Wiki Ubuntu-it

Indice
Partecipa
FAQ
Wiki Blog
------------------
Ubuntu-it.org
Forum
Chiedi
Chat
Cerca
Planet
  • Pagina non alterabile
  • Informazioni
  • Allegati

Redirezione dalla pagina "Server%2FWeb"

Nascondi questo messaggio


Guida non verificata da molto tempo. Può contenere informazioni utili per la versione Ubuntu Pro 18.04 - Clicca qui!

Problemi in questa pagina? Segnalali in questa discussione

Introduzione

In questa guida verrà spiegato come installare e configurare il Server Web Apache e come abilitare il supporto a php e MySql.

Definizione di Server Web:

  • "Un server web è un servizio, e per estensione il computer su cui è in esecuzione, che si occupa di fornire, tramite software dedicato e su richiesta dell'utente, file di qualsiasi tipo, tra cui pagine web (successivamente visualizzabili dal browser sul PC dell'utente). Le informazioni inviate dal server web all'utente viaggiano in rete trasportate dal protocollo HTTP. L'insieme di server web dà vita al World Wide Web, uno dei servizi più utilizzati di Internet." (cit. Wikipedia)

Intallazione

Installare il pacchetto apache2.

Aprire il proprio browser e accedere all'indirizzo http://127.0.0.1 oppure http://localhost. Se l'installazione è andata a buon fine sarà possibile leggere il messaggio:

It works!

This is the default web page for this server.

The web server software is running but no content has been added, yet.

Configurazione

Di seguito verranno elencati i file e le cartelle presenti all'interno di /etc/apache2 che sono necessari per la configurazione del server Apache:

  • apache2.conf: è il file di configurazione principale. In esso sono contenute le impostazioni che saranno applicate globalmente a tutti i siti.

  • conf.d: cartella che contiene file di configurazione globali. Software che utilizzano il server Apache per fornire contenuti all'utente finale (per esempio PhpMyAdmin), possono aggiungere file o collegamenti simbolici in questa cartella.

  • envvars: in questo file sono definite e impostate le variabili d'ambiente del server Apache.

  • httpd.conf: un file di configurazione, inizialmente vuoto, che può essere utilizzato per specifiche direttive impostate dall'utente che agiscono globalmente sul server.

  • mods-available: in questa cartella sono contenuti i file di configurazione per avviare i moduli del server e per configurare gli stessi. Non tutti i moduli hanno file di configurazione specifici.

  • mods-enabled: in questa cartella sono presenti dei collegamenti simbolici ai moduli presenti nella cartella /etc/apache2/mods-available. Tutti i moduli che hanno un collegamento simbolico in questa cartella sono abilitati e avviati all'interno del server Apache.

  • ports.conf: contiene le direttive per impostare le porte TCP sulle quali il server Apache resterà in ascolto.

  • sites-available: in questa cartella sono contenuti i file di configurazione per i Virtual Host (di seguito VH). I VH consentono di avere numerosi siti con configurazioni diverse l'uno dall'altro.

  • sites-enabled: come per la cartella mods-enabled, contiene collegamenti simbolici a /etc/apache2/sites-available. Quando una configurazione presente in sites-available è collegata all'interno di questa cartella, il sito corrispondente verrà configurato e avviato insieme al server Apache.

File di configurazione aggiuntivi possono essere impostati attraverso la direttiva Include. Per esempio, la direttiva

Include /etc/apache2/conf.d/

farà in modo che il server Apache importi le impostazioni presenti all'interno della cartella /etc/apache2/conf.d/.

Per rendere effettive le modifiche sui file di configurazione è necessario riavviare il server digitando con permessi di amministrazione il seguente comando in una finestra di terminale:

sudo service apache2 restart

Configurazione di Base

In questa sezione vengono fornite e commentate le direttive più importanti per il funzionamento e la configurazione del server Apache. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alla documentazione ufficiale.

  • ServerRoot: definisce la cartella in cui sono presenti i file del server. In Ubuntu è /etc/apache2 e contiene tutti file di configurazione.

  • DocumentRoot: definisce la cartella in cui sono presenti i file che verranno richiesti al server web. In Ubuntu, in via predefinita, è la cartella /var/www.

  • ServerAdmin: definisce l'indirizzo e-mail da includere nei messaggi di errore inviati al client.

  • ServerName: contiente informazioni sull'hostname al quale il server Apache deve rispondere. Può essere specificato un hostname diverso per ogni VH.

  • Listen: definisce la porta sulla quale il server è in ascolto.

  • User e Group: definiscono l'utente e il gruppo proprietari del processo. Il server Apache non dovrebbe mai essere avviato dall'utente root.

  • ErrorLog: definisce il percorso per i file di log degli errori.

  • LockFile: il lock file sul file di log (da modificare solo se il log file di apache2 è montato via NFS).

  • PidFile: il file che contiene il PID del processo padre apache2.

  • TimeOut: il tempo dopo il quale apache2 chiude una connessione client in stato idle.

