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Differenze tra le versioni 44 e 47 (in 3 versioni)
Versione 44 del 06/09/2008 11.20.54
Dimensione: 14419
Autore: Alberto
Commento:
Versione 47 del 07/09/2008 12.06.45
Dimensione: 11264
Autore: Alberto
Commento: guida MarkusderKiller
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Linea 1: Linea 1:
## questo modello va applicato rigorosamente ## page was renamed from MarkusderKiller/Prova
## page was renamed from Markus der Killer/Prova
Linea 5: Linea 6:
||<tablestyle="width:37%; float:right; margin:12px 0px 0px 0px; font-size:10px" style="background-image: url(http://wiki.ubuntu-it.org/NotebookModello?action=AttachFile&amp;do=get&amp;target=template-indice-top-sx.png); border:none;" 15% >[[BR]] ||||<style="border:none; background-color:#eae5da;" : 35%> {*} '''Scheda tecnica'''||<style="background-image: url(http://wiki.ubuntu-it.org/NotebookModello/?action=AttachFile&amp;do=get&amp;target=template-indice-top-dx.png); background-position: top right; border:none; " 15%>[[BR]] ||
||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> '''Marca:'''||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> Samsung||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||
||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> '''Modello:'''||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> Q1 UMPC||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||
||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> '''Memoria RAM:'''||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> 512 Mib||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||
||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> '''Processore:'''||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> Intel Celeron M 900 Mhz||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||
||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> '''Scheda video:'''||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(>Intel 915 GMA 900||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||
||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(> '''Distribuzione utilizzata:'''||<#eae5da : 35% style="border: medium none ;"(>Ubuntu 8.04 «Hardy Heron» ||<#eae5da : 15% style="border: medium none ;">||
||<style="background-image: url(http://wiki.ubuntu-it.org/NotebookModello/?action=AttachFile&amp;do=get&amp;target=template-indice-bot-sx.png); border:none;background-position: bottom left;" 15% >[[BR]] ||<style="border:none; background-color:#eae5da;" -2 >[[BR]] ||<style="background-image: url(http://wiki.ubuntu-it.org/NotebookModello/?action=AttachFile&amp;do=get&amp;target=template-indice-bot-dx.png); background-position: bottom right; border:none; " 15% >[[BR]] ||

||<style="border:none;">[http://img341.imageshack.us/img341/9201/q1forwikiiy5.png] ||<style="border:none;">In questa pagina è riportato il resoconto dell'installazione di '''Ubuntu 8.04''' «'''Hardy Heron'''» sul portatile '''Samsung Q1 UMPC'''.||
Inoltre verranno riportate le informazioni generali sul riconoscimento dell'hardware e i possibili metodi di installazione.
[[Indice(depth=2)]]


= Introduzione =
Questa pagina è dedicata alla creazione di configurazioni [http://it.wikipedia.org/wiki/RAIDraid raid] (raid1 o raid0 ) tramite l'impiego di controller integrati sulle schede madri e di software dedicati.

= Preparativi =
Per prima cosa impostare il controller raid come attivo e avviabile da [http://it.wikipedia.org/wiki/Bios bios] (per ulteriori informazioni consultare il manuale allegato alla scheda ); infine, nella sezione relativa al boot impostare l'elenco delle periferiche secondo queste priorità:

 1. Floppy
 1. Lettore cd/dvd
 1. Controller Raid

Salvare ed uscire dal bios.

All'avvio del computer appariranno una serie di informazioni relative allo stato delle periferiche collegate alla scheda madre e comparirà una nuova schemata .

Seguire le istruzioni a video per configurare il raid desiderato.

All'uscita dal programma, il computer verrà riavviato.

Fatte queste operazioni,si può iniziare l'installazione del sistema operativo.
Linea 18: Linea 30:

Per l'installazione si può usare la tastiera con mouse integrato in dotazione, in quanto viene riconosciuta subito senza problemi. Utilizzate un lettore cd esterno via usb, inserire il cd e pronti all'istallazione!
= Rilevamento dell'hardware =

== Dispositivi connessi ==

Per verificare il corretto rilevamento dell'hardware del portatile, digitare in un terminale il seguente comando:
{{{
lspci
}}}

