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Differenze tra le versioni 12 e 91 (in 79 versioni)
Versione 12 del 28/05/2010 11.44.40
Dimensione: 20658
Autore: DarioCavedon
Commento:
Versione 91 del 22/12/2012 18.57.27
Dimensione: 11600
Autore: rpadovani
Commento:
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Linea 1: Linea 1:
#acl GruppoAdmin:admin,read,write,revert GruppoEditori:read,write,revert GruppoFcm:read,write,revert -All:read -Known:read
[[Include(Fcm/Header)]]
#acl GruppoAdmin:admin,read,write,revert GruppoOperatori:admin,read,write,revert GruppoEditori:read,write,revert GruppoFcm:read,write,revert palombo:admin,read,write,revert new.life:admin,read,write,revert paolettopn:admin,read,write,revert Known:read All:read
Linea 4: Linea 3:
== Donne Ubuntu 2 == <<Include(Fcm/Header)>>
Linea 6: Linea 5:
=== Traduzione italiana === = Traduzione italiana =
Questa storia inizia all’inizio del 2010. Ero in convalescenza in quel periodo, così ho cercato un nuovo sistema operativo libero. Avevo bisogno di qualcosa che potesse funzionare sul mio computer a casa. Avevo cercato su Internet, ma per molto tempo non avevo trovato niente di utile. Un giorno ero da Barnes and Noble, e vidi una rivista per Linux. Anche se avevo già sentito parlare di Linux prima non avevo mai pensato che fosse qualcosa che ero in grado di utilizzare. Quando ne avevo parlato con persone che sapevo fossero professionisti del computer, mi era stato risposto che era per persone esperte, e che era difficile da utilizzare. Non avevo mai sentito parlarne positivamente.
Linea 8: Linea 8:
Ubuntu Women - Intervista a Jane Silber Quando lessi la rivista conobbi Ubuntu 9.10, Karmic Koala. Sembrava così bello, come se fosse esattamente ciò che stessi cercando. Come risultato fui molto eccitato, lo portai a casa e con mia grande sorpresa fu facile installarlo sul mio PC, tanto che decisi di tenerlo in dual boot con Windows XP. Tutto quello che feci fu inserire il Live CD nel suo lettore e seguire le istruzioni passo a passo. Bisogna essere abbastanza ritardati per non capire come settare il tutto.
Linea 10: Linea 10:
Amber Graner: Questa intervista a Donne Ubuntu della serie donne di Ubuntu è con Jane Silber, attuale COO di Canonical, che però dal 1° Marzo 2010 prenderà le redini di Canonical, come CEO. Altri particolari su questo annuncio e sulla storia di Jane in Canonical si può trovare qui: http://blog.canonical.com/?p=307. Per prima cosa voglio darti il benvenuto, Jane, e ringraziarti per la partecipazione a questa serie di interviste. Da allora sono molto soddisfatto di Ubuntu in generale, e da allora ho sempre avuto l’ultima versione, dalla 10.04 alla 12.04.
Linea 12: Linea 12:
Jane Silber: Grazie mille! Sono lieta di aver l’opportunità di aiutare l’iniziativa Donne Ubuntu. Anthony Venable
Linea 14: Linea 14:
AG: Dopo aver letto l’annuncio che avresti preso le redini di Canonical come CEO, non potevo far altro che essere emozionata, per te personalmente, per Canonical, per la Comunità Ubuntu e, per esteso, per le Donne nell’Open Source. Ho notato sull’annuncio fatto il 17 Dicembre sul Blog di Canonical che, quando ti hanno chiesto "Come impatterà questo fatto sul ruolo di Mark nell’Ubuntu Community Council e nell’Ubuntu Technical Board", hai risposto "Una cosa che questa mossa comporta è una chiara separazione del ruolo del CEO di Canonical e di quello della comunità Ubuntu. Adesso saranno due persone diverse, e sarà utile a entrambi per raggiungere i loro punti di contatto e obiettivi personali più velocemente." Puoi spiegare in che cosa sono questi punti di contatto di Canonical e Ubuntu, e che cosa sono gli obiettivi individuali a parte le ovvie differenze commerciali? Il giorno che ho ritirato il mio nuovo laptop Compaq dal negozio locale di tecnologia, ho comprato qualche CD vergine per fare qualche copia di Ubuntu. Avevo anche letto un po’ riguardo a come installare Ubuntu prima. Era una, mhh, rivisitazione di un incubo!
Linea 16: Linea 16:
JS: Canonical e Ubuntu hanno molti obiettivi in comune. Il primo tra questi è di rendere Ubuntu la piattaforma open source più usata - e Canonical investe pesantemente nello sviluppo e nel marketing di Ubuntu perché questo succeda. Altrove, gli obiettivi divergono dove qualcosa è meno interessante o meno adeguato l’un l’altro, piuttosto che gli obiettivi siano in conflitto. Per esempio, Canonical ha una grossa squadra che lavora con gli OEM (Produttori hardware ndt) per fare in modo che l’hardware emergente, in pre-produzione, funzioni bene con Ubuntu. I requisiti contrattuali e di responsabilità non sono molto adeguati al lavoro della comunità. Viceversa la promozione locale (per esempio install fest, eventi locali, ecc.) è molto più adatta ai LoCo Team della comunità Ubuntu piuttosto che alla Canonical. Queste sono aree dove stiamo esplorando come Canonical e Ubuntu si relazionano l’un l’altro, e sondare il terreno nei modelli. I servizi Ubuntu One sono un buon esempio per questo. Fondamentalmente, ovvio, Canonical e Ubuntu hanno una relazione simbiotica in cui ognuno beneficia dell’altro. All’inizio il mio amico Faizal mi ha consigliato di installare la versione netbook di Ubuntu 10.10, senza sapere che avrebbe dovuta essere per i netbook, non per per i laptop! Feci tutto il processo di installazione e... BAMM! La risoluzione del monitor era sbagliata, non funziona l’audio, non funzionava niente! Io ero tutto tipo: “Oddio! Eccoci di nuovo!”
Linea 18: Linea 18:
AG: Quando hai detto che i ruoli di CEO e leader della Comunità Ubuntu saranno separati, e Mark ha dichiarato che sarà in grado, grazie a te, di concentrarsi sullo sviluppo e progettazione del prodotto, e parlare con i partner, e raccogliere i commenti, questi significa che Canonical ha un gruppo R&D (ricerca e sviluppo ndt) guidato da Mark, sviluppato sotto la tua guida? Quando riferii della mia terribile notte a Faizal, lui disse che poteva essere un problema di versione. I netbooks hanno un supporto limitato per quello che riguarda l’hardware. Io ero tipo “Si, già, questo effettivamente ha senso”. Procedetti nell’installare la versione desktop di Ubuntu 10.10 e BAMM, un’altra volta! La risoluzione del monitor era ancora sbagliata, l’audio continuava a non sentirsi, non avevo problemi a far partire il server grafico ma non voleva lanciare automaticamente l’interfaccia grafica.
Linea 20: Linea 20:
JS: non è stato creato un nuovo gruppo R&D, ma continuiamo a fare una buona parte di lavoro R&D in tutta Canonical. In qualche caso questo è concentrato in un gruppo specifico, come i nostri gruppi di Design e Desktop Experience, che sono responsabili per cose come l’infrastruttura di notifica, il "lanciatore" di Ubuntu Netbook Edition, e il rinnovato Software Center. In altri casi, questo lavoro tipico di R&D si svolge organicamente in tutta Canonical, compreso il gruppo Ubuntu stesso. Esempi eccellenti di questo sono il lavoro di Scott James Remnant su Upstart (http://upstart.ubuntu.com/), e quello di Rick Spencer su Quickly (https://edge.launchpad.net/quickly). Quindi questa mossa non significa un cambiamento clamoroso nel mondo della R&D - pianifichiamo di continuare quel che stavamo facendo. Ma piuttosto che la progettazione del prodotto e strategia ricevano solo una parte dell’attenzione di Mark, il mio nuovo ruolo gli permetterà di dedicare quasi tutta la sua attenzione a quell’area. Esplorai il forum di supporto online di Ubuntu, alla ricerca di risposte e soluzioni. Forse qualcuno là fuori prima di me aveva avuto quel problema, e aveva la risposta che mi serviva?
Era il quinto giorno da quando avevo iniziato la mia avventura con Ubuntu. Notti senza sonno, scavando attraverso Internet e il forum di supporto di Ubuntu per una risposta. Nessuna fortuna nel modificare la mia configurazione, aggiornare i driver o installare nuovi pacchetti.
Linea 22: Linea 23:
AG: quando pensi a cosa vuol dire il passaggio da COO a CEO, quale ritieni essere la sfida più grande? Postai per ben due volte una richiesta d’aiuto sulla pagina Facebook di Ubuntu, e improvvisamente qualche collega cinese mi disse di ricompilare il kernel in una versione più vecchia. Con un po’ di timore cercai su Google la versione del kernel. Trovai che era una vecchia versione della versione per Ubuntu 10.04. Rifeci la domanda al ragazzo cinese e mi disse che era l’unico modo per far si che il mio computer funzionasse e mi parlasse. Bene, se doveva essere la soluzione per mettere fine alle mie notti senza sonno e ai miei incubi, era da fare.
Linea 24: Linea 25:
JS: la mia storia alla Canonical, e gli anni di stretta collaborazione con Mark e il resto della squadra degli "anziani", mi danno basi solide su cui costruire. Ma ci sono chiaramente delle sfide per Canonical e per me personalmente. Il mio obiettivo negli ultimi due anni è stato in larga parte interno, e naturalmente il ruolo di CEO aggiungerà un elemento verso l’esterno. In più, mentre il mio obiettivo attuale rimarrà, il ruolo di CEO richiederà una direzione strategica e una capacità decisionale, dal momento che finora ho svolto un ruolo consultazione strategica. I cambiamenti potrebbero sembrare sottili, ma penso richiederanno un cambiamento mentale da parte mia. Mi procurai Ubuntu 10.04 LTS, ed ero pronto per lo scontro finale! Questa volta avrebbe funzionato o sarei tornato a essere MIA (miss in action - disperso in azione, NdT)! Dopo che l’installazione finì riavvi il mio laptop e attesi un po’, mentre cercavo altre possibili soluzioni online con il mio vecchio laptop. Si avviò direttamente sull’interfaccia grafica con dei bellissimi colori, ma nessun suono veniva dalle mie casse Altec Lansing. Provai a inserirle nella porta audio e sentivo della debole musica. Sapevo che il mio computer stava tentando di comunicare con me. Allora via di nuovo a cercare nel forum di supporto di Ubuntu. Ricevetti il suggerimento di aggiornare i driver Alsa e Realtek all’ultima versione.
Linea 26: Linea 27:
AG: Proprio da qualche ricerca veloce sulla Rete riguardo donne CEO negli OSVs (venditori di sistemi operativi), non trovo una lista lunga e già disponibile di donne. Sembra che tu stia tracciando una nuova strada e alzare l’asticella. Come ti fa sentire? Riavviai e sentii un suono dal mio nuovo laptop! Mi stava chiamando, mi stava parlando! Ero tutto scombussolato!. Era il più bel suono che che sentivo dal computer da quando l’avevo comprato la settimana prima. Dopo essersi avviato, arrivò all’interfaccia grafica. Controllai quindi due vole la risoluzione del monitor, la webcam, le connessioni USB, il WiFi ed era TUTTO PERFETTO! Da quando avevo iniziato la mia avventura in Ubuntu finalmente trovai la pace! Era il settimo giorno e finalmente potevo dormire una notte tranquilla. Mi sentivo la gioia e la felicità di essere riuscito a completare la mia operazione di rientro.
Linea 28: Linea 29:
JS: sono orgogliosa dei miei contributi a Canonical e Ubuntu fin qui, e cerco di continuare a renderli di successo. Ma non sono certo un pioniere per le donne nell’open source o per le donne nell’IT. Potresti aver ragione sugli OSVs in particolare, ma nel mondo dell’open source, mi viene in mente Mitchell Baker (Mozilla, a sinistra), e ci sono molti esempi nell’IT in generale. La frase "sulle spalle dei giganti" è stata usata spesso nel mondo open source, e penso sia applicabile anche nel mio caso. Sono orgogliosa di far parte delle donne dirigenti, ma di sicuro non sono la prima. Dopo qualche giorno che giocavo e configuravo il sistema il mio Ubuntu assomigliava a Mac OSX! Quanto era figo? Veramente figo, dico! Potevo postare su Twitter, su Facebook, potevo chattare, mandare email, giocare a qualche giochino, e tutto funzionava bene. Alla fine il computer non si rallentava o bloccava come il mio vecchio laptop, che era così fastidioso. Linux, mio vecchio amico, è così piacevole vederti di nuovo. Eccoti qua, sono contento di non aver ancora perso del tutto il mio tocco con Linux!
Linea 30: Linea 31:
AG: parlando di tracciare la strada, la notizia che diventi CEO di Canonical si è diffusa a macchia d’olio nella comunità, specie nella Comunità Donne Ubuntu. Ti vedi come modello per le altre donne, non solo nel Progetto Ubuntu ma in tutto l’open source? Ora ho aggiornato alla 12.04. Alcuni bugs con Gnome lottano con Unity, ed è tutto un lavorare per trovare il modo di correggerli.
Margaret Chong
Linea 32: Linea 34:
JS: penso che solo ognuno può decidere chi pensa sia un modello, e le ragioni per cui lo è, Per esempio, non conta se pensi a te stesso come modello o no - sei un modello solo per le persone che trovano quella qualità in te. Se il mio nuovo ruolo di CEO fornisce un esempio o un’ispirazione per qualcuno, è fantastico. Ma per me personalmente, i modelli sono persone che hanno qualità a cui io aspiro o su cui devo lavorare (in contrapposizione agli avanzamenti o successi di carriera). Mi rendo conto dell’impatto che esempi positivi hanno come modelli e opportunità di insegnamento, e tento sempre di essere cosciente dell’impatto delle mie azioni e parole. Questo è vero da qualsiasi prospettiva di donna nell’open source, manager, collega o amica.