  • KeepAlive On: sono permesse connessioni persistenti, ovvero in grado di servire più di una richiesta di uno stesso client.

  • MaxKeepAliveRequests: il massimo numero di richieste che in una singola connessione un client può fare al server. Dopo tale numero le richieste verranno scartate.

  • KeepAliveTimeout`: tempo, in secondi, da attendere per effettuare un'altra richiesta da parte di uno stesso client su una stessa connessione persistente.

  • StartServers: numero di processi server avviati.

  • MinSpareServers: numero minimo di processi liberi, ovvero avviati per supplire ad improvvisi picchi di carico.

  • MaxSpareServers: numero massimo di processi liberi.

  • MaxClients: massimo numero di processi apache2 che possono essere avviati.

  • MaxRequestsPerChild: numero massimo di richieste che il server è in grado di processare per ciascun thread.

  • Include: direttive di inclusione. Apache2 si serve di tali direttive per dichiarare indirizzo di binding, porta di ascolto ed altri parametri specifici di configurazione in file distinti.

Personalizzare il proprio sito

In via predefinita, Apache utilizza un unico file di configurazione globale per la gestione dei VH. Si tratta del file /etc/apache2/sites-available/default. Se il server dovrà servire un unico sito è possibile mantenere questa configurazione, personalizzando i campi necessari. In particolare:

  • DocumentRoot: qualora si volesse utilizzare una cartella diversa da quella predefinita (/var/www).

  • ServerAdmin: un amministratore diverso può essere specificato per ogni sito;

  • ServerName: è possibile assegnare un valore diverso a questa direttiva per ogni VH configurato. Se, ad esempio, si imposta la direttiva come

    ServerName host.example

    si otterrà che, digitando nel browser l'indirizzo

    http://host.example

    il server Apache restituirà solo i dati relativi al sito configurato con questo ServerName.

  • ServerAlias: attraverso questa direttiva è possibile definire altri alias che puntino sempre al sito http://host.example. Per meglio comprendere la funzione di questa direttiva, se si imposta

    ServerAlias *.host.example

    si otterrà che il sito rispondente al dominio host.example sarà richiamato ogni qual volta nel browser si digiti un indirizzo che termini con host.example (http://www.host.example, http://pippo.host.example, http://foo.host.example);

Per gli ultimi due esempi, assicurarsi di avere configurato correttamente il file /etc/hosts.

Creare un nuovo sito

Utilizzare il file di configurazione di default come base. Fare riferimento al paragrafo Hosting Virtuale per avere informazioni più dettagliate.

  1. Creare una copia del file di configurazione di default digitando con permessi di amministrazione il seguente comando in una finestra di terminale:

    sudo cp /etc/apache2/sites-available/default /etc/apache2/sites-available/miosito

    miosito sarà il file di configurazione del nuovo sito che si vuole impostare;

  2. Personalizzare la configurazione di miosito utilizzando le direttive necessarie;

  3. Abilitare il sito con il comando

    sudo a2ensite miosito
  4. Riavviare il server Apache per rendere effettive le modifiche con il comando:

    sudo service apache2 restart
  5. Per disabilitare un sito precedentemente abilitato utilizzare il comando:

    sudo a2dissite miosito

Altre direttive utili

Molte altre direttive possono esse impostate per ogni sito che si ha la necessità di configurare. Per un elenco completo si può fare riferimento alla documentazione ufficiale. Alcune di queste, che possono risultare utili vengono riportate di seguito:

  • Alias: questa direttiva serve a specificare un percorso diverso da quello impostato in DocumentRoot per una richiesta. Ad esempio, impostando

    Alias /image /home/utente/immagini

    si otterrà che, digitando nel browser il collegamento

    http://host.example/image/casa.jpg

    il file richiesto sarà caricato dalla posizione

    /home/utente/immagini/casa.jpg
  • Allow from e Deny from: attraverso queste direttive è possibile specificare gli indirizzi IP o gli hostname ai quali è permesso accedere al sito (Allow) e quelli ai quali ciò è impedito (Deny). Ad esempio, per impedire ad uno specifico IP di accedere al sito si può usare la direttiva

    Deny from 10.252.46.165
  • DirectoryIndex: questa direttiva specifica il file da cercare quando un utente cerca di accedere ad una determinata posizione nel sito. Ad esempio, impostando

    DocumentIndex index.html

    se si tenta di accedere all'indirizzo

    http://host.example/template

    si verrà reindirizzati al file

    http://host.example/template/index.html

    È possibile specificare più di un DocumentIndex nella forma

    DocumentIndex index.html index.php error.html

    In questo modo se, nella posizione specificata non esiste né il file index.html né il file index.php si verrà reindirizzati al file error.html.

  • IndexIgnore: permette di nascondere alcuni files al client. Ad esempio, se si specifica

    IndexIgnore README* *.txt 

    tutti i files README* e tutti i file con estensione .txt vengono nascosti al client.