Il comando precedente restituirà una schermata simile alla seguente:
{{{
00:00.0 Host bridge: Intel Corporation Mobile 915GM/PM/GMS/910GML Express Processor to DRAM Controller (rev 03)
00:02.0 VGA compatible controller: Intel Corporation Mobile 915GM/GMS/910GML Express Graphics Controller (rev 03)
00:02.1 Display controller: Intel Corporation Mobile 915GM/GMS/910GML Express Graphics Controller (rev 03)
00:1b.0 Audio device: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) High Definition Audio Controller (rev 03)
00:1c.0 PCI bridge: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) PCI Express Port 1 (rev 03)
00:1c.1 PCI bridge: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) PCI Express Port 2 (rev 03)
00:1d.0 USB Controller: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) USB UHCI #1 (rev 03)
00:1d.1 USB Controller: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) USB UHCI #2 (rev 03)
00:1d.2 USB Controller: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) USB UHCI #3 (rev 03)
00:1d.7 USB Controller: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) USB2 EHCI Controller (rev 03)
00:1e.0 PCI bridge: Intel Corporation 82801 Mobile PCI Bridge (rev d3)
00:1f.0 ISA bridge: Intel Corporation 82801FBM (ICH6M) LPC Interface Bridge (rev 03)
00:1f.1 IDE interface: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) IDE Controller (rev 03)
00:1f.3 SMBus: Intel Corporation 82801FB/FBM/FR/FW/FRW (ICH6 Family) SMBus Controller (rev 03)
02:00.0 Ethernet controller: Marvell Technology Group Ltd. 88E8036 PCI-E Fast Ethernet Controller (rev 14)
03:00.0 Ethernet controller: Atheros Communications Inc. AR242x 802.11abg Wireless PCI Express Adapter (rev 01)
06:09.0 CardBus bridge: Ricoh Co Ltd RL5c475 (rev 81)
}}}

== Processore ==

Per visualizzare i dettagli sul processore, aprire in lettura il file `/proc/cpuinfo`, digitando in una finestra di terminale il seguente comando:
{{{
cat /proc/cpuinfo
}}}

Il risultato sarà simile al seguente:
{{{
processor : 0
vendor_id : GenuineIntel
cpu family : 6
model : 13
model name : Intel(R) Celeron(R) M processor 900MHz
stepping : 6
cpu MHz : 897.848
cache size : 512 KB
fdiv_bug : no
hlt_bug : no
f00f_bug : no
coma_bug : no
fpu : yes
fpu_exception : yes
cpuid level : 2
wp : yes
flags : fpu vme de pse tsc msr mce cx8 apic sep mtrr pge mca cmov pat clflush dts acpi mmx fxsr sse sse2 ss tm pbe up bts
bogomips : 1797.87
clflush size : 64
}}}

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,left)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''I valori differiscono a seconda dei modelli di processori, qui si fa riferimento al ''Intel Celeron M 900 Mhz''.''' ||

= Configurazione dei componenti =

== Scheda video e scheda audio ==
''Riconosciute automaticamente'' {OK} .

== Interfacce di rete ==
Sia l'interfaccia wifi che ethernet funzionano correttamente con l'abilitazione dei driver proprietari {OK} .

Per una gestione dei profili wifi è preferibile installare [http://wiki.ubuntu-it.org/Hardware/DispositiviSenzaFili/Wicd?highlight=(wicd) Wicd] al posto di Network Manager.

== Bluetooth ==

''Riconosciute automaticamente'' {OK} .

Se il trasferimento in entrata non riesce, si può tentare sempre l'esplorazione dei dispositivi, che funziona anche con smart phone e PC.[[BR]]
'''NB:'''Il trasferimento file con telefoni Nokia sembra avere problemi di compatibilità con Hardy ma come detto sopra si può ovviare con l'esplorazione del dispositivo.

== TouchScreen ==

 0. [:AmministrazioneSistema/InstallareProgrammi:Installare] il pacchetto ''xserver-xorg-input-evtouch'', disponibile nel [:Repository/Componenti:componente] '''universe''' dei [:Repository:repository] ufficiali.

 0. Aprire con un [:Ufficio/EditorDiTesto:editor di testo] e usando i [:AmministrazioneSistema/Sudo:privilegi di amministrazione] il file `/etc/X11/xorg.conf` e aggiungere al file la seguente riga:

 {{{
Section "InputDevice"
 Identifier "touchscreen"
 Driver "evtouch"
 Option "Device" "/dev/input/touchscreen"
 Option "DeviceName" "touchscreen"
 Option "MinX" "82"
 Option "MinY" "3900"
 Option "MaxX" "3960"
 Option "MaxY" "195"
 Option "SwapY" "1"
 #Option "SwapXY" "1"
 Option "ReportingMode" "Raw"
 Option "Emulate3Buttons"
 Option "Emulate3Timeout" "50"
 Option "SendCoreEvents"
        Option "MoveLimit" "2"
EndSection
}}}

In questo modo vengono impostati i parametri di calibratura del touch screen ed i riferimenti per l'identificazione della periferica da parte del sistema.

 0. All'interno del file `/etc/X11/xorg.conf` aggiungere la riga nella sezione:
 
 {{{
Section "ServerLayout"
     .
     .
     .
     InputDevice "touchscreen" "SendCoreEvents" #NOTA: non modificare o rimuovere altre voci
EndSection
}}}

Questo parametro permette di usare simultaneamente il mouse ed il touch screen per lo spostamento del cursore, nel caso si voglia utilizzare solamente il touchscreen a tale scopo la voce da inserire nel campo è: "Core Pointer".

