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Differenze tra le versioni 29 e 51 (in 22 versioni)
Versione 29 del 10/03/2011 21.43.03
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Autore: MarcoBuono
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Versione 51 del 02/08/2011 23.13.42
Dimensione: 11506
Autore: MarcoLetizia
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Linea 1: Linea 1:
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[[Include(Fcm/Header)]]
## page was renamed from Fcm/Edizione/DonneUbuntu2
#acl SilviaBindelli:read,write,revert FlaviaWeisghizzi:read,write,revert
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<<Include(Fcm/Header)>>
Linea 6: Linea 7:

Linea 8: Linea 11:
In questa intervista Bret ci parla
degli strumenti che il team utilizza,
gli eventi che frequentano, come pure
dell'aiuto fornito e della consulenza
che PA LoCo Team darebbe ad
altre squadre, ai membri della
comunità e molto altro ancora!
Scritto da Silvia Bindelli e Flavia Weisghizzi
Linea 16: Linea 13:
US-Team: Ci puoi dire qualcosa
riguardo te e il tuo
ruolo nel LoCo Team?
Solo un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo connesso alle donne nel movimento free, libre e open source con la fondazione di un nuovo gruppo donne@softwarelibero.it ( “donne” è la parola italiana per “women”) che include donne e uomini attivi in vari progetti open source.
Linea 20: Linea 15:
Pennsylvania LoCo Team: Sono
il fondatore e il contatto del gruppo.
Linea 23: Linea 16:
US-Team: Quando è partita l'iniziativa
del Ubuntu US-Pennsylvania LoCo
team? Quanto tempo ci è voluto
dopo l'inizio per la ratifica?
La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women.
Linea 28: Linea 18:
PA Team Loco: Abbiamo iniziato
nel marzo del 2007 e abbiamo
ottenuto il benestare nel giugno 2007.
Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono nel 2009 e discussero dei problemi che avevano con la tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro.
Linea 32: Linea 20:
US-Team: Quali sono gli strumenti che utilizzate
per la vostra squadra? Mailing List,
forum, IRC, siti web,
micro-blogging site, ecc
Linea 37: Linea 21:
PA Team Loco: Mailing List,
Forum, IRC, sito web, nonchè Twitter
e Indenti.ca
Molte persone in Italia si sentono a disagio nel parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione.
Linea 41: Linea 23:
US-Team: Durante la fase di approvazione
del LoCo, quali sono state le sfide
che la squadra ha incontrato
e come ha fatto a superarli?
Linea 46: Linea 24:
PA Team Loco: Consapevolezza. In quel momento
molte persone non avevano idea di ciò che un
LoCo fosse.
Questa è la ragione perché, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo discussioni con altri membri dell'Italian LoCo Team, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team che principalmente è costituita intorno ad una mailing list in italiano dove traducono in italiano le notizie principali del Team internazionale e aggiungono notizie su eventi e iniziative locali.
Linea 50: Linea 26:
US-Team: Quali sono ora le
più grandi sfide che la tua squadra
deve affrontare, e di quali strategie
si avvale per superarle?
Linea 55: Linea 27:
PA LoCo Team: Eravamo il top
a Filadelfia. La maggior parte dell'attività
accadeva lì.
Ora abbiamo perso un membro chiave,
così stiamo attraversando
un momento di rallentamento.
Mi auguro che possiamo sviluppare più
manifestazioni in tutto
lo Stato, ma non siamo più
il gruppo con la stessa
euforia che ha un gruppo nuovo.
Vorrei/avrei bisogno che il gruppo sia
di nuovo entusiasta e con l'impulso in avanti.
Sto pensando ad un Ubuntu
PPennsylvania BBQ day - in cui
ci sono gruppi in tutto lo
stato che organizzano grigliate
nello stesso giorno, per rafforzare la
coesione a livello regionale.
Alcuni mesi dopo si tenne DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli attuale Leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Sorse da questo e dalle discussioni col pubblico l'idea di un gruppo italiano che raccolga insieme donne coinvolte nel software libero.
