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||<tablebgcolor="#f1f1ed" tablewidth="35%" tablestyle="margin: 0pt 0pt 1em 1em; float: right; font-size: 0.9em;"style="padding: 0.5em;">[[TableOfContents(2)]]|| ## page was renamed from GestioneDisco
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Linea 4: Linea 8:
Questa guida mira innanzitutto a introdurre ai nuovi utenti la terminologia usata per i dispositivi di memoria, le partizioni e i formati delle partizioni. E poi spiegare in che modo vengono utilizzate le partizioni per installare il sistema operativo, sia tramite un partizionamento in modalità automatica che in modalità manuale.[[BR]]
In particolar modo si vogliono chiarire le idee a chi necessita di partizionare manualmente il disco.

Questa guida cerca di introdurre ai nuovi utenti la terminologia usata, all'interno di '''Ubuntu''' (e GNU/Linux in generale), per identificare i dispositivi di memoria, le partizioni e i loro formati, e per spiegare in che modo vengano utilizzate le partizioni per installare il sistema operativo attraverso il partizionamento automatico o manuale.
    
Linea 7: Linea 12:
I dispositivi di memoria si dividono in due grandi famiglie: '''IDE''' (o ''ATA'') e '''SCSI'''/''SATA''. Della categoria '''IDE''' fanno parte anche i lettori ''CD/DVD-ROM'' e ''floppy disk''. Mentre in quella dei dischi '''SCSI''' rientrano anche i supporti rimovibili quali le chiavette USB.
Linea 9: Linea 13:
- Il primo disco fisso '''IDE''' è indicato con la sigla '''/dev/hda'''. La presenza di ulteriori dispositivi '''IDE''' verrà indicata in ordine alfabetico '''/dev/hdb''', '''/dev/hdc''', '''/dev/hdd''', ecc. Attualmente in '''Ubuntu''' i dispositivi di memoria sono divisi in due gruppi e per ogni dispositivo è presente un file corrispondente nella directory `/dev`:
Linea 11: Linea 15:
-Il primo disco '''SCSI''' verrà indicato come '''/dev/sda'''. E quindi ulteriori dischi '''SCSI''' verranno indicati come '''/dev/sdb''', '''/dev/sdc''', '''/dev/sdd''', ecc.  * '''ATA''' (detti anche '''IDE''' o '''PATA'''): ne fanno parte lettori e masterizzatori CD/DVD e dischi fissi. Un dispositivo '''ATA''' viene identificato come '''hda''' se è collegato come master sul canale '''ATA''' primario, come '''hdb''' se è collegato come slave sul canale '''ATA''' primario, '''hdc''' se è master sul canale secondario, '''hdd''' se è slave sul canale secondario. Se è presente un ulteriore controller ATA (ad esempio collegato sul bus '''PCI'''), i dischi ad esso collegati partiranno da '''hde''' e proseguiranno secondo lo stesso schema.

 * '''SCSI''', '''SATA''', '''USB''': rientrano in questa categoria dischi fissi, lettori CD/DVD-ROM, floppy disk sia SCSI che Serial-ATA, e anche i supporti rimovibili come le chiavette USB o dischi esterni USB. Questi dispositivi vengono trattati allo stesso modo dei dispositivi ATA, con il primo dispositivo indicato come '''sda''' e ulteriori dispositivi indicati come '''sdb''', '''sdc''', '''sdd''', ecc.
Linea 14: Linea 20:
Una partizione è un area delimitata e ben definita del disco in cui vengono memorizzati dei dati. Su di un disco possono essere create più partizioni, ognuna caratterizzata da un preciso nome.[[BR]]
Linea 16: Linea 21:
Viene preso in considerazione ora l'esempio di un disco '''IDE''' ('''/dev/hda'''), ma il discorso è del tutto analogo per uno '''SCSI '''('''/dev/sda''').[[BR]] Una partizione è un'area delimitata e ben definita del disco in cui vengono memorizzati dei dati. Su di un disco possono essere create più partizioni, ognuna caratterizzata da un preciso nome.