3. Creare il file `/etc/udev/rules.d/10-local.rules` con il comando:{{{
sudo gedit /etc/udev/rules.d/10-local.rules
}}}
ed incollare all'interno la seguente riga(Si consiglia di usare il copia e incolla onde evitare errori!):{{{
SUBSYSTEM=="input",KERNEL=="event*",ATTRS{name}=="Touchkit HID-USB Touchscreen",SYMLINK+="input/touchscreen"
}}}
questo file è necessario in quanto la periferica viene riconosciuta dal sistema come periferica usb conseguentemente ad ogni avvio ottiene un numero di evento come identificatore della periferica, che può variare a seconda delle periferiche usb connesse alla macchina, quindi noi imponiamo al sistema di identificare la periferica come "touchscreen"(e quindi come l'identificatore impostato all'interno dello xorg.conf).
[[BR]]
[[BR]]
4. Aprire il file `/etc/modprobe.d/blacklist` con il comando:{{{
sudo gedit /etc/modprobe.d/blacklist
}}}

ed alla fine del file aggiugere:{{{
#TouchScreen evtouch
blacklist usbtouchscreen
}}}

5. Riavviate il sistema ed il touch screen è pronto all'uso.

 * Per abilitare anche l'uso della tastiera su schermo all'avvio, e quindi l'accesso alla macchina con il touch screen, per prima cosa abilitare le [:AmbienteGrafico/Accessibilita: Accessibilità] seguendo il link al wiki. Andare nel menu '''"Sistema>Preferenze>Preferenze finestra di accesso"''' e selezionare nella tabella '''Accessibilità''' l'opzione '''"Abilitare accessibilità all'accesso"'''.
In seguito all'interno del menu '''"Sistema>Preferenze>Preferenze delle tecnologie assistive"''' spuntare l'opzione '''"finestre delle password come finestre normali"'''
 * Aprire con il file `/etc/gdm/Init/Default`:{{{
sudo gedit /etc/gdm/Init/Default
}}}
inserire alla fine del file,come da esempio, la riga indicata: {{{
.
.
.
fi
exec onboard& #solo questa riga deve essere aggiunta
exit 0
}}}
Salvare e riavviare.[[BR]]

'''NB:''':la tastiera compare a schermo intero quindi si deve procedere all'accesso digitando il nome utente seguito dal tasto '''tab'''(oppure '''invio''') e di seguito la password anch'essa seguita dal tasto '''tab'''
 * Infine per abilitare l'uso del tasto destro con il touchscreen aprite '''Sistema>Preferenze>Mouse''' e nella tabella '''Accessibilità''' spuntate l'opzione '''"Dare avvio al clic secondario tenendo premuto il pulsante principale"''' adesso si può regolare l'intervallo di tempo dell'evento semplicemente spostando la barra situata sotto tale opzione.

== Tasti rapidi ==
Per abilitare i tasti speciali aprire un terminale e digitare il seguente comando(questa procedura deve essere ripetere per ogni tasto):{{{
sudo setkeycodes "id del tasto" "valore keycode"}}}
Aprire '''Sistema>Preferenze>Scorciatoie da tastiera''' selezionare una scorciatoia(click nella voce '''Scociatoia''') e premere il tasto per assegnarla. Quidni aggiungere alla fine del file `/etc/init.d/bootmisc.sh` il comando che è stato eseguito nel terminale.{{{
setkeycodes "id del tasto" "valore keycode"}}}
salvare il file. In queto modo le modifiche non verranno perse al riavvio.
Ecco i valori da assegnare ed il tasto abbinato:
||'''ID del tasto valore del keycode'''||||'''Tasto'''||||'''Codice del tasto'''||
||setkeycodes e076 120||||bottone di sinistra||||code 0x8b||
||setkeycodes e078 121||||bottone di destra||||code 0x86||
||setkeycodes e058 135||||tasto U1||||code 0xc0||
||setkeycodes e057 131||||tasto U2||||code 0x87||
||setkeycodes e059 132||||tasto U3||||code 0x8c||
||setkeycodes e056 133||||tasto U4||||code 0xf8||
'''NB.''' I valori da utilizzare sono quelli della prima colonna. [[BR]]

== Monitor esterno ==
Per abilitare il monitor esterno mi sono basato sulla guida preesistente [:Hardware/Video/Intel855DoppioMonitor: nel Wiki]
Si consiglia di non tentare di proseguire se non si è sicuri che i parametri del vostro monitor siano esatti, dato che se così non fosse '''c'è la possibilità di danneggiare il monitor'''.
Per prima cosa fare una copia di backup del vostro `xorg.conf` {{{
sudo cp /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorgBACKUP.conf}}}

Creare due configurazioni di xorg.conf, una per il solo monitor interno e una per l'utilizzo di entrambi i monitor
e nominarle rispettivamente xorg.single e xorg.dual{{{
sudo cp /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.single
sudo cp /etc/X11/xorg.conf /etc/X11/xorg.dual}}}