AG: Come forte leader e modello nella Comunità Ubuntu, partecipi o hai mai partecipato a progetti FOSS o gruppi creati specificatamente per incoraggiare le donne? Se si, puoi raccontarci qualcosa? Se no, ci puoi spiegare perché?

JS: Mi sono iscritta alla mailing list Ubuntu Women più o meno quando fu creata. E anche se ho seguito gli alti e bassi del gruppo con interesse, non ho mai avuto un ruolo attivo nel gruppo. Riconosco che a causa del mio ruolo in Canonical, la mia esperienza nella comunità come donna è molto diversa dalle altre, e pensavo fosse importante lasciare spazio alle altre donne della comunità di capire e chiarire i problemi dalla loro prospettiva. Capisco il valore di condividere esperienze e di avere il supporto di persone in posizioni simili, ho fatto parte di gruppi di donne all’inizio della mia carriera. In particolare, quando lavoravo come sviluppatrice software/ricercatrice in Giappone, ho fatto parte della comunità Systers email (fondata da Anita Borg, e adesso parte dell’Istituto Anita Borg, http://www.anitaborg.org/initiatives/systers/). A quel tempo, quando mi sentivo una minoranza isolata (per il genere, peggiorata dalla cultura), la lista Systers mi ha dato veramente supporto. Sapere che potevo trovare persone con esperienze simili e anche soluzioni al tempo è stata per me una vera benedizione. Spero che il gruppo Ubuntu Women possa fornire un supporto simile all’interno della comunità Ubuntu.

AG: visto che il passaggio a CEO dovrebbe completarsi il 1 Marzo 2010, significa che annuncerai tu il nome (della prossima versione di Ubuntu) -M, o lo farà ancora da Mark? Tu starai aprendo UDS-M come nuovo CEO. Hai pensato come ispirerai e incoraggerai e manterrai alti l’esaltazione e livelli di energia, per rimanere pronti e costanti durante l’UDS?

JS: bella domanda! Mark e io non abbiamo ancora discusso il nome -M... magari infilo questo privilegio nelle mansioni del mio nuovo lavoro. Con rispetto all’UDS, sono sempre sorpresa dall’esaltazione e livelli di energia mostrati in quelle occasioni. Ma penso che questo sia dovuto chiaramente alla comunità Ubuntu - i LoCo team, sviluppatori, traduttori, scrittori di documentazione, promotori, ecc. Il mio lavoro è assicurare che Canonical possa continuare a fornire il posto, l’infrastruttura e l’opportunità che succeda la magia dell’UDS, ma è l’insieme della gente che partecipa all’UDS, in persona o da remoto, che forniscono questa energia.

AG: all’UDS-L, ho avuto l’opportunità di intervistare Mark sulle strategie aziendali di Canonical. Qual è la tua strategia? Gliel’ho chiesto proprio quando ha nominato 10.04, Lucid Lynx, riferendosi a un predatore dalla mente lucida. Mi stupisce se adesso questa descrizione descrive te, e il tuo piano per espandersi nel mercato aziendale con il rilascio LTS.

JS: non aspettatevi clamorosi cambi di strategia quando assumerò il mio nuovo ruolo. Mark e io abbiamo avuto una stretta collaborazione, e siamo d’accordo sulla nostra attuale strategia. Abbiamo stili ed esperienze diverse, e questo porta inevitabilmente a decisioni diverse, ma il punto di partenza per il mio incarico come CEO è costruire sugli attuali successi e strategie di Canonical, non pulire la casa o cambiare direzione.