Linea 75: Linea 29:
US-Team: In quali tipi di
attività partecipa il LoCo Team?
Ci sono eventi che sponsorizza?
Linea 79: Linea 30:
PA Team Loco: I Software
Freedom Days. Abbiamo
lavorato con un paio di
College (Millersville,
Harrisburg Area Community
College, e Penn State) con degli
eventi, e fornito orientamenti
per ulteriori corsi e programmi per Ubuntu.
Abbiamo anche lavorato con un paio di
organizzazioni non-profit (come la Boys
and Girls club of America) installando
Ubuntu su macchine fregalate - per le loro strutture
e da donare alle famiglie bisognose.
Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo.
Linea 93: Linea 32:
US-Team: Quali sono alcuni dei
progetti in cui il tuo LoCo Team
ha lavorato? Quali i prossimi progetti
che la Comunità di Ubuntu
può aspettarsi dal LoCo Team
durante il prossimo ciclo?
Linea 100: Linea 33:
PA LoCo Team: Stiamo lavorando
alla partecipazione alla Central
PA Open Source anche quest'anno.
Questo in Ottobre. In questo momento, dobbiamo
premere di nuovo sull'acceleratore per l'autunno.
Mi piacerebbe vedere almeno tre
o quattro eventi Software Freedom Day
in tutto lo stato.
Stiamo lavorando anche con
l'HACC (Harrisburg Area
Community College) con un
imminente corso nella primavera del
2011 sullo sviluppo dell'Open Source,
per offrire risorse, diventare la
piattaforma preferita (attualmente
Fedora e CentOS sono utilizzati in
altre classi), e forse far comprendere
il Packaging di Ubuntu e
come la comunità è
strutturata.
Il progetto fu creato con una mailing list e lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne scritto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste.
Linea 121: Linea 35:
US-Team: Quali sono alcuni dei
metodi con cui il LoCo
recluta attivamente nuovi
membri? Quali risorse avete creato
o usate (per esempio manifesti, volantini,
biglietti da visita, striscioni, ecc)?
Linea 128: Linea 36:
PA Team Loco: Abbiamo avuto uno
striscione stampato, e abbiamo
usato dei poster, volantini e
biglietti da visita per promuovere il
team. Tuttavia, la maggior parte delle nostre
adesioni sono pervenute col
passaparola.
Al momento c'è una pagina wiki del progetto a http://www.fsugitalia.org/donne e anche un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net.
Linea 136: Linea 38:
US-Team: Quale pensi che sia
l'aspetto migliore del far parte del
Loco Team?
Linea 140: Linea 39:
PA LoCo Team: Onestamente, penso che
molte persone che credono
in Ubuntu e in ciò che rappresenta,
vogliano diffonderne l'idea
e condividerne il sentimento di
comunità con il maggior numero
persone possibili.
Alcuni hanno chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che siano donne meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò rende le donne una grossa minoranza nel mondo del software libero.
Linea 148: Linea 41:
US-Team: Qual è stato il
più gratificante ed eccitante
momento per il Loco Team
fino ad oggi, e perché?
L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (e gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso discorsi, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori, che provengano da esperienze diverse, a parlare di loro e presentare i loro esempi per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova.
Linea 153: Linea 43:
PA Team Loco: Vedere e
condividere l'eccitazione del
team. Penso che si spieghi da sé.
OK, ecco un altro gratificante
momento: alla Central Penn
Open Conference l'anno scorso, avevamo
uno stand, e, quando le persone
passavano, parlavamo con loro
chiedendogli se conoscevano Ubuntu,
e una larga maggioranza delle persone che
passarono usavano Ubuntu.
Molti in azienda. Mi sono stupito
di quanti lo usavano
per gli obiettivi e in aree critiche
delle loro attività.
Linea 169: Linea 44:
US-Team: Quali suggerimenti
proponi alle Loco team di nuova
formazione o quei gruppi di lavoro
in attesa di approvazione in questo momento?