'''NB:'''La sezione riguardante il monitor esterno da inserire all'interno del file xorg.dual verrà ricavata seguendo [:Hardware/Video/Intel855DoppioMonitor: la guida sul wiki] mentre xorg.single sarà una copia identica del file xorg.conf. E' preferibile abilitare prima il touch screen in modo tale da avere già uno xorg.conf completo.
Adesso verrà creato un file che permetta al computer di rilevare la presenza del secondo monitor subito all'avvio:

{{{
sudo gedit /etc/init.d/xorg.conf_switcher.sh}}}

al suo interno incolliare questo:{{{
# controllo se c'e' un monitor esterno attaccato
if /usr/sbin/ddcprobe | grep "monitorname"; then
echo "E' collegato un monitor esterno."
# setta il display interno come monitor esclusivo
cp /etc/X11/xorg.dual /etc/X11/xorg.conf
else
echo "Uso solo il monitor interno."
# Setta il monitor interno come display esclusivo
cp /etc/X11/xorg.single /etc/X11/xorg.conf
fi
sudo /etc/init.d/gdm restart
sudo /etc/init.d/gdm start}}}

salvare. Ora dare i giusti permessi al file con il seguente comando:{{{
sudo chmod +x /etc/init.d/xorg.conf_switcher.sh}}}

Inserire il comando all'avvio con il comando:{{{
sudo update-rc.d /etc/init.d/xorg.conf_switcher.sh default}}}

riavviare il computer inserendo il cavo del monitor per verificare.
Utilizzare per l'installazione del sistema il cd alternate di Ubuntu.

Inserire nel lettore cdrom il supporto.

Avviato il cd premere «'''F2'''» in modo da selezionare la lingua italiana e scegliere '''Installazione per sistemi Oem'''.

Ultimata l'impostazione della scheda di rete comparirà il demone di partizionamento.

Abbandonare l'installazione e selezionare con il tasto «'''Tab'''» il pulsante '''Indietro'''.

Comparirà a una schermata in cui sono elencate le voci del progresso dell'installazione.

Scegliere '''Avvia Terminale''' che avvierà un terminale di root:

{{{
~# }}}

Procedere col partizionamento: digitare nel terminale il comando per vedere le partizioni presenti:

{{{
~#fdisk -l

Disk /dev/sda: 250.0 GB, 250059350016 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 30401 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes
Disk identifier: 0x00007ae5

Disk /dev/sdb: 250.0 GB, 250059350016 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 30401 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes
Disk identifier: 0x00007ae5
}}}

Iniziare a partizionare il disco sda. Nel terminale digitare:

{{{
~#fdisk /dev/sda}}}

La cui risposta sarà:

{{{
The number of cylinders for this disk is set to 30515.
There is nothing wrong with that, but this is larger than 1024,
and could in certain setups cause problems with:
1) software that runs at boot time (e.g., old versions of LILO)
2) booting and partitioning software from other OSs
   (e.g., DOS FDISK, OS/2 FDISK)

Command (m for help):
}}}

se si sceglie ''m ''come opzione si ottiene questa schermata:

{{{
   a toggle a bootable flag
   b edit bsd disklabel
   c toggle the dos compatibility flag
   d delete a partition
   l list known partition types
   m print this menu
   n add a new partition
   o create a new empty DOS partition table
   p print the partition table
   q quit without saving changes
   s create a new empty Sun disklabel
   t change a partition's system id
   u change display/entry units
   v verify the partition table
   w write table to disk and exit
   x extra functionality (experts only)
Command (m for help):
}}}

Si vuole creare una nuova partizione quindi ''n'':

{{{
Command (m for help): n
Command action
   e extended
   p primary partition (1-4)
}}}

Creare una partizione primaria quindi ''p'', e dare il numero della partizione; la scelta sarà 1.

Dare le dimensioni della prima partizione dal cilindro 1 a circa 30 gb di spazio,la partizione verrà contrassegnata come sda1.

Editare l'id della partizione e scrivere le modifiche della stessa; per fare questo digitare ''t'' e scegliere come id fd:

{{{
Command (m for help): t
Selected partition 1
Hex code (type L to list codes): L