AG: Jane, grazie ancora per averci concesso il tempo per l’intervista, e congratulazioni per il tuo nuovo ruolo di CEO.


==== Note alla traduzione ====
== Note alla traduzione ==
Linea 53: Linea 38:
=== Revisione === = Revisione =
Questa storia inizia all’inizio del 2010. Ero in convalescenza in quel periodo, così ho cercato un nuovo sistema operativo libero. Avevo bisogno di qualcosa che potesse funzionare sul mio computer a casa. Avevo cercato su Internet, ma per molto tempo non avevo trovato niente di utile. Un giorno ero da Barnes and Noble, e vidi una rivista per Linux. Anche se avevo già sentito parlare di Linux prima non avevo mai pensato che fosse qualcosa che ero in grado di utilizzare. Quando ne avevo parlato con persone che sapevo fossero professionisti del computer, mi era stato risposto che era per persone esperte, e che era difficile da utilizzare. Non avevo mai sentito parlarne positivamente.
Linea 55: Linea 41:
Ubuntu Women - Intervista a Jane Silber Quando lessi la rivista conobbi Ubuntu 9.10, Karmic Koala. Sembrava così bello, come se fosse esattamente ciò che stessi cercando. Come risultato fui molto eccitato, lo portai a casa e con mia grande sorpresa fu facile installarlo sul mio PC, tanto che decisi di tenerlo in dual boot con Windows XP. Tutto quello che feci fu inserire il Live CD nel suo lettore e seguire le istruzioni passo a passo. Bisogna essere abbastanza ritardati per non capire come settare il tutto.
Linea 57: Linea 43:
Amber Graner: Questa intervista a Donne Ubuntu della serie donne di Ubuntu è con Jane Silber, attuale COO di Canonical, che però dal 1° Marzo 2010 prenderà le redini di Canonical, come CEO. Altri particolari su questo annuncio e sulla storia di Jane in Canonical si può trovare qui: http://blog.canonical.com/?p=307. Per prima cosa voglio darti il benvenuto, Jane, e ringraziarti per la partecipazione a questa serie di interviste. Da allora sono molto soddisfatto di Ubuntu in generale, e da allora ho sempre avuto l’ultima versione, dalla 10.04 alla 12.04.
Linea 59: Linea 45:
Jane Silber: Grazie mille! Sono lieta di aver l’opportunità di aiutare l’iniziativa Donne Ubuntu. Anthony Venable
Linea 61: Linea 47:
AG: Dopo aver letto l’annuncio che avresti preso le redini di Canonical come CEO, non potevo far altro che essere emozionata, per te personalmente, per Canonical, per la Comunità Ubuntu e, per esteso, per le Donne nell’Open Source. Ho notato sull’annuncio fatto il 17 Dicembre sul Blog di Canonical che, quando ti hanno chiesto "Come impatterà questo fatto sul ruolo di Mark nell’Ubuntu Community Council e nell’Ubuntu Technical Board", hai risposto "Una cosa che questa mossa comporta è una chiara separazione del ruolo del CEO di Canonical e di quello della comunità Ubuntu. Adesso saranno due persone diverse, e sarà utile a entrambi per raggiungere i loro punti di contatto e obiettivi personali più velocemente." Puoi spiegare in che cosa sono questi punti di contatto di Canonical e Ubuntu, e che cosa sono gli obiettivi individuali a parte le ovvie differenze commerciali?
Linea 63: Linea 48:
JS: Canonical e Ubuntu hanno molti obiettivi in comune. Il primo tra questi è di rendere Ubuntu la piattaforma open source più usata - e Canonical investe pesantemente nello sviluppo e nel marketing di Ubuntu perché questo succeda. Altrove, gli obiettivi divergono dove qualcosa è meno interessante o meno adeguato l’un l’altro, piuttosto che gli obiettivi siano in conflitto. Per esempio, Canonical ha una grossa squadra che lavora con gli OEM (Produttori hardware ndt) per fare in modo che l’hardware emergente, in pre-produzione, funzioni bene con Ubuntu. I requisiti contrattuali e di responsabilità non sono molto adeguati al lavoro della comunità. Viceversa la promozione locale (per esempio install fest, eventi locali, ecc.) è molto più adatta ai LoCo Team della comunità Ubuntu piuttosto che alla Canonical. Queste sono aree dove stiamo esplorando come Canonical e Ubuntu si relazionano l’un l’altro, e sondare il terreno nei modelli. I servizi Ubuntu One sono un buon esempio per questo. Fondamentalmente, ovvio, Canonical e Ubuntu hanno una relazione simbiotica in cui ognuno beneficia dell’altro. Il giorno che ho ritirato il mio nuovo laptop Compaq dal negozio locale di tecnologia, ho comprato qualche CD vergine per fare qualche copia di Ubuntu. Avevo anche letto un po’ riguardo a come installare Ubuntu prima. Era una, mhh, rivisitazione di un incubo!
Linea 65: Linea 50:
AG: Quando hai detto che i ruoli di CEO e leader della Comunità Ubuntu saranno separati, e Mark ha dichiarato che sarà in grado, grazie a te, di concentrarsi sullo sviluppo e progettazione del prodotto, e parlare con i partner, e raccogliere i commenti, questi significa che Canonical ha un gruppo R&D (ricerca e sviluppo ndt) guidato da Mark, sviluppato sotto la tua guida? All’inizio il mio amico Faizal mi ha consigliato di installare la versione netbook di Ubuntu 10.10, senza sapere che avrebbe dovuta essere per i netbook, non per i laptop! Feci tutto il processo di installazione e... BAMM! La risoluzione del monitor era sbagliata, non funziona l’audio, non funzionava niente! Io ero tutto tipo: “Oddio! Eccoci di nuovo!”
Linea 67: Linea 52:
JS: non è stato creato un nuovo gruppo R&D, ma continuiamo a fare una buona parte di lavoro R&D in tutta Canonical. In qualche caso questo è concentrato in un gruppo specifico, come i nostri gruppi di Design e Desktop Experience, che sono responsabili per cose come l’infrastruttura di notifica, il "lanciatore" di Ubuntu Netbook Edition, e il rinnovato Software Center. In altri casi, questo lavoro tipico di R&D si svolge organicamente in tutta Canonical, compreso il gruppo Ubuntu stesso. Esempi eccellenti di questo sono il lavoro di Scott James Remnant su Upstart (http://upstart.ubuntu.com/), e quello di Rick Spencer su Quickly (https://edge.launchpad.net/quickly). Quindi questa mossa non significa un cambiamento clamoroso nel mondo della R&D - pianifichiamo di continuare quel che stavamo facendo. Ma piuttosto che la progettazione del prodotto e strategia ricevano solo una parte dell’attenzione di Mark, il mio nuovo ruolo gli permetterà di dedicare quasi tutta la sua attenzione a quell’area. Quando riferii della mia terribile notte a Faizal, lui disse che poteva essere un problema di versione. I netbooks hanno un supporto limitato per quello che riguarda l’hardware. Io ero tipo “Si, già, questo effettivamente ha senso”. Procedetti nell’installare la versione desktop di Ubuntu 10.10 e BAMM, un’altra volta! La risoluzione del monitor era ancora sbagliata, l’audio continuava a non sentirsi, non avevo problemi a far partire il server grafico ma non voleva lanciare automaticamente l’interfaccia grafica.