PA LoCo Team: Utilizzare l'iniziale
entusiasmo ed andare ad un sacco di
eventi in corso. Il vostro entusiasmo
è contagioso. Non chiudere
la gente fuori, abbracciare tutti,
e ascoltare tutte le idee. Lavorate
con le scuole e le organizzazioni non profit.
I LUG sono i tuoi amici.
Aggiungi ridondanza all'amministrazione
della tua squadra
(noi abbiamo almeno 3 amministratori per
ogni area (mailing list,
launchpad, sito web, IRC, e
forum).

US-Team: Quali consigli, trucchi,
strumenti, riferimenti, ecc suggeriresti
alla leadership di un LoCo Team?

PA LoCo Team: Mantenere salda
la squadra. Credo che sia come
un gioco di prestigio. Dovete far in modo di
incaricare quante più persone possibile nel team.
Cerchiamo di dare la possibilità a chiunque
di fare ciò che desiderano, non permettendo
ad una fazione di estraniarne un'altra.
Nonostante questi
approcci diversi, si avrà ancora
bisogno di continuare verso il nostro
obiettivo finale per promuovere
Ubuntu in maniera costante.

US-Team: Quando si pensa
alla comunità di Ubuntu e allo
spirito di Ubuntu, in che modo il
LoCo incarna e condivide lo
spirito?

PA LoCo Team: Penso che sia il
cameratismo, il senso di
appartenenza, il desiderio di aiutare
rispondendo alle domande della gente ed
aiutarli con i loro problemi, nonchè l'autentico
significato che Ubuntu
deve essere condiviso.

US-Team: C'è qualcos'altro
sul LoCo Team, o
suggerimenti per un
efficace Loco Team di successo,
che si desidera condividere?

PA LoCo Team: Permettere l'ingresso
di nuova linfa vitale nel Team.
Escogitare un modo per raggiungere
zone carenti del tuo paese (per gli stati più
grandi questa è la più grande sfida!).
Ascolta i tuoi compagni di squadra.

per saperne di più su Ubuntu Loco Team visitare il sito:

https://wiki.ubuntu.com/LoCoTeams
Linea 245: Linea 53:
Scritto da Silvia Bindelli e Flavia Weisghizzi
Linea 246: Linea 55:
In questa intervista Bret ci parla
degli strumenti che il team utilizza,
gli eventi che frequentano, come pure
dell'aiuto fornito e della consulenza
che PA LoCo Team darebbe ad
altre squadre, ai membri della
comunità e molto altro ancora!
Solo un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo connesso alle donne nel movimento open source libero e indipendente con la fondazione di un nuovo gruppo, donne@softwarelibero.it che include donne e uomini attivi in vari progetti open source.
Linea 254: Linea 57:
US-Team: Ci puoi dire qualcosa
riguardo te e il tuo
ruolo nel LoCo Team?
La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women.
Linea 258: Linea 59:
Pennsylvania LoCo Team: Sono
il fondatore e il contatto del gruppo.
Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono nel 2009 e discussero dei problemi che avevano con la tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro.
Linea 261: Linea 61:
US-Team: Quando è partita l'iniziativa
del Ubuntu US-Pennsylvania LoCo
team? Quanto tempo ci è voluto
dopo l'inizio per la ratifica?
Molte persone in Italia si sentono a disagio nel parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione.
Linea 266: Linea 63:
PA Team Loco: Abbiamo iniziato
nel marzo del 2007 e abbiamo
ottenuto il benestare nel giugno 2007.
Questa è la ragione per cui, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo discussioni con altri membri dell'Italian LoCo Team, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team, principalmente costruita intorno ad una mailing list in italiano, dove si traducono in questa lingua le notizie principali del Team internazionale e si aggiungono notizie su eventi e iniziative locali.
Linea 270: Linea 65:
US-Team: Quali sono gli strumenti che utilizzate
per la vostra squadra? Mailing List,
forum, IRC, siti web,
micro-blogging site, ecc
Alcuni mesi dopo si tenne DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli, attuale leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Sorse da questo e dalle discussioni col pubblico l'idea di un gruppo italiano che raccogliesse insieme donne coinvolte nel software libero.
Linea 275: Linea 67:
PA Team Loco: Mailing List,
Forum, IRC, sito web, nonchè Twitter
e Indenti.ca
Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo.
Linea 279: Linea 69:
US-Team: Durante la fase di approvazione
del LoCo, quali sono state le sfide
che la squadra ha incontrato
e come ha fatto a superarli?
Il progetto fu creato con una mailing list e lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne redatto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste.
Linea 284: Linea 71:
PA Team Loco: Consapevolezza. In quel momento
molte persone non avevano idea di ciò che un
LoCo fosse.
Al momento c'è una pagina wiki del progetto su http://www.fsugitalia.org/donne e anche un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net.
Linea 288: Linea 73:
US-Team: Quali sono ora le
più grandi sfide che la tua squadra
deve affrontare, e di quali strategie
si avvale per superarle?
Alcuni hanno chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che siano donne meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò rende le donne una grossa minoranza nel mondo del software libero.
Linea 293: Linea 75:
PA LoCo Team: Eravamo il top
a Filadelfia. La maggior parte dell'attività
accadeva lì.
Ora abbiamo perso un membro chiave,
così stiamo attraversando
un momento di rallentamento.
Mi auguro che possiamo sviluppare più
manifestazioni in tutto
lo Stato, ma non siamo più
il gruppo con la stessa
euforia che ha un gruppo nuovo.
Vorrei/avrei bisogno che il gruppo sia
di nuovo entusiasta e con l'impulso in avanti.
Sto pensando ad un Ubuntu
PPennsylvania BBQ day - in cui
ci sono gruppi in tutto lo
stato che organizzano grigliate
nello stesso giorno, per rafforzare la
coesione a livello regionale.
L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (ma anche gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso discorsi, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre, un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori che provengano da esperienze diverse e che parlino di loro e presentino i loro esempi, per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova.
Linea 313: Linea 77:
US-Team: In quali tipi di
attività partecipa il LoCo Team?
Ci sono eventi che sponsorizza?
Linea 317: Linea 78:
PA Team Loco: I Software
Freedom Days. Abbiamo
lavorato con un paio di
College (Millersville,
Harrisburg Area Community
College, e Penn State) con degli
eventi, e fornito orientamenti
per ulteriori corsi e programmi per Ubuntu.
Abbiamo anche lavorato con un paio di
organizzazioni non-profit (come la Boys
and Girls club of America) installando
Ubuntu su macchine fregalate - per le loro strutture
e da donare alle famiglie bisognose.
=== Revisione da Silvia ===
Linea 331: Linea 80:
US-Team: Quali sono alcuni dei
progetti in cui il tuo LoCo Team
ha lavorato? Quali i prossimi progetti
che la Comunità di Ubuntu
può aspettarsi dal LoCo Team
durante il prossimo ciclo?
[Ho riscritto perché mi veniva più comodo così, e sono partita dall'originale e non dalla revisione...ovviamente sentitevi al 100% liberi di usare in parte o ignorare le mie modifiche!]
Linea 338: Linea 82:
PA LoCo Team: Stiamo lavorando
alla partecipazione alla Central
PA Open Source anche quest'anno.
Questo in Ottobre. In questo momento, dobbiamo
premere di nuovo sull'acceleratore per l'autunno.
Mi piacerebbe vedere almeno tre
o quattro eventi Software Freedom Day
in tutto lo stato.
Stiamo lavorando anche con
l'HACC (Harrisburg Area
Community College) con un
imminente corso nella primavera del