Viene preso in considerazione ora l'esempio di un disco '''ATA''' ('''/dev/hda''') con sistema di partizionamento ms-dos.
Linea 19: Linea 26:
Per indicare una o più partizioni su di un disco, vengono aggiunti dei numeri al nome del dispositivo: '''/dev/hda1''', '''/dev/hda2''', '''/dev/hda3''', ecc. Fino alla '''/dev/hda4''' queste partizioni vengono chiamate '''partizioni primarie''' (''primary'').[[BR]]
Un disco fisso può avere un massimo di quattro partizioni primarie, numerate da uno a quattro e precedute dal nome del disco cui appartengono. Per esempio, su un disco fisso PATA riconosciuto come '''hda''' possono essere presenti le partizioni primarie '''hda1''', '''hda2''', '''hda3''', '''hda4'''.
Linea 22: Linea 30:
La necessità di poter installare su una sola macchina un numero di sistemi operativi superiore a quanto le 4 partizioni primarie potessero fare, ha decretato la nascita delle '''partizioni estese''' (''extended''). Queste partizioni non sono altro che dei contenitori di “sottopartizioni” chiamate '''partizioni logiche''' (''logical''), le quali vengono usate in modo analogo alle '''partizioni primarie'''.[[BR]] Le '''partizioni logiche''' vengono numerate dalla '''/dev/hda5''' in su. ''' '''
N
ecessità di vario genere (come il poter installare su uno stesso disco fisso un numero di sistemi operativi superiore a quattro) hanno portato alla nascita delle '''partizioni estese''' (''extended''). Queste partizioni non sono altro che dei contenitori di "sotto partizioni" chiamate '''partizioni logiche''' (''logical''), le quali vengono usate in modo analogo alle '''partizioni primarie'''.

Le '''partizioni logiche''' vengono sempre numerate da 5 in su.
Linea 25: Linea 36:
Esistono diversi tipi di formato per le partizioni di un disco.[[BR]]
Linea 27: Linea 37:
 * In ambiente GNU/Linux il formato '''ext3''' è il più utilizzato. In alternativa viene utilizzato il formato '''reisersf'''.
 * In ambiente Windows sono prediletti i formati '''ntfs''' e '''fat32'''.
È bene conoscere anche quest'ultimi due, in quanto non è raro trovare un sistema ''GNU/Linux'' in dual boot con ''Windows''.[[BR]] A tal proposito è bene sapere che il formato '''ntfs''' crea problemi per la scrittura di dati da ''GNU/Linux'' su partizione ''Windows''. L'ostacolo può essere aggirato come mostrato nella pagina DriverNtfs. [[BR]] Addirittura il formato '''ext3''' non viene riconosciuto da ''Windows'' se non tramite l'uso di adeguati software.[[BR]] Mentre tutt'altro discorso vale per il '''fat32'''. Non crea problemi ai due sistemi per la scrittura dati.[[BR]] È frequente che l'utente che usufruisce del dual boot, crei una partizione apposita per l'archiviazione e scambio di dati fra i due sistemi con questo formato.
Esistono diversi tipi di formato per le partizioni di un disco.

 * In ambiente GNU/Linux il formato più utilizzato è '''ext3'''. In alternativa può essere utilizzato il formato '''reisersf'''.

 * In ambiente Windows i formati predefiniti sono '''NTFS''' e '''FAT32'''.

È bene conoscere anche questi ultimi due, in quanto non è raro trovare un sistema GNU/Linux in dual boot con ''Windows''.

Attualmente '''Ubuntu''' consente di scrivere dati su partizioni '''NTFS''' solamente installando l'apposito driver [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/NtfsLetturaScrittura:NTFS-3G]. Il formato '''FAT32''' non crea invece alcun problema. In entrambi i casi non è possibile da '''Ubuntu''' cambiare i permessi dei file. Nel caso si usufruisca del ''dual boot'', è consigliato creare una partizione per l'archiviazione e scambio di dati fra i due sistemi in formato NTFS, più moderno di FAT32.

Il formato '''ext3''' non viene riconosciuto da Windows se non tramite l'uso di adeguate applicazioni.
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Come detto in precedenza '''partizioni primarie''' e '''partizioni logiche''' possono essere usate in modo analogo a seconda di gusti ed esigenze. Per un installazione di un sistema GNU/Linux sono necessarie due componenti: il ''file system'' simboleggiato dal simbolo “'''/'''” e la “'''swap'''” un area di appoggio per la memoria ''RAM'' che devono essere assegnate a rispettive partizioni. Più in generale ogni singola directory può essere assegnata ad una partizione. Chi è interessato ad approfondire l'ottimizzazione del proprio sistema può seguire la guida PartizioniUbuntu.
Linea 34: Linea 51:
Vediamo quindi qualche esempio confrontando diverse tipologie di installazioni. Partiamo dalle installazioni in modalità automatica di Ubuntu che prediligono un'installazione con “'''/'''” in una partizione primaria e la '''swap''' in una logica. Si prendono ad esempio gli estremi dell'output del comando {{{sudo fdisk -l}}} (sono state omesse le informazioni sui cilindri). Come detto in precedenza, '''partizioni primarie''' e '''partizioni logiche''' possono essere usate in modo analogo a seconda di gusti ed esigenze.