Linea 69: Linea 54:
AG: quando pensi a cosa vuol dire il passaggio da COO a CEO, quale ritieni essere la sfida più grande? Esplorai il forum di supporto online di Ubuntu, alla ricerca di risposte e soluzioni. Forse qualcuno là fuori prima di me aveva avuto quel problema, e aveva la risposta che mi serviva? Era il quinto giorno da quando avevo iniziato la mia avventura con Ubuntu. Notti senza sonno, scavando attraverso Internet e il forum di supporto di Ubuntu per una risposta. Nessuna fortuna nel modificare la mia configurazione, aggiornare i driver o installare nuovi pacchetti.
Linea 71: Linea 56:
JS: la mia storia alla Canonical, e gli anni di stretta collaborazione con Mark e il resto della squadra degli "anziani", mi danno basi solide su cui costruire. Ma ci sono chiaramente delle sfide per Canonical e per me personalmente. Il mio obiettivo negli ultimi due anni è stato in larga parte interno, e naturalmente il ruolo di CEO aggiungerà un elemento verso l’esterno. In più, mentre il mio obiettivo attuale rimarrà, il ruolo di CEO richiederà una direzione strategica e una capacità decisionale, dal momento che finora ho svolto un ruolo consultazione strategica. I cambiamenti potrebbero sembrare sottili, ma penso richiederanno un cambiamento mentale da parte mia. Postai per ben due volte una richiesta d’aiuto sulla pagina Facebook di Ubuntu, e improvvisamente qualche collega cinese mi disse di ricompilare il kernel in una versione più vecchia. Con un po’ di timore cercai su Google la versione del kernel. Trovai che era una vecchia versione della versione per Ubuntu 10.04. Rifeci la domanda al ragazzo cinese e mi disse che era l’unico modo per far sì che il mio computer funzionasse e mi parlasse. Bene, se doveva essere la soluzione per mettere fine alle mie notti senza sonno e ai miei incubi, era da fare.
Linea 73: Linea 58:
AG: Proprio da qualche ricerca veloce sulla Rete riguardo donne CEO negli OSVs (venditori di sistemi operativi), non trovo una lista lunga e già disponibile di donne. Sembra che tu stia tracciando una nuova strada e alzare l’asticella. Come ti fa sentire? Mi procurai Ubuntu 10.04 LTS, ed ero pronto per lo scontro finale! Questa volta avrebbe funzionato o sarei tornato a essere MIA (miss in action - disperso in azione, N.d.T.)! Dopo che l’installazione finì riavviai il mio laptop e attesi un po’, mentre cercavo altre possibili soluzioni online con il mio vecchio laptop. Si avviò direttamente sull’interfaccia grafica con dei bellissimi colori, ma nessun suono veniva dalle mie casse Altec Lansing. Provai a inserirle nella porta audio e sentivo della debole musica. Sapevo che il mio computer stava tentando di comunicare con me. Allora via di nuovo a cercare nel forum di supporto di Ubuntu. Ricevetti il suggerimento di aggiornare i driver Alsa e Realtek all’ultima versione.
Linea 75: Linea 60:
JS: sono orgogliosa dei miei contributi a Canonical e Ubuntu fin qui, e cerco di continuare a renderli di successo. Ma non sono certo un pioniere per le donne nell’open source o per le donne nell’IT. Potresti aver ragione sugli OSVs in particolare, ma nel mondo dell’open source, mi viene in mente Mitchell Baker (Mozilla, a sinistra), e ci sono molti esempi nell’IT in generale. La frase "sulle spalle dei giganti" è stata usata spesso nel mondo open source, e penso sia applicabile anche nel mio caso. Sono orgogliosa di far parte delle donne dirigenti, ma di sicuro non sono la prima. Riavviai e sentii un suono dal mio nuovo laptop! Mi stava chiamando, mi stava parlando! Ero tutto scombussolato! Era il più bel suono che sentivo dal mio computer da quando l’avevo comprato la settimana prima. Dopo essersi avviato, arrivò all’interfaccia grafica. Controllai quindi due volte la risoluzione del monitor, la webcam, le connessioni USB, il Wi-Fi ed era TUTTO PERFETTO! Da quando avevo iniziato la mia avventura in Ubuntu finalmente trovai la pace! Era il settimo giorno e finalmente potevo dormire una notte tranquilla. Mi sentivo la gioia e la felicità di essere riuscito a completare la mia operazione di rientro.
Linea 77: Linea 62:
AG: parlando di tracciare la strada, la notizia che diventi CEO di Canonical si è diffusa a macchia d’olio nella comunità, specie nella Comunità Donne Ubuntu. Ti vedi come modello per le altre donne, non solo nel Progetto Ubuntu ma in tutto l’open source? Dopo qualche giorno che giocavo e configuravo il sistema il mio Ubuntu assomigliava a Mac OSX! Quanto era figo? Veramente figo, dico! Potevo postare su Twitter, su Facebook, potevo chattare, mandare email, giocare a qualche giochino, e tutto funzionava bene. Alla fine il computer non si rallentava o bloccava come il mio vecchio laptop, che era così fastidioso. Linux, mio vecchio amico, è così piacevole vederti di nuovo. Eccoti qua, sono contento di non aver ancora perso del tutto il mio tocco con Linux!
Linea 79: Linea 64:
JS: penso che solo ognuno può decidere chi pensa sia un modello, e le ragioni per cui lo è, Per esempio, non conta se pensi a te stesso come modello o no - sei un modello solo per le persone che trovano quella qualità in te. Se il mio nuovo ruolo di CEO fornisce un esempio o un’ispirazione per qualcuno, è fantastico. Ma per me personalmente, i modelli sono persone che hanno qualità a cui io aspiro o su cui devo lavorare (in contrapposizione agli avanzamenti o successi di carriera). Mi rendo conto dell’impatto che esempi positivi hanno come modelli e opportunità di insegnamento, e tento sempre di essere cosciente dell’impatto delle mie azioni e parole. Questo è vero da qualsiasi prospettiva di donna nell’open source, manager, collega o amica. Ora ho aggiornato alla 12.04. Alcuni bug con Gnome lottano con Unity, ed è tutto un lavorare per trovare il modo di correggerli.
Linea 81: Linea 66:
AG: Come forte leader e modello nella Comunità Ubuntu, partecipi o hai mai partecipato a progetti FOSS o gruppi creati specificatamente per incoraggiare le donne? Se si, puoi raccontarci qualcosa? Se no, ci puoi spiegare perché?

