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  • Differenze per "Cestino/FilesystemCriptato"
Differenze tra le versioni 1 e 27 (in 26 versioni)
Versione 1 del 12/08/2010 23.26.31
Dimensione: 5198
Autore: zazen
Commento:
Versione 27 del 18/10/2020 21.36.53
Dimensione: 0
Autore: jeremie2
Commento:
Le cancellazioni sono segnalate in questo modo. Le aggiunte sono segnalate in questo modo.
Linea 1: Linea 1:
#Il metodo più veloce per creare un Ubuntu Linux con filesystem criptato è l' installazione ex novo.
Le istruzioni seguenti fanno riferimento alla release 10.04 LTS “Lucid Lynx".

Lanciare Ubuntu Live CD/DVD e selezionare
                Try Ubuntu without installing

Aprire un terminale e digitare
                 sudo su

Installiamo quindi i pacchetti utili (gparted) e necessari (crypsetup, lvm2) digitando
                 
                 apt-get --force-yes --yes install gparted cryptsetup lvm2

Lanciare gparted e cancellare le vecchie partizioni.
Crearne una nuova (sda1) delle dimensioni fra i 150 ed 250 Mb destinata ai files di bootstrap
e che quindi non verrà cruitata.
Una seconda partizione (sda2) delle dimensioni di almeno 6GB è destinata allo swap ed alla restante parte del file system.
Per adesso non importa il tipo di formattazione (fat,ext2,...) che sceglierete per sda1 e sda2.

Carichiamo in memoria centrale i moduli rispettivamente per il "Linux Unified Key Setup" (sistema cifratura del disco),
per gli algortmi di cifratura usati dal LUKS: il "serpent" e lo "Xor-encrypt-xor Tweaked codeBook mode with ciphertext Stealing"
ed in fine per l'algoritmo di hashing RIPEMD160 usato da XTS

                 modprobe dm-crypt serpent xts rmd160

Criptiamo dunque /dev/sda2 formattandolo in modalità LUKS, cifrando in cascata con gli algoritmi serpent e XTS con metodo "Encrypted Salt-Sector Initialization Vector",
utilizzando una chiave di 512 bit.

                 cryptsetup -c serpent-xts-essiv:rmd160 -s 512 luksFormat /dev/sda2

Il sistema chiedera` di confermare il comando (digitanto YES) e qundi chiedera` di inserire due volte
la password scelta.

Apriamo il volume appena formattato e lo rimappiamo come /dev/mapper/dec_sda2

                 cryptsetup luksOpen /dev/sda2 dec_sda2

Impostiamo per il volume virtuale /dev/mapper/dec_sda2 gli attributi
necessari a farlo sembrare un dispositivo fisico.

                  pvcreate /dev/mapper/dec_sda2

All'interno di /dev/mapper/dec_sda2 creiamo il gruppo di volumi gv_dec_sda2.
                  
                  vgcreate gv_dec_sda2 /dev/mapper/dec_sda2

Quindi aggiungiamo al gruppo il volume "scambio" per lo swapping (in questo caso di 8 GByte).

                  lvcreate -L 8G -n gv_dec_sda2/scambio
                  mkswap -f /dev/mapper/gv_dec_sda2-scambio

Poi aggiungiamo al gruppo il volume "radice" per il resto del filesystem (in questo caso di 420 GByte).
                  lvcreate -L 492G -n gv_dec_sda2/radice
                  mkfs.ext4 /dev/mapper/gv_dec_sda2-radice

Se tutto è andato a buon fine il comando lvs mostrera` nell'elenco i volumi "radice" e "scambio".

A questo punto possiamo avviare l'installazione di Ubuntu.
Al momento di scegliere il metodo di partizionamento del disco, optare per quello manuale.

Impostare il volume /dev/mapper/gv_dec_sda2-radice per essere formattato in "ext4 con journaling"
ed associato al mount point /

Impostare il volume /dev/mapper/gv_dec_sda2-scambio per essere usato come swapping area

Impostare il volume /dev/sda1 per essere formattato in "ext4 con journaling"
ed associato al mount point /boot

Al termine dell' installazione NON DOBBIAMO FARE IL REBOOT perchè bisogna impostare il nuovo sistema per la decrittazione
alla partenza.

                   cd /mnt
                   mkdir radice
                   mount /dev/mapper/gv_dec_sda2-radice radice
                   mount /dev/sda1 radice/boot

Adesso la directory /mnt/radice è associata alla radice nuovo filesystem
che manca di alcuni files sia reali che virtuali: "popoleremo" le cartelle vuote
con i files del livecd.

                   mount -o bind /proc radice/proc
                   mount -o bind /dev radice/dev
                   mount -o bind /sys radice/sys

Per poter rigenerare alcuni files di configurazione dobbiamo "simulare" il filesystem
come quando è a "regime".

                   chroot radice

adesso /mnt/radice è diventata la directory radice di una nuova shell del terminale.

Aggiungiamo al nuovo sistema i pacchetti indispensabili all'accesso a /dev/sda2.

                  apt-get --force-yes --yes install gparted cryptsetup lvm2

Apriamo il file di configurazione del modulo di bootstrap di decrifrazione

                  nano /etc/crypttab

ed aggiungiamo la seguente riga

                  dec_sda2 /dev/sda2 none luks,cypher=serpent-xts-essiv:rmd160

salviamo il file con la combinazione di tasti ctrl o seguito dal tasto invio
poi usciamo da nano usando la combinazione ctrl x .

Rigeneriamo il file di configurazione che definisce le azioni iniziali del sistema
                  update-initramfs -c -k all

Rigeneriamo il file di configurazione che definisce le azioni al momento del bootstrap
                  update-grub2

Togliamo il livecd e riavviamo il pc.

Se tutto è andato bene apparirà un messaggio che chiede la password di sblocco di /dev/sda2
ed una volta inserita la password giusta dovrebbe continuare normalmente il caricamento di ubuntu.
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CategorySicurezza