 0 Empty 1e Hidden W95 FAT1 80 Old Minix be Solaris boot
 1 FAT12 24 NEC DOS 81 Minix / old Lin bf Solaris
 2 XENIX root 39 Plan 9 82 Linux swap / So c1 DRDOS/sec (FAT-
 3 XENIX usr 3c PartitionMagic 83 Linux c4 DRDOS/sec (FAT-
 4 FAT16 <32M 40 Venix 80286 84 OS/2 hidden C: c6 DRDOS/sec (FAT-
 5 Extended 41 PPC PReP Boot 85 Linux extended c7 Syrinx
 6 FAT16 42 SFS 86 NTFS volume set da Non-FS data
 7 HPFS/NTFS 4d QNX4.x 87 NTFS volume set db CP/M / CTOS / .
 8 AIX 4e QNX4.x 2nd part 88 Linux plaintext de Dell Utility
 9 AIX bootable 4f QNX4.x 3rd part 8e Linux LVM df BootIt
 a OS/2 Boot Manag 50 OnTrack DM 93 Amoeba e1 DOS access
 b W95 FAT32 51 OnTrack DM6 Aux 94 Amoeba BBT e3 DOS R/O
 c W95 FAT32 (LBA) 52 CP/M 9f BSD/OS e4 SpeedStor
 e W95 FAT16 (LBA) 53 OnTrack DM6 Aux a0 IBM Thinkpad hi eb BeOS fs
 f W95 Ext'd (LBA) 54 OnTrackDM6 a5 FreeBSD ee EFI GPT
10 OPUS 55 EZ-Drive a6 OpenBSD ef EFI (FAT-12/16/
11 Hidden FAT12 56 Golden Bow a7 NeXTSTEP f0 Linux/PA-RISC b
12 Compaq diagnost 5c Priam Edisk a8 Darwin UFS f1 SpeedStor
14 Hidden FAT16 <3 61 SpeedStor a9 NetBSD f4 SpeedStor
16 Hidden FAT16 63 GNU HURD or Sys ab Darwin boot f2 DOS secondary
17 Hidden HPFS/NTF 64 Novell Netware b7 BSDI fs fd Linux raid auto
18 AST SmartSleep 65 Novell Netware b8 BSDI swap fe LANstep
1b Hidden W95 FAT3 70 DiskSecure Mult bb Boot Wizard hid ff BBT
1c Hidden W95 FAT3 75 PC/IX }}}

Per ultimare le operazioni scrivere le modifiche sulla tabella partizioni con ''w'' e automaticamente fdisk uscirà a terminale. Le partizioni scelte per questo sistema sono le seguenti:

 * sda1 =31 Gb

 * sda2=200 Gb

 * sda3= 900 Mb

Per replicare le medesime partizioni sul disco sdb da terminale:

{{{
~#sfdisk -d /dev/sda | sfdisk /dev/sdb}}}

E' necessario quindi creare i drive “virtuali” per cui:

{{{
~#modprobe md }}}

poi tramite l'utility già presente nel cd alternate mdadm si possono creare le tre partizioni virtuali:

{{{
~#mdadm --create /dev/md0 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda1 /dev/sdb1
~#mdadm --create /dev/md1 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda2 /dev/sdb2
~#mdadm --create /dev/md2 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda3 /dev/sdb3}}}

dove:

{{{
--create /dev/mdX}}}

Crea una nuova partizione denominandola mdX

{{{
--level=1}}}

Crea un raid di tipo 1 (mirroring); per lo striping sostituire 1 con 0

{{{
--raid-devices=2 /dev/sdaX /dev/sdbX}}}

Identifica i device costituenti il raid (in questo caso due) e come si chiamano all'interno della cartella `/dev`. Per vedere lo stato di avanzamento della creazione del raid si può usare come comando:

{{{
~#cat /proc/mdstat }}}

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">''per la creazione del raid su un sistema di 250 Gb son necessari circa 100 minuti.'' ||

||<tablestyle="text-align: justify; width:100%; " style="border:none;" 5%>[[Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)]] ||<style="padding:0.5em; border:none;">'''La decisione di creare 3 partizioni è dato dal fatto di voler suddividere il sistema in una partizione di root /, una di home /home ed una di swap. Tutte queste tre partizioni devono esser duplicate su entrambi gli hard disk altrimenti si ha un inconsistenza a livello del sistema Raid1.''' ||

Una volta ultimata la sincronizzazione si può uscire dalla modalità terminale per poter riprendere l'installazione del sistema. Per uscire:

{{{
~#exit}}}

Ora come opzione si sceglierà; rilevamento dischi. Scegliere partizionamento manuale. Saran presenti 9 Hard disk, sei dei quali sdaX, sdbX saranno volumi fisici per raid; gli altri tre, md0, md1, md2 non avranno ancora un filesystem.

 i. md0 si attribuirà la caratteristica di / (root) e di boot all'avvio

 i. md1 si attribuirà la caratteristica di /home
 i. md2 diventerà invece lo spazio di swap.