JS: Mi sono iscritta alla mailing list Ubuntu Women più o meno quando fu creata. E anche se ho seguito gli alti e bassi del gruppo con interesse, non ho mai avuto un ruolo attivo nel gruppo. Riconosco che a causa del mio ruolo in Canonical, la mia esperienza nella comunità come donna è molto diversa dalle altre, e pensavo fosse importante lasciare spazio alle altre donne della comunità di capire e chiarire i problemi dalla loro prospettiva. Capisco il valore di condividere esperienze e di avere il supporto di persone in posizioni simili, ho fatto parte di gruppi di donne all’inizio della mia carriera. In particolare, quando lavoravo come sviluppatrice software/ricercatrice in Giappone, ho fatto parte della comunità Systers email (fondata da Anita Borg, e adesso parte dell’Istituto Anita Borg, http://www.anitaborg.org/initiatives/systers/). A quel tempo, quando mi sentivo una minoranza isolata (per il genere, peggiorata dalla cultura), la lista Systers mi ha dato veramente supporto. Sapere che potevo trovare persone con esperienze simili e anche soluzioni al tempo è stata per me una vera benedizione. Spero che il gruppo Ubuntu Women possa fornire un supporto simile all’interno della comunità Ubuntu.

AG: visto che il passaggio a CEO dovrebbe completarsi il 1 Marzo 2010, significa che annuncerai tu il nome (della prossima versione di Ubuntu) -M, o lo farà ancora da Mark? Tu starai aprendo UDS-M come nuovo CEO. Hai pensato come ispirerai e incoraggerai e manterrai alti l’esaltazione e livelli di energia, per rimanere pronti e costanti durante l’UDS?

JS: bella domanda! Mark e io non abbiamo ancora discusso il nome -M... magari infilo questo privilegio nelle mansioni del mio nuovo lavoro. Con rispetto all’UDS, sono sempre sorpresa dall’esaltazione e livelli di energia mostrati in quelle occasioni. Ma penso che questo sia dovuto chiaramente alla comunità Ubuntu - i LoCo team, sviluppatori, traduttori, scrittori di documentazione, promotori, ecc. Il mio lavoro è assicurare che Canonical possa continuare a fornire il posto, l’infrastruttura e l’opportunità che succeda la magia dell’UDS, ma è l’insieme della gente che partecipa all’UDS, in persona o da remoto, che forniscono questa energia.

AG: all’UDS-L, ho avuto l’opportunità di intervistare Mark sulle strategie aziendali di Canonical. Qual è la tua strategia? Gliel’ho chiesto proprio quando ha nominato 10.04, Lucid Lynx, riferendosi a un predatore dalla mente lucida. Mi stupisce se adesso questa descrizione descrive te, e il tuo piano per espandersi nel mercato aziendale con il rilascio LTS.

JS: non aspettatevi clamorosi cambi di strategia quando assumerò il mio nuovo ruolo. Mark e io abbiamo avuto una stretta collaborazione, e siamo d’accordo sulla nostra attuale strategia. Abbiamo stili ed esperienze diverse, e questo porta inevitabilmente a decisioni diverse, ma il punto di partenza per il mio incarico come CEO è costruire sugli attuali successi e strategie di Canonical, non pulire la casa o cambiare direzione.