2011 sullo sviluppo dell'Open Source,
per offrire risorse, diventare la
piattaforma preferita (attualmente
Fedora e CentOS sono utilizzati in
altre classi), e forse far comprendere
il Packaging di Ubuntu e
come la comunità è
strutturata.
Un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo per le donne nel movimento libre e open source grazie alla fondazione di un nuovo gruppo, donne@softwarelibero.it ( “donne” è la parola italiana per “women”) che include donne e uomini attivi in vari progetti open source.
Linea 359: Linea 84:
US-Team: Quali sono alcuni dei
metodi con cui il LoCo
recluta attivamente nuovi
membri? Quali risorse avete creato
o usate (per esempio manifesti, volantini,
biglietti da visita, striscioni, ecc)?
Linea 366: Linea 85:
PA Team Loco: Abbiamo avuto uno
striscione stampato, e abbiamo
usato dei poster, volantini e
biglietti da visita per promuovere il
team. Tuttavia, la maggior parte delle nostre
adesioni sono pervenute col
passaparola.
La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women.
Linea 374: Linea 87:
US-Team: Quale pensi che sia
l'aspetto migliore del far parte del
Loco Team?
Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono per la prima volta nel 2009 e discussero dei problemi che incontravano nel mondo della tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro.
Linea 378: Linea 89:
PA LoCo Team: Onestamente, penso che
molte persone che credono
in Ubuntu e in ciò che rappresenta,
vogliano diffonderne l'idea
e condividerne il sentimento di
comunità con il maggior numero
persone possibili.
Linea 386: Linea 90:
US-Team: Qual è stato il
più gratificante ed eccitante
momento per il Loco Team
fino ad oggi, e perché?
Molte persone in Italia non si sentono a proprio agio a parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione.
Linea 391: Linea 92:
PA Team Loco: Vedere e
condividere l'eccitazione del
team. Penso che si spieghi da sé.
OK, ecco un altro gratificante
momento: alla Central Penn
Open Conference l'anno scorso, avevamo
uno stand, e, quando le persone
passavano, parlavamo con loro
chiedendogli se conoscevano Ubuntu,
e una larga maggioranza delle persone che
passarono usavano Ubuntu.
Molti in azienda. Mi sono stupito
di quanti lo usavano
per gli obiettivi e in aree critiche
delle loro attività.
Linea 407: Linea 93:
US-Team: Quali suggerimenti
proponi alle Loco team di nuova
formazione o quei gruppi di lavoro
in attesa di approvazione in questo momento?
Per questa ragione, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo averne discusso con altri membri del LoCo Team italiano, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team che principalmente è costituita intorno ad una mailing list in italiano dove traducono in italiano le notizie principali del Team internazionale e aggiungono notizie su eventi e iniziative locali.
Linea 412: Linea 95:
PA LoCo Team: Utilizzare l'iniziale
entusiasmo ed andare ad un sacco di
eventi in corso. Il vostro entusiasmo
è contagioso. Non chiudere
la gente fuori, abbracciare tutti,
e ascoltare tutte le idee. Lavorate
con le scuole e le organizzazioni non profit.
I LUG sono i tuoi amici.
Aggiungi ridondanza all'amministrazione
della tua squadra
(noi abbiamo almeno 3 amministratori per
ogni area (mailing list,
launchpad, sito web, IRC, e
forum).
Linea 427: Linea 96:
US-Team: Quali consigli, trucchi,
strumenti, riferimenti, ecc suggeriresti
alla leadership di un LoCo Team?
Alcuni mesi dopo si tenne il DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli attuale Leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono alcune donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Da questo e dalle discussioni col pubblico è nata l'idea di un gruppo italiano che raccolga insieme donne coinvolte nel software libero.
Linea 431: Linea 98:
PA LoCo Team: Mantenere salda
la squadra. Credo che sia come
un gioco di prestigio. Dovete far in modo di
incaricare quante più persone possibile nel team.
Cerchiamo di dare la possibilità a chiunque
di fare ciò che desiderano, non permettendo
ad una fazione di estraniarne un'altra.
Nonostante questi
approcci diversi, si avrà ancora
bisogno di continuare verso il nostro
obiettivo finale per promuovere
Ubuntu in maniera costante.
Linea 444: Linea 99:
US-Team: Quando si pensa
alla comunità di Ubuntu e allo
spirito di Ubuntu, in che modo il
LoCo incarna e condivide lo
spirito?
Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo.
Linea 450: Linea 101:
PA LoCo Team: Penso che sia il
cameratismo, il senso di
appartenenza, il desiderio di aiutare
rispondendo alle domande della gente ed
aiutarli con i loro problemi, nonchè l'autentico
significato che Ubuntu
deve essere condiviso.
Linea 458: Linea 102:
US-Team: C'è qualcos'altro
sul LoCo Team, o
suggerimenti per un
efficace Loco Team di successo,
che si desidera condividere?
Il progetto nacque con una mailing list ed fu lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne scritto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste.
Linea 464: Linea 104:
PA LoCo Team: Permettere l'ingresso
di nuova linfa vitale nel Team.
Escogitare un modo per raggiungere
zone carenti del tuo paese (per gli stati più
grandi questa è la più grande sfida!).
Ascolta i tuoi compagni di squadra.
Linea 471: Linea 105:
per saperne di più su Ubuntu Loco Team visitare il sito: Al momento c'è una pagina wiki del progetto (http://www.fsugitalia.org/donne) ed un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net.
Linea 473: Linea 107:
https://wiki.ubuntu.com/LoCoTeams
C'è stato chi ha chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che le donne rappresentino meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò le rende una grossa minoranza nel mondo del software libero.