Autorizzazione basata sull'Utente

Per configurare l'autenticazione a livello utente procedere come segue:

  1. Creare file per utenti: /usr/local/apache/conf/htuser

  2. Creare utenti in /usr/local/apache/conf/htuser con comando:

    htpasswd -c htuser <nomeutente>
  3. Creare gruppo htusers nel file /usr/local/apache/conf/htgroup. Il formato del file è il seguente:

    Groupname: user1 user2 user3 ..
  4. Inserire nel file /etc/apache2/sites-available/default le seguenti direttive:

    AuthUserFile conf/htuser
    AuthGroupFile  conf/htgroup
  5. Impostazioni controllo accesso:

    Require user username1 username2  
    Require group groupname1 groupname2 
    Require valid-user 
    • la prima direttiva consente l'accesso a username1 username2..

    • la seconda direttiva consente l'accesso a groupname1 groupname2..

    • la terza direttiva consente l'accesso solo agli utenti definiti in htuser

Hosting virtuale

Un singolo server può ospitare più siti. La gestione dei siti può essere fatta nei seguenti modi:

  • N siti = N * M processi web server. se M è il numero di processi per singola istanza del sito web, vuol dire che M processi gestiscono ciascun sito.
  • Virtual host = N siti = M processi web server. Si ha sempre una singola istanza web, ovvero gli M processi gestiscono tutti gli N siti web.

È possibile identificare tre tipi di hosting virtuale :

  • basato sull'IP (VH host based) : da eseguire quando si hanno più indirizzi IP;
  • basato sul nome (VH name based) : da eseguire quando si hanno più nomi DNS;
  • basato sulla porta (VH port based).

Per scegliere tra le diverse configurazioni si possono seguire i punti successivi come linee guida:

  • N interfacce di rete: VH host based;
  • Singola interfaccia di rete: VH name based ;
  • N nomi per host: VH name based;
  • Necessità di separare i web servers per differenti politiche di sicurezza: si sconsiglia il VH in quanto si deve effettuare una separazione delle istanze del server Web.

VH Host based

Si utilizza la direttiva <VirtualHost> da specificare all'interno del file /etc/apache2/sites-availabe/miosito e all'interno delle opzioni di directory come nell'esempio riportato:

</VirtualHost>
BindAddress 0.0.0.0
Port 80
DocumentRoot /usr/local/apache/htdocs
ServerName site1.example.com
<VirtualHost 192.168.1.2>
DocumentRoot /usr/local/apache/htdocs2
ServerName site2.example.com
...
</VirtualHost> 

In questo caso il sito web di default serve site1.example.com, mentre l'IP 192.168.1.2 serve il sito site2.example.com.

VH Name based

Esempio:

Listen 192.168.1.232
NameVirtualHost 192.168.1.232
<VirtualHost 192.168.1.232>
DocumentRoot /home/httpd/ex1
ServerName www1.example.com
..
</VirtualHost>
..
<VirtualHost 192.168.1.232>
DocumentRoot /var/apache/htdocs2
ServerName www2.example.com
..
</VirtualHost>

In questo caso si ha un unico IP ma due nomi server distinti (due nomi nel DNS,di cui uno sarà un alias name) che servono due siti distinti.

Server HTTPS

Il modulo ssl fornisce al server Apache la capacità di criptare la comunicazione con il client. Quando questo tipo di comunicazione criptata è attivo, l'URL del sito che si sta visitando è preceduto dal prefisso https://. Per utilizzare questa estensione è sufficiente:

  1. Abilitare il modulo digitando in una finestra di terminale, il comando:

    sudo a2enmod ssl
    • Con l'installazione base di Apache viene fornito un sito, chiamato default-ssl, utilizzabile come base di partenza per la configurazione del proprio sito protetto con SSL. Come configurazione di partenza, questo sito utilizza una chiave ed un certificato generati automaticamente dal pacchetto ssl-cert.

  2. Abilitare il sito default-ssl con il comando

    sudo a2ensite default-ssl
  3. Modificare le direttive
    • SSLCertificateFile;
    • SSLCertificateKeyFile;
    in modo che puntino alle directory dove sono collocati i file relativi al certificato e alla chiave del vostro sito;
  4. Riavviare il server Apache con il comando

    sudo service apache2 restart

Controllo dei file di log

Tutti i file di log si trovano nella directory /var/log/apache2. In via predefinita, sono:

  • access.log

  • error.log

Forniscono utili informazioni per il debugging dei problemi che si possono presentare.

Supporto PHP e MySQL

PHP

Installare i pacchetti libapache2-mod-php, php-cli, php-common, php-cgi.

Riavviare Apache digitando in una finestra di terminale:

sudo service apache2 restart

MySQL

Fare riferimento alla relativa guida.

Installazione All-in-One

Se si vogliono installare comtamporaneamente i pacchetti Apache2 con supporto PHP e MySQL, ovvero se si vuole disporre di un server LAMP (Linux-Apache-MySql-Php) è possibile procedere in modo veloce con la seguente procedura:

  1. Installare il pacchetto tasksel

  2. Installare il server LAMP con il comando

    sudo tasksel install lamp-server

Ulteriori risorse


CategoryServer CategoryDaRevisionare