!”. Con riluttanza ho installato una macchina virtuale con Windows. L’idea è che, quando ne ho bisogno, stacco il mio disco esterno da Ubuntu e lo collego alla macchina virtuale. Il problema dello streaming è così risolto. Tuttavia, c’è un problema che prima non avevo preso in considerazione: mia moglie.

Mia moglie si trascina il giro per la casa il suo computer con Windows, a volte si siede sul divano a prendere il tè, leggere le notizie, navigare sul web cercando prodotti cosmetici, caricare le immagini. Apparentemente lei è felice con Windows, se si escludono gli occasionali “Questo coso sembra più lento di giorno in giorno”. Anche se lei ha un computer portatile il desktop principale è quello che usa per lo streaming con l’Xbox quando ha voglia di vedere anime sullo schermo grande (cioè spesso). Lei certamente non ha mai visto nessuna versione di Windows e non saprebbe come utilizzare una macchina virtuale.

Mentre stavo realizzando ciò, mia moglie stava scendendo dalle scale, fresca come una rosa dopo la scorpacciata di anime di quella notte, con il laptop in mano. La conversazione è andata più o meno così: “Buongiorno.” “Ben svegliata.” “Che stai facendo?” “Riparando il computer.” “Che è successo?” “Probabilmente si è rotta la memoria.” “Non so cosa significhi, ma ok. Come hai risolto?” “Ho installato Ubuntu.” “Uhboontu, che parola divertente. Cos’è?” “Un miracolo su disco.” “Posso vedere?” “Certamente.” Silenzio, ero nervoso. Dice: “Non lo capisco.” Ho risposto: “Ha aggiustato il computer, ricordatelo!” “È diverso dal mio.” “Sbagliato, è migliore del tuo. Posso farti vedere perché?” “Non capirò mai perché tu non passa semplicemente lasciare le cose come sono.” “Ma ha aggiustato il computer!” Ero pronto per una battaglia, a quel punto. Lei ha mosso il mouse e ha chiesto: “Posso navigare su Internet?” “Si, ha Firefox.” (È il suo browser preferito) “Posso caricare le foto?” “Certamente.” Ho premuto il tasto super, cercato Showtell, gliel’ho fatto vedere e l’ho bloccato nel launcher. “Allora mi fido di te.” Mi rilasso. “Aspetta, un’altra domanda.” Mi innervosisco. “Posso vedere gli anime?”

Ho detto: “Si, a tal proposito...” e ho iniziato a grattarmi la testa cercando di pensare qual’era il modo migliore per spiegare una macchina virtuale, quando ho avuto un’iiluminazione. Sul suo laptop c’era ancora Windows! Ho detto: “Dammi qualche minuto e ti farò vedere come fare.” Ho installato Samba e creato una cartella condivisa. “Fammi vedere il tuo computer, amore.” Ho montato in modo permanente l’hard disk di rete e ho configurato Windows Media Center per puntare alla rete condivisa. “Guarda, adesso puoi scaricarli e vederli direttamente dal tuo computer!” “Figo! Come hai fatto?”

Al che le ho subdolamente risposto. “Io non ho fatto niente, è stato Ubuntu. Ti ho detto che è meglio.”

Passò circa una settimana e tutto andava alla grande. Stavo scendendo le scale, dopo una maratona di anime, quando ho notato mia moglie sul divano a guardare in modo curioso lo schermo del suo portatile. Con mia grande sorpresa notai che la sua deliziosa barra delle applicazioni di Windows era stata spostata da sotto a sinistra. Un sentimento di esultanza mi ha percorso tutto. Stava tentando di imitare Unity su un computer Windows. Mi ha guardato e mi ha detto: “Buongiorno.”

“Buongiorno.” “Ho una domanda.” “E io ho la risposta.” Chiude il suo portatile e lo dà a me: “Puoi installarci Ubuntu?” Eureka!!! Io rispondo: “Uh, cosa, io non credo... cosa hai appena detto?” “Ubuntu, ho letto qualcosa e usando il tuo computer mi sono accorta che tu avevi ragione, è migliore!”

Doppio eureka!!! Rispondo: “Assolutamente, amore mio.” E vado a lavorare per liberare il suo computer dalle grinfie dell’impero.

Morale della favola: date un po’ di tempo e anche l’utente meno esperto troverà l’esperienza su Linux molto piacevole. Ci vuole la vigilanza e la disponibilità di noi utenti appasionati di Linux per avere il tempo di mostrare le sue capacità invece di litigare con le persone che vogliono semplicemente “keep it simple”, leggere le notizie, navigare sul web, guardare le foto e vedersi dei dolci anime in streaming.

Note alla revisione

Errata Corrige


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