L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (e gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso presentazioni, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori, che provengano da esperienze diverse, a parlare di loro e presentare i loro esempi per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova.

Donne Ubuntu 2

Traduzione italiana

Scritto da Silvia Bindelli e Flavia Weisghizzi

Solo un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo connesso alle donne nel movimento free, libre e open source con la fondazione di un nuovo gruppo donne@softwarelibero.it ( “donne” è la parola italiana per “women”) che include donne e uomini attivi in vari progetti open source.

La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women.

Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono nel 2009 e discussero dei problemi che avevano con la tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro.

Molte persone in Italia si sentono a disagio nel parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione.

Questa è la ragione perché, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo discussioni con altri membri dell'Italian LoCo Team, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team che principalmente è costituita intorno ad una mailing list in italiano dove traducono in italiano le notizie principali del Team internazionale e aggiungono notizie su eventi e iniziative locali.

Alcuni mesi dopo si tenne DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli attuale Leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Sorse da questo e dalle discussioni col pubblico l'idea di un gruppo italiano che raccolga insieme donne coinvolte nel software libero.

Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo.

Il progetto fu creato con una mailing list e lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne scritto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste.

Al momento c'è una pagina wiki del progetto a http://www.fsugitalia.org/donne e anche un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net.

Alcuni hanno chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che siano donne meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò rende le donne una grossa minoranza nel mondo del software libero.

L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (e gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso discorsi, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori, che provengano da esperienze diverse, a parlare di loro e presentare i loro esempi per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova.

Note alla traduzione

Revisione

Scritto da Silvia Bindelli e Flavia Weisghizzi

Solo un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo connesso alle donne nel movimento open source libero e indipendente con la fondazione di un nuovo gruppo, donne@softwarelibero.it che include donne e uomini attivi in vari progetti open source.

La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women.

Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono nel 2009 e discussero dei problemi che avevano con la tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro.

Molte persone in Italia si sentono a disagio nel parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione.

Questa è la ragione per cui, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo discussioni con altri membri dell'Italian LoCo Team, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team, principalmente costruita intorno ad una mailing list in italiano, dove si traducono in questa lingua le notizie principali del Team internazionale e si aggiungono notizie su eventi e iniziative locali.

Alcuni mesi dopo si tenne DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli, attuale leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Sorse da questo e dalle discussioni col pubblico l'idea di un gruppo italiano che raccogliesse insieme donne coinvolte nel software libero.

Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo.

Il progetto fu creato con una mailing list e lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne redatto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste.

Al momento c'è una pagina wiki del progetto su http://www.fsugitalia.org/donne e anche un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net.

Alcuni hanno chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che siano donne meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò rende le donne una grossa minoranza nel mondo del software libero.