AG: Jane, grazie ancora per averci concesso il tempo per l’intervista, e congratulazioni per il tuo nuovo ruolo di CEO.
Margaret Chong
Linea 97: Linea 70:
==== Note alla revisione ==== == Note alla revisione ==
Linea 101: Linea 74:
=== Errata Corrige === = Errata Corrige =
Linea 106: Linea 80:
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Traduzione italiana

Questa storia inizia all’inizio del 2010. Ero in convalescenza in quel periodo, così ho cercato un nuovo sistema operativo libero. Avevo bisogno di qualcosa che potesse funzionare sul mio computer a casa. Avevo cercato su Internet, ma per molto tempo non avevo trovato niente di utile. Un giorno ero da Barnes and Noble, e vidi una rivista per Linux. Anche se avevo già sentito parlare di Linux prima non avevo mai pensato che fosse qualcosa che ero in grado di utilizzare. Quando ne avevo parlato con persone che sapevo fossero professionisti del computer, mi era stato risposto che era per persone esperte, e che era difficile da utilizzare. Non avevo mai sentito parlarne positivamente.

Quando lessi la rivista conobbi Ubuntu 9.10, Karmic Koala. Sembrava così bello, come se fosse esattamente ciò che stessi cercando. Come risultato fui molto eccitato, lo portai a casa e con mia grande sorpresa fu facile installarlo sul mio PC, tanto che decisi di tenerlo in dual boot con Windows XP. Tutto quello che feci fu inserire il Live CD nel suo lettore e seguire le istruzioni passo a passo. Bisogna essere abbastanza ritardati per non capire come settare il tutto.

Da allora sono molto soddisfatto di Ubuntu in generale, e da allora ho sempre avuto l’ultima versione, dalla 10.04 alla 12.04.

Anthony Venable

Il giorno che ho ritirato il mio nuovo laptop Compaq dal negozio locale di tecnologia, ho comprato qualche CD vergine per fare qualche copia di Ubuntu. Avevo anche letto un po’ riguardo a come installare Ubuntu prima. Era una, mhh, rivisitazione di un incubo!

All’inizio il mio amico Faizal mi ha consigliato di installare la versione netbook di Ubuntu 10.10, senza sapere che avrebbe dovuta essere per i netbook, non per per i laptop! Feci tutto il processo di installazione e... BAMM! La risoluzione del monitor era sbagliata, non funziona l’audio, non funzionava niente! Io ero tutto tipo: “Oddio! Eccoci di nuovo!”

Quando riferii della mia terribile notte a Faizal, lui disse che poteva essere un problema di versione. I netbooks hanno un supporto limitato per quello che riguarda l’hardware. Io ero tipo “Si, già, questo effettivamente ha senso”. Procedetti nell’installare la versione desktop di Ubuntu 10.10 e BAMM, un’altra volta! La risoluzione del monitor era ancora sbagliata, l’audio continuava a non sentirsi, non avevo problemi a far partire il server grafico ma non voleva lanciare automaticamente l’interfaccia grafica.

Esplorai il forum di supporto online di Ubuntu, alla ricerca di risposte e soluzioni. Forse qualcuno là fuori prima di me aveva avuto quel problema, e aveva la risposta che mi serviva? Era il quinto giorno da quando avevo iniziato la mia avventura con Ubuntu. Notti senza sonno, scavando attraverso Internet e il forum di supporto di Ubuntu per una risposta. Nessuna fortuna nel modificare la mia configurazione, aggiornare i driver o installare nuovi pacchetti.

Postai per ben due volte una richiesta d’aiuto sulla pagina Facebook di Ubuntu, e improvvisamente qualche collega cinese mi disse di ricompilare il kernel in una versione più vecchia. Con un po’ di timore cercai su Google la versione del kernel. Trovai che era una vecchia versione della versione per Ubuntu 10.04. Rifeci la domanda al ragazzo cinese e mi disse che era l’unico modo per far si che il mio computer funzionasse e mi parlasse. Bene, se doveva essere la soluzione per mettere fine alle mie notti senza sonno e ai miei incubi, era da fare.

Mi procurai Ubuntu 10.04 LTS, ed ero pronto per lo scontro finale! Questa volta avrebbe funzionato o sarei tornato a essere MIA (miss in action - disperso in azione, NdT)! Dopo che l’installazione finì riavvi il mio laptop e attesi un po’, mentre cercavo altre possibili soluzioni online con il mio vecchio laptop. Si avviò direttamente sull’interfaccia grafica con dei bellissimi colori, ma nessun suono veniva dalle mie casse Altec Lansing. Provai a inserirle nella porta audio e sentivo della debole musica. Sapevo che il mio computer stava tentando di comunicare con me. Allora via di nuovo a cercare nel forum di supporto di Ubuntu. Ricevetti il suggerimento di aggiornare i driver Alsa e Realtek all’ultima versione.

Riavviai e sentii un suono dal mio nuovo laptop! Mi stava chiamando, mi stava parlando! Ero tutto scombussolato!. Era il più bel suono che che sentivo dal computer da quando l’avevo comprato la settimana prima. Dopo essersi avviato, arrivò all’interfaccia grafica. Controllai quindi due vole la risoluzione del monitor, la webcam, le connessioni USB, il WiFi ed era TUTTO PERFETTO! Da quando avevo iniziato la mia avventura in Ubuntu finalmente trovai la pace! Era il settimo giorno e finalmente potevo dormire una notte tranquilla. Mi sentivo la gioia e la felicità di essere riuscito a completare la mia operazione di rientro.

Dopo qualche giorno che giocavo e configuravo il sistema il mio Ubuntu assomigliava a Mac OSX! Quanto era figo? Veramente figo, dico! Potevo postare su Twitter, su Facebook, potevo chattare, mandare email, giocare a qualche giochino, e tutto funzionava bene. Alla fine il computer non si rallentava o bloccava come il mio vecchio laptop, che era così fastidioso. Linux, mio vecchio amico, è così piacevole vederti di nuovo. Eccoti qua, sono contento di non aver ancora perso del tutto il mio tocco con Linux!