Ora si può continuare con l'installazione e di default verrà installato Ubuntu in versione server. Al riavvio del computer Ubuntu verrà eseguito in modalità terminale. Prima di installare l'eventuale desktop, è necessario configurare grub per poter avviare entrambi i dischi:

{{{
~$sudo vi /boot/grub/menu.lst
}}}

Portarsi nella sezione di grub relativa al recovery mode;

{{{
[...]
title Ubuntu 7.10, kernel x.x.xx.xx-xxx (recovery mode)
root (hd0,0)
kernel /vmlinuz-x.x.xx.xx-xxx root=/dev/md0 ro single
initrd /initrd.img-x.x.xx.xx-xxx
[...]
}}}

e replicarla in modo da ottenere

{{{
[...]
title Ubuntu 7.10, kernel x.x.xx.xx-xxx (recovery mode)
root (hd0,0)
kernel /vmlinuz-x.x.xx.xx-xxx root=/dev/md0 ro single
initrd /initrd.img-x.x.xx.xx-xxx

title Ubuntu 7.10, kernel x.x.xx.xx-xxx (recovery mode)
root (hd1,1)
kernel /vmlinuz-x.x.xx.xx-xxx root=/dev/md0 ro single
initrd /initrd.img-x.x.xx.xx-xxx
[...]
}}}

In questa maniera,qualora uno dei due hard disk si danneggi,si può procedere all'avvio del sistema tramite quello funzionante. Aggiornare il sistema in modo che riconosca le modifiche effettuate:

{{{
~$sudo update-initramfs -u}}}

e riavviare


{{{
~$sudo reboot}}}

Per poter lavorare in un ambiente desktop è necessario installarlo col seguente comando da terminale:
{{{
~$sudo apt-get install gnome-desktop}}}

Ovviamente se si preferisce Kde a Gnome basta cambiare ''gnome-desktop'' con ''kde-desktop''.

= Ripristino di un Array =
Lo scopo principale di un Array in Raid1 è poter sostituire l'hard disk eventualmente danneggiato con uno funzionante.

Per far questo è sufficiente inserire una serie di comandi; nell'esempio dei due hard disk quello danneggiato è sdb.

Si procederà in questa maniera:

{{{
~#mdadm /dev/md0 --fail /dev/sdb1 --remove /dev/sdb1
~#mdadm /dev/md1 --fail /dev/sdb2 --remove /dev/sdb2
~#mdadm /dev/md2 --fail /dev/sdb3 --remove /dev/sdb3}}}

Sostituito il disco danneggiato è necessario partizionare il nuovo disco:

{{{
~#sfdisk -d /dev/sda | sfdisk /dev/sdb}}}

E ricreare l'array:

{{{
~#mdadm /dev/md0 --add /dev/sdb1
~#mdadm /dev/md1 --add /dev/sdb2
~#mdadm /dev/md2 --add /dev/sdb3}}}

Analogamente a come fatto sopra si può controllare l'avanzamento della creazione dell'array:

{{{
~#cat /proc/mdstat }}}
Linea 234: Linea 289:

 * [http://www.samsung.com/it/ Samsung Italia]
 * [http://forum.html.it/forum/showthread.php?s=883b097d458f1bdd4e7ff73c56d6fc1c&threadid=1127360&perpage=15&highlight=&pagenumber=1 Guida di base dal forum di HTML.it] Grazie infinite pilovis!!!
 * Intel855DoppioMonitor
 * http://lists.debian.org/debian-user/2005/12/msg02364.html
 * http://www.devil-linux.org/documentation/1.0.x/ch01s05.html
 * http://ubuntuforums.org/showthread.php?p=3873826
 * http://lists.debian.org/debian-user/2005/12/msg02364.html
 * http://www.messinalug.org/mediawiki/index.php/Raid_1_con_Linux
 * http://www.howtoforge.com/software-raid1-grub-boot-debian-etch
Linea 239: Linea 297:
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BR Indice(depth=2)

Introduzione

Questa pagina è dedicata alla creazione di configurazioni [http://it.wikipedia.org/wiki/RAIDraid raid] (raid1 o raid0 ) tramite l'impiego di controller integrati sulle schede madri e di software dedicati.

Preparativi

Per prima cosa impostare il controller raid come attivo e avviabile da [http://it.wikipedia.org/wiki/Bios bios] (per ulteriori informazioni consultare il manuale allegato alla scheda ); infine, nella sezione relativa al boot impostare l'elenco delle periferiche secondo queste priorità:

  1. Floppy
  2. Lettore cd/dvd
  3. Controller Raid

Salvare ed uscire dal bios.

All'avvio del computer appariranno una serie di informazioni relative allo stato delle periferiche collegate alla scheda madre e comparirà una nuova schemata .

Seguire le istruzioni a video per configurare il raid desiderato.

All'uscita dal programma, il computer verrà riavviato.

Fatte queste operazioni,si può iniziare l'installazione del sistema operativo.

Installazione

Utilizzare per l'installazione del sistema il cd alternate di Ubuntu.

Inserire nel lettore cdrom il supporto.

Avviato il cd premere «F2» in modo da selezionare la lingua italiana e scegliere Installazione per sistemi Oem.

Ultimata l'impostazione della scheda di rete comparirà il demone di partizionamento.

Abbandonare l'installazione e selezionare con il tasto «Tab» il pulsante Indietro.

Comparirà a una schermata in cui sono elencate le voci del progresso dell'installazione.