Per un'installazione di un sistema GNU/Linux sono necessari due componenti fondamentali:
 0. il ''file system'' rappresentato dal simbolo «'''/'''» e detto '''root''';
 0. l'area di '''swap''', un'area di appoggio per la memoria RAM.

A questi due componenti devono essere assegnate delle rispettive partizioni.

Più in generale ogni singola directory può essere assegnata a una partizione. Chi è interessato ad approfondire l'ottimizzazione del proprio sistema può consultare la guida [:Hardware/DispositiviPartizioni/PartizioniUbuntu:Partizioni Ubuntu].

Vediamo quindi qualche esempio confrontando diverse tipologie di installazione. Partiamo dalle installazioni in modalità automatica di Ubuntu che prediligono un'installazione con «'''/'''» in una partizione primaria e la '''swap''' in una logica. Verrà preso come esempio l'output del comando: {{{
sudo fdisk -l
}}} (sono state omesse le informazioni sui cilindri).
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 * Ubuntu (installazione sull'intero disco):
{{{
 * Ubuntu (installazione sull'intero disco): {{{
Linea 41: Linea 69:
/dev/hda5 Linux swap / Solaris}}}
Come vedete il sistema è stato montato nella partizione primaria ''/dev/hda1'', mentre la '''swap''' nella partizione logica ''/dev/hda5''. La partizione estesa è la ''/dev/hda2'' (semplicemente indicata come “Esteso”) e il suo unico compito è quello di contenere la partizione con la '''swap'''.[[BR]]
[[BR]]
 * Windows + Ubuntu (installazione con partizionamento):
{{{
/dev/hda5 Linux swap / Solaris
}}} Come vedete il sistema è stato montato nella partizione primaria '''/dev/hda1''', mentre la '''swap''' nella partizione logica '''/dev/hda5'''. La partizione estesa è la '''/dev/hda2''' (semplicemente indicata come «Esteso») e il suo unico compito è quello di contenere la partizione di '''swap'''.

 * Windows + Ubuntu (installazione con partizionamento): {{{
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/dev/hda5 Linux swap / Solaris}}}
In questo caso nella partizione ''/dev/hda1'' è già presente Windows (HPFS/NTFS). Il resto è analogo al caso precedente. Unica differenza, il sistema è nella partizione primaria ''/dev/hda3''.
/dev/hda5 Linux swap / Solaris
}}} In questo caso nella partizione '''/dev/hda1''' è già presente Windows (HPFS/NTFS). Il resto è analogo al caso precedente. Unica differenza, il sistema è nella partizione primaria '''/dev/hda3'''.
Linea 53: Linea 80:
 * Ubuntu solo partizioni primarie.
{{{

* Ubuntu solo partizioni primarie: {{{
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/dev/hda2 Linux swap / Solaris}}}[[BR]]