L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (ma anche gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso discorsi, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre, un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori che provengano da esperienze diverse e che parlino di loro e presentino i loro esempi, per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova.

Revisione da Silvia

[Ho riscritto perché mi veniva più comodo così, e sono partita dall'originale e non dalla revisione...ovviamente sentitevi al 100% liberi di usare in parte o ignorare le mie modifiche!]

Un paio di mesi fa l'Italia ha raggiunto un grande obiettivo per le donne nel movimento libre e open source grazie alla fondazione di un nuovo gruppo, donne@softwarelibero.it ( “donne” è la parola italiana per “women”) che include donne e uomini attivi in vari progetti open source.

La storia di questo gruppo è intimamente connessa al progetto Ubuntu Women.

Flavia Weisghizzi e Silvia Bindelli, entrambe membri dell'Ubuntu Women Team, si incontrarono per la prima volta nel 2009 e discussero dei problemi che incontravano nel mondo della tecnologia e delle opportunità date loro dalla comunità di Ubuntu. Conclusero che, per incoraggiare la partecipazione delle donne nel progetto Ubuntu, avrebbero dovuto iniziare con quelle più vicine a loro.

Molte persone in Italia non si sentono a proprio agio a parlare in una lingua straniera a causa della mancanza di fiducia nelle loro capacità linguistiche, così iniziare a scrivere a una mailing list in inglese o nei canali irc potrebbe essere percepito come una ulteriore barriera alla partecipazione.

Per questa ragione, di concerto con l'Ubuntu Women Team e dopo averne discusso con altri membri del LoCo Team italiano, decisero di creare una sezione locale dell'Ubuntu Women Team che principalmente è costituita intorno ad una mailing list in italiano dove traducono in italiano le notizie principali del Team internazionale e aggiungono notizie su eventi e iniziative locali.

Alcuni mesi dopo si tenne il DUCC-IT (Debian Ubuntu Community Conference Italy) che raccolse insieme persone di entrambe le comunità e a cui partecipò, fra gli altri, Stefano Zacchiroli attuale Leader del Progetto Debian. Durante questa conferenza Silvia e Flavia incontrarono alcune donne italiane del Progetto Debian e discussero con loro le ragioni della bassa partecipazione delle donne nei progetti di software libero. Da questo e dalle discussioni col pubblico è nata l'idea di un gruppo italiano che raccolga insieme donne coinvolte nel software libero.

Alcune donne del Progetto Fedora si offrirono subito di partecipare ad una tale rete e, nonostante le differenze di distribuzione, sedettero tutte intorno allo stesso tavolo.

Il progetto nacque con una mailing list ed fu lanciato lo scorso Linux Day in molte città italiane. Venne scritto un comunicato stampa congiunto e pubblicato su blog, social network e alcune riviste.

Al momento c'è una pagina wiki del progetto (http://www.fsugitalia.org/donne) ed un canale irc (#donne-softwarelibero) sulla rete freenode.net.

C'è stato chi ha chiesto le ragioni di un simile sforzo ma i dati sul coinvolgimento femminile nell'open source sono incontrovertibili: sembra che le donne rappresentino meno del 5% di coloro che lavorano nel FLOSS e ciò le rende una grossa minoranza nel mondo del software libero.

L'intenzione di questo gruppo, che è completamente indipendente da ogni singolo progetto o distribuzione, è divenire un luogo in cui le donne (e gli uomini) che contribuiscono ai differenti progetti di software libero possano incontrarsi, discutere e incoraggiare la partecipazione delle donne attraverso presentazioni, eventi, conferenze e qualsiasi specie di iniziativa di marketing e promozione possa essere intrapresa. Inoltre un punto importante nella nostra lista delle Cose da Fare è formare e promuovere alcuni relatori, che provengano da esperienze diverse, a parlare di loro e presentare i loro esempi per mostrare che le donne hanno molto da dare e hanno solo bisogno di essere abbastanza coraggiose da mettesi alla prova.

Note alla revisione

Errata Corrige


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