Ora ho aggiornato alla 12.04. Alcuni bugs con Gnome lottano con Unity, ed è tutto un lavorare per trovare il modo di correggerli. Margaret Chong

Note alla traduzione

Revisione

Questa storia inizia all’inizio del 2010. Ero in convalescenza in quel periodo, così ho cercato un nuovo sistema operativo libero. Avevo bisogno di qualcosa che potesse funzionare sul mio computer a casa. Avevo cercato su Internet, ma per molto tempo non avevo trovato niente di utile. Un giorno ero da Barnes and Noble, e vidi una rivista per Linux. Anche se avevo già sentito parlare di Linux prima non avevo mai pensato che fosse qualcosa che ero in grado di utilizzare. Quando ne avevo parlato con persone che sapevo fossero professionisti del computer, mi era stato risposto che era per persone esperte, e che era difficile da utilizzare. Non avevo mai sentito parlarne positivamente.

Quando lessi la rivista conobbi Ubuntu 9.10, Karmic Koala. Sembrava così bello, come se fosse esattamente ciò che stessi cercando. Come risultato fui molto eccitato, lo portai a casa e con mia grande sorpresa fu facile installarlo sul mio PC, tanto che decisi di tenerlo in dual boot con Windows XP. Tutto quello che feci fu inserire il Live CD nel suo lettore e seguire le istruzioni passo a passo. Bisogna essere abbastanza ritardati per non capire come settare il tutto.

Da allora sono molto soddisfatto di Ubuntu in generale, e da allora ho sempre avuto l’ultima versione, dalla 10.04 alla 12.04.

Anthony Venable

Il giorno che ho ritirato il mio nuovo laptop Compaq dal negozio locale di tecnologia, ho comprato qualche CD vergine per fare qualche copia di Ubuntu. Avevo anche letto un po’ riguardo a come installare Ubuntu prima. Era una, mhh, rivisitazione di un incubo!

All’inizio il mio amico Faizal mi ha consigliato di installare la versione netbook di Ubuntu 10.10, senza sapere che avrebbe dovuta essere per i netbook, non per i laptop! Feci tutto il processo di installazione e... BAMM! La risoluzione del monitor era sbagliata, non funziona l’audio, non funzionava niente! Io ero tutto tipo: “Oddio! Eccoci di nuovo!”

Quando riferii della mia terribile notte a Faizal, lui disse che poteva essere un problema di versione. I netbooks hanno un supporto limitato per quello che riguarda l’hardware. Io ero tipo “Si, già, questo effettivamente ha senso”. Procedetti nell’installare la versione desktop di Ubuntu 10.10 e BAMM, un’altra volta! La risoluzione del monitor era ancora sbagliata, l’audio continuava a non sentirsi, non avevo problemi a far partire il server grafico ma non voleva lanciare automaticamente l’interfaccia grafica.

Esplorai il forum di supporto online di Ubuntu, alla ricerca di risposte e soluzioni. Forse qualcuno là fuori prima di me aveva avuto quel problema, e aveva la risposta che mi serviva? Era il quinto giorno da quando avevo iniziato la mia avventura con Ubuntu. Notti senza sonno, scavando attraverso Internet e il forum di supporto di Ubuntu per una risposta. Nessuna fortuna nel modificare la mia configurazione, aggiornare i driver o installare nuovi pacchetti.

Postai per ben due volte una richiesta d’aiuto sulla pagina Facebook di Ubuntu, e improvvisamente qualche collega cinese mi disse di ricompilare il kernel in una versione più vecchia. Con un po’ di timore cercai su Google la versione del kernel. Trovai che era una vecchia versione della versione per Ubuntu 10.04. Rifeci la domanda al ragazzo cinese e mi disse che era l’unico modo per far sì che il mio computer funzionasse e mi parlasse. Bene, se doveva essere la soluzione per mettere fine alle mie notti senza sonno e ai miei incubi, era da fare.

Mi procurai Ubuntu 10.04 LTS, ed ero pronto per lo scontro finale! Questa volta avrebbe funzionato o sarei tornato a essere MIA (miss in action - disperso in azione, N.d.T.)! Dopo che l’installazione finì riavviai il mio laptop e attesi un po’, mentre cercavo altre possibili soluzioni online con il mio vecchio laptop. Si avviò direttamente sull’interfaccia grafica con dei bellissimi colori, ma nessun suono veniva dalle mie casse Altec Lansing. Provai a inserirle nella porta audio e sentivo della debole musica. Sapevo che il mio computer stava tentando di comunicare con me. Allora via di nuovo a cercare nel forum di supporto di Ubuntu. Ricevetti il suggerimento di aggiornare i driver Alsa e Realtek all’ultima versione.

Riavviai e sentii un suono dal mio nuovo laptop! Mi stava chiamando, mi stava parlando! Ero tutto scombussolato! Era il più bel suono che sentivo dal mio computer da quando l’avevo comprato la settimana prima. Dopo essersi avviato, arrivò all’interfaccia grafica. Controllai quindi due volte la risoluzione del monitor, la webcam, le connessioni USB, il Wi-Fi ed era TUTTO PERFETTO! Da quando avevo iniziato la mia avventura in Ubuntu finalmente trovai la pace! Era il settimo giorno e finalmente potevo dormire una notte tranquilla. Mi sentivo la gioia e la felicità di essere riuscito a completare la mia operazione di rientro.

Dopo qualche giorno che giocavo e configuravo il sistema il mio Ubuntu assomigliava a Mac OSX! Quanto era figo? Veramente figo, dico! Potevo postare su Twitter, su Facebook, potevo chattare, mandare email, giocare a qualche giochino, e tutto funzionava bene. Alla fine il computer non si rallentava o bloccava come il mio vecchio laptop, che era così fastidioso. Linux, mio vecchio amico, è così piacevole vederti di nuovo. Eccoti qua, sono contento di non aver ancora perso del tutto il mio tocco con Linux!

Ora ho aggiornato alla 12.04. Alcuni bug con Gnome lottano con Unity, ed è tutto un lavorare per trovare il modo di correggerli.

Margaret Chong

Note alla revisione

Errata Corrige


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