 * Ubuntu con / in partizione logica e swap in primaria.
{{{
/dev/hda2 Linux swap / Solaris
}}}
 * Ubuntu con '''/''' in partizione logica e '''swap''' in primaria: {{{
Linea 62: Linea 88:
/dev/hda5 Linux}}}[[BR]]
 * Ubuntu solo partizioni logiche
{{{
/dev/hda5 Linux
}}}
 * Ubuntu solo partizioni logiche: {{{
Linea 67: Linea 93:
/dev/hda6 Linux swap / Solaris}}}[[BR]]
 * Ubuntu + altro sistema Linux + directory "home"
{{{
/dev/hda6 Linux swap / Solaris
}}}
 * Ubuntu + altro sistema Linux + directory "home": {{{
Linea 73: Linea 99:
/dev/hda4 Linux (n.d.r. “/” di altro sistema GNU/Linux)}}}
Questo caso ci mostra la convivenza di più sistemi GNU/Linux che condividono la '''swap''' nella partizione ''/dev/hda3'' (non è necessario creare una '''swap''' per ogni sistema). Come vedete nella seconda partizione primaria è stata posizionata la directory {{{home}}}. Come detto in precedenza, a seconda delle esigenze può essere usata una partizione per inserire una delle directory del sistema.
= Link =
 * [:PartizioniUbuntu:Guida all'ottimizzazione delle dimensioni delle partizioni di Ubuntu]
 * [:DriverNtfs:Abilitare la lettura e la scrittura sulle partizioni o dischi formattate in NTFS]
/dev/hda4 Linux (n.d.r. “/” di altro sistema GNU/Linux)
}}} Questo caso ci mostra la convivenza di più sistemi GNU/Linux che condividono la '''swap''' nella partizione '''/dev/hda3''' (non è necessario creare una '''swap''' per ogni sistema). Come vedete, nella seconda partizione primaria è stata posizionata la directory {{{home}}}. Come detto in precedenza, a seconda delle esigenze, può essere usata una partizione per inserire una delle directory del sistema.

= Ulteriori risorse =

* [:Hardware/DispositiviPartizioni/PartizioniUbuntu:Guida all'ottimizzazione delle dimensioni delle partizioni di Ubuntu]
 * [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/NtfsLetturaScrittura:Abilitare la lettura e la scrittura sulle partizioni o dischi formattate in NTFS]
Linea 79: Linea 107:
CategoryNuoviDocumenti CategoryHardware

BR Indice

Introduzione

Questa guida cerca di introdurre ai nuovi utenti la terminologia usata, all'interno di Ubuntu (e GNU/Linux in generale), per identificare i dispositivi di memoria, le partizioni e i loro formati, e per spiegare in che modo vengano utilizzate le partizioni per installare il sistema operativo attraverso il partizionamento automatico o manuale.

Dispositivi di memoria

Attualmente in Ubuntu i dispositivi di memoria sono divisi in due gruppi e per ogni dispositivo è presente un file corrispondente nella directory /dev:

  • ATA (detti anche IDE o PATA): ne fanno parte lettori e masterizzatori CD/DVD e dischi fissi. Un dispositivo ATA viene identificato come hda se è collegato come master sul canale ATA primario, come hdb se è collegato come slave sul canale ATA primario, hdc se è master sul canale secondario, hdd se è slave sul canale secondario. Se è presente un ulteriore controller ATA (ad esempio collegato sul bus PCI), i dischi ad esso collegati partiranno da hde e proseguiranno secondo lo stesso schema.

  • SCSI, SATA, USB: rientrano in questa categoria dischi fissi, lettori CD/DVD-ROM, floppy disk sia SCSI che Serial-ATA, e anche i supporti rimovibili come le chiavette USB o dischi esterni USB. Questi dispositivi vengono trattati allo stesso modo dei dispositivi ATA, con il primo dispositivo indicato come sda e ulteriori dispositivi indicati come sdb, sdc, sdd, ecc.

Nomi e tipi di partizioni

Una partizione è un'area delimitata e ben definita del disco in cui vengono memorizzati dei dati. Su di un disco possono essere create più partizioni, ognuna caratterizzata da un preciso nome.

Viene preso in considerazione ora l'esempio di un disco ATA (/dev/hda) con sistema di partizionamento ms-dos.

Partizioni primarie

Un disco fisso può avere un massimo di quattro partizioni primarie, numerate da uno a quattro e precedute dal nome del disco cui appartengono. Per esempio, su un disco fisso PATA riconosciuto come hda possono essere presenti le partizioni primarie hda1, hda2, hda3, hda4.

Partizioni estese e logiche

Necessità di vario genere (come il poter installare su uno stesso disco fisso un numero di sistemi operativi superiore a quattro) hanno portato alla nascita delle partizioni estese (extended). Queste partizioni non sono altro che dei contenitori di "sotto partizioni" chiamate partizioni logiche (logical), le quali vengono usate in modo analogo alle partizioni primarie.

Le partizioni logiche vengono sempre numerate da 5 in su.

Formato delle partizioni

Esistono diversi tipi di formato per le partizioni di un disco.

  • In ambiente GNU/Linux il formato più utilizzato è ext3. In alternativa può essere utilizzato il formato reisersf.

  • In ambiente Windows i formati predefiniti sono NTFS e FAT32.