Scegliere Avvia Terminale che avvierà un terminale di root:

~# 

Procedere col partizionamento: digitare nel terminale il comando per vedere le partizioni presenti:

~#fdisk -l

Disk /dev/sda: 250.0 GB, 250059350016 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 30401 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes
Disk identifier: 0x00007ae5

Disk /dev/sdb: 250.0 GB, 250059350016 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 30401 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes
Disk identifier: 0x00007ae5

Iniziare a partizionare il disco sda. Nel terminale digitare:

~#fdisk /dev/sda

La cui risposta sarà:

The number of cylinders for this disk is set to 30515.
There is nothing wrong with that, but this is larger than 1024,
and could in certain setups cause problems with:
1) software that runs at boot time (e.g., old versions of LILO)
2) booting and partitioning software from other OSs
   (e.g., DOS FDISK, OS/2 FDISK)

Command (m for help): 

se si sceglie m come opzione si ottiene questa schermata:

   a   toggle a bootable flag
   b   edit bsd disklabel
   c   toggle the dos compatibility flag
   d   delete a partition
   l   list known partition types
   m   print this menu
   n   add a new partition
   o   create a new empty DOS partition table
   p   print the partition table
   q   quit without saving changes
   s   create a new empty Sun disklabel
   t   change a partition's system id
   u   change display/entry units
   v   verify the partition table
   w   write table to disk and exit
   x   extra functionality (experts only)
Command (m for help): 

Si vuole creare una nuova partizione quindi n:

Command (m for help): n
Command action
   e   extended
   p   primary partition (1-4)

Creare una partizione primaria quindi p, e dare il numero della partizione; la scelta sarà 1.

Dare le dimensioni della prima partizione dal cilindro 1 a circa 30 gb di spazio,la partizione verrà contrassegnata come sda1.

Editare l'id della partizione e scrivere le modifiche della stessa; per fare questo digitare t e scegliere come id fd:

Command (m for help): t
Selected partition 1
Hex code (type L to list codes): L

 0  Empty           1e  Hidden W95 FAT1 80  Old Minix       be  Solaris boot   
 1  FAT12           24  NEC DOS         81  Minix / old Lin bf  Solaris        
 2  XENIX root      39  Plan 9          82  Linux swap / So c1  DRDOS/sec (FAT-
 3  XENIX usr       3c  PartitionMagic  83  Linux           c4  DRDOS/sec (FAT-
 4  FAT16 <32M      40  Venix 80286     84  OS/2 hidden C:  c6  DRDOS/sec (FAT-
 5  Extended        41  PPC PReP Boot   85  Linux extended  c7  Syrinx         
 6  FAT16           42  SFS             86  NTFS volume set da  Non-FS data    
 7  HPFS/NTFS       4d  QNX4.x          87  NTFS volume set db  CP/M / CTOS / .
 8  AIX             4e  QNX4.x 2nd part 88  Linux plaintext de  Dell Utility   
 9  AIX bootable    4f  QNX4.x 3rd part 8e  Linux LVM       df  BootIt         
 a  OS/2 Boot Manag 50  OnTrack DM      93  Amoeba          e1  DOS access     
 b  W95 FAT32       51  OnTrack DM6 Aux 94  Amoeba BBT      e3  DOS R/O        
 c  W95 FAT32 (LBA) 52  CP/M            9f  BSD/OS          e4  SpeedStor      
 e  W95 FAT16 (LBA) 53  OnTrack DM6 Aux a0  IBM Thinkpad hi eb  BeOS fs        
 f  W95 Ext'd (LBA) 54  OnTrackDM6      a5  FreeBSD         ee  EFI GPT        
10  OPUS            55  EZ-Drive        a6  OpenBSD         ef  EFI (FAT-12/16/
11  Hidden FAT12    56  Golden Bow      a7  NeXTSTEP        f0  Linux/PA-RISC b
12  Compaq diagnost 5c  Priam Edisk     a8  Darwin UFS      f1  SpeedStor      
14  Hidden FAT16 <3 61  SpeedStor       a9  NetBSD          f4  SpeedStor      
16  Hidden FAT16    63  GNU HURD or Sys ab  Darwin boot     f2  DOS secondary  
17  Hidden HPFS/NTF 64  Novell Netware  b7  BSDI fs         fd  Linux raid auto
18  AST SmartSleep  65  Novell Netware  b8  BSDI swap       fe  LANstep        
1b  Hidden W95 FAT3 70  DiskSecure Mult bb  Boot Wizard hid ff  BBT            
1c  Hidden W95 FAT3 75  PC/IX          

Per ultimare le operazioni scrivere le modifiche sulla tabella partizioni con w e automaticamente fdisk uscirà a terminale. Le partizioni scelte per questo sistema sono le seguenti:

  • sda1 =31 Gb
  • sda2=200 Gb
  • sda3= 900 Mb

Per replicare le medesime partizioni sul disco sdb da terminale:

~#sfdisk -d /dev/sda | sfdisk /dev/sdb

E' necessario quindi creare i drive “virtuali” per cui:

~#modprobe md 

poi tramite l'utility già presente nel cd alternate mdadm si possono creare le tre partizioni virtuali:

~#mdadm --create /dev/md0 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda1 /dev/sdb1
~#mdadm --create /dev/md1 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda2 /dev/sdb2
~#mdadm --create /dev/md2 --level=1 --raid-devices=2 /dev/sda3 /dev/sdb3

dove:

--create /dev/mdX

Crea una nuova partizione denominandola mdX

--level=1

Crea un raid di tipo 1 (mirroring); per lo striping sostituire 1 con 0

--raid-devices=2 /dev/sdaX /dev/sdbX

Identifica i device costituenti il raid (in questo caso due) e come si chiamano all'interno della cartella /dev. Per vedere lo stato di avanzamento della creazione del raid si può usare come comando:

~#cat /proc/mdstat 

Immagine(Icone/Piccole/note.png,,center)

per la creazione del raid su un sistema di 250 Gb son necessari circa 100 minuti.

Immagine(Icone/Piccole/warning.png,,center)

La decisione di creare 3 partizioni è dato dal fatto di voler suddividere il sistema in una partizione di root /, una di home /home ed una di swap. Tutte queste tre partizioni devono esser duplicate su entrambi gli hard disk altrimenti si ha un inconsistenza a livello del sistema Raid1.

Una volta ultimata la sincronizzazione si può uscire dalla modalità terminale per poter riprendere l'installazione del sistema. Per uscire:

~#exit

Ora come opzione si sceglierà; rilevamento dischi. Scegliere partizionamento manuale. Saran presenti 9 Hard disk, sei dei quali sdaX, sdbX saranno volumi fisici per raid; gli altri tre, md0, md1, md2 non avranno ancora un filesystem.

  1. md0 si attribuirà la caratteristica di / (root) e di boot all'avvio
  2. md1 si attribuirà la caratteristica di /home
  3. md2 diventerà invece lo spazio di swap.

Ora si può continuare con l'installazione e di default verrà installato Ubuntu in versione server. Al riavvio del computer Ubuntu verrà eseguito in modalità terminale. Prima di installare l'eventuale desktop, è necessario configurare grub per poter avviare entrambi i dischi:

~$sudo vi /boot/grub/menu.lst

Portarsi nella sezione di grub relativa al recovery mode;

[...]
title           Ubuntu 7.10, kernel x.x.xx.xx-xxx (recovery mode)
root            (hd0,0)
kernel          /vmlinuz-x.x.xx.xx-xxx root=/dev/md0 ro single
initrd          /initrd.img-x.x.xx.xx-xxx
[...]

e replicarla in modo da ottenere

[...]
title           Ubuntu 7.10, kernel x.x.xx.xx-xxx (recovery mode)
root            (hd0,0)
kernel          /vmlinuz-x.x.xx.xx-xxx root=/dev/md0 ro single
initrd          /initrd.img-x.x.xx.xx-xxx

title           Ubuntu 7.10, kernel x.x.xx.xx-xxx (recovery mode)
root            (hd1,1)
kernel          /vmlinuz-x.x.xx.xx-xxx root=/dev/md0 ro single
initrd          /initrd.img-x.x.xx.xx-xxx
[...]

In questa maniera,qualora uno dei due hard disk si danneggi,si può procedere all'avvio del sistema tramite quello funzionante. Aggiornare il sistema in modo che riconosca le modifiche effettuate:

~$sudo update-initramfs -u

e riavviare

~$sudo reboot

Per poter lavorare in un ambiente desktop è necessario installarlo col seguente comando da terminale:

~$sudo apt-get install gnome-desktop

Ovviamente se si preferisce Kde a Gnome basta cambiare gnome-desktop con kde-desktop.

Ripristino di un Array

Lo scopo principale di un Array in Raid1 è poter sostituire l'hard disk eventualmente danneggiato con uno funzionante.

Per far questo è sufficiente inserire una serie di comandi; nell'esempio dei due hard disk quello danneggiato è sdb.

Si procederà in questa maniera:

~#mdadm /dev/md0 --fail /dev/sdb1 --remove /dev/sdb1
~#mdadm /dev/md1 --fail /dev/sdb2 --remove /dev/sdb2
~#mdadm /dev/md2 --fail /dev/sdb3 --remove /dev/sdb3

Sostituito il disco danneggiato è necessario partizionare il nuovo disco:

~#sfdisk -d /dev/sda | sfdisk /dev/sdb

E ricreare l'array:

~#mdadm /dev/md0 --add /dev/sdb1
~#mdadm /dev/md1 --add /dev/sdb2
~#mdadm /dev/md2 --add /dev/sdb3

Analogamente a come fatto sopra si può controllare l'avanzamento della creazione dell'array:

~#cat /proc/mdstat 

Ulteriori risorse


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