È bene conoscere anche questi ultimi due, in quanto non è raro trovare un sistema GNU/Linux in dual boot con Windows.

Attualmente Ubuntu consente di scrivere dati su partizioni NTFS solamente installando l'apposito driver [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/NtfsLetturaScrittura:NTFS-3G]. Il formato FAT32 non crea invece alcun problema. In entrambi i casi non è possibile da Ubuntu cambiare i permessi dei file. Nel caso si usufruisca del dual boot, è consigliato creare una partizione per l'archiviazione e scambio di dati fra i due sistemi in formato NTFS, più moderno di FAT32.

Il formato ext3 non viene riconosciuto da Windows se non tramite l'uso di adeguate applicazioni.

Utilizzo delle partizioni per Ubuntu

Come detto in precedenza, partizioni primarie e partizioni logiche possono essere usate in modo analogo a seconda di gusti ed esigenze.

Per un'installazione di un sistema GNU/Linux sono necessari due componenti fondamentali:

  1. il file system rappresentato dal simbolo «/» e detto root;

  2. l'area di swap, un'area di appoggio per la memoria RAM.

A questi due componenti devono essere assegnate delle rispettive partizioni.

Più in generale ogni singola directory può essere assegnata a una partizione. Chi è interessato ad approfondire l'ottimizzazione del proprio sistema può consultare la guida [:Hardware/DispositiviPartizioni/PartizioniUbuntu:Partizioni Ubuntu].

Vediamo quindi qualche esempio confrontando diverse tipologie di installazione. Partiamo dalle installazioni in modalità automatica di Ubuntu che prediligono un'installazione con «/» in una partizione primaria e la swap in una logica. Verrà preso come esempio l'output del comando:

sudo fdisk -l

(sono state omesse le informazioni sui cilindri).

Installazione in modalità automatica

  • Ubuntu (installazione sull'intero disco):

    /dev/hda1         Linux
    /dev/hda2         Esteso
    /dev/hda5         Linux swap / Solaris

    Come vedete il sistema è stato montato nella partizione primaria /dev/hda1, mentre la swap nella partizione logica /dev/hda5. La partizione estesa è la /dev/hda2 (semplicemente indicata come «Esteso») e il suo unico compito è quello di contenere la partizione di swap.

  • Windows + Ubuntu (installazione con partizionamento):

    /dev/hda1         HPFS/NTFS
    /dev/hda2         Esteso
    /dev/hda3         Linux
    /dev/hda5         Linux swap / Solaris

    In questo caso nella partizione /dev/hda1 è già presente Windows (HPFS/NTFS). Il resto è analogo al caso precedente. Unica differenza, il sistema è nella partizione primaria /dev/hda3.

Installazione in modalità manuale

  • Ubuntu solo partizioni primarie:

    /dev/hda1         Linux
    /dev/hda2         Linux swap / Solaris
  • Ubuntu con / in partizione logica e swap in primaria:

    /dev/hda2         Linux swap / Solaris
    /dev/hda3         Esteso
    /dev/hda5         Linux
  • Ubuntu solo partizioni logiche:

    /dev/hda1         Esteso
    /dev/hda5         Linux
    /dev/hda6         Linux swap / Solaris
  • Ubuntu + altro sistema Linux + directory "home":

    /dev/hda1         Linux   (n.d.r. “/” di Ubuntu senza la directory “home”)
    /dev/hda2         Linux   (n.d.r. directory “home”)
    /dev/hda3         Linux swap / Solaris
    /dev/hda4         Linux   (n.d.r. “/” di altro sistema GNU/Linux)

    Questo caso ci mostra la convivenza di più sistemi GNU/Linux che condividono la swap nella partizione /dev/hda3 (non è necessario creare una swap per ogni sistema). Come vedete, nella seconda partizione primaria è stata posizionata la directory home. Come detto in precedenza, a seconda delle esigenze, può essere usata una partizione per inserire una delle directory del sistema.

Ulteriori risorse

  • [:Hardware/DispositiviPartizioni/PartizioniUbuntu:Guida all'ottimizzazione delle dimensioni delle partizioni di Ubuntu]

  • [:Hardware/DispositiviPartizioni/MontarePartizioni/NtfsLetturaScrittura:Abilitare la lettura e la scrittura sulle partizioni o dischi formattate in NTFS]


CategoryHardware